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Parliamo di India ?

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Messaggio  aldo1953 Lun Nov 14 2011, 12:59

E' uno dei miei argomenti preferiti e ora un po' tocca anche a voi. Prima volta di passaggio in stop over andando in Nepal, immediato innamoramento da parte di tutti e due (mia moglie ed io), una ventina di anni fa. poi là tutti gli anni e qualche volta, quando le finanze erano migliori, anche due. Ora conosco quasi tutto il sub continente e ho buoni amici. A proposito uno ha una agenzia di viaggi a Delhi. se qualcuno volesse andare in India ma uscire dalle grinfie dei tour operator italiani basta che me lo dica. L' India è il paradiso di coloro che amano stare scalzi. Tutti i luoghi sacri (e ce ne sono a milioni) lo richiedono e non facciamo figure del tipo "calzino che poi butto via". E' buona educazione lasciare le calzature fuori da case private e negozi e anche in alberghi e ristoranti pluristellati nessuno noterà che siete... come il personale e molti degli ospiti. Le strade ? Be' in campagna tutto bene, in città non direi, sui marciapiedi c' è di tutto e quindi attenzione. Un aneddoto : siamo a Madurai, una delle città più sacre tra le citta sacre indiane, tanto che il ragazzo che ci fa da guida (ormai ne facciamo a meno, ma all' inizio...) ci fa lasciare i saldali in albergo perchè tanto non ci serviranno. Infatti passiamo tutta la giornata da un tempio all' altro. A sera ci porta a vedere il tramonto dalla terrazza di un ristorante, fantastico. E chi si ricorda più che siamo scalzi ? Ritorniamo all' albergo a piedi, la polvere della strada è tiepida e il cielo è viola. Mia moglie nel suo punjab (l' abito indiano con pantaloni e casacca) è davvero bella (scusate l' argomento privato !) . un tipo mi ferma e mi chiede dove è il circo. Quale circo ? Mi fa segno dietro le mie spalle. Attaccato al muro c'è un manifesto di un circo, rappresenta il mangiatore di fuoco, è vestito con pantaloni a strisce verdi e rosse e una canottiera arancione, è scalzo... tutto proprio come me !

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Messaggio  Elan Lun Nov 14 2011, 13:56

Aldo, sono molto interessato ... anzi ravvedo nel tuo post una mistica coincidenza. Vorrei visitare l'India ed evitare le grinfie dei tour operator, ma soprattuto vorrei evitare di trovarmici in compagnia di gente becera e volgare (come mi è successo in Birmania) ... pregherei il nostro Presidente di fare avere ad Aldo la mia email personale (quella su virgilio) in modo che possiamo comunicare direttamente.
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Messaggio  aldo1953 Lun Nov 14 2011, 14:04

Volentierissimo. Sempre a disposizione per l' India.

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Messaggio  alberto66 Lun Nov 14 2011, 14:17

Interessante questo racconto.L' India si puo' dire che mi ha sempre affascinato un po', tanto che ho sempre cercato foto e documenti anche in internet. Si vede che interiormente mi sento un po' "indiano" forse,anzi soprattutto perche' in India e' piu' che lecito essere a piedi nudi.Poi pero' per il discorso di andarci mi sento un po' lontano dal poterlo fare,almeno per adesso
Ciao Alberto
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Messaggio  aldo1953 Lun Nov 14 2011, 14:57

Ciao Alberto, se il discorso è di tipo economico sono d' accordo, ognuno sa il suo soprattutto di questi tempi. Se invece il discorso è altro, del tipo "non so" "non mi sento pronto" "mi dicono che..." ti dico non pensiamo cose sbagliate . L' India è la più grande democrazia del mondo con oltre un miliardo di votanti, è un luogo dove il pensiero e le idee frullano. E soprattutto non credere agli stereotipi.

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Messaggio  aldo1953 Lun Nov 14 2011, 15:00

Va da sè che autorizzo il Presidente a dare la mia mail (virgilio) a quanti fossero davvero interessati all' argomento India.

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Messaggio  paolo fratter Lun Nov 14 2011, 19:44

Ciao Aldo, il tuo simpatico ed interessante racconto mi ha fatto ritornare alla mente l'itinerario di un entusiasmante viaggio in Nepal e nord India da me fatto una ventina di anni fa. Inutile dire che fu un'esperienza bellissima anche se devo ammettere che l'impatto con l'India fu al momento tanto forte che al mio rientro in Italia avevo giurato che mai più ci sarei tornato in quel paese tanto misteriosamente affascinante quanto shoccante! E ahimè purtroppo non ci sono più tornato anche se poi via via devo dire che in me la voglia di ritornarci si è fatta sempre più forte. Certamente anch'io ricordo che mi aveva subito colpito la visione di tanta gente in giro scalza ovunque come se nulla fosse (allora io non praticavo ancora lo scalzismo....!) e la cosa mi aveva incuriosito ed interessato moltissimo. Certo le strade di città, molte delle quali con le fogne ancora a cielo aperto, erano in uno stato di sporcizia terribile e vedere nelle viuzze di Benares (la città sacra sul fiume Gange) che la maggior parte della popolazione e dei pellegrini giravano tranquillamente scalzi in mezzo ad una sporcizia indescrivibile fatta di fanghiglia putrida mista alle ceneri dei cadaveri che bruciavano sulle rive del fiume sacro mi aveva davvero sconvolto! Ma poi una volta a casa ho riflettuto molto ed ho cercato di capire tante cose che al momento non riuscivo a giustificare in quella popolazione! Altra bellissima esperienza "scalza" (mi pare di averlo già raccontato da qualche parte) è stata successivamente la Birmania...paese stupendo nonostante la sua critica situazione politica ! Anche lì la popolazione spesso è scalza (soprattutto i monaci) o al massimo girano con un paio di infradito minimali, ed anche lì (come in India) nei luoghi sacri (ce ne sono moltissimi...) è assoluto obbligo entrarvi scalzi e non si possono calzare nemmeno quei famigerati (....e da me tanto odiati) calzini che ahimè molti turisti usano indossare in quelle circostanze. Vi lascio immaginare il mio ghigno sotto i baffi quando vedevo i miei compagni di viaggio brontolare ogni qualvolta dovevano togliersi le scarpe ed affrontare lunghe camminate a piedi nudi su terreni cocenti e altrettanto scporchi in quei luoghi sacri e meravigliosamente suggestivi...per poi pulirsi continuamente le loro suole con i fazzolettini...come li compativo!! Ovvio che io ero felice di starmene scalzo ...loro un po' meno ma poi alle fine si erano abituati anche loro e difronte alle bellezze mozzafiato di quel paese non dicevano più niente! Oriente tanto bello, scalzo ed affascinante....spero proprio di tornarci nuovamente!! Saluti a tutti.
Paolo F.

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Messaggio  alberto66 Mar Nov 15 2011, 14:36

aldo1953 ha scritto:Ciao Alberto, se il discorso è di tipo economico sono d' accordo, ognuno sa il suo soprattutto di questi tempi. Se invece il discorso è altro, del tipo "non so" "non mi sento pronto" "mi dicono che..." ti dico non pensiamo cose sbagliate . L' India è la più grande democrazia del mondo con oltre un miliardo di votanti, è un luogo dove il pensiero e le idee frullano. E soprattutto non credere agli stereotipi.

Il problema di fare viaggi impegnativi non e' legato a problemi strettamente economici(non che sia un nababbo intendiamoci,si cerca di barcamenarsi);il fatto che al momento ho altri problemi che hanno la priorita' sui viaggi.Comunque per il momento grazie per l'indirizzo email.Magari avremo modo di scriverci.

Ciao Alberto
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Messaggio  aldo1953 Mar Nov 15 2011, 16:31

Caro Paolo, non preoccuparti per la tua reazione avversa all' India, conosco fior di viaggiatori tosti, del tipo "tenda e leoni fuori che passeggiano", che sono fuggiti dopo due giorni a Delhi ! Il fatto è che tutt' ora l' India è un po' l' altra faccia della luna sotto molti punti di vista. Io personalmente non ho avuto questa reazione forse per una inconscia predisposizione. Per tornare al "topic" del sito, un conto è andare scalzi da sempre per necessità ed abitudine e un altro è farsi un giretto scalzi per piacere . Come dire che i miei 30 o 40 chilometri in bici in un bel sabato pomeriggio sono bel altro che lo stesso percorso che doveva fare mio nonno tutti i giorni per andare a lavorare. Tra l' altro in India ho vista un sacco di ferite infette e davvero preoccupanti che non auguro a nessuno. Quindi alla larga da liquami varii e senza pensarci troppo su.

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Messaggio  contessa scalza Mer Nov 16 2011, 20:11

Parlare di India è come parlare delle infinite affinità e diversità della natura umana.
Si potrebbe parlarne all'infinito fino a perdersi drunken .
L'India è un continente che si trova in un altra dimensione culturale-tempo-spaziale alla nostra e contiene un intero cosmo di diversità e varietà inenarrabili. Se ci si va con lo spirito del tipico turista essa si apre ben poco al suo visitatore, ma se ci si mescola con la gente comune diventa un luogo e viaggio indimenticabile per tutti i versi.
La prossima volta che ci vado però, voglio restare almeno sei mesi di fila!! In un mese ci si può rendere conto un pochino, ma è un tempo troppo ristretto e ti resta poi un languore di non aver potuto rimanervi oltre.

Fino a quando ho viaggiato da sola o in compagnia di viaggiatori adulti, ho sempre fatto solo il biglietto d'aereo di andata e ritorno, e poi mi sono sempre arrangiata chiedendo una volta in loco.
L'India può riservare anche brutte avventure a chi non è un viaggiatore provato e pronto, o perlomeno attento. Ve ne potrei raccontare delle belle!!!!!

Riguardo al camminare a piedi nudi in India bisogna fare attenzione a dove si cammina. La sera in alcune zone vicine a rioni dove le fogne sono all'aria aperta, ma di giorno anche, ti possono correre vicino, e sorpassare, certe pantegane grandi come un avambraccio affraid (senza contare la coda...). Degli sputi ovunque nelle strade, dalle spezie che masticano e sputano per terra, poi non ne parliamo proprio… che è come evitare gli sghitti di piccione a Venezia Wink .

Comunque in generale essendo le strade asciutte e la temperatura del clima elevata, a parte i possibili ferimenti da cocci lasciati in giro (che ce ne sono come qui in Europa) e per la maggior parte evitabili, in India si cammina scalzi benissimo e senza estremi pericoli. Basta fare attenzione e lavarsi spesso i piedi dove si trova acqua corrente (non sempre potabile).

Cristiana
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Messaggio  aldo1953 Gio Nov 17 2011, 13:20

Cara Cristiana, che bello parlare di un argomento che mi affascina ma evidentemente interessa a molti. Io, per la verità non ci vado da un paio d' anni perchè in altre faccende affaccendato, però mantengo costanti contatti con gli amici là per mail e ho partecipato a un paio di fiere del turismo per la suddetta agenzia arredando gli stand con mie fotografie formato poster (una soddisfazione !!!!!). In realtà la nostalgia è tanta e spero l'anno prossimo di riuscire a farci una scappata. Il progetto più importante però è altro, quando riuscissimo ad andare in pensione (credo mai visti i tempi) ci piacerebbe passare un po' di tempo là e un po' qui, magari facendo qualche cosa nell' ambito del turismo o simili o comunque rendendosi utili, al di fuori del classico e ritrito concetto che se sei medico devi per forza fare il "missionario" tutta la vita.

grazie della bellissima risposta

Aldo

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Messaggio  aldo1953 Gio Nov 17 2011, 14:47

Caro Elan, non ho ricevuto la tua mail privata per l' argomento che ti interessa. Sono comunque a tua disposizione appena posibile.

Aldo

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Messaggio  aldo1953 Ven Nov 25 2011, 13:39

Quando si parla di luoghi sacri è necessario uniformarsi a tutte le regole, anche le più strane. E' una forma di rispetto verso i credenti di qualsiasi religione siano. Però qualche volta viene da sorridere. Un paio di anni fa sono stato ad Amristar, nord dell' India, al tempio d' oro, centro di appartenenza dei Sikh. Per entrare nel tempio occorre essere scalzi, col capo coperto da una bandana che riproduce in piccolo il tipico turbante e tutti girano armati del rituale pugnale (loro dicono che è simbolico, però quelli che ho visto non lo erano mica tanto). Ora mi vedete cercare di entrare in San Pietro o anche "solo" nel Duomo di Milano, scalzo, con un bel Borsalino in testa e una sciabola alla cintura ? Un bel trattamento sanitario obbligatorio non me lo toglierebbe nessuno !

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Messaggio  Alexey Ven Nov 25 2011, 19:56

Certo, però la religione cattolica non vieta di andare scalzi in chiesa, è solo nella mente di alcuni soggetti che arbitrariamente decidono che "non va bene", non è un rito uniformato come per altre religioni, in chiesa da noi si vede di tutto, penso il peggio dell'ipocrisia sia la sciura Pina impellicciata tutta firmata che critica come è vestita la sciura Maria durante la predica del Vangelo.



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Messaggio  lucignolo Dom Nov 27 2011, 00:26

aldo1953 ha scritto:Quando si parla di luoghi sacri è necessario uniformarsi a tutte le regole, anche le più strane.
Perché? Chi li ha definiti sacri? Sacro è ciò che l'Uomo non può toccare o violare, perché venuto o dettato da qualcosa di superiore e di immutabile (e non semplicemente spacciato come tale), ma la religione dovrebbe insegnarci ad essere umili di fronte alla grandezza del mondo di cui facciamo parte e non essere fonte di cose intoccabili.
Anzi, proprio la ragione che qualcuno o qualcosa ci ha donato dovrebbe essere il faro che ci rischiara la strada che dobbiamo percorrere.
Le regole, semmai, sono un po' come i semafori: spenti possono generare il caos, accesi possono generare il caos.
Dipende dalle circostanze, ma la mente dell'uomo supera le regole se sa adeguarsi alle situazioni in modo flessibile.
E' una forma di rispetto verso i credenti di qualsiasi religione siano.
Il concetto di rispetto non dovrebbe prescindere dalla finalità di un atto.
In una società davvero libera non si può mettere in catene un comportamento che non provoca un danno tangibile alla comunità in nome di un semplice concetto condiviso, accettato, ma potenzialmente mutevole nel tempo.
Capisco che sia difficile comprenderne i limiti, ma la morale, ad esempio, ha subito scossoni nel tempo e nello spazio, perché frutto di costrizioni interiori che nulla hanno a che fare con la sostanza delle cose.
È immorale quella finalità dell'azione di cui parlavo poco prima e non ciò che appare.
Un bacio, una parola, la nudità, un'immagine non sono mai immorali di per sé, è ciò che si vuole ottenere attraverso di essi che può essere immorale, anche la Religione, se esercitata a fini di potere.
Altrimenti sotto forma di rispetto ci possiamo mettere tutto e niente.
È irrispettoso chi va scalzo per strada suscitando lo sdegno di chi pensa che sia sconveniente e maleducato farlo in una società civile (definita come?), oppure lo è chi non tollera la libera espressione di una persona che mette in pratica un comportamento che la fa sentir bene senza limitare la libertà di chi convive con lei?
Il pensiero subdolo di chi abusa del concetto di rispetto (non mi fraintenda Aldo) è un sofisma che può portare molto lontano e che può sviluppare molte forme di pensiero unilaterale discriminante e persecutorio nei confronti di chi è venuto dopo il varo di regole che possono fare semplicemente comodo ad una frazione della comunità.
Però qualche volta viene da sorridere. Un paio di anni fa sono stato ad Amristar, nord dell' India, al tempio d' oro, centro di appartenenza dei Sikh. Per entrare nel tempio occorre essere scalzi, col capo coperto da una bandana che riproduce in piccolo il tipico turbante e tutti girano armati del rituale pugnale (loro dicono che è simbolico, però quelli che ho visto non lo erano mica tanto). Ora mi vedete cercare di entrare in San Pietro o anche "solo" nel Duomo di Milano, scalzo, con un bel Borsalino in testa e una sciabola alla cintura ? Un bel trattamento sanitario obbligatorio non me lo toglierebbe nessuno !
Ecco, appunto.
Paese che vai, usanza che trovi. Se facciamo eccezione per alcune circostanze particolari, ecco che emerge il fatto che, in generale, una società civile dovrebbe rispettare il diritto alla diversità, altrimenti si finisce con ammazzare a martellate chi si vuol convertire.
(battuta) Un domani perché non prendere a martellate un figlio che va scalzo e che ci rende soggetti di spiacevoli chiacchiere, andando contro concetti sacri in quanto condivisi e ritenuti intoccabili ed immutabili da (quasi) tutti fin dalla nascita?
Wink
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Messaggio  Rei Dom Nov 27 2011, 08:02

lucignolo ha scritto:(battuta) Un domani perché non prendere a martellate un figlio che va scalzo e che ci rende soggetti di spiacevoli chiacchiere, andando contro concetti sacri in quanto condivisi e ritenuti intoccabili ed immutabili da (quasi) tutti fin dalla nascita?
(battuta)L'ottimismo è il sale della vita, ma a te, a quanto pare, piace la dieta iposodica. Razz
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Messaggio  Alexey Lun Nov 28 2011, 11:15

lucignolo ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Quando si parla di luoghi sacri è necessario uniformarsi a tutte le regole, anche le più strane.
Perché? Chi li ha definiti sacri? Sacro è ciò che l'Uomo non può toccare o violare, perché venuto o dettato da qualcosa di superiore e di immutabile (e non semplicemente spacciato come tale), ma la religione dovrebbe insegnarci ad essere umili di fronte alla grandezza del mondo di cui facciamo parte e non essere fonte di cose intoccabili.
Anzi, proprio la ragione che qualcuno o qualcosa ci ha donato dovrebbe essere il faro che ci rischiara la strada che dobbiamo percorrere.
Le regole, semmai, sono un po' come i semafori: spenti possono generare il caos, accesi possono generare il caos.
Dipende dalle circostanze, ma la mente dell'uomo supera le regole se sa adeguarsi alle situazioni in modo flessibile.
E' una forma di rispetto verso i credenti di qualsiasi religione siano.
Il concetto di rispetto non dovrebbe prescindere dalla finalità di un atto.
In una società davvero libera non si può mettere in catene un comportamento che non provoca un danno tangibile alla comunità in nome di un semplice concetto condiviso, accettato, ma potenzialmente mutevole nel tempo.
Capisco che sia difficile comprenderne i limiti, ma la morale, ad esempio, ha subito scossoni nel tempo e nello spazio, perché frutto di costrizioni interiori che nulla hanno a che fare con la sostanza delle cose.
È immorale quella finalità dell'azione di cui parlavo poco prima e non ciò che appare.
Un bacio, una parola, la nudità, un'immagine non sono mai immorali di per sé, è ciò che si vuole ottenere attraverso di essi che può essere immorale, anche la Religione, se esercitata a fini di potere.
Altrimenti sotto forma di rispetto ci possiamo mettere tutto e niente.
È irrispettoso chi va scalzo per strada suscitando lo sdegno di chi pensa che sia sconveniente e maleducato farlo in una società civile (definita come?), oppure lo è chi non tollera la libera espressione di una persona che mette in pratica un comportamento che la fa sentir bene senza limitare la libertà di chi convive con lei?
Il pensiero subdolo di chi abusa del concetto di rispetto (non mi fraintenda Aldo) è un sofisma che può portare molto lontano e che può sviluppare molte forme di pensiero unilaterale discriminante e persecutorio nei confronti di chi è venuto dopo il varo di regole che possono fare semplicemente comodo ad una frazione della comunità.
Però qualche volta viene da sorridere. Un paio di anni fa sono stato ad Amristar, nord dell' India, al tempio d' oro, centro di appartenenza dei Sikh. Per entrare nel tempio occorre essere scalzi, col capo coperto da una bandana che riproduce in piccolo il tipico turbante e tutti girano armati del rituale pugnale (loro dicono che è simbolico, però quelli che ho visto non lo erano mica tanto). Ora mi vedete cercare di entrare in San Pietro o anche "solo" nel Duomo di Milano, scalzo, con un bel Borsalino in testa e una sciabola alla cintura ? Un bel trattamento sanitario obbligatorio non me lo toglierebbe nessuno !
Ecco, appunto.
Paese che vai, usanza che trovi. Se facciamo eccezione per alcune circostanze particolari, ecco che emerge il fatto che, in generale, una società civile dovrebbe rispettare il diritto alla diversità, altrimenti si finisce con ammazzare a martellate chi si vuol convertire.
(battuta) Un domani perché non prendere a martellate un figlio che va scalzo e che ci rende soggetti di spiacevoli chiacchiere, andando contro concetti sacri in quanto condivisi e ritenuti intoccabili ed immutabili da (quasi) tutti fin dalla nascita?
Wink

Penso che hai perfettamente ragione, il problema è la definizione che la società attribuisce alla parola rispetto, che il più delle volte viene visto come l' obbligo di osservare comstumi che qualcuno ha deciso per noi siano i migliori e gli unici possibili, senza tener presente la regola che dice: "la mia libertà finisce dove inizia quella altrui".
Se un comportamento non va ad intaccare un' altra persona non vedo il motivo per cui non possa essere tollerato.
Per fortuna ci sono molte persone aperte che questa cosa l' hanno interiorizzata, anche se a volte passano in secondo piano perchè la voce dei "proibizionisti" appare più altisonante e figura come la voce della maggioranza anche quando non la è.







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Messaggio  Alexey Lun Nov 28 2011, 11:37

Volevo aggiungere che lo scalzofobico intollerante ha evidentemente dei problemi psicologici, quindi sono loro che dovrebbero capire perchè provano così tanto fastidio dal vedere una persona scalza...
Pertanto, chi non va scalzo in un luogo per "rispettare" chi non rispetta la nostra libertà (scusate il gioco di parole), l' unica persona che non rispetta in realtà è se stesso.
Il vedere dei piedi nudi non può e non deve dare fastidio, perchè penso che nessuno di noi vada al ristorante a mettere le suole impolverate dentro al piatto delle persone, come del resto i calzati non vanno a mostrare le suole sporche delle scarpe mentre uno mangia.
Quindi vedere un piede deve essere come vedere una mano (anzi, le mani toccano oggetti che hanno una carica batterica superiore all' asfalto, anche se i batteri sono invisibili e irrazionalmente da più fastidio vedere la suola impolverata, anche se ripeto penso che nessuno di noi vada a sbattere i piedi in faccia alla gente), un naso, ecc...
In conclusione se qualcuno prova ribrezzo alla vista di un piede scalzo, è ora di fare visita ad un bravo terapeuta!!

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Messaggio  aldo1953 Lun Nov 28 2011, 15:12

Mi scuso di avere sollevato tanto polverone. Però mi permetto di fare una puntualizzazione : la morale è "relativa" al luogo in cui si è, l' etica è indifferente perchè universale. Con questo voglio solo dire che facendo confusione tra le due si può finire per offendere qualcuno solo perchè non si comprende la "morale" del luogo. C' entra poco con l' andare scalzi, sono d' accordo, ma è solo per spiegare perchè mi sembra giusto rispettare le regole del luogo dove mi trovo.

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Messaggio  alberto66 Lun Nov 28 2011, 18:27

Alexey ha scritto:Volevo aggiungere che lo scalzofobico intollerante ha evidentemente dei problemi psicologici, quindi sono loro che dovrebbero capire perchè provano così tanto fastidio dal vedere una persona scalza...
Pertanto, chi non va scalzo in un luogo per "rispettare" chi non rispetta la nostra libertà (scusate il gioco di parole), l' unica persona che non rispetta in realtà è se stesso.
Il vedere dei piedi nudi non può e non deve dare fastidio, perchè penso che nessuno di noi vada al ristorante a mettere le suole impolverate dentro al piatto delle persone, come del resto i calzati non vanno a mostrare le suole sporche delle scarpe mentre uno mangia.
Quindi vedere un piede deve essere come vedere una mano (anzi, le mani toccano oggetti che hanno una carica batterica superiore all' asfalto, anche se i batteri sono invisibili e irrazionalmente da più fastidio vedere la suola impolverata, anche se ripeto penso che nessuno di noi vada a sbattere i piedi in faccia alla gente), un naso, ecc...
In conclusione se qualcuno prova ribrezzo alla vista di un piede scalzo, è ora di fare visita ad un bravo terapeuta!!


Giusto , piu' che giusto quanto hai scritto....Io aggingerei che di persone che dovrebbero farsi visitare ce ne sono molte. Soltanto un esempio fra i piu' comuni.Quante volte mi e' capitato anche in treno di stare vicino a persone assai maleducate con i capelli belli lunghi (tutto il rispetto) che pero' ogni volta che si girano te li sbattono in faccia e in bocca villanamente....Altro che i piedi nudi. Non vi e' mai capitato un fatto del genere? A me si.Un altro fatto del tutto personale:Suspect Quest'anno mentre andavo in vacanza ho sostato alla stazione centrale a piedi nudi e tutto bene,Poi quando sono salito sul treno mi sono "buttato" su le infradito non per niente ma per evitare magari occhiate ravvicinate dai miei conviaggiatori dato che era un treno a scomparti,lunghe 4 ore.Risultato;di tutti i 4 o5 che viaggiavano con me nessuno mi ha mai rivolto la parola come se fossi un appestato invece che una persona gentile e socevole quale mi ritengo.Anzi sono stato io ad accennare loro qualche parola delle solite...,ma da parte loro niente di niente.Risultato della lezione: Quando rifaro0 lo stesso viaggio,che dovrebbe essere la prossima estate; non soltanto sostero' scalzo alla stazione8) ma faro' l'intero viaggio a piedi nudi, senza dubbio e senza esitazione cosi almeno i miei conviaggiatori se vorranno saranno loro a chiedermi qualcosa se vorranno e saro' io a rispondergli se vorro...
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Messaggio  lucignolo Mar Nov 29 2011, 21:13

aldo1953 ha scritto:Mi scuso di avere sollevato tanto polverone.
No, Aldo, non devi proprio scusarti, perché sollevare un po' di polverone fa bene ed è cosa stimolante.
Poi, guarda, non farti impressionare più di tanto.
A volte sembra che ci scanniamo, ma come i Galli di Asterix siamo sempre pronti a menar le mani, ma in quanto scalzi siamo indissolubilmente uniti.
Very Happy
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Messaggio  Ospite Dom Gen 15 2012, 14:44

Alexey ha scritto:Volevo aggiungere che lo scalzofobico intollerante ha evidentemente dei problemi psicologici,
taaanti anni fa, a bari, sono andata dal parrucchiere (e vedrai, c'era un trattamento in offerta da J.L.D. Laughing ); mentre la signorina mi phonava, ho sfilato il piede sx dal sandalo e ho accavallato la gamba sulla dx. dopo qualche istante, la signorina che lavorava addosso alla cliente di fianco a me mi ha pregato di rimettermi il sandalo "sa, non è per me, eh, ma la cliente qua di fianco si sente in imbarazzo" -quasi quasi mi levavo anche la maglietta, ma invece le ho sorriso rimettendomi il sandalo -e ho ricordato come mi avessero insegnato, quando ero piccola, che "scalzi ci vanno solo gli zingari" e gli zingari rubano gli oggetti preziosi che hai in casa e anche i bambini: bisogna aver paura di chi va scalzo. e vabeh. peccato che, da grande, io abbia dovuto sperimentare direttamente che questa paura esiste ancora, la stessa, identica: ora qua in paese tengo il piede calzato per il quieto vivere dei miei due figli.

lucignolo ha scritto:
A volte sembra che ci scanniamo, ma come i Galli di Asterix siamo sempre pronti a menar le mani, ma in quanto scalzi siamo indissolubilmente uniti. [/color]Very Happy
ah, beh, allora mi trovo proprio "a casa" Very Happy Very Happy Very Happy hai mica lì un po' di idromele?!!

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Parliamo di India ? Empty Re: Parliamo di India ?

Messaggio  lucignolo Dom Gen 15 2012, 22:25

Skamall ha scritto:ah, beh, allora mi trovo proprio "a casa" Very Happy Very Happy Very Happy hai mica lì un po' di idromele?!!
No, ti va bene un buon limoncello fatto in casa? Very Happy Very Happy Very Happy
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Parliamo di India ? Empty Re: Parliamo di India ?

Messaggio  Ospite Mar Gen 17 2012, 12:17

lucignolo ha scritto:ti va bene un buon limoncello fatto in casa? Very Happy Very Happy Very Happy

focca miseria, si, anche perché l'idromele che ho messo giù io non ce la fa a fermentare... Mad
e poi assaggio volentieri il limoncello, così poi scambierò con la crema di limoncello che sto preparando in questo periodo Laughing
(a proposito, mentre le bucce sono sotto alcool, devo agitare un po' il barattolo ognitanto o lo lascio lì fermo, cosa ne dici?)


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Parliamo di India ? Empty L'India ... da bambino

Messaggio  mic60 Mer Feb 01 2012, 21:37

Ciao tutti,

l'india per me e' stata una delle esperienze che mi ha segnato in modo profondo: all'eta' di 3-4 anni, la mia famiglia si trasferi' a Bombay (ora Mumbay) perche' mio padre ebbe l'incarico di costruire li' un impianto di polietilene. Nonostante fossi ancora un bambino piccolo, tutt'ora riesco a ricordare scene dell'epoca, del
tipo passeggiate lungo il Marine Drive, le gite in macchina con il ns. autista (si chiamava Shetty) in una mitica Hindustan "Ambassador", i cumuli di rifiuti con le mucche sacre in mezzo, l'odore degli incensi ed il negozio di tappetti, i lucertoloni ai muri anche al 15mo piano, le scarpe ammuffite durante i monsoni nonostante l'aria condizionata, il latte di bufala grigio, i colori dei sari e punjabi, gli sguardi delle persone (allora i bianchi erano veramente esotici) e la luce particolare specialmente all'imbrunire...

Sono tornato recentemente un paio di volte x affari sempre nella zona fra Mumbai e Pune (dobe abbiamo una fabbrica) con un salto a Goa e ogni volta che scendo dall'aereo e sento "l'odore" (meglio puzza) della citta', ci sono i deja-vu a decine.

Comunque, da allora ho quasi tutti i mobili indiani, uso gli incensi tutti i giorni e le infradito in plastica le ho sostituite con i chappal e casa mia e' piena di sopramobili e cosette dell'India (Shiva che danza, rilievi in legno, etc...). Si vede che l'India ha lasciato un'impronta profonda.

Bisogna pero' anche rendersi conto che l'India e' un paese molto vasto, con decine di lingue, culture, tradizioni e religioni, mentalita' (uno di Delhi e' molto diverso da uno del Tamil Nadu) ed e' un paese che cambia velocemente, al ritmo di anni e non decenni. Non consiste solo di luoghi sacri ma anche di una forte innovazione, uno svilluppo velocissimo ma che si coniuga con le tradizioni (soprattutto Hindu').

Beh, in fondo tutti in Europa siamo popoli indo-germanici e le ns. radici sono li'....

Saluti,

Michael




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