Visita al Klassik Welt con volo
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Visita al Klassik Welt con volo
Come da tre anni a questa parte sono andato alla kermesse del Klassik Welt di Friedrichshafen sul lago di Costanza. Una vasta esposizione d’auto d’epoca che comprende anche vecchi aerei e motoscafi.
Come gli anni scorsi il campo base è stato allestito ad Appenzell, in Svizzera, per ovvi motivi di simpatia per il luogo e per la sua vicinanza al lago. Considerando perciò inutile recarci in Germania con l’auto per poi trovare difficoltà per i pernottamenti ed evitare il traffico “bestiale” che grava su Friedrichshafen nei giorni della manifestazione (pur attrezzata di enormi parcheggi per i visitatori) . Ci si reca perciò a piedi (nudi) dopo aver lasciato la vettura (con le scarpe dentro ) a Romanshorn nei parcheggi vicino al traghetto, si compra un praticissimo Kombi-Ticket comprensivo di andata e ritorno del traghetto stesso, dei bus-navetta e dell’ingresso alla Fiera.
Quest’anno una novità. Sono riuscito a prenotare un Rundflug (volo circolare di 40 minuti circa) a bordo del mitico Junkers 52, il famoso “Tante Ju” (come lo chiamavano i soldati tedeschi), nato come aereo civile nel 1935 e utilizzato come aereo da trasporto fino al 1945.
Scalzo.
Un rischio calcolato lasciando le Birkenstock in Svizzera e non avendo null’altro che le piante dei piedi e due infradito smontabili di estrema emergenza nel tascapane (quel tipo che vendono anche negli aeroporti da usare nelle docce).
Pur dopo anni di militanza fra i nati-scalzi e con il fulgido esempio di Paolo Selis e della Contessa che da anni viaggiano in aereo senza scarpe, avevo un pochino di ansia se avessero preteso delle calzature. Lo Ju 52 è pur sempre un aereo d’epoca e avrebbe potuto non avere (come del resto non ha) alcun riguardo per certe questioni di sicurezza odierne…
Alle 14.30 mi presento puntuale al punto d’incontro e il mio voucher viene convertito in biglietto aereo… non proprio come quelli “veri” comunque viene convertito. Alle 15.00 arriva la navetta per l’aeroporto e alle 15.45 l’imbarco. Non prima di aver passato un check in per la sicurezza, costituito da una quasi perquisizione personale e un attenta verifica del tascapane (pieno di macchine fotografiche, pile di ricambio, occhialini da sole e tutte le varie ed eventuali tranne il coltellino svizzero che prudentemente avevo lasciato nella sua patria).
Nessuno ha banfato. Niente di niente, nessun commento circa i miei rosei piedini da fuori….
L’unica che si è divertita è stata l’addetta che ha fognato nel tascapane, quando le ho spiegato che i due fogli di plastica pieghevoli che vedeva erano le mie “Notschuhe” (scarpe d’emergenza).
Solo un pochino perlplesso è stato l’addetto al trespolo d’imbarco. Sì, perché più che una scaletta ricordava quei trespoli a tre gradini che si usano in casa per curiosare nei piani alti dei mobili…. Si è un attimo preoccupato che non facessi male ma l’ho rassicurato perché io ho dei Panzerfußen (piedi corazzati) che non patiscono nulla.
A parte l’ambiente interno dell’aereo, un po’ troppo caldo, il volo è stata una vera emozione. Viaggiando a una quota non superiore ai 500 metri rispetto al suolo e con il frastuono dei tre motori che ti portano in giro per l’Allgau a 180 Km/h (l’Allgau è forse la zona più bella della Baviera), è stato bellissimo osservare il panorama dei monti (visti ad altezza delle baite!) e dei laghetti della zona. Il calore della zona passeggeri è stato mitigato aprendo un po’ i finestrini scorrevoli nella cabina dei piloti (!!!) altro che aria condizionata!
Il viaggio è terminato con un bellissimo sorvolo del lago di Costanza con virata sull’isola di Lindau e atterraggio perfetto.
A breve chiederò a Paolo di inserire le foto e questo raccontino nella mia photogallery, così che potrò condividere con voi la mia prima esperienza scalza di volo… e che volo!
Saluti avionici
Marco
Come gli anni scorsi il campo base è stato allestito ad Appenzell, in Svizzera, per ovvi motivi di simpatia per il luogo e per la sua vicinanza al lago. Considerando perciò inutile recarci in Germania con l’auto per poi trovare difficoltà per i pernottamenti ed evitare il traffico “bestiale” che grava su Friedrichshafen nei giorni della manifestazione (pur attrezzata di enormi parcheggi per i visitatori) . Ci si reca perciò a piedi (nudi) dopo aver lasciato la vettura (con le scarpe dentro ) a Romanshorn nei parcheggi vicino al traghetto, si compra un praticissimo Kombi-Ticket comprensivo di andata e ritorno del traghetto stesso, dei bus-navetta e dell’ingresso alla Fiera.
Quest’anno una novità. Sono riuscito a prenotare un Rundflug (volo circolare di 40 minuti circa) a bordo del mitico Junkers 52, il famoso “Tante Ju” (come lo chiamavano i soldati tedeschi), nato come aereo civile nel 1935 e utilizzato come aereo da trasporto fino al 1945.
Scalzo.
Un rischio calcolato lasciando le Birkenstock in Svizzera e non avendo null’altro che le piante dei piedi e due infradito smontabili di estrema emergenza nel tascapane (quel tipo che vendono anche negli aeroporti da usare nelle docce).
Pur dopo anni di militanza fra i nati-scalzi e con il fulgido esempio di Paolo Selis e della Contessa che da anni viaggiano in aereo senza scarpe, avevo un pochino di ansia se avessero preteso delle calzature. Lo Ju 52 è pur sempre un aereo d’epoca e avrebbe potuto non avere (come del resto non ha) alcun riguardo per certe questioni di sicurezza odierne…
Alle 14.30 mi presento puntuale al punto d’incontro e il mio voucher viene convertito in biglietto aereo… non proprio come quelli “veri” comunque viene convertito. Alle 15.00 arriva la navetta per l’aeroporto e alle 15.45 l’imbarco. Non prima di aver passato un check in per la sicurezza, costituito da una quasi perquisizione personale e un attenta verifica del tascapane (pieno di macchine fotografiche, pile di ricambio, occhialini da sole e tutte le varie ed eventuali tranne il coltellino svizzero che prudentemente avevo lasciato nella sua patria).
Nessuno ha banfato. Niente di niente, nessun commento circa i miei rosei piedini da fuori….
L’unica che si è divertita è stata l’addetta che ha fognato nel tascapane, quando le ho spiegato che i due fogli di plastica pieghevoli che vedeva erano le mie “Notschuhe” (scarpe d’emergenza).
Solo un pochino perlplesso è stato l’addetto al trespolo d’imbarco. Sì, perché più che una scaletta ricordava quei trespoli a tre gradini che si usano in casa per curiosare nei piani alti dei mobili…. Si è un attimo preoccupato che non facessi male ma l’ho rassicurato perché io ho dei Panzerfußen (piedi corazzati) che non patiscono nulla.
A parte l’ambiente interno dell’aereo, un po’ troppo caldo, il volo è stata una vera emozione. Viaggiando a una quota non superiore ai 500 metri rispetto al suolo e con il frastuono dei tre motori che ti portano in giro per l’Allgau a 180 Km/h (l’Allgau è forse la zona più bella della Baviera), è stato bellissimo osservare il panorama dei monti (visti ad altezza delle baite!) e dei laghetti della zona. Il calore della zona passeggeri è stato mitigato aprendo un po’ i finestrini scorrevoli nella cabina dei piloti (!!!) altro che aria condizionata!
Il viaggio è terminato con un bellissimo sorvolo del lago di Costanza con virata sull’isola di Lindau e atterraggio perfetto.
A breve chiederò a Paolo di inserire le foto e questo raccontino nella mia photogallery, così che potrò condividere con voi la mia prima esperienza scalza di volo… e che volo!
Saluti avionici
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Visita al Klassik Welt con volo
CONGRATULAZIONI!!!! Fantastico! Invidiabile! Volare su di uno Junker ... favoloso!!! Per giunta scalzo! Ti sei tolto una gran bella soddisfazione... Un mito ... Io volai, moltissimi anni fa, su di un SM81 (se non ricordo male) ... ma con le scarpe e ... molta emozione mista a ... tremarella!!! Grande esperienza.
Pino- Numero di messaggi : 93
Età : 76
Data d'iscrizione : 03.01.08
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