Non è più stagione

vecchio scarpone Gio Nov 02 2023, 16:25

Buon giorno,

alla fine è arrivato l'autunno, i primi freddi, le piogge e la prima neve.
E, inevitabilmente, girar scalzi per le montagne più problematico.
Ultime immagini dei monti di casa mia prima che la neve torni a ricoprire con la bianca coltre.
Terra di larici che in autunno si rivestono di colori, con tutte le sfumature dal verde, al giallo, all'ocra; fra poco saranno solo scheletri brulli in letargo in attesa della primavera.

Darwin Dom Nov 05 2023, 00:55

Bellissimo video e bellissimi posti, come sempre.
Grazie
Darwin

vecchio scarpone Gio Nov 16 2023, 11:56

Non è più stagione...scrivevo quindici giorni fa...

invece, la neve è arrivata e in un ultimo giro fotografico fra i miei amati larici d'autunno non ho resistito a levare scarponi e camminare scalzo nella neve e in un ruscello

Laresi, laresi e ancora laresi,
en autun ogni volta i cambia color.
Girar, senza zent en torn,
en scoiatol en la nef,
'n aquila alta en tel ciel fra le zime,
tut che tase,
le nuvole le pasa senza far rumor,
el Rio Corv el scriciola fra i sasi,
pu en alt i laresi i ha pers i spini
e i ha encolorì de zalt e maron la nef.

Marco53 Ven Nov 17 2023, 09:16

HA! Lo vedi che non è vero? Dipende da quanto freddo fa, dallo stato d'animo, da tante cose, e dalla voglia irrefrenabile di togliersi le scarpe! Quando lavoravo avevo preso l'abitudine di uscire scalzo da casa non più tardi delle 7.30 per andare a prendere i mezzi pubblici in Piazza Castello (circa 600 metri a piedi) con qualsiasi tempo: nebbia, brina, pioggia, neve o sole. Poi rimettevo le scarpe prima della fermata e i miei piedini erano felici per tutta la giornata (aspettando il ritorno). Certo in città è molto meno poetico che nei tuoi boschi, non di meno occorre accontentarsi di quel che passa il convento, e abitando nel centro centro di Torino mi ci vuole troppo tempo per andarmi a cercare un percorso più "naturale" così devo accontentarmi. Per fortuna ho almeno i Giardini Reali, dove un po' d'erba splufrita resiste ancora. Ma Torino ha rinunciato da tempo ai giardinieri: hanno inventato la parola biodiversità per giustificare la mancata tenuta di giardini e aiuole. Solo in città ci sono posti dove non trovi neanche più le panchine sepolte nell'erba e a proposito di biodiversità finisci per trovarci anche dei ratti che sembrano lontre, sebbene non proprio i cinghiali come a Roma...
Saluti scalzi continuativi
Marco53

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