Mi presento.
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Marco53
Andrea Grasselli
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contessa scalza
Marc_63
10 partecipanti
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Mi presento.
Promemoria primo messaggio :
Ciao a tutti e ben trovati.
Desidero presentarmi : mi chiamo Marcello, ho 46 anni, sono Cagliaritano.
Poco tempo fa, mentre eseguivo una ricerca su Internet relativa all'Ordine dei Frati Francescani Rinnovati, che, sull'esempio di San Francesco D' Assisi, conducono una vita molto austera e vanno scalzi, mi sono imbattuto, come spesso capita navigando in Internet, sul termine "scalzismo" e "gimnopodismo".
Sinceramente non avrei mai immaginato che sul camminare scalzi si fosse sviluppato un vero e proprio movimento e che che questo rappresenti, per alcuni, un vero e proprio stile di vita.
Il fatto mi ha colpito e non poco, visto che io da lunghissimo tempo, soprattutto nella buona stagione (dalla primavera inoltrata all'autunno), detesto indossare scarpe di qualsiasi genere.
D'estate poi non perdo occasione per camminare scalzo, soprattutto quando sono in vacanza e su terreni diversi.
Di recente, sia in francia che in Umbria, ho trascorso due bellissime vacanze senza quasi mai indossare neppure un paio di sandali.
Diciamo che sin da piccolo ho avuto questa passione, che spesso ho dovuto reprimere a causa del solito modo di pensare delle persone che mi circondavano (genitori, amici, moglie ecc.).
Poche sono state le occasioni (a parte in spiaggia e nelle immediate vicinanze) in cui ho potuto dare sfogo al mio desiderio.
Un giorno mi capitò di recarmi in Svezia e fui colpito dal fatto che, già al porto di Travemunde, nella Germania Settentrionale, luogo di imbarco per la Svezia, tantissimi giovani e meno giovani attendessero l'imbarco sul traghetto stando a piedi nudi.
Non immaginate quanto li ho invidiati !
Persino sulla nave stavano scalzi con una disinvoltura e una naturalezza mai vista; si vedeva che si trovavano perfettamente a loro agio, dai movimenti si percepiva poi una consolidata abitudine a camminare a piedi nudi, come fosse la cosa più naturale di questo mondo (naturale poi ho capito che lo è, ma intendo dire usuale, comune.
Volli seguire il loro esempio, e da quel momento, nonostante le critiche dei miei compagni di viaggio, con frasi stupide del tipo "...ma per quelli è normali perchè sono "stranieri", oppure "noi siamo italiani e abbiamo un'educazione diversa" e ancora "..se son matti quelli non devi essere matto anche tu", "perchè devi prendere l'esempio peggiore..." ecc., decisi di togliermi le scarpe e camminare scalzo.
La cosa buffa era che nel gruppo io ero l'unico, gli altri amici non solo indossavano scarpe da tennis con calzettoni sin quasi al ginocchio, ma spesso si tenevano a debita distanza da me, come per dire "non è con noi, non lo conosciamo".
Qui ci sarebbe da approfondire tutto un discorso che sicuramente avete trattato più volte, ma, semmai, ne parleremo in seguito.
Ebbene, rientrato in Italia, pensai di ripetere l'esperienza anche a "casa mia", partendo dalle località in cui ci fermavamo per soste tecniche.
La prima cosa che notai fu il divario fra la pulizia di quei paesi nordici e quella di casa nostra. Pensate che in Svezia (certamente molto meno inquinata dell'Italia), bastava che mi sciaccquassi i piedi e tutto andava a posto; da noi invece dovevo usare regolarmente la pietra abrasiva per recuperare la pulizia dei piedi, assurdo ! Ma il divario lo notai anche sul traghetto "Tirrenia" che mi riportava a casa : ponti non ricoperti da ruggine ovunque, sporcizia di ogni genere, cicche accese buttate dovunque senza il minimo rispetto.
Ne ebbi talmente schifo che, dopo un brevissimo momento di tentazione, decisi di rimettermi i sandali, vi assicuro che "non era cosa".
Provai dunque a ripetere l'esperimento nella mia città: mi recai in un parco che si chiama "Monte Urpinu", che i Cagliaritani presenti nel forum sicuramente conoscono bene, mi tolsi i sandali e cominciai a camminare scalzo. Dopo pochi metri mi sentii chiamare, mi voltai e vidi che si trattava di un vigilante che, con tono arrogante mi intimò di rimettermi le scarpe dicendomi che era proibito in quel parco camminare scalzo, mi fece notare un cartello dove, fra gli altri, ce n'era uno con due piedi nudi disegnati cerchiati di rosso, per intenderci, lo stesso cartello che si trova spesso davanti alle scale mobili (chissà quante volte lo avete visto). Non so se quel cartello ci sia ancora, sono anni che non ci vado, ma certo che in quell'occasione ci restai molto male.
Analogo rimprovero mi fu mosso l'anno scorso in Francia, in un famoso parco di divertiventi vicino a Parigi. Bellissima giornata, parco lastricato dovunque, temperatura ottimale, e allora via le scarpe, a piedi nudi !
Ecco che arriva una "cast member" del parco, in divisa da ranger e col cappello a falde che la rendevano abbastanza minacciosa, che mi intimò con grande arroganza di rimettermi le scarpe. Non avevo visto nessun cartello, anzi, vi dirò che avevo guardato a posta, e nonostante ciò mi minaccio di "sbattermi fuori" se non avessi ubbidito. Gli amici che erano con me, diversi da quelli del viaggio in Svezia, restarono inorriditi dalla cosa e, soprattutto dal tono usato dalla ragazza. Comunque fare polemica, lì in mezzo alla gente, non serviva a nulla, avrei turbato l'atmosfera serena del parco rischiando anche una brutta litigata e di essere poi realmente cacciato fuori.
Al rientro in Italia, questa volta, ebbi modo di rifarmi, trascorsi in Umbria una settimana nella quale riuscii a non indossare scarpe quasi mai, persino nei boschi che circondano alcuni centri come Assisi.
Da allora mi resi conto che l'uomo, con la sua ignoranza, con le sue regole assurde non solo è nemico dell'uomo, ma è nemico della natura e del rapporto, anche intimo, che l'uomo spesso desidera vivere con essa.
Camminare scalzo è dialogo con la natura, è sentire, percepire ad ogni passo il suo linguaggio, cogliere le sfumature più recondite, aprirsi un orizzonte nuovo di conoscenze, di sensazioni, di percezioni, è imparare a dominare il dolore che si può provare con l'immediata ricompensa di un nuovo e ancora più profondo benessere; è vivere la vita, senza quelle barriere che noi stessi ci costruiamo più per piacere al mondo che per effettiva necessità, è liberarsi da quei tabù atavici frutto di una educazione basata anche su tanti luoghi comuni e spesso, sulla necessità di essere "alla page" con gli altri, senza dare nell'occhio, ma anzi col mischiarsi, nel modo più anonimo possibile, alla gente, alla folla, alla massa. Camminare scalzi, secondo me, è riapprepriarsi di quell'"Umanesimo" che stiamo via via perdendo, vittime, come siamo di quelle convenzioni, di quei modelli che la società non ci propone ma ci impone, di quelli schemi che rappresentano i canoni di una integrazione saociale che anzi che favorire l'uomo ne sono la rovina più completa.
Avremo modo, almeno me lo auguro, di tornare su questo argomento; è il mio primo messaggio in questo forum e non voglio annoiarvi.
Spero di trovare tanti amici con cui confrontarmi, finalmente, su aspetti della vita che mi stanno molto a cuore, in particolare sulla necessità di ritrovare quell'equilibrio naturale essenziale per una vita serena, senza pregiudizio e che andrebbe affrontata col coraggio di chi non si rassegna a farsi "vivere addosso" dagli altri.
Ciao.
Marcello (Marc_63)
Ciao a tutti e ben trovati.
Desidero presentarmi : mi chiamo Marcello, ho 46 anni, sono Cagliaritano.
Poco tempo fa, mentre eseguivo una ricerca su Internet relativa all'Ordine dei Frati Francescani Rinnovati, che, sull'esempio di San Francesco D' Assisi, conducono una vita molto austera e vanno scalzi, mi sono imbattuto, come spesso capita navigando in Internet, sul termine "scalzismo" e "gimnopodismo".
Sinceramente non avrei mai immaginato che sul camminare scalzi si fosse sviluppato un vero e proprio movimento e che che questo rappresenti, per alcuni, un vero e proprio stile di vita.
Il fatto mi ha colpito e non poco, visto che io da lunghissimo tempo, soprattutto nella buona stagione (dalla primavera inoltrata all'autunno), detesto indossare scarpe di qualsiasi genere.
D'estate poi non perdo occasione per camminare scalzo, soprattutto quando sono in vacanza e su terreni diversi.
Di recente, sia in francia che in Umbria, ho trascorso due bellissime vacanze senza quasi mai indossare neppure un paio di sandali.
Diciamo che sin da piccolo ho avuto questa passione, che spesso ho dovuto reprimere a causa del solito modo di pensare delle persone che mi circondavano (genitori, amici, moglie ecc.).
Poche sono state le occasioni (a parte in spiaggia e nelle immediate vicinanze) in cui ho potuto dare sfogo al mio desiderio.
Un giorno mi capitò di recarmi in Svezia e fui colpito dal fatto che, già al porto di Travemunde, nella Germania Settentrionale, luogo di imbarco per la Svezia, tantissimi giovani e meno giovani attendessero l'imbarco sul traghetto stando a piedi nudi.
Non immaginate quanto li ho invidiati !
Persino sulla nave stavano scalzi con una disinvoltura e una naturalezza mai vista; si vedeva che si trovavano perfettamente a loro agio, dai movimenti si percepiva poi una consolidata abitudine a camminare a piedi nudi, come fosse la cosa più naturale di questo mondo (naturale poi ho capito che lo è, ma intendo dire usuale, comune.
Volli seguire il loro esempio, e da quel momento, nonostante le critiche dei miei compagni di viaggio, con frasi stupide del tipo "...ma per quelli è normali perchè sono "stranieri", oppure "noi siamo italiani e abbiamo un'educazione diversa" e ancora "..se son matti quelli non devi essere matto anche tu", "perchè devi prendere l'esempio peggiore..." ecc., decisi di togliermi le scarpe e camminare scalzo.
La cosa buffa era che nel gruppo io ero l'unico, gli altri amici non solo indossavano scarpe da tennis con calzettoni sin quasi al ginocchio, ma spesso si tenevano a debita distanza da me, come per dire "non è con noi, non lo conosciamo".
Qui ci sarebbe da approfondire tutto un discorso che sicuramente avete trattato più volte, ma, semmai, ne parleremo in seguito.
Ebbene, rientrato in Italia, pensai di ripetere l'esperienza anche a "casa mia", partendo dalle località in cui ci fermavamo per soste tecniche.
La prima cosa che notai fu il divario fra la pulizia di quei paesi nordici e quella di casa nostra. Pensate che in Svezia (certamente molto meno inquinata dell'Italia), bastava che mi sciaccquassi i piedi e tutto andava a posto; da noi invece dovevo usare regolarmente la pietra abrasiva per recuperare la pulizia dei piedi, assurdo ! Ma il divario lo notai anche sul traghetto "Tirrenia" che mi riportava a casa : ponti non ricoperti da ruggine ovunque, sporcizia di ogni genere, cicche accese buttate dovunque senza il minimo rispetto.
Ne ebbi talmente schifo che, dopo un brevissimo momento di tentazione, decisi di rimettermi i sandali, vi assicuro che "non era cosa".
Provai dunque a ripetere l'esperimento nella mia città: mi recai in un parco che si chiama "Monte Urpinu", che i Cagliaritani presenti nel forum sicuramente conoscono bene, mi tolsi i sandali e cominciai a camminare scalzo. Dopo pochi metri mi sentii chiamare, mi voltai e vidi che si trattava di un vigilante che, con tono arrogante mi intimò di rimettermi le scarpe dicendomi che era proibito in quel parco camminare scalzo, mi fece notare un cartello dove, fra gli altri, ce n'era uno con due piedi nudi disegnati cerchiati di rosso, per intenderci, lo stesso cartello che si trova spesso davanti alle scale mobili (chissà quante volte lo avete visto). Non so se quel cartello ci sia ancora, sono anni che non ci vado, ma certo che in quell'occasione ci restai molto male.
Analogo rimprovero mi fu mosso l'anno scorso in Francia, in un famoso parco di divertiventi vicino a Parigi. Bellissima giornata, parco lastricato dovunque, temperatura ottimale, e allora via le scarpe, a piedi nudi !
Ecco che arriva una "cast member" del parco, in divisa da ranger e col cappello a falde che la rendevano abbastanza minacciosa, che mi intimò con grande arroganza di rimettermi le scarpe. Non avevo visto nessun cartello, anzi, vi dirò che avevo guardato a posta, e nonostante ciò mi minaccio di "sbattermi fuori" se non avessi ubbidito. Gli amici che erano con me, diversi da quelli del viaggio in Svezia, restarono inorriditi dalla cosa e, soprattutto dal tono usato dalla ragazza. Comunque fare polemica, lì in mezzo alla gente, non serviva a nulla, avrei turbato l'atmosfera serena del parco rischiando anche una brutta litigata e di essere poi realmente cacciato fuori.
Al rientro in Italia, questa volta, ebbi modo di rifarmi, trascorsi in Umbria una settimana nella quale riuscii a non indossare scarpe quasi mai, persino nei boschi che circondano alcuni centri come Assisi.
Da allora mi resi conto che l'uomo, con la sua ignoranza, con le sue regole assurde non solo è nemico dell'uomo, ma è nemico della natura e del rapporto, anche intimo, che l'uomo spesso desidera vivere con essa.
Camminare scalzo è dialogo con la natura, è sentire, percepire ad ogni passo il suo linguaggio, cogliere le sfumature più recondite, aprirsi un orizzonte nuovo di conoscenze, di sensazioni, di percezioni, è imparare a dominare il dolore che si può provare con l'immediata ricompensa di un nuovo e ancora più profondo benessere; è vivere la vita, senza quelle barriere che noi stessi ci costruiamo più per piacere al mondo che per effettiva necessità, è liberarsi da quei tabù atavici frutto di una educazione basata anche su tanti luoghi comuni e spesso, sulla necessità di essere "alla page" con gli altri, senza dare nell'occhio, ma anzi col mischiarsi, nel modo più anonimo possibile, alla gente, alla folla, alla massa. Camminare scalzi, secondo me, è riapprepriarsi di quell'"Umanesimo" che stiamo via via perdendo, vittime, come siamo di quelle convenzioni, di quei modelli che la società non ci propone ma ci impone, di quelli schemi che rappresentano i canoni di una integrazione saociale che anzi che favorire l'uomo ne sono la rovina più completa.
Avremo modo, almeno me lo auguro, di tornare su questo argomento; è il mio primo messaggio in questo forum e non voglio annoiarvi.
Spero di trovare tanti amici con cui confrontarmi, finalmente, su aspetti della vita che mi stanno molto a cuore, in particolare sulla necessità di ritrovare quell'equilibrio naturale essenziale per una vita serena, senza pregiudizio e che andrebbe affrontata col coraggio di chi non si rassegna a farsi "vivere addosso" dagli altri.
Ciao.
Marcello (Marc_63)
Re: Mi presento.
Da non credere!Se ci fosse un posto,per antonomasia cui sarebbe bello e giusto visitare scalzi è proprio la Basilica di Assisi.Se c'era una persona o meglio un "pastorello"umile servo che andava scalzo era proprio S Francesco d'Assisi.In più,lo stare scalzi in un luogo di preghiera,quale la chiesa,non ne vedo nulla di più normale.Effettivamente,per assurdo, sta di fatto che un cellulare che squilla ,(sempre nei momenti meno opportuni e nei luoghi meno indicati)è ormai tollerato,e non desta più di tanti commenti,mentre una persona che si reca in chiesa,in tutto silenzio e con la massima educazione e riservatezza,ma scalzo,allora no,così non può stare.Che vergogna!Mi fai ricordare che qualche mense fa,in compagnia di alcuni amici del forum,in occasione della visita fatta a Parma,(città dove vivo),siamo entrati in una chiesa del centro,ed in Duomo,il tutto a piedi scalzi e senza che nessuno(fedeli in preghiera,sagrestano)avesse qualcosa da obiettare.Come mi faceva notare Flavio in quell'occasione,visitare un luogo sacro,e farlo a piedi nudi,è un'ulteriore rispetto e devozione nei confronti del posto. Chicco.Marc_63 ha scritto:X prima cosa, con ritardo, do il mio benvenuto a Marcello.
Vedo con piacere che sei lanciatissimo almeno x quanto riguarda allo scrivere sul forum anche argomenti interessanti anche se già trattati
Grazie e ben trovato Andrea. E' davvero un piacere confrontare in questo forum le mie idee con quelle della comunità.X quanto riguarda il discorso di leggi e regolamenti il discorso è complicato e ci sono varie filosofie di pensiero.
Personalmente non volendo discutere e non pesandomi + di tanto mi ricalzo.
La questione è che spesso ti trovi davanti a perfetti idioti prepotenti che si sentono forti x il loro ruolo di guardiani (parlo di guardiani xché carabinieri e affini normalmente non fanno delle sparate clamorosamente illegali).
Di conseguenza loro sono convinti che entrare x esempio in una chiesa sia vietato. Il loro pensiero deriva dalla cosa insolita e non dall'esistenza di un regolamento. A questo punto se uno ha voglia insiste finchè gli si mostri il regolamento ed eventualmente si chiede di parlare con il direttore. Alla fine viene fuori un casino che xò si risolve a nostro favore in quanto, non essendoci alcun regolamento scritto che vieti l'entrare scalzi, la cosa è per forza di cose consentita.
La questione del decoro secondo me dovrebbe far comunque scaturire un divieto 'è vietato entrare in chiesa sbracciati x una questione di decoro'. Di conseguenza anche qui se non è specificato non è vietato.
Lo stesso dovrebbe essere x il pericolo di farsi male (spesso del tutto ingiustificato).
La questione è che essendo noi così pochi nessuno, se non in casi eccezionali, si è sognato di fare una regola di divieto x gli scalzi visto che in pratica non esistono (100 su 60.000.000 è come nn esserci).
Questo può generare un sacco di casini xché i soliti guardiani si trovano impreparati a tale presenza.
Di conseguenza spesso la decisione viene presa con buon senso oppure no a seconda dell'ottusità o apertura mentale della persona che sta davanti.
Credo che il discorso cambi nell'ambito privato 'il ristorante e mio e se mi va non ti faccio entrare'. Non so quanto sia legale ma penso che lo sia visto quello che succede all'ingresso di certe discoteche dove chi si presenta in modo trasandato (a volte basta jeans e scarpe da tennis) e vieni rimbalzato.
A questo punto se uno ci tiene ad entrare si veste di conseguenza altrimenti andrà altrove a spendere i propri soldi dove viene ben accolto e non cacciato a malomodo.
Tutto questo discorso vale quando non ci sono regolamenti e quindi si può far valere la regola 'se non è vietato è lecito'. X farsi valere xò si deve essere disposti a discutere e spesso non si ha voglia.
Per quanto riguarda invece i posti dove c'è una regola o una legge io ritengo sia giusto rispettarla anche se la si ritiene stupida.
Noi italiani siamo specialisti nel rispettare solo le leggi che riteniamo giuste le altre ci sentiamo il diritto di non rispettarle in quanto decidiamo che x noi quella regola è stupida o ingiusta.
Qui a volte è anche colpa di chi fa le leggi che x dolo o x stupiditò fanno leggi 'porcata'.
Devo dire che in certi posti, anche all'ingresso di certe chiese monumentali sparsi per l' Europa, il cartello che vieta di entrare scalzi c'è, mi è capitato di trovarlo diverse volte, come anche all'ingresso di alcuni supermercati.
Tempo fa, ad esempio, non se se all'amico Paolo S., mio concittadino o quasi, è capitato di notarlo alla "Romana Market" di Via Ischia, al Poetto, c'era proprio un cartello all'ingresso che proibiva l'accesso scalzi.
in quel supermercato mi capitava, prima che esponessero in cartello, di vedere tanti camminare scalzi e io stesso ci entravo spesso a piedi nudi.
Forse, qualche lamentela da parte di clienti ignoranti ed ecco che è scattato il divieto.
Dipende anche dalla mentalità dei responsabili e dei dirigenti.
Ad Assisi, non ricordo se ci fosse il cartello o meno, alla Basilica di San Francesco, fu la guardia giurata a intimarmi di mettermi le scarpe.
più che rispondergli che non mi risultasse che San Francesco camminasse con le scarpe non potei fare, e per tutta risposta mi fu detto che si trattava di disposizioni.
Poi sul rispetto delle regole non se ne parli, sono perfettamente d'accordo con te.
Mi spieghi ad esempio perchè gli autovelox sono posti sempre in strade a scorrimento veloce e mai nei pressi di scuole o altri edifici molto frequentati ?
E vogliamo parlare dell'uso dei cellulari ????
Ti racconto questa : proprio ad Assisi, dopo che mi si costrinse a entrare nella chiesa con i sandali, non c'era la minima attenzione nel far rispettare la norma sul "silenzio" dei cellulari. Era una musica continua che arrecava veramente disturbo a chi voleva restare assorto nella preghiera....l'andare scalzi invece favorisce il clima di silenzio e di preghiera perchè evita persino il rumore del calpestio delle scarpe.
Allora, chi fa più danno ?
Ciao.
Marcello.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Mi presento.
Da non credere!Se ci fosse un posto,per antonomasia cui sarebbe bello e giusto visitare scalzi è proprio la Basilica di Assisi.Se c'era una persona o meglio un "pastorello"umile servo che andava scalzo era proprio S Francesco d'Assisi.In più,lo stare scalzi in un luogo di preghiera,quale la chiesa,non ne vedo nulla di più normale.Effettivamente,per assurdo, sta di fatto che un cellulare che squilla ,(sempre nei momenti meno opportuni e nei luoghi meno indicati)è ormai tollerato,e non desta più di tanti commenti,mentre una persona che si reca in chiesa,in tutto silenzio e con la massima educazione e riservatezza,ma scalzo,allora no,così non può stare.Che vergogna!Mi fai ricordare che qualche mense fa,in compagnia di alcuni amici del forum,in occasione della visita fatta a Parma,(città dove vivo),siamo entrati in una chiesa del centro,ed in Duomo,il tutto a piedi scalzi e senza che nessuno(fedeli in preghiera,sagrestano)avesse qualcosa da obiettare.Come mi faceva notare Flavio in quell'occasione,visitare un luogo sacro,e farlo a piedi nudi,è un'ulteriore rispetto e devozione nei confronti del posto. Chicco.
Ricordi la frase di Dio a Mosè : << Non avvicinarti ! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è una terra santa!>> (Es 3,5).
Ciao.
Marcello.
Re: Mi presento.
Appunto!Ora ti lascio con la buona notte.Anche gli animali notturni vanno a letto prima o poi....Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Mi presento.
Più persone a piedi nudi, più divieti: ecco ciò che temo.Marc_63 ha scritto:in quel supermercato mi capitava, prima che esponessero in cartello, di vedere tanti camminare scalzi e io stesso ci entravo spesso a piedi nudi.
Forse, qualche lamentela da parte di clienti ignoranti ed ecco che è scattato il divieto.
Qui credo che c'entri poco la sicurezza, ma di fronte a questi divieti assurdi come fai a non arrabbiarti?
Prendi e porta a casa.Marc_63 ha scritto:....più che rispondergli che non mi risultasse che San Francesco camminasse con le scarpe non potei fare, e per tutta risposta mi fu detto che si trattava di disposizioni.
Le regole ci devono essere, si fanno trasgressioni per scarso senso civico e ci si crede sempre più furbi degli altri per salvaguardare le proprie cattive abitudini, ma di fronte a certi divieti faccio fatica a restare calmo.
Tutti, più o meno, ci siamo posti questi interrogativi.Marc_63 ha scritto:Ti racconto questa : proprio ad Assisi, dopo che mi si costrinse a entrare nella chiesa con i sandali, non c'era la minima attenzione nel far rispettare la norma sul "silenzio" dei cellulari. Era una musica continua che arrecava veramente disturbo a chi voleva restare assorto nella preghiera....l'andare scalzi invece favorisce il clima di silenzio e di preghiera perchè evita persino il rumore del calpestio delle scarpe.
Allora, chi fa più danno ?
Anche qui, lo ribadisco, la sicurezza non c'entra ed è palese che spesso è solo un paravento per giustificare la falsa moralità di certe teste bacchettone.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Più persone a piedi nudi, più divieti: ecco ciò che temo.
Questo è davvero un rischio, almeno qui in Italia, e sai perchè ? Perchè l' Italiano ama imporre i divieti (anche se detesta rispettarli), anche quando sono divieti assurdi.
Se ci fate caso in Italia esistono una marea di divieti che potrebbero suggerire la creazione di una collezione davvero particolare e divertente.
Poi, se ci fate case, anzi che priobire le cose veramente pericolose, si proibiscono le cose più innocenti che non danneggiano nessuno.
In tantissimi musei all'aperto (dove quindi non esiste il rischio di rovinare con i flash le opere esposte) è proibito fotografare i reperti esposti.
Questione di sicurezza ? No perchè poi è consentito farlo magari nella zona bar o ristorante dello stesso museo, dove sarebbe più facile e devastante depositare un ordigno o commettere un attentato terroristico.
A me è venuta comunque un'idea, che probabilmente non porterà a nulla, ma che almeno potrà costituire un tentativo nel cercare, quanto meno, di comprenderne i motivi e di far riflettere chi di dovere.
L'idea è questa : a partire da oggi potremmo, nelle nostre esperienze a piedi nudi, prendere nota dei posti nei quali ci viene impedito l'accesso scalzi, avendo cura di riportare anche l'indirizzo esatto della struttura nella quale ciò ci è stato vietato.
Il Club potrebbe farsi carico delle nostre segnalazioni e inviare, a nome di tutti noi, una lettera o una e-mail alla direzione della struttura chidendo spiegazioni e fornendo quel minimo di informazione necessaria per lo meno per sfatare alcuni dei tanti luoghi comuni che girano intorno all'andare scalzi.
Mandare una e-mail non costa nulla; e il testo, breve, stringato ma incisivo, potrebbe essere impostato più o meno così :
" Spett. xxxx
Il giorno tale, all'ora tale, presso ecc. ecc., un Vs incaricato ha impedito l'accesso a piedi nudi presso la Vs struttura a un nostro socio/simpatizzante.
A nome di tutti i nostri soci Vi chiediamo gentilmente di voler fornire adeguate spiegazioni al nostro Club in merito a tale disposizione. Ecc, ecc." Aggiungendo poi qualche breve riga sui vantaggi che si possono avere nel camminare scalzi.....e via discorrendo.
Sicuramente molti ignoreranno la lettera, ma forse qualcuno si degnerà di rispondere educatamente e civilmente, almeno si spera.
Questo aiuterà noi a comprendere, almeno un po', le ragioni degli altri, e metterà "la pulce nell'orecchio" a qualcuno che magari, senza ragione alcuna ha imposto il divieto.
Quanto meno sapranno che dietro l'andare scalzi esiste un Club che cerca di diffondere una nuova e salutare cultura.
Re: Mi presento.
Ti devo confessare che la tua idea mi piace tantissimo.Marc_63 ha scritto:A me è venuta comunque un'idea, che probabilmente non porterà a nulla, ma che almeno potrà costituire un tentativo nel cercare, quanto meno, di comprenderne i motivi e di far riflettere chi di dovere.
L'idea è questa : a partire da oggi potremmo, nelle nostre esperienze a piedi nudi, prendere nota dei posti nei quali ci viene impedito l'accesso scalzi, avendo cura di riportare anche l'indirizzo esatto della struttura nella quale ciò ci è stato vietato.
Il Club potrebbe farsi carico delle nostre segnalazioni e inviare, a nome di tutti noi, una lettera o una e-mail alla direzione della struttura chidendo spiegazioni e fornendo quel minimo di informazione necessaria per lo meno per sfatare alcuni dei tanti luoghi comuni che girano intorno all'andare scalzi.
Mandare una e-mail non costa nulla; e il testo, breve, stringato ma incisivo, potrebbe essere impostato più o meno così :
" Spett. xxxx
Il giorno tale, all'ora tale, presso ecc. ecc., un Vs incaricato ha impedito l'accesso a piedi nudi presso la Vs struttura a un nostro socio/simpatizzante.
A nome di tutti i nostri soci Vi chiediamo gentilmente di voler fornire adeguate spiegazioni al nostro Club in merito a tale disposizione. Ecc, ecc." Aggiungendo poi qualche breve riga sui vantaggi che si possono avere nel camminare scalzi.....e via discorrendo.
Sicuramente molti ignoreranno la lettera, ma forse qualcuno si degnerà di rispondere educatamente e civilmente, almeno si spera.
Questo aiuterà noi a comprendere, almeno un po', le ragioni degli altri, e metterà "la pulce nell'orecchio" a qualcuno che magari, senza ragione alcuna ha imposto il divieto.
Quanto meno sapranno che dietro l'andare scalzi esiste un Club che cerca di diffondere una nuova e salutare cultura.
Se vai nel forum storico (a proposito, Paolo S., è ancora possibile accedervi?) troverai un precedente che riguarda una mia esperienza sgradevole sulla linea di Grandi Navi Veloci (Compagnia Grimaldi): venne scritta una lettera tanto pacata, quanto circostanziata, ma la risposta fu davvero scandalosa.
<Le persone civili non vanno scalze>, questo era il succo del discorso.
Se tralasciamo il mio impulso a mandare queste persone a vendere certe parti del corpo, non posso, però, che essere con te.
Faremo dieci buchi nell'acqua, ma alla fine qualche volta colpiremo nel segno, perché sono convinto che se ci spieghiamo bene ci sarà qualcuno che ammetterà di avere avuto paura di fronte a qualcosa che non conosceva e che non era pronto ad affrontare.
Visto l'argomento, credo sia giusto informare tutti che sono in contatto epistolare con il parco divertimenti Gardaland, sito a Lazise (Lago di Garda).
Il mio quesito riguarda la possibilità di passare insieme una bella giornata scalza in un luogo davvero delizioso e caratterizzato da un clima mite; ovviamente sono partito alla lontana, cercando di spiegare il nostro singolare punto di vista e dando agli amministratori la possibilità di consultare il nostro sito.
Devo dire che le risposte sono state di una gentilezza squisita, anche se gli amministratori hanno ammesso di non sapere cosa rispondermi.
Da quel momento ricevo continuamente inviti personali a partecipare a simpatiche manifestazioni organizzate dal parco divertimenti, ma mai e poi mai ho ricevuto una risposta chiara ed univoca, pur garantendomi che ciò sarebbe presto avvenuto.
Se pensano che molli facilmente si sbagliano.
Insomma, sono pienamente d'accordo con te che, al di la di ambienti indiscutibilmente a rischio, è bene sottolineare il fatto che esistiamo, che siamo cittadini come tanti altri e che siamo adulti ben consapevoli delle nostre azioni e non improvvisatori del tutto immotivati; detto questo, non giustificare azioni ostili nei nostri confronti vuol dire soltanto commettere un atto discriminatorio.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Esite una pagina sul sito dove viene chiesto di fare queste segnalazioni:lucignolo ha scritto:Ti devo confessare che la tua idea mi piace tantissimo.Marc_63 ha scritto:A me è venuta comunque un'idea, che probabilmente non porterà a nulla, ma che almeno potrà costituire un tentativo nel cercare, quanto meno, di comprenderne i motivi e di far riflettere chi di dovere.
L'idea è questa : a partire da oggi potremmo, nelle nostre esperienze a piedi nudi, prendere nota dei posti nei quali ci viene impedito l'accesso scalzi, avendo cura di riportare anche l'indirizzo esatto della struttura nella quale ciò ci è stato vietato.
Il Club potrebbe farsi carico delle nostre segnalazioni e inviare, a nome di tutti noi, una lettera o una e-mail alla direzione della struttura chidendo spiegazioni e fornendo quel minimo di informazione necessaria per lo meno per sfatare alcuni dei tanti luoghi comuni che girano intorno all'andare scalzi.
Mandare una e-mail non costa nulla; e il testo, breve, stringato ma incisivo, potrebbe essere impostato più o meno così :
" Spett. xxxx
Il giorno tale, all'ora tale, presso ecc. ecc., un Vs incaricato ha impedito l'accesso a piedi nudi presso la Vs struttura a un nostro socio/simpatizzante.
A nome di tutti i nostri soci Vi chiediamo gentilmente di voler fornire adeguate spiegazioni al nostro Club in merito a tale disposizione. Ecc, ecc." Aggiungendo poi qualche breve riga sui vantaggi che si possono avere nel camminare scalzi.....e via discorrendo.
Sicuramente molti ignoreranno la lettera, ma forse qualcuno si degnerà di rispondere educatamente e civilmente, almeno si spera.
Questo aiuterà noi a comprendere, almeno un po', le ragioni degli altri, e metterà "la pulce nell'orecchio" a qualcuno che magari, senza ragione alcuna ha imposto il divieto.
Quanto meno sapranno che dietro l'andare scalzi esiste un Club che cerca di diffondere una nuova e salutare cultura.
Se vai nel forum storico (a proposito, Paolo S., è ancora possibile accedervi?) troverai un precedente che riguarda una mia esperienza sgradevole sulla linea di Grandi Navi Veloci (Compagnia Grimaldi): venne scritta una lettera tanto pacata, quanto circostanziata, ma la risposta fu davvero scandalosa.
<Le persone civili non vanno scalze>, questo era il succo del discorso.
Se tralasciamo il mio impulso a mandare queste persone a vendere certe parti del corpo, non posso, però, che essere con te.
Faremo dieci buchi nell'acqua, ma alla fine qualche volta colpiremo nel segno, perché sono convinto che se ci spieghiamo bene ci sarà qualcuno che ammetterà di avere avuto paura di fronte a qualcosa che non conosceva e che non era pronto ad affrontare.
Visto l'argomento, credo sia giusto informare tutti che sono in contatto epistolare con il parco divertimenti Gardaland, sito a Lazise (Lago di Garda).
Il mio quesito riguarda la possibilità di passare insieme una bella giornata scalza in un luogo davvero delizioso e caratterizzato da un clima mite; ovviamente sono partito alla lontana, cercando di spiegare il nostro singolare punto di vista e dando agli amministratori la possibilità di consultare il nostro sito.
Devo dire che le risposte sono state di una gentilezza squisita, anche se gli amministratori hanno ammesso di non sapere cosa rispondermi.
Da quel momento ricevo continuamente inviti personali a partecipare a simpatiche manifestazioni organizzate dal parco divertimenti, ma mai e poi mai ho ricevuto una risposta chiara ed univoca, pur garantendomi che ciò sarebbe presto avvenuto.
Se pensano che molli facilmente si sbagliano.
Insomma, sono pienamente d'accordo con te che, al di la di ambienti indiscutibilmente a rischio, è bene sottolineare il fatto che esistiamo, che siamo cittadini come tanti altri e che siamo adulti ben consapevoli delle nostre azioni e non improvvisatori del tutto immotivati; detto questo, non giustificare azioni ostili nei nostri confronti vuol dire soltanto commettere un atto discriminatorio.
http://www.nati-scalzi.org/INFO/disc/discr.htm
L'idea di preparare una comunicazione standard da inviare a chi avesse imposto un divieto di questo genere non è disprezzabile; è cosa che bisognerà decidere in ambito del Club e quindi rimando questa discussione nel luogo apposito. Ci sono tante cose che si potrebbero fare, ma senza offesa o addebito per nessuno, i signori Soci sono molto "assenti" come dimostra il forum loro riservato.
bfpaul
Re: Mi presento.
Ci sono persone attivissime e coerenti che dovrebbero aderire al club; riconosco e rispetto il loro punto di vista, nel senso che capisco perfettamente che si può essere barefooter senza una bandiera, ma c'è davvero bisogno di una ventata di entusiasmo.bfpaul ha scritto:L'idea di preparare una comunicazione standard da inviare a chi avesse imposto un divieto di questo genere non è disprezzabile; è cosa che bisognerà decidere in ambito del Club e quindi rimando questa discussione nel luogo apposito. Ci sono tante cose che si potrebbero fare, ma senza offesa o addebito per nessuno, i signori Soci sono molto "assenti" come dimostra il forum loro riservato.
E poi, non prendiamoci in giro: tutti hanno bisogno di un simbolo che li rappresenti, in un modo o nell'altro.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Devo dire che in certi posti, anche all'ingresso di certe chiese monumentali sparsi per l'Europa, il cartello che vieta di entrare scalzi c'è, mi è capitato di trovarlo diverse volte, come anche all'ingresso di alcuni supermercati.
---
Davanti alle chiese a me non è mai capitato di vedere questi cartelli. A San Pietro, dove ci sono controlli severi per l’abbigliamento, nessuno ha detto nulla.
Sul forum se leggi la nostra gita a Firenze vedrai quello che è successo all’ingresso di Santa Croce (famosa per le persone illustri che vi sono sepolte). Nessun cartello di divieto agli scalzi, all’ingresso, dopo aver pagato il biglietto, ci ferma il solito guardiano zelante (ottuso (anzi ottusa essendo donna). Non potete entrare scalzi. Dopo una lunga discussione arriva il responsabile che inizialmente vuole addirittura chiamare i carabinieri finché Ares pronuncia una formula magica ‘gli chiami pure, sono avvocato’. Improvvisamente il tono si fa più disteso e amichevole e possiamo entrare. Addirittura ci pone persino le scuse…
X quanto riguarda i supermercati non ho mai visto cartelli anche perché non ho mai visto gente entrarci scalza (abito a Milano) se non sul lago di Garda dove è pieno di tedeschi e qualche volta mi è capitato di vederli scalzi nei supermercati ma forse furbescamente il gestore ha capito che portano soldi e non è il caso di cacciarli.
---
Tempo fa, ad esempio, non se se all'amico Paolo S., mio concittadino o quasi, è capitato di notarlo alla "Romana Market" di Via Ischia, al Poetto, c'era proprio un cartello all'ingresso che proibiva l'accesso scalzi.
In quel supermercato mi capitava, prima che esponessero in cartello, di vedere tanti camminare scalzi e io stesso ci entravo spesso a piedi nudi.
Forse, qualche lamentela da parte di clienti ignoranti ed ecco che è scattato il divieto.
Dipende anche dalla mentalità dei responsabili e dei dirigenti.
---
Concordo con Flavio. Qui per ora non ci sono quasi mai divieti perché nessuno va scalzo.
---
Ad Assisi, non ricordo se ci fosse il cartello o meno, alla Basilica di San Francesco, fu la guardia giurata a intimarmi di mettermi le scarpe.
Più che rispondergli che non mi risultasse che San Francesco camminasse con le scarpe non potei fare, e per tutta risposta mi fu detto che si trattava di disposizioni.
----
Qui poi siamo al colmo! Quando ho fatto la marcia della pace (scalzo) Perugia Assisi il giorno ho visitato la basilica ma stupidamente andai calzato.
Cosa dire oltre quanto hai detto, cioè che San Francesco era scalzo? Ci sono disposizioni a riguardo? Se uno non vuol far discussioni fa finta di crederci altrimenti si chiede di mostrare tali disposizioni e di parlare con un superiore facendo presente quanto segue:
1) San Francesco se sentisse una cosa simile uscirebbe dalla basilica e non prenderebbe a calci questi ottusi solo perché è un santo.
2) Pure Gesù scenderebbe dalla croce e se ne andrebbe (pure lui girava scalzo)
3) Dio li fulminerebbe (o forse no perché è misericordioso) ma almeno gli rammenterebbe che lui impose a Mosè di togliersi i sandali in quanto stava calpestando un terreno sacro.
4) Certamente loro potranno sempre dire che i tempi sono cambiati e che noi non siamo ne San Francesco ne Gesù ma in Vaticano, dove sono molto attenti al costume, fanno entrare scalzi.
5) Immagino che magari raramente ma visto il luogo qualche pellegrino si sia presentato scalzo per penitenza e loro cosa fanno, lo cacciano? Intendiamoci non andiamo scalzi per penitenza, anzi, ma se fanno entrare i pellegrini devono far entrare pure noi.
6) Gli spiegherei che fai parte di un gruppo di persone che ama andare scalze e magari aggiungi che sei venuto da lontano x vedere la basilica ma vista la tua abitudine a girare scalzo non hai con te delle calzature (ovviamente se non le hai in vista).
7) Gli farei notare che se non c’è un regolamento, che ovviamente ti devono mostrare, non possono vietarti l’ingresso. Se però il divieto c’è, anche se totalmente idiota, non puoi fare altro che calzarti o andartene senza visitare la basilica.
----
A me è venuta comunque un'idea, che probabilmente non porterà a nulla, ma che almeno potrà costituire un tentativo nel cercare, quanto meno, di comprenderne i motivi e di far riflettere chi di dovere.
L'idea è questa : a partire da oggi potremmo, nelle nostre esperienze a piedi nudi, prendere nota dei posti nei quali ci viene impedito l'accesso scalzi, avendo cura di riportare anche l'indirizzo esatto della struttura nella quale ciò ci è stato vietato.
Il Club potrebbe farsi carico delle nostre segnalazioni e inviare, a nome di tutti noi, una lettera o una e-mail alla direzione della struttura chiedendo spiegazioni e fornendo quel minimo di informazione necessaria per lo meno per sfatare alcuni dei tanti luoghi comuni che girano intorno all'andare scalzi.
Mandare una e-mail non costa nulla; e il testo, breve, stringato ma incisivo, potrebbe essere impostato più o meno così :….
---
Concordo. Temo che serva a poco ma forse si può sperare che qualcuno ragioni e cambi idea sensibilizzandosi sul problema. In questo modo il Club avrebbe anche una sua utilità al contrario di quanto avviene sino ad ora… (Selis spero non si arrabbi per questa mia ‘tirata’).
Tornando al discorso ‘sulle regole’, che pure il titolo di un libro molto interessante di Gherardo Colombo ex magistrato di mani pulite, il quale afferma proprio che il popolo tende a rispettare solo le leggi che ritiene corrette. Pertanto se da una parte si deve educare il cittadino al rispetto delle regole (che devono valere per tutti), d’altra parte il legislatore deve cercare di fare delle leggi giuste in quanto se facesse delle leggi ingiuste sarebbe giustificato il mancato rispetto.
Anzi estremizzando il discorso su certe leggi è doveroso dissentire e porta ad esempio le leggi razziali. Erano leggi e teoricamente uno dovrebbe dire ‘essendo leggi vanno rispettate’.
Ma sono giuste? ‘Assolutamente no quindi mi oppongo’.
Ora per non incorrere in sanzioni consiglierei di opporsi sporgendo una lamentela agli organi competenti anche se mi rendo conto che spesso si perde tempo e ci si arrabbia e basta.
Proprio il mal funzionamento della giustizia, spesso causata anche dalla miriade di leggine, scoraggia ogni ricorso ad essa se non per cose davvero gravi e di questo chi compie un sopruso se ne approfitta.
Uno potrebbe provare a dire una frase del tipo ‘protesterò con un mio amico avvocato e/o giornalista’ magari la cosa funziona….
Devo però essere sincero se fossi da solo lascerei perdere. Non mi va di far questioni e non mi pesa più di tanto ricalzarmi (mi da più fastidio per il principio).
Ciao
Andrea
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Davanti alle chiese a me non è mai capitato di vedere questi cartelli. A San Pietro, dove ci sono controlli severi per l’abbigliamento, nessuno ha detto nulla.
Sul forum se leggi la nostra gita a Firenze vedrai quello che è successo all’ingresso di Santa Croce (famosa per le persone illustri che vi sono sepolte). Nessun cartello di divieto agli scalzi, all’ingresso, dopo aver pagato il biglietto, ci ferma il solito guardiano zelante (ottuso (anzi ottusa essendo donna). Non potete entrare scalzi. Dopo una lunga discussione arriva il responsabile che inizialmente vuole addirittura chiamare i carabinieri finché Ares pronuncia una formula magica ‘gli chiami pure, sono avvocato’. Improvvisamente il tono si fa più disteso e amichevole e possiamo entrare. Addirittura ci pone persino le scuse…
X quanto riguarda i supermercati non ho mai visto cartelli anche perché non ho mai visto gente entrarci scalza (abito a Milano) se non sul lago di Garda dove è pieno di tedeschi e qualche volta mi è capitato di vederli scalzi nei supermercati ma forse furbescamente il gestore ha capito che portano soldi e non è il caso di cacciarli.
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Tempo fa, ad esempio, non se se all'amico Paolo S., mio concittadino o quasi, è capitato di notarlo alla "Romana Market" di Via Ischia, al Poetto, c'era proprio un cartello all'ingresso che proibiva l'accesso scalzi.
In quel supermercato mi capitava, prima che esponessero in cartello, di vedere tanti camminare scalzi e io stesso ci entravo spesso a piedi nudi.
Forse, qualche lamentela da parte di clienti ignoranti ed ecco che è scattato il divieto.
Dipende anche dalla mentalità dei responsabili e dei dirigenti.
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Concordo con Flavio. Qui per ora non ci sono quasi mai divieti perché nessuno va scalzo.
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Ad Assisi, non ricordo se ci fosse il cartello o meno, alla Basilica di San Francesco, fu la guardia giurata a intimarmi di mettermi le scarpe.
Più che rispondergli che non mi risultasse che San Francesco camminasse con le scarpe non potei fare, e per tutta risposta mi fu detto che si trattava di disposizioni.
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Qui poi siamo al colmo! Quando ho fatto la marcia della pace (scalzo) Perugia Assisi il giorno ho visitato la basilica ma stupidamente andai calzato.
Cosa dire oltre quanto hai detto, cioè che San Francesco era scalzo? Ci sono disposizioni a riguardo? Se uno non vuol far discussioni fa finta di crederci altrimenti si chiede di mostrare tali disposizioni e di parlare con un superiore facendo presente quanto segue:
1) San Francesco se sentisse una cosa simile uscirebbe dalla basilica e non prenderebbe a calci questi ottusi solo perché è un santo.
2) Pure Gesù scenderebbe dalla croce e se ne andrebbe (pure lui girava scalzo)
3) Dio li fulminerebbe (o forse no perché è misericordioso) ma almeno gli rammenterebbe che lui impose a Mosè di togliersi i sandali in quanto stava calpestando un terreno sacro.
4) Certamente loro potranno sempre dire che i tempi sono cambiati e che noi non siamo ne San Francesco ne Gesù ma in Vaticano, dove sono molto attenti al costume, fanno entrare scalzi.
5) Immagino che magari raramente ma visto il luogo qualche pellegrino si sia presentato scalzo per penitenza e loro cosa fanno, lo cacciano? Intendiamoci non andiamo scalzi per penitenza, anzi, ma se fanno entrare i pellegrini devono far entrare pure noi.
6) Gli spiegherei che fai parte di un gruppo di persone che ama andare scalze e magari aggiungi che sei venuto da lontano x vedere la basilica ma vista la tua abitudine a girare scalzo non hai con te delle calzature (ovviamente se non le hai in vista).
7) Gli farei notare che se non c’è un regolamento, che ovviamente ti devono mostrare, non possono vietarti l’ingresso. Se però il divieto c’è, anche se totalmente idiota, non puoi fare altro che calzarti o andartene senza visitare la basilica.
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A me è venuta comunque un'idea, che probabilmente non porterà a nulla, ma che almeno potrà costituire un tentativo nel cercare, quanto meno, di comprenderne i motivi e di far riflettere chi di dovere.
L'idea è questa : a partire da oggi potremmo, nelle nostre esperienze a piedi nudi, prendere nota dei posti nei quali ci viene impedito l'accesso scalzi, avendo cura di riportare anche l'indirizzo esatto della struttura nella quale ciò ci è stato vietato.
Il Club potrebbe farsi carico delle nostre segnalazioni e inviare, a nome di tutti noi, una lettera o una e-mail alla direzione della struttura chiedendo spiegazioni e fornendo quel minimo di informazione necessaria per lo meno per sfatare alcuni dei tanti luoghi comuni che girano intorno all'andare scalzi.
Mandare una e-mail non costa nulla; e il testo, breve, stringato ma incisivo, potrebbe essere impostato più o meno così :….
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Concordo. Temo che serva a poco ma forse si può sperare che qualcuno ragioni e cambi idea sensibilizzandosi sul problema. In questo modo il Club avrebbe anche una sua utilità al contrario di quanto avviene sino ad ora… (Selis spero non si arrabbi per questa mia ‘tirata’).
Tornando al discorso ‘sulle regole’, che pure il titolo di un libro molto interessante di Gherardo Colombo ex magistrato di mani pulite, il quale afferma proprio che il popolo tende a rispettare solo le leggi che ritiene corrette. Pertanto se da una parte si deve educare il cittadino al rispetto delle regole (che devono valere per tutti), d’altra parte il legislatore deve cercare di fare delle leggi giuste in quanto se facesse delle leggi ingiuste sarebbe giustificato il mancato rispetto.
Anzi estremizzando il discorso su certe leggi è doveroso dissentire e porta ad esempio le leggi razziali. Erano leggi e teoricamente uno dovrebbe dire ‘essendo leggi vanno rispettate’.
Ma sono giuste? ‘Assolutamente no quindi mi oppongo’.
Ora per non incorrere in sanzioni consiglierei di opporsi sporgendo una lamentela agli organi competenti anche se mi rendo conto che spesso si perde tempo e ci si arrabbia e basta.
Proprio il mal funzionamento della giustizia, spesso causata anche dalla miriade di leggine, scoraggia ogni ricorso ad essa se non per cose davvero gravi e di questo chi compie un sopruso se ne approfitta.
Uno potrebbe provare a dire una frase del tipo ‘protesterò con un mio amico avvocato e/o giornalista’ magari la cosa funziona….
Devo però essere sincero se fossi da solo lascerei perdere. Non mi va di far questioni e non mi pesa più di tanto ricalzarmi (mi da più fastidio per il principio).
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Selis non si arrabbia.Andrea77 ha scritto:
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Il Club potrebbe farsi carico delle nostre segnalazioni e inviare, a nome di tutti noi, una lettera o una e-mail alla direzione della struttura chiedendo spiegazioni e fornendo quel minimo di informazione necessaria per lo meno per sfatare alcuni dei tanti luoghi comuni che girano intorno all'andare scalzi.
Mandare una e-mail non costa nulla; e il testo, breve, stringato ma incisivo, potrebbe essere impostato più o meno così :….
---
Concordo. Temo che serva a poco ma forse si può sperare che qualcuno ragioni e cambi idea sensibilizzandosi sul problema. In questo modo il Club avrebbe anche una sua utilità al contrario di quanto avviene sino ad ora… (Selis spero non si arrabbi per questa mia ‘tirata’).
Selis fa però notare che Andrea, persona in gamba e simpatica e che stima molto, non riesce però a fare due o tre cose fondamentali come: iscriversi a Club, vincere la resistenza dei genitori affrontando a viso aperto il problema. infischiarsene di tutti quelli che conosce che non gli toglieranno certo né stima né saluto a vederlo scalzo e rispondere per le rime rifiutando di calzarsi, quando trova degli idioti che vorrebbero impedirglielo senza ragione.
bfpaul
Re: Mi presento.
Troppo forte il nostro webmaster!bfpaul ha scritto:Selis non si arrabbia.
Selis fa però notare che Andrea, persona in gamba e simpatica e che stima molto, non riesce però a fare due o tre cose fondamentali come: iscriversi a Club, vincere la resistenza dei genitori affrontando a viso aperto il problema. infischiarsene di tutti quelli che conosce che non gli toglieranno certo né stima né saluto a vederlo scalzo e rispondere per le rime rifiutando di calzarsi, quando trova degli idioti che vorrebbero impedirglielo senza ragione.
Capitto mi hai!?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Non posso che darti ragione.
Diciamo che alla prossima occasione vedrò di risolvere almeno il punto 1
Ciao
Andrea
Diciamo che alla prossima occasione vedrò di risolvere almeno il punto 1
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Caro Marcellino (pane e vino), qui vi aspettavo ....
come han già risposto gli altri scalzi questa strada la avevamo già "navigata"..... . Ma riflettendo nuovamente sulla questione ho l'impressione che una strategia simile mirerebbe solo a mettere le mani davanti e non a fare vera informazione cosa che invece allieverebbe il problema nel suo complesso. Penso che il gruppo primario a cui dovremmo invece a lungo termine mirare sono le scuole materne e elementari. Lì si formano le basi (non solo della salute ma anche della comprensione per questa) e si incontrano le famiglie. Loro sono i fratelli, la sorelle, i parenti, etc. dei funzionari e custodi etc... .
Essendo una cosa che dovrebbe avvenire a livello nazionale e a cicli costanti, comporta un investimento di risorse finanziarie e operative.
Se per le prime le nuove tecnologie permettono di mantenere i costi bassi (e-mail periodico a tutte le scuole con allegato .pdf da "loro" stampabile e fotocopiabile, bollettini informazioni etc...), le seconde sono ancora troppo poche per permetterci di offrire questo servizio.
Lo ho già proposto di provare a mettere insieme e standarizzare alcune lettere o e-mails dalle tantissime informazioni che sono nel sito raccolte, ma per fare una cosa decente bisogna mettersi tutti di buona volontà e lena. Sarebbe una cosa comunque che si può preparare durante l'inverno (anche se noi lo amiamo corto) e poi con un programma automatizzato per e-mails spedirle 4 volte l'anno a scuole e istituti o alla lista che verrà periodicamente attualizzata con musei parchi etc.
C.S.
come han già risposto gli altri scalzi questa strada la avevamo già "navigata"..... . Ma riflettendo nuovamente sulla questione ho l'impressione che una strategia simile mirerebbe solo a mettere le mani davanti e non a fare vera informazione cosa che invece allieverebbe il problema nel suo complesso. Penso che il gruppo primario a cui dovremmo invece a lungo termine mirare sono le scuole materne e elementari. Lì si formano le basi (non solo della salute ma anche della comprensione per questa) e si incontrano le famiglie. Loro sono i fratelli, la sorelle, i parenti, etc. dei funzionari e custodi etc... .
Essendo una cosa che dovrebbe avvenire a livello nazionale e a cicli costanti, comporta un investimento di risorse finanziarie e operative.
Se per le prime le nuove tecnologie permettono di mantenere i costi bassi (e-mail periodico a tutte le scuole con allegato .pdf da "loro" stampabile e fotocopiabile, bollettini informazioni etc...), le seconde sono ancora troppo poche per permetterci di offrire questo servizio.
Lo ho già proposto di provare a mettere insieme e standarizzare alcune lettere o e-mails dalle tantissime informazioni che sono nel sito raccolte, ma per fare una cosa decente bisogna mettersi tutti di buona volontà e lena. Sarebbe una cosa comunque che si può preparare durante l'inverno (anche se noi lo amiamo corto) e poi con un programma automatizzato per e-mails spedirle 4 volte l'anno a scuole e istituti o alla lista che verrà periodicamente attualizzata con musei parchi etc.
C.S.
Re: Mi presento.
Temo che la tua proposta sia troppo complicata x un gruppo così piccolo, disorganizzato e poco voglioso come il nostro.
Vedi se non riusciamo neppure a trovarci se non in 3-4 come puoi pensare di fare quello che proponi?
Personalmente ritengo + produttiva la soluzione di spedire mail mirate dove c'è un sopruso nei nostri confronti chiedendo un confronto e dando spiegazioni sperando di nn trovarsi d'innanzi ad un muro.
Ciao
Andrea
Vedi se non riusciamo neppure a trovarci se non in 3-4 come puoi pensare di fare quello che proponi?
Personalmente ritengo + produttiva la soluzione di spedire mail mirate dove c'è un sopruso nei nostri confronti chiedendo un confronto e dando spiegazioni sperando di nn trovarsi d'innanzi ad un muro.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mi presento.
Andrea77 ha scritto:Personalmente ritengo + produttiva la soluzione di spedire mail mirate dove c'è un sopruso nei nostri confronti chiedendo un confronto e dando spiegazioni sperando di nn trovarsi d'innanzi ad un muro.
Ciao
Andrea
Può andar bene all'occasione ma ritengo che a lungo andare sia una strategia che investe molta energia su limitati risultati.
L'uso di entrambe le strategie quella a corto termine all'occasione e quella a lungo termine educativa di base (e quindi anche preventiva), non contrastano al successo di entrambe, ma limitando al solo mirato non ottieni l'effetto di amplificazione o ne ottieni al contrario uno magari negativo... (es. vedi risultato con la società navale...).
Ciao
C.S.
Re: Mi presento.
Caro Marcellino (pane e vino), qui vi aspettavo ....
come han già risposto gli altri scalzi questa strada la avevamo già "navigata"..... . Ma riflettendo nuovamente sulla questione ho l'impressione che una strategia simile mirerebbe solo a mettere le mani davanti e non a fare vera informazione cosa che invece allieverebbe il problema nel suo complesso. Penso che il gruppo primario a cui dovremmo invece a lungo termine mirare sono le scuole materne e elementari. Lì si formano le basi (non solo della salute ma anche della comprensione per questa) e si incontrano le famiglie. Loro sono i fratelli, la sorelle, i parenti, etc. dei funzionari e custodi etc... .
Essendo una cosa che dovrebbe avvenire a livello nazionale e a cicli costanti, comporta un investimento di risorse finanziarie e operative.
Se per le prime le nuove tecnologie permettono di mantenere i costi bassi (e-mail periodico a tutte le scuole con allegato .pdf da "loro" stampabile e fotocopiabile, bollettini informazioni etc...), le seconde sono ancora troppo poche per permetterci di offrire questo servizio.
Lo ho già proposto di provare a mettere insieme e standarizzare alcune lettere o e-mails dalle tantissime informazioni che sono nel sito raccolte, ma per fare una cosa decente bisogna mettersi tutti di buona volontà e lena. Sarebbe una cosa comunque che si può preparare durante l'inverno (anche se noi lo amiamo corto) e poi con un programma automatizzato per e-mails spedirle 4 volte l'anno a scuole e istituti o alla lista che verrà periodicamente attualizzata con musei parchi etc.
Temo che la tua proposta sia troppo complicata x un gruppo così piccolo, disorganizzato e poco voglioso come il nostro.
Vedi se non riusciamo neppure a trovarci se non in 3-4 come puoi pensare di fare quello che proponi?
Personalmente ritengo + produttiva la soluzione di spedire mail mirate dove c'è un sopruso nei nostri confronti chiedendo un confronto e dando spiegazioni sperando di nn trovarsi d'innanzi ad un muro.
Ciao
Andrea
Ragazzi, Ragazzi !! L'una cosa, secondo me, non esclude l'altra.
C'è da tener presente alcune cose, Contessina , che per raggiungere tutte le scuole materne e elementari di persona dovremmo poter contare su un gruppo numeroso e ben preparato ad affrontare sia i bambini, sia i genitori senza incorrere in accuse di plagio.
Un sistema ci sarebbe : quello di realizzare un bel DVD con filmati, interviste, schemini esplicativi semplici e dinamici, chiari e diretti che potrebbe essere prima esaminato dal personale docente e dai consigli di istituto e poi, se giudicato valido (di volta in volta) proiettato agli studenti. Qual'è la scuola che non dispone oggi di un lettore DVD ? Mi direte la spesa ? Chiedendo un rimborso di due Euro a chi decisse di riceverlo, inviando la somma per bollettino di cc/p e in anticipo non ci sarebbero problemi perchè riprodurremo solo il numero di DVD richiesti.
Due Euro (+spedizione ovviamente), ma chi non se lo può permettere ?
Certo, anche per quello ci vuole un po' di impegno, ma sarà pur sempre inferiore a quello che ci vorrebbe per raggiungere le varie scuole.
Se poi c'è da realizzare riassunti, presentazioni ecc. soprattutto per iscritto potete contare pure sul mio aiuto, lo farò molto volentieri.
e altrettanto dicasi per altro tipo di collaborazione. Non avete che da chiedere, se posso....
Re: Mi presento.
Ohhhhhhh...., finalmente qualcuno che si accorge che la Contess-a può essere anche "in"Marc_63 ha scritto:Ragazzi, Ragazzi !! L'una cosa, secondo me, non esclude l'altra.
C'è da tener presente alcune cose, Contessina ,
Raggiungere queste di "persona"????? Ohhhh Nooooooo!!! "Pazza l'idea..." ok.. ok... vengo dal futuro, ma sò bene che per essere clonata illimitatamente ci vorranno ancora un paio di aeoni..... .che per raggiungere tutte le scuole materne e elementari di persona dovremmo poter contare su un gruppo numeroso e ben preparato ad affrontare sia i bambini, sia i genitori senza incorrere in accuse di plagio.
Il DVD se fatto bene è un ottimo veicolo per propagare informazioni, in grado specialmente di visualizzare e informare in modo esaustivo e in un modo facilmente assumibile. Per le scuole quindi un ottimo mezzo didattico da inserire a piacimento nel programma ricreativo culturale, e anche come fonte di ispirazione per auto-organizzate attività bf di esperimento e approfondimento.Un sistema ci sarebbe : quello di realizzare un bel DVD con filmati, interviste, schemini esplicativi semplici e dinamici, chiari e diretti che potrebbe essere prima esaminato dal personale docente e dai consigli di istituto e poi, se giudicato valido (di volta in volta) proiettato agli studenti. Qual'è la scuola che non dispone oggi di un lettore DVD ? Mi direte la spesa ? Chiedendo un rimborso di due Euro a chi decisse di riceverlo, inviando la somma per bollettino di cc/p e in anticipo non ci sarebbero problemi perchè riprodurremo solo il numero di DVD richiesti.
Due Euro (+spedizione ovviamente), ma chi non se lo può permettere ?
Saltando ora la questione del come, dove, chi e quanto costi riprodurre in grosso numero (eventualmente) i DVD, vorrei cmq risottolineare l'importanza della "ciclicità". Viviamo in una società frenetica e superflua che ci ha abituato a dare peso e a tenere conto solo delle cose che ciclicamente ci vengono ripresentate, tutte le altre cadono velocemente nel dimenticatoio. Se quindi il veicolo informativo può essere fissato al meglio in un DVD o col tempo in più DVD's, la periodicità del messaggio che ricorda l'esistenza del DVD e l'importanza di divulgare queste informazioni ai giovani, deve avvenire "ciclicamente". Da qui la proposta delle e-mails automatizzate e spedite da un programma dove alla lettera standard prescritta (contenente informazioni per richiedere il DVD), si aggiungono solo i nuovi indirizzi e le date in cui queste devono essere spedite. Poi il programma fà da sè.
Certo, anche per quello ci vuole un po' di impegno, ma sarà pur sempre inferiore a quello che ci vorrebbe per raggiungere le varie scuole.
Se poi c'è da realizzare riassunti, presentazioni ecc. soprattutto per iscritto potete contare pure sul mio aiuto, lo farò molto volentieri.
e altrettanto dicasi per altro tipo di collaborazione. Non avete che da chiedere, se posso....
Per tutto ciò che si sceglie di mettere in moto serve impegno e costanza, e in questo caso l'impegno e la costanza dovrebbe venire da parte di tutti. Non aspettarsi che uno faccia e gli altri ammirano.... . Per quello lo avevo subitamente sottolineato, dicendo che le riserve operative sono ancora troppo esigue per poter offrire questo servizio. Vedo che però un altra offerta di contribuire concretamente con il proprio impegno è arrivata.... . Vediamo che ne pensano gli altri.....
Ciao
C.S.
Re: Mi presento.
Ti devo confessare che la tua idea mi piace tantissimo.
Se vai nel forum storico (a proposito, Paolo S., è ancora possibile accedervi?) troverai un precedente che riguarda una mia esperienza sgradevole sulla linea di Grandi Navi Veloci (Compagnia Grimaldi): venne scritta una lettera tanto pacata, quanto circostanziata, ma la risposta fu davvero scandalosa.
<Le persone civili non vanno scalze>, questo era il succo del discorso
Mi farebbe piacere leggere sia la lettera inviata dal Club sia la risposta di GNV.
Per la cronaca, io partecipo da parecchi mesi ormai ad un forum che si occupa esclusivamente di navi e di navi traghetto in particolare.
In questo forum affrontiamo tutte le problematiche inerenti al trasporto marittimo di linea in Italia e di tutte le principali compagnie di navigazione italiane. Si discute sull'organizzazione delle stesse, sulle flotte, sui servizi da esse offerti, sulla qualità di ciascuna di esse e sulla loro capacità di offrire all'utenza un servizio di una certa qualità.
Nel forum sono presenti non solo appassionati della materia, come il sottoscritto, ma anche persone del settore che sono sempre aggiornate su leggi, regolamenti e quant'altro.
Leggendo il tuo intervento, ho fatto una ricerca e ho rintracciato un estratto del regolamento della GNV.
Tieni presente che i regolamenti possono variare da Compagnia a Compagnia, ma il succo resta sempre uguale.
So che normalmente la netiquette non consente di riportare in un forum discussioni e problematiche di un'altro forum, ma se per voi non ci sono problemi io avrei la possibilità, per capire di più, di sottoporre l'episodio e la relativa risposta al vaglio di persone più competenti di me nel forum di Navimania.
Per ora riporto integralmente uno stralcio dell'estratto del regolamento GNV, l'unico punto dove si fa un cenno molto generico ad altre leggi e ad altri regolamenti nonchè alle disposizioni del Comandante della nave.
In pratica, come potete leggere, si dice tutto e niente :
Art. 8. NORME DA OSSERVARSI DAL PASSEGGERO: il Passeggero è tenuto ad osservare le prescrizioni delle leggi italiane ed estere nonché i regolamenti della Società riguardanti il contratto di passaggio pubblicati sul sito www.gnv.it e comunque esposti presso i punti vendita autorizzati e le disposizioni date dal Comandante della nave. Inoltre il Passeggero risponde direttamente verso la Società di tutte le contravvenzioni, molestie, multe e spese alle quali, per fatto suo, la Società sia assoggettata dalle autorità portuali, doganali, sanitarie e/o da qualsiasi altra autorità di qualsiasi paese.
Una cosa che mi meraviglia è che le GNV, ecceto l'ultima serie di navi miste (passeggeri e merci) dispongono di piscina e solarium, dove, addirittura si sta in costume da bagno, quindi questo divieto mi pare un controsenso all'Italiana.
Comunque ho notato in diverse occasioni che GNV, rispetto ad altre compagnie è molto rigida nell'applicazione dei regolamenti e ci tiene molto alla facciata. Ricordo che due estati fa mi impedirono di entrare al piano bar in blue jeans e sandali; come se per 11 ore di attraversata uno si portasse appresso, in cabina, tutto il guardaroba.
Ma non vi pare che più andiamo avanti e più in Italia, anzi che aprirsi a nuovi clichet, ci si chiuda sempre di più in una mentalità anacronistica ?
Senza volerlo i barefooters stanno evidenziando certi aspetti del nostro vivere e del nostro modo di essere "società" che ha dell'inconcepibile.
Basta vedere uno scalzo e si va in pallone, ci si ricorda dei regolamenti, ci si trincera dietro un discorso di (falsa) civiltà, ci si scandalizza, si resta inorriditi, incapaci di scorgere le ragioni, di riflettere sul significato. Siamo un paese chiuso a "riccio" che ha tanto terrore del nuovo e del diverso da fuggire, dal rifugiarsi anche in regole che non esistono pur di non affronatare nuove realtà. Facciamo delle nostre insicurezze degli alibi, dei baluardi inespugnabili, ci comportiamo (noi Italiani) come quegli animali feriti che aggrediscono chiunque gli si avvicini.
Poi ci vantiamo di essere la culla della libertà e della democrazia, vogliamo fare i moderni a parole ma poi nei fatti siamo l'opposto.
Diciamo che non ci interessa giudicare ed è vero, perchè passiamo direttamente alla condanna senza prova d'appello e senza concedere a nessuno di difendersi e di esporre le proprie ragioni. Proviamo un piacere quasi sadico nel limitare la libertà altrui e poi siamo i primi a fare spesso un uso smodato e pericoloso della nostra, confondiamo spesso i concetti di libertà e anarchia, senza sapere esattamente cosa significhi l'una e cosa significhi l'altra cosa, pensando magari che siano quasi due sinonimi, quando invece sono due termini opposti.
Allora vedete, anche un forum, nel quale si tenta di confrontarsi nel rispetto reciproco, condividendo degli ideali, cercando di fornire le ragioni, riflettendo in maniera abbiettiva su fatti ed esperienze, rappresenta, a mio avviso, un piccolo ma grande impegno civile che se portato avanti con coraggio, con costanza e coerenza può realmente contribuire a migliorare l'uomo e la società in cui viviamo.
Re: Mi presento.
Alleluja! Alleluja! Alleluja! Alleluja! Alleluja! Alleluja!Andrea77 ha scritto:Non posso che darti ragione.
Diciamo che alla prossima occasione vedrò di risolvere almeno il punto 1
Ciao
Andrea
E menomale che non ti sei arrabbiato, mi sarebbe dispiaciuto.....; però fai solo le cose facili, eh!
bfpaul
Re: Mi presento.
Con spaventoso ritardo (visto che hai già scritto poemi) anche io ti do il mio benvenuto e visto che sei sardo come Paolo S., avremo tutti una ragione in più per venire a fare qualche bella vacanza scalza nella meravigliosa Sardegna!
Ares
Ares
Ares- Numero di messaggi : 169
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