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Il paradosso del piede nudo

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Messaggio  Young_barefooter Mar Ago 25 2015, 15:35

L'eccessivo allenamento e la totale assuefazione alla camminata scalza, non accompagnati da corrispondente "evoluzione mentale" e conseguente superamento dei limiti psicologici, mi ha portato a sviluppare una sorta di "handicap" in tutte le situazioni in cui devo camminare molto e non ho la possibilità di farlo scalzo.

Ormai tollero con grande fatica e sofferenza qualunque tipo di calzatura, addirittura le infradito più minimali mi fanno sudare la pianta del piede e mi costano dolori e il doppio della fatica nel camminare.
Purtroppo però di andare sempre e comunque scalzo non me la sento ancora (a causa dei consueti timori del giudizio altrui), perciò sto cominciando a cercare di evitare in partenza certe situazioni.

Ad esempio ieri stavo parlando con mia moglie riguardo l'opportunità di andare assieme a visitare l'Expo a Milano con i suoi genitori. Per fortuna ho forti motivazioni ideologiche di dissenso verso quel tipo di manifestazione, così le ho detto che preferivo stare a casa coi bambini (almeno lei potrebbe godersi la visita più tranquillamente).
Ma siamo sicuri che le motivazioni siano solo ideologiche?
Lo dico sinceramente che ha contato in buona parte anche la mia intolleranza verso le scarpe.

Altrettanto sinceramente posso dire che, al di la di architetture particolari e cibo inconsueto me ne importa ben poco di andarci, però l'idea di visitarlo scalzo un po' mi affascina e potrebbe rendere la camminata sopportabile. Peccato che i miei timori siano sempre lì e piuttosto eviterei totalmente di andarci.
So bene che in mezzo a centinaia di persone in pochi farebbero caso ai miei piedi (e comunque la bella stagione e il dover camminare per ore può essere una valida ragione per andare scalzi, anche agli occhi degli "scalzofobici"), però c'è qualcosa che mi fa sentire in ansia solo a pensarci... E poi già mi immagino i commenti dei miei suoceri (che sono abituati al mio scalzismo ma solamente in ambienti, per così dire più "appropriati").

Boh... Finirà che non ci vado!
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Messaggio  bfpaul Mar Ago 25 2015, 19:47

young_barefooter ha scritto:L'eccessivo allenamento e la totale assuefazione alla camminata scalza, non accompagnati da corrispondente "evoluzione mentale" e conseguente superamento dei limiti psicologici, mi ha portato a sviluppare una sorta di "handicap" in tutte le situazioni in cui devo camminare molto e non ho la possibilità di farlo scalzo.

Ormai tollero con grande fatica e sofferenza qualunque tipo di calzatura, addirittura le infradito più minimali mi fanno sudare la pianta del piede e mi costano dolori e il doppio della fatica nel camminare.
Purtroppo però di andare sempre e comunque scalzo non me la sento ancora (a causa dei consueti timori del giudizio altrui), perciò sto cominciando a cercare di evitare in partenza certe situazioni.

Ad esempio ieri stavo parlando con mia moglie riguardo l'opportunità di andare assieme a visitare l'Expo a Milano con i suoi genitori. Per fortuna ho forti motivazioni ideologiche di dissenso verso quel tipo di manifestazione, così le ho detto che preferivo stare a casa coi bambini (almeno lei potrebbe godersi la visita più tranquillamente).
Ma siamo sicuri che le motivazioni siano solo ideologiche?
Lo dico sinceramente che ha contato in buona parte anche la mia intolleranza verso le scarpe.

Altrettanto sinceramente posso dire che, al di la di architetture particolari e cibo inconsueto me ne importa ben poco di andarci, però l'idea di visitarlo scalzo un po' mi affascina e potrebbe rendere la camminata sopportabile. Peccato che i miei timori siano sempre lì e piuttosto eviterei totalmente di andarci.
So bene che in mezzo a centinaia di persone in pochi farebbero caso ai miei piedi (e comunque la bella stagione e il dover camminare per ore può essere una valida ragione per andare scalzi, anche agli occhi degli "scalzofobici"), però c'è qualcosa che mi fa sentire in ansia solo a pensarci... E poi già mi immagino i commenti dei miei suoceri (che sono abituati al mio scalzismo ma solamente in ambienti, per così dire più "appropriati").

Boh... Finirà che non ci vado!
Credo che tu voglia sentirtelo dire: Vacci invece e FREGATENE di tutto e di tutti: vediamo se qualcuno - oltre a te - te lo impedisce!
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Messaggio  cyberteam Mer Ago 26 2015, 07:25

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Messaggio  Rei Mer Ago 26 2015, 14:39

Vai da uno bravo che ti aiuti a smetterla con le pippe mentali.
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Messaggio  Ottantotto Mer Ago 26 2015, 15:46

young_barefooter ha scritto:L'eccessivo allenamento e la totale assuefazione alla camminata scalza, non accompagnati da corrispondente "evoluzione mentale" e conseguente superamento dei limiti psicologici, mi ha portato a sviluppare una sorta di "handicap" in tutte le situazioni in cui devo camminare molto e non ho la possibilità di farlo scalzo.

Ormai tollero con grande fatica e sofferenza qualunque tipo di calzatura, addirittura le infradito più minimali mi fanno sudare la pianta del piede e mi costano dolori e il doppio della fatica nel camminare.
Purtroppo però di andare sempre e comunque scalzo non me la sento ancora (a causa dei consueti timori del giudizio altrui), perciò sto cominciando a cercare di evitare in partenza certe situazioni.

Ad esempio ieri stavo parlando con mia moglie riguardo l'opportunità di andare assieme a visitare l'Expo a Milano con i suoi genitori. Per fortuna ho forti motivazioni ideologiche di dissenso verso quel tipo di manifestazione, così le ho detto che preferivo stare a casa coi bambini (almeno lei potrebbe godersi la visita più tranquillamente).
Ma siamo sicuri che le motivazioni siano solo ideologiche?
Lo dico sinceramente che ha contato in buona parte anche la mia intolleranza verso le scarpe.

Altrettanto sinceramente posso dire che, al di la di architetture particolari e cibo inconsueto me ne importa ben poco di andarci, però l'idea di visitarlo scalzo un po' mi affascina e potrebbe rendere la camminata sopportabile. Peccato che i miei timori siano sempre lì e piuttosto eviterei totalmente di andarci.
So bene che in mezzo a centinaia di persone in pochi farebbero caso ai miei piedi (e comunque la bella stagione e il dover camminare per ore può essere una valida ragione per andare scalzi, anche agli occhi degli "scalzofobici"), però c'è qualcosa che mi fa sentire in ansia solo a pensarci... E poi già mi immagino i commenti dei miei suoceri (che sono abituati al mio scalzismo ma solamente in ambienti, per così dire più "appropriati").

Boh... Finirà che non ci vado!
visto che i tuoi suoceri sono abituatui, potresti parlargli prima se vuoi evitare i commenti se avete un buon rapporto, e poi valuti.
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Messaggio  Young_barefooter Ven Ago 28 2015, 15:26

Ho pensato che il thread "Scalzi e in salute" ("mentale" - mi sentirei di aggiungere) sia più adatto alle mie sedute di auto-analisi, piuttosto che andare fuori argomento in tutte le altre discussioni!

Riflettevo sul fatto che, dovendo andare scalzo da qualche parte, solo l'idea mette in moto nella mia testa tutta una serie di ragionamenti quasi automatici, finalizzati ad analizzare i vari scenari che potrei trovarmi ad affrontare e le conseguenti reazioni delle persone.
In questa fase è come se cercassi di mettermi nei panni (o meglio nella mente) degli sconosciuti presenti immaginando come mi vedrebbero.

Il problema è che nel fare questo quasi sempre applico io stesso i più beceri luoghi comuni ricorrenti riguardo l'andare scalzi e do per scontato che:

  • mi prendano per folle/pezzente/barbone/poveraccio/zingaro/clandestino/immigrato/ubriaco/fonte_di_problemi e così via;
  • siano schifati dai miei piedi sporchi;
  • siano schifati dalla puzza che ritengono essere emessa dai miei piedi;
  • mi scambino per ribelle/hippy/punk-bestia e stereotipi simili.


Chiaramente tutto ciò mi fa desistere in 10 secondi dalle mie intenzioni scalze.

Comincio a temere che in realtà nella testa sono scarpato al 100% e provo attrazione per l'andare scalzo solo per una forma di disagio o masochismo o auto-feticismo...
Prova ne è che ho ancora parecchie resistenze mentali riguardo la mia partecipazione (con famiglia o no) ai futuri raduni del Club, mi immagino imbarazzato, fuori luogo, incoerente e poco convinto di quello che faccio. La moglie me l'ha detto chiaro e tondo che se voglio posso partecipare, il problema è solo mio...

Anche solamente il fatto che io perda tempo e risorse mentali per tediare tutti Voi con le mie paranoie indica che qualcosa non funziona come dovrebbe. Devo assolutamente trovare uno bravo altrimenti qui finisce male!


Ultima modifica di young_barefooter il Ven Ago 28 2015, 15:42 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Alexey Ven Ago 28 2015, 15:41

Il metterti in una categoria e' gia' sbagliato...tu sei te stesso e fai quello in cui credi senza categorizzarti...punto...tira fuori il testosterone

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Messaggio  Young_barefooter Ven Ago 28 2015, 15:53

Alexey ha scritto:Il metterti in una categoria e' gia' sbagliato...tu sei te stesso e fai quello in cui credi senza categorizzarti...punto...tira fuori il testosterone

Hai ragione ma evidentemente sono molto carente in fatto di autostima, fiducia in me stesso e volontà.

E ti confesso che dallo psicologo ci sono stato (anche se alla fine ho piantato lì perchè non ero sincero al 100%, anche di fronte a lui ero sempre sulla difensiva e presentavo una versione "pubblica" di me dove tutto andava abbastanza bene).

Mi disse che secondo lui sono bloccato in una sorta di perenne fase infantile in cui certezze personali e sicurezze psicologiche dipendono in tutto e per tutto da fattori esterni, un po' come avviene per i neonati, che dipendono al 100% dalla madre. Non ho fiducia in me stesso e autostima, la mia esistenza è un continuo fare salti mortali psicologici per cercare di sentirmi accettato dagli altri, senza tuttavia mai sentirmi tale.

Purtroppo è così dai tempi dalle scuole elementari, avevo un ottimo rendimento scolastico ma mi perdevo a fare il pagliaccio e ribaltarmi dalla sedia in classe perchè mi sentivo inadeguato e faticavo a comunicare con gli altri, vederli ridere mi faceva sentire accettato.
Oppure quando alle medie fingevo di tifare chissà quale squadra di calcio quando in realtà non me ne fregava niente solo perchè essere l'unico a non seguire il calcio mi faceva sentire un escluso...
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Messaggio  Angelica Ven Ago 28 2015, 17:31

young_barefooter ha scritto:
[*]mi prendano per folle/pezzente/barbone/poveraccio/zingaro/clandestino/immigrato/ubriaco/fonte_di_problemi e così via;



[*]

Perché un barbone/pezzente/poveraccio/ecc...può permettersi quasi 40 euro di biglietto dell'Expo.
Suppongo, oltretutto, che tu non vesta abitualmente con degli stracci strappati, no? Senza essere necessariamente firmati, uno anche solo in jeans e camicia e scalzo non vedo come possa apparire un barbone, tutt'al più un tipo eccentrico.

young_barefooter ha scritto:
[*]siano schifati dalla puzza che ritengono essere emessa dai miei piedi;






[*]

Perché, se indossassi le infradito i tuoi piedi non potrebbero puzzare ugualmente?

Sui piedi sporchi e sull'hippy non mi pronuncio. Chiaramente andando scalzi ci si sporca, ha i piedoni sporchi pure il bambino nel nostro logo Very Happy E sull'essere hippy, beh...se anche fosse?

Capirei, poi, se fossi nella tua zona ma sarai in mezzo a gente che non conosci e che non rivedrai mai più per tutta la vita...davvero, non vedo dove sia il problema. Non che non lo capisca, è che proprio non lo vedo, non riesco ad individuarlo. Difficile risolvere un problema che non esiste.


Semmai se proprio non ce la fai portati un paio di infradito e le tieni in mano, tanto per giustificare che ti fanno male ai piedi. Ma proprio come ultima soluzione, sia chiaro.

Tua moglie, che ultimamente mi sembra che si sia un po' aperta, non ti ha detto lei stessa di andarci scalzo?
Guarda, non mi permetto di farmi gli affari tuoi e meno che mai riguardo alla tua vita coniugale ma da donna credo di potermi un po' immedesimare in lei: quindi mi chiedo, sei sicuro di essere del tutto aperto con lei, di non nasconderle niente di te stesso? Perché pur magari non condividendola dovrebbe essere lei la prima ad incoraggiarti in questa tua passione e mi sembra strano che non lo faccia...quindi mi viene davvero da pensare che tu le stia nascondendo molto di quello che sei. Permettimi di dire che questi non sono i presupposti per un rapporto coniugale.
Ripeto, alla fine è affar vostro, io non mi metto in mezzo a moglie e marito ma...dite la vostra che io ho detto la mia.



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Messaggio  Alexey Ven Ago 28 2015, 19:04

Il paradosso e' andare scalzo nel proprio paese e avere timore con sconosciuti

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Messaggio  Angelica Ven Ago 28 2015, 21:43

Giusto.

Specialmente in un luogo come l'Expo che, dando spazio a tutte le culture, di gente fuori dall'ordinario ne vede a pacchi.

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Messaggio  Young_barefooter Ven Ago 28 2015, 22:45

Angelica ha scritto:
Tua moglie, che ultimamente mi sembra che si sia un po' aperta, non ti ha detto lei stessa di andarci scalzo?
Guarda, non mi permetto di farmi gli affari tuoi e meno che mai riguardo alla tua vita coniugale ma da donna credo di potermi un po' immedesimare in lei: quindi mi chiedo, sei sicuro di essere del tutto aperto con lei, di non nasconderle niente di te stesso? Perché pur magari non condividendola dovrebbe essere lei la prima ad incoraggiarti in questa tua passione e mi sembra strano che non lo faccia...quindi mi viene davvero da pensare che tu le stia nascondendo molto di quello che sei. Permettimi di dire che questi non sono i presupposti per un rapporto coniugale.
Ripeto, alla fine è affar vostro, io non mi metto in mezzo a moglie e marito ma...dite la vostra che io ho detto la mia.

E' verissimo che mia moglie ultimamente si è aperta molto - ricordo le scenate isteriche la prima volta che le raccontai che avevo girato per Milano scalzo e avevo pure preso il treno - ora invece è quasi tutta l'estate che torno scalzo dal lavoro, lei lo sa bene e mi lascia fare tranquillamente...

Solamente a volte, in certe situazioni, ha degli atteggiamenti un po' ambigui, come se il fatto che io sia scalzo in sua compagnia non la faccia sentire a suo agio, ma credo faccia parte del processo di adattamento a questa nuova situazione (e in ogni caso mi lascia fare).
Il più delle volte sono io stesso a non essere convinto al 100% di andare scalzo da qualche parte, soprattutto in sua compagnia.

Riguardo il nasconderle le cose, beh credo che l'unica cosa che nascondo sia il fatto che vorrei che la mia condizione di scalzismo fosse la norma. E mi aspetto che sia lei a concedermi di andare scalzo ovunque, invece probabilmente questo diritto dovrei conquistarmelo mettendola davanti al fatto che da oggi in poi sarà così, che le piaccia o no. E invece sono ancora poco convinto a causa dei miei soliti timori e piuttosto che affrontarli ci giro attorno senza mai andare al punto.

Grazie per i tuoi incoraggiamenti, comunque!
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Messaggio  bfpaul Ven Ago 28 2015, 23:24

young_barefooter ha scritto:
.................................
Solamente a volte, in certe situazioni, ha degli atteggiamenti un po' ambigui, come se il fatto che io sia scalzo in sua compagnia non la faccia sentire a suo agio, ma credo faccia parte del processo di adattamento a questa nuova situazione (e in ogni caso mi lascia fare).
Il più delle volte sono io stesso a non essere convinto al 100% di andare scalzo da qualche parte, soprattutto in sua compagnia.

No, sei tu che sei "ambiguo", mi dispiace.
Tua moglie ti lascia fare e ti lamenti? A questo punto se lei non sapesse più come regolarsi avrebbe centomila ragioni. Ma ti conosce e ti sta lasciando crescere come i tuoi figli perché tu sei più bambino di loro.
Ci avevi pensato?
Scusa la franchezza, ma ti analizzi benissimo senza essere conseguente e questo è "ambiguo".
young_barefooter ha scritto:Riguardo il nasconderle le cose, beh credo che l'unica cosa che nascondo sia il fatto che vorrei che la mia condizione di scalzismo fosse la norma. E mi aspetto che sia lei a concedermi di andare scalzo ovunque, invece probabilmente questo diritto dovrei conquistarmelo mettendola davanti al fatto che da oggi in poi sarà così, che le piaccia o no. E invece sono ancora poco convinto a causa dei miei soliti timori e piuttosto che affrontarli ci giro attorno senza mai andare al punto.

Tua moglie ha già capito tutto ed è avanti a te un miglio.
Considera che se aspetti il suo consenso sei peggio dei tuoi figli quando disobbediscono alla mamma.
Forse per questo vuole loro meno bene? Allo stesso modo si sta comportando con te, lasciandoti fare ciò che ti piace, pure mettendo a rischio amicizie ed altro.
Allora, una delle due: o vai scalzo quando ti pare e torni dallo psicologo ma non gli racconti storie perché sarebbe come prendere te stesso per il c..o oppure ti metti gli scarponi e amen. Twisted Evil

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Messaggio  macina Mer Set 02 2015, 19:34

Piedi nudi , coraggio e pedalare. Sii te stesso, è sempre la scelta migliore.
sunny

Aggiungo, e colgo il senso del tuo primo periodo, che forse hai sviluppato un approccio allo scalzismo manicheo, troppo dritto e rigido. Non è che quando ti metti le scarpe sei un uomo peggiore rispetto a quando sei senza; non è che viene scalfita la tua dignità o la tua personalità quando hai le scarpe. Io ho più o meno, da quello che mi pare di capire, la tua esperienza nel barefooting e lo pratico quando ne ho la possibilità, il desiderio. Deve essere un divertimento, una passione e non un'ansia da prestazione sociale. Ti invito a rettificare il tuo approccio e a goderti con serenità qualcosa che è davvero troppo prezioso per essere vissuto male.
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Messaggio  Young_barefooter Gio Set 03 2015, 10:17

macina ha scritto:Piedi nudi , coraggio e pedalare. Sii te stesso, è sempre la scelta migliore.
sunny

Aggiungo, e colgo il senso del tuo primo periodo, che forse hai sviluppato un approccio allo scalzismo manicheo, troppo dritto e rigido. Non è che quando ti metti le scarpe sei un uomo peggiore rispetto a quando sei senza; non è che viene scalfita la tua dignità o la tua personalità quando hai le scarpe. Io ho più o meno, da quello che mi pare di capire, la tua esperienza nel barefooting e lo pratico quando ne ho la possibilità, il desiderio. Deve essere un divertimento, una passione e non un'ansia da prestazione sociale. Ti invito a rettificare il tuo approccio e a goderti con serenità qualcosa che è davvero troppo prezioso per essere vissuto male.
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Come già spiegato in altri miei interventi non ho la pretesa di andare scalzo sempre e ovunque, come del resto credo non abbiano tale pretesa quasi tutti gli altri frequentatori del forum.
L'obiettivo che mi sono prefissato è andare scalzo ogni volta che mi è possibile e me la sento.

Il problema è proprio quel "me la sento"!

Ti spiego in breve (o almeno ci provo):
il mio carattere introverso (e/o altri motivi psicologici di cui non voglio disquisire ora) mi portano a vivere con ansia la mia condizione scalza: quando sono tra la gente temo infatti di incappare a ogni passo in reazioni avverse degli sconosciuti (evento che in pratica si è verificato molto raramente) o peggio di incontrare persone conosciute e non essere in grado di spiegare in modo credibile la mia scelta di fronte a eventuali perplessità (anche questo evento di fatto non si è mai verificato).
E quindi mi trovo a giostrarmi tra il fisiologico richiamo alla libertà dei piedi (sono arrivato a sopportare a fatica qualunque tipo di calzatura) e lo stato di agitazione e ansia che l'effettivo soddisfacimento di questo bisogno genera in me.

Pertanto sapendo che sicuramente andrò in agitazione devo fare uno sforzo di volontà per togliermi le scarpe e proseguire scalzo, insomma se voglio andare scalzo mi devo costringere a farlo.
Se non mi costringo devo almeno trovare qualche tipo di compromesso mentale per rinunciare senza sentirmi troppo in colpa.
Il problema è che se metto in campo troppi di questi compromessi finisce che scalzo non ci vado più tranne che in casa e in altre rare occasioni. Pertanto un minimo di auto-costrizione mi serve per forza!




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Messaggio  macina Gio Set 03 2015, 11:34

Ho letto con attenzione le tue parole e sinceramente, con tutta la buona volontà, non riesco a darti dei consigli concreti per dirimere una situazione che ti fa vivere qualcosa che dovrebbe essere piacevole e naturale in qualcosa di ansiogeno.
Spero che gli utenti con più esperienza di me possano esserti più utili.
Così a spanne posso comunque esortarti con forza ad affrancarti da questi condizionamenti sociali. Viviti davvero con pienezza e serenità i piedi nudi e segui veramente quello che il cuore ti racconta. Io trovo che questa sia sempre la scelta migliore.

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Messaggio  Ottantotto Gio Set 03 2015, 12:10

young_barefooter ha scritto:
macina ha scritto:Piedi nudi , coraggio e pedalare. Sii te stesso, è sempre la scelta migliore.
sunny

Aggiungo, e colgo il senso del tuo primo periodo, che forse hai sviluppato un approccio allo scalzismo manicheo, troppo dritto e rigido. Non è che quando ti metti le scarpe sei un uomo peggiore rispetto a quando sei senza; non è che viene scalfita la tua dignità o la tua personalità quando hai le scarpe. Io ho più o meno, da quello che mi pare di capire, la tua esperienza nel barefooting e lo pratico quando ne ho la possibilità, il desiderio. Deve essere un divertimento, una passione e non un'ansia da prestazione sociale. Ti invito a rettificare il tuo approccio e a goderti con serenità qualcosa che è davvero troppo prezioso per essere vissuto male.
Cool

Come già spiegato in altri miei interventi non ho la pretesa di andare scalzo sempre e ovunque, come del resto credo non abbiano tale pretesa quasi tutti gli altri frequentatori del forum.
L'obiettivo che mi sono prefissato è andare scalzo ogni volta che mi è possibile e me la sento.

Il problema è proprio quel "me la sento"!

Ti spiego in breve (o almeno ci provo):
il mio carattere introverso (e/o altri motivi psicologici di cui non voglio disquisire ora) mi portano a vivere con ansia la mia condizione scalza: quando sono tra la gente temo infatti di incappare a ogni passo in reazioni avverse degli sconosciuti (evento che in pratica si è verificato molto raramente) o peggio di incontrare persone conosciute e non essere in grado di spiegare in modo credibile la mia scelta di fronte a eventuali perplessità (anche questo evento di fatto non si è mai verificato).
E quindi mi trovo a giostrarmi tra il fisiologico richiamo alla libertà dei piedi (sono arrivato a sopportare a fatica qualunque tipo di calzatura) e lo stato di agitazione e ansia che l'effettivo soddisfacimento di questo bisogno genera in me.

Pertanto sapendo che sicuramente andrò in agitazione devo fare uno sforzo di volontà per togliermi le scarpe e proseguire scalzo, insomma se voglio andare scalzo mi devo costringere a farlo.
Se non mi costringo devo almeno trovare qualche tipo di compromesso mentale per rinunciare senza sentirmi troppo in colpa.
Il problema è che se metto in campo troppi di questi compromessi finisce che scalzo non ci vado più tranne che in casa e in altre rare occasioni. Pertanto un minimo di auto-costrizione mi serve per forza!





Guarda, ho scoperto questo piacere da poche settimane, all'inizio lo facevo clandestinamente, di notte, in posti dove non passava nessuno, e se dovevo fare un metro dove c'era il rischio di incontrare qualcuno mi rimettevo le scarpe per quel metro.
Ora cammino tranquillamente per il parco, cerco di evitare i posti affollati, ma a volte capita di essere "beccato", ma nessuno mi ha mai detto nulla.
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Messaggio  Young_barefooter Gio Set 03 2015, 14:24

Ottantotto ha scritto:
Guarda, ho scoperto questo piacere da poche settimane, all'inizio lo facevo clandestinamente, di notte, in posti dove non passava nessuno, e se dovevo fare un metro dove c'era il rischio di incontrare qualcuno mi rimettevo le scarpe per quel metro.
Ora cammino tranquillamente per il parco, cerco di evitare i posti affollati, ma a volte capita di essere "beccato", ma nessuno mi ha mai detto nulla.

La cosa allucinante è che pure a me nessuno ha mai detto nulla!
Le uniche esperienze per così dire negative sono talmente rare che te le elenco:

* La titolare di una tabaccheria che evidentemente non si fidava di me quando volevo caricare 100 euro in contanti sulla mia stessa carta di credito prepagata. Si è inventata che invece del codice fiscale (che mi hanno sempre accettato senza problemi) serviva la tessera regionale dei servizi. Per fortuna è intervenuto il marito che l'ha rimproverata e ha fatto lui l'operazione senza problemi;

* La titolare del bar poco distante la tabaccheria di cui sopra: a parte le occhiate storte quando ho chiesto se mi preparavano un panino mi hanno chiesto se i 5 euro che gli ho dato per pagare fossero miei...

* Il parroco del mio paese che, seppur anche lui da ragazzo andasse scalzo, ha espresso la sua personalissima opinione riguardo le diffuse e terribili malattie che la pipì di cane e la sporcizia in genere potrebbero trasmettermi andando scalzo al giorno d'oggi.

* I poliziotti davanti ai quali una volta ho girato i tacchi e mi sono allontanato temendo controlli a causa del fatto che fossi scalzo in stazione a Milano a Febbraio. Mi hanno ovviamente fermato e fatto una sorta di interrogatorio di terzo grado davanti a tutti (che passando mi guardavano come un appestato) perchè volevano accertarsi che non fossi "un matto scappato dal manicomio" (loro testuali parole) o che non mi avessero rubato le scarpe - ma qui in fondo è stata colpa mia: mai fuggire davanti ai poliziotti, nemmeno se si è in smoking, penserebbero che si ha qualcosa da nascondere!

Il resto rientra tutto nella "ordinaria amministrazione" di un camminatore scalzo in ambito urbano: occhiate storte, risatine, battute dette alle spalle, la signora che seduta in treno accanto a me nota i miei piedi e sdegnata si alza e se ne va, cose così in fondo...

E quindi tutti i miei timori riguardano situazioni potenziali che quasi mai si verificano in concreto.
Gli utenti più esperti mi hanno dato consigli di tutti i tipi, probabilmente è ora di parlarne con uno psicologo, dato che anche con le scarpe sono in genere piuttosto insicuro. Ma ho paura che mentirei pure allo psicologo in quanto mi imbarazza l'idea di dirgli che mi sono rivolto a lui perchè vorrei andare scalzo ovunque e non me la sento...
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Messaggio  Laurentius Gio Set 03 2015, 15:09

young_barefooter ha scritto:

* La titolare del bar poco distante la tabaccheria di cui sopra: a parte le occhiate storte quando ho chiesto se mi preparavano un panino mi hanno chiesto se i 5 euro che gli ho dato per pagare fossero miei...



*senza parole*
Laurentius
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Messaggio  Ottantotto Gio Set 03 2015, 17:14

young_barefooter ha scritto:
Ottantotto ha scritto:
Guarda, ho scoperto questo piacere da poche settimane, all'inizio lo facevo clandestinamente, di notte, in posti dove non passava nessuno, e se dovevo fare un metro dove c'era il rischio di incontrare qualcuno mi rimettevo le scarpe per quel metro.
Ora cammino tranquillamente per il parco, cerco di evitare i posti affollati, ma a volte capita di essere "beccato", ma nessuno mi ha mai detto nulla.

La cosa allucinante è che pure a me nessuno ha mai detto nulla!
Le uniche esperienze per così dire negative sono talmente rare che te le elenco:

* La titolare di una tabaccheria che evidentemente non si fidava di me quando volevo caricare 100 euro in contanti sulla mia stessa carta di credito prepagata. Si è inventata che invece del codice fiscale (che mi hanno sempre accettato senza problemi) serviva la tessera regionale dei servizi. Per fortuna è intervenuto il marito che l'ha rimproverata e ha fatto lui l'operazione senza problemi;

* La titolare del bar poco distante la tabaccheria di cui sopra: a parte le occhiate storte quando ho chiesto se mi preparavano un panino mi hanno chiesto se i 5 euro che gli ho dato per pagare fossero miei...

* Il parroco del mio paese che, seppur anche lui da ragazzo andasse scalzo, ha espresso la sua personalissima opinione riguardo le diffuse e terribili malattie che la pipì di cane e la sporcizia in genere potrebbero trasmettermi andando scalzo al giorno d'oggi.

* I poliziotti davanti ai quali una volta ho girato i tacchi e mi sono allontanato temendo controlli a causa del fatto che fossi scalzo in stazione a Milano a Febbraio. Mi hanno ovviamente fermato e fatto una sorta di interrogatorio di terzo grado davanti a tutti (che passando mi guardavano come un appestato) perchè volevano accertarsi che non fossi "un matto scappato dal manicomio" (loro testuali parole) o che non mi avessero rubato le scarpe - ma qui in fondo è stata colpa mia: mai fuggire davanti ai poliziotti, nemmeno se si è in smoking, penserebbero che si ha qualcosa da nascondere!

Il resto rientra tutto nella "ordinaria amministrazione" di un camminatore scalzo in ambito urbano: occhiate storte, risatine, battute dette alle spalle, la signora che seduta in treno accanto a me nota i miei piedi e sdegnata si alza e se ne va, cose così in fondo...

E quindi tutti i miei timori riguardano situazioni potenziali che quasi mai si verificano in concreto.
Gli utenti più esperti mi hanno dato consigli di tutti i tipi, probabilmente è ora di parlarne con uno psicologo, dato che anche con le scarpe sono in genere piuttosto insicuro. Ma ho paura che mentirei pure allo psicologo in quanto mi imbarazza l'idea di dirgli che mi sono rivolto a lui perchè vorrei andare scalzo ovunque e non me la sento...
a me non sembri così insicuro visto che entri nei negozi scalzo, quindi sei un migliaio di passi davanti a me. io sono l'icona dell'insicurezza. Cosa pensi che ci sia di peggio della situazione del bar o del treno?
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Messaggio  cyberteam Gio Set 03 2015, 17:29

young_barefooter ha scritto:

* La titolare del bar poco distante la tabaccheria di cui sopra: a parte le occhiate storte quando ho chiesto se mi preparavano un panino mi hanno chiesto se i 5 euro che gli ho dato per pagare fossero miei...

Bastava rispondere 

"Si. 
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Messaggio  Elan Lun Set 07 2015, 10:33

Se andrò all'EXPO (a me non interessa, ma mia moglie vorrebbe andarci) lo farò certamente scalzo ...
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Messaggio  hadashi Lun Set 07 2015, 10:44

cyberteam ha scritto:

"Si. 
Carta, inchiostro e stampante, tutto mio."

Twisted Evil

bellissima Very Happy Very Happy Very Happy
hadashi
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