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A volte ritornano (le paturnie delle mogli, intendo dire)

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Messaggio  Young_barefooter Lun Ago 01 2016, 14:26

La scorsa settimana mio figlio Gabriele ha partecipato a un corso intensivo di Inglese che si è svolto presso le scuole medie del mio paese e per venerdì pomeriggio hanno organizzato una piccola rappresentazione teatrale conclusiva.
Premetto che la recita si sarebbe svolta nella palestra della scuola, alla presenza della preside, dei tutor (ragazzi/e sui 20 anni tutti provenienti da paesi di lingua inglese) e dei genitori dei bambini, ma il contesto era totalmente rilassato e informale, tra l'altro la palestra era priva di aria condizionata e c'erano almeno 30 °C!

Io naturalmente avevo in programma di andarci scalzo: o meglio, all'inzio avevo qualche dubbio
di troppo ma poi mi sono convinto di poterlo fare e pertanto mi sono portato avanti già dal primo mattino accompagnando scalzo Gabriele al corso. La mia intenzione era "rompere il ghiaccio" mostrandomi in tenuta scalza alle insegnanti, tutors e genitori eventualmente presenti di modo che alla recita nel pomeriggio non li avrei scioccati più di tanto. Ovviamente come previsto zero commenti da parte dei presenti.

Al pomeriggio viene finalmente il momento fatidico, esco di casa scalzo e mi dirigo al doposcuola che gestisce mia moglie per poi andare assieme alla recita. Suono il campanello, lei si avvicina sorridendo per aprirmi ma poi abbassa lo sguardo, nota i miei piedi liberi e in un attimo la sua espressione serena muta in un "muso lungo" da incavolata nera con sguardo fulminante.
Mi chiede se intendo venire così, io rispondo di sì e le chiedo che problema c'è.
La vedo in difficoltà su cosa dire ma alla fine mi chiede se non posso almeno mettere le infradito.

Io confesso che mi sono sentito offeso perchè ho pensato che si vergognasse di me, perciò le ho risposto in modo un po' brusco dicendole che piuttosto che venire in infradito non ci venivo per niente. E ho girato i tacchi (o meglio i talloni!) e me ne sono tornato a casa.
Questo è stato il primo sbaglio: se fossi stato convinto al 100% avrei ribattuto con fermezza la mia intenzione di venirci scalzo, scappare è stato un chiaro segno di debolezza.

Alla fine cinque minuti dopo mi ha chiamato pregandomi di venire, scalzo o calzato che fossi, perchè Gabriele ci teneva molto (tra l'altro avevo preso ferie apposta per poterci andare).
E qui ho fatto il secondo errore: l'incazzatura mi ha indisposto al punto tale che quel poco di sicurezza che avevo trovato convincendomi di andarci scalzo è venuta meno - diciamo che andare scalzo in occasioni del genere mi agita sempre un po' ma sapere che mia moglie è tranquilla e accetta la cosa mi da quel pizzico di coraggio in più che mi manca, ma se temo che mia moglie sia a disagio mi vengono mille dubbi e finisco per rinunciare.

Così mi sono presentato in infradito e come immaginavo ho attirato molto di più l'attenzione scarpato che non
scalzo! Il fatto è molti dei presenti sanno benissimo che vado quasi sempre scalzo dalle mie parti e vedermi scarpato credo di averli sorpresi. E stranamente mi sentivo molto più a disagio di come mi sarei sentito presentandomi a piedi nudi...


Ultima modifica di young_barefooter il Lun Ago 01 2016, 15:55 - modificato 3 volte.
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Messaggio  Young_barefooter Lun Ago 01 2016, 15:18

Vi racconto l'epilogo di tutta la faccenda.

Sabato mattina ho chiesto a mia moglie il motivo della scenata del giorno prima, domandandole se era legata al fatto che si vergognava di me sapendo che sarei venuto scalzo o perchè non lo riteneva adatto all'occasione.
Lei ha risposto senza indugio che non le importa se io vada scalzo o con le scarpe, però in quell'occasione specifica le sembrava meglio se avessi indossato almeno le infradito.

Mi è sembrata sincera ma ho ritenuto doveroso spiegarle che stava continuando a pensare "da scarpata", o meglio: la persona abituata a pensare in maniera "convenzionale" può più o meno accettare l'idea che il compagno/a vada a piedi nudi ma tendenzialmente finisce per distinguere tra le situazioni in cui a suo avviso i piedi scalzi possono essere "accettabili" da quelle in cui non lo sono.
Questo atteggiamento non va bene perchè rischia di far prevalere le situazioni in cui lo scalzismo è inaccettabile, ad esempio d'inverno è accettabile andare scalzi quando tutti indossano le scarpe? O alla messa di Natale? O al supermarket? O a casa di amici che magari non gradiscono?

La mentalità da vero scalzista non fa tanti giri mentali: che io sia in pantaloncini o in smoking (sto volutamente esagerando) per scelta personale ho deciso di NON usare calzature. Punto.
Pertanto non puoi giudicarmi col criterio dell'appropriato/non appropriato, quello va bene per decidere se in un'occasione sia meglio indossare i jeans o i pantaloni eleganti, lo scalzismo va oltre, è qualcosa di più radicale e chiaramente spiazzante.
E' una scelta di vita che va oltre la forma esteriore e la tali ristretti criteri finiscono inevitabilmente per limitarla.
Poi sta alla mia sensibilità cercare più o meno di adattarmi alla situazione cercando anche dei compromessi, ma occorre scordarsi la mentalità convenzionale, altrimenti scalzi non si va più!

E' proprio questo l'errore di fondo che faccio ancora spesso: penso ancora da "scarpato", ovvero mentalmente l'essere scalzo non lo percepisco ancora al 100% come la mia naturale condizione ma come un qualcosa di anomalo, che in certe situazioni può essere accettabile ma in altre no.
Ora la mia percentuale ritengo che sia al 55-60%, ma c'è ancora tanta strada da fare!
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Messaggio  scalzoforever Lun Ago 01 2016, 20:23

young_barefooter ha scritto:Vi racconto l'epilogo di tutta la faccenda.

Sabato mattina ho chiesto a mia moglie il motivo della scenata del giorno prima, domandandole se era legata al fatto che si vergognava di me sapendo che sarei venuto scalzo o perchè non lo riteneva adatto all'occasione.
Lei ha risposto senza indugio che non le importa se io vada scalzo o con le scarpe, però in quell'occasione specifica le sembrava meglio se avessi indossato almeno le infradito.

Mi è sembrata sincera ma ho ritenuto doveroso spiegarle che stava continuando a pensare "da scarpata", o meglio: la persona abituata a pensare in maniera "convenzionale" può più o meno accettare l'idea che il compagno/a vada a piedi nudi ma tendenzialmente finisce per distinguere tra le situazioni in cui a suo avviso i piedi scalzi possono essere "accettabili" da quelle in cui non lo sono.
Questo atteggiamento non va bene perchè rischia di far prevalere le situazioni in cui lo scalzismo è inaccettabile, ad esempio d'inverno è accettabile andare scalzi quando tutti indossano le scarpe? O alla messa di Natale? O al supermarket? O a casa di amici che magari non gradiscono?

La mentalità da vero scalzista non fa tanti giri mentali: che io sia in pantaloncini o in smoking (sto volutamente esagerando) per scelta personale ho deciso di NON usare calzature. Punto.
Pertanto non puoi giudicarmi col criterio dell'appropriato/non appropriato, quello va bene per decidere se in un'occasione sia meglio indossare i jeans o i pantaloni eleganti, lo scalzismo va oltre, è qualcosa di più radicale e chiaramente spiazzante.
E' una scelta di vita che va oltre la forma esteriore e la tali ristretti criteri finiscono inevitabilmente per limitarla.
Poi sta alla mia sensibilità cercare più o meno di adattarmi alla situazione cercando anche dei compromessi, ma occorre scordarsi la mentalità convenzionale, altrimenti scalzi non si va più!

E' proprio questo l'errore di fondo che faccio ancora spesso: penso ancora da "scarpato", ovvero mentalmente l'essere scalzo non lo percepisco ancora al 100% come la mia naturale condizione ma come un qualcosa di anomalo, che in certe situazioni può essere accettabile ma in altre no.
Ora la mia percentuale ritengo che sia al 55-60%, ma c'è ancora tanta strada da fare!

Curiosità: Gabriele era scalzo o no? Intendo a scuola...

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Messaggio  Young_barefooter Lun Ago 01 2016, 23:39

scalzoforever ha scritto:
Curiosità: Gabriele era scalzo o no? Intendo a scuola...

Ovviamente no.

Per me non ci sarebbe alcun problema a mandarlo a scuola scalzo, se lo desiderasse. Il punto è che lui non ha mai manifestato il desiderio di farlo, a 6 anni credo sia in una fase dello sviluppo del carattere che lo porta a cercare l'accettazione sociale omologandosi ai modi di fare della maggioranza, non credo sia ancora così forte da fare scelte totalmente controcorrente.

Come se non bastasse c'è il grande scoglio di sua madre (e parenti vari) da superare: probabilmente per mia moglie è una questione formale ma per lei la scuola è uno dei luoghi dove le scarpe sono necessarie e non penso sia disposta a trattare su questo. Se poi per miracolo anche lei si convincesse del contrario i nonni o i cognati che fisicamente lo accompagnano a scuola mai e poi mai lo porterebbero senza scarpe. Fine della storia.

Praticamente i miei figli vanno scalzi solamente in mia presenza e spesso insistono pure per mettere le scarpe, probabilmente sotto c'è un certo pressing psicologico da parte dei nonni, che vi ricordo "di default" mettono loro le scarpe quando li portano fuori. I miei suoceri e cognati tollerano fino a un certo punto ma se possono fanno di testa loro e io non posso tutte le volte scontrarmi dato che il loro aiuto nella gestione dei bambini è fondamentale (tenendoli loro quando io e mia moglie siamo al lavoro ci fanno risparmiare centinaia di Euro di babysitter e tate varie).

Riguardo il corso di inglese, dato che buona parte delle attività si svolgevano all'aperto al parco gli avevo consigliato di togliersi i sandali se poteva ma lui piuttosto che toglierseli si è fatto venire le vesciche. Contento lui!

P.S: In fin dei conti non posso sempre sperare di fare proseliti. Io consiglio a tutti (figli e familiari compresi) di fare a meno delle scarpe ma loro sono liberissimi di NON accettare il mio consiglio e fare di testa propria, l'importante è che non lo impediscano a me!
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Messaggio  scalzoforever Mar Ago 02 2016, 08:27

young_barefooter ha scritto:
scalzoforever ha scritto:
Curiosità: Gabriele era scalzo o no? Intendo a scuola...

Ovviamente no.

Per me non ci sarebbe alcun problema a mandarlo a scuola scalzo, se lo desiderasse. Il punto è che lui non ha mai manifestato il desiderio di farlo, a 6 anni credo sia in una fase dello sviluppo del carattere che lo porta a cercare l'accettazione sociale omologandosi ai modi di fare della maggioranza, non credo sia ancora così forte da fare scelte totalmente controcorrente.

Come se non bastasse c'è il grande scoglio di sua madre (e parenti vari) da superare: probabilmente per mia moglie è una questione formale ma per lei la scuola è uno dei luoghi dove le scarpe sono necessarie e non penso sia disposta a trattare su questo. Se poi per miracolo anche lei si convincesse del contrario i nonni o i cognati che fisicamente lo accompagnano a scuola mai e poi mai lo porterebbero senza scarpe. Fine della storia.

Praticamente i miei figli vanno scalzi solamente in mia presenza e spesso insistono pure per mettere le scarpe, probabilmente sotto c'è un certo pressing psicologico da parte dei nonni, che vi ricordo "di default" mettono loro le scarpe quando li portano fuori. I miei suoceri e cognati tollerano fino a un certo punto ma se possono fanno di testa loro e io non posso tutte le volte scontrarmi dato che il loro aiuto nella gestione dei bambini è fondamentale (tenendoli loro quando io e mia moglie siamo al lavoro ci fanno risparmiare centinaia di Euro di babysitter e tate varie).

Riguardo il corso di inglese, dato che buona parte delle attività si svolgevano all'aperto al parco gli avevo consigliato di togliersi i sandali se poteva ma lui piuttosto che toglierseli si è fatto venire le vesciche. Contento lui!

P.S: In fin dei conti non posso sempre sperare di fare proseliti. Io consiglio a tutti (figli e familiari compresi) di fare a meno delle scarpe ma loro sono liberissimi di NON accettare il mio consiglio e fare di testa propria, l'importante è che non lo impediscano a me!

Eh, io all'epoca della scuola non mi sarei mai potuto permettermi di andarci scalzo e forse non mi veniva neanche l'idea, ad essere sincero, anche se una volta in palestra, alle scuole medie, durante l'ora di ginnastica, un mio compagno era stato scalzo (mi sembra di ricordare con le calze) ma non mi ricordo il motivo, e quel fatto mi aveva un filo solleticato... What a Face
Poi, invece, da adulto, sarei stato scalzo a scuola solo durante le elezioni, non in una scuola in cui ho insegnato, trattandosi di scuola media (io insegno alle superiori)... Wink

scalzoforever

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Messaggio  disc Mar Ago 02 2016, 15:18

Secondo me bisogna trovare un giusto equilibrio tra fare ciò che si desidera ed adeguarsi alle convenzioni sociali. Se tu Young riguardi il tuo recente passato, puoi notare che usando un approccio graduale hai spostato pian piano l'asticella dalla tua parte, hai tirato la corda senza spezzarla. Alla fine vivi una situazione favorevole: tua moglie accetta il tuo scalzismo sempre in più circostanze e lo considera pure positivo (ce l'hai raccontato tu che intende spiegarne i benefici durante il doposcuola), non è ancora pronta per accettarlo in situazioni che percepisce "formali". Non intestardirti solo su un (bellissimo) aspetto della tua vita quale è lo scalzismo, ricordati che se vai a vedere la recita di tuo figlio sei lì per lui, sei felice di vederlo crescere e di vederlo all'opera a prescindere che tu sia scalzo oppure che indossi le infradito (tra l'altro parliamo di un paio di ciabatte, non di scarponi antinfortunistici!) e così ti devi comportare con gli altri genitori, sei sempre tu, gioviale ed alla mano, anche con qualcosa ai piedi. E' proprio paradossale che dal disagio di essere visto scalzo di tempo fa tu passi all'estremo opposto, ovvero al disagio di essere visto calzato! Devi proprio imparare da Gabriele: che sia scalzo o con le scarpe si comporta normalmente. Stai a vedere che fra un po', alla prossima recita, ci andrai scalzo e tua moglie non dirà nulla.

disc

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