A PIEDI NUDI
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A PIEDI NUDI
Vi segnalo l'uscita di "A PIEDI NUDI - Tutte le buone ragioni per liberarsi dalle scarpe" del podiatra e barefooter Daniel Howell, in libreria in questi giorni.
Un libro di 180 pagine veramente ben scritto e che porta solidi argomenti a sostegno di ciò che afferma.
Da non perdere ASSOLUTAMENTE!
bfpaul
Un libro di 180 pagine veramente ben scritto e che porta solidi argomenti a sostegno di ciò che afferma.
Da non perdere ASSOLUTAMENTE!
bfpaul
Re: A PIEDI NUDI
Entro nella libreria dove sono cliente affezionato in tenuta invernale (infradito) e con un biglietto in mano con i dati del libro. Mentre porgo il biglietto al libraio alla cassa (senza dire il titolo) arriva il collega con un libro in mano dicendo: "Forse questo la interessa..."
E io, mostrando il biglietto: "È esattamente quello che ero venuto a prendere!"
Conoscere, saper consigliare ed accontentare i clienti è la vera differenza tra un libraio ed un semplice commesso.
E io, mostrando il biglietto: "È esattamente quello che ero venuto a prendere!"
Conoscere, saper consigliare ed accontentare i clienti è la vera differenza tra un libraio ed un semplice commesso.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: A PIEDI NUDI
bene!NonSoloSolo ha scritto:Daniel Howell è un docente di Biologia alla Liberty University dove insegna Anatomia Umana e Fisiologia. Conduce un progetto di ricerca biomedica alla Duke University. Da molti anni studia le conseguenze mediche e anatomiche dell’utilizzo delle scarpe. Dal 2007 ha percorso più di 2000 miglia a piedi scalzi.
Normale, ma non naturale
Vi capita di togliervi le scarpe come prima cosa appena rientrate a casa, o di sfilarvele sotto la scrivania quando siete al lavoro?
Apprezzate la sensazione di camminare a piedi nudi sulla sabbia o nel vostro giardino? Siete tra coloro che soffrono abitualmente
di dolore ai piedi e stanno sempre in farmacia nella speranza di trovare qualche nuovo rimedio o plantare, o hanno l’armadio pieno di carissime scarpe “comode”, che in realtà non lo sono affatto?
So cosa provate, soprattutto quando sono costretto a indossare un paio di scarpe… Un docente di anatomia conosce bene le ragioni che si celano dietro questi disturbi. Ciò nonostante, però, molti medici e podiatri continuano a consigliare ai propri pazienti l’utilizzo di scarpe “comode” o “intelligenti”, mentre dovrebbero spingerli a farne a meno il più spesso possibile, o almeno in alcuni momenti della giornata. Chiedere a qualcuno di indossare una scarpa intelligente è come chiedergli di fumare una sigaretta intelligente.
SCARICA LE PRIME 16 PAGINE
Titolo: A piedi nudi. Tutte le buone ragioni per liberarsi delle scarpe
Autore: Howell Daniel
Traduttore: Frasca F.
Editore: Orme Editori
Collana: Secondo natura
Anno di Pubblicazione: 2011
ISBN: 8888774718
ISBN-13: 9788888774718
Pagine: 188
Reparto: Medicina
Prezzo: € 14.00
domani lo ordino in libreria :-)
Giorgio
NonSoloSolo
bfpaul
Re: A PIEDI NUDI
Ho letto il libro ieri, e direi che è interessante anche per chi, come noi, certe cose le sa. Diciamo che fornisce tutta una serie di risposte che magari uno preso alla sprovvista non è in grado di dare. E poi può essere un ottimo strumento di educazione preventiva—del tipo: ti regalo questo libro, leggilo, e poi non stupirti se mi vedi in giro scalzo. (Ho già in mente due o tre persone a cui regalarlo, per ragioni diverse.)
Non so come sia stata adattata la traduzione italiana, ma l'originale ovviamente è molto centrato sugli Stati Uniti e i loro usi e costumi, nonché le loro leggi locali e federali. Credo comunque che il grosso della questione possa essere tranquillamente considerato valido anche per l'Italia.
L'unica cosa su cui non sono d'accordo con l'autore è il consiglio di iscriversi alla SBL. L'ho fatto due volte in passato, e ogni volta è stata un'esperienza tutt'altro che edificante. Ma immagino quanto peso abbia avuto la SBL nella stesura del libro, e quindi non posso certo biasimarlo per il consiglio.
Una sezione del libro che non trovo particolarmente utile è la serie di interventi in prima persona di barefooters che raccontano le proprie esperienze: si tratta per lo più di poche righe poco sostanziali, a differenza del resto del libro che invece tende (e normalmente riesce) a presentare dei fatti—dati e riferimenti alla mano.
Non so come sia stata adattata la traduzione italiana, ma l'originale ovviamente è molto centrato sugli Stati Uniti e i loro usi e costumi, nonché le loro leggi locali e federali. Credo comunque che il grosso della questione possa essere tranquillamente considerato valido anche per l'Italia.
L'unica cosa su cui non sono d'accordo con l'autore è il consiglio di iscriversi alla SBL. L'ho fatto due volte in passato, e ogni volta è stata un'esperienza tutt'altro che edificante. Ma immagino quanto peso abbia avuto la SBL nella stesura del libro, e quindi non posso certo biasimarlo per il consiglio.
Una sezione del libro che non trovo particolarmente utile è la serie di interventi in prima persona di barefooters che raccontano le proprie esperienze: si tratta per lo più di poche righe poco sostanziali, a differenza del resto del libro che invece tende (e normalmente riesce) a presentare dei fatti—dati e riferimenti alla mano.
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: A PIEDI NUDI
october ha scritto:Una sezione del libro che non trovo particolarmente utile è la serie di interventi in prima persona di barefooters che raccontano le proprie esperienze: si tratta per lo più di poche righe poco sostanziali, a differenza del resto del libro che invece tende (e normalmente riesce) a presentare dei fatti—dati e riferimenti alla mano.
Soprattutto tanta bibliografia autorevole.
Un conto è l'opinione, altra cosa sono le informazioni documentate.
Non concederei spazi a chi vuol parlare di barefooting con le scarpe perennemente ai piedi.
Un conto è l'opinione, altra cosa sono le informazioni documentate.
Non concederei spazi a chi vuol parlare di barefooting con le scarpe perennemente ai piedi.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
Non concederei spazi a chi vuol parlare di barefooting con le scarpe perennemente ai piedi.
Io non estremizzerei più di tanto; c'è caso e caso..... se uno che non è BF parla del barefooting in maniera seria, obiettiva perchè non stare a sentirlo o perchè non leggere ciò che scrive ? Io penso che l'esperienza che facciamo quotidianamente non debba, in nessun modo, darci la presunzione di possedere la verità assoluta sull'argomento.... io amo ascoltare l'altro, anche chi la pensa diversamente da me e chi non vive o non ha vissuto la mia stessa esperienza, perchè credo che si debba grande rispetto all'opinione altrui, se essa è espressa con intelligenza e senso critico; e sarebbe comunque importante vedere e capire come ci vedono dall'esterno.....
Re: A PIEDI NUDI
Marc_63 ha scritto:Io non estremizzerei più di tanto; c'è caso e caso..... se uno che non è BF parla del barefooting in maniera seria, obiettiva perchè non stare a sentirlo o perchè non leggere ciò che scrive ? Io penso che l'esperienza che facciamo quotidianamente non debba, in nessun modo, darci la presunzione di possedere la verità assoluta sull'argomento.... io amo ascoltare l'altro, anche chi la pensa diversamente da me e chi non vive o non ha vissuto la mia stessa esperienza, perchè credo che si debba grande rispetto all'opinione altrui, se essa è espressa con intelligenza e senso critico; e sarebbe comunque importante vedere e capire come ci vedono dall'esterno.....
Sono d'accordo, ma io mi riferivo in particolare a chi parla di barefooting senza cognizione di causa, condannandolo senza appello e, soprattutto, senza fonti di informazione obiettive.
Insomma, se non si conosce il barefooting forse è meglio tacere, evitando di nascondere la propria ignoranza dietro ad un titolo di studio (scientifico).
Qui ci colloco pure i vari medici, fra cui proprio i podologi, che continuano a scagliare strali sul gimnopodismo come causa di infezioni e di crollo dell'arco plantare.
Ora, l'autore del libro, oltre a citare fonti di letteratura internazionale dove sono stati pubblicati articoli che riguardano la meccanica e la fisiologia della camminata scalza, argomenta seriamente su ciò che scrive, in modo logico e rigoroso, pur senza nascondere i rischi quando ci sono.
E la cosa che mi fa molto piacere è che tante cose che il podiatra ha scritto nel suo libro "A piedi nudi", parlando di pericoli biologici, sono le stesse che ho scritto anch'io in alcuni post di questo forum (bisogna aver voglia di andare un po' indietro).
Una bella soddisfazione.
Insomma, se non si conosce il barefooting forse è meglio tacere, evitando di nascondere la propria ignoranza dietro ad un titolo di studio (scientifico).
Qui ci colloco pure i vari medici, fra cui proprio i podologi, che continuano a scagliare strali sul gimnopodismo come causa di infezioni e di crollo dell'arco plantare.
Ora, l'autore del libro, oltre a citare fonti di letteratura internazionale dove sono stati pubblicati articoli che riguardano la meccanica e la fisiologia della camminata scalza, argomenta seriamente su ciò che scrive, in modo logico e rigoroso, pur senza nascondere i rischi quando ci sono.
E la cosa che mi fa molto piacere è che tante cose che il podiatra ha scritto nel suo libro "A piedi nudi", parlando di pericoli biologici, sono le stesse che ho scritto anch'io in alcuni post di questo forum (bisogna aver voglia di andare un po' indietro).
Una bella soddisfazione.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
Per precisare, cito dalla biografia già riportata su: "Daniel Howell è un docente di Biologia alla Liberty University dove insegna Anatomia Umana e Fisiologia."
Ossia, non esattamente un podiatra/podologo. Forse uno con qualche cognizione in più e senz'altro con meno preconcetti. Peraltro, ho visto un paio di interviste all'autore (i video sono sul suo sito http://drdanielhowell.com/), che mi pare uno che anche di persona non ne esce come un mattacchione. Purtroppo, però, appena uno è invitato al Today Show rischia sempre di essere annoverato tra i casi da circo—specie quando una delle presentatrici conclude dicendo "Io *devo* portare le scarpe", mostrando di non avere ascoltato un'acca o di fregarsene di chi ha come ospite. Rischi della televisione popolare.
Tra tutto quello che dice nelle interviste, mi fa ridere che nonostante tutto quello che scrive nel libro la sua università lo obblighi a portare le scarpe quando insegna. Predica bene, ma quanto a razzolare…
Ossia, non esattamente un podiatra/podologo. Forse uno con qualche cognizione in più e senz'altro con meno preconcetti. Peraltro, ho visto un paio di interviste all'autore (i video sono sul suo sito http://drdanielhowell.com/), che mi pare uno che anche di persona non ne esce come un mattacchione. Purtroppo, però, appena uno è invitato al Today Show rischia sempre di essere annoverato tra i casi da circo—specie quando una delle presentatrici conclude dicendo "Io *devo* portare le scarpe", mostrando di non avere ascoltato un'acca o di fregarsene di chi ha come ospite. Rischi della televisione popolare.
Tra tutto quello che dice nelle interviste, mi fa ridere che nonostante tutto quello che scrive nel libro la sua università lo obblighi a portare le scarpe quando insegna. Predica bene, ma quanto a razzolare…
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: A PIEDI NUDI
ho ordinato il libro nella libreria di una mia amica a grosseto, quindi non l'ho ancora letto. lo leggerò molto volentieri!
penso che sia un gran bene disporre di un libro così, però, a mio avviso, la credibilità profonda è presente solo quando si vive ciò che si predica. per me è importante integrare l'intelletto e il corpo, passando dal cuore, che è il centro e fa da ponte tra i due (uh, qui sono io che predico bene e razzolo male, infatti a volte non riesco a integrare intelletto-cuore-corpo).
un saluto dalla svizzera
Andrea
predica scalzo e razzola... scarpato!october ha scritto:Tra tutto quello che dice nelle interviste, mi fa ridere che nonostante tutto quello che scrive nel libro la sua università lo obblighi a portare le scarpe quando insegna. Predica bene, ma quanto a razzolare…
penso che sia un gran bene disporre di un libro così, però, a mio avviso, la credibilità profonda è presente solo quando si vive ciò che si predica. per me è importante integrare l'intelletto e il corpo, passando dal cuore, che è il centro e fa da ponte tra i due (uh, qui sono io che predico bene e razzolo male, infatti a volte non riesco a integrare intelletto-cuore-corpo).
un saluto dalla svizzera
Andrea
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
E ti sembra poco?october ha scritto:Per precisare, cito dalla biografia già riportata su: "Daniel Howell è un docente di Biologia alla Liberty University dove insegna Anatomia Umana e Fisiologia."
Ossia, non esattamente un podiatra/podologo. Forse uno con qualche cognizione in più e senz'altro con meno preconcetti.
Con qualche cognizione in più mi sembra davvero riduttivo e persino offensivo nei confronti di un docente di Anatomia Umana e di Fisiologia.
Sulla copertina posteriore, inoltre, c'è un commento di Michael Niremberg, podiatra e membro dell'American Society of Forensic Podiatry.
Da pagina 7 a pagina 10 c'è la presentazione di Ray McClanahan, podiatra della Nothwest Foot & Ankle (Oregon).
Da pagina 173 a pagina 183 sono citate 73 fonti da consultare, fra cui "The Lancet", ma le altre riviste citate non sono meno autorevoli.
Francamente non so da cosa tu tragga le tue osservazioni.
Sulla copertina posteriore, inoltre, c'è un commento di Michael Niremberg, podiatra e membro dell'American Society of Forensic Podiatry.
Da pagina 7 a pagina 10 c'è la presentazione di Ray McClanahan, podiatra della Nothwest Foot & Ankle (Oregon).
Da pagina 173 a pagina 183 sono citate 73 fonti da consultare, fra cui "The Lancet", ma le altre riviste citate non sono meno autorevoli.
Francamente non so da cosa tu tragga le tue osservazioni.
Peraltro, ho visto un paio di interviste all'autore (i video sono sul suo sito http://drdanielhowell.com/), che mi pare uno che anche di persona non ne esce come un mattacchione. Purtroppo, però, appena uno è invitato al Today Show rischia sempre di essere annoverato tra i casi da circo—specie quando una delle presentatrici conclude dicendo "Io *devo* portare le scarpe", mostrando di non avere ascoltato un'acca o di fregarsene di chi ha come ospite. Rischi della televisione popolare.
Dire cose vere ed anche documentate non vuol dire sfondare porte aperte.
Chi è ignorante in materia e si nutre dei propri pregiudizi di sicuro non si lascerà spaventare facilmente e nemmeno convincere dall'oggi al domani.
E se anche non è ignorante tieni presente che alla fine delle scuole elementari un bambino è già belle che programmato a ritenere le scarpe parte della propria anatomia (peraltro cosa citata dall'autore: capitolo 6, pagina 109).
Chi è ignorante in materia e si nutre dei propri pregiudizi di sicuro non si lascerà spaventare facilmente e nemmeno convincere dall'oggi al domani.
E se anche non è ignorante tieni presente che alla fine delle scuole elementari un bambino è già belle che programmato a ritenere le scarpe parte della propria anatomia (peraltro cosa citata dall'autore: capitolo 6, pagina 109).
Tra tutto quello che dice nelle interviste, mi fa ridere che nonostante tutto quello che scrive nel libro la sua università lo obblighi a portare le scarpe quando insegna. Predica bene, ma quanto a razzolare…
Scusa, ma questo cosa c'entra?
Io sono un barefooter superconvinto che va scalzo tutto l'anno, ma di fronte a certi obblighi professionali o di divisa devo necessariamente piegarmi.
E se il Magnifico Rettore ti dice che devi entrare nell'Università calzato, lo devi fare, punto e basta.
O gli metti una bomba sotto il culo, disposto a passare il resto dei tuoi giorni in carcere (dove non so se si può stare scalzi), oppure fai la piega e ti adegui.
Del resto l'autore che ti fa tanto ridere, coerentemente afferma che "L'obiettivo, ricordatelo sempre, è di portare meno le scarpe, non dichiarare guerra a tutti i negozi della città!" (capitolo 9, pagina 152).
Ed io aggiungo, semmai fosse necessario dirlo, che non dobbiamo nemmeno dichiarare guerra al mondo intero.
Detto questo, non vedo quel predicare bene e razzolare male di cui tu parli.
A proposito, ma tu il libro lo hai letto?
Io sono un barefooter superconvinto che va scalzo tutto l'anno, ma di fronte a certi obblighi professionali o di divisa devo necessariamente piegarmi.
E se il Magnifico Rettore ti dice che devi entrare nell'Università calzato, lo devi fare, punto e basta.
O gli metti una bomba sotto il culo, disposto a passare il resto dei tuoi giorni in carcere (dove non so se si può stare scalzi), oppure fai la piega e ti adegui.
Del resto l'autore che ti fa tanto ridere, coerentemente afferma che "L'obiettivo, ricordatelo sempre, è di portare meno le scarpe, non dichiarare guerra a tutti i negozi della città!" (capitolo 9, pagina 152).
Ed io aggiungo, semmai fosse necessario dirlo, che non dobbiamo nemmeno dichiarare guerra al mondo intero.
Detto questo, non vedo quel predicare bene e razzolare male di cui tu parli.
A proposito, ma tu il libro lo hai letto?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
In effetti, il buon Daniel Howell sembra piuttosto qualificato.lucignolo ha scritto:E ti sembra poco?october ha scritto:Per precisare, cito dalla biografia già riportata su: "Daniel Howell è un docente di Biologia alla Liberty University dove insegna Anatomia Umana e Fisiologia."Ossia, non esattamente un podiatra/podologo. Forse uno con qualche cognizione in più e senz'altro con meno preconcetti.Con qualche cognizione in più mi sembra davvero riduttivo e persino offensivo nei confronti di un docente di Anatomia Umana e di Fisiologia.
Sulla copertina posteriore, inoltre, c'è un commento di Michael Niremberg, podiatra e membro dell'American Society of Forensic Podiatry.
Da pagina 7 a pagina 10 c'è la presentazione di Ray McClanahan, podiatra della Nothwest Foot & Ankle (Oregon).
Da pagina 173 a pagina 183 sono citate 73 fonti da consultare, fra cui "The Lancet", ma le altre riviste citate non sono meno autorevoli.
Francamente non so da cosa tu tragga le tue osservazioni.Peraltro, ho visto un paio di interviste all'autore (i video sono sul suo sito http://drdanielhowell.com/), che mi pare uno che anche di persona non ne esce come un mattacchione. Purtroppo, però, appena uno è invitato al Today Show rischia sempre di essere annoverato tra i casi da circo—specie quando una delle presentatrici conclude dicendo "Io *devo* portare le scarpe", mostrando di non avere ascoltato un'acca o di fregarsene di chi ha come ospite. Rischi della televisione popolare.Dire cose vere ed anche documentate non vuol dire sfondare porte aperte.
Chi è ignorante in materia e si nutre dei propri pregiudizi di sicuro non si lascerà spaventare facilmente e nemmeno convincere dall'oggi al domani.
E se anche non è ignorante tieni presente che alla fine delle scuole elementari un bambino è già belle che programmato a ritenere le scarpe parte della propria anatomia (peraltro cosa citata dall'autore: capitolo 6, pagina 109).Tra tutto quello che dice nelle interviste, mi fa ridere che nonostante tutto quello che scrive nel libro la sua università lo obblighi a portare le scarpe quando insegna. Predica bene, ma quanto a razzolare…Scusa, ma questo cosa c'entra?
Io sono un barefooter superconvinto che va scalzo tutto l'anno, ma di fronte a certi obblighi professionali o di divisa devo necessariamente piegarmi.
E se il Magnifico Rettore ti dice che devi entrare nell'Università calzato, lo devi fare, punto e basta.
O gli metti una bomba sotto il culo, disposto a passare il resto dei tuoi giorni in carcere (dove non so se si può stare scalzi), oppure fai la piega e ti adegui.
Del resto l'autore che ti fa tanto ridere, coerentemente afferma che "L'obiettivo, ricordatelo sempre, è di portare meno le scarpe, non dichiarare guerra a tutti i negozi della città!" (capitolo 9, pagina 152).
Ed io aggiungo, semmai fosse necessario dirlo, che non dobbiamo nemmeno dichiarare guerra al mondo intero.
Detto questo, non vedo quel predicare bene e razzolare male di cui tu parli.
A proposito, ma tu il libro lo hai letto?
Ma vorrei tornare sulle ultime considerazioni che saranno l'ennesima ripetizione per chi mi conosce e che forse saranno novità per gli amici recenti. Ho sempre detto:- Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno! -
Per cui andiamo scalzi serenamente, non siamo e non vediamoci in vetrina, non siamo contro nessuno, rispettiamo gli obblighi professionali e, aggiungo, come dice il nostro Autore: L'obiettivo, ricordatelo sempre, è di portare meno le scarpe, non dichiarare guerra a tutti i negozi della città!
bfpaul
Re: A PIEDI NUDI
lucignolo ha scritto:A proposito, ma tu il libro lo hai letto?
Come ho detto in un commento precedente, sì. L'ho letto sabato. Non partire sulla difensiva, Flavio. I miei commenti volevano in primo luogo essere sarcastici visto che poco più sopra Howell era stato definito "podiatra". E infatti, mi pare che siamo d'accordo sul fatto che le sue competenze siano ben superiori a quelle di uno che cura un occhio pollino.
In secondo luogo, il razzolare era riferito a un punto in particolare del libro (che non ho qui con me, quindi non riesco a citare) che sostiene che si debbano in un certo modo educare anche i datori di lavoro. Specialmente visto che, come l'autore stesso sostiene (e come io stesso posso confermare) l'ambiente accademico americano è meno formale di altri ambienti lavorativi. (Mi rendo conto però del fatto che uno che insegna anatomia non sia sempre solo dietro una cattedra, e che in certi luoghi come laboratori e simili abbia senso portare scarpe di qualche tipo.)
Comunque sia, era una strizzata d'occhio, e non certo un rimprovero. Ribadisco che questo libro, pur non dicendo cose che noi non sappiamo già, ci potrà essere utile a comunicare con gli altri. "Vuoi sapere perché sto scalzo? Ti mando la bibliografia."
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: A PIEDI NUDI
Ma no, stai tranquillo.october ha scritto:Come ho detto in un commento precedente, sì. L'ho letto sabato. Non partire sulla difensiva, Flavio.
In secondo luogo, il razzolare era riferito a un punto in particolare del libro (che non ho qui con me, quindi non riesco a citare) che sostiene che si debbano in un certo modo educare anche i datori di lavoro. Specialmente visto che, come l'autore stesso sostiene (e come io stesso posso confermare) l'ambiente accademico americano è meno formale di altri ambienti lavorativi. (Mi rendo conto però del fatto che uno che insegna anatomia non sia sempre solo dietro una cattedra, e che in certi luoghi come laboratori e simili abbia senso portare scarpe di qualche tipo.)
Educare i datori di lavoro......eh, sì.
In effetti è un programma molto ambizioso, perché oltre certi limiti non si riesce ad andare.
Io vado ormai al lavoro in infradito anche con temperature glaciali ed i commenti si sprecano.
Ti dico in tutta sincerità che l'argomento è così delicato che nemmeno io che vivrei scalzo 365 giorni all'anno oserei arrivare alle soglie del posto di lavoro a piedi nudi per poi indossare le calzature di rito.
Anzi, proprio oggi ho avuto un piccolo scontro con una collega biologa, all'interno del recinto ospedaliero.
Vado verso la mensa aziendale e lei mi aggredisce: <Ma tu sei proprio matto! Col freddo che fa senza calze!>
<Guarda che si può fare e non è così difficile. Questione di abitudine, come tu vai senza guanti>
<No, è un controsenso, col piumino e senza calze! Sono cose fuori di testa>.
A questo punto, a ragione o a torto, scatto di brutto.
<Scusami, ma non ho richiesto il tuo parere.
Mi copro se ho freddo io, non se hai freddo tu. E se porto il piumino a piedi nudi saranno cavoli miei, non tuoi, tanto più che ciò che faccio io non fa gelare i piedi a te.
I commenti e le domande li accetto e sono disposto a spiegare, i pareri non richiesti no>.
E siccome c'è il punto, il discorso finisce qui.
Come spero capirai dobbiamo essere gentili e sempre disposti a dare spiegazioni, ma è anche umano rifiutare commenti perentori e critiche poco discrete.
Dipende molto da come si espirimono le proprie idee e ti garantisco che la collega si è mostrata molto irritante.
Figurati chi è investito dell'arroganza del datore di lavoro (senza generalizzare, ovviamente).
Le scarpe sono argomento tabù per molte persone, al di la di ogni logica.
Ecco perché pur apprezzando ciò che propone l'autore del libro, continuo a pensare che stiamo percorrendo una strada tutta in salita.
Si può fare, ma dovremo accettare di passare prima sotto molte Forche Caudine.
In effetti è un programma molto ambizioso, perché oltre certi limiti non si riesce ad andare.
Io vado ormai al lavoro in infradito anche con temperature glaciali ed i commenti si sprecano.
Ti dico in tutta sincerità che l'argomento è così delicato che nemmeno io che vivrei scalzo 365 giorni all'anno oserei arrivare alle soglie del posto di lavoro a piedi nudi per poi indossare le calzature di rito.
Anzi, proprio oggi ho avuto un piccolo scontro con una collega biologa, all'interno del recinto ospedaliero.
Vado verso la mensa aziendale e lei mi aggredisce: <Ma tu sei proprio matto! Col freddo che fa senza calze!>
<Guarda che si può fare e non è così difficile. Questione di abitudine, come tu vai senza guanti>
<No, è un controsenso, col piumino e senza calze! Sono cose fuori di testa>.
A questo punto, a ragione o a torto, scatto di brutto.
<Scusami, ma non ho richiesto il tuo parere.
Mi copro se ho freddo io, non se hai freddo tu. E se porto il piumino a piedi nudi saranno cavoli miei, non tuoi, tanto più che ciò che faccio io non fa gelare i piedi a te.
I commenti e le domande li accetto e sono disposto a spiegare, i pareri non richiesti no>.
E siccome c'è il punto, il discorso finisce qui.
Come spero capirai dobbiamo essere gentili e sempre disposti a dare spiegazioni, ma è anche umano rifiutare commenti perentori e critiche poco discrete.
Dipende molto da come si espirimono le proprie idee e ti garantisco che la collega si è mostrata molto irritante.
Figurati chi è investito dell'arroganza del datore di lavoro (senza generalizzare, ovviamente).
Le scarpe sono argomento tabù per molte persone, al di la di ogni logica.
Ecco perché pur apprezzando ciò che propone l'autore del libro, continuo a pensare che stiamo percorrendo una strada tutta in salita.
Si può fare, ma dovremo accettare di passare prima sotto molte Forche Caudine.
Comunque sia, era una strizzata d'occhio, e non certo un rimprovero. Ribadisco che questo libro, pur non dicendo cose che noi non sappiamo già, ci potrà essere utile a comunicare con gli altri. "Vuoi sapere perché sto scalzo? Ti mando la bibliografia."
So che non era un rimprovero, però penso che certe cose scritte dall'autore non necessariamente le sapevamo già, in particolare quelle relative ai pericoli fisici e biologici.
Si tratta di argomenti molto discussi e mai sottolineati abbastanza.
E non ditemi che avete letto tutti i miei post sui pericoli biologici....
Si tratta di argomenti molto discussi e mai sottolineati abbastanza.
E non ditemi che avete letto tutti i miei post sui pericoli biologici....
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
NonSoloSolo ha scritto:domani lo ordino in libreria :-)
Idem!
Mastrom90- Numero di messaggi : 212
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Data d'iscrizione : 25.08.10
Re: A PIEDI NUDI
Ma è successo solo a me che il mio libraio mi abbia proposto il libro spontaneamente?
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: A PIEDI NUDI
Comprato ieri da FNAC. La copia era nel settore salute e benessere, orientata di copertina su un poggialibro ad altezza occhi, ed era l'ultima copia. Peccato perché ne avrei presa subito un'altra da regalare, ma mi hanno detto che è già in ordine....
Non l'ho ancora finito ma mi pare un ottimo riassunto di tutti i nostri concetti, compresi i rischi che giustamente stanno tanto a cuore di Flavio, al quale invidio la risposta data alla collega ficcanaso (non nel senso buono del termine) e irritante.
Educare il capo entro certi limiti si può, ma bisogna anche vedere il grado di confidenza con cui si è instaurato il rapporto. Personalmente, dopo 3 anni di finti sandali oramai cammino per tutto il piano degli uffici in cui mi trovo assolutamente scalzo, con qualche collega che si stupisce se porto le scarpe. Quando però vado agli altri piani metto le scarpe, mentre d'estate mi oso perfino restare coi finti sandali. Ma mai per le riunioni o cose del genere. In ogni modo a ritagliarmi uno spazio scalzo anche sul lavoro ci sono riuscito e questo è la cosa più importante per i miei piedi...
Però non vorrei che un certo miniministro facesse fare delle tastiere speciali per i piedi in modo da raddoppiare la produttività facendo lavorare la gente sopra e sotto le scrivanie...
Saluti letterari
Marco
Non l'ho ancora finito ma mi pare un ottimo riassunto di tutti i nostri concetti, compresi i rischi che giustamente stanno tanto a cuore di Flavio, al quale invidio la risposta data alla collega ficcanaso (non nel senso buono del termine) e irritante.
Educare il capo entro certi limiti si può, ma bisogna anche vedere il grado di confidenza con cui si è instaurato il rapporto. Personalmente, dopo 3 anni di finti sandali oramai cammino per tutto il piano degli uffici in cui mi trovo assolutamente scalzo, con qualche collega che si stupisce se porto le scarpe. Quando però vado agli altri piani metto le scarpe, mentre d'estate mi oso perfino restare coi finti sandali. Ma mai per le riunioni o cose del genere. In ogni modo a ritagliarmi uno spazio scalzo anche sul lavoro ci sono riuscito e questo è la cosa più importante per i miei piedi...
Però non vorrei che un certo miniministro facesse fare delle tastiere speciali per i piedi in modo da raddoppiare la produttività facendo lavorare la gente sopra e sotto le scrivanie...
Saluti letterari
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
La realtà supera la fantasia... O almeno la mia che è limtata e non aveva pensato che certi ausili ci sono già per persone che non possono usare le mani...
Saluti a tutti
Marco
Saluti a tutti
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
Lunedi mi metto subito a caccia del libro, grazie!
freealex- Numero di messaggi : 155
Età : 60
Data d'iscrizione : 06.06.10
Re: A PIEDI NUDI
Ieri mi sono recato in libreria a ritirare il libro e ho iniziato a leggerlo.
Già dalle prime pagine ho ritrovato le stesse motivazioni, le stesse ragioni, e le risposte a tanti interrogativi che ci poniamo nel forum.
Un libro di facile lettura, molto discorsivo, accessibile a tutti, anche avvincente sotto certi aspetti.
Vedrete che questo libro aprirà a molti noi certi orizzonti in maniera chiara e diretta, senza giri di parole ma con un vigore argomentativo che nasce dall'esperienza e dalla professionalità dell'autore.
Sarebbe anche un ottimo testo sulla base del quale potremmo confrontarci tra noi su qualcosa di "concreto", anzicchè rincorrere, come talvolta accade, concetti nebulosi o sottigliezze sui termini che rischiano solo di confonderci le idee e di condurci a colossali fraintendimenti, non sortendo alcun effetto positivo ai fini della "causa".
Buona lettura a tutti !
Già dalle prime pagine ho ritrovato le stesse motivazioni, le stesse ragioni, e le risposte a tanti interrogativi che ci poniamo nel forum.
Un libro di facile lettura, molto discorsivo, accessibile a tutti, anche avvincente sotto certi aspetti.
Vedrete che questo libro aprirà a molti noi certi orizzonti in maniera chiara e diretta, senza giri di parole ma con un vigore argomentativo che nasce dall'esperienza e dalla professionalità dell'autore.
Sarebbe anche un ottimo testo sulla base del quale potremmo confrontarci tra noi su qualcosa di "concreto", anzicchè rincorrere, come talvolta accade, concetti nebulosi o sottigliezze sui termini che rischiano solo di confonderci le idee e di condurci a colossali fraintendimenti, non sortendo alcun effetto positivo ai fini della "causa".
Buona lettura a tutti !
Re: A PIEDI NUDI
Sì, dev'essere interessante, ma vi confesso che non ho tanta voglia di leggerlo, anche se capisco bene che può essere un buon sostegno in caso di disputa con qualche "pedofobico". Il fatto è che non ho voglia di discutere, me ne sto comodamente con i miei piedi liberi tutte le volte che posso e so già da me che è una buona cosa, senza bisogno che me lo dica il dottore.
Mi basta scambiare di tanto in tanto quattro chiacchiere con voi.
Parecchio tempo fa, prima di conoscere questo forum, avevo trovato davvero illuminante questo documentario (molti di voi lo conosceranno già) di un certo professor Lieberman, docente di antropologia ad Harward
https://www.youtube.com/watch?v=7jrnj-7YKZE
http://www.fas.harvard.edu/~skeleton/danlhome.html
Mi basta scambiare di tanto in tanto quattro chiacchiere con voi.
Parecchio tempo fa, prima di conoscere questo forum, avevo trovato davvero illuminante questo documentario (molti di voi lo conosceranno già) di un certo professor Lieberman, docente di antropologia ad Harward
https://www.youtube.com/watch?v=7jrnj-7YKZE
http://www.fas.harvard.edu/~skeleton/danlhome.html
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: A PIEDI NUDI
Ci fa piacere, ma lo scopo del libro è quello di trasmettere informazioni interessanti e fondate, non quello di essere sventolato a guisa del Libro di Mao (mi veniva questo esempio storico, non me ne vogliano i maoisti ).Biagio ha scritto:Il fatto è che non ho voglia di discutere, me ne sto comodamente con i miei piedi liberi tutte le volte che posso e so già da me che è una buona cosa, senza bisogno che me lo dica il dottore.
Mi basta scambiare di tanto in tanto quattro chiacchiere con voi.
Tanto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A PIEDI NUDI
Flavio ha scritto :
Non c'è dubbio ! Io ho acquistato due copie del libro; una per me, per approfondire la mia cultura in materia e una per il mio socio che, dal momento che viaggia sempre con me, spesso si scandalizza nel vedermi camminare scalzo e attacca con le sue noiose e insopportabili paternali.
Gli ho preannunciato il regalo e mi ha risposto "Interessante, lo leggerò senz'altro, anche se non pensare di convincermi ad andare scalzo....".
Non voglio convincerlo ad andare scalzo, ma almeno convincerlo a non rompermi le balle quando lo faccio io....., e sarebbe già tanto ... Chi non ha soci che rompono, ma ha magari una moglie, una mamma ecc. potrebbe utilizzarlo come un ottima idea regalo.....
Ci fa piacere, ma lo scopo del libro è quello di trasmettere informazioni interessanti e fondate, non quello di essere sventolato a guisa del Libro di Mao (mi veniva questo esempio storico, non me ne vogliano i maoisti ).
Tanto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non c'è dubbio ! Io ho acquistato due copie del libro; una per me, per approfondire la mia cultura in materia e una per il mio socio che, dal momento che viaggia sempre con me, spesso si scandalizza nel vedermi camminare scalzo e attacca con le sue noiose e insopportabili paternali.
Gli ho preannunciato il regalo e mi ha risposto "Interessante, lo leggerò senz'altro, anche se non pensare di convincermi ad andare scalzo....".
Non voglio convincerlo ad andare scalzo, ma almeno convincerlo a non rompermi le balle quando lo faccio io....., e sarebbe già tanto ... Chi non ha soci che rompono, ma ha magari una moglie, una mamma ecc. potrebbe utilizzarlo come un ottima idea regalo.....
Re: A PIEDI NUDI
Troppo forte: il libretto rosso della rivoluzione... scalzista!lucignolo ha scritto:sventolato a guisa del Libro di Mao (mi veniva questo esempio storico, non me ne vogliano i maoisti).
Però Mao non è mica del tutto fuori luogo, anzi!
La rivoluzione cinese, come ogni altro evento storico, ha tante luci e tante ombre, ma per quanto ci riguarda una cosa è certa: liberò definitivamente i piedi di milioni di bambine che fino al quel momento venivano fasciati e deformati in modo orribile!
[url]http://it.wikipedia.org/wiki/Loto_d'oro
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
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