Cos'è un barefooter?
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Young_barefooter
bfpaul
FrancoR18
GECO
8 partecipanti
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Cos'è un barefooter?
Come richiesto posto qui quanto messo su FB:
Visto che su internet e giornali hanno tentato più volte di spiegare cosa vuol dire essere scalzista o barefooter e visto che anche tra di noi ci sono pareri divergenti provo a dire le mia.
Ovviamente questo è il mio pensiero del tutto opinabile.
Per prima cosa per me è un barefooter chiunque vada scalzo oltre alle situazioni comuni di casa propria, spiaggia ed eventuali sport tipo karate.
A mio avviso ci sono 2 macro categorie che diventano 2 'scuole di pensiero' coloro che vivono lo scalzismo come stile di vita e chi come un hobby.
Tra i primi ci sono quelli che riescono a stare scalzi (con rarissime eccezioni) 365 giorni l'anno h24; poi abbiamo quelli che stanno scalzi 365 giorni l'anno ma non h24 perché per esempio al lavoro non gli è consentito stare scalzi.
Ci sono poi quelli come me, che penso siano la maggioranza, che vivono lo scalzismo come un hobby.
Come tutti gli hobby c'è chi lo pratica più o meno intensamente.
Ci sono vari modi di vivere questo hobby.
C'è chi va scalzo solo in città, chi solo in natura (barefoot hiking), chi solo di corsa (barefoot runner) e chi combina 2 o 3 di queste modalità.
C'è chi pratica questo hobby tutto l'anno (magari solo nel fine settimana) e chi lo pratica stagionalmente.
Il tutto con vari gradi di difficoltà. Da quello che fa una semplice passeggiata nel parco a quello che scala le montagne così come per la corsa c'è chi si limita a fare una corsetta di qualche chilometro e chi arriva a correre delle ultra maratone.
Ovviamente il più delle volte uno inizia per gradi. Poi a seconda delle proprie esigenze uno progredisce fin dove si sente.
Se è vero che siamo tutti nati scalzi non tutti hanno la voglia o l'esigenza (e diciamo anche il coraggio) di diventare barefooter 365 giorni h24 o di scalare montagne o fare ultra maratone scalze.
E' giusto che chi è più esperto incoraggi e dia dei consigli a chi sta cercando di progredire ma si deve anche capire che essendo diversi gli uni dagli altri non tutti vogliano fare le stesse scelte e quindi si deve rispettare chi non la pensa come noi.
Le variabili in gioco sono molteplici dal carattere, al proprio fisico, all'età, il contesto in cui si è cresciuti e si vive ecc.
Per uno camminare scalzo a 0 gradi è normale per altri non è fattibile. Analogamente per uno è naturale andare scalzo al supermercato per altri no.
Si può migliorare?
Certo se lo desideriamo ma può anche essere che uno non lo desideri affatto o non lo desideri ma il sacrificio, sia esso mentale che fisico, sia maggiore del suo desiderio e quindi si 'accontenta'.
Possiamo tutti diventare dei maratoneti scalzi?
Si ma per qualcuno potrebbe essere molto più impegnativo che per altri. Magari ci prova ma poi si accorge che non riesce ad andare oltre i 10km e si accontenta di quello senza dannarsi per andare oltre.
Vogliamo diventare tutti dei maratoneti scalzi?
Qualcuno potrebbe dire no a me di correre non interessa. Analogamente lo stesso ragionamento deve essere accettato riguardo alle problematiche psicologiche. C'è chi riesce ad essere sempre disinvolto e chi no.
Il concetto di base è che andiamo scalzi perché ci piace!
Quindi così come uno giustamente si ricalza se sente male a passare su un terreno per lui impegnativo è anche giusto che uno si ricalzi se non si sente a suo agio psicologicamente.
Uno può forzare la mano e decidere di uscire di casa senza portarsi nessuna calzatura vada come vada non importo se trovo un terreno ostico o se incontro il capo del personale. Però è una forzatura che può avere dei rischi di tornare con i piedi insanguinati o con il capo del personale che mi giudica male. E' quindi una forzatura che uno deve sentirsi di fare (e uno deve esserne consapevole delle possibili conseguenze) e gli altri non devono giudicare o insistere perché questa cosa venga fatta anche se per loro è normale farla.
Nascondersi dietro un dito e dire che non ci sono difficoltà non ha senso ed è dannoso. Ragionare su se e come superarle invece è utile. Diffidare di chi ti dice 'stai sereno' (Letta docet) e ascoltare chi ti vuol bene e ti da dei consigli a fin di bene (facendo poi di testa propria se lo si ritiene giusto e se non si mette a disagio questa persona che per noi è importante magari spiegando a nostra volta le nostre ragioni).
Visto che su internet e giornali hanno tentato più volte di spiegare cosa vuol dire essere scalzista o barefooter e visto che anche tra di noi ci sono pareri divergenti provo a dire le mia.
Ovviamente questo è il mio pensiero del tutto opinabile.
Per prima cosa per me è un barefooter chiunque vada scalzo oltre alle situazioni comuni di casa propria, spiaggia ed eventuali sport tipo karate.
A mio avviso ci sono 2 macro categorie che diventano 2 'scuole di pensiero' coloro che vivono lo scalzismo come stile di vita e chi come un hobby.
Tra i primi ci sono quelli che riescono a stare scalzi (con rarissime eccezioni) 365 giorni l'anno h24; poi abbiamo quelli che stanno scalzi 365 giorni l'anno ma non h24 perché per esempio al lavoro non gli è consentito stare scalzi.
Ci sono poi quelli come me, che penso siano la maggioranza, che vivono lo scalzismo come un hobby.
Come tutti gli hobby c'è chi lo pratica più o meno intensamente.
Ci sono vari modi di vivere questo hobby.
C'è chi va scalzo solo in città, chi solo in natura (barefoot hiking), chi solo di corsa (barefoot runner) e chi combina 2 o 3 di queste modalità.
C'è chi pratica questo hobby tutto l'anno (magari solo nel fine settimana) e chi lo pratica stagionalmente.
Il tutto con vari gradi di difficoltà. Da quello che fa una semplice passeggiata nel parco a quello che scala le montagne così come per la corsa c'è chi si limita a fare una corsetta di qualche chilometro e chi arriva a correre delle ultra maratone.
Ovviamente il più delle volte uno inizia per gradi. Poi a seconda delle proprie esigenze uno progredisce fin dove si sente.
Se è vero che siamo tutti nati scalzi non tutti hanno la voglia o l'esigenza (e diciamo anche il coraggio) di diventare barefooter 365 giorni h24 o di scalare montagne o fare ultra maratone scalze.
E' giusto che chi è più esperto incoraggi e dia dei consigli a chi sta cercando di progredire ma si deve anche capire che essendo diversi gli uni dagli altri non tutti vogliano fare le stesse scelte e quindi si deve rispettare chi non la pensa come noi.
Le variabili in gioco sono molteplici dal carattere, al proprio fisico, all'età, il contesto in cui si è cresciuti e si vive ecc.
Per uno camminare scalzo a 0 gradi è normale per altri non è fattibile. Analogamente per uno è naturale andare scalzo al supermercato per altri no.
Si può migliorare?
Certo se lo desideriamo ma può anche essere che uno non lo desideri affatto o non lo desideri ma il sacrificio, sia esso mentale che fisico, sia maggiore del suo desiderio e quindi si 'accontenta'.
Possiamo tutti diventare dei maratoneti scalzi?
Si ma per qualcuno potrebbe essere molto più impegnativo che per altri. Magari ci prova ma poi si accorge che non riesce ad andare oltre i 10km e si accontenta di quello senza dannarsi per andare oltre.
Vogliamo diventare tutti dei maratoneti scalzi?
Qualcuno potrebbe dire no a me di correre non interessa. Analogamente lo stesso ragionamento deve essere accettato riguardo alle problematiche psicologiche. C'è chi riesce ad essere sempre disinvolto e chi no.
Il concetto di base è che andiamo scalzi perché ci piace!
Quindi così come uno giustamente si ricalza se sente male a passare su un terreno per lui impegnativo è anche giusto che uno si ricalzi se non si sente a suo agio psicologicamente.
Uno può forzare la mano e decidere di uscire di casa senza portarsi nessuna calzatura vada come vada non importo se trovo un terreno ostico o se incontro il capo del personale. Però è una forzatura che può avere dei rischi di tornare con i piedi insanguinati o con il capo del personale che mi giudica male. E' quindi una forzatura che uno deve sentirsi di fare (e uno deve esserne consapevole delle possibili conseguenze) e gli altri non devono giudicare o insistere perché questa cosa venga fatta anche se per loro è normale farla.
Nascondersi dietro un dito e dire che non ci sono difficoltà non ha senso ed è dannoso. Ragionare su se e come superarle invece è utile. Diffidare di chi ti dice 'stai sereno' (Letta docet) e ascoltare chi ti vuol bene e ti da dei consigli a fin di bene (facendo poi di testa propria se lo si ritiene giusto e se non si mette a disagio questa persona che per noi è importante magari spiegando a nostra volta le nostre ragioni).
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Ad integrazione 😄
Aggiungerei che cosa fondamentale per uno scalzista è di non vergognarsene (né tantomeno vantarsene). È solo sé stesso e deve piacersi, altrimenti non ha senso 🤷🙅
Ospite- Ospite
Re: Cos'è un barefooter?
Io personalmente lo vivo come "hobby", come attività piacevole. Il tutto quando posso, se posso e se ci sono le condizioni per farlo. Ci sono? Bene. Non ci sono? Sarà per la prossima volta
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Altra integrazione
GECO ha detto quanto più e più volte - ma forse non tutto in una volta - è stato detto da me e da altri, quindi sono completamente d'accordo.
Aggiungo, e pure questo l'ho ripetuto tante volte e chi mi conosce lo sa: non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, neppure a noi stessi; per cui, il nostro scalzismo personale è un modo di essere di ciascuno di noi e non può essere una esibizione o una cosa di cui vergognarsi.
bfpaul
Aggiungo, e pure questo l'ho ripetuto tante volte e chi mi conosce lo sa: non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, neppure a noi stessi; per cui, il nostro scalzismo personale è un modo di essere di ciascuno di noi e non può essere una esibizione o una cosa di cui vergognarsi.
bfpaul
Re: Cos'è un barefooter?
Condivido pienamente quanto esposto da GECO.
Ci terrei tuttavia a dare un consiglio, frutto della mia personale e soggettiva esperienza di barefooter: non accontentatevi e cercate sempre di andare oltre!
"Alzare (spesso) l'asticella" ci fa bene perchè ci consente di superare i nostri limiti, quindi dopo aver raggiunto la meta prefissata - non importa quanta fatica ci è costata - è bene guardare a cosa c'è subito dopo.
I compromessi spesso sono necessari - io stesso ne ho fatti molti in tante situazioni - però inevitabilmente finiscono per imprigionarci (per debolezza o pigrizia) in limiti che siamo noi stessi a imporci. E il resto del mondo intanto va avanti per la sua strada, siamo solo noi che per compiacerlo restiamo indietro.
Ovviamente non intendo dire che da domani tutti dobbiamo presentarci al lavoro scalzi, però nei contesti e nelle situazioni in cui ci sentiamo più a nostro agio è bene tentare di andare oltre ponendoci sempre nuove sfide, senza accontentarci di quel poco o tanto che siamo riusciti ad ottenere.
Ve lo dice uno che va scalzo tutti i giorni, e (quasi) tutti i giorni si sente in imbarazzo come la prima volta MA continua e continua a perseverare con cocciuta testardaggine nonostante tutti gli altri e nonostante la tentazione di intraprendere vie più facili fingendo di essere come tutti gli altri.
Ci terrei tuttavia a dare un consiglio, frutto della mia personale e soggettiva esperienza di barefooter: non accontentatevi e cercate sempre di andare oltre!
"Alzare (spesso) l'asticella" ci fa bene perchè ci consente di superare i nostri limiti, quindi dopo aver raggiunto la meta prefissata - non importa quanta fatica ci è costata - è bene guardare a cosa c'è subito dopo.
I compromessi spesso sono necessari - io stesso ne ho fatti molti in tante situazioni - però inevitabilmente finiscono per imprigionarci (per debolezza o pigrizia) in limiti che siamo noi stessi a imporci. E il resto del mondo intanto va avanti per la sua strada, siamo solo noi che per compiacerlo restiamo indietro.
Ovviamente non intendo dire che da domani tutti dobbiamo presentarci al lavoro scalzi, però nei contesti e nelle situazioni in cui ci sentiamo più a nostro agio è bene tentare di andare oltre ponendoci sempre nuove sfide, senza accontentarci di quel poco o tanto che siamo riusciti ad ottenere.
Ve lo dice uno che va scalzo tutti i giorni, e (quasi) tutti i giorni si sente in imbarazzo come la prima volta MA continua e continua a perseverare con cocciuta testardaggine nonostante tutti gli altri e nonostante la tentazione di intraprendere vie più facili fingendo di essere come tutti gli altri.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Cos'è un barefooter?
GECO ha scritto:
quelli che stanno scalzi 365 giorni l'anno ma non h24 perché per esempio al lavoro non gli è consentito stare scalzi.
Le variabili in gioco sono molteplici dal carattere, al proprio fisico, all'età, il contesto in cui si è cresciuti e si vive ecc.
Per uno camminare scalzo a 0 gradi è normale
Quindi così come uno giustamente si ricalza se sente male a passare su un terreno per lui impegnativo è anche giusto che uno si ricalzi se non si sente a suo agio psicologicamente.
se non si mette a disagio questa persona che per noi è importante magari spiegando a nostra volta le nostre ragioni).
Personalmente mi riconosco in queste affermazioni, aggiungendo che, comunque, la maggior parte delle volte in cui non si può stare scalzi (più che altro per motivi lavorativo/sociali) sono più che adeguati un paio di sandali o di infradito
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Cos'è un barefooter?
[quote="aldo1953"]
GECO ha scritto:
Per uno camminare scalzo a 0 gradi è normale
.
Mi autoquoto per non fare la figura del "bauscia" come dicono (o dicevano) a Milano.
Camminare scalzi a 0° non è affatto normale, semplicemente non mi disturba più di tanto per brevi tratti e tempi, diciamo che se esco e c' è quella temperatura non mi pongo particolari problemi e non lo considero un buon motivo per mettere i sandali, per me sono purtroppo ben più importanti gli ostacoli sociali.
A condizione che 1) il marciapiede sia asciutto o quasi, 2)non debba camminare troppo o per troppo tempo.
E attenzione, il freddo anestetizza la pianta, occhio a non stare fermi sul postoe a quello che potrebbe ferirci .
Camminare scalzi a 0° non è affatto normale, semplicemente non mi disturba più di tanto per brevi tratti e tempi, diciamo che se esco e c' è quella temperatura non mi pongo particolari problemi e non lo considero un buon motivo per mettere i sandali, per me sono purtroppo ben più importanti gli ostacoli sociali.
A condizione che 1) il marciapiede sia asciutto o quasi, 2)non debba camminare troppo o per troppo tempo.
E attenzione, il freddo anestetizza la pianta, occhio a non stare fermi sul postoe a quello che potrebbe ferirci .
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Cos'è un barefooter?
Il mio discorso è che se si accetta che uno non cammini scalzo a zero gradi anche se tu magari sei in grado di farlo spesso si fanno polemiche se uno dice che non va scalzo per dei motivi psicologici/sociali in certe situazioni per lui critiche.
Per me hanno la stessa valenza. In entrambo i casi uno può sforzarsi per migliorare se lo vuole altrimenti anche no.
Per me hanno la stessa valenza. In entrambo i casi uno può sforzarsi per migliorare se lo vuole altrimenti anche no.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Cos'è un barefooter?
Io vorrei essere barefooter se fosse possibile H 24, ma per i motivi che tutti voi avete spiegato, devo viverlo come hobby durante autunno, inverno, inizio primavera, andando appena possibile a correre o camminare terminato il lavoro e ovviamente sempre scalzo in casa e in giardino [anche per mantenere le suole sempre allenate] Quando arriva l'estate finalmente , subito dopo il lavoro, scalzo sempre e ovunque specie in vacanza al mare o monti o città. Una riflessione che ha fatto mia moglie e dice : ormai alla tua età non è bello vederti scalzo, fossi più giovane...!!!! questo vuol dire che in futuro dovrò rinunciare a tutto questo, mi prenderanno per un vecchio arteriosclerotico?
bragadan- Numero di messaggi : 14
Età : 68
Data d'iscrizione : 23.07.12
Re: Cos'è un barefooter?
[quote="bragadan". Una riflessione che ha fatto mia moglie e dice : ormai alla tua età non è bello vederti scalzo, fossi più giovane...!!!! questo vuol dire che in futuro dovrò rinunciare a tutto questo, mi prenderanno per un vecchio arteriosclerotico? [/quote]
Aldo, 64 quasi 65, in piena attività lavorativa per almeno altri tre anni (con Lunasaldals in zona lavoro e scalzo in studio).
Stai tranquillo tanto per matti ci prendono comunque. Se mai i capelli bianchi e l' inevitabile stile che si acquista con l' età aiutano.
Aldo, 64 quasi 65, in piena attività lavorativa per almeno altri tre anni (con Lunasaldals in zona lavoro e scalzo in studio).
Stai tranquillo tanto per matti ci prendono comunque. Se mai i capelli bianchi e l' inevitabile stile che si acquista con l' età aiutano.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Cos'è un barefooter?
Io lo vivo come un hobby, non come una regola di vita (che non praticherei nemmeno se ne avessi le condizioni familiari e pratiche).
Lo faccio quando mi va. Ci sono giorni, in primavera o estate, che potrei benissimo farlo (temperatura perfetta, fondo stradale senza problemi, molto tempo a disposizione) ma non lo faccio. Perché "sento" che non è il giorno giusto.
Certo l'inverno è lungo. In questi mesi riesco comunque a stare scalzo un pomeriggio a settimana, quando vado dalla psicologa: nell'ambulatorio c'è una temperatura ideale, per cui io arrivo da fuori, mi fiondo in bagno, mi metto scalzo e ci resto per parecchie ore, durante le attività di gruppo. In altre stagioni invece arrivo scalzo da fuori (ma solo per un pezzo di strada, perché prima c'è un fondo troppo irregolare).
Non me la sento di forzare la mia natura sfidando le temperature. Al massimo posso - e intendo provare a - allargare il mio range : per cui se l'anno scorso ho praticato da aprile a settembre, quest'anno potrei tentare da marzo a ottobre.
Mi piacerebbe poterlo fare nella natura, ma ho un problema: non riesco a raggiungerla, poiché non posseggo un'auto propria. Sono quindi limitato alla città, alle strade, ai portici (sì, qui a Torino ci sono i parchi, ma andarci apposta, fare un giretto e venire via mi sembra sciocco).
Lo faccio quando mi va. Ci sono giorni, in primavera o estate, che potrei benissimo farlo (temperatura perfetta, fondo stradale senza problemi, molto tempo a disposizione) ma non lo faccio. Perché "sento" che non è il giorno giusto.
Certo l'inverno è lungo. In questi mesi riesco comunque a stare scalzo un pomeriggio a settimana, quando vado dalla psicologa: nell'ambulatorio c'è una temperatura ideale, per cui io arrivo da fuori, mi fiondo in bagno, mi metto scalzo e ci resto per parecchie ore, durante le attività di gruppo. In altre stagioni invece arrivo scalzo da fuori (ma solo per un pezzo di strada, perché prima c'è un fondo troppo irregolare).
Non me la sento di forzare la mia natura sfidando le temperature. Al massimo posso - e intendo provare a - allargare il mio range : per cui se l'anno scorso ho praticato da aprile a settembre, quest'anno potrei tentare da marzo a ottobre.
Mi piacerebbe poterlo fare nella natura, ma ho un problema: non riesco a raggiungerla, poiché non posseggo un'auto propria. Sono quindi limitato alla città, alle strade, ai portici (sì, qui a Torino ci sono i parchi, ma andarci apposta, fare un giretto e venire via mi sembra sciocco).
BarefootSoul- Numero di messaggi : 409
Età : 43
Data d'iscrizione : 07.03.16
Re: Cos'è un barefooter?
Per quanto mi riguarda, il barefooter di per sè non esiste, non più che il mangiatore di insalata o l'ascoltatore di radio.
Fa parte di un modo di essere, è tra le tante possibili sfaccettature della personalità, ma non costituisce una categoria rispetto alla quale essere dentro o fuori.
Io, quando ne ho la possibilità, leggo, corro, faccio fotografie,sto a piedi liberi..., ma non è una cosa particolare. E' semplicemente una parte del mio modo di essere. Mi darebbe fastidio se qualcuno mi volesse classificasse in base a questo. Io sono io e, tra tante altre cose, nel tempo libero è facile vedermi a piedi liberi.
Fa parte di un modo di essere, è tra le tante possibili sfaccettature della personalità, ma non costituisce una categoria rispetto alla quale essere dentro o fuori.
Io, quando ne ho la possibilità, leggo, corro, faccio fotografie,sto a piedi liberi..., ma non è una cosa particolare. E' semplicemente una parte del mio modo di essere. Mi darebbe fastidio se qualcuno mi volesse classificasse in base a questo. Io sono io e, tra tante altre cose, nel tempo libero è facile vedermi a piedi liberi.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Cos'è un barefooter?
Certo io intendevo dare una definizione e una catalogazione dei tipi di barefooter con alcune riflessioni.
Noi ovviamente siamo molto altro. Padri, madri, figli, fratelli, sorelle; lavoratori, pensionati, studenti; onnivori, vegetariani, vegani; alpinisti, corridori, subacquei, tennisti, ecc.
Siamo tante cose ma anche barefooter.
Noi ovviamente siamo molto altro. Padri, madri, figli, fratelli, sorelle; lavoratori, pensionati, studenti; onnivori, vegetariani, vegani; alpinisti, corridori, subacquei, tennisti, ecc.
Siamo tante cose ma anche barefooter.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
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