Viaggio in India
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Viaggio in India
Ricorda qualcuno che parlavo di andare in Ladakh ? Ci sono andato e per poco non ci rimanevo per un devastante mal di montagna che al quarto giorno si è portato verso l' edema cerebrale. Così rapido ritorno a Delhi e riprogrammazione del viaggio : giro del Rajastan, già noto ma che non delude mai. Premetto che sui marciapedi non ho fatto un passo senza infradito, mi permetto di mettere un limite a ciò che sono disposto a calpestare. Ma non mi sono perso un ristorante, un emporio, un museo o un sito turistico. Camminare scalzo nei giardini del Taj Mahal o nel City Palace di Jaipur è stata una vera nuova grande emozione. Due episodi curiosi e poi la spiegazione degli stessi :
-Per andare al Taj Mahal abbiamo assoldato una guida, non per esigenze di spiegazioni ma per risolvere la parte burocratica, per paura di attentati è stata creata una zona rossa attorno al sito in cui si può entrare solo con biglietto prepagato in biglietterie esterne e poi superare controlli di sicurezza molto pignoli. Avere una guida professionista accanto semplifica parecchio la cosa. Orbene costui appena ci vede ci mette in mano due paia di sovrascarpe usa e getta. Chiedo a che pro e lui spiega che per salire sullo zoccolo di marmo del monumento occorre metterle. "Scusa, ma non potremmo stare scalzi ?" Lui mi guarda come se fossi un marziano "Noooo, gli europei non camminano MAI scalzi" E quando, appena superati i controlli tolgo le Luna mi butta una occhiata di assoluta sufficienza e anche un pochino sprezzante. Dopo la visita mentre ci riposiamo un po' all' ombra (38° umidi), mia moglie gli chiede come resista lui con quegli scarponcini scamosciati alti alla caviglia, e lui serio " Per camminare ci vogliono le scarpe, cammina scalzo chi non le ha" Col tono del "beccati questa".
-In un emporio un commesso si toglie una scarpa e me la schiaffa in mano chiedendomi cosa ne penso. "Beh... insomma... non è che me ne intenda... sembra una bella scarpa" In realtà quello che noto è una suola di gomma granitica e una tomaia... ferrea. Ma lui insiste, è una scarpa italiana, come te, dovresti conoscere la marca. E indica un marchio "Bugatti" (?). Gli dico che sì è un nome italiano, però non lo conosco. Insiste ancora "Quanto le pagheresti in Italia ?" Per farlo contento e tagliare la noiosa questione gli dico 100 euro. E lui con aria furba : "Comperatele qui, te la cavi con 4 euro"
Ora la spiegazione : nell' India dell' India Power, della riscossa economica, delle super università e degli imprenditori in perenne attività la scarpa chiusa è diventata il più economico status symbol che ci sia e ormai in città le chappals le portano solo i vecchi e chi proprio non può fare altro. In un emporio statale, frequentato dalla buona borghesia di Delhi e non da turisti in quanto chiaramente non dà la "zanza" a guide e autisti di taxi, mi sono beccato parecchie occhiate di riprovazione ai miei piedi nudi sia da parte di matrone ingioiellate che dai mariti in mocassini neri e lucidi. Anche lì la scarpa sta vincendo.
-Per andare al Taj Mahal abbiamo assoldato una guida, non per esigenze di spiegazioni ma per risolvere la parte burocratica, per paura di attentati è stata creata una zona rossa attorno al sito in cui si può entrare solo con biglietto prepagato in biglietterie esterne e poi superare controlli di sicurezza molto pignoli. Avere una guida professionista accanto semplifica parecchio la cosa. Orbene costui appena ci vede ci mette in mano due paia di sovrascarpe usa e getta. Chiedo a che pro e lui spiega che per salire sullo zoccolo di marmo del monumento occorre metterle. "Scusa, ma non potremmo stare scalzi ?" Lui mi guarda come se fossi un marziano "Noooo, gli europei non camminano MAI scalzi" E quando, appena superati i controlli tolgo le Luna mi butta una occhiata di assoluta sufficienza e anche un pochino sprezzante. Dopo la visita mentre ci riposiamo un po' all' ombra (38° umidi), mia moglie gli chiede come resista lui con quegli scarponcini scamosciati alti alla caviglia, e lui serio " Per camminare ci vogliono le scarpe, cammina scalzo chi non le ha" Col tono del "beccati questa".
-In un emporio un commesso si toglie una scarpa e me la schiaffa in mano chiedendomi cosa ne penso. "Beh... insomma... non è che me ne intenda... sembra una bella scarpa" In realtà quello che noto è una suola di gomma granitica e una tomaia... ferrea. Ma lui insiste, è una scarpa italiana, come te, dovresti conoscere la marca. E indica un marchio "Bugatti" (?). Gli dico che sì è un nome italiano, però non lo conosco. Insiste ancora "Quanto le pagheresti in Italia ?" Per farlo contento e tagliare la noiosa questione gli dico 100 euro. E lui con aria furba : "Comperatele qui, te la cavi con 4 euro"
Ora la spiegazione : nell' India dell' India Power, della riscossa economica, delle super università e degli imprenditori in perenne attività la scarpa chiusa è diventata il più economico status symbol che ci sia e ormai in città le chappals le portano solo i vecchi e chi proprio non può fare altro. In un emporio statale, frequentato dalla buona borghesia di Delhi e non da turisti in quanto chiaramente non dà la "zanza" a guide e autisti di taxi, mi sono beccato parecchie occhiate di riprovazione ai miei piedi nudi sia da parte di matrone ingioiellate che dai mariti in mocassini neri e lucidi. Anche lì la scarpa sta vincendo.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Viaggio in India
Eh dottore, cosa mi combini?aldo1953 ha scritto:Ricorda qualcuno che parlavo di andare in Ladakh ? Ci sono andato e per poco non ci rimanevo per un devastante mal di montagna che al quarto giorno si è portato verso l' edema cerebrale. Così rapido ritorno a Delhi e riprogrammazione del viaggio : giro del Rajastan, già noto ma che non delude mai. Premetto che sui marciapedi non ho fatto un passo senza infradito, mi permetto di mettere un limite a ciò che sono disposto a calpestare. Ma non mi sono perso un ristorante, un emporio, un museo o un sito turistico. Camminare scalzo nei giardini del Taj Mahal o nel City Palace di Jaipur è stata una vera nuova grande emozione. Due episodi curiosi e poi la spiegazione degli stessi :
-Per andare al Taj Mahal abbiamo assoldato una guida, non per esigenze di spiegazioni ma per risolvere la parte burocratica, per paura di attentati è stata creata una zona rossa attorno al sito in cui si può entrare solo con biglietto prepagato in biglietterie esterne e poi superare controlli di sicurezza molto pignoli. Avere una guida professionista accanto semplifica parecchio la cosa. Orbene costui appena ci vede ci mette in mano due paia di sovrascarpe usa e getta. Chiedo a che pro e lui spiega che per salire sullo zoccolo di marmo del monumento occorre metterle. "Scusa, ma non potremmo stare scalzi ?" Lui mi guarda come se fossi un marziano "Noooo, gli europei non camminano MAI scalzi" E quando, appena superati i controlli tolgo le Luna mi butta una occhiata di assoluta sufficienza e anche un pochino sprezzante. Dopo la visita mentre ci riposiamo un po' all' ombra (38° umidi), mia moglie gli chiede come resista lui con quegli scarponcini scamosciati alti alla caviglia, e lui serio " Per camminare ci vogliono le scarpe, cammina scalzo chi non le ha" Col tono del "beccati questa".
-In un emporio un commesso si toglie una scarpa e me la schiaffa in mano chiedendomi cosa ne penso. "Beh... insomma... non è che me ne intenda... sembra una bella scarpa" In realtà quello che noto è una suola di gomma granitica e una tomaia... ferrea. Ma lui insiste, è una scarpa italiana, come te, dovresti conoscere la marca. E indica un marchio "Bugatti" (?). Gli dico che sì è un nome italiano, però non lo conosco. Insiste ancora "Quanto le pagheresti in Italia ?" Per farlo contento e tagliare la noiosa questione gli dico 100 euro. E lui con aria furba : "Comperatele qui, te la cavi con 4 euro"
Ora la spiegazione : nell' India dell' India Power, della riscossa economica, delle super università e degli imprenditori in perenne attività la scarpa chiusa è diventata il più economico status symbol che ci sia e ormai in città le chappals le portano solo i vecchi e chi proprio non può fare altro. In un emporio statale, frequentato dalla buona borghesia di Delhi e non da turisti in quanto chiaramente non dà la "zanza" a guide e autisti di taxi, mi sono beccato parecchie occhiate di riprovazione ai miei piedi nudi sia da parte di matrone ingioiellate che dai mariti in mocassini neri e lucidi. Anche lì la scarpa sta vincendo.
Sei andato in montagna "di colpo" senza fare l'adattamento necessario?
Meno male che tutto è andato bene, vah!!
bfpaul
Re: Viaggio in India
Io l'avrei gelato con questa frase: "I nuovi ricchi cercano le scarpe che prima non avevano, i veri ricchi le mettono solo quando ne hanno voglia."aldo1953 ha scritto:" Per camminare ci vogliono le scarpe, cammina scalzo chi non le ha"
Ma bisogna avere i riflessi di un pistolero per spararla al momento giusto.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
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