2 GIORNI SENZA SCARPE E .... SENZA MOGLIE
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2 GIORNI SENZA SCARPE E .... SENZA MOGLIE
Meglio di così non poteva andare.
Ho coniugato la mia voglia di girare in treno (... non mi basta fare il pendolare tutti i giorni!) con il desisderio di partecipare a Cocullo, in provinicia dell'Aqiola alla processione di San Domenico, patrono dei morsi dal serpente, che si svolge ogni primo giovedì di maggio in quel piccolo paesino, ove la statua del santo viene coperta di biscie e trasposrtata in processione per le strade. E dal momento che il primo giovedì di maggio era il 1° maggio.....
Itinerario: Da casa a Falconara Marittima, a Roma e ad Avezzano per il pernottamento. Il giorno dopo da Avezzano a Cocullo e da qui poi a Pescara, Ancona e casa.
Due linee ferroviarie, quelle trasversali appenniniche assolutamente interessanti con panorami mozzafiato ed indimenticabili.
Sul treno per Rimini, appena partito da casa, tolgo le scarpe. A Falconara ho due ore di sosta che impiego a girare la cittadina, per la verità piuttosto monotona, con i miei piedini in bella vista. Anche in chiesa. Nessuno fiata. Sul treno per Roma incontro una coppia riminese in viaggio per Napoli ed Ischia ed una ragazza che è diretta a Civitavecchia per prendere il traghetto per la Sardenga; rientra a casa. Si parla del più e del meno, si parla di libertà dalle schiavitù della moda e del "cosa pensa la gente", tutti mi vedono scalzo ma nessuno chiede nulla.
La conversazione si chiude a Roma ove ognuno prende strade diverse. Io ho altre due ore per il treno di Avezzano. Le passo girando Termini in lungo ed in largo. Salgo slu treno e dopo due ore a passo di lumaca arrivo ad Avezzano. Fa fresco, i monti attorno alla conca del Fucino sono ancora imbiancati. Percorro scalzo la città fino all'albergo, qualcuno osserva ma nessuno chiede. Per la verità le strade sono piuttosto sporche ed i vetri rotti abbondano. Arrivo all'albergo ma mi metto le scarpe, che indosso tutta la sera per non incontrare i vetri che avevo già visto abbondanti nel pomeriggio.
Il giorno dopo via le scarpe già dall'albergo, mi dirigo in stazione, ma prima passo dal centro, entro in Cattedrale, mi fermo in preghiera. In stazione c'è una folla strabocchevole. In treno effettivamente i miei compagni di viaggio mi chiedono del perchè giri scalzo. Solite cose. Cocullo è presa d'assedio, ci saranno 10.000 persone in un paesino che di anime ne conta 300. Le macchine sono perfino parcheggiate dentro (sì, avete capito bene, dentro) l'autostrada. A gomitate raggiungo la processione ma non vedo nulla per la calca. Ritorno in stazione, prendo il treno per Pescara, ancora scalzo. A Pescara ho un'ora e mezzo d'attesa che utilizzo per mangiare qualcosa, visitare la stazione nuova (il pavimento di marmo è gelido) e quella vecchia. Risolini e dita puntate di qualche ragazzo diretto al mare ma vestito di tutta griffe. Da Pescara salgo sull'eurostar scalzo, e cos' rimango sino a quando discendo a Rimini. I pochi passeggeri del treno mi guardano ma non fiatano. A Rimini prendo il mio regionale diretto a casa e soli in stazione a casa mi metto i sandali.
Due splendide giornate. Suole sempre nere ma robuste. Niente mal di piedi (e dici poco?).
Manderò le foto.
Al prossimo tour in treno.
PAOLO G.
Ho coniugato la mia voglia di girare in treno (... non mi basta fare il pendolare tutti i giorni!) con il desisderio di partecipare a Cocullo, in provinicia dell'Aqiola alla processione di San Domenico, patrono dei morsi dal serpente, che si svolge ogni primo giovedì di maggio in quel piccolo paesino, ove la statua del santo viene coperta di biscie e trasposrtata in processione per le strade. E dal momento che il primo giovedì di maggio era il 1° maggio.....
Itinerario: Da casa a Falconara Marittima, a Roma e ad Avezzano per il pernottamento. Il giorno dopo da Avezzano a Cocullo e da qui poi a Pescara, Ancona e casa.
Due linee ferroviarie, quelle trasversali appenniniche assolutamente interessanti con panorami mozzafiato ed indimenticabili.
Sul treno per Rimini, appena partito da casa, tolgo le scarpe. A Falconara ho due ore di sosta che impiego a girare la cittadina, per la verità piuttosto monotona, con i miei piedini in bella vista. Anche in chiesa. Nessuno fiata. Sul treno per Roma incontro una coppia riminese in viaggio per Napoli ed Ischia ed una ragazza che è diretta a Civitavecchia per prendere il traghetto per la Sardenga; rientra a casa. Si parla del più e del meno, si parla di libertà dalle schiavitù della moda e del "cosa pensa la gente", tutti mi vedono scalzo ma nessuno chiede nulla.
La conversazione si chiude a Roma ove ognuno prende strade diverse. Io ho altre due ore per il treno di Avezzano. Le passo girando Termini in lungo ed in largo. Salgo slu treno e dopo due ore a passo di lumaca arrivo ad Avezzano. Fa fresco, i monti attorno alla conca del Fucino sono ancora imbiancati. Percorro scalzo la città fino all'albergo, qualcuno osserva ma nessuno chiede. Per la verità le strade sono piuttosto sporche ed i vetri rotti abbondano. Arrivo all'albergo ma mi metto le scarpe, che indosso tutta la sera per non incontrare i vetri che avevo già visto abbondanti nel pomeriggio.
Il giorno dopo via le scarpe già dall'albergo, mi dirigo in stazione, ma prima passo dal centro, entro in Cattedrale, mi fermo in preghiera. In stazione c'è una folla strabocchevole. In treno effettivamente i miei compagni di viaggio mi chiedono del perchè giri scalzo. Solite cose. Cocullo è presa d'assedio, ci saranno 10.000 persone in un paesino che di anime ne conta 300. Le macchine sono perfino parcheggiate dentro (sì, avete capito bene, dentro) l'autostrada. A gomitate raggiungo la processione ma non vedo nulla per la calca. Ritorno in stazione, prendo il treno per Pescara, ancora scalzo. A Pescara ho un'ora e mezzo d'attesa che utilizzo per mangiare qualcosa, visitare la stazione nuova (il pavimento di marmo è gelido) e quella vecchia. Risolini e dita puntate di qualche ragazzo diretto al mare ma vestito di tutta griffe. Da Pescara salgo sull'eurostar scalzo, e cos' rimango sino a quando discendo a Rimini. I pochi passeggeri del treno mi guardano ma non fiatano. A Rimini prendo il mio regionale diretto a casa e soli in stazione a casa mi metto i sandali.
Due splendide giornate. Suole sempre nere ma robuste. Niente mal di piedi (e dici poco?).
Manderò le foto.
Al prossimo tour in treno.
PAOLO G.
Paolo G- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: 2 GIORNI SENZA SCARPE E .... SENZA MOGLIE
Forse si aspettavano che ne parlassi tu.Paolo G ha scritto:Si parla del più e del meno, si parla di libertà dalle schiavitù della moda e del "cosa pensa la gente", tutti mi vedono scalzo ma nessuno chiede nulla.
Cioé....niente da raccontarci?Paolo continua:
In stazione c'è una folla strabocchevole. In treno effettivamente i miei compagni di viaggio mi chiedono del perchè giri scalzo. Solite cose.
Io li avrei mandati a....Cocullo!E per concludere:
Risolini e dita puntate di qualche ragazzo diretto al mare ma vestito di tutta griffe.
Non ne vediamo l'ora........ma........niente liberatoria?Dulcis in fundo:
Manderò le foto.
Ciao, Paolo.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: 2 GIORNI SENZA SCARPE E .... SENZA MOGLIE
Si parla del più e del meno, si parla di libertà dalle schiavitù della moda e del "cosa pensa la gente", tutti mi vedono scalzo ma nessuno chiede nulla
Forse si aspettavano che ne parlassi tu. : e perchè mai, tra persone normali non si parla della normalità .... o no?
[In stazione c'è una folla strabocchevole. In treno effettivamente i miei compagni di viaggio mi chiedono del perchè giri scalzo. Solite coseCioé....niente da raccontarci?
Perchè, ho detto, mi sono liberato delle scarpe per questi viaggi in quanto ormai mi sono abituato a girare scalzo e qualsiasi tipo di calzatura mi dà noia e comunque non ho problemi a camminare evitando vetri ed altro.
[
Risolini e dita puntate di qualche ragazzo diretto al mare ma vestito di tutta griffe. Io li avrei mandati a....Cocullo! beh, glieli ho mandati!
Manderò le foto. Non ne vediamo l'ora........ma........niente liberatoria?
ma che mai liberatoria sul nostro sito!
PAOLO G.
Forse si aspettavano che ne parlassi tu. : e perchè mai, tra persone normali non si parla della normalità .... o no?
[In stazione c'è una folla strabocchevole. In treno effettivamente i miei compagni di viaggio mi chiedono del perchè giri scalzo. Solite coseCioé....niente da raccontarci?
Perchè, ho detto, mi sono liberato delle scarpe per questi viaggi in quanto ormai mi sono abituato a girare scalzo e qualsiasi tipo di calzatura mi dà noia e comunque non ho problemi a camminare evitando vetri ed altro.
[
Risolini e dita puntate di qualche ragazzo diretto al mare ma vestito di tutta griffe. Io li avrei mandati a....Cocullo! beh, glieli ho mandati!
Manderò le foto. Non ne vediamo l'ora........ma........niente liberatoria?
ma che mai liberatoria sul nostro sito!
PAOLO G.
Paolo G- Numero di messaggi : 151
Data d'iscrizione : 02.01.08
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