presentazione
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aldo1953
hadashi
contessa scalza
lucione
bfpaul
lucignolo
ChiccoB
Spyro
Enzo
Luca T
Andrea D
Marco53
fabrizioc+
17 partecipanti
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presentazione
Promemoria primo messaggio :
ciao a tutti.
approfitto di un momento di straforo per postare due righe.
scusate il "mordi&fuggi" ma questo è l'unico approccio che ho con la rete... non me ne vogliate.
le cose da dire sarebbero tante, per cui spero di non essere nè prolisso nè confuso.
una breve presentazione ed un paio di quesiti alla comunità:
son figlio come molti di una cultura distorta circa il rapporto col nostro corpo, per cui un'educazione restrittiva in tal senso in fase di crescita mi ha fatto al contrario concentrare sin da piccolo sull'oggetto del proibizionismo... e cioè su quanto sia bello e naturale andar scalzi.
il bello è che ogni bambino ha più o meno questo sano istinto scagliando loontano le scarpette appena può... e puntualmente il gesto non suscita una qualche domanda nel genitore, bensì quasi sempre un moto uguale e contrario.
fatto è che sin da piccolo mi son fissato sulla questione, e prima di nascosto appena potevo, poi crescendo sempre più emancipatamente, ho eliminato sempre scarpe e calzini alla prima occasione.
credo che il proibizionismo in fase iniziale abbia falsato l'approccio, rendendo un po' forzata la cosa... forse. ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"... per cui alla fine passo da un opposto all'altro, anche se in pratica sto scalzo la maggior parte del tempo, poichè le mie attività, per fortuna, mi permettono di evitare luoghi pubblici o istituzionali.
e qui già mi reputo fortunato.
però... qui vorrei chiedervi una cosa: quanto, anche per voi, lo star scalzi è una guerra continua col prossimo tuo?
voglio dire... infranta la barriera delle amicizie più intime, che oramai possano trovar normale la cosa, vedo che è impossibile da abbattere il muro culturale che impedisce di vedere come normale lo star scalzi.
sorvolando sulle origini di questa barriera, che sono più o meno evidenti, di fatto in pieno terzo millennio se ti vedono scalzo risulti alla fine ancora lo strano del villaggio... perfino se lo fai in casa tua!
premetto che la cosa non mi influenza minimamente, però è alla lunga irritante, e di sicuro non avvicina agli altri... credo comunque (o spero) che col mio insistere io stia facendo breccia (culturalmente parlando) almeno nelle persone più "abituali".
quanti di voi soffrono questo essere sempre, indirettamente o meno, tacciati per "strani"? oppure sono solo io che ci bado troppo? (tanto se devono parlar male, lo fanno lo stesso a prescindere, mi sembra...)
e possibile che debba essere nella vita quotidiana per la maggioranza più "trasandato" lo star scalzi che non girare con scarpe sporche come fanno i più perfino in ambiente domestico?
vabbè.., le cose ovvie non si capisce perchè son sempre le più oscure.
per i più...
ciao a tutti.
approfitto di un momento di straforo per postare due righe.
scusate il "mordi&fuggi" ma questo è l'unico approccio che ho con la rete... non me ne vogliate.
le cose da dire sarebbero tante, per cui spero di non essere nè prolisso nè confuso.
una breve presentazione ed un paio di quesiti alla comunità:
son figlio come molti di una cultura distorta circa il rapporto col nostro corpo, per cui un'educazione restrittiva in tal senso in fase di crescita mi ha fatto al contrario concentrare sin da piccolo sull'oggetto del proibizionismo... e cioè su quanto sia bello e naturale andar scalzi.
il bello è che ogni bambino ha più o meno questo sano istinto scagliando loontano le scarpette appena può... e puntualmente il gesto non suscita una qualche domanda nel genitore, bensì quasi sempre un moto uguale e contrario.
fatto è che sin da piccolo mi son fissato sulla questione, e prima di nascosto appena potevo, poi crescendo sempre più emancipatamente, ho eliminato sempre scarpe e calzini alla prima occasione.
credo che il proibizionismo in fase iniziale abbia falsato l'approccio, rendendo un po' forzata la cosa... forse. ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"... per cui alla fine passo da un opposto all'altro, anche se in pratica sto scalzo la maggior parte del tempo, poichè le mie attività, per fortuna, mi permettono di evitare luoghi pubblici o istituzionali.
e qui già mi reputo fortunato.
però... qui vorrei chiedervi una cosa: quanto, anche per voi, lo star scalzi è una guerra continua col prossimo tuo?
voglio dire... infranta la barriera delle amicizie più intime, che oramai possano trovar normale la cosa, vedo che è impossibile da abbattere il muro culturale che impedisce di vedere come normale lo star scalzi.
sorvolando sulle origini di questa barriera, che sono più o meno evidenti, di fatto in pieno terzo millennio se ti vedono scalzo risulti alla fine ancora lo strano del villaggio... perfino se lo fai in casa tua!
premetto che la cosa non mi influenza minimamente, però è alla lunga irritante, e di sicuro non avvicina agli altri... credo comunque (o spero) che col mio insistere io stia facendo breccia (culturalmente parlando) almeno nelle persone più "abituali".
quanti di voi soffrono questo essere sempre, indirettamente o meno, tacciati per "strani"? oppure sono solo io che ci bado troppo? (tanto se devono parlar male, lo fanno lo stesso a prescindere, mi sembra...)
e possibile che debba essere nella vita quotidiana per la maggioranza più "trasandato" lo star scalzi che non girare con scarpe sporche come fanno i più perfino in ambiente domestico?
vabbè.., le cose ovvie non si capisce perchè son sempre le più oscure.
per i più...
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Re: presentazione
Questa è bella e me la segno.fabrizioc+ ha scritto:...magari la riprova del fatto che ci siano così tante "teste di c...o" nei condomini è data dal fatto che i preservativi, appunto, si chiamano "condom"... tutto può essere... i conti tornerebbero
Anche qui da me c'è un condomino che quando mi vede ricomincia sempre con la stessa solfa:
<Il decoro della Cascina di qui.....il decoro della Cascina di là.....ma almeno un paio di ciabatte, ecc. ecc.> e qui non è il condomino accusatore che rischia un paio di cazzottoni in testa.
Siccome sono persona focosa ma razionale, fin'ora ho sempre messo le briglie al mio cavallo nero interiore, però se dicessi che rimango impassibile sarei un gran bugiardo.
Che diamine, dovremmo essere ricoperti di cera..........sai cosa significa reprimere ed avere disturbi psicosomatici (vero Luca T.)?
Però, e spero che Andrea D. lo legga, mi è piaciuto tantissimo il suo trucchetto e sai perché?
Perché quando affronti il discorso dei piedi nudi da calzato sei tranquillo proprio in quanto tale, perciò sei nelle migliori condizioni di esprimerti al meglio.
L'interlocutore, invece, sa che sei normale in quanto calzato, tuttavia è stimolato nella sua curiosità.
Stai pur certo che quando ti vedrà scalzo avrà un atteggiamento positivo.
E bravo Andrea!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Essì, così i conti tornerebbero...fabrizioc+ ha scritto:...magari la riprova del fatto che ci siano così tante "teste di c...o" nei condomini è data dal fatto che i preservativi, appunto, si chiamano "condom"... tutto può essere... i conti tornerebbero
Mi sà che li hai ben individuati. Sono proprio loro..., i cond-òmini ! he he ... beccati!
Re: presentazione
lucignolo ha scritto:...Fai bene a bilanciare sempre i tuoi comportamenti, rapportandoli al contesto sociale, perché fare del male a noi stessi combattendo a tutti i costi contro idee talmente preconcette da apparire verità incontestabili non ci giova di certo, ci rende ridicoli e indegni di essere ascoltati...fabrizioc+ ha scritto:....ma in realtà non mi considero un "integralista", nel senso che pur considerando essenziale lo star scalzo (manco i calzini sopporto) poi in realtà non sento personalmente che la cosa io possa applicarla ovunque, sia per motivi pratici che "ambientali"...
è proprio questo che per me è una delle cose più difficili: valutare in quale situazione la mia voglia di stare scalzi può essere considerata una cosa giusta/lecita/positiva/simpatica, etc., e quando invece "oltrepasso il limite", e diventa un qualcosa di fanatico che mi fa sembrare solo "strano" e "ridicolo".
camminare scalzo in campagna è "lecito" oppure "fanatico" ? direi il primo. passeggiare scalzo in città ? probabilmente anche. Fare la spesa, o visitare un museo ? già più "provocante", ma prob. passa ancora per "lecito". al teatro ? prob. anche, perchè cmq un contesto "artistico". L'opera ? Sembra già troppo strano, perchè va troppo contro il codice d'abbigliamento ? un pub ? probabilmente si può. ma un ristorante ? fa schifo se sto scalzo in un ambiente dove la gente mangia, figuriamoci poi se è chic ? tram, treno, metro: va bene ? aereo no ?
purtroppo la soglia di quello che è "socialmente accettabile" varia talmente tanto tra paese a paese (e persino all'interno di un paese da città a città) che è difficile per me trovare la giusta "via di mezzo".
In Nuova Zelanda probabilmente si può fare quasi tutto a piedi nudi, mentre in Italia stare scalzi sembra "normale" solo in spiaggia (e con grossissime differenze tra le varie città. Camminando scalzo nel centro di Bolzano o Udine p.es. non ha destato particolare scalpore, mentre a Padova metà delle persone sembravano prossime ad un attacco cardiaco).
Se bisogna tenere conto delle "sfumature locali" per non sembrare troppo eccentrici mi sembra difficilissimo se non impossibile diventare un barefooter "rilassato" e "sicuro di se".
Io, per me stesso, credo di dover seguire un approccio molto netto per riuscire a "fregarmene" dei giudizi della gente (anche perchè tendo a costruirmi pregiudizi e "film in testa" quando esco scalzo, ancora prima che le altre persone mi vedano):
- al lavoro, al ristorante, e quando vado a trovare qualcuno a casa (che non sa del mio hobby): con le scarpe.
- Nella altre situazioni: senza (non che io sia già a questi livelli, mi manca ancora molto. Ma il mio traguardo è quello ).
So che così inevitabilmente finiro per sembrare "fanatico", ma altrimenti temo che rinuncerei troppo spesso allo stare a piedi nudi per paura di apparire strano.
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: presentazione
Ah, ecco! Non era solo una fisima di noi lombardi!hadashi ha scritto:....a Padova metà delle persone sembravano prossime ad un attacco cardiaco
Perfetto.Io, per me stesso, credo di dover seguire un approccio molto netto per riuscire a "fregarmene" dei giudizi della gente (anche perchè tendo a costruirmi pregiudizi e "film in testa" quando esco scalzo, ancora prima che le altre persone mi vedano):
- al lavoro, al ristorante, e quando vado a trovare qualcuno a casa (che non sa del mio hobby): con le scarpe.
- Nella altre situazioni: senza (non che io sia già a questi livelli, mi manca ancora molto. Ma il mio traguardo è quello ).
So che così inevitabilmente finiro per sembrare "fanatico", ma altrimenti temo che rinuncerei troppo spesso allo stare a piedi nudi per paura di apparire strano.
Condivido in pieno.
Ritengo che tu abbia disegnato alla perfezione i vari contesti; io aggiungo anche i negozi in centro città, ma solo perché mi arrabbio molto se mi cacciano fuori e nemmeno voglio mettere in imbarazzo mia moglie durante uno shopping.
Ah, dimenticavo le navi dopo una mia precedente esperienza, la metropolitana milanese fra le poche (o l'unica?) a vietare l'ingresso agli scalzi e la famigerata città di Pavia.
Per il resto, meglio strano e fanatico che calzato: a questo bel piacere proprio non riesco a rinunciare.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
mah... per me la scelta è molto più semplice e riguarda il mio approccio personale (poichè ovviamente la cosa è soggettiva).
io trovo naturale andar scalzo solo se mi sento in un ambiente che mi faccia sentire naturale la cosa, a prescindere da chi c'è o non c'è a far da pubblico.
ecco perchè, a parte i rompipallle di cui sopra che mi arrivano quasi dentro casa, in genere del giudizio altrui non m'importa più di tanto.
in particolare la situazione per andar scalzo la sento ostile quando sono gli altri a rendere l'ambiente per me non piacevole col loro approccio materiale, più che comportamentale. per cui mentre in ambiente naturale mi sento perfettamente a mio agio (e non vedo cosa qualcun'altro potrebbe avere da eccepire nel momento in cui uno eviti le situazioni in cui si possa far male) in ambiente urbano mi toglie qualsiasi voglia di farlo il fatto che, essendo frequentato da persone le quali non prendono manco lontanamente in considerazione l'andar scalzi, tale ambiente non mi ritorni piacevole in quanto trascurato in tal senso.
in sintesi il piacere di andar scalzo mi viene lì negato dal fatto di dover camminare praticamente su sterco di cane, bottiglie di birra frantumate, mozziconi di sigaretta, sputazzi, polvere di smog e quant'altro... (in città, specie la mia, questa cosa è ovviamente portata all'ennesima potenza).
il discorso (e chi non cammina mai scalzo fatica a capirlo) è che l'ambiente è ospitale (e pulito) se uno ne ha coscienza fisica.
noi che camminiamo scalzi appena possiamo, è come se toccassimo ogni superficie con le mani, rendendoci conto del suo stato fisico, chi cammina sempre con le scarpe ha una barriera al tatto... e magari pure una casa più sporca della nostra.
poi, ovviamente, parlo di un approccio soggettivo alla cosa: riguarda come io personalmente mi sento fisicamente a mio agio o meno nella situazione urbana, non mi permetterei mai di alludere che chi lo facesse sarebbe più trasandato di me... per carità...
come detto più sopra, è un dato di fatto che paradossalmente chi non va mai scalzo è più trascurato di noi, sia nella pulizia personale (dei piedi, ovviamente) che in quella del proprio ambiente domestico. quiesto l'ho riscontrato direttamente e puntualmente...
io trovo naturale andar scalzo solo se mi sento in un ambiente che mi faccia sentire naturale la cosa, a prescindere da chi c'è o non c'è a far da pubblico.
ecco perchè, a parte i rompipallle di cui sopra che mi arrivano quasi dentro casa, in genere del giudizio altrui non m'importa più di tanto.
in particolare la situazione per andar scalzo la sento ostile quando sono gli altri a rendere l'ambiente per me non piacevole col loro approccio materiale, più che comportamentale. per cui mentre in ambiente naturale mi sento perfettamente a mio agio (e non vedo cosa qualcun'altro potrebbe avere da eccepire nel momento in cui uno eviti le situazioni in cui si possa far male) in ambiente urbano mi toglie qualsiasi voglia di farlo il fatto che, essendo frequentato da persone le quali non prendono manco lontanamente in considerazione l'andar scalzi, tale ambiente non mi ritorni piacevole in quanto trascurato in tal senso.
in sintesi il piacere di andar scalzo mi viene lì negato dal fatto di dover camminare praticamente su sterco di cane, bottiglie di birra frantumate, mozziconi di sigaretta, sputazzi, polvere di smog e quant'altro... (in città, specie la mia, questa cosa è ovviamente portata all'ennesima potenza).
il discorso (e chi non cammina mai scalzo fatica a capirlo) è che l'ambiente è ospitale (e pulito) se uno ne ha coscienza fisica.
noi che camminiamo scalzi appena possiamo, è come se toccassimo ogni superficie con le mani, rendendoci conto del suo stato fisico, chi cammina sempre con le scarpe ha una barriera al tatto... e magari pure una casa più sporca della nostra.
poi, ovviamente, parlo di un approccio soggettivo alla cosa: riguarda come io personalmente mi sento fisicamente a mio agio o meno nella situazione urbana, non mi permetterei mai di alludere che chi lo facesse sarebbe più trasandato di me... per carità...
come detto più sopra, è un dato di fatto che paradossalmente chi non va mai scalzo è più trascurato di noi, sia nella pulizia personale (dei piedi, ovviamente) che in quella del proprio ambiente domestico. quiesto l'ho riscontrato direttamente e puntualmente...
fabrizioc+- Numero di messaggi : 20
Data d'iscrizione : 06.04.10
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: presentazione
E questa affermazione, di cui sono convintissimo, mi fa tornare, almeno in parte, alla mia amata Svizzera, dove la pulizia è un po' una mania ma anche una forma di rispetto verso gli altri. Che dire delle mamme locali che lasciano in giro i loro bambini scalzi, se non si sentissero sicure che non moriranno di ferite e contagi?Sono stato sempre convinto che se tutti praticassero il bf, vivremmo in una città pulita.
Nella mitica Appenzell, che è il posto che conosco di più, ma che non è il solo, i bambini vanno a scuola coi piedini nudi. In quasi trent'anni che passo da quelle parti, credo di aver visto una sola scheggia di vetro una sola volta, e i loro cani devono essere terribilmente stitici oppure i padroni veramente "bene educati" perché praticamente mai ho visto loro tracce organiche in giro.
Un discorso diverso è rappresentato dalle mucche. In tre occasioni ho visto gente in giro scalza con mucche. Un pastorello sui 10-12 anni in pieno centro città, camminava scalzo davanti alle sue quattro mucche, con i piedi scalzi al riparo da ciò che talvolta le mucche lasciano dietro
Un'altra volta dei contadini in costume hanno scortato una intera mandria su uno stradone nei pressi della chiesa, e i loro figli erano scalzi e perfino un paio di adulti. Però dietro la mandria il comune aveva mandato un Unimog con spazzatrice stradale a pulire, in modo che dopo il passaggio tutto tornasse lindo come sempre.
Un po' più impressionante è stata la fiera del bestiame al rientro dagli alpeggi. Lo ricordo bene. Era il 31 ottobre 1985 e io ero di ritorno da una gita a Wolfsburg in Germania. Vista l'occasione un po' particolare ci fermammo a curiosare. Sulla piazza dei parcheggi si radunavano le mandrie e venivano contrattati gli acquisti di bestiame. Per terra c'era un po' di tutto eppure due ragazzi sui 12-14 anni camminavano imperterriti a piedi nudi e li ho anche fotografati. Se tutto questo ci può orripilare , dovremmo fare mente locale ai "bei" tempi andati, diciamo anche meno di un secolo fa, quando i bambini e i ragazzini andavano scalzi per necessità, specie in campagna. Ci sono racconti documentati di ex-piccoli mandriani che portando al pascolo le mucche in fredde mattine di fine inverno, scalzi nei parti bagnati dalla brina gelata: finivano per scaldarsi un po' i piedini immergendoli indovinate dove , cioè nelle deiezioni sfornate calde dalle mucche. E non sono morti seduta stante. Il che ci fa dimenticare in parte in quali terribili condizioni si viveva a quei "bei" tempi che tanti ripensano con ipocrita nostalgia, ma ci fa dimenticare anche quali e quante formidabili difese ha il nostro fino organismo.
Non dico mica di andare in giro in campagna a zompare da una cacca di mucca all'altra , sarei matto e sarebbe oltre modo terrificante. Però non è nemmeno il caso di chiamare il medico se un giorno per una piccola disattenzione pestassimo una cacchina di passerotto qui in città...
A proposito e saltando di palo in frasca. Stamane a Torino sono tornate le rondini, con un ritardissimo notevole rispetto allo scorso anno.
Quindi, consapevoli che se la gente fosse un po' più rispettosa e si andasse un po' più in giro scalzi, le città ne guadagnerebbe in pulizia, potremmo comunque continuare le nostre uscite scalze: chissà che qualche potenziale figlio dei fiori alla fine non esca allo scoperto e contribuisca anche lui al decoro della città (sporcando meno).
A proposito di decoro dei condom-ini (bellissima battuta), loro che PESTANO le merde dei cani e poi le spargono sulle scale e gli zerbini del condominio, vi paiono decorosi ???
Saluti decorativi
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Grazie! Ma il trucchetto di cui parli è di Lucione...lucignolo ha scritto:[...]Però, e spero che Andrea D. lo legga, mi è piaciuto tantissimo il suo trucchetto e sai perché? Perché quando affronti il discorso dei piedi nudi da calzato sei tranquillo proprio in quanto tale, [...]E bravo Andrea![/color]
Sic non vobis mellificatur apes...
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
Re: presentazione
Miseriaccia!Andrea D ha scritto:Grazie! Ma il trucchetto di cui parli è di Lucione...
Sic non vobis mellificatur apes...
Mi scuso subito con Lucione.
Hos ego versiculos feci: tulit alter honores (Virgil...lucione)
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Eh, sembra facile....
Questa mattina esco come sempre con le scarpe, per non avere problemi con i condomini,persone assolutamente civili, ma, insomma, un tantinello tradizionaliste; arrivo nei box, salgo in auto, tolgo le scarpe, esco con l' auto dal box, scendo per chiudere la serranda (nessuno in vista), ed ecco che compare da una scala secondaria un vicino che mi conosce fin da bambino. Mi vede e io mi blocco. Come un deficiente, risalgo in auto, infilo le scarpe e ridiscendo con fare "disinvolto" peggiorando la situazione. Lui dice, fai con comodo, tanto io ho tempo per tirare fuori la mia auto. Io rimango male e penso che certo lo dirà a qualcun' altro. E che capperi, non ho ucciso nessuno ! Però il problema è (ancora) nella mia testa.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: presentazione
&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&aldo1953 ha scritto:Questa mattina esco come sempre con le scarpe, per non avere problemi con i condomini,persone assolutamente civili, ma, insomma, un tantinello tradizionaliste; arrivo nei box, salgo in auto, tolgo le scarpe, esco con l' auto dal box, scendo per chiudere la serranda (nessuno in vista), ed ecco che compare da una scala secondaria un vicino che mi conosce fin da bambino. Mi vede e io mi blocco. Come un deficiente, risalgo in auto, infilo le scarpe e ridiscendo con fare "disinvolto" peggiorando la situazione. Lui dice, fai con comodo, tanto io ho tempo per tirare fuori la mia auto. Io rimango male e penso che certo lo dirà a qualcun' altro. E che capperi, non ho ucciso nessuno ! Però il problema è (ancora) nella mia testa.
Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!
No.
Non "sembra" facile.
" è " facile!!
Te le togli e basta. Poi se (se!!) qualcuno ti chiede qualcosa, una risposta qualsiasi vedi che te la trovi... Che ne so,... mi fanno male-non le sopporto più-così sto da dio ecc...
Dopo anni, anche a me (come a moltissimi navigati da quel che so) scorre un lieve brivido prima di scendere scalzo dalla macchina. Al momento di aprire lo sportello e posare il piede nudo a terra, provo la stessa sensazione di un tuffo fatto dall'alto. Se ti lasci prendere dalla più piccola esitazione sei fregato. Vài, buttati, fallo! Dopo un mezzo istante ti rendi conto che sei nella zona del non-ritorno. Per me, almeno, è impensabile risalire in macchina e ricalzarmi.
Si, è come tuffarsi in acqua: una volta che ti sei spinto è andata. E poi vada come deve andare.
E poi, vuoi mettere com'è bello sentire l'adrenalina che ti scorre dentro?
Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- A - N - D - Y -
Andy- Numero di messaggi : 301
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Caro Aldo, leggo con interesse ciò che scrivi, ma mi chiedo se sia significativo riaprire vecchi post di uno o più anni orsono o non sia meglio iniziarne uno nuovo. E' evidente che ti sei allacciato ad un post precedente che trattava lo stesso tema, ma perchè tirarsi dietro tutta la zavorra di una vecchia discussione, i cui partecipanti in parte magari nemmeno postano più sul forum?
Non so come la veda il nostro moderatore, ma questo sarebbe il mio consiglio
Non so come la veda il nostro moderatore, ma questo sarebbe il mio consiglio
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: presentazione
Sono d' accordo, solo è stato uno sfogo del momento.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: presentazione
Luca T ha scritto:Caro Fabrizio, tieni duro e pensa positivo. Anche se non te lo dicono, alla fine rimarrebbero anche delusi se non ti vedessero più girare scalzo. I casi sono due: o sei il parafulmine delle loro frustrazioni o sei colui che incarna una libertà che loro non si sanno concedere. In ogni caso fai un'opera di bene.
Camminare scalzi è come dire "fate l'amore,non la guerra!"
Ciao, prosegui tranquillo
Luca
Ciao Fabrizio!!! Eh sì concordo pienamente con Luca.
Sai è una grande libertà essere se stessi e spesso le persone fanno osservazioni anche solo per avvicinarsi ad essere liberi..
Vero è che chi non comprende questa libertà magari preferisce reputarla una stranezza se non peggio.. un giorno ad esempio un amico mi disse (e non è l'unico a pensarla così nella mia cittadina..):"Eh sì cara Barbara, chissà cosa farei io mi fosse capitato tutto ciò che è successo a te nella vita, magari andrei altro che scalzo!" Ehehehhehe ho capito che quando le persone preferiscono pensare che la mia sia una folle reazione agli eventi non propriamente positivi della mia vita non posso far altro che sorridere loro nella speranza che un pò della mia libertà frizzante e varipinta li contagi come la polvere magica di Trilli Le persone spesso non riescono ad accettare che si scelga di fare o non fare qualcosa indipendentemente da ciò che fa la massa.. e deve trovare un motivo che giustifichi un comportamento non "abituale e diffuso" perché è per loro una rassicurazione. Siamo sempre stati abituati a temere i cambiamenti e le diversità senza aprire gli occhi e vederne invece le preziose opportunità e ricchezze che ne derivano.
Benvenuto Fabrizio!
PiediDiLuna- Numero di messaggi : 296
Età : 51
Data d'iscrizione : 19.08.11
Re: presentazione
In teoria dovrei essere il moderatore di questa sezione (in base a quale criterio non so).Elan ha scritto:Non so come la veda il nostro moderatore, ma questo sarebbe il mio consiglio
Penso che non ci si dovrebbe riallacciare a post vecchi di mesi.
Meglio crearne uno nuovo.
Tuttavia capisco che sia cosa frequente vedere qualcosa che ci era sfuggito e che ci venga voglia di riprendere il discorso.
Personalmente interverrei solo nel caso che il dialogo degeneri e che porti alla riaccensione di polemiche ormai sopite; per il resto, scusate, mi sento di dare a tutti voi la massima libertà, perché sui post non sta scritta una data di scadenza.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
E allora ne approfitto anch'io per dire la mia. Concordo con Andy: anche per me, con tutti gli anni di scalzismo che ho alle spalle, farmi vedere di colpo scalzo in mezzo alla gente è come fare un tuffo dall'alto. Sto scoprendo che basta prendere bene il fiato e tapparsi il naso. Vero è che lo sto facendo al mattino presto con poca gente in giro, ma davvero poca. Però gente. E in una città come Torino ce n'é sempre fin troppa per non avere la sensazione del tuffo.per il resto, scusate, mi sento di dare a tutti voi la massima libertà, perché sui post non sta scritta una data di scadenza
Orbene questa mattina, scarpe in mano, ho percorso due terzi dell'intero tragitto per andare in ufficio (il terzo rimanente l'ho fatto in tram e con le scarpe, solo per non sforare l'orario). E ho resistito alla tentazione di lasciar cadere le scarpe e infilarmici dentro coi piedi ogni volta che incontravo qualcuno.
Qualcuno ha notato (l'ho visto, sapete...?) molti non credo però che abbiano fatto caso. Il tuffo è nella nostra testa e davvero l'unica soluzione è resistere resistere resistere
Carissimo Aldo-coetaneo, capisco che sia dura i primi tempi perché, come vedi, certe cose si provano ancora dopo anni, ma è impagabile vivere la nostra (unicamente nostra inteso come sfera privata/personale) esperienza a contatto col mondo, anche quando si presenta freddo e "ostile" come d'inverno - ecchissenefrega se chi ci vede pensa che siamo matti .
Saluti dal trampolino.
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Marco53 ha scritto:E allora ne approfitto anch'io per dire la mia. Concordo con Andy: anche per me, con tutti gli anni di scalzismo che ho alle spalle, farmi vedere di colpo scalzo in mezzo alla gente è come fare un tuffo dall'alto. Sto scoprendo che basta prendere bene il fiato e tapparsi il naso. Vero è che lo sto facendo al mattino presto con poca gente in giro, ma davvero poca. Però gente. E in una città come Torino ce n'é sempre fin troppa per non avere la sensazione del tuffo.per il resto, scusate, mi sento di dare a tutti voi la massima libertà, perché sui post non sta scritta una data di scadenza
Orbene questa mattina, scarpe in mano, ho percorso due terzi dell'intero tragitto per andare in ufficio (il terzo rimanente l'ho fatto in tram e con le scarpe, solo per non sforare l'orario). E ho resistito alla tentazione di lasciar cadere le scarpe e infilarmici dentro coi piedi ogni volta che incontravo qualcuno.
Qualcuno ha notato (l'ho visto, sapete...?) molti non credo però che abbiano fatto caso. Il tuffo è nella nostra testa e davvero l'unica soluzione è resistere resistere resistere
Carissimo Aldo-coetaneo, capisco che sia dura i primi tempi perché, come vedi, certe cose si provano ancora dopo anni, ma è impagabile vivere la nostra (unicamente nostra inteso come sfera privata/personale) esperienza a contatto col mondo, anche quando si presenta freddo e "ostile" come d'inverno - ecchissenefrega se chi ci vede pensa che siamo matti .
Saluti dal trampolino.
Marco
Posso dare un suggerimento?
Mai portare le scarpe in mano; chi vede potrà presumere che i nostri piedi abbiano problemi, la spiegazione è "evidente" ed evitiamo di darne altre. Oppure, se preferite, non vogliamo darne e rendiamo "chiaro" cosa vogliamo far capire.
Invece "bisogna far vedere" che andiamo scalzi per piacere e per "nostra scelta" quindi le scarpe vanno in uno zainetto dove non c'è altro e dove si possono riprendere, ma solo dopo averlo sfilato ed averle recuperate.
Questo è "il passo in più" che ogni barefooter "deve" fare.
Credetemi, dopo un po' lo zainetto resta a casa e magari ci dimenticate dentro le scarpe ...
bfpaulMai portare le scarpe in mano; chi vede potrà presumere che i nostri piedi abbiano problemi, la spiegazione è "evidente" ed evitiamo di darne altre. Oppure, se preferite, non vogliamo darne e rendiamo "chiaro" cosa vogliamo far capire.
Invece "bisogna far vedere" che andiamo scalzi per piacere e per "nostra scelta" quindi le scarpe vanno in uno zainetto dove non c'è altro e dove si possono riprendere, ma solo dopo averlo sfilato ed averle recuperate.
Questo è "il passo in più" che ogni barefooter "deve" fare.
Credetemi, dopo un po' lo zainetto resta a casa e magari ci dimenticate dentro le scarpe ...
Re: presentazione
Nella tasca della giacca a vento e/o i tasconi laterali dei pantaloni c'è sempre un sacchetto robusto, del mio negozio di fumetti.bfpaul ha scritto:Posso dare un suggerimento?
Mai portare le scarpe in mano
Mi serve nei momenti più disparati (e assurdi), ma soprattutto quando voglio far "sparire" sandali o infradito, come è successo a Capodanno.
Nessuno immagina che lì si celino delle calzature, al massimo qualche fumetto...
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: presentazione
In uno stralcio di tempo libero mi inserisco in questo discorso aperto da Aldo: la timidezza.
Si va per gradi.
Qualche anno fa, tornando a casa da una bella girata scalzo, ho incontrato la signora P., seria moglie di un noto commercialista che sta nella strada dove abito. La signora sgrana letteralmente gli occhi e poi si ricompone, non è ipocrisia, è che sinceramente non vuole impicciarsi, comunque io mi sento in imbarazzo.
Il giorno dopo incontro la figlia della signora P. che mi sorride, anzi quasi ride, ma non per deridermi quanto per quella spontanea allegria che i piedi scalzi suscitano. (Ero calzato) Era chiaro che in casa ne avevano parlato e la discussione alla fine era andata a mio favore.
Poi qualche giorno dopo è toccato alla giornalaia "Dottore, ma è scalzo?" e il marito di lei dice con tono rispettoso"Molti lo fanno per motivi spirituali" io rispondo "la ringrazio, è vero che io ho molti interessi spirituali, ma in realtà giro scalzo perchè mi fa bene"
Poi, ancora del tempo dopo, in banca incontrai due colleghi psicologi, li prevenni: "Ciao come va? bla bla.. non vi impressionate se sono scalzo, è una mia passione un po' stravagante".
L'impiegato della banca mi chiese delucidazioni e io gli prestai il libro di Howell che poi lui mi rese dopo due o tre mesi. Ora mi dimostra ammirazione.
Il 3 gennaio passato la signorina al banco del bar (un luogo abbastanza elegante) dove spesso vado a mangiare a pranzo mi chiede con cautela: "Scusi le posso fare una domanda" "Lei vuol sapere perché giro scalzo, vero?" "Sì" "E' uno stile di vita, la pianta del piede è un organo vivo e normalmente viene ucciso dalle suole delle scarpe" "Ah, come ha ragione.."
Ma non si tratta di mentalità borghese come si può credere. E' che in genere non ci pensa nessuno. Stamattina, anche se è festa, c'era un supermarket aperto a S.Polo in Chianti vicino alla mia casa di campagna. Un tizio abbastanza giovane e dall'aria poco convenzionale ha sussurrato all'amico: "non sono matto solo io". C'era stupore nelle sue parole.
Aldo, fai ogni volta un piccolo passo e vedrai che vai lontano.
P.S. non ho mai detto una cosa: se a me un giorno non va di andare scalzo a giro io mi calzo senza pensarci due volte.
Saluti e buon anno, un saluto particolare a Lucignolo che vedo mi ha ogni tanto citato
Luca
Si va per gradi.
Qualche anno fa, tornando a casa da una bella girata scalzo, ho incontrato la signora P., seria moglie di un noto commercialista che sta nella strada dove abito. La signora sgrana letteralmente gli occhi e poi si ricompone, non è ipocrisia, è che sinceramente non vuole impicciarsi, comunque io mi sento in imbarazzo.
Il giorno dopo incontro la figlia della signora P. che mi sorride, anzi quasi ride, ma non per deridermi quanto per quella spontanea allegria che i piedi scalzi suscitano. (Ero calzato) Era chiaro che in casa ne avevano parlato e la discussione alla fine era andata a mio favore.
Poi qualche giorno dopo è toccato alla giornalaia "Dottore, ma è scalzo?" e il marito di lei dice con tono rispettoso"Molti lo fanno per motivi spirituali" io rispondo "la ringrazio, è vero che io ho molti interessi spirituali, ma in realtà giro scalzo perchè mi fa bene"
Poi, ancora del tempo dopo, in banca incontrai due colleghi psicologi, li prevenni: "Ciao come va? bla bla.. non vi impressionate se sono scalzo, è una mia passione un po' stravagante".
L'impiegato della banca mi chiese delucidazioni e io gli prestai il libro di Howell che poi lui mi rese dopo due o tre mesi. Ora mi dimostra ammirazione.
Il 3 gennaio passato la signorina al banco del bar (un luogo abbastanza elegante) dove spesso vado a mangiare a pranzo mi chiede con cautela: "Scusi le posso fare una domanda" "Lei vuol sapere perché giro scalzo, vero?" "Sì" "E' uno stile di vita, la pianta del piede è un organo vivo e normalmente viene ucciso dalle suole delle scarpe" "Ah, come ha ragione.."
Ma non si tratta di mentalità borghese come si può credere. E' che in genere non ci pensa nessuno. Stamattina, anche se è festa, c'era un supermarket aperto a S.Polo in Chianti vicino alla mia casa di campagna. Un tizio abbastanza giovane e dall'aria poco convenzionale ha sussurrato all'amico: "non sono matto solo io". C'era stupore nelle sue parole.
Aldo, fai ogni volta un piccolo passo e vedrai che vai lontano.
P.S. non ho mai detto una cosa: se a me un giorno non va di andare scalzo a giro io mi calzo senza pensarci due volte.
Saluti e buon anno, un saluto particolare a Lucignolo che vedo mi ha ogni tanto citato
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Luca T ha scritto:un saluto particolare a Lucignolo che vedo mi ha ogni tanto citato.
Grazie, Luca!
Dovresti scrivere più spesso, perché i tuoi interventi sono sempre piacevoli.
Mi appare un po' difficile far capire ai nostri zucconi amici che siamo barefooters dal momento in cui, come hai scritto tu, ci siamo convinti che il piede è un organo vivo ucciso dall'uso continuo delle scarpe.
Io aggiungo che la bellezza del barefooting sta nella libera scelta di farlo o di non farlo.
Non dimentichiamolo mai!
Indipendentemente dalle diversissime sensazioni che tale pratica ci trasmette e, quindi, dai diversissimi punti di vista che genera.
Dovresti scrivere più spesso, perché i tuoi interventi sono sempre piacevoli.
Mi appare un po' difficile far capire ai nostri zucconi amici che siamo barefooters dal momento in cui, come hai scritto tu, ci siamo convinti che il piede è un organo vivo ucciso dall'uso continuo delle scarpe.
Io aggiungo che la bellezza del barefooting sta nella libera scelta di farlo o di non farlo.
Non dimentichiamolo mai!
Indipendentemente dalle diversissime sensazioni che tale pratica ci trasmette e, quindi, dai diversissimi punti di vista che genera.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: presentazione
Luca T ha scritto:...Un tizio abbastanza giovane e dall'aria poco convenzionale ha sussurrato all'amico: "non sono matto solo io".
Mio nipote trentenne, questa estate mi ha detto:" Zio, a volte penso di avere degli hobby un po' troppo particolari, ma poi vedo te e mi rincuoro!"
Elan- Numero di messaggi : 1087
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