Scalzo al centro vaccinale

Stamattina sono andato scalzo al centro vaccinale ad accompagnare mia moglie. L'infermiera mi ha tempestato di domande.. stava sospesa fra shock e ammirazione ahahah.

Saluti a tutti.

Ho messo il "Mi piace" ma sinceramente non so se l'avrei fatto.

Mi sembra una mancanza di rispetto verso molte categorie di persone:

- gli operatori sanitari, che già ne sentono e vedono di cotte e di crude dentro e fuori dal lavoro e non hanno bisogno che arrivi un tizio eccentrico (perché questo siamo, poche storie, signori) a complicargli la giornata.

- le persone che soffrono e hanno sofferto la perdita di amici e familiari, che si vaccinano per non essere fonte di pericolo, che sono lì per fare il loro dovere civico e aiutare tutti noi a uscire il prima possibile da questa situazione (non parlo di ritorno alla normalità, perché come ha detto qualcuno era la normalità il problema).

- le persone che, anche se non colpite di persona o negli affetti dal virus, hanno perso il lavoro e in generale sofferto brutte botte a causa delle chiusure e delle restrizioni.

C'è una pandemia, signori. Non è la Grande Peste del '300, non è la Febbre Gialla del primo '900, non è (fortunatamente) l'Ebola che imperversa in molte regioni dell'Africa.

Ma è una cosa seria. Ha ucciso milioni di persone, ha bloccato l'economia, ha aperto falle che difficilmente potranno chiudersi.

Non si deve scherzare.

Perché è questo che noi facciamo. Scherziamo con le paure della gente, sfidiamo la loro rassicurante visione del mondo. Siamo dei folli consapevoli, degli Arlecchini che invece di divertirsi solo a Carnevale lo fanno ogni giorno.

Magari ci sentiamo pure migliori di loro, perché abbiamo avuto il coraggio di compiere un passo che non oserebbero mai fare.

Certo, girare a piedi nudi ci fa stare meglio, non facciamo del male a nessuno, non infrangiamo nessuna legge della giurisprudenza.

Ma ci sono situazioni e luoghi in cui possiamo "fare i matti" (tra mille virgolette) e altre in cui non è proprio il caso.

Andare scalzi al Centro Vaccinale è una di queste.

Sono io che ho sbagliato forum o tu ?

Non mi sento migliore di nessuno. Mi sono vaccinato, metto le mascherine, mi disinfetto le mani nei negozi perché tutto questo è necessario. E vado scalzo, esattamente come prima, perché mi va e non è irrispettoso verso nessuno.
Una volta andai al Pronto Soccorso. Ci andai con i sandali solo perché, se mi avessero messo su un lettino (cosa che poi fecero, per qualche minuto), in quel caso non mi sarebbe piaciuto mettere i piedi neri in bella mostra.
Il medico mi guardò sorpreso e mi disse: "Perché oggi non sei scalzo"?

Morale: dov'è la normalità e dov'è la pazzia?
Anche per il medico del P.S. era fuori luogo non vedermi scalzo. Anche in P.S..

BarefootSoul ha scritto:

Ma ci sono situazioni e luoghi in cui possiamo "fare i matti" (tra mille virgolette) e altre in cui non è proprio il caso.
Andare scalzi al Centro Vaccinale è una di queste.

Ciascuno di noi valuta per sé quali sono le occasioni in cui trova opportuno e piacevole andare scalzo.
Neanch'io sarei andato scalzo al centro vaccinale (né in un ospedale) ma non trovo niente di irrispettoso da parte di chi lo fa.

Le stesse situazioni le puoi trovare anche al bar, al supermercato, per strada. Se pensi di mancare di rispetto andando scalzo in tempi di pandemia (che ognuno interpreta come vuole) lo fai a prescindere dal luogo in cui ti trovi. La signora che ha perso il marito per covid, e che si tiene a casa la figlia licenziata, sempre per covid, potrebbe essere la tua vicina di posto sull'autobus.
Se pensi di essere un giullare che va in giro perculando le rassicuranti normalità della gente, lo sei sempre, non solo nei confronti della pandemia in atto.
Zompettando con i tuoi piedi neri qua e là manchi di rispetto al coniuge tradito, al ragazzo bullizzato, a chi è vittima di violenze, a chi soffre per malattie, fisiche e mentali. Manchi di rispetto anche solo a chi quel giorno ha i coglioni girati.
Scalzo non sono migliore, e neanche peggiore di altri. Non mi prendo gioco di nessuno, e gradirei che gli altri facessero lo stesso.
Fare qualcosa che fa stare bene, nei limiti che la società civile ci impone, non dovrebbe portarsi dietro certi fardelli così difficili da gestire.
Io combatto con le mie paure...di quelle della gente, onestamente, me ne frega davvero poco...figuriamoci se mi metto a pensare di prenderle in giro.
Da quello che trapela dalle tue parole, sembra che più che un piacere per te stare scalzo sia una qualche specie di trasgressione ai limiti dell'accettabile, perlomeno a volte. Se così fosse, forse andrebbe rivalutato un po' tutto, in quest'ambito.
L'unico consiglio che mi permetterei di darti è che se ti fa stare bene, evita certe paranoie. La vita non è infinita, e svegliarsi sotto ad un cipresso è un attimo, purtroppo. E contro i rimpianti ci puoi fare bene poco.

BarefootSoul, se vai scalzo per trasgredire e provocare - cosa del tutto legittima - allora fai bene a limitarti in determinate occasioni. Tuttavia eviterei di estendere ad altri quel che può valere per te.
Io non vado scalzo per fare l'Arlecchino, né per giocare con le paure della gente. Mi pongo da scalzo alla stessa maniera di quando sono calzato perché mi sento esattamente la stessa persona.
Se qualcuno mi fa domande, rispondo civilmente e sempre per spiegare, mai per scandalizzare.
Se uno sgrana gli occhi, affari suoi.
Se uno mi insulta, idem.
Se uno fa apprezzamenti, lo ringrazio.
Magari racconto la mia esperienza sul Forum, ma poi finisce lì.
Non credo siano i piedi nudi a scandalizzare, bensì il modo in cui - e il perché - si va a piedi nudi. Chi si pone normalmente può suscitare al massimo un po' di curiosità, anche in ambiente sanitario (sperimentato più volte).
Certo, esistono anche gli «offesi seriali», quelli che passano la vita a indignarsi del prossimo con qualsiasi pretesto, ma sono certo che mi perdonerai se di loro non mi curo.

Una volta ho visto scritto, mi pare proprio su questo forum, un'espressione del tipo "non vado scalzo in luoghi di dolore" intendendo ospedali, cimiteri e cose del genere.
Ecco , io sto sulla stessa onda.
Ma è una cosa mia, non mi sento di giudicare nessuno che lo fà.
Anche perche poi appunto c'è il contrappasso "E allora te perche sull'autobus si ? Perche davanti al barbone che le scarpe non le ha sì?"  .
D'altronde qualcuno che ne sa molto più di noi ha detto : "Non giudicate, per non esser giudicati." (Matteo 7,1)

cyberteam ha scritto:Una volta ho visto scritto, mi pare proprio su questo forum, un'espressione del tipo "non vado scalzo in luoghi di dolore" intendendo ospedali, cimiteri e cose del genere.
Ecco , io sto sulla stessa onda.
Ma è una cosa mia, non mi sento di giudicare nessuno che lo fà.
Anche perche poi appunto c'è il contrappasso "E allora te perche sull'autobus si ? Perche davanti al barbone che le scarpe non le ha sì?"  .

Aggiungo che non è così scontato che chi sta soffrendo si debba scandalizzare oppure offendere alla vista dei nostri piedi. Magari non ci fa nemmeno caso o non gliene importa un bel nulla, avendo in quel momento ben altro a cui pensare. A volte cerchiamo di leggere nello sguardo altrui la conferma dei nostri timori.

cyberteam ha scritto:D'altronde qualcuno che ne sa molto più di noi ha detto : "Non giudicate, per non esser giudicati." (Matteo 7,1)

Quel Qualcuno ha detto anche: «Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te» (Mt 18,8 ).

BarefootSoul ha scritto:Ho messo il "Mi piace" ma sinceramente non so se l'avrei fatto.

Mi sembra una mancanza di rispetto verso molte categorie di persone:

- gli operatori sanitari, che già ne sentono e vedono di cotte e di crude dentro e fuori dal lavoro e non hanno bisogno che arrivi un tizio eccentrico (perché questo siamo, poche storie, signori) a complicargli la giornata.

- le persone che soffrono e hanno sofferto la perdita di amici e familiari, che si vaccinano per non essere fonte di pericolo, che sono lì per fare il loro dovere civico e aiutare tutti noi a uscire il prima possibile da questa situazione (non parlo di ritorno alla normalità, perché come ha detto qualcuno era la normalità il problema).

- le persone che, anche se non colpite di persona o negli affetti dal virus, hanno perso il lavoro e in generale sofferto brutte botte a causa delle chiusure e delle restrizioni.

C'è una pandemia, signori. Non è la Grande Peste del '300, non è la Febbre Gialla del primo '900, non è (fortunatamente) l'Ebola che imperversa in molte regioni dell'Africa.

Ma è una cosa seria. Ha ucciso milioni di persone, ha bloccato l'economia, ha aperto falle che difficilmente potranno chiudersi.

Non si deve scherzare.

Perché è questo che noi facciamo. Scherziamo con le paure della gente, sfidiamo la loro rassicurante visione del mondo. Siamo dei folli consapevoli, degli Arlecchini che invece di divertirsi solo a Carnevale lo fanno ogni giorno.

Magari ci sentiamo pure migliori di loro, perché abbiamo avuto il coraggio di compiere un passo che non oserebbero mai fare.

Certo, girare a piedi nudi ci fa stare meglio, non facciamo del male a nessuno, non infrangiamo nessuna legge della giurisprudenza.

Ma ci sono situazioni e luoghi in cui possiamo "fare i matti" (tra mille virgolette) e altre in cui non è proprio il caso.

Andare scalzi al Centro Vaccinale è una di queste.

Quindi secondo il tuo ragionamento dato che c'è una pandemia non posso farmi una passeggiata scalzo magari da solo con nessuna anima viva nei dintorni?
Fine settimana scorso ero scalzo al mare nonostante i 17 gradi c'era gente imbacuccata manco fosse sottozero, spero di non aver offeso nessuno per il mio essere scalzo, sai in questi tempi

PS: folli consapevoli? Seriamente ma che stai a dire? Io vado scalzo perché mi piace, punto. Non mi sento Arlecchino, pulcinella o che altra maschera, non devo rendere conto a nessuno, non devo fare rapporto al forum, a nessuno. Oggi mi va, domani no, oggi ci sono le condizioni, domani no. Ascolta il mio consiglio: meno seghe mentali e più "atteggiamento sciolto" perché se ci facciamo mille problemi su cosa pensa quello, su cosa pensa l'altro non ci godiamo neanche 1 minuto della nostra vita. Perché indirettamente o meno "offenderemo" sempre qualcuno con il nostro fare o la nostra semplice presenza oppure con una parola fuori posto e manco sappiamo che tale parola può dare fastidio al prossimo, quindi smettiamo di esistere?

Massimo ha scritto:
Quel Qualcuno ha detto anche: «Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te» (Mt 18,8 ).

piccolo OT
Non è questo il post su cui improvvisare lezioni di catechismo, mi limito a rispondere che è chiaro dal contesto che quel passo usava una parte del corpo come sinonimo di qualcosa a cui si è molto attaccati (i soldi, il potere, etc.).
Non che se qualcuno si scandalizza perche stai scalzo allora te ti devi tagliare un piede  
Chiudo OT

BarefootSoul, quello che scrivi mi sembra peggio o uguale all'atteggiamento di chi ci caccia fuori da supermercati o altri luoghi senza alcun motivo.
Personalmente non sarei andato scalzo al centro vaccini come non vado scalzo al supermercato per il semplice fatto che mi trovo a disagio in certe situazioni e vivo l'andare scalzo come una sorta di hobby che preferisco fare quando faccio escursioni in natura o corro o quando vado in vacanza in quel caso anche se visito una città. In passato ho girato scalzo anche per Milano andando un po' ovunque ma sempre con una punta di disagio e quindi ora evito poi magari riprenderò
Molti di noi vivono l'andare scalzi non come un hobby e men che meno come una sfida o un gioco ecc.
Vivono scalzi 365 giorni all'anno o quasi e se si limitano è magari per fattori climatici estremi o situazioni magari davvero particolari.
Per loro essere scalzi o calzati è come decidere se mettere i guanti o meno a seconda del freddo o se devono fare qualche cosa per cui devono proteggere le mani.
Certo pure loro saranno consapevoli che aglio occhi altrui la cosa è strana ma come detto da qualcuno la vita è mia e se non faccio male a nessuno non vedo perché no.
Nello specifico posso al limite pensare che medici ed infermieri del centri vaccinale potrebbero avere qualche cosa da ridire per motivi di igiene o sicurezza ma non penso visto che sanno meglio di noi che il virus non lo prendi andando scalzo.
Chi ha sofferto o sta soffrendo credimi ha ben altro a cui pensare e non gli può fregare nulla del fatto che tu sia scalzo.
Quando sono scalzo non cambio il mio comportamento che resta sempre educato nello stesso modo di quando sono calzato posto che da scalzo mi si nota mentre quando sono calzato no.

Personalmente quando devo andare da qualche parte eseguo una sorta di "valutazione preventiva" in cui valuto se e quanto mi sentirei a disagio scalzo in quel particolare contesto.
Se il disagio supera il benessere vado con le scarpe. Naturalmente nella valutazione tengo anche conto di eventuali "fattori ambientali" di rischio presenti sulla scena.
Quindi non vado scalzo al lavoro (timori "sociali") e non vado scalzo in un ospedale (rischio biologico) o alla piazzola ecologica (presenza ad esempio di vetro sbriciolato ovunque).
Infine metto le scarpe se so di andare in un posto dove sicuramente non mi farebbero entrare scalzo.

Parlando di pandemia ammetto che nei mesi del lockdown (e periodi immediatamente successivi) ho evitato per un po' di andare scalzo al supermercato o in farmacia o in altri luoghi pubblici: in parte per fattori di rischio biologico ma principalmente per evitare problemi dato che la gente era in preda al panico da Covid (in paese addirittura disinfettavano strade e marciapiedi!) e volevo evitare potenziali reazioni sgradevoli nei miei confronti.

Ora che siamo tornati a una situazione Covid relativamente sotto controllo ho ripreso ad andare scalzo normalmente più o meno ovunque esattamente come facevo prima della pandemia.
MA mai e poi mai mi è capitato o mi capita di pensare che stando scalzo potrei offendere qualcuno o mancare di rispetto a chi soffre. Inoltre non penso che quello che faccio mi renda una persona meno seria o uno che prende il giro il prossimo.
Semplicemente sono uno che per libera scelta decide di fare a meno di un "capo di abbigliamento" (esattamente come il cappello o la sciarpa), per questo ritengo di non dover giustificarmi di fronte a nessuno, indipendentemente dalla percezione di me che gli altri possono avere. In Italia tanti ad esempio si scandalizzando vedendo dei piedi nudi (magari nemmeno troppo puliti) o pensando di avere a che fare con un barbone... Che si scandalizzino pure, a me importa veramente poco.

L'espressione "fare i matti" mi sembra infine poco felice e denota una concezione dell'andare scalzi condizionata dai consueti stereotipi e tabù sociali che caratterizzano la nostra società.
Se la gente pensa che sono matto quando vado scalzo allora ne vado orgoglioso di essere matto!

Per concludere: TAKE IT EASY amici scalzisti!

young_barefooter ha scritto:

L'espressione "fare i matti" mi sembra infine poco felice e denota una concezione dell'andare scalzi condizionata dai consueti stereotipi e tabù sociali che caratterizzano la nostra società.
Se la gente pensa che sono matto quando vado scalzo allora ne vado orgoglioso di essere matto!

Per concludere: TAKE IT EASY amici scalzisti!

Esattamente, come il concetto di norma o "normale" che è ampiamente interpretabile. Per esempio le mie colleghe mi domandano come faccia ad arrivare al lavoro in maniche corte quando loro sono già con maglietta, maglia maniche lunghe e giubbotto invernale. Sarei "matto" perchè sopporto di più il freddo? Chissà cosa penserebbero se dicessi che giro scalzo, quando ne ho voglia e quando ci sono le condizioni come sempre, anche in questa stagione