Vegan sì, ma con coscienza
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Vegan sì, ma con coscienza
Scusa, ma non bevi latte, non mangi formaggio e non mangi uova?Andrea Grasselli ha scritto:da quando vivo senza cibarmi di animali e derivati animali, la mia salute, già buona prima, è migliorata ancora. sto proprio bene ed ho più energie di prima.
Non sono questi derivati animali?
E secondo te i vegetali sono creature di serie B?
Chi ti ha detto che i vegetali non abbiano un'anima o che non abbiano una sensibilità a noi difficilmente comprensibile?
Ma al di la del discorso filosofico, non sei un atleta e non devi spingere il tuo motore oltre quei limiti che ti consentono di mettere a fuoco le tue reali necessità bio-alimentari.
Sebbene sia nato un business sugli integratori alimentari, è anche necessario capire che le carenze alimentari in persone dalla vita fisica molto attiva non sono una rarità.
E non sono nemmeno una rarità cedimenti apparentemente inspiegabili come infezioni ricorrenti che contraddicono il concetto stesso di salute.
Se sei attivo e vai frequentemente incontro ad infezioni delle vie respiratorie o cutanee, allora vuol dire che sei debole e che ti manca qualche elemento.
È perfettamente inutile e dannoso ricorrere ai famosi aminoacidi ramificati, alla carnitina o, peggio, al ferro parenterale, quando abbiamo le risorse alimentari naturali.
Tieni anche presente che le proteine animali sono l'unica fonte di aminoacidi che non siamo in grado di sintetizzare; è anche una questione di quantità per unità di peso.
Puoi coprire il fabbisogno con latte, uova e formaggi, ma le uova, ad esempio, ti portano anche un forte apporto di colesterolo.
I formaggi portano molti grassi, mentre il latte non è ben tollerato da tutti e può portare ad un eccessiva introduzione di calcio.
Ora, finché il fabbisogno proteico è minimo (1 gr/kg di peso corporeo) si può sperare di coprire le proprie esigenze con alimenti alternativi, ma invito alla prudenza nel caso di intensa attività fisica e nella fase di crescita rapida, infanti ed adolescenti.
Poi si può dire che la carne non piace o che, per scelta personale, ci si sente migliori perché non si uccide il povero animaletto, ma da qui a sostenere che la carne non serve di strada ce ne corre molta.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
grazie Flavio per avere spostato la discussione che avrebbe in realtà dovuto iniziare qui.
all'epoca in cui sono diventato vegano non ho avuto nessun cambiamento nella mia vita, né privata né professionale.
uno dei pilastri della scienza è quello di sapere evolvere, se nuovi elementi vengono a rimettere in questione le teorie attuali. il sito www.scienzavegetariana.it può fornire informazioni utili. è gestito da medici e la presidentessa, Luciana Baroni, che conosco personalmente, è vegana convinta e medico chirurgo a venezia.
non bevo latte, non mangio formaggio e non mangio uova, e neppure miele, e non mi vesto con pezzi di animali, né vivi né morti. non sono né smunto né deperito; non sembro ad un extraterrestre e l'unico tratto stravagante che si riconosce subito in me è che vivo scalzo.
Carl Lewis, considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, è vegano ed era vegano ai tempi delle sue prestazioni sportive.
Da wikipedia:
Nel 1990, durante la sua attività agonistica, per motivi etici e religiosi divenne vegano, e a riguardo dichiarò:
« Ho scoperto che un atleta non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Infatti il mio migliore anno nelle competizioni di atletica leggera è stato quando mi sono convertito al veganismo »
per il resto, risponderò più avanti. solo un piccolo parallelismo: come per lo scalzismo, c'è la teoria, poi c'è la pratica. io, il veganismo lo vivo nel quotidiano e so come mi sento. si possono fare un sacco di teorie sul fatto che le calzature sono necessarie e sul fatto che la carne è necessaria: alla fine, solo la realtà, il vissuto, la pratica quotidiana mi dicono se i miei comportamenti sono benefici o malefici per la mia salute.
Andrea
all'epoca in cui sono diventato vegano non ho avuto nessun cambiamento nella mia vita, né privata né professionale.
uno dei pilastri della scienza è quello di sapere evolvere, se nuovi elementi vengono a rimettere in questione le teorie attuali. il sito www.scienzavegetariana.it può fornire informazioni utili. è gestito da medici e la presidentessa, Luciana Baroni, che conosco personalmente, è vegana convinta e medico chirurgo a venezia.
non bevo latte, non mangio formaggio e non mangio uova, e neppure miele, e non mi vesto con pezzi di animali, né vivi né morti. non sono né smunto né deperito; non sembro ad un extraterrestre e l'unico tratto stravagante che si riconosce subito in me è che vivo scalzo.
Carl Lewis, considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, è vegano ed era vegano ai tempi delle sue prestazioni sportive.
Da wikipedia:
Nel 1990, durante la sua attività agonistica, per motivi etici e religiosi divenne vegano, e a riguardo dichiarò:
« Ho scoperto che un atleta non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Infatti il mio migliore anno nelle competizioni di atletica leggera è stato quando mi sono convertito al veganismo »
per il resto, risponderò più avanti. solo un piccolo parallelismo: come per lo scalzismo, c'è la teoria, poi c'è la pratica. io, il veganismo lo vivo nel quotidiano e so come mi sento. si possono fare un sacco di teorie sul fatto che le calzature sono necessarie e sul fatto che la carne è necessaria: alla fine, solo la realtà, il vissuto, la pratica quotidiana mi dicono se i miei comportamenti sono benefici o malefici per la mia salute.
Andrea
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Premoetto che non sono vegetariano pur non amando più di tanto la carne.
Cito Veronesi (vegetariano):
"Ormai è chiaro che una dieta ricca di frutta e verdura protegge contro i tumori dell'apparato digerente, dell'apparato respiratorio e di quello genitale e urinario.
Viceversa, uno stile alimentare ricco di prodotti animali e di zuccheri, associato a una vita sedentaria,
aumenta il rischio di contrarre il cancro della mammella".
---
Spesso ci limitiamo a pensare al 'povero animale' senza pensare ad un altra questione molto interessante soprattutto per considerando che le risorse della terra non sono infinite.
In pratica noi coltiviamo dei vegetali per sfamare degli animali per poi ucciderli e mangiarli. Qualcuno potrebbe far notare che a questo punto sarebbe uno spreco minore di risorse se mangiassimo quello che coltiviamo senza dove profurre dei mangimi per un animale che poi mangiamo.
Personalmente ritengo che una dieta più variegata faccia bene senza eccedere con la carne ma neppure eccedendo al contrario eliminando troppi alimenti utili.
Poi ognino si regola come crede facendo attenzione e tenendosi sotto controllo medico e senza fare i talebani. Se in qualche particolare occasione si mangia della carne non credo che sia poi un danno.
Lascio poi la parola ai più esperti.
Ciao
Andrea
Cito Veronesi (vegetariano):
"Ormai è chiaro che una dieta ricca di frutta e verdura protegge contro i tumori dell'apparato digerente, dell'apparato respiratorio e di quello genitale e urinario.
Viceversa, uno stile alimentare ricco di prodotti animali e di zuccheri, associato a una vita sedentaria,
aumenta il rischio di contrarre il cancro della mammella".
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Spesso ci limitiamo a pensare al 'povero animale' senza pensare ad un altra questione molto interessante soprattutto per considerando che le risorse della terra non sono infinite.
In pratica noi coltiviamo dei vegetali per sfamare degli animali per poi ucciderli e mangiarli. Qualcuno potrebbe far notare che a questo punto sarebbe uno spreco minore di risorse se mangiassimo quello che coltiviamo senza dove profurre dei mangimi per un animale che poi mangiamo.
Personalmente ritengo che una dieta più variegata faccia bene senza eccedere con la carne ma neppure eccedendo al contrario eliminando troppi alimenti utili.
Poi ognino si regola come crede facendo attenzione e tenendosi sotto controllo medico e senza fare i talebani. Se in qualche particolare occasione si mangia della carne non credo che sia poi un danno.
Lascio poi la parola ai più esperti.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
-
Ultima modifica di Enzo il Mer Dic 01 2010, 22:30 - modificato 1 volta.
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: Vegan sì, ma con coscienza
" ... solo la realtà, il vissuto, la pratica quotidiana mi dicono se i miei comportamenti sono benefici o malefici per la mia salute."
Siamo d'accordo, ma teniamo conto di due fattori: 1) che nè tu nè Carl Lewis siete Vegani da sempre, per cui avete assunto proteine animali nella fase più importante della vostra crescita. 2) oltre al vissuto ed alla pratica quotidiana mettici tempi piuttosto lunghi.
Quanto al concetto di "scienza vegetariana", confesso che mi lascia perplesso ... la scienza è semplicemente scienza e procede con il metodo galileiano. Quando si parla di una scienza di parte, spesso volta a dimostrare degli assunti ideologici di principio, si rischia di allontanarsi dal vero cammino scientifico.
Siamo d'accordo, ma teniamo conto di due fattori: 1) che nè tu nè Carl Lewis siete Vegani da sempre, per cui avete assunto proteine animali nella fase più importante della vostra crescita. 2) oltre al vissuto ed alla pratica quotidiana mettici tempi piuttosto lunghi.
Quanto al concetto di "scienza vegetariana", confesso che mi lascia perplesso ... la scienza è semplicemente scienza e procede con il metodo galileiano. Quando si parla di una scienza di parte, spesso volta a dimostrare degli assunti ideologici di principio, si rischia di allontanarsi dal vero cammino scientifico.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Dunque, onde evitare equivoci è bene chiarire alcune cose.
Le proteine sono componenti degli esseri viventi costituite da mattoncini a base di carbonio, idrogeno ossigeno ed azoto, gli aminoacidi.
La maggior parte li possiamo sintetizzare, altri otto li dobbiamo assumere dalla dieta, perché il nostro organismo non è in grado di fabbricarli.
Nessuna proteina è eterna.
Ognuna decade in un tempo che dipende dalla sua intima natura ed ogni proteina decaduta va sostituita.
Vi chiederete perché parlo di proteine e non di altri componenti.
Perché il fulcro della discussione fra dieta Vegan o carnivora sta proprio qui.
A parte il fatto che la dieta sana deve essere vasta, multivariata e bilanciata, si sente spesso che la carne fa male, la carne è indispensabile, la carne provoca tumori, la verdura è la panacea di tutti i mali e la soluzione alla sovrabbondante alimentazione moderna o, persino, che chi mangia verdura si ammala.
Se ne sentono di tutti i colori e, purtroppo, troppi ciarlatani (la laurea non fa testo) scrivono di tutto e siccome questo bagaglio di informazioni viene pubblicato su riviste anche di una certa notorietà, si scambiano codesti venditori di fumo per orefici della scienza.
In materia di fattori di rischio c'è una certa confusione generale.
Che la carne faccia male è tutto da dimostrare, sia per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, sia per quanto riguarda i tumori, specie quelli del colon-retto.
Di certo ogni eccesso fa male e, a prescindere dal fatto che l'apporto proteico dovrebbe essere costituito per il 50% dal mondo animale e dal 50% da quello vegetale, sappiamo che si esagera con la carne, forse divenuta simbolo di benessere socio-economico.
Ciò che dovrebbe preoccupare è lo scarso uso di fibre e l'utilizzo sempre più diffuso di anabolizzanti negli animali d'allevamento e qui sta il punto: il ristagno di sostanze tossiche e l'intervento della flora intestinale su queste scorie può portare alla formazione di molecole altamente cancerogene.
Dunque, meglio Vegan?
Né meglio, né peggio.
Teniamo presente che le proteine vegetali sono generalmente carenti di aminoacidi essenziali, perciò se si vuole mantenere lo stato di salute si deve introdurre una miscela capace di compensare le carenza parziale di ogni singolo vegetale.
Quindi legumi, riso, grano, mais, frutta secca e verdura verde possono, se sapientemente introdotti, compensare la mancanza di proteine nobili animali (carne, uova, latte, formaggi e pesce).
Però bisogna sapere quello che si fa.
A parte il fatto che certi danni carenziali possono essere evidenti solo dopo lungo tempo, è anche da tener conto che durante lo stato di accrescimento o la gravidanza od un lavoro fisico particolarmente gravoso bisogna ricalibrare la propria dieta.
Voglio dire: nulla vieta di essere vegan, ma ciò presuppone una buona conoscenza della miscela che si introduce nella macchina ed è facile, per i motivi che vi ho indicato, cadere in stati carenziali anche gravi.
Fidatevi solo di nutrizionisti di fiducia e diffidate di certi articoli che compaiono su riviste poco serie.
Mangiando carne c'est plus facile.
Ma non servono solo aminoacidi, servono anche calcio, iodio, vitamina B12.
Il calcio è abbondante nel latte e nei latticini, ma anche nelle noci, nelle mandorle e nocciole, ma mi è difficile pensare ad una soddisfazione del fabbisogno giornaliero, specie in condizioni particolari, senza mangiare abnormi quantità di frutta secca (beato chi la digerisce e chi non soffre di diverticolosi).
Lo iodio lo si trova nel pesce e nei molluschi, a meno di utilizzare sale da cucina integrato, ma ha senso usare integratori alimentari quando si ha a disposizione del cibo naturale?
Le fonti di vitamina B12 sono soprattutto di origine animale.
In genere gli alimenti di origine vegetale non contengono cobalamina, tranne nel caso dei semi di girasole, germogli (come quelli di alfalfa, detta anche Erba medica) e, comunque, in quantità tali da non scongiurare stati carenziali.
Nell'intestino umano esistono, in verità, batteri che sintetizzano la vitamina B12, ma sono situati in zone dove il fattore intrinseco non arriva, per cui l'assorbimento di vitamina è piuttosto scarso.
Quindi se siete sportivi molto attivi o in gravidanza o in fase mestruale, occhio!
Come vedete tutto si può fare, ma cum grano salis.
Se il vero problema è l'eccesso alimentare, la via giusta è la limitazione.
Se siete spinti da motivi filosofici, va bene Vegan, ma attenti alle fonti da cui attingete la vostra dieta.
Andrea Grasselli ha la fortuna di conoscere una persona (spero) esperta, ma altre persone non condividono lo stesso beneficio e la salute è troppo importante per intraprendere avventure alimentari senza cognizione di causa.
Un'ultima riflessione: siamo sommersi da un universo di molecole che servono ad accellerare i tempi naturali.
Bovini gonfiati, ma anche vegetali pieni di diossina, anticrittogamici, nitrati, nitriti e chissà che altro.
Se passate al Vegan perché eccedete nella quantità, vi dico: riducete l'introduzione calorica e fate attività fisica.
Se lo fate per filosofia di vita va bene, ma attenti, ripeto, alle linee guida che seguite: il mondo è pieno di sapientoni che vi rovinano la salute, basta pubblicare la propria opinione su una rivista ben venduta.
Attenetevi sempre ai consigli di professionisti seri, augurandovi di saperli identificare prima che sia troppo tardi.
E per concludere: essere Vegan ce lo possiamo permettere perché le risorse disponibili sono apparentemente illimitate.
Chi vive in zone ostili, non coltivabili per la maggior parte dell'anno, deve mangiare la carne delle poche prede cacciate, volente o nolente.
Beato chi può scegliere, come noi che possiamo scegliere se andare scalzi oppure no.
Scusate la lungaggine, ma consolatevi: avessi voluto fare sul serio non bastava una settimana.
Ma, in fin dei conti, sapete trovarvi da soli molte informazioni, no?
Le proteine sono componenti degli esseri viventi costituite da mattoncini a base di carbonio, idrogeno ossigeno ed azoto, gli aminoacidi.
La maggior parte li possiamo sintetizzare, altri otto li dobbiamo assumere dalla dieta, perché il nostro organismo non è in grado di fabbricarli.
Nessuna proteina è eterna.
Ognuna decade in un tempo che dipende dalla sua intima natura ed ogni proteina decaduta va sostituita.
Vi chiederete perché parlo di proteine e non di altri componenti.
Perché il fulcro della discussione fra dieta Vegan o carnivora sta proprio qui.
A parte il fatto che la dieta sana deve essere vasta, multivariata e bilanciata, si sente spesso che la carne fa male, la carne è indispensabile, la carne provoca tumori, la verdura è la panacea di tutti i mali e la soluzione alla sovrabbondante alimentazione moderna o, persino, che chi mangia verdura si ammala.
Se ne sentono di tutti i colori e, purtroppo, troppi ciarlatani (la laurea non fa testo) scrivono di tutto e siccome questo bagaglio di informazioni viene pubblicato su riviste anche di una certa notorietà, si scambiano codesti venditori di fumo per orefici della scienza.
In materia di fattori di rischio c'è una certa confusione generale.
Che la carne faccia male è tutto da dimostrare, sia per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, sia per quanto riguarda i tumori, specie quelli del colon-retto.
Di certo ogni eccesso fa male e, a prescindere dal fatto che l'apporto proteico dovrebbe essere costituito per il 50% dal mondo animale e dal 50% da quello vegetale, sappiamo che si esagera con la carne, forse divenuta simbolo di benessere socio-economico.
Ciò che dovrebbe preoccupare è lo scarso uso di fibre e l'utilizzo sempre più diffuso di anabolizzanti negli animali d'allevamento e qui sta il punto: il ristagno di sostanze tossiche e l'intervento della flora intestinale su queste scorie può portare alla formazione di molecole altamente cancerogene.
Dunque, meglio Vegan?
Né meglio, né peggio.
Teniamo presente che le proteine vegetali sono generalmente carenti di aminoacidi essenziali, perciò se si vuole mantenere lo stato di salute si deve introdurre una miscela capace di compensare le carenza parziale di ogni singolo vegetale.
Quindi legumi, riso, grano, mais, frutta secca e verdura verde possono, se sapientemente introdotti, compensare la mancanza di proteine nobili animali (carne, uova, latte, formaggi e pesce).
Però bisogna sapere quello che si fa.
A parte il fatto che certi danni carenziali possono essere evidenti solo dopo lungo tempo, è anche da tener conto che durante lo stato di accrescimento o la gravidanza od un lavoro fisico particolarmente gravoso bisogna ricalibrare la propria dieta.
Voglio dire: nulla vieta di essere vegan, ma ciò presuppone una buona conoscenza della miscela che si introduce nella macchina ed è facile, per i motivi che vi ho indicato, cadere in stati carenziali anche gravi.
Fidatevi solo di nutrizionisti di fiducia e diffidate di certi articoli che compaiono su riviste poco serie.
Mangiando carne c'est plus facile.
Ma non servono solo aminoacidi, servono anche calcio, iodio, vitamina B12.
Il calcio è abbondante nel latte e nei latticini, ma anche nelle noci, nelle mandorle e nocciole, ma mi è difficile pensare ad una soddisfazione del fabbisogno giornaliero, specie in condizioni particolari, senza mangiare abnormi quantità di frutta secca (beato chi la digerisce e chi non soffre di diverticolosi).
Lo iodio lo si trova nel pesce e nei molluschi, a meno di utilizzare sale da cucina integrato, ma ha senso usare integratori alimentari quando si ha a disposizione del cibo naturale?
Le fonti di vitamina B12 sono soprattutto di origine animale.
In genere gli alimenti di origine vegetale non contengono cobalamina, tranne nel caso dei semi di girasole, germogli (come quelli di alfalfa, detta anche Erba medica) e, comunque, in quantità tali da non scongiurare stati carenziali.
Nell'intestino umano esistono, in verità, batteri che sintetizzano la vitamina B12, ma sono situati in zone dove il fattore intrinseco non arriva, per cui l'assorbimento di vitamina è piuttosto scarso.
Quindi se siete sportivi molto attivi o in gravidanza o in fase mestruale, occhio!
Come vedete tutto si può fare, ma cum grano salis.
Se il vero problema è l'eccesso alimentare, la via giusta è la limitazione.
Se siete spinti da motivi filosofici, va bene Vegan, ma attenti alle fonti da cui attingete la vostra dieta.
Andrea Grasselli ha la fortuna di conoscere una persona (spero) esperta, ma altre persone non condividono lo stesso beneficio e la salute è troppo importante per intraprendere avventure alimentari senza cognizione di causa.
Un'ultima riflessione: siamo sommersi da un universo di molecole che servono ad accellerare i tempi naturali.
Bovini gonfiati, ma anche vegetali pieni di diossina, anticrittogamici, nitrati, nitriti e chissà che altro.
Se passate al Vegan perché eccedete nella quantità, vi dico: riducete l'introduzione calorica e fate attività fisica.
Se lo fate per filosofia di vita va bene, ma attenti, ripeto, alle linee guida che seguite: il mondo è pieno di sapientoni che vi rovinano la salute, basta pubblicare la propria opinione su una rivista ben venduta.
Attenetevi sempre ai consigli di professionisti seri, augurandovi di saperli identificare prima che sia troppo tardi.
E per concludere: essere Vegan ce lo possiamo permettere perché le risorse disponibili sono apparentemente illimitate.
Chi vive in zone ostili, non coltivabili per la maggior parte dell'anno, deve mangiare la carne delle poche prede cacciate, volente o nolente.
Beato chi può scegliere, come noi che possiamo scegliere se andare scalzi oppure no.
Scusate la lungaggine, ma consolatevi: avessi voluto fare sul serio non bastava una settimana.
Ma, in fin dei conti, sapete trovarvi da soli molte informazioni, no?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Anche io non sono vegano ne vegetariano e probabilmente non lo sarò mai in questa vita
sempre con massimo rispetto per le scelte di tutti
chiedo una cosa agli amici vegani: se non mangiate carne,latticini,uova,kase,miele e non vestite pelle perchè avete rispetto degli animali,
io non ho capito perchè fate incetta di vegetali, non sarebbero anche loro da considerare esseri viventi a tutti gli effetti con GLI STESSI DIRITTI degli animali?
sempre con massimo rispetto per le scelte di tutti
chiedo una cosa agli amici vegani: se non mangiate carne,latticini,uova,kase,miele e non vestite pelle perchè avete rispetto degli animali,
io non ho capito perchè fate incetta di vegetali, non sarebbero anche loro da considerare esseri viventi a tutti gli effetti con GLI STESSI DIRITTI degli animali?
aurobarefoot- Numero di messaggi : 51
Età : 40
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Assolutamente sì.aurobarefoot ha scritto:io non ho capito perchè fate incetta di vegetali, non sarebbero anche loro da considerare esseri viventi a tutti gli effetti con GLI STESSI DIRITTI degli animali?
Per me non sono esseri viventi di serie B.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Flavio non sapevo che tu fossi vegetariano
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Ma no! Leggi bene.Andrea77 ha scritto:Flavio non sapevo che tu fossi vegetariano
Io sono l'ultimo sopravvissuto del T. Rex.
Grande carnivoro, poco amante delle verdure, ma consapevole delle mie cattive abitudini alimentari.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Ho letto bene, hai risposto ad una domanda posta ai vegetariani
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Ed è giusto così.Andrea77 ha scritto:Ho letto bene, hai risposto ad una domanda posta ai vegetariani
Perché, appartengono ad un altro pianeta?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Flavio la mia era una battuta. Volevo solo far notare che la domanda era rivolta ai vegetariani e x come la vedo io, non essendolo, non rispondo. Poi uno può anche dire 'pur non essendo vegetariano secondo me ...'
Ciao
Andrea
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
paolo883- Numero di messaggi : 31
Data d'iscrizione : 07.08.10
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Ciao Andrea io sono vegetariana e non ancora vegana, dico non ancora perchè trovo sia l'alimentazione corretta sotto tanti punti di vista ma la mia pigrizia interferisce un pò quindi per ora mi accontento! Usi degl integratori? Io soltanto della vitamina B12 che mi pare di capire sia la più difficilmente reperibile senza ci barsi di carne. ciaooo
PiediDiLuna- Numero di messaggi : 296
Età : 51
Data d'iscrizione : 19.08.11
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Io sono onnivoro; vedo che col passare degli anni in casa mia si mangia sempre meno carne, ma non disdegnamo alcun tipo di carne né di prodotto animale, compresa la magica bistecca alla fiorentina.
Penso che gli animali destinati a cibare gli uomini debbano essere rispettati, resi felici nella loro vita e ringraziati profondamente per il dono che ci fanno. Grave colpa degli "umani" è sfruttare senza ritegno gli animali facendoli vivere in sofferenza: ecco perché la mucca pazza, la suina, l'aviaria e altro ancora che ci sarà riservato: ci meriteremmo ben di peggio.
Vengo a sapere che Andrea Grasselli è vegano, solo ora lo vengo a sapere malgrado che da molti anni ci "frequentiamo" nel forum.
Questo significa che per Andrea non si tratta di un'attaccamento settario e fanatico ma di una sua conquista personale nel cammino della sua vita.
Altri faranno altre conquiste, alcuni sulla stessa traccia seguita da lui.
Sono percorsi di conoscenza e, per ognuno in modo suo proprio, di evoluzione.
L'importante, secondo me, è che non ci siano settarismi, che non si stabilisca una definizione troppo rigida dei "buoni", perché quella sì che può portare conflitti: se ci sono dei "buoni" ci saranno sempre dei "cattivi" da combattere
Vorrei fare distinzione tra una convinzione appassionata e un'ideologia.
Chi ha una convinzione appassionata ha qualcosa da trasmettermi, chi mi vuole insegnare cosa è giusto e cosa non lo è, non mi dà proprio nulla.
Come psichiatra devo dire che in molte scelte alimentari contano anche le fobie di alcuni che si mascherano dietro atteggiamenti particolarmente rigidi.
Penso che in quest'era postmoderna l'assoluto si intrecci di continuo con il relativo, dando risultanti sempre nuove, e che il mondo si prepari a nuove grandi aperture.
Ringrazio i vegetariani e i vegani sinceri.
Luca
Penso che gli animali destinati a cibare gli uomini debbano essere rispettati, resi felici nella loro vita e ringraziati profondamente per il dono che ci fanno. Grave colpa degli "umani" è sfruttare senza ritegno gli animali facendoli vivere in sofferenza: ecco perché la mucca pazza, la suina, l'aviaria e altro ancora che ci sarà riservato: ci meriteremmo ben di peggio.
Vengo a sapere che Andrea Grasselli è vegano, solo ora lo vengo a sapere malgrado che da molti anni ci "frequentiamo" nel forum.
Questo significa che per Andrea non si tratta di un'attaccamento settario e fanatico ma di una sua conquista personale nel cammino della sua vita.
Altri faranno altre conquiste, alcuni sulla stessa traccia seguita da lui.
Sono percorsi di conoscenza e, per ognuno in modo suo proprio, di evoluzione.
L'importante, secondo me, è che non ci siano settarismi, che non si stabilisca una definizione troppo rigida dei "buoni", perché quella sì che può portare conflitti: se ci sono dei "buoni" ci saranno sempre dei "cattivi" da combattere
Vorrei fare distinzione tra una convinzione appassionata e un'ideologia.
Chi ha una convinzione appassionata ha qualcosa da trasmettermi, chi mi vuole insegnare cosa è giusto e cosa non lo è, non mi dà proprio nulla.
Come psichiatra devo dire che in molte scelte alimentari contano anche le fobie di alcuni che si mascherano dietro atteggiamenti particolarmente rigidi.
Penso che in quest'era postmoderna l'assoluto si intrecci di continuo con il relativo, dando risultanti sempre nuove, e che il mondo si prepari a nuove grandi aperture.
Ringrazio i vegetariani e i vegani sinceri.
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 76
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Ciao Luca e ciao a tutti gli scalzi!Luca T ha scritto:Penso che gli animali destinati a cibare gli uomini debbano essere rispettati, resi felici nella loro vita e ringraziati profondamente per il dono che ci fanno. Grave colpa degli "umani" è sfruttare senza ritegno gli animali facendoli vivere in sofferenza: ecco perché la mucca pazza, la suina, l'aviaria e altro ancora che ci sarà riservato: ci meriteremmo ben di peggio.
Ecco Luca, per quanto mi riguarda, è stata una scelta rimasta in sordina un pò di tempo e che è è emersa proprio nel rendermi conto che la carne di cui mi nutrivo non venivano affatto trattati con rispetto nè tanto meno fatti vivere se non felicemente, degnamente. La mia scelta è dettata sia dal rispetto verso la vita in generale per cui se posso vivere bene sensa nutrirmi di un animale scelgo di farlo sia, e non ha inciso menoo nella mia scelta, dal fatto che desidero astenermi dal prendere parte proprio al tipo di allevamenti e di trattamenti che ritengo altamente irrispettosi degli animali. Mi ritengo buona per questo? A dirti le verità non mi interessa ma certo mi sento bene nel non appoggiare più quel comportamento umano evitando il consumo di carne.
Vengo a sapere che Andrea Grasselli è vegano, solo ora lo vengo a sapere malgrado che da molti anni ci "frequentiamo" nel forum.
Questo significa che per Andrea non si tratta di un'attaccamento settario e fanatico ma di una sua conquista personale nel cammino della sua vita.
Altri faranno altre conquiste, alcuni sulla stessa traccia seguita da lui.
Sono percorsi di conoscenza e, per ognuno in modo suo proprio, di evoluzione.
L'importante, secondo me, è che non ci siano settarismi, che non si stabilisca una definizione troppo rigida dei "buoni", perché quella sì che può portare conflitti: se ci sono dei "buoni" ci saranno sempre dei "cattivi" da combattere
Vorrei fare distinzione tra una convinzione appassionata e un'ideologia.
Chi ha una convinzione appassionata ha qualcosa da trasmettermi, chi mi vuole insegnare cosa è giusto e cosa non lo è, non mi dà proprio nulla.
Come psichiatra devo dire che in molte scelte alimentari contano anche le fobie di alcuni che si mascherano dietro atteggiamenti particolarmente rigidi.
Atteggiamenti particolarmente rigidi, come anche settarismo sono secondo me solo manifestazioni di insicurezza, se sei convinto di qualcosa non hai necessita che gli altri ti seguano anche se certo sei felice di poter magari contagiare qualcuno o anche solo invitarlo a riflettere: ognuno il suo cammino scalzo o calzato che sia!
Penso che in quest'era postmoderna l'assoluto si intrecci di continuo con il relativo, dando risultanti sempre nuove, e che il mondo si prepari a nuove grandi aperture.
Ringrazio i vegetariani e i vegani sinceri.
Luca
PiediDiLuna- Numero di messaggi : 296
Età : 51
Data d'iscrizione : 19.08.11
Re: Vegan sì, ma con coscienza
ehe beati voi, a parte uno, TUTTI i vegani/e che ho conosciuto io sono estremisti fanatici,
alcuni li ho dovuti cancellare da facebook perchè mi ero rotto le palle di tutte ste cose animaliste, tipo "fermiamo gli OMICIDI nel palio dei cavalli" oppure "la carne è cancerogena" (e alcuni poi si fanno di MD,visto coi miei occhi)
alcuni li ho dovuti cancellare da facebook perchè mi ero rotto le palle di tutte ste cose animaliste, tipo "fermiamo gli OMICIDI nel palio dei cavalli" oppure "la carne è cancerogena" (e alcuni poi si fanno di MD,visto coi miei occhi)
aurobarefoot- Numero di messaggi : 51
Età : 40
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Ciao
Alcuni anni fa mi posi l'interrogativo se diventare vegetariano.
In particolare, approcciando la cosa in termini razionali, mi chiesi se fosse possibile nutrirsi in modo adeguato senza distruggere altre vite.
Penso che questi interrogativi derivassero soprattutto dal fatto che mio padre avesse messo su un piccolo allevamento di polli e conigli ai fini di un consumo domestico.
Molto ecologico ed a km 0, ma vi risparmio il racconto delle truculente scene a cui, mio malgrado, ho dovuto assistere .
Tornando ai miei interrogativi, la mia risposta è stata no, e lo sarà almeno fino a quando non sarà possibile sintetizzare artificialmente il cibo.
Quindi sono rimasto onnivoro, peraltro la condizione più naturale per un essere umano (altrimenti non saremmo in grado di digerire la carne).
Tutt'altro che fissato per carne e pesce, tranne rare eccezioni li assumo più come ingrediente di altri piatti che come portata a se stante.
Per motivi che immaginerete, non mangio coniglio e del pollo mangio solo il petto, la cui forma non ricorda per nulla l'animale da cui deriva .
Ciao
Alcuni anni fa mi posi l'interrogativo se diventare vegetariano.
In particolare, approcciando la cosa in termini razionali, mi chiesi se fosse possibile nutrirsi in modo adeguato senza distruggere altre vite.
Penso che questi interrogativi derivassero soprattutto dal fatto che mio padre avesse messo su un piccolo allevamento di polli e conigli ai fini di un consumo domestico.
Molto ecologico ed a km 0, ma vi risparmio il racconto delle truculente scene a cui, mio malgrado, ho dovuto assistere .
Tornando ai miei interrogativi, la mia risposta è stata no, e lo sarà almeno fino a quando non sarà possibile sintetizzare artificialmente il cibo.
Quindi sono rimasto onnivoro, peraltro la condizione più naturale per un essere umano (altrimenti non saremmo in grado di digerire la carne).
Tutt'altro che fissato per carne e pesce, tranne rare eccezioni li assumo più come ingrediente di altri piatti che come portata a se stante.
Per motivi che immaginerete, non mangio coniglio e del pollo mangio solo il petto, la cui forma non ricorda per nulla l'animale da cui deriva .
Ciao
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Caro Cyberteam, il tuo intervento mi è piaciuto: l'ho trovato molto onesto e, avendoti conosciuto di persona, in ottimo accordo con l'idea che mi ero fatto di te, una persona sensibile e riflessiva.
Il petto di pollo che mangiamo senza problemi perchè non ci fa pensare all' animale, è un concetto emblematico che può portare a molte riflessioni. Quella che mi capita più spesso di fare è che la nostra epoca, almeno limitatamente al nostro ricco e benestante mondo occidentale, aborrisce il concetto della morte e cerca di rimuoverlo dal proprio ambito. Ironicamente questa è una conseguenza del fatto che la vita media e l'aspettativa di vita sono cresciute ... dove prosperano o quando prosperavano miseria e malattie, gli esseri umani erano abituati a convivere con l'idea della morte, sia la propria, che, ovviamente, anche quella di altri esseri viventi ... se domani, grazie a nuove scoperte, potessimo vivere 200 anni, probabilmente l'orrore per quel capolinea lontano, ma inevitabile, crescerebbe a dismisura.
Il desiderio di cancellare la morte dal nostro panorama quotidiano, porta tutta una serie di comportamenti e di prese di posizione nuove, di cui alcune possono sembrare progressi morali ed etici, altre essere sanzionate come comportamenti egoistici e negativi, mentre in realtà hanno la stessa origine, ovvero la paura della morte che ci accompagna dall' età della ragione in poi.
L'orrore per la morte degli animali, per la caccia e per la macellazione nascono da qui. Chi vuole abolire la caccia, o la macellazione di animali per qualsivoglia scopo, in realtà vorrebbe abolire la morte ed eliminare così una possibilità di doversi confrontare con questo sgradito e temuto concetto.
Ecco perchè si preferisce il petto di pollo, che non ti ricorda il volatile... Ecco perchè si preferisce acquistare la bistecca confezionata nella vaschetta di polistirolo, che non vedere il macellaio che la taglia da una carcassa che ci ricorda troppo da vicino che prima c'era un animale vivo.
Tu hai parlato di scene truculente cui, tuo malgrado, hai dovuto assistere. La morte, specie se violenta, non può essere mai uno spettacolo piacevole per uno di noi, oggi (anche se i nostri antenati, non troppo tempo fa, andavano in visibilio per pubbliche escuzioni e spettacoli circensi di incredibile ferocia e crudeltà). La morte non ha la creanza di essere elegante e nemmeno di farsi notare poco, specialmente se a morire è un animale evolutivamente vicino a noi.
Al massimo può essere resa sopportabile (e questo è veramente tragico) rendendola impersonale, asettica e soprattuto lontana, tale da potersi confondere con quelle finte dei vidoegiochi, che invece, ci piacciono tanto.
Pensa all' equipaggio di un drone da bombardamento che opera a migliaia di km dal campo di battaglia e, finito il suo turno di lavoro, se ne va a casa da congiunti e figli ... altro che petto di pollo nell' cellophane, eppure è proprio l'amplificazione massima di questo concetto di spersonalizzazione dell'uccisione, che rende l'idea di morte più accettabile all' uomo occidentale.
Arrivato a questo punto mi chiedo io stesso a che conclusioni devo giungere. Io credo che dobbiamo riavvicinarci alla nera signora e cercare di renderci conto che ci accompagna come sgradevole convitato di pietra per tutta la vita, "come un vizio assurdo" per citare Pavese. Per quanto riguarda me, sono stato cacciatore ed ho ucciso animali di grosse dimensioni ... li ho visti morire all'istante, inquadrati nel reticolo di un cannocchiale, sparando da duecento metri, ma ne ho visti anche di feriti e mi sono dovuto imporre la freddezza ed il controllo necessario a dare il colpo di grazia per porre fine alla sofferenza.
Credo che la mia esperienza di cacciatore non sia stata solo un modo per vivere emozioni primitive e adrenaliniche, ma anche per confrontarmi con la morte e riuscire a sopportarne la vista da vicino ed in questo senso la giudico una esperienza importante e positiva.
Quando mangio carne o pesce, sono cosciente che dietro la mia alimentazione c'è una morte. Sono anche cosciente che non mangiando carne non eviterei la morte ad alcun animale, perchè tutto ciò che nasce è destinato a morire. Se qualcuno pensa che non mangiando carne evita sofferenza e morte agli animali , si sta prendendo in giro come chi, comprando il petto di pollo nella vaschetta si illude quasi che in quella vaschetta ci sia nato.
Secondo me non esiste un problema del tipo "è lecito eticamente e moralmente mangiare carne?" (in natura siamo gli unici carnivori ed onnivori a porcelo), ma esiste un problema personale, intimo, ad accettare il fatto che la propria alimentazione o il proprio benessere richiedano la morte di altri esseri viventi. Non posso dire di non sentirlo anche io ed ho il massimo rispetto per chi, privatamente, lo risolve con delle scelte che implicano delle rinunce, a mio avviso, significative.
Scuoto la testa non solo quando si cerca di imporre a tutti questo punto di vista, ma anche quando lo si vuole supportare con considerazioni scientifiche e salutistiche, che al di là dell' essere menzognere o tirate per i capelli, non sono in realtà affatto necessarie, dato che una scelta etica e di pietà, non può essere resa più meno giusta da questo tipo di motivazioni.
Il petto di pollo che mangiamo senza problemi perchè non ci fa pensare all' animale, è un concetto emblematico che può portare a molte riflessioni. Quella che mi capita più spesso di fare è che la nostra epoca, almeno limitatamente al nostro ricco e benestante mondo occidentale, aborrisce il concetto della morte e cerca di rimuoverlo dal proprio ambito. Ironicamente questa è una conseguenza del fatto che la vita media e l'aspettativa di vita sono cresciute ... dove prosperano o quando prosperavano miseria e malattie, gli esseri umani erano abituati a convivere con l'idea della morte, sia la propria, che, ovviamente, anche quella di altri esseri viventi ... se domani, grazie a nuove scoperte, potessimo vivere 200 anni, probabilmente l'orrore per quel capolinea lontano, ma inevitabile, crescerebbe a dismisura.
Il desiderio di cancellare la morte dal nostro panorama quotidiano, porta tutta una serie di comportamenti e di prese di posizione nuove, di cui alcune possono sembrare progressi morali ed etici, altre essere sanzionate come comportamenti egoistici e negativi, mentre in realtà hanno la stessa origine, ovvero la paura della morte che ci accompagna dall' età della ragione in poi.
L'orrore per la morte degli animali, per la caccia e per la macellazione nascono da qui. Chi vuole abolire la caccia, o la macellazione di animali per qualsivoglia scopo, in realtà vorrebbe abolire la morte ed eliminare così una possibilità di doversi confrontare con questo sgradito e temuto concetto.
Ecco perchè si preferisce il petto di pollo, che non ti ricorda il volatile... Ecco perchè si preferisce acquistare la bistecca confezionata nella vaschetta di polistirolo, che non vedere il macellaio che la taglia da una carcassa che ci ricorda troppo da vicino che prima c'era un animale vivo.
Tu hai parlato di scene truculente cui, tuo malgrado, hai dovuto assistere. La morte, specie se violenta, non può essere mai uno spettacolo piacevole per uno di noi, oggi (anche se i nostri antenati, non troppo tempo fa, andavano in visibilio per pubbliche escuzioni e spettacoli circensi di incredibile ferocia e crudeltà). La morte non ha la creanza di essere elegante e nemmeno di farsi notare poco, specialmente se a morire è un animale evolutivamente vicino a noi.
Al massimo può essere resa sopportabile (e questo è veramente tragico) rendendola impersonale, asettica e soprattuto lontana, tale da potersi confondere con quelle finte dei vidoegiochi, che invece, ci piacciono tanto.
Pensa all' equipaggio di un drone da bombardamento che opera a migliaia di km dal campo di battaglia e, finito il suo turno di lavoro, se ne va a casa da congiunti e figli ... altro che petto di pollo nell' cellophane, eppure è proprio l'amplificazione massima di questo concetto di spersonalizzazione dell'uccisione, che rende l'idea di morte più accettabile all' uomo occidentale.
Arrivato a questo punto mi chiedo io stesso a che conclusioni devo giungere. Io credo che dobbiamo riavvicinarci alla nera signora e cercare di renderci conto che ci accompagna come sgradevole convitato di pietra per tutta la vita, "come un vizio assurdo" per citare Pavese. Per quanto riguarda me, sono stato cacciatore ed ho ucciso animali di grosse dimensioni ... li ho visti morire all'istante, inquadrati nel reticolo di un cannocchiale, sparando da duecento metri, ma ne ho visti anche di feriti e mi sono dovuto imporre la freddezza ed il controllo necessario a dare il colpo di grazia per porre fine alla sofferenza.
Credo che la mia esperienza di cacciatore non sia stata solo un modo per vivere emozioni primitive e adrenaliniche, ma anche per confrontarmi con la morte e riuscire a sopportarne la vista da vicino ed in questo senso la giudico una esperienza importante e positiva.
Quando mangio carne o pesce, sono cosciente che dietro la mia alimentazione c'è una morte. Sono anche cosciente che non mangiando carne non eviterei la morte ad alcun animale, perchè tutto ciò che nasce è destinato a morire. Se qualcuno pensa che non mangiando carne evita sofferenza e morte agli animali , si sta prendendo in giro come chi, comprando il petto di pollo nella vaschetta si illude quasi che in quella vaschetta ci sia nato.
Secondo me non esiste un problema del tipo "è lecito eticamente e moralmente mangiare carne?" (in natura siamo gli unici carnivori ed onnivori a porcelo), ma esiste un problema personale, intimo, ad accettare il fatto che la propria alimentazione o il proprio benessere richiedano la morte di altri esseri viventi. Non posso dire di non sentirlo anche io ed ho il massimo rispetto per chi, privatamente, lo risolve con delle scelte che implicano delle rinunce, a mio avviso, significative.
Scuoto la testa non solo quando si cerca di imporre a tutti questo punto di vista, ma anche quando lo si vuole supportare con considerazioni scientifiche e salutistiche, che al di là dell' essere menzognere o tirate per i capelli, non sono in realtà affatto necessarie, dato che una scelta etica e di pietà, non può essere resa più meno giusta da questo tipo di motivazioni.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Elan ha scritto:
Il desiderio di cancellare la morte dal nostro panorama quotidiano, porta tutta una serie di comportamenti e di prese di posizione nuove, di cui alcune possono sembrare progressi morali ed etici, altre essere sanzionate come comportamenti egoistici e negativi, mentre in realtà hanno la stessa origine, ovvero la paura della morte che ci accompagna dall' età della ragione in poi.
L'orrore per la morte degli animali, per la caccia e per la macellazione nascono da qui. Chi vuole abolire la caccia, o la macellazione di animali per qualsivoglia scopo, in realtà vorrebbe abolire la morte ed eliminare così una possibilità di doversi confrontare con questo sgradito e temuto concetto.
Scuoto la testa non solo quando si cerca di imporre a tutti questo punto di vista, ma anche quando lo si vuole supportare con considerazioni scientifiche e salutistiche, che al di là dell' essere menzognere o tirate per i capelli, non sono in realtà affatto necessarie, dato che una scelta etica e di pietà, non può essere resa più meno giusta da questo tipo di motivazioni.
Grande Elan!! You nailed it!
secondo me sono dei residuati dei vecchi greenpeace&co in cerca di qualcosa da combattere, io mi chiedo che senso abbia tutto questo, dove cazzo sta scritto che la carne è cancerogena?
e noi veniamo pompati di antibiotici perchè mangiando cadaveri (cit.) assorbiamo anche i farmaci che vengono dati loro, oook,
e i fitofarmaci presenti nelle tanto amate verdurette biologiche? anche nelle coltivazioni biologiche ci vanno giu pesante con il chimico (sotto una certa soglia è biologico,sopra no, questo mi è stato detto da un agronomo professionista)
O quelle robe tipo seitan che vengono prodotte stufando enormi quantità di soia di dubbia (asiatica) provenienza
come dice cyberteam se davvero fossimo come millantato dai mangiafagioli dovremmo morire dopo la prima braciola o fetta di prosciutto
aurobarefoot- Numero di messaggi : 51
Età : 40
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Ehmm, il seitan è farina di frumento privata di glutine e compattata. Quello che intendi tu è il tofu, di cui sono ghiotto.aurobarefoot ha scritto:O quelle robe tipo seitan che vengono prodotte stufando enormi quantità di soia di dubbia (asiatica) provenienza
Proprio perché ne sono ghiotto mi sono informato: tutto il tofu fresco che trovi in Italia è fatto con soia italiana (quindi non transgenica per legge) e con fitofarmaci legali e non di dubbia provenienza.
Tra l'altro alcuni giapponesi di passaggio hanno detto che il tofu fatto con la soia italiana è migliore di quello giapponese, fatto, credo, con soia spesso transgenica proveniente da Nord e Sud America.
(Non ho niente in contrario contro gli OGM ben fatti, ma la soia Monsanto è un prodotto inferiore alla soia "tradizionale", solo molto pompato.)
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Caro Elan, abbiamo idee differenti se non opposte su vari argomenti, ma il tuo post mi trova sostanzialmente d'accordo su quasi tutti i punti.
Non sono un cacciatore, probabilmente non riuscirei a torcere il collo ad un pollo, ma la tua analisi della paura della morte mi sembra estremamente corretta.
Cinquant'anni fa, un bambino conosceva ed accettava la morte: vedeva morire uomini, donne ed animali attorno a sé ed accettava tutto questo come parte del ciclo naturale.
Oggi molti bambini, tenuti artificialmente lontano dall'esperienza della morte, rischiano traumi pesantissimi per la morte di un criceto e sono sostanzialmente impreparati ad affrontare la vita vera (che è fatta anche di morte).
Non sono un cacciatore, probabilmente non riuscirei a torcere il collo ad un pollo, ma la tua analisi della paura della morte mi sembra estremamente corretta.
Cinquant'anni fa, un bambino conosceva ed accettava la morte: vedeva morire uomini, donne ed animali attorno a sé ed accettava tutto questo come parte del ciclo naturale.
Oggi molti bambini, tenuti artificialmente lontano dall'esperienza della morte, rischiano traumi pesantissimi per la morte di un criceto e sono sostanzialmente impreparati ad affrontare la vita vera (che è fatta anche di morte).
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Beh, i petti di pollo sono ricavati da polli di razza Cornish o ibridi della stessa, selezionati per avere un petto abnorme, che a volte crea addirittura problemi nei movimenti.cyberteam ha scritto:Per motivi che immaginerete, non mangio coniglio e del pollo mangio solo il petto, la cui forma non ricorda per nulla l'animale da cui deriva.
Personalmente amo di più cosce e sottocosce, per non parlare delle zampe, una leccornia da intenditori che pochi apprezzano perché non hanno il coraggio di assaggiarle.
Da piccolo mi contendevo con i miei fratelli (siamo in tre) le DUE zampe che uscivano dalla pentola dove mia madre aveva fatto il brodo, ultimamente le ho apprezzate anche al modo cinese, cotte, disossate e condite con olio e peperoncino(*).
(*) Per i romani: le trovate al ristorante "Lago Azzurro" Via di San Vito 16, ma solo se siete cinesi o, come me, avete fatto vedere alla proprietaria che conoscete la cucina cinese "vera", identificando correttamente le "lingue d'anatla", altrimenti vi trattano da turisti occidentali e vi danno involtini primavera e riso alla cantonese.
Oppure le trovare, preparate con le sue manine dalla proprietaria, al banco frigo dell'alimentari cinese di Via Principe Umberto (al 6, credo).
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Vegan sì, ma con coscienza
Grazie Rei, l'apprezzamento, proprio in virtù delle nostra usuale differenza di visioni, mi fa particolarmente piacere. Quanto al pollo (tacchino, faraona, ecc), non c'è modo in cui non lo mangerei.... a dire la verità, persino la vista di un pollo vivo mi da un certo appetito
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
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