Mi presento.
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Marco53
Andrea Grasselli
lucignolo
bfpaul
contessa scalza
Marc_63
10 partecipanti
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Mi presento.
Ciao a tutti e ben trovati.
Desidero presentarmi : mi chiamo Marcello, ho 46 anni, sono Cagliaritano.
Poco tempo fa, mentre eseguivo una ricerca su Internet relativa all'Ordine dei Frati Francescani Rinnovati, che, sull'esempio di San Francesco D' Assisi, conducono una vita molto austera e vanno scalzi, mi sono imbattuto, come spesso capita navigando in Internet, sul termine "scalzismo" e "gimnopodismo".
Sinceramente non avrei mai immaginato che sul camminare scalzi si fosse sviluppato un vero e proprio movimento e che che questo rappresenti, per alcuni, un vero e proprio stile di vita.
Il fatto mi ha colpito e non poco, visto che io da lunghissimo tempo, soprattutto nella buona stagione (dalla primavera inoltrata all'autunno), detesto indossare scarpe di qualsiasi genere.
D'estate poi non perdo occasione per camminare scalzo, soprattutto quando sono in vacanza e su terreni diversi.
Di recente, sia in francia che in Umbria, ho trascorso due bellissime vacanze senza quasi mai indossare neppure un paio di sandali.
Diciamo che sin da piccolo ho avuto questa passione, che spesso ho dovuto reprimere a causa del solito modo di pensare delle persone che mi circondavano (genitori, amici, moglie ecc.).
Poche sono state le occasioni (a parte in spiaggia e nelle immediate vicinanze) in cui ho potuto dare sfogo al mio desiderio.
Un giorno mi capitò di recarmi in Svezia e fui colpito dal fatto che, già al porto di Travemunde, nella Germania Settentrionale, luogo di imbarco per la Svezia, tantissimi giovani e meno giovani attendessero l'imbarco sul traghetto stando a piedi nudi.
Non immaginate quanto li ho invidiati !
Persino sulla nave stavano scalzi con una disinvoltura e una naturalezza mai vista; si vedeva che si trovavano perfettamente a loro agio, dai movimenti si percepiva poi una consolidata abitudine a camminare a piedi nudi, come fosse la cosa più naturale di questo mondo (naturale poi ho capito che lo è, ma intendo dire usuale, comune.
Volli seguire il loro esempio, e da quel momento, nonostante le critiche dei miei compagni di viaggio, con frasi stupide del tipo "...ma per quelli è normali perchè sono "stranieri", oppure "noi siamo italiani e abbiamo un'educazione diversa" e ancora "..se son matti quelli non devi essere matto anche tu", "perchè devi prendere l'esempio peggiore..." ecc., decisi di togliermi le scarpe e camminare scalzo.
La cosa buffa era che nel gruppo io ero l'unico, gli altri amici non solo indossavano scarpe da tennis con calzettoni sin quasi al ginocchio, ma spesso si tenevano a debita distanza da me, come per dire "non è con noi, non lo conosciamo".
Qui ci sarebbe da approfondire tutto un discorso che sicuramente avete trattato più volte, ma, semmai, ne parleremo in seguito.
Ebbene, rientrato in Italia, pensai di ripetere l'esperienza anche a "casa mia", partendo dalle località in cui ci fermavamo per soste tecniche.
La prima cosa che notai fu il divario fra la pulizia di quei paesi nordici e quella di casa nostra. Pensate che in Svezia (certamente molto meno inquinata dell'Italia), bastava che mi sciaccquassi i piedi e tutto andava a posto; da noi invece dovevo usare regolarmente la pietra abrasiva per recuperare la pulizia dei piedi, assurdo ! Ma il divario lo notai anche sul traghetto "Tirrenia" che mi riportava a casa : ponti non ricoperti da ruggine ovunque, sporcizia di ogni genere, cicche accese buttate dovunque senza il minimo rispetto.
Ne ebbi talmente schifo che, dopo un brevissimo momento di tentazione, decisi di rimettermi i sandali, vi assicuro che "non era cosa".
Provai dunque a ripetere l'esperimento nella mia città: mi recai in un parco che si chiama "Monte Urpinu", che i Cagliaritani presenti nel forum sicuramente conoscono bene, mi tolsi i sandali e cominciai a camminare scalzo. Dopo pochi metri mi sentii chiamare, mi voltai e vidi che si trattava di un vigilante che, con tono arrogante mi intimò di rimettermi le scarpe dicendomi che era proibito in quel parco camminare scalzo, mi fece notare un cartello dove, fra gli altri, ce n'era uno con due piedi nudi disegnati cerchiati di rosso, per intenderci, lo stesso cartello che si trova spesso davanti alle scale mobili (chissà quante volte lo avete visto). Non so se quel cartello ci sia ancora, sono anni che non ci vado, ma certo che in quell'occasione ci restai molto male.
Analogo rimprovero mi fu mosso l'anno scorso in Francia, in un famoso parco di divertiventi vicino a Parigi. Bellissima giornata, parco lastricato dovunque, temperatura ottimale, e allora via le scarpe, a piedi nudi !
Ecco che arriva una "cast member" del parco, in divisa da ranger e col cappello a falde che la rendevano abbastanza minacciosa, che mi intimò con grande arroganza di rimettermi le scarpe. Non avevo visto nessun cartello, anzi, vi dirò che avevo guardato a posta, e nonostante ciò mi minaccio di "sbattermi fuori" se non avessi ubbidito. Gli amici che erano con me, diversi da quelli del viaggio in Svezia, restarono inorriditi dalla cosa e, soprattutto dal tono usato dalla ragazza. Comunque fare polemica, lì in mezzo alla gente, non serviva a nulla, avrei turbato l'atmosfera serena del parco rischiando anche una brutta litigata e di essere poi realmente cacciato fuori.
Al rientro in Italia, questa volta, ebbi modo di rifarmi, trascorsi in Umbria una settimana nella quale riuscii a non indossare scarpe quasi mai, persino nei boschi che circondano alcuni centri come Assisi.
Da allora mi resi conto che l'uomo, con la sua ignoranza, con le sue regole assurde non solo è nemico dell'uomo, ma è nemico della natura e del rapporto, anche intimo, che l'uomo spesso desidera vivere con essa.
Camminare scalzo è dialogo con la natura, è sentire, percepire ad ogni passo il suo linguaggio, cogliere le sfumature più recondite, aprirsi un orizzonte nuovo di conoscenze, di sensazioni, di percezioni, è imparare a dominare il dolore che si può provare con l'immediata ricompensa di un nuovo e ancora più profondo benessere; è vivere la vita, senza quelle barriere che noi stessi ci costruiamo più per piacere al mondo che per effettiva necessità, è liberarsi da quei tabù atavici frutto di una educazione basata anche su tanti luoghi comuni e spesso, sulla necessità di essere "alla page" con gli altri, senza dare nell'occhio, ma anzi col mischiarsi, nel modo più anonimo possibile, alla gente, alla folla, alla massa. Camminare scalzi, secondo me, è riapprepriarsi di quell'"Umanesimo" che stiamo via via perdendo, vittime, come siamo di quelle convenzioni, di quei modelli che la società non ci propone ma ci impone, di quelli schemi che rappresentano i canoni di una integrazione saociale che anzi che favorire l'uomo ne sono la rovina più completa.
Avremo modo, almeno me lo auguro, di tornare su questo argomento; è il mio primo messaggio in questo forum e non voglio annoiarvi.
Spero di trovare tanti amici con cui confrontarmi, finalmente, su aspetti della vita che mi stanno molto a cuore, in particolare sulla necessità di ritrovare quell'equilibrio naturale essenziale per una vita serena, senza pregiudizio e che andrebbe affrontata col coraggio di chi non si rassegna a farsi "vivere addosso" dagli altri.
Ciao.
Marcello (Marc_63)
Desidero presentarmi : mi chiamo Marcello, ho 46 anni, sono Cagliaritano.
Poco tempo fa, mentre eseguivo una ricerca su Internet relativa all'Ordine dei Frati Francescani Rinnovati, che, sull'esempio di San Francesco D' Assisi, conducono una vita molto austera e vanno scalzi, mi sono imbattuto, come spesso capita navigando in Internet, sul termine "scalzismo" e "gimnopodismo".
Sinceramente non avrei mai immaginato che sul camminare scalzi si fosse sviluppato un vero e proprio movimento e che che questo rappresenti, per alcuni, un vero e proprio stile di vita.
Il fatto mi ha colpito e non poco, visto che io da lunghissimo tempo, soprattutto nella buona stagione (dalla primavera inoltrata all'autunno), detesto indossare scarpe di qualsiasi genere.
D'estate poi non perdo occasione per camminare scalzo, soprattutto quando sono in vacanza e su terreni diversi.
Di recente, sia in francia che in Umbria, ho trascorso due bellissime vacanze senza quasi mai indossare neppure un paio di sandali.
Diciamo che sin da piccolo ho avuto questa passione, che spesso ho dovuto reprimere a causa del solito modo di pensare delle persone che mi circondavano (genitori, amici, moglie ecc.).
Poche sono state le occasioni (a parte in spiaggia e nelle immediate vicinanze) in cui ho potuto dare sfogo al mio desiderio.
Un giorno mi capitò di recarmi in Svezia e fui colpito dal fatto che, già al porto di Travemunde, nella Germania Settentrionale, luogo di imbarco per la Svezia, tantissimi giovani e meno giovani attendessero l'imbarco sul traghetto stando a piedi nudi.
Non immaginate quanto li ho invidiati !
Persino sulla nave stavano scalzi con una disinvoltura e una naturalezza mai vista; si vedeva che si trovavano perfettamente a loro agio, dai movimenti si percepiva poi una consolidata abitudine a camminare a piedi nudi, come fosse la cosa più naturale di questo mondo (naturale poi ho capito che lo è, ma intendo dire usuale, comune.
Volli seguire il loro esempio, e da quel momento, nonostante le critiche dei miei compagni di viaggio, con frasi stupide del tipo "...ma per quelli è normali perchè sono "stranieri", oppure "noi siamo italiani e abbiamo un'educazione diversa" e ancora "..se son matti quelli non devi essere matto anche tu", "perchè devi prendere l'esempio peggiore..." ecc., decisi di togliermi le scarpe e camminare scalzo.
La cosa buffa era che nel gruppo io ero l'unico, gli altri amici non solo indossavano scarpe da tennis con calzettoni sin quasi al ginocchio, ma spesso si tenevano a debita distanza da me, come per dire "non è con noi, non lo conosciamo".
Qui ci sarebbe da approfondire tutto un discorso che sicuramente avete trattato più volte, ma, semmai, ne parleremo in seguito.
Ebbene, rientrato in Italia, pensai di ripetere l'esperienza anche a "casa mia", partendo dalle località in cui ci fermavamo per soste tecniche.
La prima cosa che notai fu il divario fra la pulizia di quei paesi nordici e quella di casa nostra. Pensate che in Svezia (certamente molto meno inquinata dell'Italia), bastava che mi sciaccquassi i piedi e tutto andava a posto; da noi invece dovevo usare regolarmente la pietra abrasiva per recuperare la pulizia dei piedi, assurdo ! Ma il divario lo notai anche sul traghetto "Tirrenia" che mi riportava a casa : ponti non ricoperti da ruggine ovunque, sporcizia di ogni genere, cicche accese buttate dovunque senza il minimo rispetto.
Ne ebbi talmente schifo che, dopo un brevissimo momento di tentazione, decisi di rimettermi i sandali, vi assicuro che "non era cosa".
Provai dunque a ripetere l'esperimento nella mia città: mi recai in un parco che si chiama "Monte Urpinu", che i Cagliaritani presenti nel forum sicuramente conoscono bene, mi tolsi i sandali e cominciai a camminare scalzo. Dopo pochi metri mi sentii chiamare, mi voltai e vidi che si trattava di un vigilante che, con tono arrogante mi intimò di rimettermi le scarpe dicendomi che era proibito in quel parco camminare scalzo, mi fece notare un cartello dove, fra gli altri, ce n'era uno con due piedi nudi disegnati cerchiati di rosso, per intenderci, lo stesso cartello che si trova spesso davanti alle scale mobili (chissà quante volte lo avete visto). Non so se quel cartello ci sia ancora, sono anni che non ci vado, ma certo che in quell'occasione ci restai molto male.
Analogo rimprovero mi fu mosso l'anno scorso in Francia, in un famoso parco di divertiventi vicino a Parigi. Bellissima giornata, parco lastricato dovunque, temperatura ottimale, e allora via le scarpe, a piedi nudi !
Ecco che arriva una "cast member" del parco, in divisa da ranger e col cappello a falde che la rendevano abbastanza minacciosa, che mi intimò con grande arroganza di rimettermi le scarpe. Non avevo visto nessun cartello, anzi, vi dirò che avevo guardato a posta, e nonostante ciò mi minaccio di "sbattermi fuori" se non avessi ubbidito. Gli amici che erano con me, diversi da quelli del viaggio in Svezia, restarono inorriditi dalla cosa e, soprattutto dal tono usato dalla ragazza. Comunque fare polemica, lì in mezzo alla gente, non serviva a nulla, avrei turbato l'atmosfera serena del parco rischiando anche una brutta litigata e di essere poi realmente cacciato fuori.
Al rientro in Italia, questa volta, ebbi modo di rifarmi, trascorsi in Umbria una settimana nella quale riuscii a non indossare scarpe quasi mai, persino nei boschi che circondano alcuni centri come Assisi.
Da allora mi resi conto che l'uomo, con la sua ignoranza, con le sue regole assurde non solo è nemico dell'uomo, ma è nemico della natura e del rapporto, anche intimo, che l'uomo spesso desidera vivere con essa.
Camminare scalzo è dialogo con la natura, è sentire, percepire ad ogni passo il suo linguaggio, cogliere le sfumature più recondite, aprirsi un orizzonte nuovo di conoscenze, di sensazioni, di percezioni, è imparare a dominare il dolore che si può provare con l'immediata ricompensa di un nuovo e ancora più profondo benessere; è vivere la vita, senza quelle barriere che noi stessi ci costruiamo più per piacere al mondo che per effettiva necessità, è liberarsi da quei tabù atavici frutto di una educazione basata anche su tanti luoghi comuni e spesso, sulla necessità di essere "alla page" con gli altri, senza dare nell'occhio, ma anzi col mischiarsi, nel modo più anonimo possibile, alla gente, alla folla, alla massa. Camminare scalzi, secondo me, è riapprepriarsi di quell'"Umanesimo" che stiamo via via perdendo, vittime, come siamo di quelle convenzioni, di quei modelli che la società non ci propone ma ci impone, di quelli schemi che rappresentano i canoni di una integrazione saociale che anzi che favorire l'uomo ne sono la rovina più completa.
Avremo modo, almeno me lo auguro, di tornare su questo argomento; è il mio primo messaggio in questo forum e non voglio annoiarvi.
Spero di trovare tanti amici con cui confrontarmi, finalmente, su aspetti della vita che mi stanno molto a cuore, in particolare sulla necessità di ritrovare quell'equilibrio naturale essenziale per una vita serena, senza pregiudizio e che andrebbe affrontata col coraggio di chi non si rassegna a farsi "vivere addosso" dagli altri.
Ciao.
Marcello (Marc_63)
Re: Mi presento.
Ciao Marcel-lino, mi permetto il diminutivo essendo della stessa "ottima" annata... , benarrivato!!!
Oggi sono tutti in giro.... e anche per me il tempo è tiranno per le varie faccende domestiche del fine settimana.
Volevo darti il benvenuto e dire che mi è piaciuta molto la tua riflessione specialmente in questa parte che condivido pienamente:
Non ti preoccupare penso tu sia arrivato nel posto giusto....
A presto
C.S.
Oggi sono tutti in giro.... e anche per me il tempo è tiranno per le varie faccende domestiche del fine settimana.
Volevo darti il benvenuto e dire che mi è piaciuta molto la tua riflessione specialmente in questa parte che condivido pienamente:
"Da allora mi resi conto che l'uomo, con la sua ignoranza, con le sue regole assurde non solo è nemico dell'uomo, ma è nemico della natura e del rapporto, anche intimo, che l'uomo spesso desidera vivere con essa.
Camminare scalzo è dialogo con la natura, è sentire, percepire ad ogni passo il suo linguaggio, cogliere le sfumature più recondite, aprirsi un orizzonte nuovo di conoscenze, di sensazioni, di percezioni, è imparare a dominare il dolore che si può provare con l'immediata ricompensa di un nuovo e ancora più profondo benessere; è vivere la vita, senza quelle barriere che noi stessi ci costruiamo più per piacere al mondo che per effettiva necessità, è liberarsi da quei tabù atavici frutto di una educazione basata anche su tanti luoghi comuni e spesso, sulla necessità di essere "alla page" con gli altri, senza dare nell'occhio, ma anzi col mischiarsi, nel modo più anonimo possibile, alla gente, alla folla, alla massa. Camminare scalzi, secondo me, è riappropriarsi di quell'"Umanesimo" che stiamo via via perdendo, vittime, come siamo di quelle convenzioni, di quei modelli che la società non ci propone ma ci impone, di quelli schemi che rappresentano i canoni di una integrazione sociale che anzi che favorire l'uomo ne sono la rovina più completa.
Avremo modo, almeno me lo auguro, di tornare su questo argomento; è il mio primo messaggio in questo forum e non voglio annoiarvi."
Non ti preoccupare penso tu sia arrivato nel posto giusto....
A presto
C.S.
Re: Mi presento.
Ciao Marcello e benvenuto. Finalmente un altro cagliaritano come me! (altre due sono socie ...)Marc_63 ha scritto:Ciao a tutti e ben trovati.
Desidero presentarmi : mi chiamo Marcello, ho 46 anni, sono Cagliaritano.
Ci farai ripercorre la strada che tutti abbiamo battuto con i nostri piedi scalzi, ma va bene perchè sono esperienze magnifiche. Infatti samo qui!Marc_63 ha scritto:Sinceramente non avrei mai immaginato che sul camminare scalzi si fosse sviluppato un vero e proprio movimento e che che questo rappresenti, per alcuni, un vero e proprio stile di vita.
Il fatto mi ha colpito e non poco, visto che io da lunghissimo tempo, soprattutto nella buona stagione (dalla primavera inoltrata all'autunno), detesto indossare scarpe di qualsiasi genere.
Considerazioni interessanti in modo particolare quelle relative ai divieti.Marc_63 ha scritto:D'estate poi non perdo occasione per camminare scalzo, soprattutto quando sono in vacanza e su terreni diversi.
Di recente, sia in francia che in Umbria, ho trascorso due bellissime vacanze senza quasi mai indossare neppure un paio di sandali.
Diciamo che sin da piccolo ho avuto questa passione, che spesso ho dovuto reprimere a causa del solito modo di pensare delle persone che mi circondavano (genitori, amici, moglie ecc.).
Poche sono state le occasioni (a parte in spiaggia e nelle immediate vicinanze) in cui ho potuto dare sfogo al mio desiderio.
Un giorno mi capitò di recarmi in Svezia e fui colpito dal fatto che, già al porto di Travemunde, nella Germania Settentrionale, luogo di imbarco per la Svezia, tantissimi giovani e meno giovani attendessero l'imbarco sul traghetto stando a piedi nudi.
Non immaginate quanto li ho invidiati !
Persino sulla nave stavano scalzi con una disinvoltura e una naturalezza mai vista; si vedeva che si trovavano perfettamente a loro agio, dai movimenti si percepiva poi una consolidata abitudine a camminare a piedi nudi, come fosse la cosa più naturale di questo mondo (naturale poi ho capito che lo è, ma intendo dire usuale, comune.
Volli seguire il loro esempio, e da quel momento, nonostante le critiche dei miei compagni di viaggio, con frasi stupide del tipo "...ma per quelli è normali perchè sono "stranieri", oppure "noi siamo italiani e abbiamo un'educazione diversa" e ancora "..se son matti quelli non devi essere matto anche tu", "perchè devi prendere l'esempio peggiore..." ecc., decisi di togliermi le scarpe e camminare scalzo.
La cosa buffa era che nel gruppo io ero l'unico, gli altri amici non solo indossavano scarpe da tennis con calzettoni sin quasi al ginocchio, ma spesso si tenevano a debita distanza da me, come per dire "non è con noi, non lo conosciamo".
Qui ci sarebbe da approfondire tutto un discorso che sicuramente avete trattato più volte, ma, semmai, ne parleremo in seguito.
Ebbene, rientrato in Italia, pensai di ripetere l'esperienza anche a "casa mia", partendo dalle località in cui ci fermavamo per soste tecniche.
La prima cosa che notai fu il divario fra la pulizia di quei paesi nordici e quella di casa nostra. Pensate che in Svezia (certamente molto meno inquinata dell'Italia), bastava che mi sciaccquassi i piedi e tutto andava a posto; da noi invece dovevo usare regolarmente la pietra abrasiva per recuperare la pulizia dei piedi, assurdo ! Ma il divario lo notai anche sul traghetto "Tirrenia" che mi riportava a casa : ponti non ricoperti da ruggine ovunque, sporcizia di ogni genere, cicche accese buttate dovunque senza il minimo rispetto.
Ne ebbi talmente schifo che, dopo un brevissimo momento di tentazione, decisi di rimettermi i sandali, vi assicuro che "non era cosa".
Provai dunque a ripetere l'esperimento nella mia città: mi recai in un parco che si chiama "Monte Urpinu", che i Cagliaritani presenti nel forum sicuramente conoscono bene, mi tolsi i sandali e cominciai a camminare scalzo. Dopo pochi metri mi sentii chiamare, mi voltai e vidi che si trattava di un vigilante che, con tono arrogante mi intimò di rimettermi le scarpe dicendomi che era proibito in quel parco camminare scalzo, mi fece notare un cartello dove, fra gli altri, ce n'era uno con due piedi nudi disegnati cerchiati di rosso, per intenderci, lo stesso cartello che si trova spesso davanti alle scale mobili (chissà quante volte lo avete visto). Non so se quel cartello ci sia ancora, sono anni che non ci vado, ma certo che in quell'occasione ci restai molto male.
Analogo rimprovero mi fu mosso l'anno scorso in Francia, in un famoso parco di divertiventi vicino a Parigi. Bellissima giornata, parco lastricato dovunque, temperatura ottimale, e allora via le scarpe, a piedi nudi !
Ecco che arriva una "cast member" del parco, in divisa da ranger e col cappello a falde che la rendevano abbastanza minacciosa, che mi intimò con grande arroganza di rimettermi le scarpe. Non avevo visto nessun cartello, anzi, vi dirò che avevo guardato a posta, e nonostante ciò mi minaccio di "sbattermi fuori" se non avessi ubbidito. Gli amici che erano con me, diversi da quelli del viaggio in Svezia, restarono inorriditi dalla cosa e, soprattutto dal tono usato dalla ragazza. Comunque fare polemica, lì in mezzo alla gente, non serviva a nulla, avrei turbato l'atmosfera serena del parco rischiando anche una brutta litigata e di essere poi realmente cacciato fuori.
Al rientro in Italia, questa volta, ebbi modo di rifarmi, trascorsi in Umbria una settimana nella quale riuscii a non indossare scarpe quasi mai, persino nei boschi che circondano alcuni centri come Assisi.
Uno che conosco si sarebe inc .. arrabbiato moltissimo. Vero, Flavio?
Eh, si, l'uomo è senz'altro il peggior nemico di sè stesso. Proprio per questo, molte persone hanno come amici gli animali che si fanno voler bene e difficilmente tradiscono ...Marc_63 ha scritto:Da allora mi resi conto che l'uomo, con la sua ignoranza, con le sue regole assurde non solo è nemico dell'uomo, ma è nemico della natura e del rapporto, anche intimo, che l'uomo spesso desidera vivere con essa.
Camminare scalzo è dialogo con la natura, è sentire, percepire ad ogni passo il suo linguaggio, cogliere le sfumature più recondite, aprirsi un orizzonte nuovo di conoscenze, di sensazioni, di percezioni, è imparare a dominare il dolore che si può provare con l'immediata ricompensa di un nuovo e ancora più profondo benessere; è vivere la vita, senza quelle barriere che noi stessi ci costruiamo più per piacere al mondo che per effettiva necessità, è liberarsi da quei tabù atavici frutto di una educazione basata anche su tanti luoghi comuni e spesso, sulla necessità di essere "alla page" con gli altri, senza dare nell'occhio, ma anzi col mischiarsi, nel modo più anonimo possibile, alla gente, alla folla, alla massa. Camminare scalzi, secondo me, è riapprepriarsi di quell'"Umanesimo" che stiamo via via perdendo, vittime, come siamo di quelle convenzioni, di quei modelli che la società non ci propone ma ci impone, di quelli schemi che rappresentano i canoni di una integrazione saociale che anzi che favorire l'uomo ne sono la rovina più completa.
Avremo modo, almeno me lo auguro, di tornare su questo argomento; è il mio primo messaggio in questo forum e non voglio annoiarvi.
Beh, vedremo. Sei sulla buona strada.Marc_63 ha scritto:Spero di trovare tanti amici con cui confrontarmi, finalmente, su aspetti della vita che mi stanno molto a cuore, in particolare sulla necessità di ritrovare quell'equilibrio naturale essenziale per una vita serena, senza pregiudizio e che andrebbe affrontata col coraggio di chi non si rassegna a farsi "vivere addosso" dagli altri.
bfpaul
Re: Mi presento.
Benvenuto fra noi.Marc_63 ha scritto:Ciao a tutti e ben trovati.
Un abbraccio.
Ancora un'altra conferma sperimentale: ci sono persone che sentono l'impulso di camminare scalze, molto, molto presto ed in modo incoercibile.Marc_63 ha scritto:Diciamo che sin da piccolo ho avuto questa passione, che spesso ho dovuto reprimere a causa del solito modo di pensare delle persone che mi circondavano (genitori, amici, moglie ecc.).
Ed anche per te ha suonato un diapason che ti ha dato il fatidico LA dell'accordo della tua vita.Marc_63 ha scritto:Un giorno mi capitò di recarmi in Svezia e fui colpito dal fatto che, già al porto di Travemunde, nella Germania Settentrionale, luogo di imbarco per la Svezia, tantissimi giovani e meno giovani attendessero l'imbarco sul traghetto stando a piedi nudi.
Non immaginate quanto li ho invidiati !.......Volli seguire il loro esempio, e da quel momento........decisi di togliermi le scarpe e camminare scalzo.
Non so gli altri, ma mi inviti a nozze.Marc_63 ha scritto:Qui ci sarebbe da approfondire tutto un discorso che sicuramente avete trattato più volte, ma, semmai, ne parleremo in seguito.
Mi è capitata la stessa cosa nel Cimitero Monumentale di Milano......e sono ancora sul piede di guerra!Marc_63 ha scritto:Provai dunque a ripetere l'esperimento nella mia città: mi recai in un parco che si chiama "Monte Urpinu", che i Cagliaritani presenti nel forum sicuramente conoscono bene, mi tolsi i sandali e cominciai a camminare scalzo. Dopo pochi metri mi sentii chiamare, mi voltai e vidi che si trattava di un vigilante che, con tono arrogante mi intimò di rimettermi le scarpe dicendomi che era proibito in quel parco camminare scalzo, mi fece notare un cartello dove, fra gli altri, ce n'era uno con due piedi nudi disegnati cerchiati di rosso, per intenderci, lo stesso cartello che si trova spesso davanti alle scale mobili (chissà quante volte lo avete visto).
Disneyland Paris, vero? E pensare che progettavo già di provarci.Marc_63 ha scritto:Analogo rimprovero mi fu mosso l'anno scorso in Francia, in un famoso parco di divertiventi vicino a Parigi.
Ci sono stato innumerevoli volte: vige una pulizia tale che non ravvedo motivi di divieto per gli scalzi se non per idee preconcette legate all'idea demenziale di un decoro che non esiste se non nelle menti bacate degli irriducibili ipocriti.
Eccome.bfpaul ha scritto:Considerazioni interessanti in modo particolare quelle relative ai divieti.
Uno che conosco si sarebe inc .. arrabbiato moltissimo. Vero, Flavio?
Sono rispettoso dei divieti come un militare tedesco, ma sono convinto che un divieto sia sacrosanto se supportato da un motivo indiscutibilmente logico.
Siccome non viviamo in un mondo perfetto, se non capisci che sorpassare in condizioni di scarsa visibilità è pericoloso per te (ma, crepa se vuoi), ma anche per gli altri (peste ti colga), allora te lo vieto.
Non condivido e combatterò sempre i divieti immotivati o falsamente cautelativi: mentre un distacco della retina è facilmente dimostrabile se usi un saldatore elettrico senza lenti protettive, vorrei sapere quali dati esistono sulla pericolosità obiettiva di camminare scalzo in un paese civilizzato e tecnologicamente avanzato.
Infezioni, amputazioni gangrenose, tagli devastanti, morti e feriti dove sono?
Siamo pochi? In Italia, ma nel mondo? Tutti kamikaze?
Ci sono individui che sono così oscenamente ottusi da non vedere una montagna al di là del proprio naso, ma basta far indossare loro una divisa per trasformarli in paladini delle verità assolute, resi tanto più forti quanto più si subisce il loro presunto potere.
E allora accadono cose come quelle che racconta Marc_63; almeno qui si dovrebbe alzare la voce, chiedere numeri di matricola e, come dice Rei, fare la faccia feroce: altro che togliere e mettere le infradito.
E non avere paura delle diatribe.
Purtroppo credo che in un paese straniero non sia possibile; pensate che avrebbero dato ragione a Les Italiens?
Ciò che scrivi dimostra che, nonostante si scriva il contrario, ogni barefooter ha una sua filosofia di vita.Marc_63 ha scritto:Da allora mi resi conto che l'uomo, con la sua ignoranza, con le sue regole assurde non solo è nemico dell'uomo, ma è nemico della natura e del rapporto, anche intimo, che l'uomo spesso desidera vivere con essa.........
Forse non interpreterà lo scalzismo come la cosa principale della sua vita, ci mancherebbe, ma se sa osare contro le convenzioni radicate della società, allora vuol dire che ha forti motivazioni, insostenibili senza una certa filosofia.
Credo che io e te andremo d'accordo, ma sappi che si affronta una strada in salita.Marc_63 ha scritto:Spero di trovare tanti amici con cui confrontarmi, finalmente, su aspetti della vita che mi stanno molto a cuore, in particolare sulla necessità di ritrovare quell'equilibrio naturale essenziale per una vita serena, senza pregiudizio e che andrebbe affrontata col coraggio di chi non si rassegna a farsi "vivere addosso" dagli altri.
Molti di noi non amano troppo le m...........i mentali, ma se ti piace discutere più in profondità, nulla vieta di farlo privatamente.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
ciao marcello,
benvenuto in questo forum e grazie per il tuo messaggio, l'ho letto con grande piacere!!!
un saluto dalla svizzera.
andrea
benvenuto in questo forum e grazie per il tuo messaggio, l'ho letto con grande piacere!!!
questo passaggio mi è piaciuto moltissimo!Marc_63 ha scritto:Camminare scalzo è dialogo con la natura, è sentire, percepire ad ogni passo il suo linguaggio, cogliere le sfumature più recondite, aprirsi un orizzonte nuovo di conoscenze, di sensazioni, di percezioni, ...
non farsi vivere addosso: tocchi una questione molto importante, quella di essere il più possibile e sempre più se stessi.Marc_63 ha scritto:... per una vita serena, senza pregiudizio e che andrebbe affrontata col coraggio di chi non si rassegna a farsi "vivere addosso" dagli altri.
un saluto dalla svizzera.
andrea
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
benvenuto
Benvenuto nel Forum. Mi è piaciuto il tuo approccio. Che poi è probabilmente quello di tutti noi. Il non volerci far "vivere addosso" dagli altri è il nostro desiderio. Tanto per esemplificare racconto quello che di più recente mi è successo, che porta a qualche considerazione.
Oggi sono stato all'"Automotoretrò" di Torino.
C'era un settore dedicato ai collezionisti di mezzi militari e quant'altro connesso e c'era uno 'stand' con due deficienti vestiti come se stessero per partire per una nuova versione di Desert Storm, vestiti di tutto punto da militari con tanto di armi (finte? boh?) e ho scoperto che poi vanno nei boschi con strani veicoli che sembrano usciti da film di fantascienza e "giocano" a fare la guerra. Ma quelli strani siamo noi, coi nostri piedini/piedoni da fuori. Noi che passeggiamo nei boschi per sentirci parte della natura. Siamo noi quelli pericolosi, perché rompiamo gli schemi.
Che poi non li rompiamo per il gusto di rompere, ma per il semplice, umile, umano gusto di star bene con noi stessi, con l'ambiente che ci circonda e perfino bene di salute.
Però siamo biasimati perché non ci siamo messi le scarpe prima di uscire di casa. Che zozzoni!
All'estero, (Alto Adige compreso, per via della mentalità ereditata dall'Austria) dove ho anch'io imparato a stare scalzo in tanti anni di campeggio, viaggio ecc ecc, è tutto più facile perché quei popoli hanno guadagnato un maggior rispetto per il prossimo. Se guardi le foto di Marco nella photogallery troverai anche un mio racconto di una intera giornata scalza trascorsa tra Svizzera e Germania per la visita al Klassik Welt di Friedrichshafen (Germania), un maxi incontro di appassionati di auto/moto e aerei d'epoca. Per evitare la ressa negli alberghi della zona (visto il richiamo di gente), io e i miei amici abbiamo deciso di pernottare dalla parte Svizzera del lago di Costanza, sulle cui rive si trova Friedrichshafen. E dove meglio della mitica Appenzell? Il paesino/Cantone dove i bambini ancora oggi vanno scalzi a scuola? Così ho lasciato le scarpe (anzi i sandali) in camera, ho fatto colazione scalzo, siamo andati in macchina a Romanshorn a prendere il traghetto, sempre ovviamente scalzo e sempre ovviamente scalzo sono arrivato in Germania, preso il bus-navetta, visitato la mostra, mangiato nei ristorantini predisposti e poi tutto all'inverso per tornare in Svizzera per cena e in camera dove ho salutato i miei sandali che se n'erano stati tranquilli sotto una sedia. Dalle 8 del mattino alle 20 di sera senza scarpe (con qualche kilometro di visita) è finora il mio record....
Quindi benvenuto fra noi e coraggio, che più passa il tempo e meno reggo le scarpe, proprio come succede a te. Non vedo l'ora di partire scalzo per il Salone di Ginevra (l'anno scorso ho fatto la mia prima visita totalmente scalza. 4 ore e mezza di visita fra un mucchio di gente! )
Saluti esterofili
Marco
Oggi sono stato all'"Automotoretrò" di Torino.
C'era un settore dedicato ai collezionisti di mezzi militari e quant'altro connesso e c'era uno 'stand' con due deficienti vestiti come se stessero per partire per una nuova versione di Desert Storm, vestiti di tutto punto da militari con tanto di armi (finte? boh?) e ho scoperto che poi vanno nei boschi con strani veicoli che sembrano usciti da film di fantascienza e "giocano" a fare la guerra. Ma quelli strani siamo noi, coi nostri piedini/piedoni da fuori. Noi che passeggiamo nei boschi per sentirci parte della natura. Siamo noi quelli pericolosi, perché rompiamo gli schemi.
Che poi non li rompiamo per il gusto di rompere, ma per il semplice, umile, umano gusto di star bene con noi stessi, con l'ambiente che ci circonda e perfino bene di salute.
Però siamo biasimati perché non ci siamo messi le scarpe prima di uscire di casa. Che zozzoni!
All'estero, (Alto Adige compreso, per via della mentalità ereditata dall'Austria) dove ho anch'io imparato a stare scalzo in tanti anni di campeggio, viaggio ecc ecc, è tutto più facile perché quei popoli hanno guadagnato un maggior rispetto per il prossimo. Se guardi le foto di Marco nella photogallery troverai anche un mio racconto di una intera giornata scalza trascorsa tra Svizzera e Germania per la visita al Klassik Welt di Friedrichshafen (Germania), un maxi incontro di appassionati di auto/moto e aerei d'epoca. Per evitare la ressa negli alberghi della zona (visto il richiamo di gente), io e i miei amici abbiamo deciso di pernottare dalla parte Svizzera del lago di Costanza, sulle cui rive si trova Friedrichshafen. E dove meglio della mitica Appenzell? Il paesino/Cantone dove i bambini ancora oggi vanno scalzi a scuola? Così ho lasciato le scarpe (anzi i sandali) in camera, ho fatto colazione scalzo, siamo andati in macchina a Romanshorn a prendere il traghetto, sempre ovviamente scalzo e sempre ovviamente scalzo sono arrivato in Germania, preso il bus-navetta, visitato la mostra, mangiato nei ristorantini predisposti e poi tutto all'inverso per tornare in Svizzera per cena e in camera dove ho salutato i miei sandali che se n'erano stati tranquilli sotto una sedia. Dalle 8 del mattino alle 20 di sera senza scarpe (con qualche kilometro di visita) è finora il mio record....
Quindi benvenuto fra noi e coraggio, che più passa il tempo e meno reggo le scarpe, proprio come succede a te. Non vedo l'ora di partire scalzo per il Salone di Ginevra (l'anno scorso ho fatto la mia prima visita totalmente scalza. 4 ore e mezza di visita fra un mucchio di gente! )
Saluti esterofili
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Ciao Marcel-lino, mi permetto il diminutivo essendo della stessa "ottima" annata... , benarrivato!!!
Oggi sono tutti in giro.... e anche per me il tempo è tiranno per le varie faccende domestiche del fine settimana.
Volevo darti il benvenuto e dire che mi è piaciuta molto la tua riflessione
Grazie Contessa, è veramente un piacere essere con voi, e siamo solo all'inizio. Chiamami pure Marcellino, è un vero piacere.
Beh, vedremo. Sei sulla buona strada.
Lo spero Paolo, ma ti assicuro che si tratta di una cammino che ho già iniziato da tempo e con non poche difficoltà.
Considerazioni interessanti in modo particolare quelle relative ai divieti.
I divieti, caro Paolo, nascono , purtroppo, non da un modo errato di intendere il "decoro", ma da problemi di natura assicurativa.
Te lo dico con certezza, e per questo non ho fatto mai la voce grossa, perchè per vent'anni ho fatto l'assicuratore nel settore responsabilità Civile di Aziende ed Enti Pubblici e conosco i risvolti "celati" nelle polizze sconosciuti ai più. Semmai un giorno vi fornisco qualche delucidazione in più sull'argomento, anche se suono fuori dal settore ormai da un paio d'anni.
Credo che io e te andremo d'accordo, ma sappi che si affronta una strada in salita
La strada percorsa insieme fa sentire meno la fatica e ti da coraggio, caro Lucignolo.
Se poi la strada la percorriamo a piedi nudi ancora meglio !
Quando vuoi, renderò pubblica anche la mia e-mail, non ho alcun problema e molto piacere di dialogare e crescere scambiando le mie opinioni ed esperienze con chi le ha vissute prima di me.Non so gli altri, ma mi inviti a nozze.
non farsi vivere addosso: tocchi una questione molto importante, quella di essere il più possibile e sempre più se stessi.
un saluto dalla svizzera.
Al primo messaggio e sto diventando già internazionale ?!
Grazie Andrea, spero vivamente che non mancheranno le occasioni per conoscervi tutti di persona.
Grazie a tutti voi del cordiale benvenuto, onestamente non me lo aspettavo e sono veramente commosso.
Il primo piccolo segno di gratitudine e di riconoscenza vorrei darvelo inviando al forum una serie di mie foto (solo una piccola parte di esse) che mi ritraggono in alcune esperienze di viaggi e visite a piedi nudi in Italia e in Francia.
Per il resto, continuerò a seguire i vostri interventi e piano piano a raccontarvi di me come si fa con gli amici.
Un abbraccio a tutti.
Marcello.
Re: Mi presento.
Un saluto e un benvenuto a Marcello anche da parte mia.Mi sono riconosciuto in molti punti raccontati da te,spero di leggere in futuro altri tuoi post,che saranno sicuramente interessanti.Ognuno di noi ha cose interessanti da dire in proposito. Chicco.Marc_63 ha scritto:Ciao Marcel-lino, mi permetto il diminutivo essendo della stessa "ottima" annata... , benarrivato!!!
Oggi sono tutti in giro.... e anche per me il tempo è tiranno per le varie faccende domestiche del fine settimana.
Volevo darti il benvenuto e dire che mi è piaciuta molto la tua riflessione
Grazie Contessa, è veramente un piacere essere con voi, e siamo solo all'inizio. Chiamami pure Marcellino, è un vero piacere.Beh, vedremo. Sei sulla buona strada.
Lo spero Paolo, ma ti assicuro che si tratta di una cammino che ho già iniziato da tempo e con non poche difficoltà.Considerazioni interessanti in modo particolare quelle relative ai divieti.
I divieti, caro Paolo, nascono , purtroppo, non da un modo errato di intendere il "decoro", ma da problemi di natura assicurativa.
Te lo dico con certezza, e per questo non ho fatto mai la voce grossa, perchè per vent'anni ho fatto l'assicuratore nel settore responsabilità Civile di Aziende ed Enti Pubblici e conosco i risvolti "celati" nelle polizze sconosciuti ai più. Semmai un giorno vi fornisco qualche delucidazione in più sull'argomento, anche se suono fuori dal settore ormai da un paio d'anni.Credo che io e te andremo d'accordo, ma sappi che si affronta una strada in salita
La strada percorsa insieme fa sentire meno la fatica e ti da coraggio, caro Lucignolo.
Se poi la strada la percorriamo a piedi nudi ancora meglio !Quando vuoi, renderò pubblica anche la mia e-mail, non ho alcun problema e molto piacere di dialogare e crescere scambiando le mie opinioni ed esperienze con chi le ha vissute prima di me.Non so gli altri, ma mi inviti a nozze.non farsi vivere addosso: tocchi una questione molto importante, quella di essere il più possibile e sempre più se stessi.
un saluto dalla svizzera.
Al primo messaggio e sto diventando già internazionale ?!
Grazie Andrea, spero vivamente che non mancheranno le occasioni per conoscervi tutti di persona.
Grazie a tutti voi del cordiale benvenuto, onestamente non me lo aspettavo e sono veramente commosso.
Il primo piccolo segno di gratitudine e di riconoscenza vorrei darvelo inviando al forum una serie di mie foto (solo una piccola parte di esse) che mi ritraggono in alcune esperienze di viaggi e visite a piedi nudi in Italia e in Francia.
Per il resto, continuerò a seguire i vostri interventi e piano piano a raccontarvi di me come si fa con gli amici.
Un abbraccio a tutti.
Marcello.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Mi presento.
Un saluto e un benvenuto a Marcello anche da parte mia.Mi sono riconosciuto in molti punti raccontati da te,spero di leggere in futuro altri tuoi post,che saranno sicuramente interessanti.Ognuno di noi ha cose interessanti da dire in proposito. Chicco.
Stai sicuro Chicco. Non mancherò di raccontarmi e di raccontare tante esperienze bellissime che ho vissuto andando scalzo per il mondo.
Forse, sono le esperienze più interessanti. non so perchè, ma ho l'impressione che quando cammino scalzo riesco a vedere e a notare cose che magari mi stanno sotto gli occhi da anni ma alle quali non ho mai fatto caso in altre occasioni. Mentre quando sono costretto ad indossare le scarpe, mi muovo come un automa, rigidamente, in maniera annoiata, come se stessi sottostando ad un dovere e non ad un piacere. Forse è perchè quando si è scalzi si è più vicini a se stessi.
Grazie Chicco.
Ciao.
Marcello.
Re: Mi presento.
È un piacere averti fra noi.Marc_63 ha scritto:Ciao a tutti e ben trovati.
Desidero presentarmi : mi chiamo Marcello, ho 46 anni, sono Cagliaritano.
Speriamo di incontrarci in futuro.
Con simpatia.
Lucina- Numero di messaggi : 17
Data d'iscrizione : 21.05.08
Re: Mi presento.
Lo sospettavamo e tu ce ne dai una conferma.Marc_63 ha scritto:I divieti, caro Paolo, nascono , purtroppo, non da un modo errato di intendere il "decoro", ma da problemi di natura assicurativa.
Te lo dico con certezza, e per questo non ho fatto mai la voce grossa, perchè per vent'anni ho fatto l'assicuratore nel settore responsabilità Civile di Aziende ed Enti Pubblici e conosco i risvolti "celati" nelle polizze sconosciuti ai più. Semmai un giorno vi fornisco qualche delucidazione in più sull'argomento, anche se suono fuori dal settore ormai da un paio d'anni.
Tuttavia è difficile giustificare l'arroganza e la maleducazione con cui spesso veniamo trattati: di fronte ad una spiegazione chiara ed esauriente il confronto potrebbe assumere toni ben diversi.
Lasciare la possibilità di spiegarsi, inoltre, permetterebbe di mettere in luce che non siamo persone che si sono decise di togliersi le calzature di punto in bianco, ma professionisti, in un certo senso, che hanno ben ponderato le loro azioni.
Poi guarda bene negli occhi quelle persone che ti aggrediscono: io non vedo la preoccupazione di chi cerca di tutelare la tua salute (solo per evitare guai legali), vedo solo indignazione e disgusto.
Saremo lieti di ascoltare le tue spiegazioni, ma in caso di dialogo (calmo) con il nostro tutore, non è proprio possibile dichiarare (magari per iscritto) che ci assumiamo le nostre responsabilità? E non mi si dica che è complicato, visto che siamo non quattro, ma due gatti?
Può essere utile il fatto di appartenere ad una sorta di associazione?
L'ho sempre detto, io!Marc_63 ha scritto:
La strada percorsa insieme fa sentire meno la fatica e ti da coraggio, caro Lucignolo.
Se poi la strada la percorriamo a piedi nudi ancora meglio !
Potresti utilizzare lo strumento Messaggio privato, evitando di esporti a missive di vari seccatori che non trovano di meglio da fare che renderti partecipe delle loro frustrazioni di vita.Marc_63 ha scritto:Quando vuoi, renderò pubblica anche la mia e-mail, non ho alcun problema e molto piacere di dialogare e crescere scambiando le mie opinioni ed esperienze con chi le ha vissute prima di me.
Eh, perbacco! Che ti aspettavi? Vogliamoci bene, almeno fra di noi.Marc_63 ha scritto:Grazie a tutti voi del cordiale benvenuto, onestamente non me lo aspettavo e sono veramente commosso.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Saremo lieti di ascoltare le tue spiegazioni, ma in caso di dialogo (calmo) con il nostro tutore, non è proprio possibile dichiarare (magari per iscritto) che ci assumiamo le nostre responsabilità? E non mi si dica che è complicato, visto che siamo non quattro, ma due gatti?
Può essere utile il fatto di appartenere ad una sorta di associazione?
L'assunzione di responsabilità da parte di un singolo, trattandosi di dichiarazione unilaterale non può essere considerata una deroga alle clausole contrattuali. Le deroghe, semmai, devono essere messe per iscritto, riporate in Polizza o in un' appendice che ad essa fa riferimento, firmate poi dai tre soggetti : Assicurato, Contraente e Assicuratore.
Nel caso della Polizza di Responsabilità Civile Terzi, l'Azienda o l'Ente è coperto dalla Polizza, meglio, sono coperti i danni che ai terzi possono derivare o dalla "proprietà" dell' Assicurato o da "cose" dell'Assicurato o da "persone dipendenti" o dall'attività svolta dall' Assicurato .
Ora, sarebbe troppo lungo spiegare il concetto di "colpa" che ancora oggi è uno degli argomenti più complessi e, per certi versi, controversi della Giurisprudenza.
Nel nostro caso però al terzo, ad esempio al visitatore di un parco pubblico, è richiesto semplicemente un comportamento diligente da "bonus pater familias", cioè quel comportamente "responsabile e saggio" che non metta a rischio la sua incolumità o l'incolumità altrui.
Nonostante ciò, in caso di sinistro, anche qualora il terzo non fosse stato particolarmente accorto e/o avesse posto in essere comportamenti pericolosi, la colpa o parte di essa può essere comunque attribuita alla struttura ospitante, quanto meno per una vigilanza poco attenta.
Indirettamente, poi, una parte di detta responsabilità ricadrebbe sul vigilante che non avrebbe fatto osservare le norme prescritte.
Purtroppo si tratta di un argomento molto complesso e articolato, una materia che spesso non si basa tanto su norme scritte quanto su consuetudini, su abitudini, su misure universalmente adottate e molte volte su interpretazioni, più o meno corrette, di norme generali.
Il camminare scalzi, rappresenta, nel comune modo di pensare, un comportamento a rischio per cui la gestione di molte strutture pubbliche, a scanso di future controversie, lo proibisce.
Le complicazioni quindi non nascono dalla compilazione o dalla redazione di una dichiarazione, ma come vedi stanno in questioni ben più complesse.
Poi tieni conto che siamo nel Paese dei Regolamenti, dove magari le norme serie non vengono fatte rispettare ma ci si accanisce sulle inezie.
Appartenere ad una Associazione non facilita le cose, assolutamente, i membri di un'Associazione, di fronte alla legge e/o ai regolamenti hanno gli stessi diritti e doveri degli altri. Semmai l'Associazione può, promuovendo iniziative, facendo conoscere le proprie finalità, mostrando al pubblico la propria filosofia e i propri intendimenti, smuovere la pubblica opinione, portare informazione laddove manca o è lacunosa, mostrando a tutti uno stile di vita sano e alternativo, portando un esempio positivo alla gente, sfatando quei luoghi comuni che spesso si annidano nella mentalità comune, testimoniando la coerenza fra il proprio modo di pensare e il proprio modo di essere.
Non è facile, occorre molto impegno, molta costanza, molto tempo e soprattutto molta disponibilità a farsi carico di un lavoro non certo semplice e disponibilità ad esporsi in prima persona.
Ma vorrei dire due parole sull' arroganza di certi addetti alla sicurezza.
Purtroppo non è solo un "fatto italiano", l'ho constatato in tanti viaggi anche all'estero e soprattutto in Francia.
Qui il problema non è solo di mentalità diffusa più o meno corretta, si tratta di un problema che riguarda l'uomo nel suo porsi con se stesso e con gli altri. L'arroganza è sintomo di frustrazioni, di disagio interiore, nasce spesso dalla pretesa di "rifarsi" sugli altri per malumori, sensi di inferiorità e via discorrendo. Questo malcostume potrebbe essere monitorato e corretto da chi ha la responsabilità di gestire il personale, non si dovrebbe consentire loro di trattare il pubblico con atteggiamenti di questo genere. Purtroppo però "occhio non vede e cuore non duole" e anche dove spesso l'occhio vede fa finta di non vedere o il cuore non duole comunque.
Ciao.
Marcello.
Re: Mi presento.
Bravissimo!Marc_63 ha scritto:Semmai l'Associazione può, promuovendo iniziative, facendo conoscere le proprie finalità, mostrando al pubblico la propria filosofia e i propri intendimenti, smuovere la pubblica opinione, portare informazione laddove manca o è lacunosa, mostrando a tutti uno stile di vita sano e alternativo, portando un esempio positivo alla gente, sfatando quei luoghi comuni che spesso si annidano nella mentalità comune, testimoniando la coerenza fra il proprio modo di pensare e il proprio modo di essere.
Non è facile, occorre molto impegno, molta costanza, molto tempo e soprattutto molta disponibilità a farsi carico di un lavoro non certo semplice e disponibilità ad esporsi in prima persona.
C'è tanto lavoro da fare e tanto impegno da assumersi.
Mi piace il tuo modo di affrontare i problemi, pacato e razionale.
Credo, Paolo, che abbiamo trovato un'altro ottimo barefooter.
Ai posteri l'ardua sentenza?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Ma no, vedrai che non ci sarà bisogno di aspettare tanto! Anche perchè appena possibile faremo diretta conoscenza.lucignolo ha scritto:Bravissimo!Marc_63 ha scritto:Semmai l'Associazione può, promuovendo iniziative, facendo conoscere le proprie finalità, mostrando al pubblico la propria filosofia e i propri intendimenti, smuovere la pubblica opinione, portare informazione laddove manca o è lacunosa, mostrando a tutti uno stile di vita sano e alternativo, portando un esempio positivo alla gente, sfatando quei luoghi comuni che spesso si annidano nella mentalità comune, testimoniando la coerenza fra il proprio modo di pensare e il proprio modo di essere.
Non è facile, occorre molto impegno, molta costanza, molto tempo e soprattutto molta disponibilità a farsi carico di un lavoro non certo semplice e disponibilità ad esporsi in prima persona.
C'è tanto lavoro da fare e tanto impegno da assumersi.
Mi piace il tuo modo di affrontare i problemi, pacato e razionale.
Credo, Paolo, che abbiamo trovato un'altro ottimo barefooter.
Ai posteri l'ardua sentenza?
bfpaul
Re: Mi presento.
Uh,come hai ragione caro Marcello!Camminando scalzo anche io ho potuto notare cose che camminando "calzato"manco notavo!Per il mio caso,sicuramente dovuto al fatto di prestare più attenzione dove mettere i piedi,ma come mi è capitato proprio oggi pomeriggio,camminando su un meraviglioso pratone di campagna,mi sono soffermato a gustare la natura,e le meraviglie che essa ci offre.Sicuramente,quando si cammina per lavoro o per altri motivi,ma lo si fa "calzati",si è comunque isolati dal terreno,camminando scalzi invece si entra in sintonia con la terra e non importa se si cammina su asfalto piuttosto che cemento o ancora,prato.Questa è la sensazione che provo io nel fare barefooting. Chicco.Marc_63 ha scritto:Un saluto e un benvenuto a Marcello anche da parte mia.Mi sono riconosciuto in molti punti raccontati da te,spero di leggere in futuro altri tuoi post,che saranno sicuramente interessanti.Ognuno di noi ha cose interessanti da dire in proposito. Chicco.
Stai sicuro Chicco. Non mancherò di raccontarmi e di raccontare tante esperienze bellissime che ho vissuto andando scalzo per il mondo.
Forse, sono le esperienze più interessanti. non so perchè, ma ho l'impressione che quando cammino scalzo riesco a vedere e a notare cose che magari mi stanno sotto gli occhi da anni ma alle quali non ho mai fatto caso in altre occasioni. Mentre quando sono costretto ad indossare le scarpe, mi muovo come un automa, rigidamente, in maniera annoiata, come se stessi sottostando ad un dovere e non ad un piacere. Forse è perchè quando si è scalzi si è più vicini a se stessi.
Grazie Chicco.
Ciao.
Marcello.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
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Re: Mi presento.
Uh,come hai ragione caro Marcello!Camminando scalzo anche io ho potuto notare cose che camminando "calzato"manco notavo!Per il mio caso,sicuramente dovuto al fatto di prestare più attenzione dove mettere i piedi,ma come mi è capitato proprio oggi pomeriggio,camminando su un meraviglioso pratone di campagna,mi sono soffermato a gustare la natura,e le meraviglie che essa ci offre.Sicuramente,quando si cammina per lavoro o per altri motivi,ma lo si fa "calzati",si è comunque isolati dal terreno,camminando scalzi invece si entra in sintonia con la terra e non importa se si cammina su asfalto piuttosto che cemento o ancora,prato.Questa è la sensazione che provo io nel fare barefooting. Chicco.
Sta sera, in compagnia di due amici, ho rivisto il film "Francesco e Chiara".
Lo sceneggiatore, traendo i particolari della storia dalla biografia di san Francesco e dalle altre Fonti Francescane, ci mostra come Francesco e un suo confratello partano da Assisi per recarsi in Terra Santa a portare un messaggio di pace, camminando scalzi per centinaia di chilometri.
Pensate che bello sarebbe se con i nostri piedi nudi potessimo portare al mondo una testimonianza di pace.
Lo so , sono un idealista e devo accontentarmi di ciò che offre il convento, ma credo che spesso una piccola testimonianza di umiltà possa dare più frutto di grandi imprese.
Intanto una cosa essenziale è che camminando scalzi recuperiamo la pace che c'è in noi, ed è già tanto. Vivendo questa pace poi non possiamo non trasmetterla alle persone che ci circondano.
Ripeto c'è tanta strada da fare e spero di farne tanta, poi mi state dando già quell'entusiasmo di cui avevo davvero bisogno.
Ciao.
Marcello.
Re: Mi presento.
Certo che sarebbe bello, ma la testimonianza di pace verrebbe più convincente dai piccoli esempi di tutti i giorni, da una profonda maturazione di ogni singolo individuo.Marc_63 ha scritto:Pensate che bello sarebbe se con i nostri piedi nudi potessimo portare al mondo una testimonianza di pace.
Lo so , sono un idealista e devo accontentarmi di ciò che offre il convento, ma credo che spesso una piccola testimonianza di umiltà possa dare più frutto di grandi imprese.
È inutile marciare ed esporre bandiere iridate se poi nella vita quotidiana dimostriamo di avere una carica di aggressività che smentisce ogni obiettivo teorico.
Se vuoi possiamo prescindere dalle violenze sessuali dilaganti, così dilaganti da indurre il sospetto che si tratti di qualcosa di premeditato (e qui mi fermo), ma il comportamento della gente comune alla guida di un'autovettura, tanto per farti un esempio, da l'idea di una caldaia sotto pressione non sfogata da comportamenti bellici franchi e iterati.
Sì, penso che tu abbia ragione. Ed essere in pace con se stessi potrebbe essere la chiave per essere in pace col mondo.Marc_63 ha scritto:Intanto una cosa essenziale è che camminando scalzi recuperiamo la pace che c'è in noi, ed è già tanto. Vivendo questa pace poi non possiamo non trasmetterla alle persone che ci circondano.
Ci allontaniamo dalla Natura, ma soprattutto ci allontaniamo da noi stessi.
La forbice fra ciò che vorremmo essere e ciò che ci farebbe stare bene si apre sempre di più.
Vogliamo tanto apparire, al punto da rinunciare alla nostra identità, svendendo il nostro benessere in cambio dell'approvazione sociale; bene, quest'ultima rappresenta un bisogno psicologico universale, ma troppo spesso preferiamo barattarla con la più facile uniformità sociale, con il grigio conformismo, piuttosto che far risplendere le nostre caratteristiche individuali positive.
Credimi, ognuno di noi ne ha da vendere, in un caleidoscopio che potrebbe davvero illuminare il mondo.
È bello sentirtelo dire.Marc_63 ha scritto:Ripeto c'è tanta strada da fare e spero di farne tanta, poi mi state dando già quell'entusiasmo di cui avevo davvero bisogno.
Quel messaggio di pace, quell'essere in pace con noi stessi vorrei portarli ovunque in assoluta libertà.
Ma girando il mondo a piedi nudi incontreresti molti, molti ostacoli.
E siccome sono ostinato ed irriducibile, ti tormenterò ancora un pò.
Entro facilmente in confusione se non riesco ad incasellare le cose in modo ordinato..... arrivo arrivo.
Parlando dei divieti (a volte me li sogno), perché molti barefooters più determinati di noi (Dio, come li ammiro e invidio!) vanno su autobus, viaggiano in aereo, entrano in alberghi, sempre scalzi, senza problemi di sorta?
Non capisco.
La responsabilità civile è discrezionale? Non vale per tutti?
Non è che vale più il disgusto preconcetto di un guardiano male informato (volevo dire imbecille, ma non lo posso dire) che qualche postilla assicurativa molto opinabile?
Il problema è che se vale quest'ultima ipotesi, allora qualche speranza c'è, ma se è davvero come dici tu c'è poco da sperare.
Andremo scalzi solo in campagna o per strada o ci sarà qualche responsabilità civile comunale che stroncherà ogni nostra libertà individuale?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Bene Marcello!!!!Vedrai che nel forum troverai tanti amici per condividere il tuo entusiasmo e i tuoi pensieri! E va bene,ti faremo clonare,abbiamo bisogno di molti barefooter! Chicco.Marc_63 ha scritto:Uh,come hai ragione caro Marcello!Camminando scalzo anche io ho potuto notare cose che camminando "calzato"manco notavo!Per il mio caso,sicuramente dovuto al fatto di prestare più attenzione dove mettere i piedi,ma come mi è capitato proprio oggi pomeriggio,camminando su un meraviglioso pratone di campagna,mi sono soffermato a gustare la natura,e le meraviglie che essa ci offre.Sicuramente,quando si cammina per lavoro o per altri motivi,ma lo si fa "calzati",si è comunque isolati dal terreno,camminando scalzi invece si entra in sintonia con la terra e non importa se si cammina su asfalto piuttosto che cemento o ancora,prato.Questa è la sensazione che provo io nel fare barefooting. Chicco.
Sta sera, in compagnia di due amici, ho rivisto il film "Francesco e Chiara".
Lo sceneggiatore, traendo i particolari della storia dalla biografia di san Francesco e dalle altre Fonti Francescane, ci mostra come Francesco e un suo confratello partano da Assisi per recarsi in Terra Santa a portare un messaggio di pace, camminando scalzi per centinaia di chilometri.
Pensate che bello sarebbe se con i nostri piedi nudi potessimo portare al mondo una testimonianza di pace.
Lo so , sono un idealista e devo accontentarmi di ciò che offre il convento, ma credo che spesso una piccola testimonianza di umiltà possa dare più frutto di grandi imprese.
Intanto una cosa essenziale è che camminando scalzi recuperiamo la pace che c'è in noi, ed è già tanto. Vivendo questa pace poi non possiamo non trasmetterla alle persone che ci circondano.
Ripeto c'è tanta strada da fare e spero di farne tanta, poi mi state dando già quell'entusiasmo di cui avevo davvero bisogno.
Ciao.
Marcello.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Mi presento.
E siccome sono ostinato ed irriducibile, ti tormenterò ancora un pò.
Entro facilmente in confusione se non riesco ad incasellare le cose in modo ordinato..... arrivo arrivo.
Parlando dei divieti (a volte me li sogno), perché molti barefooters più determinati di noi (Dio, come li ammiro e invidio!) vanno su autobus, viaggiano in aereo, entrano in alberghi, sempre scalzi, senza problemi di sorta?
Non capisco.
La responsabilità civile è discrezionale? Non vale per tutti?
Non è che vale più il disgusto preconcetto di un guardiano male informato (volevo dire imbecille, ma non lo posso dire) che qualche postilla assicurativa molto opinabile?
Il problema è che se vale quest'ultima ipotesi, allora qualche speranza c'è, ma se è davvero come dici tu c'è poco da sperare.
Andremo scalzi solo in campagna o per strada o ci sarà qualche responsabilità civile comunale che stroncherà ogni nostra libertà individuale?
Allora Flavio, premetto che le leggi che regolano il concetto di Responsabilità Civile terzi sono uguali in tutta Italia.
C'è da dire però che esse permettono un'applicazione restrittiva o estensiva (come tutte le leggi di questo mondo).
Sulla base di questo le Compagnie di Assicurazione si regolano in maniera diversa l'una dall'altra.
Fermo restando che hanno una base applicativa comune (questo vale sia per le norme e sia per i criteri di applicazione delle stesse), ci sono compagnie che magari aggiungono garanzie in più, magari coprendo anche la "colpa grave" dell' Assicurato.
Il che significa, in questo caso, che anche nell'ipotesi di una scarsa vigilanza (non dolosa) o di uno scarso rigore nel rispettare e far rispettare determinate norme di sucurezza, l' Assicurato è sempre coperto per danni che potrebbero derivare a terzi.
Purtroppo, trattandosi di una garanzia complementare, estensiva (non obbligatoria), spesso, per non far lievitare i costi, già di per se alti. delle polizze di RCT, molti assicurati rinunciano a quella garanzia, per cui sanno perfettamente che in caso di sinistro determinato da una loro "colpa grave" ne dovrebbero rispondere direttamente.
E' per questo che in molti alberghi (quasi mai alberghi di rango), o in altre strutture ove c'è l'accesso di pubblico, ci si può trovare di fronte a restrizioni di questo genere.
Considera poi che sui mezzi urbani, da che non c'è più un bigliettaio a bordo, l'autista è già impegnato con la guida per interrompere il suo lavoro e monitorare il comportamento dei passeggeri.
In altre circostanze può capitare che, pur di non contrariare l'utenza, il fatto che una o più persone, entrino scalze, viene tollerato.
La cosa brutta è che di fronte ad una norma si può ancora ancora discutere e appellarsi alle varie interpretazioni, ma quando ti rispondono che è per una questione di decoro che fai ? Se il loro è un insindacabile giudizio non puoi fare nulla se non tacere e incassare, salvo che non voglia intraprendere discussioni e/o polemiche che il più delle volte non porterebbero a nulla se non a inasprirti ancora di più.
Penso poi che in certi casi, se l'andare scalzi è anche un segno di umiltà interiore, per cui, reagire in maniera "violenta" porterebbe a vanificare la "testimonianza" di pace e di semplicità che cerchiamo di portare ("cerchiamo" ho detto perchè mi ci metto anch'io ).
E voi lo sapete meglio di me.
Ciao.
Marcello.
Re: Mi presento.
Oh, adesso mi sembra tutto più chiaro e più logico.Marc_63 ha scritto:Purtroppo, trattandosi di una garanzia complementare, estensiva (non obbligatoria), spesso, per non far lievitare i costi, già di per se alti. delle polizze di RCT, molti assicurati rinunciano a quella garanzia, per cui sanno perfettamente che in caso di sinistro determinato da una loro "colpa grave" ne dovrebbero rispondere direttamente.
E' per questo che in molti alberghi (quasi mai alberghi di rango), o in altre strutture ove c'è l'accesso di pubblico, ci si può trovare di fronte a restrizioni di questo genere.
Detesto le cose calate dal cielo senza spiegazioni e tu mi hai illuminato.
Certo che mi piacerebbe moltissimo che venisse presa in considerazione anche una certa responsabilità da parte dell'utente, nel senso che non si può sempre pretendere che tutto sia perfetto.
Intendo dire che una piccola scheggia di vetro può sempre sfuggire e non mi si venga a dire che chi va scalzo queste cose non le sa; mi rendo conto che c'è sempre l'idiota (finto?) di turno che ne approfitta per mungere soldi, ma le assicurazioni sono molto attente alle circostanze.
Ti faccio un esempio: se si scopre che hai lasciato l'auto incustodita con le chiavi nel cruscotto, col cavolo che ti risarciscono.
Perché non mettere una postilla che dice che se sei scalzo (non adotti certe misure minime, in sostanza)....sono cavoli tuoi!?
Siamo maggiorenni e vaccinati, no?
È vero.Marc_63 ha scritto:La cosa brutta è che di fronte ad una norma si può ancora ancora discutere e appellarsi alle varie interpretazioni, ma quando ti rispondono che è per una questione di decoro che fai ? Se il loro è un insindacabile giudizio non puoi fare nulla se non tacere e incassare, salvo che non voglia intraprendere discussioni e/o polemiche che il più delle volte non porterebbero a nulla se non a inasprirti ancora di più.
Sono altresì convinto che nel tempo possiamo invece fare molto, perché, come tu sai, il concetto di decoro muta coi tempi e con l'abitudine.
Se perseveriamo e la gente vedrà spesso persone a piedi nudi per la strada, piano piano i confini del decoro si modificheranno.
In fin dei conti fino agli inizi del ventesimo secolo era scandaloso perfino mostrare le caviglie, oggi la situazione è molto diversa.
Forza ragazzi, non vergognamoci.
Ritengo che tu e molti altri siate nel giusto, ma sono un tipo piuttosto virulento.Marc_63 ha scritto:Penso poi che in certi casi, se l'andare scalzi è anche un segno di umiltà interiore, per cui, reagire in maniera "violenta" porterebbe a vanificare la "testimonianza" di pace e di semplicità che cerchiamo di portare ("cerchiamo" ho detto perchè mi ci metto anch'io ).
Quando qualcuno mi dice: "Ma si metta le ciabatte" con quel tono come per dire "Ma non faccia il cretino" quello spirto guerrier ch'entro mi rugge spezza le catene.
Eh, non dirmi niente.
La carne è debole, ma lo spirito lo è molto di più! ........... Non era così, vero?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
X prima cosa, con ritardo, do il mio benvenuto a Marcello.
Vedo con piacere che sei lanciatissimo almeno x quanto riguarda allo scrivere sul forum anche argomenti interessanti anche se già trattati.
X quanto riguarda il discorso di leggi e regolamenti il discorso è complicato e ci sono varie filosofie di pensiero.
Personalmente non volendo discutere e non pesandomi + di tanto mi ricalzo.
La questione è che spesso ti trovi davanti a perfetti idioti prepotenti che si sentono forti x il loro ruolo di guardiani (parlo di guardiani xché carabinieri e affini normalmente non fanno delle sparate clamorosamente illegali).
Di conseguenza loro sono convinti che entrare x esempio in una chiesa sia vietato. Il loro pensiero deriva dalla cosa insolita e non dall'esistenza di un regolamento. A questo punto se uno ha voglia insiste finchè gli si mostri il regolamento ed eventualmente si chiede di parlare con il direttore. Alla fine viene fuori un casino che xò si risolve a nostro favore in quanto, non essendoci alcun regolamento scritto che vieti l'entrare scalzi, la cosa è per forza di cose consentita.
La questione del decoro secondo me dovrebbe far comunque scaturire un divieto 'è vietato entrare in chiesa sbracciati x una questione di decoro'. Di conseguenza anche qui se non è specificato non è vietato.
Lo stesso dovrebbe essere x il pericolo di farsi male (spesso del tutto ingiustificato).
La questione è che essendo noi così pochi nessuno, se non in casi eccezionali, si è sognato di fare una regola di divieto x gli scalzi visto che in pratica non esistono (100 su 60.000.000 è come nn esserci).
Questo può generare un sacco di casini xché i soliti guardiani si trovano impreparati a tale presenza.
Di conseguenza spesso la decisione viene presa con buon senso oppure no a seconda dell'ottusità o apertura mentale della persona che sta davanti.
Credo che il discorso cambi nell'ambito privato 'il ristorante e mio e se mi va non ti faccio entrare'. Non so quanto sia legale ma penso che lo sia visto quello che succede all'ingresso di certe discoteche dove chi si presenta in modo trasandato (a volte basta jeans e scarpe da tennis) e vieni rimbalzato.
A questo punto se uno ci tiene ad entrare si veste di conseguenza altrimenti andrà altrove a spendere i propri soldi dove viene ben accolto e non cacciato a malomodo.
Tutto questo discorso vale quando non ci sono regolamenti e quindi si può far valere la regola 'se non è vietato è lecito'. X farsi valere xò si deve essere disposti a discutere e spesso non si ha voglia.
Per quanto riguarda invece i posti dove c'è una regola o una legge io ritengo sia giusto rispettarla anche se la si ritiene stupida.
Noi italiani siamo specialisti nel rispettare solo le leggi che riteniamo giuste le altre ci sentiamo il diritto di non rispettarle in quanto decidiamo che x noi quella regola è stupida o ingiusta.
Qui a volte è anche colpa di chi fa le leggi che x dolo o x stupiditò fanno leggi 'porcata'.
Purtroppo il nostro modo di fare è radicato in modo pesante. I furbetti dilagano.
Guarda x esempio i limiti di velocità. Autostrada, strada libera, tempo buono, visibilità ottima xché mai dovrei andare a 130?
E infatti quanti sono gli italiani che se ne fregano?
Il discorso di base è che manca una cultura del rispetto delle regole.
Mancano i controlli, quando uno viene preso spesso riesce a scantonare la punizione con vari cavilli giuridici, ...
Non esiste la certezza della pena e chi rispetta le leggi spesso viene preso x fesso.
Poi c'è anche un discorso di numeri. La maggioranza stabilisce quello che è il canone di normalità le varie minororanze sono i diversi (diversi x religione, x sesso, x razza, x costume,...). Più una minoranza è numerosa e più viene vista senza stupore. Per esempio i primi capelloni faecero scalpore poi la maggioranza si abituò. Questo nn vuol dire che nn ti notano o che nn ci sono + pregiudizzi ma sicuramente le cose vanno meglio rispetto ai primi capelloni. Ora come detto noi scalzi siamo davvero pochi e destiamo un gran stupore. Già in altre città straniere magari ogni giorno, nella bella stagione, incontri 2-3 scalzi al giorno che sono pochissimi rispetto alla popolazione di una città ma se la maggioranza della popolazione ogni giorno vede 2-3 persone scalze la cosa è già meno strana rispetto che da noi dove di scalzi non ce ne sono.
Ciao
Andrea
Vedo con piacere che sei lanciatissimo almeno x quanto riguarda allo scrivere sul forum anche argomenti interessanti anche se già trattati.
X quanto riguarda il discorso di leggi e regolamenti il discorso è complicato e ci sono varie filosofie di pensiero.
Personalmente non volendo discutere e non pesandomi + di tanto mi ricalzo.
La questione è che spesso ti trovi davanti a perfetti idioti prepotenti che si sentono forti x il loro ruolo di guardiani (parlo di guardiani xché carabinieri e affini normalmente non fanno delle sparate clamorosamente illegali).
Di conseguenza loro sono convinti che entrare x esempio in una chiesa sia vietato. Il loro pensiero deriva dalla cosa insolita e non dall'esistenza di un regolamento. A questo punto se uno ha voglia insiste finchè gli si mostri il regolamento ed eventualmente si chiede di parlare con il direttore. Alla fine viene fuori un casino che xò si risolve a nostro favore in quanto, non essendoci alcun regolamento scritto che vieti l'entrare scalzi, la cosa è per forza di cose consentita.
La questione del decoro secondo me dovrebbe far comunque scaturire un divieto 'è vietato entrare in chiesa sbracciati x una questione di decoro'. Di conseguenza anche qui se non è specificato non è vietato.
Lo stesso dovrebbe essere x il pericolo di farsi male (spesso del tutto ingiustificato).
La questione è che essendo noi così pochi nessuno, se non in casi eccezionali, si è sognato di fare una regola di divieto x gli scalzi visto che in pratica non esistono (100 su 60.000.000 è come nn esserci).
Questo può generare un sacco di casini xché i soliti guardiani si trovano impreparati a tale presenza.
Di conseguenza spesso la decisione viene presa con buon senso oppure no a seconda dell'ottusità o apertura mentale della persona che sta davanti.
Credo che il discorso cambi nell'ambito privato 'il ristorante e mio e se mi va non ti faccio entrare'. Non so quanto sia legale ma penso che lo sia visto quello che succede all'ingresso di certe discoteche dove chi si presenta in modo trasandato (a volte basta jeans e scarpe da tennis) e vieni rimbalzato.
A questo punto se uno ci tiene ad entrare si veste di conseguenza altrimenti andrà altrove a spendere i propri soldi dove viene ben accolto e non cacciato a malomodo.
Tutto questo discorso vale quando non ci sono regolamenti e quindi si può far valere la regola 'se non è vietato è lecito'. X farsi valere xò si deve essere disposti a discutere e spesso non si ha voglia.
Per quanto riguarda invece i posti dove c'è una regola o una legge io ritengo sia giusto rispettarla anche se la si ritiene stupida.
Noi italiani siamo specialisti nel rispettare solo le leggi che riteniamo giuste le altre ci sentiamo il diritto di non rispettarle in quanto decidiamo che x noi quella regola è stupida o ingiusta.
Qui a volte è anche colpa di chi fa le leggi che x dolo o x stupiditò fanno leggi 'porcata'.
Purtroppo il nostro modo di fare è radicato in modo pesante. I furbetti dilagano.
Guarda x esempio i limiti di velocità. Autostrada, strada libera, tempo buono, visibilità ottima xché mai dovrei andare a 130?
E infatti quanti sono gli italiani che se ne fregano?
Il discorso di base è che manca una cultura del rispetto delle regole.
Mancano i controlli, quando uno viene preso spesso riesce a scantonare la punizione con vari cavilli giuridici, ...
Non esiste la certezza della pena e chi rispetta le leggi spesso viene preso x fesso.
Poi c'è anche un discorso di numeri. La maggioranza stabilisce quello che è il canone di normalità le varie minororanze sono i diversi (diversi x religione, x sesso, x razza, x costume,...). Più una minoranza è numerosa e più viene vista senza stupore. Per esempio i primi capelloni faecero scalpore poi la maggioranza si abituò. Questo nn vuol dire che nn ti notano o che nn ci sono + pregiudizzi ma sicuramente le cose vanno meglio rispetto ai primi capelloni. Ora come detto noi scalzi siamo davvero pochi e destiamo un gran stupore. Già in altre città straniere magari ogni giorno, nella bella stagione, incontri 2-3 scalzi al giorno che sono pochissimi rispetto alla popolazione di una città ma se la maggioranza della popolazione ogni giorno vede 2-3 persone scalze la cosa è già meno strana rispetto che da noi dove di scalzi non ce ne sono.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
X prima cosa, con ritardo, do il mio benvenuto a Marcello.
Vedo con piacere che sei lanciatissimo almeno x quanto riguarda allo scrivere sul forum anche argomenti interessanti anche se già trattati
Grazie e ben trovato Andrea. E' davvero un piacere confrontare in questo forum le mie idee con quelle della comunità.
X quanto riguarda il discorso di leggi e regolamenti il discorso è complicato e ci sono varie filosofie di pensiero.
Personalmente non volendo discutere e non pesandomi + di tanto mi ricalzo.
La questione è che spesso ti trovi davanti a perfetti idioti prepotenti che si sentono forti x il loro ruolo di guardiani (parlo di guardiani xché carabinieri e affini normalmente non fanno delle sparate clamorosamente illegali).
Di conseguenza loro sono convinti che entrare x esempio in una chiesa sia vietato. Il loro pensiero deriva dalla cosa insolita e non dall'esistenza di un regolamento. A questo punto se uno ha voglia insiste finchè gli si mostri il regolamento ed eventualmente si chiede di parlare con il direttore. Alla fine viene fuori un casino che xò si risolve a nostro favore in quanto, non essendoci alcun regolamento scritto che vieti l'entrare scalzi, la cosa è per forza di cose consentita.
La questione del decoro secondo me dovrebbe far comunque scaturire un divieto 'è vietato entrare in chiesa sbracciati x una questione di decoro'. Di conseguenza anche qui se non è specificato non è vietato.
Lo stesso dovrebbe essere x il pericolo di farsi male (spesso del tutto ingiustificato).
La questione è che essendo noi così pochi nessuno, se non in casi eccezionali, si è sognato di fare una regola di divieto x gli scalzi visto che in pratica non esistono (100 su 60.000.000 è come nn esserci).
Questo può generare un sacco di casini xché i soliti guardiani si trovano impreparati a tale presenza.
Di conseguenza spesso la decisione viene presa con buon senso oppure no a seconda dell'ottusità o apertura mentale della persona che sta davanti.
Credo che il discorso cambi nell'ambito privato 'il ristorante e mio e se mi va non ti faccio entrare'. Non so quanto sia legale ma penso che lo sia visto quello che succede all'ingresso di certe discoteche dove chi si presenta in modo trasandato (a volte basta jeans e scarpe da tennis) e vieni rimbalzato.
A questo punto se uno ci tiene ad entrare si veste di conseguenza altrimenti andrà altrove a spendere i propri soldi dove viene ben accolto e non cacciato a malomodo.
Tutto questo discorso vale quando non ci sono regolamenti e quindi si può far valere la regola 'se non è vietato è lecito'. X farsi valere xò si deve essere disposti a discutere e spesso non si ha voglia.
Per quanto riguarda invece i posti dove c'è una regola o una legge io ritengo sia giusto rispettarla anche se la si ritiene stupida.
Noi italiani siamo specialisti nel rispettare solo le leggi che riteniamo giuste le altre ci sentiamo il diritto di non rispettarle in quanto decidiamo che x noi quella regola è stupida o ingiusta.
Qui a volte è anche colpa di chi fa le leggi che x dolo o x stupiditò fanno leggi 'porcata'.
Devo dire che in certi posti, anche all'ingresso di certe chiese monumentali sparsi per l' Europa, il cartello che vieta di entrare scalzi c'è, mi è capitato di trovarlo diverse volte, come anche all'ingresso di alcuni supermercati.
Tempo fa, ad esempio, non se se all'amico Paolo S., mio concittadino o quasi, è capitato di notarlo alla "Romana Market" di Via Ischia, al Poetto, c'era proprio un cartello all'ingresso che proibiva l'accesso scalzi.
in quel supermercato mi capitava, prima che esponessero in cartello, di vedere tanti camminare scalzi e io stesso ci entravo spesso a piedi nudi.
Forse, qualche lamentela da parte di clienti ignoranti ed ecco che è scattato il divieto.
Dipende anche dalla mentalità dei responsabili e dei dirigenti.
Ad Assisi, non ricordo se ci fosse il cartello o meno, alla Basilica di San Francesco, fu la guardia giurata a intimarmi di mettermi le scarpe.
più che rispondergli che non mi risultasse che San Francesco camminasse con le scarpe non potei fare, e per tutta risposta mi fu detto che si trattava di disposizioni.
Poi sul rispetto delle regole non se ne parli, sono perfettamente d'accordo con te.
Mi spieghi ad esempio perchè gli autovelox sono posti sempre in strade a scorrimento veloce e mai nei pressi di scuole o altri edifici molto frequentati ?
E vogliamo parlare dell'uso dei cellulari ????
Ti racconto questa : proprio ad Assisi, dopo che mi si costrinse a entrare nella chiesa con i sandali, non c'era la minima attenzione nel far rispettare la norma sul "silenzio" dei cellulari. Era una musica continua che arrecava veramente disturbo a chi voleva restare assorto nella preghiera....l'andare scalzi invece favorisce il clima di silenzio e di preghiera perchè evita persino il rumore del calpestio delle scarpe.
Allora, chi fa più danno ?
Ciao.
Marcello.
Re: Mi presento.
Da non credere!Se ci fosse un posto,per antonomasia cui sarebbe bello e giusto visitare scalzi è proprio la Basilica di Assisi.Se c'era una persona o meglio un "pastorello"umile servo che andava scalzo era proprio S Francesco d'Assisi.In più,lo stare scalzi in un luogo di preghiera,quale la chiesa,non ne vedo nulla di più normale.Effettivamente,per assurdo, sta di fatto che un cellulare che squilla ,(sempre nei momenti meno opportuni e nei luoghi meno indicati)è ormai tollerato,e non desta più di tanti commenti,mentre una persona che si reca in chiesa,in tutto silenzio e con la massima educazione e riservatezza,ma scalzo,allora no,così non può stare.Che vergogna!Mi fai ricordare che qualche mense fa,in compagnia di alcuni amici del forum,in occasione della visita fatta a Parma,(città dove vivo),siamo entrati in una chiesa del centro,ed in Duomo,il tutto a piedi scalzi e senza che nessuno(fedeli in preghiera,sagrestano)avesse qualcosa da obiettare.Come mi faceva notare Flavio in quell'occasione,visitare un luogo sacro,e farlo a piedi nudi,è un'ulteriore rispetto e devozione nei confronti del posto. Chicco.Marc_63 ha scritto:X prima cosa, con ritardo, do il mio benvenuto a Marcello.
Vedo con piacere che sei lanciatissimo almeno x quanto riguarda allo scrivere sul forum anche argomenti interessanti anche se già trattati
Grazie e ben trovato Andrea. E' davvero un piacere confrontare in questo forum le mie idee con quelle della comunità.X quanto riguarda il discorso di leggi e regolamenti il discorso è complicato e ci sono varie filosofie di pensiero.
Personalmente non volendo discutere e non pesandomi + di tanto mi ricalzo.
La questione è che spesso ti trovi davanti a perfetti idioti prepotenti che si sentono forti x il loro ruolo di guardiani (parlo di guardiani xché carabinieri e affini normalmente non fanno delle sparate clamorosamente illegali).
Di conseguenza loro sono convinti che entrare x esempio in una chiesa sia vietato. Il loro pensiero deriva dalla cosa insolita e non dall'esistenza di un regolamento. A questo punto se uno ha voglia insiste finchè gli si mostri il regolamento ed eventualmente si chiede di parlare con il direttore. Alla fine viene fuori un casino che xò si risolve a nostro favore in quanto, non essendoci alcun regolamento scritto che vieti l'entrare scalzi, la cosa è per forza di cose consentita.
La questione del decoro secondo me dovrebbe far comunque scaturire un divieto 'è vietato entrare in chiesa sbracciati x una questione di decoro'. Di conseguenza anche qui se non è specificato non è vietato.
Lo stesso dovrebbe essere x il pericolo di farsi male (spesso del tutto ingiustificato).
La questione è che essendo noi così pochi nessuno, se non in casi eccezionali, si è sognato di fare una regola di divieto x gli scalzi visto che in pratica non esistono (100 su 60.000.000 è come nn esserci).
Questo può generare un sacco di casini xché i soliti guardiani si trovano impreparati a tale presenza.
Di conseguenza spesso la decisione viene presa con buon senso oppure no a seconda dell'ottusità o apertura mentale della persona che sta davanti.
Credo che il discorso cambi nell'ambito privato 'il ristorante e mio e se mi va non ti faccio entrare'. Non so quanto sia legale ma penso che lo sia visto quello che succede all'ingresso di certe discoteche dove chi si presenta in modo trasandato (a volte basta jeans e scarpe da tennis) e vieni rimbalzato.
A questo punto se uno ci tiene ad entrare si veste di conseguenza altrimenti andrà altrove a spendere i propri soldi dove viene ben accolto e non cacciato a malomodo.
Tutto questo discorso vale quando non ci sono regolamenti e quindi si può far valere la regola 'se non è vietato è lecito'. X farsi valere xò si deve essere disposti a discutere e spesso non si ha voglia.
Per quanto riguarda invece i posti dove c'è una regola o una legge io ritengo sia giusto rispettarla anche se la si ritiene stupida.
Noi italiani siamo specialisti nel rispettare solo le leggi che riteniamo giuste le altre ci sentiamo il diritto di non rispettarle in quanto decidiamo che x noi quella regola è stupida o ingiusta.
Qui a volte è anche colpa di chi fa le leggi che x dolo o x stupiditò fanno leggi 'porcata'.
Devo dire che in certi posti, anche all'ingresso di certe chiese monumentali sparsi per l' Europa, il cartello che vieta di entrare scalzi c'è, mi è capitato di trovarlo diverse volte, come anche all'ingresso di alcuni supermercati.
Tempo fa, ad esempio, non se se all'amico Paolo S., mio concittadino o quasi, è capitato di notarlo alla "Romana Market" di Via Ischia, al Poetto, c'era proprio un cartello all'ingresso che proibiva l'accesso scalzi.
in quel supermercato mi capitava, prima che esponessero in cartello, di vedere tanti camminare scalzi e io stesso ci entravo spesso a piedi nudi.
Forse, qualche lamentela da parte di clienti ignoranti ed ecco che è scattato il divieto.
Dipende anche dalla mentalità dei responsabili e dei dirigenti.
Ad Assisi, non ricordo se ci fosse il cartello o meno, alla Basilica di San Francesco, fu la guardia giurata a intimarmi di mettermi le scarpe.
più che rispondergli che non mi risultasse che San Francesco camminasse con le scarpe non potei fare, e per tutta risposta mi fu detto che si trattava di disposizioni.
Poi sul rispetto delle regole non se ne parli, sono perfettamente d'accordo con te.
Mi spieghi ad esempio perchè gli autovelox sono posti sempre in strade a scorrimento veloce e mai nei pressi di scuole o altri edifici molto frequentati ?
E vogliamo parlare dell'uso dei cellulari ????
Ti racconto questa : proprio ad Assisi, dopo che mi si costrinse a entrare nella chiesa con i sandali, non c'era la minima attenzione nel far rispettare la norma sul "silenzio" dei cellulari. Era una musica continua che arrecava veramente disturbo a chi voleva restare assorto nella preghiera....l'andare scalzi invece favorisce il clima di silenzio e di preghiera perchè evita persino il rumore del calpestio delle scarpe.
Allora, chi fa più danno ?
Ciao.
Marcello.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Mi presento.
Da non credere!Se ci fosse un posto,per antonomasia cui sarebbe bello e giusto visitare scalzi è proprio la Basilica di Assisi.Se c'era una persona o meglio un "pastorello"umile servo che andava scalzo era proprio S Francesco d'Assisi.In più,lo stare scalzi in un luogo di preghiera,quale la chiesa,non ne vedo nulla di più normale.Effettivamente,per assurdo, sta di fatto che un cellulare che squilla ,(sempre nei momenti meno opportuni e nei luoghi meno indicati)è ormai tollerato,e non desta più di tanti commenti,mentre una persona che si reca in chiesa,in tutto silenzio e con la massima educazione e riservatezza,ma scalzo,allora no,così non può stare.Che vergogna!Mi fai ricordare che qualche mense fa,in compagnia di alcuni amici del forum,in occasione della visita fatta a Parma,(città dove vivo),siamo entrati in una chiesa del centro,ed in Duomo,il tutto a piedi scalzi e senza che nessuno(fedeli in preghiera,sagrestano)avesse qualcosa da obiettare.Come mi faceva notare Flavio in quell'occasione,visitare un luogo sacro,e farlo a piedi nudi,è un'ulteriore rispetto e devozione nei confronti del posto. Chicco.
Ricordi la frase di Dio a Mosè : << Non avvicinarti ! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è una terra santa!>> (Es 3,5).
Ciao.
Marcello.
Re: Mi presento.
Appunto!Ora ti lascio con la buona notte.Anche gli animali notturni vanno a letto prima o poi....Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
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