MILANO SMISTAMENTO
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MILANO SMISTAMENTO
Ieri era la giornata delle "Porte aperte" allo scalo milanese di Milano Smistamento, un apputamento che un malto di treni come me non poteva mancare.
Dunque, organizzato il solito gruppo di amici, via in auto per lo scalo milansese. Esco di casa alle 6.45 per prendere il treno fino a Imola dove gli altri mi aspettano. Via i sandali già in stazione e via per tutta la giornata.
Nessuno di quelli che sono con me e che già conoscono il mio "difetto" ormai non ci fanno più caso.
L'aria a Milano -sono le 9.30- è frizzante ma promette già il caldo che uscirà poco dopo con il sole che riesce a bucare un bruma autunnale. L'esposizione è fantastica: vecchie glorie in parata sulla piattaforma girevole, ben tre locomotive a vapore accese che si alternano al traino di un breve convoglio che percorre una parte dello scalo, automotri diese e tutto quanto un malato come me potesse immaginare.
Il percorso per la visita si svolge sui più disparati suoli: il cemento untuoso delle officinel l'asfalto ,anche sconnesso, die più divesri luoghi, il ghiaino, la ghiaia e le traverse delle ferrovie, l'erba (...quella che c'è) ma soprattutto il suolo estirpato da poco dalle più diverse piante ed arbusti infestanti. Passo tutta mattina scalzo, le suole sono ben allenate da lunghe passeggiate quasi quotidiane, ci fermiamo a pranzo e dopo pranzo affrontiamo la parata di loco attorno alla piattaforma. Qui è stata da poco estirpata la vegetazione infestate e poco dopo mi snto pungere in un piede ed anche nell'atro. Penso ad un vetro non visto ,ma in realtà sono fastidiosissimi ricci spinosi vegetali, mi dicono i frutti del cardo. Una volta tolti, nei piedi non lasciano traccia, ma nelle dita delle mani sì. Decido pertanto di rimettere i sandali per continuare in sicurezza su quel terreno. Ma la calzatura dura poco e conquistato l'afalto torna nello zaino.
Fatto anche il giretto sul treno a vapore si fa l'ora di abbandonare quale luogo di delizie, la nostra Disneyland. Poichè il nostro autista deve rimanere a Milano per lavoro, ci porta alla stazione di Rogoredo per prendere il treno. Qui passiamo l'attesa del treno esaminando la stazione ed i suoi convogli, indi saliamo sull'intercity di Bologna e nella stazione felsinea attendiamo in giro i venti minuti del treno per Imola (ove scendono gli altri amici) e Castel Bolognese dove scendo io alle 7 di sera con sandali calzati e tanta stanchezza, ma assai soddispfatto della giornata.
Commenti, sorrisetti, dita puntate? francamente io puntavo i treni, e penso anche le circa 3.00 persone che erano assieme a me a Simistamento. Solo due agenti Polfer (...allora è un vizio), mi hanno detto i miei amici, mi hanno guardato con aria mooooolto perplessa.
Nessun altro barefooter, ma anche nessuno con i sandali, nonostante la bella e calda giornata. Tutti con delle belle scarpe più o meno sportive. Siamo (anzi gli altri sono) proprio figli del conformismo!
PAOLO G.
Dunque, organizzato il solito gruppo di amici, via in auto per lo scalo milansese. Esco di casa alle 6.45 per prendere il treno fino a Imola dove gli altri mi aspettano. Via i sandali già in stazione e via per tutta la giornata.
Nessuno di quelli che sono con me e che già conoscono il mio "difetto" ormai non ci fanno più caso.
L'aria a Milano -sono le 9.30- è frizzante ma promette già il caldo che uscirà poco dopo con il sole che riesce a bucare un bruma autunnale. L'esposizione è fantastica: vecchie glorie in parata sulla piattaforma girevole, ben tre locomotive a vapore accese che si alternano al traino di un breve convoglio che percorre una parte dello scalo, automotri diese e tutto quanto un malato come me potesse immaginare.
Il percorso per la visita si svolge sui più disparati suoli: il cemento untuoso delle officinel l'asfalto ,anche sconnesso, die più divesri luoghi, il ghiaino, la ghiaia e le traverse delle ferrovie, l'erba (...quella che c'è) ma soprattutto il suolo estirpato da poco dalle più diverse piante ed arbusti infestanti. Passo tutta mattina scalzo, le suole sono ben allenate da lunghe passeggiate quasi quotidiane, ci fermiamo a pranzo e dopo pranzo affrontiamo la parata di loco attorno alla piattaforma. Qui è stata da poco estirpata la vegetazione infestate e poco dopo mi snto pungere in un piede ed anche nell'atro. Penso ad un vetro non visto ,ma in realtà sono fastidiosissimi ricci spinosi vegetali, mi dicono i frutti del cardo. Una volta tolti, nei piedi non lasciano traccia, ma nelle dita delle mani sì. Decido pertanto di rimettere i sandali per continuare in sicurezza su quel terreno. Ma la calzatura dura poco e conquistato l'afalto torna nello zaino.
Fatto anche il giretto sul treno a vapore si fa l'ora di abbandonare quale luogo di delizie, la nostra Disneyland. Poichè il nostro autista deve rimanere a Milano per lavoro, ci porta alla stazione di Rogoredo per prendere il treno. Qui passiamo l'attesa del treno esaminando la stazione ed i suoi convogli, indi saliamo sull'intercity di Bologna e nella stazione felsinea attendiamo in giro i venti minuti del treno per Imola (ove scendono gli altri amici) e Castel Bolognese dove scendo io alle 7 di sera con sandali calzati e tanta stanchezza, ma assai soddispfatto della giornata.
Commenti, sorrisetti, dita puntate? francamente io puntavo i treni, e penso anche le circa 3.00 persone che erano assieme a me a Simistamento. Solo due agenti Polfer (...allora è un vizio), mi hanno detto i miei amici, mi hanno guardato con aria mooooolto perplessa.
Nessun altro barefooter, ma anche nessuno con i sandali, nonostante la bella e calda giornata. Tutti con delle belle scarpe più o meno sportive. Siamo (anzi gli altri sono) proprio figli del conformismo!
PAOLO G.
Paolo G- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 02.01.08
MILANO e TORINO
Milano e Torino sono accomunate dalle brume del mattino, ma da temperature ancora ben gradevoli. Stamattina ho fatto tutto il tragitto casa-lavoro in maniche di camicia e "scarpe" d'ordinanza (i sandali a cinghietto che lasciano il totale contatto col suolo ma danno l'idea di indossare sandali francescani....)
E via di buona lena verso l'ufficio. A dire il vero nella prima parte del tragitto avevo una felpetta, ma poi, complice il movimento e la regolazione della temperatura corporea comandata dalle suole dei piedi, me la sono tolta. Ma quanta gente imbacuccata ho visto.... Ne ho incrociati almeno 4 o 5 con perfino una sciarpina al collo.... Ma questi cosa faranno quando le temperature invernali saranno sotto zero???
Di essere l'unico con le piante dei piedi a terra non me ne importa un fico secco (anche ieri a Cherasco, dopo le 11 ho tolto i sandali e via), ma comincio a preoccuparmi di come la gente vada a calendario e non a temperatura. Perché il risultato è l'accensione anticipata dei riscaldamenti, e poi temperature impossibili nelle case... Nella mia che è vecchia, per far avere 20°C a quelli del 5°piano ci tocca andare a 24-25° in casa noi del terzo, che sono temperature da giugno...
Insomma, inquinamento e polveri sottili da riscaldamento passano anche da quanto uno ha la tendenza a sentir freddo e a coprirsi invece di temprarsi. I bambini poi sono le vittime delle amme che hanno freddo e il circolo riprende.
Meglio anticonformista coi "piedi da fuori" anche a ottobre, che lessato nei piedi e nell'anima...
Saluti freschi freschi
Marco
E via di buona lena verso l'ufficio. A dire il vero nella prima parte del tragitto avevo una felpetta, ma poi, complice il movimento e la regolazione della temperatura corporea comandata dalle suole dei piedi, me la sono tolta. Ma quanta gente imbacuccata ho visto.... Ne ho incrociati almeno 4 o 5 con perfino una sciarpina al collo.... Ma questi cosa faranno quando le temperature invernali saranno sotto zero???
Di essere l'unico con le piante dei piedi a terra non me ne importa un fico secco (anche ieri a Cherasco, dopo le 11 ho tolto i sandali e via), ma comincio a preoccuparmi di come la gente vada a calendario e non a temperatura. Perché il risultato è l'accensione anticipata dei riscaldamenti, e poi temperature impossibili nelle case... Nella mia che è vecchia, per far avere 20°C a quelli del 5°piano ci tocca andare a 24-25° in casa noi del terzo, che sono temperature da giugno...
Insomma, inquinamento e polveri sottili da riscaldamento passano anche da quanto uno ha la tendenza a sentir freddo e a coprirsi invece di temprarsi. I bambini poi sono le vittime delle amme che hanno freddo e il circolo riprende.
Meglio anticonformista coi "piedi da fuori" anche a ottobre, che lessato nei piedi e nell'anima...
Saluti freschi freschi
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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