presentazione
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aldo1953
hadashi
contessa scalza
lucione
bfpaul
lucignolo
ChiccoB
Spyro
Enzo
Luca T
Andrea D
Marco53
fabrizioc+
17 partecipanti
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presentazione
ciao a tutti.
approfitto di un momento di straforo per postare due righe.
scusate il "mordi&fuggi" ma questo è l'unico approccio che ho con la rete... non me ne vogliate.
le cose da dire sarebbero tante, per cui spero di non essere nè prolisso nè confuso.
una breve presentazione ed un paio di quesiti alla comunità:
son figlio come molti di una cultura distorta circa il rapporto col nostro corpo, per cui un'educazione restrittiva in tal senso in fase di crescita mi ha fatto al contrario concentrare sin da piccolo sull'oggetto del proibizionismo... e cioè su quanto sia bello e naturale andar scalzi.
il bello è che ogni bambino ha più o meno questo sano istinto scagliando loontano le scarpette appena può... e puntualmente il gesto non suscita una qualche domanda nel genitore, bensì quasi sempre un moto uguale e contrario.
fatto è che sin da piccolo mi son fissato sulla questione, e prima di nascosto appena potevo, poi crescendo sempre più emancipatamente, ho eliminato sempre scarpe e calzini alla prima occasione.
credo che il proibizionismo in fase iniziale abbia falsato l'approccio, rendendo un po' forzata la cosa... forse. ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"... per cui alla fine passo da un opposto all'altro, anche se in pratica sto scalzo la maggior parte del tempo, poichè le mie attività, per fortuna, mi permettono di evitare luoghi pubblici o istituzionali.
e qui già mi reputo fortunato.
però... qui vorrei chiedervi una cosa: quanto, anche per voi, lo star scalzi è una guerra continua col prossimo tuo?
voglio dire... infranta la barriera delle amicizie più intime, che oramai possano trovar normale la cosa, vedo che è impossibile da abbattere il muro culturale che impedisce di vedere come normale lo star scalzi.
sorvolando sulle origini di questa barriera, che sono più o meno evidenti, di fatto in pieno terzo millennio se ti vedono scalzo risulti alla fine ancora lo strano del villaggio... perfino se lo fai in casa tua!
premetto che la cosa non mi influenza minimamente, però è alla lunga irritante, e di sicuro non avvicina agli altri... credo comunque (o spero) che col mio insistere io stia facendo breccia (culturalmente parlando) almeno nelle persone più "abituali".
quanti di voi soffrono questo essere sempre, indirettamente o meno, tacciati per "strani"? oppure sono solo io che ci bado troppo? (tanto se devono parlar male, lo fanno lo stesso a prescindere, mi sembra...)
e possibile che debba essere nella vita quotidiana per la maggioranza più "trasandato" lo star scalzi che non girare con scarpe sporche come fanno i più perfino in ambiente domestico?
vabbè.., le cose ovvie non si capisce perchè son sempre le più oscure.
per i più...
approfitto di un momento di straforo per postare due righe.
scusate il "mordi&fuggi" ma questo è l'unico approccio che ho con la rete... non me ne vogliate.
le cose da dire sarebbero tante, per cui spero di non essere nè prolisso nè confuso.
una breve presentazione ed un paio di quesiti alla comunità:
son figlio come molti di una cultura distorta circa il rapporto col nostro corpo, per cui un'educazione restrittiva in tal senso in fase di crescita mi ha fatto al contrario concentrare sin da piccolo sull'oggetto del proibizionismo... e cioè su quanto sia bello e naturale andar scalzi.
il bello è che ogni bambino ha più o meno questo sano istinto scagliando loontano le scarpette appena può... e puntualmente il gesto non suscita una qualche domanda nel genitore, bensì quasi sempre un moto uguale e contrario.
fatto è che sin da piccolo mi son fissato sulla questione, e prima di nascosto appena potevo, poi crescendo sempre più emancipatamente, ho eliminato sempre scarpe e calzini alla prima occasione.
credo che il proibizionismo in fase iniziale abbia falsato l'approccio, rendendo un po' forzata la cosa... forse. ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"... per cui alla fine passo da un opposto all'altro, anche se in pratica sto scalzo la maggior parte del tempo, poichè le mie attività, per fortuna, mi permettono di evitare luoghi pubblici o istituzionali.
e qui già mi reputo fortunato.
però... qui vorrei chiedervi una cosa: quanto, anche per voi, lo star scalzi è una guerra continua col prossimo tuo?
voglio dire... infranta la barriera delle amicizie più intime, che oramai possano trovar normale la cosa, vedo che è impossibile da abbattere il muro culturale che impedisce di vedere come normale lo star scalzi.
sorvolando sulle origini di questa barriera, che sono più o meno evidenti, di fatto in pieno terzo millennio se ti vedono scalzo risulti alla fine ancora lo strano del villaggio... perfino se lo fai in casa tua!
premetto che la cosa non mi influenza minimamente, però è alla lunga irritante, e di sicuro non avvicina agli altri... credo comunque (o spero) che col mio insistere io stia facendo breccia (culturalmente parlando) almeno nelle persone più "abituali".
quanti di voi soffrono questo essere sempre, indirettamente o meno, tacciati per "strani"? oppure sono solo io che ci bado troppo? (tanto se devono parlar male, lo fanno lo stesso a prescindere, mi sembra...)
e possibile che debba essere nella vita quotidiana per la maggioranza più "trasandato" lo star scalzi che non girare con scarpe sporche come fanno i più perfino in ambiente domestico?
vabbè.., le cose ovvie non si capisce perchè son sempre le più oscure.
per i più...
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
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Non direi che stare scalzi sia una guerra col prossimo. Se si eccettuano magari i commenti dei ragazzini scemi e stralunati del giorno d'oggi che ci circondano, la guerra semmai è contro noi stessi e i nostri condizionamenti. Che funzionano più o meno come dici tu, cioè fin da piccoli.
Ricordo ancora come fosse oggi che alle elementari (cioé quasi 50 anni fa, sigh ) ci portarono a vedere un filmato b/n su Napoli e io ero già allora incantato dagli scugnizzi che se ne andavano in giro scalzi per la città... e questo naturalmente senza fare alcun discorso sociologico sulla povertà o meno (avevo 8 o 9 anni!), ma semplicemente mi beavo che loro potessero farlo «e io no».
E' durissimo perdere i condizionamenti. Se poi si è sposati e la moglie è ancora più condizionata di te dal "decoro" ecc ecc ecco che diventa più dura ancora. L'abolizione delle pantofole in casa da più di 5 anni mi ha aiutato a farmi accettare dalla moglie prima (che comunque mi consente di stare scalzo con lei quando siamo in vacanza all'estero senza problemi), e poi da tutti i condòmini, visto che circolo per le scale, nei solai e nelle cantine sempre con le mie "pantofole naturali" senza indossare altro.
Tu se già fortunato che puoi svolgere un lavoro che non ti obbliga a stare con le scarpe. Io sono nella Amministrazione pubblica e «non sta bene» ricevere scalzi la gente. Lo faccio lo stesso grazie alle mie vecchie scrivanie chiuse davanti e circolo scalzo negli uffici del mio Settore, ma appena devo spostarmi di piano o lo faccio coi "finti sandali" (cerca nelle fotogallery di Marco: ne troverai almeno una) o infilo piedi e finti sandali dentro le generose Birkenstock che tengo sotto alla scrivania.
Un buon esercizio che sto praticando da qualche tempo è quello di fare i 600 metri da casa mia alla fermata del tram che uso per andare in ufficio con i piedi nudi e le scarpe/sandali (veri) in mano. Finora era raro che incontrassi qualcuno nel tragitto fatto alle 7.15-7.20 del mattino. Qualche netturbino indaffarato, qualche "canaro" che porta a sporcare il proprio cane (e non pulisce, tanto ci sono i prati e le aiuole), rari passanti.
Oggi è stato ben diverso. A quell'ora arrivano già i primi Pellegrini della Sindone e i Giardini Reali che attraverso sono pieni di gente già a quell'ora, compresi operatori delle ambulanze, Carabinieri, Polizia e stamane c'era perfino il giornalaio con La Stampa, le guide di Torino e della Sindone.
Ecco di nuovo la "lotta" con sé stessi. Mi rimetto le scarpe o tiro dirtto ? Alla fine mi son chiesto se non stavo facendo il gambero e ho tirato dritto, con le mie scarpine da ballo in mano (46 e ½) e i piedini rosei sull'erba ecchissenefrega se qualcuno mi nota Carabinieri inclusi.
Devo confessare però che non ho ancora il coraggio di prendere i mezzi pubblici totalmente scalzo, qui a Torino (a Vienna sì). Però ho già viaggiato in tram e anche sulla Metro con i finti sandali.
Saluti infrangibili (come certe barriere)
Marco
Ricordo ancora come fosse oggi che alle elementari (cioé quasi 50 anni fa, sigh ) ci portarono a vedere un filmato b/n su Napoli e io ero già allora incantato dagli scugnizzi che se ne andavano in giro scalzi per la città... e questo naturalmente senza fare alcun discorso sociologico sulla povertà o meno (avevo 8 o 9 anni!), ma semplicemente mi beavo che loro potessero farlo «e io no».
E' durissimo perdere i condizionamenti. Se poi si è sposati e la moglie è ancora più condizionata di te dal "decoro" ecc ecc ecco che diventa più dura ancora. L'abolizione delle pantofole in casa da più di 5 anni mi ha aiutato a farmi accettare dalla moglie prima (che comunque mi consente di stare scalzo con lei quando siamo in vacanza all'estero senza problemi), e poi da tutti i condòmini, visto che circolo per le scale, nei solai e nelle cantine sempre con le mie "pantofole naturali" senza indossare altro.
Tu se già fortunato che puoi svolgere un lavoro che non ti obbliga a stare con le scarpe. Io sono nella Amministrazione pubblica e «non sta bene» ricevere scalzi la gente. Lo faccio lo stesso grazie alle mie vecchie scrivanie chiuse davanti e circolo scalzo negli uffici del mio Settore, ma appena devo spostarmi di piano o lo faccio coi "finti sandali" (cerca nelle fotogallery di Marco: ne troverai almeno una) o infilo piedi e finti sandali dentro le generose Birkenstock che tengo sotto alla scrivania.
Un buon esercizio che sto praticando da qualche tempo è quello di fare i 600 metri da casa mia alla fermata del tram che uso per andare in ufficio con i piedi nudi e le scarpe/sandali (veri) in mano. Finora era raro che incontrassi qualcuno nel tragitto fatto alle 7.15-7.20 del mattino. Qualche netturbino indaffarato, qualche "canaro" che porta a sporcare il proprio cane (e non pulisce, tanto ci sono i prati e le aiuole), rari passanti.
Oggi è stato ben diverso. A quell'ora arrivano già i primi Pellegrini della Sindone e i Giardini Reali che attraverso sono pieni di gente già a quell'ora, compresi operatori delle ambulanze, Carabinieri, Polizia e stamane c'era perfino il giornalaio con La Stampa, le guide di Torino e della Sindone.
Ecco di nuovo la "lotta" con sé stessi. Mi rimetto le scarpe o tiro dirtto ? Alla fine mi son chiesto se non stavo facendo il gambero e ho tirato dritto, con le mie scarpine da ballo in mano (46 e ½) e i piedini rosei sull'erba ecchissenefrega se qualcuno mi nota Carabinieri inclusi.
Devo confessare però che non ho ancora il coraggio di prendere i mezzi pubblici totalmente scalzo, qui a Torino (a Vienna sì). Però ho già viaggiato in tram e anche sulla Metro con i finti sandali.
Saluti infrangibili (come certe barriere)
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Guerra? Gl'Iddei ne scampino! A me sembra che lo stare scalzi desti simpatia (ma non desiderio di emulazione). Siamo noi che a volte crediamo di doverci sentire in colpa per la liberta` che ci prendiamo...fabrizioc+ ha scritto:però... qui vorrei chiedervi una cosa: quanto, anche per voi, lo star scalzi è una guerra continua col prossimo tuo?
ciao!
andrea
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
Re: presentazione
allora siete fortunati e vivete in un ambiente "depurato"... qui tra le mummie condominiali e i fighetti trendy son più le battute della "simpatia"...
qui non si tratta assolutamente di condizionamenti a monte: quelli me li sono già lasciati alle spalle da parecchio tempo. se incroci le persone all'interno del tuo condominio, e quelli subito ogni volta fanno una battuta od un'osservazione "impropria" allora il condizionamento ce l'hanno loro, non io, al limite... ancher perchè parliamo di gente che ti incontra sulla soglia di casa tua o sul relativo pianetrottolo, mica in assemblea.... e comunque dài e dài le batture rompono i coglioni. altro che condizionamento! io continuo a star scalzo perchè per me è un'esigenza primaria, ma, come detto, è l'incrociare gli altri, che è spesso irritante... ma sicuramente sono sfortunato a vivere in un condominio di vecchi borghesi ammuffiti: con la gente della mia età già ne becchi uno su dieci, che fa battute (con le generazioni passate la proprozione s'inverte...)...
quanto all'andar scalzi in città... non soi da voi, ma qui non è proprio praticabile per motivi pratici: in due metri hai raccolto escrementi di cane, pezzi di vetro, mozziconi usati e polvere di freni e copertoni d'auto e quant'altro... non è proprio "naturale"... quando vado fuori città è tutta un'altra storia: camminare scalzi su erba, terra e pietra, quello sì che è bello... e devo dire che terra e pietra li trovo ancora più gradevoli dell'erba spesso e volentieri... sarà che stimolano di più il senso tattile
qui non si tratta assolutamente di condizionamenti a monte: quelli me li sono già lasciati alle spalle da parecchio tempo. se incroci le persone all'interno del tuo condominio, e quelli subito ogni volta fanno una battuta od un'osservazione "impropria" allora il condizionamento ce l'hanno loro, non io, al limite... ancher perchè parliamo di gente che ti incontra sulla soglia di casa tua o sul relativo pianetrottolo, mica in assemblea.... e comunque dài e dài le batture rompono i coglioni. altro che condizionamento! io continuo a star scalzo perchè per me è un'esigenza primaria, ma, come detto, è l'incrociare gli altri, che è spesso irritante... ma sicuramente sono sfortunato a vivere in un condominio di vecchi borghesi ammuffiti: con la gente della mia età già ne becchi uno su dieci, che fa battute (con le generazioni passate la proprozione s'inverte...)...
quanto all'andar scalzi in città... non soi da voi, ma qui non è proprio praticabile per motivi pratici: in due metri hai raccolto escrementi di cane, pezzi di vetro, mozziconi usati e polvere di freni e copertoni d'auto e quant'altro... non è proprio "naturale"... quando vado fuori città è tutta un'altra storia: camminare scalzi su erba, terra e pietra, quello sì che è bello... e devo dire che terra e pietra li trovo ancora più gradevoli dell'erba spesso e volentieri... sarà che stimolano di più il senso tattile
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Caro Fabrizio, tieni duro e pensa positivo. Anche se non te lo dicono, alla fine rimarrebbero anche delusi se non ti vedessero più girare scalzo. I casi sono due: o sei il parafulmine delle loro frustrazioni o sei colui che incarna una libertà che loro non si sanno concedere. In ogni caso fai un'opera di bene.
Camminare scalzi è come dire "fate l'amore,non la guerra!"
Ciao, prosegui tranquillo
Luca
Camminare scalzi è come dire "fate l'amore,non la guerra!"
Ciao, prosegui tranquillo
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: presentazione
Luca T ha scritto:C
Camminare scalzi è come dire "fate l'amore,non la guerra!"
infatti l'unico commento carino nel palazzo è stato quello di una signora che mi ha associato a S. Francesco...
ovviamente, pur se ateo, da pacifista "combattente" l'ho preso come un gran complimento
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Ciao e benvenuto nel Forum, Fabrizio.
Io posso dirti che anch'io sono cresciuto tra genitori che purtroppo sono agli opposti del barefooting e quindi ho difficoltà a farmi vedere scalzo da loro (mi hanno perfino richiamato quando vado scalzo in casa o in giardino in pieno estate ). E poi il paese dove abito è piccolo e se esco scalzo per le strade incontro sicuramente qualcuno che mi conosce ^^ Perciò mi limito a praticare il barefooting lungo le strade della campagna che fortunamente è vicina e dove non c'è quasi mai anima viva...anche perchè come te preferisco il terreno naturale che all'asfalto e al cemento.
Però posso dire che quando si è in gruppo, la timidezza e l'imbarazzo spariscono...l'ho provato quando ho partecipato al raduno di Venezia nell'estate del 2008!
Io posso dirti che anch'io sono cresciuto tra genitori che purtroppo sono agli opposti del barefooting e quindi ho difficoltà a farmi vedere scalzo da loro (mi hanno perfino richiamato quando vado scalzo in casa o in giardino in pieno estate ). E poi il paese dove abito è piccolo e se esco scalzo per le strade incontro sicuramente qualcuno che mi conosce ^^ Perciò mi limito a praticare il barefooting lungo le strade della campagna che fortunamente è vicina e dove non c'è quasi mai anima viva...anche perchè come te preferisco il terreno naturale che all'asfalto e al cemento.
Però posso dire che quando si è in gruppo, la timidezza e l'imbarazzo spariscono...l'ho provato quando ho partecipato al raduno di Venezia nell'estate del 2008!
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: presentazione
Ciao Fabrizio e benvenuto sul forum. Più o meno,leggendo il tuo post,le sensazioni che provi sono molto simili alle mie. Penso che per molti di noi,che pratichiamo il barefooting,il passato (complice l'educazione impartita dalla famiglia,le regole,i costumi,ecc..),abbia influito negativamente il nostro stare scalzi in maniera naturale. Molto dipende comunque dal modo in cui ci si pone agli altri (esclusi gli amici che come dici tu,sanno della "nostra abitudine"). Purtroppo,saremo sempre guardati in modo "curioso" dalla gente estranea,e i commenti saranno sempre pronti a "sgusciare" dalle bocche estranee. L'importante è credere in ciò che si fa. Me ne accorgo giorno per giorno,quando vado a fare le mie camminate scalzo per i parchi cittadini,di come la gente,(fortunatamente non tutta),mi guarda. E' pur vero,che spesso c'è una componente in noi (almeno per me),che ci fa essere vittima di preguidizi. Anche quì comunque vale l'allenamento (psicologico oltre che fisico) per affrontare serenamente la cosa. Ma ne vale la pena,io dico! Quanto sto bene scalzo? Quanto mi fa bene camminare scalzo? Da uno a dieci:CENTO!! Quindi non perderti d'animo,e soprattutto non farti mancare le possibilità per andare scalzo più che puoi! Chicco.fabrizioc+ ha scritto:ciao a tutti.
approfitto di un momento di straforo per postare due righe.
scusate il "mordi&fuggi" ma questo è l'unico approccio che ho con la rete... non me ne vogliate.
le cose da dire sarebbero tante, per cui spero di non essere nè prolisso nè confuso.
una breve presentazione ed un paio di quesiti alla comunità:
son figlio come molti di una cultura distorta circa il rapporto col nostro corpo, per cui un'educazione restrittiva in tal senso in fase di crescita mi ha fatto al contrario concentrare sin da piccolo sull'oggetto del proibizionismo... e cioè su quanto sia bello e naturale andar scalzi.
il bello è che ogni bambino ha più o meno questo sano istinto scagliando loontano le scarpette appena può... e puntualmente il gesto non suscita una qualche domanda nel genitore, bensì quasi sempre un moto uguale e contrario.
fatto è che sin da piccolo mi son fissato sulla questione, e prima di nascosto appena potevo, poi crescendo sempre più emancipatamente, ho eliminato sempre scarpe e calzini alla prima occasione.
credo che il proibizionismo in fase iniziale abbia falsato l'approccio, rendendo un po' forzata la cosa... forse. ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"... per cui alla fine passo da un opposto all'altro, anche se in pratica sto scalzo la maggior parte del tempo, poichè le mie attività, per fortuna, mi permettono di evitare luoghi pubblici o istituzionali.
e qui già mi reputo fortunato.
però... qui vorrei chiedervi una cosa: quanto, anche per voi, lo star scalzi è una guerra continua col prossimo tuo?
voglio dire... infranta la barriera delle amicizie più intime, che oramai possano trovar normale la cosa, vedo che è impossibile da abbattere il muro culturale che impedisce di vedere come normale lo star scalzi.
sorvolando sulle origini di questa barriera, che sono più o meno evidenti, di fatto in pieno terzo millennio se ti vedono scalzo risulti alla fine ancora lo strano del villaggio... perfino se lo fai in casa tua!
premetto che la cosa non mi influenza minimamente, però è alla lunga irritante, e di sicuro non avvicina agli altri... credo comunque (o spero) che col mio insistere io stia facendo breccia (culturalmente parlando) almeno nelle persone più "abituali".
quanti di voi soffrono questo essere sempre, indirettamente o meno, tacciati per "strani"? oppure sono solo io che ci bado troppo? (tanto se devono parlar male, lo fanno lo stesso a prescindere, mi sembra...)
e possibile che debba essere nella vita quotidiana per la maggioranza più "trasandato" lo star scalzi che non girare con scarpe sporche come fanno i più perfino in ambiente domestico?
vabbè.., le cose ovvie non si capisce perchè son sempre le più oscure.
per i più...
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: presentazione
Metti un po' il dito nella piaga, nel senso che tocchi un tasto per me abbastanza dolente.fabrizioc+ ha scritto:.....credo che il proibizionismo in fase iniziale abbia falsato l'approccio, rendendo un po' forzata la cosa... forse. ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"...
Per me andare scalzo era ed è trasgressione, sfida, piacere, desiderio di ribadire che una persona è manifestazione di un'interiorità che trascende l'apparenza e che va conosciuta con occhi privi di lenti colorate e che una cacca di cane resta tale anche se rivestita di zucchero a velo.
E le cose non sono cambiate nemmeno ora che ho 56 anni suonati.
Fai bene a bilanciare sempre i tuoi comportamenti, rapportandoli al contesto sociale, perché fare del male a noi stessi combattendo a tutti i costi contro idee talmente preconcette da apparire verità incontestabili non ci giova di certo, ci rende ridicoli e indegni di essere ascoltati.
Alla fine otteniamo il contrario di ciò che vogliamo, cioè fastidio ed incomprensione.
Molto.però... qui vorrei chiedervi una cosa: quanto, anche per voi, lo star scalzi è una guerra continua col prossimo tuo?
Credo alla buona fede di chi dice il contrario: le guerre non giovano, eppure c'è in me uno spirito ruggente che non mi da pace e che mi induce a scoprire i miei piedi nudi a tutti i costi.
Sono il buono o il cattivo Flavio, generoso od egoista, pieno di difetti o di pregi, forse troppo passionale o troppo razionale, la notte od il giorno, il sole o la luna, ma lo sono con le scarpe o senza scarpe, con i capelli lunghi o corti: la mia sostanza non cambia.
Impossibile no, ma il muro culturale sembra di gomma: batti e ribatti e lui è sempre li apparentemente immutabile.voglio dire... infranta la barriera delle amicizie più intime, che oramai possano trovar normale la cosa, vedo che è impossibile da abbattere il muro culturale che impedisce di vedere come normale lo star scalzi.
sorvolando sulle origini di questa barriera, che sono più o meno evidenti, di fatto in pieno terzo millennio se ti vedono scalzo risulti alla fine ancora lo strano del villaggio... perfino se lo fai in casa tua!
Ci vuole convinzione, ostinazione ed un poco di capacità di seduzione per smuovere certe montagne e sapere che spesso i grandi problemi si possono combattere partendo dalle proprie intime, piccole convinzioni.
Molto irritante, in verità, al limite dell'esasperazione, ma dipende da quanto ci si tiene ad andare a piedi nudi, cioè a ribadire il proprio desiderio di essere libero davvero, partendo da poco.premetto che la cosa non mi influenza minimamente, però è alla lunga irritante, e di sicuro non avvicina agli altri... credo comunque (o spero) che col mio insistere io stia facendo breccia (culturalmente parlando) almeno nelle persone più "abituali".
Fare breccia almeno nelle persone più abituali? Sì, sono convinto che ciò sia davvero fondamentale e che sia un punto di partenza inderogabile.
È facile dire parole di circostanza ed autoconvincersi che siamo noi la causa di tutto, ma ci si soffre lo stesso e non lo voglio nascondere. Borbottii, commenti, risatine....va be', si può far finta di essere sordi, ma resta solo una finzione: si arriva a farci trapassare dalla lama ed a dire che non fa male, però fa male lo stesso.quanti di voi soffrono questo essere sempre, indirettamente o meno, tacciati per "strani"? oppure sono solo io che ci bado troppo? (tanto se devono parlar male, lo fanno lo stesso a prescindere, mi sembra...)
Ci consola il dire che lo farebbero ugualmente? Se siamo anticonformisti come solo un barefooter lo sa essere, forse questo non ci basta, perché in cuor nostro vorremmo di più, forse c'è qualcosa di più profondo che ci fa soffrire e forse, ancora, vorremmo davvero soltanto un po' di calore umano per ciò che siamo e non per ciò che sembriamo.
Non so, non riesco a dire altro, ma spero sempre che da giovani ribelli come te nasca la volontà di uscire un po' di più allo scoperto, senza farci sopraffarre da tanta paura degli altri.......e forse da tanda sfiducia in noi stessi.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
grazie del supporto... più che altro per non farmi mettere le mani addosso a qualche condomino!
che in quanto allo scoraggiarmi non credo ci riuscirebbe nessuno: son più cocciuto di Giordano Bruno
che in quanto allo scoraggiarmi non credo ci riuscirebbe nessuno: son più cocciuto di Giordano Bruno
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Scusami se mi sono espresso male, non volevo dire che sei condizionato. Dicevo solo che è comune la paura del giudizio altrui, anche per chi ha uno spirito indipendente come di solito abbiamo noi barefooter (e come Giordano Bruno ). Certo, finire in certo tipo di condominio o un altro è questione di fortuna. Quello dove sto io è popolare, quasi tutte persone anziane con un reddito modesto, e non hanno problemi con uno che gira scalzo. I tuoi vicini, invece, oltre che borghesucci li vedo un po' maleducati, o sbaglio?fabrizioc+ ha scritto:[...] qui tra le mummie condominiali e i fighetti trendy son più le battute della "simpatia"...[...]
qui non si tratta assolutamente di condizionamenti a monte:[...]... ma sicuramente sono sfortunato a vivere in un condominio di vecchi borghesi ammuffiti[...]
Ma tu come rispondi alle battute? Hai provato a ribattere scherzando, e se insistono passare a un tono piu' deciso? Se ti sembra di essere in guerra, tanto vale combatterla.
E comunque, fuori dal condominio c'è il resto del mondo.
ciao,
andrea
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
Re: presentazione
non è paura, è irritazione, più che altro... la sensazione di vivere sempre in ambiente ostile. ma non è che da altre parti, ultimamente, la sensazione sia diversa...
questi più che maleducati sono arroganti nell'ignranza. un vizio molto diffuso, ultimamente...
spesso non c'è neanche bisogni di rispondergli: un atteggiamento deciso fa capire subito che è meglio se non invadno la tua sfera del privato evitando le confidenze.
è triste, ma meglio che perder tempo.
fuori di lì, per fortuna, entro certi limiti posso scegliere chi ritrovarmi a fianco, perlomeno in certe occasioni di "rilassatezza"...
questi più che maleducati sono arroganti nell'ignranza. un vizio molto diffuso, ultimamente...
spesso non c'è neanche bisogni di rispondergli: un atteggiamento deciso fa capire subito che è meglio se non invadno la tua sfera del privato evitando le confidenze.
è triste, ma meglio che perder tempo.
fuori di lì, per fortuna, entro certi limiti posso scegliere chi ritrovarmi a fianco, perlomeno in certe occasioni di "rilassatezza"...
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Enzo ha scritto:Pacifista combattente? Allora S. Francesco non va bene, al massimo i crociatifabrizioc+ ha scritto:infatti l'unico commento carino nel palazzo è stato quello di una signora che mi ha associato a S. Francesco...
ovviamente, pur se ateo, da pacifista "combattente" l'ho preso come un gran complimento
beh... quelli erano guerrafondai senza scrupoli.
intendevo ovviamente le battaglie fatte con l'esempio comportamentale, non con la prevaricazione...
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Grazie Fabrizio, i temi da te proposti e le tue domande ci mancavano da tempo ed era ora di riprendere questi discorsi, visto che la bella stagione si avvicina e che - tempo permettendo - più o meno tutti riscoprono la voglia di andare scalzi.fabrizioc+ ha scritto:grazie del supporto... più che altro per non farmi mettere le mani addosso a qualche condomino!
che in quanto allo scoraggiarmi non credo ci riuscirebbe nessuno: son più cocciuto di Giordano Bruno
Ho letto naturalmente tutti i post di risposta ed ho ritrovato il ruggito di Flavio, che guai internettiani avevano tenuto in disparte. A parte questo, condivido molto del suo discorso che è poi una specie di sintesi dei vari post precedenti.
Voglio dire che certamente tutti abbiamo avuto condizionamenti e ne riceviamo ogni giorno, però molti di noi tentano e ci riescono pure in diversa percentuale, di superarli; ciò dipende da quanto essere scalzi sia uno "status" per loro irrinnunciabile e da quanto il lavoro li obblighi, con sana ragione, a rientrare nelle scarpe.
Non tutti possono essere testardi come Giordano Bruno, ma se si è fortemente motivati, si ha un carattere forte (più o meno, tutti i bf), e le circostanze non lo impediscano sensatamente (clima, superfici insuperabili, ...) si può resistere ai cialtroni che sghignazzano per strada senza porsi neppure un problema, tanto hanno i loro meschini giudizi prefabbricati per ogni cosa senza capire, senza sapere e senza voler sapere ... o ai condomini che possono essere trattati da "invisibili" o da persone, se manifestano interesse e/o curiosità e quindi informati di come e perché. E questo vale per tutti, ovviamente.
Devo dire che la "tolleranza" verso i barefooters aumenta in linea di massima nelle città di provincia; ho notato che i barefooters cittadini hanno e si pongono più frequentemente i problemi che tu hai posto ed una ragione ci sarà ..
bfpaul
trucchetto......
E' vero, spesso si hanno difficoltà a superare la cerchia dei conoscenti/parenti/amici, e cioè tutti quello che ci hanno visti a piedi nudi un sacco di volte, ed ormai non ci fanno più caso.
Però quando - ad esempio - si va a comprare il pane.... ecco che sentiamo gli sguardi addosso e posso capire che la cosa ci possa creare un certo imbarazzo.
Succede? Sì, succede a tutti, anche ai più consumati barefooters, perché non sempre siamo... dell'umore giusto, e questo influisce molto sul nostro "essere davanti agli altri".
Ma c'è un trucchetto, che io metto in atto durante l'inverno, quando di andare a piedi nudi, per Milano, nemmeno se ne parla (non sono così bravo come Cristiana, la Contessa Scalza, eh!).
Si tratta di questo: di parlarne! Mi spiego: io, in una conversazione banale, faccio in modo di parlare del fatto che io giro a piedi nudi. Ad esempio, se vi dicono una cosa banale del tipo: "Che freddo, oggi, eh!" la vostra risposta potrebbe essere: "Sì, davvero, non è certo il momento di andare in giro scalzo, come piace a me...". Di solito l'interlocutore risponde chiedendo spiegazioni, ed allora "comunico" alla Nazione che io cammino a piedi nudi anche per Milano, che aspetto solo il momento del calduccio per farlo, che lo faccio da quando ero piccolo (più o meno....) eccetera. State sicuri che quando mi presenterò scalzo in quel negozio sarò accolto da manifestazioni di simpatia, magari sarò anche additato agli altri clienti occasionali con un "vedete? abbiamo un cliente a cui piace girare scalzo", e state sicuri anche che sicuramente verrete invidiati ("beato lei... se potessi anch'io" e cose del genere).
Fidatevi, la cosa è collaudata, funziona!
Ovvio che se siete "dell'umore giusto" ve ne potete infischiare del Mondo, ma non sempre succede, ecco il punto.
saluti a tutti
lucione
Però quando - ad esempio - si va a comprare il pane.... ecco che sentiamo gli sguardi addosso e posso capire che la cosa ci possa creare un certo imbarazzo.
Succede? Sì, succede a tutti, anche ai più consumati barefooters, perché non sempre siamo... dell'umore giusto, e questo influisce molto sul nostro "essere davanti agli altri".
Ma c'è un trucchetto, che io metto in atto durante l'inverno, quando di andare a piedi nudi, per Milano, nemmeno se ne parla (non sono così bravo come Cristiana, la Contessa Scalza, eh!).
Si tratta di questo: di parlarne! Mi spiego: io, in una conversazione banale, faccio in modo di parlare del fatto che io giro a piedi nudi. Ad esempio, se vi dicono una cosa banale del tipo: "Che freddo, oggi, eh!" la vostra risposta potrebbe essere: "Sì, davvero, non è certo il momento di andare in giro scalzo, come piace a me...". Di solito l'interlocutore risponde chiedendo spiegazioni, ed allora "comunico" alla Nazione che io cammino a piedi nudi anche per Milano, che aspetto solo il momento del calduccio per farlo, che lo faccio da quando ero piccolo (più o meno....) eccetera. State sicuri che quando mi presenterò scalzo in quel negozio sarò accolto da manifestazioni di simpatia, magari sarò anche additato agli altri clienti occasionali con un "vedete? abbiamo un cliente a cui piace girare scalzo", e state sicuri anche che sicuramente verrete invidiati ("beato lei... se potessi anch'io" e cose del genere).
Fidatevi, la cosa è collaudata, funziona!
Ovvio che se siete "dell'umore giusto" ve ne potete infischiare del Mondo, ma non sempre succede, ecco il punto.
saluti a tutti
lucione
Re: presentazione
Ciao Fabrizio e benvenuto sul forum!
Ben educati e adeguati come siamo.... apparentemente no, non siamo in guerra con nessuno, e lo dichiariamo anche convinti.
Il fastidio che proviamo lo ignoriamo semplicemente per il buon vivere.
Ma se si guarda bene sotto l'apparenza invece, spesso coviamo.
Quantomeno proprio per il diritto di poter essere "diversi", senza essere considerati "strani".
In effetti in una società come la odierna dove contano troppo le apparenze e troppo poco la sostanza, e in cui tutto ciò che appare diverso o strano viene sistematicamente deprecato, la lotta per la sopravvivenza delle risorse umane della diversità, dell'identità, e della libertà di espressione personale, diventa un dovere e un obbligo oltre che una assoluta necessità.
Ecco quindi che SÌ, in parte (ma solo dietro le apparenze), andando scalzi facciamo anche resistenza, ci opponiamo..., per cui siamo anche in una guerra continua per la salvaguardia e la sopravvivenza della "diversità" delle risorse umane, e contro la morte dell'identità e dell'espressione personale individuale per omologazione di massa.
Per quanto riguarda i commenti della gente in generale, la linea più semplice da seguire (Luca T magari può esplicare a noi tutti meglio) è di rispondere solo a commenti interessati o gentilmente espressi. Per commenti espressi in altri modi e toni...., ignorarli mi han detto, è la cosa migliore da fare.
saluti provocatori
C.S.
Ben educati e adeguati come siamo.... apparentemente no, non siamo in guerra con nessuno, e lo dichiariamo anche convinti.
Il fastidio che proviamo lo ignoriamo semplicemente per il buon vivere.
Ma se si guarda bene sotto l'apparenza invece, spesso coviamo.
Quantomeno proprio per il diritto di poter essere "diversi", senza essere considerati "strani".
In effetti in una società come la odierna dove contano troppo le apparenze e troppo poco la sostanza, e in cui tutto ciò che appare diverso o strano viene sistematicamente deprecato, la lotta per la sopravvivenza delle risorse umane della diversità, dell'identità, e della libertà di espressione personale, diventa un dovere e un obbligo oltre che una assoluta necessità.
Ecco quindi che SÌ, in parte (ma solo dietro le apparenze), andando scalzi facciamo anche resistenza, ci opponiamo..., per cui siamo anche in una guerra continua per la salvaguardia e la sopravvivenza della "diversità" delle risorse umane, e contro la morte dell'identità e dell'espressione personale individuale per omologazione di massa.
Per quanto riguarda i commenti della gente in generale, la linea più semplice da seguire (Luca T magari può esplicare a noi tutti meglio) è di rispondere solo a commenti interessati o gentilmente espressi. Per commenti espressi in altri modi e toni...., ignorarli mi han detto, è la cosa migliore da fare.
saluti provocatori
C.S.
Re: presentazione
bfpaul ha scritto:
Devo dire che la "tolleranza" verso i barefooters aumenta in linea di massima nelle città di provincia; ho notato che i barefooters cittadini hanno e si pongono più frequentemente i problemi che tu hai posto ed una ragione ci sarà ..
bfpaul
la ragione è che l'arroganza millenaria del cittadino che si sente più civilizzato del paesano lo rende più "provinciale" del provinciale.
in breve chi pensa per acquisizione logistica di sapere già tutto smette di conoscere alcunchè.
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
contessa scalza ha scritto:C
Per quanto riguarda i commenti della gente in generale, la linea più semplice da seguire (Luca T magari può esplicare a noi tutti meglio) è di rispondere solo a commenti interessati o gentilmente espressi. Per commenti espressi in altri modi e toni...., ignorarli mi han detto, è la cosa migliore da fare.
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oltre al sano ignorare ci sono alcune battute mirate di rimando che ho visto funzionano molto bene... mica si può star sempre a far finta di niente!
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Infatti, dicevo che quella era in generale la linea "più semplice" da seguire...., poi dipende dalla situazione e luogo, e dallo spirito creativo-combattivo del momento....fabrizioc+ ha scritto:oltre al sano ignorare ci sono alcune battute mirate di rimando che ho visto funzionano molto bene... mica si può star sempre a far finta di niente!
Ciao
Re: presentazione
eh.. io già ero combattivo di mio.. eventi tragici più o meno recenti m'hanno fatto peggiorare... per quello paventavo la guerra coi condomini!
...magari la riprova del fatto che ci siano così tante "teste di c...o" nei condomini è data dal fatto che i preservativi, appunto, si chiamano "condom"... tutto può essere... i conti tornerebbero
...magari la riprova del fatto che ci siano così tante "teste di c...o" nei condomini è data dal fatto che i preservativi, appunto, si chiamano "condom"... tutto può essere... i conti tornerebbero
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Questa è bella e me la segno.fabrizioc+ ha scritto:...magari la riprova del fatto che ci siano così tante "teste di c...o" nei condomini è data dal fatto che i preservativi, appunto, si chiamano "condom"... tutto può essere... i conti tornerebbero
Anche qui da me c'è un condomino che quando mi vede ricomincia sempre con la stessa solfa:
<Il decoro della Cascina di qui.....il decoro della Cascina di là.....ma almeno un paio di ciabatte, ecc. ecc.> e qui non è il condomino accusatore che rischia un paio di cazzottoni in testa.
Siccome sono persona focosa ma razionale, fin'ora ho sempre messo le briglie al mio cavallo nero interiore, però se dicessi che rimango impassibile sarei un gran bugiardo.
Che diamine, dovremmo essere ricoperti di cera..........sai cosa significa reprimere ed avere disturbi psicosomatici (vero Luca T.)?
Però, e spero che Andrea D. lo legga, mi è piaciuto tantissimo il suo trucchetto e sai perché?
Perché quando affronti il discorso dei piedi nudi da calzato sei tranquillo proprio in quanto tale, perciò sei nelle migliori condizioni di esprimerti al meglio.
L'interlocutore, invece, sa che sei normale in quanto calzato, tuttavia è stimolato nella sua curiosità.
Stai pur certo che quando ti vedrà scalzo avrà un atteggiamento positivo.
E bravo Andrea!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Essì, così i conti tornerebbero...fabrizioc+ ha scritto:...magari la riprova del fatto che ci siano così tante "teste di c...o" nei condomini è data dal fatto che i preservativi, appunto, si chiamano "condom"... tutto può essere... i conti tornerebbero
Mi sà che li hai ben individuati. Sono proprio loro..., i cond-òmini ! he he ... beccati!
Re: presentazione
lucignolo ha scritto:...Fai bene a bilanciare sempre i tuoi comportamenti, rapportandoli al contesto sociale, perché fare del male a noi stessi combattendo a tutti i costi contro idee talmente preconcette da apparire verità incontestabili non ci giova di certo, ci rende ridicoli e indegni di essere ascoltati...fabrizioc+ ha scritto:....ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"...
è proprio questo che per me è una delle cose più difficili: valutare in quale situazione la mia voglia di stare scalzi può essere considerata una cosa giusta/lecita/positiva/simpatica, etc., e quando invece "oltrepasso il limite", e diventa un qualcosa di fanatico che mi fa sembrare solo "strano" e "ridicolo".
camminare scalzo in campagna è "lecito" oppure "fanatico" ? direi il primo. passeggiare scalzo in città ? probabilmente anche. Fare la spesa, o visitare un museo ? già più "provocante", ma prob. passa ancora per "lecito". al teatro ? prob. anche, perchè cmq un contesto "artistico". L'opera ? Sembra già troppo strano, perchè va troppo contro il codice d'abbigliamento ? un pub ? probabilmente si può. ma un ristorante ? fa schifo se sto scalzo in un ambiente dove la gente mangia, figuriamoci poi se è chic ? tram, treno, metro: va bene ? aereo no ?
purtroppo la soglia di quello che è "socialmente accettabile" varia talmente tanto tra paese a paese (e persino all'interno di un paese da città a città) che è difficile per me trovare la giusta "via di mezzo".
In Nuova Zelanda probabilmente si può fare quasi tutto a piedi nudi, mentre in Italia stare scalzi sembra "normale" solo in spiaggia (e con grossissime differenze tra le varie città. Camminando scalzo nel centro di Bolzano o Udine p.es. non ha destato particolare scalpore, mentre a Padova metà delle persone sembravano prossime ad un attacco cardiaco).
Se bisogna tenere conto delle "sfumature locali" per non sembrare troppo eccentrici mi sembra difficilissimo se non impossibile diventare un barefooter "rilassato" e "sicuro di se".
Io, per me stesso, credo di dover seguire un approccio molto netto per riuscire a "fregarmene" dei giudizi della gente (anche perchè tendo a costruirmi pregiudizi e "film in testa" quando esco scalzo, ancora prima che le altre persone mi vedano):
- al lavoro, al ristorante, e quando vado a trovare qualcuno a casa (che non sa del mio hobby): con le scarpe.
- Nella altre situazioni: senza (non che io sia già a questi livelli, mi manca ancora molto. Ma il mio traguardo è quello ).
So che così inevitabilmente finiro per sembrare "fanatico", ma altrimenti temo che rinuncerei troppo spesso allo stare a piedi nudi per paura di apparire strano.
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
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