Scarpe e Celebrità
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lucignolo
bfpaul
Andrea77
contessa scalza
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Scarpe e Celebrità
Promemoria primo messaggio :
L'impetuoso giornalista non ha resistito all'impulso di liberarsi delle scarpe e ha tentato un colpo al bersaglio... diventando una celebrità
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dal%20Mondo&vxClipId=2524_e2e8c3c8-ca12-11dd-9bd9-00144f02aabc&vxBitrate=300
http://www.corriere.it/esteri/08_dicembre_15/scarpe_bush_celebrita_34bcba94-caa7-11dd-91ae-00144f02aabc.shtml
L'impetuoso giornalista non ha resistito all'impulso di liberarsi delle scarpe e ha tentato un colpo al bersaglio... diventando una celebrità
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dal%20Mondo&vxClipId=2524_e2e8c3c8-ca12-11dd-9bd9-00144f02aabc&vxBitrate=300
http://www.corriere.it/esteri/08_dicembre_15/scarpe_bush_celebrita_34bcba94-caa7-11dd-91ae-00144f02aabc.shtml
Scarpe e moschee
Nel 2006, in occasione dei 25 anni di matrimonio (sic!), sono/siamo andati a Istanbul e ho vistitato 3 o 4 moschee.
A parte il fatto che i popoli musulmani hanno una vera e propria passione per le abluzioni, lavaggi, etc, basta vedere, non scenderò in particolari, come sono congegnate le tazze nei bagni.
Fuori dalle moschee ci sono apposti luoghi, coperti, dve si possono fare le abluzioni e in particolar modo lavarsi i piedi; in ogni caso all' ingresso c'è un luogo dove depositare le scarpe e, volendo ritirare gratuitamente un paio di ciabattine monouso da utilizzare all' interno.
Io mi sono tolto le infradito che avevo indosso (non ero solo, per sposarsi bisogna essere in due) ed ho proseguito scalzo su quei morbissimi tappeti che sono stesi sui pavimenti delle moschee.
Non in tutte le moschee accade ciò, ovvero non sempre è presente la distribuzione di ciabattine, ma un deposito per le scarpe l' ho sempre visto. Personalmente mi sono attrezzato con sacchettino per le mie infradito ed ho visitato le moschee scalzo, senz' altro meglio di vedere giapponesi in calzini (bucati).
Saluti turchi e Buone Feste a tutti.
Valerio
A parte il fatto che i popoli musulmani hanno una vera e propria passione per le abluzioni, lavaggi, etc, basta vedere, non scenderò in particolari, come sono congegnate le tazze nei bagni.
Fuori dalle moschee ci sono apposti luoghi, coperti, dve si possono fare le abluzioni e in particolar modo lavarsi i piedi; in ogni caso all' ingresso c'è un luogo dove depositare le scarpe e, volendo ritirare gratuitamente un paio di ciabattine monouso da utilizzare all' interno.
Io mi sono tolto le infradito che avevo indosso (non ero solo, per sposarsi bisogna essere in due) ed ho proseguito scalzo su quei morbissimi tappeti che sono stesi sui pavimenti delle moschee.
Non in tutte le moschee accade ciò, ovvero non sempre è presente la distribuzione di ciabattine, ma un deposito per le scarpe l' ho sempre visto. Personalmente mi sono attrezzato con sacchettino per le mie infradito ed ho visitato le moschee scalzo, senz' altro meglio di vedere giapponesi in calzini (bucati).
Saluti turchi e Buone Feste a tutti.
Valerio
tarzone- past President del Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 348
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: Scarpe e Celebrità
c.s. ha scritto:
"Se volessi poi paragonare anche il resto degli arnesi usati nella nostra cultura come "armi" dalle adulte contro noi "discoli" bambini, mi viene da dire che in fondo la tradizione araba è a confronto timida e anche povera di risorse..... Le donne qui ne sanno una più del diavolo! (chiusa parentesi)".
...Stai parlando di cucchiaie di legno (al femminile quando sono enormi!)...quelle le ho conosciute anch'io!
Poi c'erano anche le cinghiate, ogni tanto (ma questo era un attrezzo maschile).
Ma a parte questi ricordi deliziosi dell'infanzia, vorrei dire che è vero che se si vuole andare avanti, globalmente, tutte le culture dovrebbero superare il muro della vendetta, oltre che la rabbia e la frustrazione, e l'umiliazione che ci infliggiamo a vicenda. Ma le offese non sono
sciocchezze, sono ferite. E allora vanno rispettate come tali, e questo in pratica significa che bisogna concedere il tempo e i mezzi necessari per elaborare un eventuale perdono-cicatrizzazione.
Ma soprattutto é necessaria la giustizia, l'unico unguento utile per ogni ferita all'onore e all'amor proprio.
Ed è lì che la differenza culturale - anche personale - significa qualcosa: per qualcuno giustizia significa ammazzare il colpevole del proprio dolore, per un altro vuol dire farlo soffrire o metterlo in cattivitá e per un terzo vuol dire lasciarlo morire nel rimorso, libero e sano ma corroso dalle sue stesse colpe.
Infine rifletto sul fatto che in quella circostanza il personale di sorveglianza ha certamente controllato tutto e ha evitato che le armi e l'esplosivo fossero in sala, ma non ha potuto controllare i cuori dei presenti: è stata una scarpa, poteva essere anche uno sputo, uno schiaffo o semplicemente una parola.
Secondo me fa bene ai politici assaggiare il pericolo, vedere la linea sottile che separa gli onori di un podio e lo scempio di una esecuzione: Le bandiere cambiano direzioni insieme al vento.
"Se volessi poi paragonare anche il resto degli arnesi usati nella nostra cultura come "armi" dalle adulte contro noi "discoli" bambini, mi viene da dire che in fondo la tradizione araba è a confronto timida e anche povera di risorse..... Le donne qui ne sanno una più del diavolo! (chiusa parentesi)".
...Stai parlando di cucchiaie di legno (al femminile quando sono enormi!)...quelle le ho conosciute anch'io!
Poi c'erano anche le cinghiate, ogni tanto (ma questo era un attrezzo maschile).
Ma a parte questi ricordi deliziosi dell'infanzia, vorrei dire che è vero che se si vuole andare avanti, globalmente, tutte le culture dovrebbero superare il muro della vendetta, oltre che la rabbia e la frustrazione, e l'umiliazione che ci infliggiamo a vicenda. Ma le offese non sono
sciocchezze, sono ferite. E allora vanno rispettate come tali, e questo in pratica significa che bisogna concedere il tempo e i mezzi necessari per elaborare un eventuale perdono-cicatrizzazione.
Ma soprattutto é necessaria la giustizia, l'unico unguento utile per ogni ferita all'onore e all'amor proprio.
Ed è lì che la differenza culturale - anche personale - significa qualcosa: per qualcuno giustizia significa ammazzare il colpevole del proprio dolore, per un altro vuol dire farlo soffrire o metterlo in cattivitá e per un terzo vuol dire lasciarlo morire nel rimorso, libero e sano ma corroso dalle sue stesse colpe.
Infine rifletto sul fatto che in quella circostanza il personale di sorveglianza ha certamente controllato tutto e ha evitato che le armi e l'esplosivo fossero in sala, ma non ha potuto controllare i cuori dei presenti: è stata una scarpa, poteva essere anche uno sputo, uno schiaffo o semplicemente una parola.
Secondo me fa bene ai politici assaggiare il pericolo, vedere la linea sottile che separa gli onori di un podio e lo scempio di una esecuzione: Le bandiere cambiano direzioni insieme al vento.
castagna- Numero di messaggi : 23
Data d'iscrizione : 14.12.08
Re: Scarpe e Celebrità
No, i mestoloni e i mattarelli ai miei tempi erano già fuori moda, le donne al nord non li usavano quasi più in cucina quindi per fortuna quelli non erano così appesi a portata di mano.... . Io parlavo per esempio del "waterboarding" anche se allora non si chiamava così e solo recentemente dopo essere stato usato dalla CIA, in Guantanamo e in Abu Graib, la tecnica dell'affogamento ha preso questa definizione ufficiale come metodo di tortura, e parlavo anche per esempio anche dell'indistruttibile "scettro" femminile.... il battipanni di vimini. Fa un male bestiale e lascia lividi, bolle e visciche in tutto il corpo che dolorano e bruciano impedendoti per giorni e giorni di sederti, distenderti o girarti in letto per dormire.
Ce ne sarebbero ancora di arnesi o tecniche da poter elencare ma nemmeno io trovo deliziosi questi ricordi per cui finisco qui.
Certo potevano essere anche 2 areoplanini di carta, un cazzottone, la videocamera, il telefonino o semplicemente la penna o il blocco per scrivere , e pur essendo d'accordo che un offesa in generale non è una sciocchezza...., se questa è così minima a confronto del torto subito e avviene come "reazione" in un modo così istintivo, senza ferire realmente, un gesto dimostrativo che si fa interprete concentrato dell'espressione di un opinione pubblica, il popolo iracheno, scusate.... ma devo anche ridere. La notizia difatti è rimbalzata veloce in tutto il mondo suscitando "risate" e non spavento o allarmismi..... al massimo solo preoccupazione per il giornalista.
Appunto, una scarpa non può venir intesa come un preludio o una promessa di vendetta armata, ma al massimo come un espressione di indignazione, impotenza e di intenso desiderio di liberazione, pace e giustizia.
È un sano "ma và a quel paese"..., che quando ci vuole ci vuole e, per la propria stessa dignitå, deve essere anche detto. Come si fà a non averne comprensione? A considerarla seriamente un offesa in questo specifico caso?
Per non parlare dell'innocente giochino del lancio delle scarpe in rete.... ma se ce ne sono di tutti i tipi di giochi con Bush come bersaglio e mica da un paio di giorni a questa parte ehhh, mah che dire... questi ipocriti moralismi..... mi vien da dire come diceva De Andrè in una sua famosissima canzone: "... Si sà che la gente da buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio, si sà che la gente dà buoni consigli, quando non può più dare il cattivo esempio...".
Ciao C.S.
Ce ne sarebbero ancora di arnesi o tecniche da poter elencare ma nemmeno io trovo deliziosi questi ricordi per cui finisco qui.
Infine rifletto sul fatto che in quella circostanza il personale di sorveglianza ha certamente controllato tutto e ha evitato che le armi e l'esplosivo fossero in sala, ma non ha potuto controllare i cuori dei presenti: è stata una scarpa, poteva essere anche uno sputo, uno schiaffo o semplicemente una parola.
Certo potevano essere anche 2 areoplanini di carta, un cazzottone, la videocamera, il telefonino o semplicemente la penna o il blocco per scrivere , e pur essendo d'accordo che un offesa in generale non è una sciocchezza...., se questa è così minima a confronto del torto subito e avviene come "reazione" in un modo così istintivo, senza ferire realmente, un gesto dimostrativo che si fa interprete concentrato dell'espressione di un opinione pubblica, il popolo iracheno, scusate.... ma devo anche ridere. La notizia difatti è rimbalzata veloce in tutto il mondo suscitando "risate" e non spavento o allarmismi..... al massimo solo preoccupazione per il giornalista.
Ma soprattutto é necessaria la giustizia, l'unico unguento utile per ogni ferita all'onore e all'amor proprio.
Appunto, una scarpa non può venir intesa come un preludio o una promessa di vendetta armata, ma al massimo come un espressione di indignazione, impotenza e di intenso desiderio di liberazione, pace e giustizia.
È un sano "ma và a quel paese"..., che quando ci vuole ci vuole e, per la propria stessa dignitå, deve essere anche detto. Come si fà a non averne comprensione? A considerarla seriamente un offesa in questo specifico caso?
Per non parlare dell'innocente giochino del lancio delle scarpe in rete.... ma se ce ne sono di tutti i tipi di giochi con Bush come bersaglio e mica da un paio di giorni a questa parte ehhh, mah che dire... questi ipocriti moralismi..... mi vien da dire come diceva De Andrè in una sua famosissima canzone: "... Si sà che la gente da buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio, si sà che la gente dà buoni consigli, quando non può più dare il cattivo esempio...".
Ciao C.S.
Re: Scarpe e Celebrità
Qui nn si parla di vendetta ma di nn farsi mettere i piedi in testa. Di una + che giustificata protesta contro i prepotenti della terra che mietono vittime altro che scarpe! X quello che ha combinato gli è andata di lusso.
La cosa paradossale che spesso vengono eliminati quelli buoni come JFK o come rischia Obama.
Ciao
Andrea
La cosa paradossale che spesso vengono eliminati quelli buoni come JFK o come rischia Obama.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scarpe e Celebrità
Purtroppo non è cosa paradossale, ma conseguenza logica del fatto che il cattivo (di solito anche prepotente) non ha scrupoli e colpisce senza pietà.Andrea77 ha scritto:La cosa paradossale che spesso vengono eliminati quelli buoni come JFK o come rischia Obama.
Il buono o, perlomeno, quello che la cattiveria la sa incatenare nei recessi profondi del nostro paleocervello, non ha che due scelte: subire o scendere allo stesso livello e questo sì che è paradossale.
Purtroppo o per fortuna per i buoni è quasi impossibile scatenare il demone che c'è in loro; purtroppo perché può essere la loro fine, per fortuna perché il mondo non può migliorare nella spirale di violenza.
Sognare è necessario se si vuole guardare avanti, svegliarsi e reagire è doveroso per non rimanere intrappolati nei sogni per sempre.
Scusate la mia diffidenza, ma faccio molta fatica a vedere la bontà nei capi di stato o nei politici in genere.
La torta da ingoiare è troppo succulenta ed allettante e gli errori restano senza conseguenze per chi sta ai vertici della piramide; insomma, forse la mia visione è troppo buia, ma la politica è un affare.
Puoi portare la libertà con la spada, ma devi anche insegnare ai popoli a crescere e per farlo devi saper crescere tu stesso e rinunciare agli interessi di parte.
Muovere un apparato militare ha costi elevatissimi, in tutti i sensi, perciò chi lo fa deve avere un tornaconto tangibile.
Guarda caso i potenti si agitano sempre e soltanto se c'è qualcosa da portare a casa.
Se si massacrano tribù dell'Africa più povera e profonda chi si muove? A meno che ci sia da far del bene all'industria armiera.
Sarà buono Obama? Sarà meglio di Bush (non ci vuole poi molto)?
Il tempo è galantuomo.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scarpe e Celebrità
Finché la democrazia viene esportata sotto le ali dei bombardieri, è ovvio che non sappiano cosa farsene. I popoli arabi potrebbero far funzionare una democrazia altrettanto bene dei popoli scandinavi, se fosse stato loro concesso di sviluppare liberamente i loro paesi. Invece, dopo il crollo dell'impero ottomano sono sempre stati assoggettati a regimi dispotici puntellati dalle armi di questa o quella potenza (il regime di Saddam Hussein non fa eccezione, e il suo successore nemmeno). È ovvio che non si facciano illusioni sulla presunta democrazia occidentale.bfpaul ha scritto:[...] gli hanno distrutto il paese e hanno ucciso il dittatore regalandogli in cambio il terrorismo insieme alla "democrazia" di cui non sanno che farsene.
Speriamo davvero di diventare tutti piú buoni per Natale...
Auguri!
andrea
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
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