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Messaggio  Andrea77 Mer Gen 28 2009, 22:04

Ciao a tutti, spesso mi chiedo quali siano i limiti che uno ha nell'andare scalzo.
A vedere questi siti direi proprio nessuno! Personalmente resto sempre stupefatto nel vedere certe cose.
Questo è in tedesco ma le immagini parlano da se.
http://www.travel-fever.com/auths/martin.jung/index.html

http://www.podisti.org/webzine/index.php?option=com_content&task=view&id=12099&Itemid=474
http://www.runnersworld.it/edisport/runners/Notizie.nsf/AllDocID/I70D26182BBEF5DB3C12574C7002F79DC?OpenDocument

Certo uno deve allenarsi molto e avere una costanza di ferro xchè all'inizio deve essere molto dura ma poi...

Ciao
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Messaggio  Marco53 Ven Gen 30 2009, 08:40

Si comincia da piccoli... Ed è quello che ha sempre meravigliato me. Perché si pensa al contrario. Pensiamo che i piedini dei bimbi piccoli vadano protetti, così li ficchiamo in scarpette spesso inadeguate (e che diventano corte a velocità supersonica) e via. Nei Paesi con la P maiuscola, si lasciano andare scalzi i bambini per tutto il tempo che vogliono. A casa come fuori. In Svizzera vanno scalzi a scuola, senza remore e senza problemi. E con i piedi che crescono belli sani e coi legamenti a posto e le dita non rattrappite cheers . Sempre per la serie che se Qualcuno avesse avuto paura che ci facessimo male ai piedi, ci avrebbe creati con dei plantari cornei, tipo zoccolo....
Lo scorso settembre, durante una visita a San Gallo (Svizzera) ci siamo imbattuti in una serie di gare podistiche su percorso cittadino, per varie batterie di bambini: dai piccoli di 3-5 anni dell'asilo a quelli adolescenti sui 12 anni circa o poco più. Ed è stato per me e i miei amici pressoché stupefacente vedere correre scalzi almeno tre bambini (sui 7-8 anni credo), per di più in una giornata piuttosto fredda sui 9-10°C e su un percorso cittadino. E vedessi come filavano, con impegno e senza paura di farsi male.
Da qui a correre scalzi anche da adulti non è difficile. Se sfogli il web saltano fuori anche personaggi curiosi, come un tedesco adulto con figli, che corre travestito da Pumückl, che è un curioso personaggio dei fumetti tedeschi, un ragazzetto un po'clownesco dai capelli rossi e i piedi perennemente scalzi che appare anche in cartoni animati per bambini. E lui corre "travestito" da Pumückl, e lo fa per divertire i bambini, ovviamente scalzo come l'originale. Talvolta insieme alla figlia grande scalza pure lei.
Chiaro perciò che lo «status» umano sarebbe senza scarpe. Naturalmente l'educazione di un popolo conta moltissimo, e qui a Torino, dov'é di moda lasciare in ogni dove bottiglie di birra in vetro, talora neanche vuote, che infine finiscono (scusate mi è venuto così) rotte, con schegge e cocci dappertutto, non si imparerà mai a lasciare andare scalzo all'asilo un bimbo. Io stesso, se trovo una bottiglia in vetro per terra la raccolgo e la butto nel cestino più vicino. Perché penso che potrei ripassare da lì senza scarpe e trovare i cocci... Guarda anche nella photogallery di Marco. Fra i primi gruppi di foto, c'é una bimba Svizzera (di spalle) che sta uscendo dall'asilo. Scalza. Sta tornando a casa da sola (!) attraversando sulle strisce e con la sua banda di sicurezza per maggiore visibilità. E avrà 4 anni! Quella foto la scattai al volo, quando la vidi attraversare e un furgoncino VW si fermava dolcemente prima delle strisce... Che cce vole? Basta un po' di educazione. Quella che manca ad esempio al 95% dei canari bestia nostrani che portano i loro amatissimi animali (di solito più amati di un bambino o comunque rappresentante della razza umana monkey ) a sporcare dappertutto a condizione che sia lontano dal loro tappetino sull'uscio. Laddove c'é un po più di rispetto anche su questi argomenti, c'é maggior considerazione anche per chi si presenta a piedi nudi in qualsiasi posto, museo, negozio o ufficio che sia.
Saluti senza scarpine.
Marco
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Messaggio  paolo fratter Ven Gen 30 2009, 14:58

........parole sacrosante, Marco...ma purtroppo viviamo in un paese di incivili e maleducati!
Saluti a tutti.
Paolo F.

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Messaggio  Andrea77 Ven Gen 30 2009, 22:14

E' proprio vero. All'astero esiste il vuoto a rendere x le bottiglie (se lo riporti di danno 5 centesimi).
In + sin da piccoli non solo ti lasciano andare scalzo ma ti insegnano il valore del bene comune e quella che un tempo si chamava educazione civica.
All'estero raccattano le cacche dei cani, si fermano alle strisce e + in generale tengono le città + pulite (e quindi + facili da girare scalzi) e ancora + in generale rispettano le regole.
Devo dire che a volte su altri forum provo ad introdurre il discorso dello scalzismo ma tutte le volte c'è la solita tiritera (che schifo, i vetri,...).
Ora i fattori sono due.
Il primo che sin da piccoli ci infilano le scarpe x proteggerci.
Il secondo devo dire che nn hanno tutti i torni (a volte infatti contesto che allestero vanno scalzi e loro mi dicono 'si ma all'estero le strade sono + pulite' e nn posso darli torto... anche se poi quando vanno all'estero anche se le strade sono + pulite nn si scalzano di sicuro...
Vorrei però far notare che i due corridori di cui ho spedito i link sono italiani.
Quindi pur essendo delle eccezioni si vede che anche qui si può fare anche senza essere abituati sin da bambini.
Certo se uno cresce già con le suole robuste è avvantaggiato. Farsele all'inizio è sempre un problema e richiede costanza (vedi il ragazzo che corre scalzo e che confessa che le prime volte doveva interrompere gli allenamenti xchè gli sanguinavano i piedi affraid ma alla fine è riuscito nel suo intento).
Tra l'altro è curioso come riesca a correre bene su strada ma abbia ancora notevoli problemi su sterrato al contrario del corridore + anziano che ha fatto la corsa all'Elba x non parlare del tedesco...
Voglio dire com'è possibile, secondo voi, che uno riesca a correre una maratona e poi si trovi in difficoltà negli ultimi metri nel parco sempione?
Francamente mi verrebbe da pensare che uno che riesce a fare una maratona scalza dovrebbe avere dei super piedi e passare tranquillo su un tratto con un po' di ghiaia.

Ciao
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Messaggio  lucignolo Ven Gen 30 2009, 22:43

Marco53 ha scritto:Se sfogli il web saltano fuori anche personaggi curiosi, come un tedesco adulto con figli, che corre travestito da Pumückl, che è un curioso personaggio dei fumetti tedeschi, un ragazzetto un po'clownesco dai capelli rossi e i piedi perennemente scalzi che appare anche in cartoni animati per bambini.
Mi rafforzi un'idea che mi sta frullando per la testa da un po' di tempo: un bel carnevale (a Venezia sarebbe il massimo) tutti insieme e scalzi: travestiti da Pumück, Peter Pan, pirata, contadino e chi più ne ha ne metta!
Marco53 ha scritto:Chiaro perciò che lo «status» umano sarebbe senza scarpe. Naturalmente l'educazione di un popolo conta moltissimo, e qui a Torino, dov'é di moda lasciare in ogni dove bottiglie di birra in vetro, talora neanche vuote, che infine finiscono (scusate mi è venuto così) rotte, con schegge e cocci dappertutto, non si imparerà mai a lasciare andare scalzo all'asilo un bimbo. Io stesso, se trovo una bottiglia in vetro per terra la raccolgo e la butto nel cestino più vicino. Perché penso che potrei ripassare da lì senza scarpe e trovare i cocci...
Purtroppo l'unica cosa intelligente che saprebbero dirti è che se <...non fossi così stupido da camminare scalzo non ti succederebbe nulla>. Quindi usa le scarpe come tutti i comuni mortali.
Marco53 ha scritto:
(di solito più amati di un bambino o comunque rappresentante della razza umana monkey )
Spiacente di deluderti, ma faccio parte di quella categoria, visto lo schifo che mi fanno certi esseri umani, le pugnalate che mi hanno sempre inflitto alle spalle e la loro ben nota intelligenza distruttiva.
Se ci pensi bene sono sempre degli umani le colpe che troppo semplicisticamente facciamo ricadere su chi dovremmo accudire.
Abbiamo molte cose da imparare dagli animali; se ci fai caso chi ama molto questi ultimi è proprio chi ha ricevuto molti favori dalla scimmia nuda più stupida e arrogante del mondo; poi dobbiamo guardarci da chi dice di amare gli animali solo perche li porta ad evacuare su un marciapiede una volta o due al giorno e che considera un'essere senziente alla stessa stregua di un peluche.
Marco53 ha scritto:.....maggior considerazione anche per chi si presenta a piedi nudi in qualsiasi posto, museo, negozio o ufficio che sia.
Se continuiamo ad accettare passivamente certi regolamenti, giocando al togli e rimetti le infradito, è perfettamente inutile sperare in qualche cambiamento.
Per carità, è solo uno sfogo.
Appellarsi alla sola educazione, comunque, è pura utopia, specie se consideriamo il fatto che maleducati ed incivili siamo ritenuti noi per definizione....ed all'unanimità.
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Messaggio  lucignolo Ven Gen 30 2009, 23:01

Andrea77 ha scritto:Devo dire che a volte su altri forum provo ad introdurre il discorso dello scalzismo ma tutte le volte c'è la solita tiritera (che schifo, i vetri,...).
E cosa ti aspetti? Logica o comprensione? Le scimmie imitano, anche i ragionamenti.
Andrea77 ha scritto:.....devo dire che nn hanno tutti i torni (a volte infatti contesto che allestero vanno scalzi e loro mi dicono 'si ma all'estero le strade sono + pulite' e nn posso darli torto... anche se poi quando vanno all'estero anche se le strade sono + pulite nn si scalzano di sicuro...
Bravissimo.
Tutte scuse.
Ma viviamo nel paese delle chiacchiere, no?
Andrea77 ha scritto:Tra l'altro è curioso come riesca a correre bene su strada ma abbia ancora notevoli problemi su sterrato al contrario del corridore + anziano che ha fatto la corsa all'Elba x non parlare del tedesco...
Voglio dire com'è possibile, secondo voi, che uno riesca a correre una maratona e poi si trovi in difficoltà negli ultimi metri nel parco sempione?
Francamente mi verrebbe da pensare che uno che riesce a fare una maratona scalza dovrebbe avere dei super piedi e passare tranquillo su un tratto con un po' di ghiaia.
Anch'io mi sono chiesto le stesse cose, ma, evidentemente, anche i nostri piedi sottostanno alle ferree leggi che vogliono l'adattamento estremamente specifico.
Puoi camminare per ore sull'asfalto, ma quando tutto il peso del corpo grava sulla ridotta superficie di sassi spigolosi c'è poco da fare: fa male.
A meno di non essere davvero allenati su terreni vari.......e di poter vivere senza lavorare.
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Messaggio  ChiccoB Ven Gen 30 2009, 23:38

Ragazzi,mi permetto di dire la mia.Circa un mese fa,camminando scalzo su asfalto "granuloso",sentivo ancora un po' di fastidio alle piante dei piedi.Non so come mi sia venuta l'idea,ma ho provato,così per curiosità a fare una corsetta.Con mia sorpresa,ho notato che correre scalzi è più facile che camminare.Probabolmente ciò è dovuto al fatto che la pressione del piede a terra,durante la corsa è più intensa ma più breve.Dicendolo poi con Flavio,mi ha confermato la cosa.Ora,sicuramente per potere correre agevolmente scalzi,non metto un dubbio che ci voglia un bell'allenamento,però credo sia più facile di quanto pensiamo. chicco.

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Messaggio  Andrea77 Sab Gen 31 2009, 12:11

'e di poter vivere senza lavorare.'
---
Questa onestamente nn la capisco. O meglio intuisco che tu voglia dire che x fare un simile allenamento uno dovrebbe camminare scalzo tutti i giorni e ciò nn è possibile se lavori?
Ma francamente nn credo che sia così complicato. Se io dedicassi allo scalzismo lo stesso tempo che dedico alla montanga nei fine settimana credo che avrei delle suole che mi permetterebbero di andare ovunque.
Voglio dire che con un po' di allenamento costante e progressivo si possano ottenere buoni risultati in un tempo ragionevole. Non so poi come sia il mantenimento dell'allenamento considerando il periodo invernale ma anche qui tu ed altri siete la dimostrazione che anche in inverno si può stare scalzi magari riducendo i tempi d'attività ma senza azzerarli.
--
Quello che dice Chicco è interessante e in parte l'ho sperimentato pure io.
A Medjugorje e anche in irlanda, avendo l'occasione di vedere molti barefooter occasionali, ho notato con interesse il diverso modo di muoversi. Alcuni camminano piano come se fossero sulle uova. Così facendo ho notato che rischi di sbilanciarti e di poggiare il piede in modo innaturale e di sostare magari su un solo piede barcollante e dolorante x troppo tempo.
Se invece uno appoggia il piede velocemente e nel modo + naturale e rilassato possibile cercando di sfruttare tutta la pianta del piede senza 'arricciarlo' le cose vanno meglio.
Inizialmente pure io procedevo piano poi un giorno mi vedo superare da una signora scalza a Medjugorje e mi dico 'ma cribbio! Se lei va così veloce e non ha problemi possibile che io debba andare così lento?'
Ho provato a strgli dietro e ho visto che si può andare + veloce senza sentire + male anzi sentendone meno.
La cosa mi riesce abbastanza bene in salita o in piano. X la discesa mi è ancora un mistero di come certe persone riescano ad andare veloci pure in discesa. Pure qui ho provato ma con risultati nn così positivi xchè se fai un passo falso e scivoli istintivamente pianti un piede x fermarti e son dolori (la cosa migliora sicuramente con l'uso dei bastoncini).
Altra cosa che in discesa non riesco a controllare è che il piede scivola in avanti facendo rotolare i sassi di piccolo medio taglio sotto il piede come un rullo causando fastidio.
Se avete suggerimenti...

Ciao
Andrea
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Messaggio  lucignolo Sab Gen 31 2009, 13:38

Andrea77 ha scritto:'e di poter vivere senza lavorare.'
---
Questa onestamente nn la capisco. O meglio intuisco che tu voglia dire che x fare un simile allenamento uno dovrebbe camminare scalzo tutti i giorni e ciò nn è possibile se lavori?
No, perché il lavoro ospedaliero spesso ti prende in modo totale: sai quando entri, ma non sai quando esci.
Difficile programmare in anticipo, soprattutto in un laboratorio specialistico, dove dedichi un po' del tuo tempo ad attività di sviluppo e ricerca, più abbordabili dopo il normale tempo lavorativo.
Andrea77 ha scritto:Ma francamente nn credo che sia così complicato. Se io dedicassi allo scalzismo lo stesso tempo che dedico alla montanga nei fine settimana credo che avrei delle suole che mi permetterebbero di andare ovunque.
Permettimi di dubitarne.
Ad esempio, se vuoi scalare lo Stelvio in bicicletta, senza arrivare in cima distrutto, ti devi allenare a lungo e tutti i giorni.
Chi si allena solo il fine settimana, facesse anche cento chilometri, butta un po' via il suo tempo rischiando qualche guaio fisico.
Andrea77 ha scritto:Non so poi come sia il mantenimento dell'allenamento considerando il periodo invernale ma anche qui tu ed altri siete la dimostrazione che anche in inverno si può stare scalzi magari riducendo i tempi d'attività ma senza azzerarli.
Sono, comunque, uscite troppo saltuarie. Servono più psicologicamente che fisicamente.
Andrea77 ha scritto:Se invece uno appoggia il piede velocemente e nel modo + naturale e rilassato possibile cercando di sfruttare tutta la pianta del piede senza 'arricciarlo' le cose vanno meglio.
Verissimo.
Andrea77 ha scritto:X la discesa mi è ancora un mistero di come certe persone riescano ad andare veloci pure in discesa. Pure qui ho provato ma con risultati nn così positivi xchè se fai un passo falso e scivoli istintivamente pianti un piede x fermarti e son dolori (la cosa migliora sicuramente con l'uso dei bastoncini).
Ci provavo quando ero un podista agonista: il trucco sta nell'avere un colpo d'occhio quasi istintivo (molto migliorabile) che ti permette di individuare istantaneamente il prossimo punto di appoggio, ancora prima che il tuo piede si posi su quello attuale.
Sguardo sempre fisso qualche metro più avanti e grande capacità di concentrazione.......e vai via volando.
Il guaio è che se ti fai prendere dalla paura, allora cominci a calcolare, a pensare alle possibili conseguenze, ti irrigidisci e devi rallentare: è quello che mi capitava di solito, facendomi perdere terreno nelle discese accidentate.
Andrea77 ha scritto:Altra cosa che in discesa non riesco a controllare è che il piede scivola in avanti facendo rotolare i sassi di piccolo medio taglio sotto il piede come un rullo causando fastidio.
Se avete suggerimenti...
Forse dipende dal fatto che si tende a spostare troppo il baricentro all'indietro, credendo di guadagnare stabilità e maggiore attrito.
Hai mai notato che quando si infilano gli sci la prima volta ci si inarca e si finisce regolarmente sul sedere?
Poi si impara a spostare leggermente il peso in avanti (appena appena) ed il gioco è fatto. Wink
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Messaggio  Andrea77 Sab Gen 31 2009, 14:37

X il discorso dell'allenamento il ragazzo di Savona con cui ogni tanto mi trovo x fare qualche giro scalzo in liguria lavora in banca e come me ha la paura di farsi vedere dai conoscenti. Eppure abitando in un luogo + favorevole all'allenamento, pur senza fare chissà che cosa, arriva alle uscite con una suola decisamente + allenata della mia e va via che è una meraviglia. Eppure lavora e l'allenamento è saltuario tantè che anche lui ad inizio stagione va molto meno rispetto x esempio a settembre dopo le vacanze.
Su questo sicuramente devo darti ragione x il discorso che molti di noi arriveranno a marzo all'incontro con Seli avendo perso tutto l'allenamento estivo.
Xò francamente x fare dei sentieri non eccessivamente sassosi credo che bastiun allenamento di qualche fine settimana. Prima farai poco e facile, poi un po' + lungo facile x arrivare a fare cose + lunghe e un po' + complesse.
---
X il discorso di avere l'occhio avanti ho notato pure questo. Soprattutto in irlanda nel tratto + ripido molta gente andava giù + o meno dritti. Sarà che la nn hanno praticamente montagne, sarà che io invece ci vado sempre e ormai ho fatto l'occhio ma riuscivo quasi sempre, compindo dei diagonali, a fare il percorso + facile rendendolo anche meno ripido.
I bastoncini poi aiutano ancora di + che quando si è calzati xchè fanno quel freno che normalmente faresti con la suola della scarpa e che nn puoi fare se sei scalzo. Il discorso della paura è pure vero.
Uno dovrebbe scendere senza star troppo a guardare dove metti il piede ma il rischio è di beccare un sasso in malo modo e farti male anche se probabilmente se uno va veloce l'appoggio è talmente rapido che quando se ne accorge è già passato sull'altro piede. Il discorso che con qli scarponi puoi scendere 'sciando' scalzo credo sia impossibile xchè di gratteresti tutta la pianta del piede. Tieni conto che in Irlanda x il loro clima il terreno su cui posano i sassi è fangoso o comunque viscido il che complica notevolmente l'equilibrio e il fattore di scivolamento dei sassi tra piede eterreno scivoloso. In + se vai veloce rischi anche una storta che con gli scarponi nn rischi.
Quindi nn è facile calibrare velocità equiibrio,... Certo uno deve muoversi molleggiato, sciolto, rilassato, concentrato,... e con l'aiuto dei bastoncini.
Le prime volte sarà difficile ma se uno persiste credo possa farcela.

Ciao
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Messaggio  bfpaul Sab Gen 31 2009, 19:12

Andrea77 ha scritto:X il discorso dell'allenamento il ragazzo di Savona con cui ogni tanto mi trovo x fare qualche giro scalzo in liguria lavora in banca e come me ha la paura di farsi vedere dai conoscenti. Eppure abitando in un luogo + favorevole all'allenamento, pur senza fare chissà che cosa, arriva alle uscite con una suola decisamente + allenata della mia e va via che è una meraviglia. Eppure lavora e l'allenamento è saltuario tantè che anche lui ad inizio stagione va molto meno rispetto x esempio a settembre dopo le vacanze.
Su questo sicuramente devo darti ragione x il discorso che molti di noi arriveranno a marzo all'incontro con Selis avendo perso tutto l'allenamento estivo.
Xò francamente x fare dei sentieri non eccessivamente sassosi credo che bastiun allenamento di qualche fine settimana. Prima farai poco e facile, poi un po' + lungo facile x arrivare a fare cose + lunghe e un po' + complesse.
---
X il discorso di avere l'occhio avanti ho notato pure questo. Soprattutto in irlanda nel tratto + ripido molta gente andava giù + o meno dritti. Sarà che la nn hanno praticamente montagne, sarà che io invece ci vado sempre e ormai ho fatto l'occhio ma riuscivo quasi sempre, compindo dei diagonali, a fare il percorso + facile rendendolo anche meno ripido.
I bastoncini poi aiutano ancora di + che quando si è calzati xchè fanno quel freno che normalmente faresti con la suola della scarpa e che nn puoi fare se sei scalzo. Il discorso della paura è pure vero.
Uno dovrebbe scendere senza star troppo a guardare dove metti il piede ma il rischio è di beccare un sasso in malo modo e farti male anche se probabilmente se uno va veloce l'appoggio è talmente rapido che quando se ne accorge è già passato sull'altro piede. Il discorso che con qli scarponi puoi scendere 'sciando' scalzo credo sia impossibile xchè di gratteresti tutta la pianta del piede. Tieni conto che in Irlanda x il loro clima il terreno su cui posano i sassi è fangoso o comunque viscido il che complica notevolmente l'equilibrio e il fattore di scivolamento dei sassi tra piede eterreno scivoloso. In + se vai veloce rischi anche una storta che con gli scarponi nn rischi.
Quindi nn è facile calibrare velocità equiibrio,... Certo uno deve muoversi molleggiato, sciolto, rilassato, concentrato,... e con l'aiuto dei bastoncini.
Le prime volte sarà difficile ma se uno persiste credo possa farcela.

Ciao
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Andrea, ti ringrazio per l'apprezzamento che esprimi più volte, ma anch'io per motivi contingenti l'anno scorso non ho camminato abbastanza, quindi sono un po' meno allenato di qualche tempo fa.
Cionostante, le mie suole sono sempre abbastanza spesse, ma non ho più l'abitudine al "dolore" che avevo prima. Poco male, so che riprendendo a camminare come si deve, tutto tornerà a posto.
Ieri, per esempio mi sono fatto i miei 10 e passa km (era ora, dopo tanto piovere!) di cui il primo nel fango ed oggi i talloni mi facevano un po' male passando sull'asfalto molto ruvido.
Quanto all'andare in montagna, lo faccio da anni, ma in discesa metto i sandali da trekking e uso assolutamente i bastoncini; uso i sandali anche in salita se mi rendo conto che sono troppo lento per poter seguire il passo degli altri; tieni presente che vado in montagna insieme a decine di persone, certo non da solo.
Un'altra cosa: non tutti i terreni sono ugualmente percorribili; credi a me, neppure Tom Perry potrebbe scendere di corsa sulle lame calcaree del Supramonte. Personalmente non ci penso neppure in salita, ci ho provato ed ho smesso presto.
Sulla questione del sentire "dolore" ciascuno è diverso, ed anche sulla velocità con cui si generano "le suole". Per questo ritengo abbastanza normale che qualcuno con pochissimo allenamento riesca a camminare bene su terreni anche difficili ed altri perdano lo spessore generato a fatica con l'allenamento in breve tempo.
Non c'è niente da fare, siamo tutti diversi, per fortuna!

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Messaggio  ChiccoB Sab Gen 31 2009, 20:05

bfpaul ha scritto:
Andrea77 ha scritto:X il discorso dell'allenamento il ragazzo di Savona con cui ogni tanto mi trovo x fare qualche giro scalzo in liguria lavora in banca e come me ha la paura di farsi vedere dai conoscenti. Eppure abitando in un luogo + favorevole all'allenamento, pur senza fare chissà che cosa, arriva alle uscite con una suola decisamente + allenata della mia e va via che è una meraviglia. Eppure lavora e l'allenamento è saltuario tantè che anche lui ad inizio stagione va molto meno rispetto x esempio a settembre dopo le vacanze.
Su questo sicuramente devo darti ragione x il discorso che molti di noi arriveranno a marzo all'incontro con Selis avendo perso tutto l'allenamento estivo.
Xò francamente x fare dei sentieri non eccessivamente sassosi credo che bastiun allenamento di qualche fine settimana. Prima farai poco e facile, poi un po' + lungo facile x arrivare a fare cose + lunghe e un po' + complesse.
---
X il discorso di avere l'occhio avanti ho notato pure questo. Soprattutto in irlanda nel tratto + ripido molta gente andava giù + o meno dritti. Sarà che la nn hanno praticamente montagne, sarà che io invece ci vado sempre e ormai ho fatto l'occhio ma riuscivo quasi sempre, compindo dei diagonali, a fare il percorso + facile rendendolo anche meno ripido.
I bastoncini poi aiutano ancora di + che quando si è calzati xchè fanno quel freno che normalmente faresti con la suola della scarpa e che nn puoi fare se sei scalzo. Il discorso della paura è pure vero.
Uno dovrebbe scendere senza star troppo a guardare dove metti il piede ma il rischio è di beccare un sasso in malo modo e farti male anche se probabilmente se uno va veloce l'appoggio è talmente rapido che quando se ne accorge è già passato sull'altro piede. Il discorso che con qli scarponi puoi scendere 'sciando' scalzo credo sia impossibile xchè di gratteresti tutta la pianta del piede. Tieni conto che in Irlanda x il loro clima il terreno su cui posano i sassi è fangoso o comunque viscido il che complica notevolmente l'equilibrio e il fattore di scivolamento dei sassi tra piede eterreno scivoloso. In + se vai veloce rischi anche una storta che con gli scarponi nn rischi.
Quindi nn è facile calibrare velocità equiibrio,... Certo uno deve muoversi molleggiato, sciolto, rilassato, concentrato,... e con l'aiuto dei bastoncini.
Le prime volte sarà difficile ma se uno persiste credo possa farcela.

Ciao
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Andrea, ti ringrazio per l'apprezzamento che esprimi più volte, ma anch'io per motivi contingenti l'anno scorso non ho camminato abbastanza, quindi sono un po' meno allenato di qualche tempo fa.
Cionostante, le mie suole sono sempre abbastanza spesse, ma non ho più l'abitudine al "dolore" che avevo prima. Poco male, so che riprendendo a camminare come si deve, tutto tornerà a posto.
Ieri, per esempio mi sono fatto i miei 10 e passa km (era ora, dopo tanto piovere!) di cui il primo nel fango ed oggi i talloni mi facevano un po' male passando sull'asfalto molto ruvido.
Quanto all'andare in montagna, lo faccio da anni, ma in discesa metto i sandali da trekking e uso assolutamente i bastoncini; uso i sandali anche in salita se mi rendo conto che sono troppo lento per poter seguire il passo degli altri; tieni presente che vado in montagna insieme a decine di persone, certo non da solo.
Un'altra cosa: non tutti i terreni sono ugualmente percorribili; credi a me, neppure Tom Perry potrebbe scendere di corsa sulle lame calcaree del Supramonte. Personalmente non ci penso neppure in salita, ci ho provato ed ho smesso presto.
Sulla questione del sentire "dolore" ciascuno è diverso, ed anche sulla velocità con cui si generano "le suole". Per questo ritengo abbastanza normale che qualcuno con pochissimo allenamento riesca a camminare bene su terreni anche difficili ed altri perdano lo spessore generato a fatica con l'allenamento in breve tempo.
Non c'è niente da fare, siamo tutti diversi, per fortuna!

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Ecco,quello che succede a me!Se cammino frequentemente scalzo,l'effetto che ottengo è quello della pietra pomice,ossia,perdo lo spessore di callo sotto la pianta.Quindi,devo per forza stare "a riposo",almeno un giorno,camminando su superfici lisce,tipo il pavimento o al massimo cemento autobloccante.Ho invece affrontato brillantemente il problema freddo,tant'è vero che per assurdo,posso camminare molto agevolmente su marciapiedi innevati.Inoltre,posso constatare che il freddo,alle estremità mi è piacevole,infatti sino ad ora,non ho mai messo nè calze,nè scarpe.Solo infradito o piedi nudi. Chicco.

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Messaggio  lucignolo Sab Gen 31 2009, 20:43

bfpaul ha scritto:Sulla questione del sentire "dolore" ciascuno è diverso, ed anche sulla velocità con cui si generano "le suole". Per questo ritengo abbastanza normale che qualcuno con pochissimo allenamento riesca a camminare bene su terreni anche difficili ed altri perdano lo spessore generato a fatica con l'allenamento in breve tempo.
Non c'è niente da fare, siamo tutti diversi, per fortuna!
Ed ecco il terzo principio fondamentale dell'allenamento: deve essere personalizzato!
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Messaggio  bfpaul Sab Gen 31 2009, 20:53

lucignolo ha scritto:
bfpaul ha scritto:Sulla questione del sentire "dolore" ciascuno è diverso, ed anche sulla velocità con cui si generano "le suole". Per questo ritengo abbastanza normale che qualcuno con pochissimo allenamento riesca a camminare bene su terreni anche difficili ed altri perdano lo spessore generato a fatica con l'allenamento in breve tempo.
Non c'è niente da fare, siamo tutti diversi, per fortuna!
Ed ecco il terzo principio fondamentale dell'allenamento: deve essere personalizzato!
Perfetto!
E' proprio così, per ragioni obiettive e di gusti personali; e per rispondere anche a Chicco, bisogna sapere che non si può consumare più suola di quella che si produce. L'uso continuo delle suole stimola l'organismo a produrre suole più velocemente, ma poiché per forza di cose non è possibile stare sempre scalzi o fare ogni giorno un po' di km, finiamo per consumare più di quanto rigeneriamo. Nessun problema, l'allenamento soltanto può cambiare le cose, basta saperlo!

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Messaggio  Andrea77 Sab Gen 31 2009, 23:05

Caro Paolo, io nn mi sogno neppure di fare delle escurioni scalze con altri calzati x i seguenti motivi:
1) mi vergogno
2) le associazioni lo vietano
3) anche se nn mi vergognassi e fossi come al solito con i 4-5 amici con cui vado ora già faccio fatica a stargli dietro calzato figuriamoci scalzo...
Di conseguenza vado scalzo da solo o con gli amici del forum.
Come detto + volte quando facciamo le gite insieme nn importa + di tanto la meta ma il camminare scalzi il + possibile stando insieme.
Di conseguenza si procede a passo tranquillo. Se devo fare sul serio mi calzo.
Devo anche dire che a volte esagero ma la cosa nn mi preoccupa visto che solo in poche occasioni ho camminato scalzo 2 giorni di seguito e il giorno dopo le piante erano molto + sensibili. Normalmente mi scalzo sabato o domenica e poi x vari giorni nn ho + l'occasione di scalzarmi nuovamente e quindi il piede si riprende dallo choc ricevuto senza particolari problemi.

Ciao
Andrea
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Messaggio  Marco53 Lun Feb 02 2009, 11:05

Se continuiamo ad accettare passivamente certi regolamenti, giocando al togli e rimetti le infradito, è perfettamente inutile sperare in qualche cambiamento.

Giusto. Intanto coi finti sandali ho praticamente concluso il giochetto (ufficio escluso), e con l'allenamento attuale credo che li abolirò quasi del tutto. Si vedrà in primavera.
Saluti scalzi
Marco
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Messaggio  Marco53 Lun Feb 02 2009, 14:07

Ed ecco il terzo principio fondamentale dell'allenamento: deve essere personalizzato!

Infine la cosa più saggia è proprio questa. Ho letto di chi riesce a salire ma per scendere deve mettere i sandali da trekking, chi sale più veloce di quanto scende, chi scende a zig zag (saggissimo se il sentiero è ripido) e chi dopo due giorni ha il di sotto dei piedi da mettere a riposo.
Il tutto ha fatto anche parte della mia sperimentazione personale e comunque mi ha insegnato, appunto, a salire senza problemi, a scendere abbastanza veloce anche su una mulattiera sassosa, a sentir male sotto i peidi, ma non dar loro troppa soddisfazione. Anche questo mi è capitato. Ma se lasciavo "sbollire" i piedi, appena ricominciavo, dopo un po' dovevo ritornare a riposo. Non è il caso di arrivare alle estremità sanguinolente come quel tale che correva, ma continuare lo stesso un pochino ogni giorno. Adesso non mi capita più e sopravvivo diversi giorni senza scarpe.
Ognuno ha detto la sua. Ognuno ha portato le sue esperienze: il bello di un FORUM è questo. Ognuno ne trae le conclusioni e le personalizza su di sè.
Con tanti auguri, tanto esercizio e tanto allenamento (!).
Saluti ginnici
Marco
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