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Messaggio  aldo1953 Ven Dic 14 2012, 13:16

Promemoria primo messaggio :

Oggi a MIlano ci sono 0° e neve a 25 cm. E io giro in sandali..... felicemente e con i piedi caldi.

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Messaggio  ALEBO Dom Dic 23 2012, 12:02

Rei ha scritto:
lucignolo ha scritto:ma entrare a fare spese negli eleganti negozi del centro città a piedi nudi è molto, ma molto difficile.
In epoche diverse Brigitte Bardot e Lapo Elkan l'hanno fatto. Non conta cosa (non)indossi, importa quanti soldi hai e se compri o fai solo il curioso.
Io, quando ho comprato, non ho mai avuto problemi.
Se poi fai acquisti per 100 mila euro, puoi entrare anche (tra)vestito da yeti (scalzo) e nessuno ti dice nulla.
Quindi può entrare in negozi scalzo solo chi è un personaggio conosciuto o che spende una "barcata"(come dicono dalle mie parti) di soldi?

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Messaggio  Elan Dom Dic 23 2012, 21:53

Non per polemizzare, ma non vedo perchè non dovrebbero farti entrare .... cioè, finora sono entrato in tanti negozi e, a parte qualche battuta e qualche sguardo, nessuno mi ha mai detto niente. Non credo che, negli stessi negozi, mi direbbero qualcosa perchè sono addobbati per il Natale. Perchè non provi e poi ci racconti?

Se poi sono negozi eleganti e costosi, è facile che ti prendano per un riccone eccentrico (a me è successo in gioielleria a Volterra) e che ti trattino con deferenza. Certo se oltre ad essere scalzo sei "scacio" e porti un berrettino da boy-scout con la girandola è facile che chiamino il 118 Smile


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Messaggio  Rei Dom Dic 23 2012, 22:53

ALEBO ha scritto:Quindi può entrare in negozi scalzo solo chi è un personaggio conosciuto o che spende una "barcata"(come dicono dalle mie parti) di soldi?
La seconda che hai detto (ma anche se ti limiti a comprare un oggettino qualunque).

E poi non è detto: se cerchi nei vecchi post c'è il mio racconto di quando, scalzo, ho accompagnato una mia amica in un negozio di scarpe.
Lei ne ha preso un paio, io ho convinto la proprietaria a stare scalza in casa.
In negozio no.
Però, se avesse venduto pentole, lo avrebbe fatto. Very Happy

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Messaggio  lucignolo Dom Dic 23 2012, 23:55

Elan ha scritto:Non per polemizzare, ma non vedo perchè non dovrebbero farti entrare .... cioè, finora sono entrato in tanti negozi e, a parte qualche battuta e qualche sguardo, nessuno mi ha mai detto niente. Non credo che, negli stessi negozi, mi direbbero qualcosa perchè sono addobbati per il Natale. Perchè non provi e poi ci racconti
Perché si pensa sempre che parli così per parlare?
Se lo dico è perché sono stufo di vedermi venire incontro le persone con l'indice che si agita e che mi dicono <Non si va in giro così>.
E se pensate che vada in giro come uno straccione vi sbagliate di grosso.
Comincio proprio a pensare che scalzi ci andiate un gran poco, nella stagione favorevole e dove vi conoscono da anni.
Aspetto ancora qualche dimostrazione pratica qui a Brescia e dove dico io.
Prove sul campo e non virtuali.
E non di notte, ovviamente.
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Messaggio  John & Jane Lun Dic 24 2012, 18:17

lucignolo ha scritto:
Elan ha scritto:Non per polemizzare, ma non vedo perchè non dovrebbero farti entrare .... cioè, finora sono entrato in tanti negozi e, a parte qualche battuta e qualche sguardo, nessuno mi ha mai detto niente. Non credo che, negli stessi negozi, mi direbbero qualcosa perchè sono addobbati per il Natale. Perchè non provi e poi ci racconti
Perché si pensa sempre che parli così per parlare?
Se lo dico è perché sono stufo di vedermi venire incontro le persone con l'indice che si agita e che mi dicono <Non si va in giro così>.
E se pensate che vada in giro come uno straccione vi sbagliate di grosso.
Comincio proprio a pensare che scalzi ci andiate un gran poco, nella stagione favorevole e dove vi conoscono da anni.
Aspetto ancora qualche dimostrazione pratica qui a Brescia e dove dico io.
Prove sul campo e non virtuali.
E non di notte, ovviamente.

Alle persone che ti dicono <Non si va in giro così> rispondi: "Ha perfettamente ragione", come si fa per i poveri pazzi.
Sono perfettamente convinto che tu, in giro come uno straccione non ci vada. Come non ci va nessuno di noi, a parte un dettaglio marginale.
Detta così, pare che Brescia brulichi di "mangia-scalzi". Mi pare strano; tu stesso, qualche incontro nella tua Città lo hai fatto: non ho letto di particolari episodi negativi.
Buone feste!

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Messaggio  lucignolo Lun Dic 24 2012, 18:53

John &amp; Jane ha scritto:Alle persone che ti dicono <Non si va in giro così> rispondi: "Ha perfettamente ragione", come si fa per i poveri pazzi.
Sono perfettamente convinto che tu, in giro come uno straccione non ci vada. Come non ci va nessuno di noi, a parte un dettaglio marginale.
Detta così, pare che Brescia brulichi di "mangia-scalzi". Mi pare strano; tu stesso, qualche incontro nella tua Città lo hai fatto: non ho letto di particolari episodi negativi.
Buone feste!
Hai ragione.
Però devi considerare che camminare scalzi per la strada ti mette nella posizione di sperare di invocare i tuoi diritti di cittadino libero, ma nei negozi il discorso cambia radicalmente.
Purtroppo molte persone che si sono viste negare l'ingresso in modo arrogante non scrivono più sul forum e sembrano aver perso ogni interesse per il barefooting, forse perché si sono rese conto di suicidarsi per qualcosa per cui non vale la pena di sacrificarsi.
Non sono d'accordo, ma capisco.
Paolo Fratter, Stefano e Ares hanno condiviso con me alcune di queste esperienze negative.
A Padova ci siamo visti negare l'ingresso in pizzeria, poi in un piccolo ristorante e se abbiamo voluto mangiare (alle 10 di sera) abbiamo dovuto calzarci.
A Pavia non c'è stato nemmeno dialogo.
E con noi c'era un avvocato (Ares).
Se non riesce a sfondare lui, vuol dire che non c'è via d'uscita, almeno per ora.
Se in un locale il proprietario non vuole farti entrare scalzo, non ci sono santi, li non ci entri e basta.
E lo stesso vale per supermercati, centri commerciali, pizzerie, ecc.
Il guaio è che fra noi ci sono persone che parlano come se fossero esperti in materia legale, ma che non sanno assolutamente nulla di legge, occupandosi di tutt'altro.
E poi c'è il fatto che si deve ingaggiare una spiacevole discussione, il cui esito dipende unicamente dall'intelligenza dell'interlocutore.
Cominciamo a farci vedere spesso in giro, invece di blaterare a vanvera sul forum e diamoci da fare in attività sociali utili a divulgare la nostra pratica e facciamoci un bagno di umiltà prima di pretendere che la gente accetti una pratica sostanzialmente sconosciuta e lontana mille miglia dai comportamenti socialmente condivisi.
Per noi è normale andare scalzi, per gli altri è normale usare le calzature e lo è da secoli.
Prendiamone atto e cerchiamo di non dimenticare il buon senso.
Altrimenti i rischiamo di passare dalla parte dei talebani.
lucignolo
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Messaggio  ALEBO Mar Dic 25 2012, 10:48

[quote="LUCIGNOLO
Paolo Fratter, Stefano e Ares hanno condiviso con me alcune di queste esperienze negative.
A Padova ci siamo visti negare l'ingresso in pizzeria, poi in un piccolo ristorante e se abbiamo voluto mangiare (alle 10 di sera) abbiamo dovuto calzarci.
A Pavia non c'è stato nemmeno dialogo.
E con noi c'era un avvocato (Ares).
Se non riesce a sfondare lui, vuol dire che non c'è via d'uscita, almeno per ora.
Se in un locale il proprietario non vuole farti entrare scalzo, non ci sono santi, li non ci entri e basta.
E lo stesso vale per supermercati, centri commerciali, pizzerie, ecc.
Il guaio è che fra noi ci sono persone che parlano come se fossero esperti in materia legale, ma che non sanno assolutamente nulla di legge, occupandosi di tutt'altro.
Per noi è normale andare scalzi, per gli altri è normale usare le calzature e lo è da secoli.
Prendiamone atto e cerchiamo di non dimenticare il buon senso.
Altrimenti i rischiamo di passare dalla parte dei talebani.[/color][/justify][/quote]

Concordo con te, ci sono però anche esperienze positive. Dipende molto dalle persone che incontri, un esempio che mi è caspitato con Ares, Paolo Fratter, Ralf ed io è stato a Bologna nel luglio del 2009, in un ristorante abbiamo mangiato scalzi senza che nessuno ci dicesse niente e senza nessun commento.
Dipende certamente dalle persone, ma anche dalla mentalità diffusa e dalla capacità di accettare le persone con le loro differenze che forse in alcune regioni è più aperta.
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Messaggio  lucignolo Mer Dic 26 2012, 21:35

ALEBO ha scritto:Concordo con te, ci sono però anche esperienze positive. Dipende molto dalle persone che incontri, un esempio che mi è caspitato con Ares, Paolo Fratter, Ralf ed io è stato a Bologna nel luglio del 2009, in un ristorante abbiamo mangiato scalzi senza che nessuno ci dicesse niente e senza nessun commento.
Dipende certamente dalle persone, ma anche dalla mentalità diffusa e dalla capacità di accettare le persone con le loro differenze che forse in alcune regioni è più aperta.
Dici il vero.
Noi, spesso, ci arrabbiamo, ma dobbiamo essere diplomatici.
Anch'io mi arrabbio e mi capita perché faccio fatica a concepire che la gente non riesca ad andare due centimetri al di là della propria idea preconcetta.
Nessuno immagina che vai scalzo perché l'hai scelto, qualcuno (c'è sempre l'eccezione) crede che non hai i soldi per comprare un paio di scarpe, altri pensano che lo fai per motivi politico-religiosi, i più pensano che sei svitato.
Nessuno pensa al concetto di libertà, nessuno pensa al piacere di tastare il mondo con le suole nude, perché da secoli è cosa dimenticata.
Poi mi calmo e penso che non è pretendendo che si ottengono le cose.
E mando giù e mi viene l'acidosi gastrica.
Ma non cambierò il mondo pestando i pugni sul tavolo, se mai lo cambierò è cominciando a spostare qualche pietra.
Poco alla volta.
Senza urlare e senza far licenziare nessuno.
Non pretendo mai di imporre il mio scalzismo, ma poco a poco cerco di aumentare i miei spazi d'azione.
E crescono.......di poco, ma crescono.
Una goccia alla volta.
Forza, ragazzi!!
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Messaggio  Rei Gio Dic 27 2012, 09:31

lucignolo ha scritto:Senza urlare e senza far licenziare nessuno.
Un freddo e calmo tono di minaccia funziona molto meglio che urlare.
Quanto al licenziamento, meglio incontrare uno che sa che rischia il licenziamento e non ti infastidisce che trovare uno che ti infastidisce tanto da essere licenziato.
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Messaggio  aldo1953 Gio Dic 27 2012, 15:16

[
Poco alla volta.

Non pretendo mai di imporre il mio scalzismo, ma poco a poco cerco di aumentare i miei spazi d'azione.
E crescono.......di poco, ma crescono.
Una goccia alla volta.
![/color][/quote]


Ecco credo, se posso esprimermi dato che sono scalzista attivo solo da un anno, ma con un praticantato di sandali per 7/8 mesi l' anno già da parecchio, che qui stia il punto e anche la soluzione. I miei spazi d' azione scalza si allargano lentamente ma costantemente. Sono ancora moltissimi i luoghi in cui non andrei scalzo nemmeno se mi pagassero (beh, dipende dalla cifra), ma già non c'è più nessun luogo dove non mi senta di andare in infradito (parlo della vita quotidiana) o in sandali (siamo pur sempre in inverno). Il punto è sentirmi a mio agio. Se mi sento bene e sicuro di me non c' è problema, se non mi sento nella vena giusta le infradito mi salvano dal prendere involontariamente un atteggiamento colpevole che non si può non notare, e anche questo non mi sembra poco perchè le infradito a Dicembre a Milano non sono esattamente la regola. E questo secondo me vale anche per chi mi vede. Se vedi un tipo che avanza sicuro e "naturale", se anche vedi che è scalzo non ti sogni nemmeno di farglielo notare. Se invece nel suo atteggiamento c' è qualche cosa di "colpevole" può essere che qualche lingua lunga colga l' occasione per fare la battuta. E quanto più aumenta la mia sicurezza più aumenta il mio raggio d' azione nel tempo e nello spazio. Insomma pretendere che tutti ovunque mi accettino scalzo è pura utopia , cercare di avere la mia libertà nel rispetto degli altri è un diritto da conquistare a poco a poco.

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Messaggio  Rei Gio Dic 27 2012, 22:09

aldo1953 ha scritto:Se vedi un tipo che avanza sicuro e "naturale", se anche vedi che è scalzo non ti sogni nemmeno di farglielo notare.
Si chiama "effetto Rei". Very Happy
aldo1953 ha scritto:Se invece nel suo atteggiamento c' è qualche cosa di "colpevole" può essere che qualche lingua lunga colga l' occasione per fare la battuta.
Questo, invece si chiama "effetto Lucignolo". Razz
Le conseguenze si possono notare nei post dei due che danno il nome ai due "effetti".
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Messaggio  aldo1953 Ven Dic 28 2012, 10:39

Rei ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Se vedi un tipo che avanza sicuro e "naturale", se anche vedi che è scalzo non ti sogni nemmeno di farglielo notare.
Si chiama "effetto Rei". Very Happy
aldo1953 ha scritto:Se invece nel suo atteggiamento c' è qualche cosa di "colpevole" può essere che qualche lingua lunga colga l' occasione per fare la battuta.
Questo, invece si chiama "effetto Lucignolo". Razz
Le conseguenze si possono notare nei post dei due che danno il nome ai due "effetti".

Domanda cattiva ed interessata : Non ci potrebbe essere una via intermedia ? E' forse quella che per ora adotto io ?

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Messaggio  Rei Ven Dic 28 2012, 13:58

aldo1953 ha scritto:Domanda cattiva ed interessata : Non ci potrebbe essere una via intermedia ? E' forse quella che per ora adotto io ?
La prima è la meta, il punto di arrivo, la seconda è il punto di partenza.
Pian piano si tende a raggiungere la meta. Qualcuno percorrendo gradatamente la strada senza tentennamenti, qualcun altro avanzando, tornando in dietro, avanzando di nuovo.
L'importante è tendere alla meta (e possibilmente raggiungerla) senza perdersi per strada e tornare al via come nel Monopoli.
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Messaggio  John & Jane Ven Dic 28 2012, 18:01

aldo1953 ha scritto:
Rei ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Se vedi un tipo che avanza sicuro e "naturale", se anche vedi che è scalzo non ti sogni nemmeno di farglielo notare.
Si chiama "effetto Rei". Very Happy
aldo1953 ha scritto:Se invece nel suo atteggiamento c' è qualche cosa di "colpevole" può essere che qualche lingua lunga colga l' occasione per fare la battuta.
Questo, invece si chiama "effetto Lucignolo". Razz
Le conseguenze si possono notare nei post dei due che danno il nome ai due "effetti".

Domanda cattiva ed interessata : Non ci potrebbe essere una via intermedia ? E' forse quella che per ora adotto io ?

Non è che che ci debba essere per forza una via intermedia, l'affermazione o la negazione assolute: per quanto mi riguarda, io lo faccio quando mi va di farlo; tant'è vero che lo scorso 25 novembre, ho fatto fare una figuraccia a Rei (ero in Teva, che indosso sempre quando in inverno scendo a Roma).
A costo di ripetermi, buone feste! Gianc.

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Messaggio  lucignolo Ven Dic 28 2012, 21:41

Rei ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Se vedi un tipo che avanza sicuro e "naturale", se anche vedi che è scalzo non ti sogni nemmeno di farglielo notare.
Si chiama "effetto Rei". Very Happy
aldo1953 ha scritto:Se invece nel suo atteggiamento c' è qualche cosa di "colpevole" può essere che qualche lingua lunga colga l' occasione per fare la battuta.
Questo, invece si chiama "effetto Lucignolo". Razz
Le conseguenze si possono notare nei post dei due che danno il nome ai due "effetti".
Il problema è che Rei va scalzo in casa e nel quartiere dove vive e dove si fa vedere da 2000 anni.
Pensa di aver conquistato il mondo scalzo e parla di leggi che non conosce da professionista (perché non è un legale) e vuole convincere gli altri che la via per conquistare il paradiso deve passare attraverso di lui (come un'altra entità potente di cui non voglio fare il nome).
Rei smettila.
Vieni qui da me, che ti faccio conoscere la tua Waterloo.
Io, scalzo, ci vado 365 giorni all'anno, anche in città provinciali lontane mille miglia dalla mentalità aperta di metropoli come Roma.
Rinnovo la sfida che riempie di terrore l'ammazzaspettri Rei: vieni da me, che ti faccio vedere cosa vuol dire il pregiudizio.
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Messaggio  bfpaul Ven Dic 28 2012, 22:30

lucignolo ha scritto:
Rei ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Se vedi un tipo che avanza sicuro e "naturale", se anche vedi che è scalzo non ti sogni nemmeno di farglielo notare.
Si chiama "effetto Rei". Very Happy
aldo1953 ha scritto:Se invece nel suo atteggiamento c' è qualche cosa di "colpevole" può essere che qualche lingua lunga colga l' occasione per fare la battuta.
Questo, invece si chiama "effetto Lucignolo". Razz
Le conseguenze si possono notare nei post dei due che danno il nome ai due "effetti".
Il problema è che Rei va scalzo in casa e nel quartiere dove vive e dove si fa vedere da 2000 anni.
Pensa di aver conquistato il mondo scalzo e parla di leggi che non conosce da professionista (perché non è un legale) e vuole convincere gli altri che la via per conquistare il paradiso deve passare attraverso di lui (come un'altra entità potente di cui non voglio fare il nome).
Rei smettila.
Vieni qui da me, che ti faccio conoscere la tua Waterloo.
Io, scalzo, ci vado 365 giorni all'anno, anche in città provinciali lontane mille miglia dalla mentalità aperta di metropoli come Roma.
Rinnovo la sfida che riempie di terrore l'ammazzaspettri Rei: vieni da me, che ti faccio vedere cosa vuol dire il pregiudizio.
Domanda, e non vuole essere cattiva: Rei quando via a Mantova giri scalzo come a Roma?
Non trovi nessuna differenza? L'ambiente è identico? Nessuna preclusione come in una città dove la gente si fa i caxxi suoi e ne ha visto di tutti i colori per fare una piega a vedere uno scalzo?
Voglio dire: città diverse, mentalità diverse, più aperte forse a Roma, più chiuse a Mantova a o Brescia ....
Rei, so che hai sempre la risposta pronta per ogni o quasi situazione, ma dai, non è che le cose accadono sempre agli altri ...
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Messaggio  Rei Sab Dic 29 2012, 00:53

bfpaul ha scritto:Domanda, e non vuole essere cattiva: Rei quando via a Mantova giri scalzo come a Roma?
Dipende: a "casa" (nel senso lato del termine) di uno dei miei fratelli no, sua moglie darebbe i numeri. A "casa" della preside dell'ITIS sì, è quella che farebbe andare scalzi a scuola i suoi allievi.
In un supermercato dipende dalla temperatura: in questi giorni faceva troppo freddo... Very Happy
Al matrimonio di mio fratello le scarpe le avevo, la "divisa" da matrimonio le prevedeva.
Come tutti, incontro situazioni in cui, per motivi di lavoro, di diplomazia, di rispetto delle usanze di una casa o famiglia, devo mettere le scarpe.
Ma nel mio tempo libero, nella mia vita privata, fuori dagli obblighi di alcune circostanze, cioè per molta parte del mio tempo, sono scalzo, è la mia condizione naturale.
E guai a chi prova a impedirmelo.
Soprattutto quando non può e quindi lede i miei diritti e la mia libertà.
Il punto è che non ho mai negato di aver trovato dei rompiscalzi, ma ho sempre detto che ne ho trovati pochi, facilmente neutralizzabili o talmente insignificanti da non essere presi in considerazione.
Ed avendo imparato, nel tempo e con l'esperienza, a neutralizzare questi ladri di libertà, cerco di indicare a chi ancora si fa impaurire o prevaricare da loro come sconfiggerli.
Tra l'altro è facilissimo.
Il problema è che dobbiamo anche sconfiggere il ladro di libertà che sta dentro di noi, il nostro lato oscuro.
E quello è molto, ma molto più difficile.
Ma se uno ci riesce diventa un illuminato (nel senso buddista del termine), anche se a qualcuno apparirà come un fulminato.
Mi ritengo un illuminato? Non ancora, ma il cammino della vita che ho intrapreso punta in quella direzione (bisogna avere obbiettivi ambiziosi per ottenere qualche risultato).
Ci riuscirò? Non lo so. E non ha importanza: l'importante è provarci e fare ogni giorno un passo avanti.
lucignolo ha scritto:Ho avuto scontri con ragazzi giovani su queste argomentazioni.
La risposta viene da un disco rotto, che ripete le stesse cose in modo illogico e psicotico: <Però ha le scarpe>.
Cosa vuoi rispondere ad idioti di tal risma?
Non solo non gli rispondo, non parlo neppure con loro. Parlo con chi è curioso, con chi (e ce ne sono molti anche fra i giovani) è disposto ad ascoltare nuove idee ed a non essere schiavo dei preconcetti.
Quanto agli idioti, mi limito ad un'occhiata di disprezzo (mi sono allenato) dell'essere superiore (cioè uno con un QI superiore a una zucchina bollita) che non considera degno di esistere qualcuno che pur assomigliando ad un essere umano ha un QI di almeno 100 punti inferiore alla suddetta zucchina bollita.
Uno sguardo, arrogante, feroce, per poi non considerarli più, come se non esistessero.
Loro spesso non sono abbastanza intelligenti da rendersene conto, ma chi gli sta vicino, chi li valuta, chi un domani dovrà esaminarli a scuola o ad un colloquio di lavoro sì.
Pensate che sia un atteggiamento arrogante, di superiorità? Sì? Anch'io.
Ma è quello che si meritano.
Quello che li spiazza, che non permette loro di fare i bulli.
Perché sono stato sia vittima di bullismo che carnefice, prima di rendermi conto che stavo facendo una fesseria, e quindi conosco bene i meccanismi e so come smontarli.
lucignolo ha scritto:Il problema è che Rei va scalzo in casa e nel quartiere dove vive e dove si fa vedere da 2000 anni.
Ci vado anche in quartieri talmente lontani e culturalmente diversi che si potrebbero considerare appartenenti a nazioni diverse, ci vado in piccoli paesini di campagna, ci vado un po' dappertutto. Meno da mia cognata.
Ma non posso certo pretendere che mio fratello divorzi per questo. Razz
lucignolo ha scritto:Pensa di aver conquistato il mondo scalzo e parla di leggi che non conosce da professionista (perché non è un legale) e vuole convincere gli altri che la via per conquistare il paradiso deve passare attraverso di lui (come un'altra entità potente di cui non voglio fare il nome).
Mi attribuisci pensieri e concetti che non mi appartengono, ma che tu vuoi attribuirmi per non sentire che io sono diverso da te, che non provo paura come te, che non subisco i rompiscalzi, ma anzi li combatto, che non cerco la discussione con gli idioti ottusi, ma solo con le menti aperte.
Parlo di leggi che conosco (non tutte, quindi) perché nel mio lavoro devo conoscerle anche se non sono un avvocato e, non essendo perfetto, posso anche sbagliarmi, come tutti.
E comunque la via per conquistare il paradiso scalzo esiste, probabilmente è diversa per ogni persona, ma se posso dare qualche indicazione per andare nella direzione giusta, come altri hanno fatto con me, perché no?
Sempre meglio che sedersi sul ciglio della strada e strillare a tutti di fermarsi, che tanto non arriveranno mai alla meta.

Un'ultima cosa: essendo noi una piccola minoranza che fa una cosa "strana", siamo automaticamente dei "diversi".
E questo vi mette a disagio, perché per tutto il resto, nella vostra vita, siete stati come gli altri.
Io no, sono stato diverso praticamente fin dalla nascita e quindi ho avuto fin da subito la pressione sociale che cercava di impormi di non distinguermi, di livellarmi al livello degli altri.
Ma era impossibile, la mia diversità era così palese che saltava fuori ugualmente.
E sono stato definito arrogante e pallone gonfiato non perché mi definivo "diverso", ma perché le mie azioni mostravano che indubbiamente lo ero.
Essere riconosciuto per quello che ero, essere definito da loro per quello che ero li portava ad attribuirmi la definizione di arrogante, come se io avessi proclamato di essere qualcosa che in effetti non ero.
Ma erano loro a definirmi, in base ai fatti, in quel modo.
Ed il rendersi conto della mia "diversità" li rendeva rabbiosi, desiderosi di sminuirmi, di rendermi meno diverso: volevano che fossi un coglione come loro.
Col tempo ho capito che non ero io che dovevo farmi accettare dagli altri rendendomi uguale, ma erano gli altri che dovevano accettare me, nella mia diversità da loro, come io accettavo la loro diversità da me, con rispetto reciproco.
Pensate sia arroganza? No, è rispetto.
Quello che manca agli italianuzzi, come li definiva (vedi la frase che uso come firma) un altro "diverso", Gianni Brera.
Un genio.
E quindi diverso.
E che aveva sperimentato sulla sua pelle come questi mediocri (che non significa di intelligenza media, ma nemici di ogni forma di intelligenza, che è una cosa diversa), questi esseri inferiori indegni di rispetto e considerazione, lo discriminassero per la sua "diversità".
E lui, con una semplice parola, con quel "italianuzzi", invece di "adeguarsi", li metteva al loro posto.
È arroganza? Forse.
Sicuramente è autodifesa.
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Messaggio  Elan Sab Dic 29 2012, 18:58

Oggi, al supermercato con Fulvia, mi sentivo leggermente a disagio ... poi mi sono chiesto quanti si saranno accorti che ero scalzo...

A volte, quando mi sento un po' a disagio (diciamo in inverno), noto che una cosa che mi aiuta, è concentrarmi proprio sul fatto di quanto è bello dare un po' si scandalo ... subito riacquisto fiducia e lascio le scarpe in macchina.

Essere un po' provocatore aiuta



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Messaggio  lucignolo Sab Dic 29 2012, 22:55

Rei ha scritto:Ma nel mio tempo libero, nella mia vita privata, fuori dagli obblighi di alcune circostanze, cioè per molta parte del mio tempo, sono scalzo, è la mia condizione naturale.
E guai a chi prova a impedirmelo.
Soprattutto quando non può e quindi lede i miei diritti e la mia libertà.
Parli di diritti e di libertà come se fossero cose che ti devono essere elergite come un diritto di nascita in modo inderogabile, ma dimentichi che contano di più i comportamenti condivisi che le filosofie, tanto è vero che anche in campo legislativo ciò che è condiviso diventa orientativo ed orientante, specie nel campo comportamentale, del decoro, della decenza e della morale.
Perché non esistono principi obiettivi incontestabili che ci mettono la verità in tasca, perciò è necessario tenere conto del contesto storico in cui viviamo.
Se persone come Ares (Avvocato Civilista) o Paolo G. (Capo Cancelliere) ci diffidano dall'intraprendere azioni forti, in quanto potrebbero esitare in risultati assolutamente non scontati e non necessariamente a nostro favore e se questi esperti (veri) non ci hanno mai dato un concreto appoggio, beh, un motivo ci dovrà pur essere.
Il punto è che non ho mai negato di aver trovato dei rompiscalzi, ma ho sempre detto che ne ho trovati pochi, facilmente neutralizzabili o talmente insignificanti da non essere presi in considerazione.
Ed avendo imparato, nel tempo e con l'esperienza, a neutralizzare questi ladri di libertà, cerco di indicare a chi ancora si fa impaurire o prevaricare da loro come sconfiggerli.
Tra l'altro è facilissimo.
Sei un abile sofista, ma dimentichi che nei tuoi resoconti hai sempre sottolineato la complicità di cassiere, direttori, gestori che sapevano già chi eri.
In un contesto simile è facile neutralizzare l'incauto guardiano che ha un solo torto: quello di non essersi informato sulle aderenza del signor <Lei non sa chi sono io>.
Nulla di male, per carità, ma tu stesso dimostri con le tue testimonianze che prima si semina e ci si fa conoscere (non sei matto, non sei un barbone, non sei un estremista pericoloso, non sei uno zingaro), poi si può mietere il raccolto.
Uno sguardo, arrogante, feroce, per poi non considerarli più, come se non esistessero.
Loro spesso non sono abbastanza intelligenti da rendersene conto, ma chi gli sta vicino, chi li valuta, chi un domani dovrà esaminarli a scuola o ad un colloquio di lavoro sì.
A parte che non mi sembri così terrorizzante.........poi è questione di relatività.
Il ringhio di un bracco terrorizzerà (forse) un micino, ma farebbe ridere un bull dog.
Naturalmente ti consideri un T-Rex, ma ti lascio la tua illusione: ti ho chiesto fatti, ma continui a fare sofismi privi di riscontro pratico.
Dimostrami sul campo che hai ragione ed io ti eleggerò a mio indiscusso maestro. Smile
E poi sei così sicuro che quelle persone che giudicheranno quei ragazzi che paragoni a delle zucchine bollite (che c'entrano, poi?) siano così diversi da loro?
Mai pensato che i giovani sono quello che sono grazie a dei genitori di fronte ai quali le zucchine bollite (e ridaje) sembrerebbero Newton, Einstein, Pascal, Aristotele e Leibniz tutti insieme?
Parlo di leggi che conosco (non tutte, quindi) perché nel mio lavoro devo conoscerle anche se non sono un avvocato e, non essendo perfetto, posso anche sbagliarmi, come tutti.
Anch'io conosco le leggi sanitarie che mi competono, ma almeno non pretendo di arringare la gente come se fossi un esperto in materia.
Io faccio il biologo, l'avvocato lo faccia l'avvocato.
Puoi anche sbagliarti? Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy
Se tu lo pensassi davvero non sprecheresti il tuo tempo a provocarmi in continuazione come se fossi l'idiota (pessimista) del villaggio, puntando sempre l'indice sulle mie esperienze negative reali, dimenticando i mille resoconti di esperienze piacevoli, perchè ciò porta acqua al tuo mulino di ammazzasette scalzo.
Col tempo ho capito che non ero io che dovevo farmi accettare dagli altri rendendomi uguale, ma erano gli altri che dovevano accettare me, nella mia diversità da loro, come io accettavo la loro diversità da me, con rispetto reciproco.
Pensate sia arroganza? No, è rispetto.
No, caro, è qui che ti sbagli.
Gli altri non ti devono proprio nulla.
Le diversità possono essere accettate, è un segno di civiltà, ma dipende dal concetto (molto discusso e discutibile) che abbiamo di civiltà.
Da secoli la calzatura è segno di civiltà e non puoi non tenerne conto.
Perciò sei tu nella posizione di dover dimostrare che non è così, che ti piaccia o no.
Quello che manca agli italianuzzi, come li definiva (vedi la frase che uso come firma) un altro "diverso", Gianni Brera.
Un genio.
E quindi diverso.
Tu pecchi di grande arroganza, in primo luogo perché parli di italianuzzi come se tu fossi al di sopra di tutti e poi fai un errore logico di base: Il genio è un diverso, lo è per definizione, ma il diverso non è necessariamente un genio.
Non confondiamo.
Sicuramente è autodifesa.
La miglior autodifesa è modificare la percezione condivisa che la gente ha di noi.
Con pazienza, con intelligenza, senza andare in giro con la coda fra le gambe e camminando scalzi alla luce del sole, con tanta naturalezza.
E senza pretendere che ci debbano per forza sempre accettare, altrimenti il risultato sarà soltanto quello di attivare reazioni contrarie.
Se non capisci questo, inutile stare a discutere ed a spandere fiumi di inchiostro.
Ci condanniamo ad una meritata estinzione.
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Messaggio  Rei Dom Dic 30 2012, 00:09

lucignolo ha scritto:Sei un abile sofista, ma dimentichi che nei tuoi resoconti hai sempre sottolineato la complicità di cassiere, direttori, gestori che sapevano già chi eri.
Ehmm, veramente la maggior parte degli scontri gli ho avuti quando "i boss" non sapevano chi ero. Solo l'ultimo, al mio solito supermercato, è stato un rompiscalzi contro tutto il personale che mi conosceva già.
Le altre volte non ero affatto conosciuto, ero semplicemente un cliente pagante (a volte che entrava in quell'esercizio per la prima volta) importunato da uno che si inventava regole inesistenti e per questo cazziato dai suoi superiori.
Mi metti sempre in bocca concetti e frasi che non ho mai detto.
lucignolo ha scritto:Dimostrami sul campo che hai ragione ed io ti eleggerò a mio indiscusso maestro.
In che senso? Devo filmare le rare volte che incontro un rompiscalzi per farti vedere come reagisco?
O forse basta il fatto che chi ha fatto valere le proprie ragioni, come ho sempre consigliato, anche in posti da te considerati particolarmente refrattari allo scalzismo come Milano, ha (quasi) sempre avuto la meglio?
Oppure ti basta la testimonianza di Paolo Selis, quando ad Ostia Antica hanno fermato lui (io ero già passato senza problemi) e non volevano farlo entrare in metropolitana?
Chiedigli come ho allegramente "sbranato" le due guardie giurate.
No, a Brescia non ci vengo apposta.
C'è la crisi, non ho soldi e se proprio devo venire al Nord preferisco Torino, dove la mia amica scrittrice mi vuole "esibire" come esempio perché vado scalzo e c'è il Museo del Cinema della Mole Antonelliana che vale da solo il viaggio (al Museo Egizio ci sono già stato, ma vorrei tornarci, scalzo, ovviamente).
A Brescia, a sentire te, ci sono solo ragazzotti che ti urlano dietro di metterti le scarpe.
Non è un gran che, come attrazione.
lucignolo ha scritto:Perché non esistono principi obiettivi incontestabili che ci mettono la verità in tasca, perciò è necessario tenere conto del contesto storico in cui viviamo.
Se persone come Ares (Avvocato Civilista) o Paolo G. (Capo Cancelliere) ci diffidano dall'intraprendere azioni forti, in quanto potrebbero esitare in risultati assolutamente non scontati e non necessariamente a nostro favore e se questi esperti (veri) non ci hanno mai dato un concreto appoggio, beh, un motivo ci dovrà pur essere.
Esistono eccome dei principi obiettivi incontestabili: Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, Costituzione Italiana, eccetera.
Che poi in Italia sia difficile far valere in tribunale questi principi è verissimo: il voluto caos dei tribunali è stato riconosciuto anche a livello europeo come una violazione dei diritti del cittadino italiano.
Ma ciò non toglie che questi diritti esistano e che, soprattutto nel nostro caso, ci siano altri modi più rapidi ed efficaci per farli valere.
Io ci riesco (quasi sempre), non perché sia un genio, ma perché:
a) ci provo e non mi arrendo senza tentare.
b) grazie alla mia esperienza nel campo della comunicazione e un'attitudine al "pensiero laterale" (una caratteristica della mia "diversità") trovo spesso soluzioni che mi permettono di "vincere" in fretta senza andare in tribunale a perdere tempo e soldi.
E sono queste soluzioni alternative al tribunale che suggerisco nei miei post.
Non essere avvocato, in questo caso aiuta, perché mi permette di vedere soluzioni diverse dal Tribunale.
In effetti una volta il Tribunale l'ho suggerito, in alternativa ad una più efficace campagna mediatica, solo per contestare la "grida" manzoniana di Pavia.

Quanto alle altre cose che dici, sono quasi tutte risposte a concetti diversi da quelli che ho esposto, quindi è inutile ribattere.

P.s.: non ho mai detto di essere un genio, l'ho detto di Brera. In comune con lui ho che entrambi risultavamo dei diversi agli occhi degli "italianuzzi", ma non ho mai detto che la nostra diversità fosse uguale.
Se poi qualcuno mi reputasse un genio, come è già capitato, con tutta umiltà gli direi che si sbaglia. I geni lasciano un segno permanente nella storia dell'umanità. Io no.
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Messaggio  ALEBO Dom Dic 30 2012, 19:54

[quote="aldo1953"][
le infradito a Dicembre a Milano non sono esattamente la regola. quote]

Neanche a Livorno che come temperatura non è Milano.
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Messaggio  lucignolo Dom Dic 30 2012, 20:31

Rei ha scritto:Le altre volte non ero affatto conosciuto, ero semplicemente un cliente pagante (a volte che entrava in quell'esercizio per la prima volta) importunato da uno che si inventava regole inesistenti e per questo cazziato dai suoi superiori.
Quelli cazziati li trovi solo tu.
Nancy è stata buttata fuori dal supermercato, senza se e senza ma.
Ed il nostro amico avvocato (che conosci anche tu) ci ha consigliato di lasciar perdere, perché legalmente ti sottoponi ad una trafila il cui esito è tutt'altro che scontato, mentre discutere con chi non vuole ascoltare ed è convinto di aver ragione è solo una perdita di tempo e ci si fa il sangue cattivo per niente.
Ti infili un paio di infradito solo in quel momento e te le ritogli all'uscita.
Osanna all'unico italiano che riesce a far valere i suoi diritti.
Un vero mostro.
al Museo Egizio ci sono già stato, ma vorrei tornarci, scalzo, ovviamente.
E, naturalmente, ti faranno entrare.
Non ne dubitavo.
A Brescia, a sentire te, ci sono solo ragazzotti che ti urlano dietro di metterti le scarpe.
Non è un gran che, come attrazione.
Qui sei tu che continui a mettermi in bocca frasi che non ho mai detto.
Non ci sono solo quelli, ma ci sono anche quelli.
È chiaro che qui da noi non esiste una persona capace di far valere i suoi sacrosanti diritti, seminando il terrore.
Che poi in Italia sia difficile far valere in tribunale questi principi è verissimo: il voluto caos dei tribunali è stato riconosciuto anche a livello europeo come una violazione dei diritti del cittadino italiano.
Ma ciò non toglie che questi diritti esistano e che, soprattutto nel nostro caso, ci siano altri modi più rapidi ed efficaci per farli valere.
I nostri diritti sono continuamente calpestati e viviamo sotto una subdola dittatura.
Solo tu non te ne accorgi.
Io ci riesco (quasi sempre), non perché sia un genio, ma perché:
a) ci provo e non mi arrendo senza tentare.
b) grazie alla mia esperienza nel campo della comunicazione e un'attitudine al "pensiero laterale" (una caratteristica della mia "diversità") trovo spesso soluzioni che mi permettono di "vincere" in fretta senza andare in tribunale a perdere tempo e soldi.
E sono queste soluzioni alternative al tribunale che suggerisco nei miei post.
Non essere avvocato, in questo caso aiuta, perché mi permette di vedere soluzioni diverse dal Tribunale.
In effetti una volta il Tribunale l'ho suggerito, in alternativa ad una più efficace campagna mediatica, solo per contestare la "grida" manzoniana di Pavia.
Ma a cosa serve una laurea in Giurisprudenza?
Quanto alle altre cose che dici, sono quasi tutte risposte a concetti diversi da quelli che ho esposto, quindi è inutile ribattere.
Non avevo dubbi nemmeno qui.
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Messaggio  Rei Dom Dic 30 2012, 22:00

Non metto tutte le citazioni altrimenti diventa troppo lungo.

Nancy si è fatta buttare fuori da una dipendente idiota senza chiamare il proprietario.
Chi ti dice che il proprietario le avrebbe dato ragione? Non lo sai tu, non lo so io. Ma le statistiche dicono che salvo uno di Cagliari, i proprietari di supermercati con cui noi scalzi abbiamo avuto a che fare non hanno mai fatto storie.
Ares ha fatto bene a sconsigliarti le vie legali. Ma è un avvocato e conosce quelle.
Io avrei minacciato di chiamare i NAS: tieni conto che, se vogliono, i NAS qualcosa di irregolare lo trovano sempre. E ti posso garantire che la parola NAS fa impallidire un proprietario di qualunque esercizio che tratti alimenti (negozi, supermercati, ristoranti, pizzerie, ecc.) più di quanto faccia impallidire la frase "controllo della finanza" il proprietario di un negozio di Cortina D'Ampezzo.

Sì, al Museo Egizio si può entrare scalzi.
(Però se vai tu, uno che ti ferma e ti butta fuori lo trovi di sicuro: ti ho segnalato e mandato una fotografia affinché ti riconoscano. lol! )

Non ci credi? Sul regolamento non è proibito (http://www.museoegizio.it/pages/Regolamento.jsp).
Comunque, finché non ci sarà una testimonianza di qualcuno che c'è stato scalzo, l'unica prova valida resta il regolamento, e lì non è proibito.

Ragazzotti che ti gridano dietro: ne hai parlato varie volte, anzi, è l'unica caratteristica di Brescia di cui hai parlato.
Ma forse a Brescia non c'è una persona che sa far valere i propri diritti (a volte, come dici tu, seminando il terrore: "Chiamo i NAS"), ma sicuramente c'è una persona che si lascia mettere i piedi in testa.

Che i nostri diritti siano continuamente calpestati e che, per certi aspetti, in particolare nel campo in cui lavoro, siamo molto, ma molto vicini ad una dittatura (da operetta, ma non per questo meno antidemocratica), me ne sono accorto da tempo.
Ribellarsi e far valere i pochi diritti che ci restano vuol dire fare parte della "resistenza".
Ed io, nel mio piccolo, ne faccio parte, pagando questa resistenza molto pesantemente, a livello personale e lavorativo.
(Ovviamente non come i partigiani che combatterono contro una dittatura vera e feroce e che spesso pagarono con la vita.)
Essere un "partigiano" combattente, con le armi dell'intelletto e della retorica, è una parte fondamentale della mia "diversità".

Cosa serve una laurea in Giurisprudenza? A sapersi muovere bene nei Tribunali.
In altri ambienti servono altri sistemi e conoscenze di psicologia, manipolazione della mente, comunicazione ed infine di recitazione per ottenere risultati.
Tornando alla storia di Nancy buttata fuori dal supermercato, la soluzione di un avvocato è minacciare una causa, la mia è minacciare di chiamare i NAS.
Ovvero, sfrutto le mie conoscenze di psicologia per manipolare la mente del malcapitato rompiscalzi, con frasi studiate per essere efficaci (comunicazione) ed usando (recitando) il tono giusto per renderle minacciose.
La mia funziona.
Subito.
Ecco perché trovo tanti cazziati, come dici tu: perché funziona.
Per questo cerco di insegnare il mio metodo agli altri.
Perché funziona.


Ultima modifica di Rei il Lun Dic 31 2012, 18:01 - modificato 1 volta.
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Messaggio  John & Jane Lun Dic 31 2012, 11:54

Ragazzi miei,
per quanto andrà avanti questa polemica? Per conto mio, siete a un punto morto: ciascuno è arroccato sulla sua posizione e sulla sua idea; e non c'è barba di santo che ve la possa far cambiare.
E poi, siete sicuri di cavarne un costrutto?
Buon anno! Gianc.

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Messaggio  ALEBO Lun Dic 31 2012, 17:26

John &amp; Jane ha scritto:Ragazzi miei,
per quanto andrà avanti questa polemica? Per conto mio, siete a un punto morto: ciascuno è arroccato sulla sua posizione e sulla sua idea; e non c'è barba di santo che ve la possa far cambiare.
E poi, siete sicuri di cavarne un costrutto?
Buon anno! Gianc.
Concordo pienamente, ciascuno mantiene la sua idea, per cui conviene che abbozziate. Buon anno ai due contendenti e a tutti.
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Messaggio  lucignolo Mar Gen 01 2013, 17:51

ALEBO ha scritto:
John & Jane ha scritto:Ragazzi miei,
per quanto andrà avanti questa polemica? Per conto mio, siete a un punto morto: ciascuno è arroccato sulla sua posizione e sulla sua idea; e non c'è barba di santo che ve la possa far cambiare.
E poi, siete sicuri di cavarne un costrutto?
Buon anno! Gianc.
Concordo pienamente, ciascuno mantiene la sua idea, per cui conviene che abbozziate. Buon anno ai due contendenti e a tutti.
Non è una partita di scacchi, è una discussione su due punti di vista differenti, fra due, consentitemi, cavalieri del barefooting, con due visioni strategiche parallele, ma mai coincidenti. Smile
Io sostengo da sempre che la via maestra da seguire è quella del farsi vedere il più possibile, pur rispettando il punto di vista degli altri.
Non voglio imporre i miei punti di vista e sarebbe bello che gli altri non lo facessero con me, ma parlo al condizionale, perché per la mentalità universale non è conveniente camminare scalzi e lo è da secoli, non da ieri.
Pazienza, non possiamo che prenderne atto.
Se una persona è infastidita in un luogo dove si è costretti a condividere uno spazio ristretto, vi domando: siete proprio così sicuri che sia giusto e sacrosanto imporre il nostro punto di vista?
È così necessario ingaggiare battaglia e siamo così "schiavi" dell'andare a piedi nudi sempre ed ovunque da dover per forza "mazziare" chi non la pensa come noi?
Così difficile indossare un paio di infradito in quell'oretta che si visita il museo o si va al supermercato?
Non so, sono semplici domande; mi dispiace che vi infastidiate.
Rei è diverso: capisco il senso del suo discorso.
Lui sostiene che a nessuno è concesso di limitare la nostra libertà.
Va bene, per strada sono d'accordo con lui, ma siccome in pratica ci sono dei problemi negli spazi ristretti condivisi, penso che si debba adottare una strategia più accorta e farci vedere il più possibile, evitando, per il momento, quei luoghi dove è possibile innescare scontri fondamentalmente controproducenti.
Anche perché lo scontro andrebbe ripreso ad ogni supermercato, ad ogni museo, in ogni locale.
Non si creano precedenti, non c'è un passaparola che induce tutti ad accettarci senza condizioni.
E si spendono un sacco di energie psichiche.
Tutto qui ed a me sembra un discorso interessante e si può cavarne un costrutto più che a parlare, non vogliatemene, di ridicole scarpe dipinte.
Che poi vuol dire, al di la della battuta, nascondersi.
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Messaggio  Rei Mar Gen 01 2013, 21:50

lucignolo ha scritto:Se una persona è infastidita in un luogo dove si è costretti a condividere uno spazio ristretto, vi domando: siete proprio così sicuri che sia giusto e sacrosanto imporre il nostro punto di vista?
Dipende a chi appartiene lo spazio ristretto: a casa d'altri se il padrone di casa è infastidito, metto le scarpe, a casa mia se uno fa storie perché è infastidito, si può accomodare all'uscita.
lucignolo ha scritto:È così necessario ingaggiare battaglia e siamo così "schiavi" dell'andare a piedi nudi sempre ed ovunque da dover per forza "mazziare" chi non la pensa come noi?
Non chi non la pensa come noi, ma solo con chi cerca di toglierci un diritto e una libertà senza averne il diritto.
Ai Musei Vaticani si deve indossare le scarpe ed io le indosso senza fare storie.
Se poi, con una chiacchierata amichevole a voce o per email riesco a far cambiare idea ai responsabili del Museo, meglio.
Al Museo Egizio di Torino non è vietato stare scalzi e se qualcuno prova a proibirmelo lo "sbrano".
lucignolo ha scritto:Così difficile indossare un paio di infradito in quell'oretta che si visita il museo o si va al supermercato?
Nei musei italiani (eccetto quelli comunali di Milano) e nei supermercati non è proibito entrare scalzi. Se uno si inventa la proibizione, va bloccato immediatamente e "mazziato".
lucignolo ha scritto:Rei è diverso: capisco il senso del suo discorso.
Lui sostiene che a nessuno è concesso di limitare la nostra libertà.
Per l'esattezza: a nessuno è concesso di limitare le nostre libertà sancite da leggi e Costituzione.
E se ci prova va immediatamente bloccato, altrimenti si innesca quel meccanismo mirabilmente illustrato da Friedrich Gustav Emil Martin Niemöller (ma da molti attribuito a B. Brecht):

Quando sono venuti a prendere gli ebrei
Sono rimasto in silenzio perché non ero ebreo
Quando sono venuti a prendere gli omosessuali
Sono rimasto in silenzio perché non ero omosessuale
Quando sono venuti a prendere i comunisti
Sono rimasto in silenzio perché non ero comunista
Quando sono venuti a prendere gli zingari
Sono rimasto in silenzio perché non ero zingaro

Quando sono venuti a prendere me,
non c'era più nessuno che potesse parlare per difendermi.

Altre "libertà", come quella di commettere crimini, vanno limitate, al contrario di quello che pensano alcuni politici.
lucignolo ha scritto:Va bene, per strada sono d'accordo con lui, ma siccome in pratica ci sono dei problemi negli spazi ristretti condivisi, penso che si debba adottare una strategia più accorta e farci vedere il più possibile, evitando, per il momento, quei luoghi dove è possibile innescare scontri fondamentalmente controproducenti.
Controproducenti? Far valere i propri diritti non è mai controproducente.
Farsi mettere i piedi in testa, sì.
lucignolo ha scritto:Anche perché lo scontro andrebbe ripreso ad ogni supermercato, ad ogni museo, in ogni locale.
Non si creano precedenti, non c'è un passaparola che induce tutti ad accettarci senza condizioni.
La mia esperienza mi dice invece che i precedenti si creano, eccome: le guardie giurate alla Metropolitana che cercarono di bloccare Paolo Selis e furono da me "mazziate" hanno raccontato tutto ai colleghi ed ora, sulla Metropolitana di Roma tutte sanno che è vietato andare scalzi solo ed esclusivamente sulle scale mobili.
Alla Feltrinelli di Milano è stato messo in chiaro a tutti i dipendenti che non si deve impedire ad un cliente di entrare scalzo.
Ma anche chi si fece metterei piedi in testa da una mentecatta sul vaporetto a Venezia ha creato un precedente (negativo): adesso alcuni (speriamo non molti) controllori sono convinti dell'esistenza di un articolo del regolamento (che non esiste) che vieta di salire scalzi sui vaporetti.

Riassumendo: io sono dell'avviso che in luoghi privati, in "casa d'altri", si debba rispettare la sensibilità e/o il volere del padrone di casa, nei luoghi pubblici (supermercati e musei compresi) TUTTI debbano rispettare le leggi ed i regolamenti esistenti.
Esistenti, appunto. Se qualcuno inventa regole di suo arbitrio, va duramente "mazziato", affinché gli passi la voglia di farlo con altri.
Tu sei più per l'abbozzare, il lasciar correre, il permettere ad un prepotente di imporci il suo arbitrario volere.
Friedrich Gustav Emil Martin Niemöller ci ha illustrato cosa ha portato in Germania nel 1933 questo atteggiamento, gli elettori italiani che hanno mandato in Parlamento dei delinquenti sapendo che erano dei delinquenti e che si sarebbero comportati da delinquenti ci hanno illustrato cosa ha portato questo atteggiamento nell'Italia di oggi.
Perciò: "Resistere, resistere, resistere."
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Messaggio  lucignolo Mar Gen 01 2013, 23:12

Rei ha scritto:Tu sei più per l'abbozzare, il lasciar correre, il permettere ad un prepotente di imporci il suo arbitrario volere.
Eh, per me litigare costa troppe energie, perché sono fondamentalmente un mite.
E poi (dai che ti faccio inc.....e) non sono loro che sono prepotenti, sono io che sono scalzo... Very Happy
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