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Una escursione scalza di 100 Km in 5 giorni

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Messaggio  Elan Mer Gen 16 2013, 13:02

http://www.jugend-wandert.de/wettbewerbsbeitraege/09.htm

Allego una interessante pagina dal sito della DWJ ( Deutsche Wander Jugend - associazione giovanile escursionistica tedesca) con il report circa un concorso annuale di escursionismo dedicato alle scuole, nel quale una classe di liceali si è vista assegnare il 3. premio, in virtù del loro progetto: una escursione a piedi nudi, in svizzera, di 100km da percorrere in 5 giorni. Come spiega il report i ragazzi ce l'hanno fatta quasi tutti (una eccezione), anche se qualcuno, pochi tuttavia, ha percorso l'ultimo tratto con le scarpe ai piedi.

Trovo significativa la motivazione data dalla giuria, che vi traduco:

„Barfußwanderungen sind in den letzten Jahren zumindest in Deutschland durchaus in Mode gekommen. Große Barfußparks werden mittlerweile angelegt. Eine 100 km Tour barfuß zurückzulegen, ist jedoch etwas ganz anderes und erfordert mehr von den Beteiligten. Der Jury taten teilweise die Füße allein durch das Anschauen der Fotos weh. Diskutiert wurde auch darüber, ob 100 km nicht zu heftig und überfordernd sind. Bei Betrachtung der Zielgruppe jedoch konnten wir diese Gedanken zur Seite schieben. Eine solche Aktion überhaupt anzugehen, sie durchzustehen, die Zähne zusammen zu beißen, die eigenen Grenzen zu überschreiten und über sich hinauszuwachsen sind Aspekte, die für Schülerinnen und Schüler auch am Beginn des Berufslebens anstehen. Aus dieser Sicht erschien der Jury ein solches Angebot, an dem sich junge Menschen ausprobieren können, sehr sinnvoll.”

"L'escusionismo a piedi nudi è diventato piuttosto di moda negli ultimi anni, perlomeno in Germania. Ultimamente vediamo sorgere grandi parchi per lo scalzismo, ma un Tour di 100 Km a piedi nudi è certamente qualcosa di molto diverso che richede un ben diverso impegno da parte dei partecipanti. Ad alcuni membri di questa giuria facevano male i piedi solo alla vista delle foto. Abbiamo anche discusso se 100 Km non rappresentassero un traguardo troppo ambizioso ed eccessivamente impegnativo, ma ogni riserva al riguardo è stata messa da parte dopo avere visto il gruppo giunto al traguardo. Il solo fatto di affrontare una tale prova, portarla fino in fondo, stringendo i denti per superare i propri limiti e crescere nella autoconsapevolezza, sono situazioni che studenti e studentesse ritroveranno nell' affrontare il mondo del lavoro. Per questo motivo la giuria ritiene che questo progetto, nel quale giovani persone hanno la possibilità di mettersi alla prova, sia molto significativo."

Al di là dello scalzismo e della evidente considerazione di cui inizia a godere in Germania, nonchè della sua interessante diffusione, vi prego di confrontare le iniziative della scuola tedesca ed il suo approccio alla educazione dei giovani cittadini, che vengono cresciuti nell' ottica della capacità di impegnarsi per affrontare le difficoltà che la vita metterà loro davanti, con la nostra scuola per bamboccioni, che dà poca preparazione e nella quale, per assecondare i desideri dei genitori italiani, si crescono cittadini sempre pronti a lamentarsi dei loro diritti offesi ed a pretendere la strada spianata, il posticino sicuro e di proprio gradimento e tanta comoda bambagia che li protegga come erano abituati a casa e ditemi se non è davvero ora che ci svegliamo e cominciamo a cambiare.


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Messaggio  Spyro Mer Gen 16 2013, 18:48

Quanto invidio la Germania, l'Austria e la Svizzera in tutto e per tutto. Quanto mi sarebbe piaciuto partecipare a questa iniziativa visto che mi piace molto camminare in montagna...ancora di più se ci posso (o devo) andare scalzo.
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Messaggio  lucignolo Mer Gen 16 2013, 22:01

Elan ha scritto:Come spiega il report i ragazzi ce l'hanno fatta quasi tutti (una eccezione), anche se qualcuno, pochi tuttavia, ha percorso l'ultimo tratto con le scarpe ai piedi.
Penso, comunque, che siano ragazzi molto forti, bene allenati e con parecchio tempo a disposizione per allenarsi.
Non si può, come scalzi di ritorno, camminare per circa quattro ore al giorno, per cinque giorni di seguito.
Mi ritengo un buon barefooter, ma non sono in grado di camminare per più di due ore e ripetere la prestazione il giorno dopo senza bruciori o fastidi vari, se ho camminato su asfalto o su strade con ghiaia (e su ghiaia le due ore sono un'utopia per me, ma nemmeno mezz'ora).
Le persone che camminano scalze per ore su qualsiasi terreno che non sia terra battuta o erba, dal mio punto di vista, sono alieni.
Non raggiungerò mai tali livelli, a meno che non vada in pensione prima di camminare col bastone.
Non so voi.
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Messaggio  Rei Gio Gen 17 2013, 09:15

lucignolo ha scritto:Non raggiungerò mai tali livelli, a meno che non vada in pensione prima di camminare col bastone.
Non so voi.
Sì, ho visto quando sei venuto a Roma.
Secondo me ti sottovaluti. Io non sono un gran camminatore, d'inverno ho i ritmi e la mobilità di un orso in letargo, ma appena viene la bella stagione comincio a muovermi e, non possedendo, per scelta, ne auto ne moto, o vado con i mezzi pubblici o vado a piedi (e Roma è grande, molto grande...).
Questo significa, ogni giorno, macinare chilometri.
Con un mesetto di allenamento, più per il fiato che per le suole, penso che ce la farei anch'io a fare quell'escursione.
E anche tu.
Il punto è che, probabilmente, per te le occasioni quotidiane di macinare chilometri, causa lavoro ed impegni vari, sono più scarse delle mie e ti impediscono di fare quel minimo di allenamento alle suole che eviterebbe i sintomi da te lamentati.
Ed altrettanto probabilmente non è colpa tua, ma dei ritmi che la vita ti impone.
Che devo dire? Che ti auguro che in futuro tu abbia tempo e modo di aumentare i chilometri giornalieri percorsi camminando scalzo.
Che tra l'altro aiuta a mantenere la linea ed una buona salute generale. Very Happy
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Messaggio  tarzone Gio Gen 17 2013, 21:13

Senza dimenticare in quale penoso stato è stata ridotta la scuola, dalle elementari all' università grazie ai (s)governi sin qui succedutesi.
Ne parlo con cognizione di causa avendo un figlio di 24 anni che studia alla Scuola Superiore di Interpretazione a Trieste (ritenuta una delle migliori in Italia in questo campo) per la laurea magistrale.
Avendo concluso con merito il 1' anno in regola con gli esami, con profitto, ha avuto la possibilità, insieme ad altri 4,di andare a Bruxelles, ospite della CE per vedere da vicino come lavorano gli interpreti congressuali rimanendo accanto a loro nelle cabine.
Fino all' anno scorso il costo di tutto ciò era a carico dell' Università, da quest' anno se si vuole partecipare, il costo è INTERAMENTE a carico dello studente (leggi genitori).
Ma non è finita qui.
Essendo questa una facoltà non scientifica non ha finanziatori privati perchè non rende (sic!, come se gli interpreti fossero inutili), come conseguenza, pur pagando le tasse universitarie per l' intero anno accademico, le lezioni termineranno a febbraio per mancanza di fondi.
E tanti saluti. Per fortuna mio figlio, avendo capito in tempo come si stava mettendo si è iscritto ad un programma tipo "Erasmus" che svolgerà in Austria in un' università convenzionata con quella italiana, usufruendo in questo modo delle tasse pagate.
Morale, se vuoi che le tasse pagate ti rendano un servizio (questa è la definizione della tassa a differenza dell' imposta) devi andare all' estero.
I bamboccioni non c'entrano nulla, sono l' invenzione della mente malata di un ministro inetto.
E se i giovani si trovano in un paese ( con la p minuscola) dove non hanno possibilità di lavorare se non in modo precario, con le conseguenze connesse, non è colpa loro, ma nostra e delle classi politiche che hanno per decenni (s)governato.
Siccome siamo in campagna elettorale non intendo in alcun modo tirare in ballo questo o quel partito, ognuno si faccia le riflessioni che ritiene opportune, i fatti sono questi, indipendentemente da chi li ha generati.
Questa non è la sede per disquisizioni partitiche, abbiamo già censurato Cyberteam, non mi sembra il caso di fare il bis.
Saluti indignati.
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Messaggio  Elan Ven Gen 18 2013, 01:19

I bamboccioni, c'entrano eccome. Per ogni ragazzo coraggioso che vuole imparare ed è disposto a soffrire, a stringere i denti, come diceva la giuria tedesca, per crescere ed andare avanti (e sarà così anche sul lavoro), ce ne sono 3 che non hanno voglia di fare un cazzo, ma pretendono uguale trattamento ed uguali risultati, si lamentano di tutto, vogliono la vita facile, la pappa scaldata, il posto sicuro, poche responsabilità, i sabati liberi ecc. ecc. Sai quanti ne vedo, quando faccio colloqui di assunzione? Quando incontriamo uno come mi sembra essere tuo figlio, noi selettori, ci ritiriamo in una stanza vicina e poi, chiusa la porta, ci abbandoniamo e vergognose scene di giubilo con batti 5 e grandi manate sulle spalle ... poi torniamo tutti seri ed impettiti a dire "le faremo sapere" Smile ... ma cercheremo di assumerlo in tutti i modi.

Certo che sono enormi le responsabilità della classe politica, direi senza distinzioni (a ciascuno facoltà di credere nella sua eccezione preferita), che dagli anni '70 in poi ha assecondato il volere della maggioranza ignorante e felice delle propria ignoranza, per avere indici di gradimento elevati ed ha trasformato la scuola in un comodo ente collocamento per casalinghe, doppiolavoristi con studio tecnico privato esterno, in cui si entrava senza più concorsi (al massimo i famigerati "corsi abilitanti"), il 6 politico si garantiva a tutti, perchè tanto poi per il lavoro, al 70% contava la raccomandazione. Ma intanto si aumentavano a dismisura il numero delle materie e delle cattedre per creare tanti, tanti posti di lavoro da distribuire, con stipendi bassi, di cui però i beneficiati si accontentavano, a fronte di impegno scarso, orari comodi e tante vacanze, nemmeno più disturbate dagli scomodi esami di riparazione ....

Certo che la colpa è della politica e, a mio modesto avviso, per quanto riguarda la scuola non si salva nessuno e chi osava fiatare veniva messo a tacere ... Come in molti enti pubblici, tutto il denaro disponibile è stato speso per la moltiplicazione degli stipendi e per un discreto numero di spese inutili in attrezzature che poi nessuno usava (o pochi usavano per scopi privati) ... per cui oggi anche gli edifici, ceduto dallo stato agli enti locali, ancora più squattrinati, sono fatiscenti se non addirittura pericolosi.

Quando poi qualcuno cerca di fare qualcosa, che naturalmente non potrà non toccare privilegi esistenti, perchè non esiste riforma che non sarà scomoda per qualcuno ... basta far scendere in piazza i ragazzi per qualche settimana e tutto rientra nella più assoluta normalità paludosa. Che pena che mi fanno i bamboccioni che sfilano urlando contro chi "gli vuole rubare il futuro" quando i primi che cercano di accaparrarselo senza fatica, senza impegno e senza alcun sacrificio sono proprio loro, quella manovrabile massa di sfigati figli del grande benessere, che scrivono cazzate in bimbominkia su facebook usando la K al posto delle c ...

Saluti molto più che indignati ... direi disperati.

PS: Il fatto che i bamboccioni esistano, non riabilità alcun ministro dalla sua inettitudine, loro esistono per conto loro e per colpa di una classe politica che della parola "meritocrazia" si riempie la bocca, ma mostra di non volerla e di un'altra classe politica che l'ha scoperta da poco, ma vorrebbe coniugarla con una "eguaglianza" a prescindere.
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Messaggio  Biagio Ven Gen 18 2013, 08:44

Gli sfaticati ci sono sempre stati e sempre ci saranno, tant'è che anche in epoche in cui l'economia tirava, un posto da disoccupati riuscivano sempre a trovarlo.
Oggi per chi sgobba duro forse qualche possibilità c'è, ma sono percentuali omeopatiche.
I diplomati, anche con ottimi voti, si arrangiano partecipando ai concorsi per lavori da terza media - e la preparazione di un ragazzo che ha terminato le scuole superiori con profitto non è certo così banale da dover essere sprecata facendo i cantonieri o i bidelli...
I laureati (quanti ne ho visti!) si adattano ad un posto da impiegato, passando al giornata a fare slides o lavori esecutivi, perdendo in pochi anni a la propria professionalità - e questi sono già i più fortunati perché hanno trovato un lavoro a tempo indeterminato in una solida azienda.
Quanto alle aziende che selezionano i nuovi dipendenti, come dagli torto: avendone la possibilità, scelgono il meglio che gli si presenta.

Mio figlio sta ancora studiando e se la cava piuttosto bene, così poco alla volta cerco di abituarlo all'idea che dovrà farsi la "valigia di cartone", almeno per un po' di anni. In alternativa non gli resterebbe che fare qualche lavoro precario dequalificato o il galoppino di qualche raccomandato, bruciando in pochi anni la spendibilità di tanti anni di studio.
Non credo che i ragazzi di Spiez siano migliori di quelli di Roma do di Milano. Se anche le scuole di questi ultimi offrissero le medesime opportunità formative , anche i nostri ragazzi tirerebbero fuori la medesima grinta, ma le opportunità devono esserci per poter essere colte - allo stesso modo in cui non credo che gli operai della VWagen siano migliori di quelli della Fiat, solo che i primi sono gestiti da un management con idee vincenti e guadagnano pure il doppio. Quanti italiani in passato sono emigrati in Germania ed hanno contribuito alla ripresa economica di questo Paese che ora si vanta tanto? Non sarebbero stati felici di poter fare lo stesso per il proprio Paese?
Sì, credo anch'io che la colpa sia della politica, o meglio, della nostra disattenzione in tutti questi anni per la Politica, diventata così preda di farabutti di ogni sorta.
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Messaggio  Elan Ven Gen 18 2013, 11:51

Sono fondamentalmente d'accordo con te. IL principale torto della politica è di avere agito con mentalità da "indici di gradimento TV" ... ovvero rinuncia a migliorare la gente e dagli solo ciò che chiedono e ciò che gli piace. La Germania in questo è più severa ed ha una classe politica più seria, ma anche un grado di cultura di massa più alto.... e qui si potrebbe parlare per ore , anche dell' influenza luterana che da noi, purtroppo non c'è stata.

Per quanto riguarda i nostri figli, tenere pronta la valigia è una cosa giusta ... anzi iniziare con una esperienza estera è un ottimo modo per iniziare. Per me i 7 anni in Africa con i tedeschi della Thyssen sono stati molto formativi ed importanti. Però non lasciamoci scoraggiare del tutto: ogni azienda ha bisogno di gente in gamba, persino lo Stato ... per cui ogni tante mezze cartucce devono assumere qualcuno che abbia conoscenze tecniche e buona volontà. La mia azienda, una grande azienda tedesca con attività in tutto il mondo, è un ottimo esempio di continua ricerca di giovani in gamba da crescere. Magari ad un ingegnere neolaureato potrà capitare di iniziare la sua carriera lavorativa in una posizione inferiore al suo titolo di studio, ma le strade per crescere gli sono aperte.... queste ormai sono prassi, che servono anche all' azienda per conoscere meglio la persona e valutare anche la sua buona volontà e capcità di adattamento. se questo succede da noi, succede anche in altre aziende serie, dato che noi non siamo certo unici.

Faccio un esempio: Clara, appena diplomata perito chimico, a 19 anni, si è rivolta ad una società di lavoro interinale, disposta ad accettare qualunque offerta, pur di mettersi alla prova. L'hanno proposta a noi che cercavamo un aiuto in laboratorio. Dopo un mese come interinale, l'abbiamo assunta a contratto a tempo determinato, come facciamo sempre per due periodi, per essere in grado di valutare la persona. Dopo sei mesi il titolare del laboratorio, un ingegnere chimico neolaureato, è stato spostato ad altri compiti, più adatti alla sua indole (oggi è responsabile vendite per il gruppo in Dubai per 2 anni e, se avrà successo, gli si apriranno le porte della carriera manageriale) e Clara è diventata titolare, passando a tempo indeterminato, dopo i due periodi di "osservazione". Oggi, questa ragazza "di paese" ha 30 anni, ha 10 anni di esperienza di controllo qualità e sviluppo prodotti, in un ambito molto vasto di prodotti, trovandosi ad essere uno dei responsabili qualità più "anziani" (lavorativamente) del gruppo. L'abbiamo mandata a riunioni internazionali per responsabili qualità del gruppo, inizialmente pagando un interprete (perchè parlava solo il toscano), ma subito si è buttata sullo studio dell' inglese (come quasi tutti i miei collaboratori) ed è stata presto in grado di presentare un memoria in inglese davanti ad una platea internazionale .... Questa non è la favola di cenerentola, ma la storia di una ragazza che aveva voglia di lavorare e non si è tirata mai indietro, senza alcuna raccomandazione, nell' Italia di oggi. E di storie così la mia azienda ne potrebbe raccontare tante, anche se siamo operativi nella produzione in Italia da solo 25 anni.

Quello che voglio die ai giovani scalzisti che magari ci leggono, è che ci vuole grinta e disponibilità a fare ed a imparare, impegno e un po' di sacrificio e questa ricetta apre ancora e sempre molte porte anche in Italia ed anche oggi e quindi di non lasciarsi abbattere e deprimere dalle difficoltà iniziale e dai discorsi della serie "vanno avanti solo i soliti" o "senza raccomandazioni non lavori", perchè non è vero, nemmeno in momenti difficili come questo.

Certo, se hai studiato da insegnante e pensi che solo in virtù del fatto che hai potuto completare questi studi, lo Stato DEVE trovarti un posto da insegnante, allora andrai incontro a grosse delusioni, ma la colpa sarà prevalentemente della tua mancaza di elasticità e di comprensione dei meccanismi della società moderna occidentale. Quelli che studiano filosofia, non pretendono un posto da filosofo, ma sono molto apprezzati in ambito aziendale, per la loro flessibilità mentale ed il loro rigore analitico Smile

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Messaggio  tarzone Ven Gen 18 2013, 15:25

Va bè, ormai siamo completamente OT.
L' elasticità, lo spirito di sacrificio, lo spirito di adattamento, la buona volontà sono qualità/doti necessarie ma non sufficienti per trovare lavoro e andare avanti.
Attenzione ad una cosa, in Italia tutte queste belle cose vengono chieste sempre e solo ad un certa platea di persone, che, guarda caso, sono sempre quelle economicamente più deboli o meno protette.
Mar(p)ionne insegna.
Saluti sempre indignati
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Messaggio  Elan Ven Gen 18 2013, 18:18

Se sei un erede milionario, forse puoi vivere benissimo senza quelle doti, ma ti devi accontentare di essere una nullità ... altrimenti se vuoi combinare qualcosa nella vita devi averle e metterle a frutto, è un retaggio ancestrale, perchè sono alcune doti che servivano anche a sopravvivere in un mondo molto più ostile.

Quindi anche uno come Marchionne deve averle, per prevalere su altri top-manager o, se preferisci, pescecani come lui ... o pensi che Marchionne sia arrivati lì solo per caso e per diritto di nascita?

Cosa è che secondo te Marchionne insegna in questo ambito? cosa c'entra Marchionne? I deboli, li aiuti dando loro i mezzi, anche intellettual, per essere meno deboli, non garantendogli un lavoro per diritto di cittadinanza, dopo avergli garantito il titolo di studio in regalo.

Sono doti che non hanno un colore morale .... anche se vuoi diventare un buon criminale, devi averle. Ma le avrebbero tutti, o quasi, perchè non ho parlato di doni, come l'intelligenza, ma di capacità ad impegnarsi, serietà, applicazione ... e queste sono cose che si imparano, come si allenano i piedi per andare scalzi. E il compito di addestrare igiovani in questo senso è della famiglia e della scuola, che, in Italia, oggi, non sono all' altezza di farlo: la famiglia per ignoranza e prigrizia, la scuola per calcolo politico.

Questo si può e si deve cambiare





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Messaggio  tarzone Ven Gen 18 2013, 20:53

Ci sarebbero centinaia di considerazioni da fare, sull' Italia, su mar(p)ionne e tante altre cose, non é questa la sede, sappiamo tutti perchè, quindi chiudo qui.
La mia opinione su questi argomenti é profondamente diversa avendo visto le realtà dal basso, dal punto di vista di quelli che si fanno un c..o così per 800 euro al mese e poi vengono presi a calci nel medesimo loco.
Passo e chiudo
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Messaggio  Biagio Dom Gen 20 2013, 10:18

E' inutile nasconderci dietro ad un dito: la nostra classe politica è una nostra emanazione, è il distillato della cultura del nostro Paese, o, meglio, della decadenza civile del nostro Paese.
Da dove si parte per la rinascita: dall'altro o dal basso?
Credo dal basso, nessuna classe dominante (quale è ormai) si rinnova da sé. Nessun Luigi si è mai ghigliottinato da solo... io non dico di arrivare a tanto, ma almeno farli vivere ad 800 € al mese sarebbe una buona pena rieducativa.
Magari anche togliergli le scarpe sarebbe un buon modo per riportarli non solo metaforicamente con i piedi per terra e fargli recuperare il contatto con la realtà. Wink
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Messaggio  Alexey Mer Gen 23 2013, 15:34

Sono d' accordo sul fatto che ci sono alcuni giovani che non hanno voglia e impegno, però è anche vero che qui in Italia spesso e volentieri non sono garantite le condizioni minime di sopravvivenza.
Mi spiego meglio: ha sicuramente ragione Elan quando dice che un neolaureato deve essere valutato e seguire un' iter formativo per specializzarsi in quella che sarà la sua mansione, pertanto non può pretendere di partire con uno stipendio alto, però il discorso è che qui non sono garantite nemmeno le condizioni per essere autosufficienti.
Un laureato ha già 24-25 anni, e per seguire la fase "valutativa" (nome che in alcune aziende nasconde in realtà la parola risparmio e sfruttamento...), occorrono altri anni durante i quali il giovane è costretto ad essere ancora a carico dei genitori, in quanto lo stipendio non garantisce le condizioni minime per l' autosufficienza economica.
Quando mi sono laureato, i miei genitori erano già morti e avevo bisogno di autosufficienza economica, in quanto non avevo molti risparmi da "investire" per il mio futuro, quindi avevo bisogno del presente, pertanto ho dovuto cambiare vita e fare tutt' altro, perchè nessuno da ingegnere mi garantiva il minimo per vivere; ho fatto molti colloqui e ricevuto molte proposte, però avrei dovuto viaggiare tutti i giorni e vivere con 1000-1200 Euro al mese max e un contratto di apprendistato dai 2 ai 4 anni...
I miei amici, più fortunati perchè in casa coi genitori, lavorano ormai da 7-8 anni e alcuni hanno fatto già un pò di "carriera" gestendo anche team di decine di persone. Risutato? Ad oggi, nessuno prende ancora come me di stipendio che lavoro in un negozio, vi sembra normale?
Gli unici che se la passano meglio sono quelli che sono emigrati all' estero (Svizzera, Inghilterra, Germania in primis), dove anche ai neolaureati sono garantite le condizioni per vivere una vita dignitosa e decorosa, dopo molti anni di sacrifici nello studio, almeno partire con le pari opportunità di un commesso o di un barista mi sembra il minimo sindacale, non dico di partire con uno stipendio da favola...
Poi non lamentiamoci se le persone fanno il minimo sindacale e quando finisce l' ora di lavoro fuori dai maroni, nemmeno il cane muove la coda gratis...




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Messaggio  Alexey Mer Gen 23 2013, 15:41

Faccio un esempio: ho amici che lavorano a Londra, l' affitto è molto alto, circa 1500 sterline al mese, però lo stipendio è adeguato a pagare l' affitto e a vivere in maniera decorosa, non di certo da ricchi ma nemmeno da pezzenti come qui da noi...
Mi dicevano poi che da loro, a 23-24 anni, si è già ampiamente autosufficienti e ben inseriti nel mondo del lavoro, anche perchè la scuola è strutturata in maniera diversa e più orientata alla preparazione al lavoro, mentre qui da noi, ammesso di avere le capacità (quelle è sottinteso che non devono mancare...), a che età si diventa mediamente autosufficienti economicamente e si può pensare di mettere su famiglia e ambire ad un mutuo?





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Messaggio  tarzone Mer Gen 23 2013, 18:30

Ciao Alexey,
Provo a rispondere alla tua domanda dalla posizione di 56enne padre di un 24enne studente universitario prossimo alla laurea magistrale.
Se non sei paracu....... Non vai da nessuna parte.
Oltre che padre sono zio di un po' di laureati tra i 32 e i 36 anni. Hanno fatto di tutto, ovviamente con contratti precari presso grandi aziende, il contratto é stato rinnovato il numero massimo consentito di volte, poi al penultimo giorno dell' ultimo contratto, proprio quando erano convinti di avercela fatta.......tanti saluti arrivederci e grazie, intanto dietro di loro c'erano legioni intere di altri ragazzi pronti a prendere il loro posto.
Uno di questi, 36 anni il prossimo marzo, laurea in lettere 110 e lode, è ormai senza lavoro da tempo, quando lavora poi ha difficoltà enormi ad essere pagato.
È stato anche per un periodo di tempo a Santiago, in Cile, dove ha svolto attività di docente presso l' Università, molto probabilmente emigrerà in Cile dove c'è lavoro per lui è sua moglie, laureata in mediazione linguistica.
Cosa dire? È meglio tacere anche perché siamo in campagna elettorale........
Tante volte, è triste dirlo, sono contento di avere 56 anni, non invidio i giovani, gli abbiamo lasciato un paese allo sfascio più totale, dopo le fatiche e le vite dei nostri padri.
Non per niente mio figlio, quello di 24 anni, si é già "preparato" la valigia mentale dell'emigrante.
Saluti
Valerio






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Messaggio  Elan Gio Gen 24 2013, 11:04

La mia azienda non usa contratti di apprendistato (comportano troppe rogne, se, come noi, si lavora con una serie di certificazioni da paura, per sicurezza, ambiente e, persino, etica). Usiamo contratti a tempo determintato, che possono essere rinnovati 1 volta.

Non credo che siamo un caso unico, siamo una multinazionale e dal nostro personale pretendiamo molto. Ogni nostro dipendente sa fare molto bene il suo lavoro ed anche il lavoro di altri, in modo da poter fare sostituzioni. Capirete che, con queste premesse, sostituire di continuo le persone non sarebbe certo né economico, né sensato. Certo se vai a fare un lavoro che chiunque può fare con 10 minuti di addestramento (vedi call center) non puoi aspettarti un gran trattamento ... però tanti ragazzi preferiscono comunque quello ad una fabbirca o un cantiere ... li conosco, quelli che vengono qui e si accorgono che in inverno fa freddo, in estate fa caldo, c'è polvere, sporco, rumore e si fatica ... però si conquista una professionalità ... qualcosa che sai fare, che puoi rivendere e nessuno può portarti via.

Nel call center stai seduto, in ambiente climatizzato, fai le tue orette e poi te ne torni a casa ... ma è un lavoro che potrebbe fare anche uno scimpanze

Certamente le cose oggi sono diverse da 35 anni fa ... ma nache io quando ho iniziato, seppure con un contratto a tempo indeterminato in tasca, ho accettato di trasferirmi da Roma, dove abitavo presso i miei genitori, a Genova, dove vivevo precariamente in una pensione squallidissima e prendevo il treno ogni venerdì sera per tornare a Roma e tornavo la notte della domenica con la cuccetta, perchè questo mi costava meno che 3 notti di pensione. Avevo un stipendio bassissimo, come ingegnere neoassunto, in una società, l'Italsider, che pagava comunque poco... ma sentivo di avere delle prospettive, perchè potevo, come ho fatto, andare all' estero e, al mio ritorno, non sono rimasto in Italsider nemmeno un minuto di più.

Già allora avrei potuto iniziare altrove (Solmine), con stipendio ben più vantaggioso, ma minori prospettive e quindi ho preferito fare una scelta difficile, con uno stipendio iniziale da fame anche rispetto a lavori meno qualificanti che potevo trovare a Roma.

Io provengo da una famiglia benestante, ma mi avevano educato all' idea del sacrificio indispensabile per ottenere qualunque risultato nella vita... e, aggiungo, che non ho mai ricevuto nulla in termini di denaro dai miei, una volta iniziato a lavorare, anche perchè nel frattempo mio padre era morto e vivevamo della sua pensione, buona indubbiamente, ma avevo ancora 3 tra fratelli e sorelle da far studiare ed arrivare alla laurea.

Oggi, vivere con 1000 - 1200 Euro al mese ai vostri ragazzi sembra impossibile? ... Si vede che le esigenze sono molto cresciute...

Comunque, così come 35 anni fa, ho puntato sull' andare all' estero, oggi lo farei a maggiore ragione e quindi, mi congratulo con i vostri figli disposti a farlo, perchè il futuro in Italia non è certo roseo: le aziende, che sopravvivevano a stento grazie al nero ed alle svalutazioni, stanno morendo, il progresso tecnico è inesistente e i servizi, specialmente pubblici, non potranno più assumere senza limiti, anzi, dovranno tagliare costi e personale e qundi, o prima o poi si inzerà a cambiare tutto e a deciderci di imitare Regno Unito, Germani ed altri paesi di cui tutti parlate tanto bene (ma non solo nelle cose che vi piacciono, perchè quelle sono conseguenze di quelle premesse liberali e liberiste, che guardacaso non vi piacciono affatto), oppurre è bene fare le valige senza biglietto di ritorno.









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Messaggio  Arky Gio Gen 24 2013, 12:28

Elan ha scritto:

Oggi, vivere con 1000 - 1200 Euro al mese ai vostri ragazzi sembra impossibile? ... Si vede che le esigenze sono molto cresciute...



Significa solo essere calati nella realtà.
Tralascio il fatto che anche secondo me le esigenze di tutti, e non solo dei ragazzi, sono cresciute a dismisura in confronto a quella che è la REALE (e non fittizia come è stata fino ad oggi) possibilità economica di un individuo medio.
Tralascio il fatto che l'80% di chi dice di non arrivare a fine mese non sa neanche cosa significhi realmente, tanto alle rate dell'Iphone, del tv led da 55", di sky, del centro benessere, dell'auto 2.000cc per fare 2 metri al giorno, ecc, pensa a tutto babbo.
Ma per un ragazzo serio, maturo, che vuole essere un minimo indipendente, ti rendi conto cosa sono 1000 €? Sarebbero tanti, ma non in una società come la nostra.
Facciamo 2 conti.
Senza arrivare agli eccessi di centri città come Milano o Roma, un affitto medio per una casa piccola stiamo a 6-700 € al mese (lasciamo perdere i mutui, non te li concederanno mai).
Mangiare (colazione, pranzo e cena) 10 € al giorno? che dici, sono tanti? Forse, forse no. E sono 300 €.
Un minimo di bollette le vogliamo pagare? 50 € al mese...ma minimo minimo.
Se sei fortunato e puoi raggiungere il luogo di lavoro con mezzi pubblici, ti fai l'abbonamento (a cui non so dare un valore)...se sei sfigato, e ce ne sono, devi viaggiare in auto. Quantifichiamo (costo del bene, assicurazione, bollo, carburante, ecc)? meglio di no.
Ogni tanto un po' di tosse o un cagotto dato dal virus intestinale possono pure prenderti...sciroppo e fermenti lattici costano.
Vestire lo vogliamo fare? o tutti nudi?
Tutto questo in un'ipotetica realtà, dove nessuno si concede di uscire con amici, fare una cena fuori all'anno, o una partita di calcetto.
Bene.
Dei mille euro che prende un impiegato medio quanto rimane?
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Messaggio  Rei Gio Gen 24 2013, 12:58

Elan ha scritto:Non credo che siamo un caso unico
No, ma molto raro.
In effetti, in Italia, siete l'eccezione.
La norma, purtroppo, è quella descritta da Tarzone ed Alexey, non solo in aziende di "pirati" dediti al bieco sfruttamento di lavoratori "usa e getta" per poi fuggire con la cassa, ma anche in aziende dove il concetto di lavoratore come investimento (=formazione) e bene da tutelare (=esperienza, capacità e merito) dovrebbe essere fondamentale per il management, visti i vantaggi che porta.
Invece, anche e soprattutto in quelle aziende, vige appunto il concetto, dannosissimo per le aziende stesse, del lavoratore "usa e getta".
Perché questa scelta?
Perché decenni di mortificazione del talento e del merito, di esaltazione della mediocrità, intesa come lotta contro l'eccellenza a favore del sempre peggio, ha selezionato nella maggioranza delle aziende un management di mediocri, espellendo ogni persona di talento a favore di "amici e parenti", che però avessero dimostrato di essere anch'essi dei mediocri.
Un amico o parente di talento viene invitato ad andare all'estero; in Italia, gli appoggi che avrebbe se fosse un mediocre per lui non valgono, perché appunto colpevole di avere talento.

E ricordiamoci sempre che, al contrario di quanto i mediocri vogliono farci credere, il mediocre non è una persona di intelligenza e talento medio: ce ne sono anche di molto intelligenti.
Il mediocre è una persona che attivamente lotta contro eccellenza, talento, capacità, il possesso delle quali considera un reato ed un offesa a se stesso e che combatte svalutando, emarginando, riducendo alla fame, facendo fuggire all'estero chi le possiede.
Non li ammazza solo perché vuole che soffrano.

Se non si è capito, il mediocre è il mio nemico giurato.
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Messaggio  Elan Gio Gen 24 2013, 16:27

REI, tu non hai alcuna esperienza di industria e vivi in un contesto (Roma) già di per se poco industriale, anche se ti occupi di computer. Casomai conosci il settore dei servizi, che è esattamente come lo descrivi o quello del grande artigianato: case di moda, made in Italy, in genere, che non ha contenuti tecnologici e non richiede personale con vere capacità tecniche, al massimo bravi venditori di fumo. Qui valgono le cose che dici tu ... nell' industria no, il personale serve e serve preparato, dedicato e competente, per cui quando si fanno tagli (e si fanno) o si è costretti a ridurre (e si riduce), fa male, per ragioni economiche, non perchè gli industriali abbiano i cuori teneri.
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Messaggio  Elan Gio Gen 24 2013, 16:31

Aldo, quello che scrivi è vero, ma forse a Milano e altre metropoli. Chiediamoci allora anche perchè un'appartamento debba costare tanto e sia così difficile da trovare ... e ricordiamo tutta la politica fatta contro i prorietari di case (equo canone, impossibilità di liberare le case affittate, anche se non ti pagano, fino all' IMU di ieri), ricordiamo i prezzi dei terreni edificabili alle stelle, pochi che costruiscono, magari male, ma bene ammanicati con la politica che li favorisce con l'agiottaggio delle costruzioni, spacciato per difesa dell' ambiente .... e ha permesso loro di guadagnare tantissimo, in poco tempo e senza investire quasi nulla di proprio (cosa impossibile nell' industria)

E poi non dimentichiamo che se è difficile per metà Italia vivere con 1000 - 1200 Euro al mese, è anche perchè c'è un'altra metà della stessa Italia che grazie all' assenza di mercato libero e di concorrenza, per preciso volere della classe politica degli ultimi 40 anni, ha sempre prosperato, con possibilità di spesa ben diverse, a danno e sulla pelle dei primi. Solo che contro questa sperequazione gli italiani, coglioni, hanno sempre pensato che la difesa fosse nello Stato, nelle leggi calmiere, nella caccia alle streghe del ppopulismo più bieco e non in una bella iniezione di libertà di mercato e di impresa volta a favorire la concorrenza e la trasparenza e a offrire più benessere a prezzi più bassi.

E oggi, si continua a credere negli stessi rimedi, che in realtà non sono soluzioni, ma sono il problema stesso, per cui non ci muoviamo affatto verso la germania o l'inghilterra, ma verso cuba e l'argentina ... buon viaggio ragazzi!
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Messaggio  Rei Gio Gen 24 2013, 17:45

Elan ha scritto:REI, tu non hai alcuna esperienza di industria e vivi in un contesto (Roma) già di per se poco industriale, anche se ti occupi di computer. Casomai conosci il settore dei servizi, che è esattamente come lo descrivi o quello del grande artigianato: case di moda, made in Italy, in genere, che non ha contenuti tecnologici e non richiede personale con vere capacità tecniche, al massimo bravi venditori di fumo. Qui valgono le cose che dici tu ... nell' industria no, il personale serve e serve preparato, dedicato e competente, per cui quando si fanno tagli (e si fanno) o si è costretti a ridurre (e si riduce), fa male, per ragioni economiche, non perchè gli industriali abbiano i cuori teneri.
Negli ultimi vent'anni la percentuale di addetti nel comparto industriale è calata, mentre quella dei servizi è aumentata ed il mio discorso era riferito alla totalità delle aziende produttive (anche di fumo, se rende) e non limitata al comparto industriale.
Ma anche nel settore industriale la battaglia dei mediocri contro merito ed eccellenza infuria: ho un fratello a capo dell'amministrazione di un'azienda che potremmo catalogare tra l'industria "pesante", fatta fallire dall'incompetenza di alcuni manager, rilevata da un gruppo americano ed ora in attivo e "ripulita" dai mediocri.
Lui stesso, prima emarginato perché di talento, ha sostituito, per volontà dei nuovi proprietari, il suo vecchio capo, un campione della lotta al talento.
Ma i nuovi proprietari sono appunto americani.
Spesso mi racconta di ciò che accade in altre aziende, dove l'innovazione viene vista come un reato punibile con la morte, il talento mortificato. Finché c'erano le vacche grasse queste aziende riuscivano a cavarsela. Oggi hanno grosse difficoltà e fra uno o due anni, se continua così, avrai ragione tu: rimarranno in vita solo le aziende che agiscono come la tua.
Da un 40% circa del totale al 100%, per morte delle altre.

P.s.: io mi occupo ANCHE di computer, ma NON è il mio lavoro: è solo una delle cose che devo sapere per svolgere il mio lavoro.
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Messaggio  Elan Gio Gen 24 2013, 18:44

Scusa, non volevo citare la tua attività principale, che sicuramente è ancora meno industriale, anche se spesso ci si riferisce ad essa come ad una industria, seocndo me in maniera impropria.

Vedi, il problema è stata la grande accoppiata anti-aziendale di cattolici (nel senso di democristiani) e iper-socialisti (nel senso di comunisti). Hanno cercato una improbabile terza via italiana che non fosse né capitalismo, né socialdemocrazia e ci troviamo con questo sistema ingessato, governato in tutto e per tutto da un intreccio colossale di interessi di una classe dominante assolutamente non imprenditoriale, ma burocratico-amminsitrativo-giudiziaria che ha in mano tutto e non mollerà mai niente, almeno finchè la maggior parte degli italiani non comincerà a capire che questa classe dirigente, ben lungi dal proteggerli e garantirli, come ci ha fatto credere per 40 anni, in realtà li sfrutta, li impoverisce e deruba, nella massima tranquillità e (e questa la cosa essenziale) con la loro complicità. Nessuna truffa riesce senza la complicità del truffato e la miglior prova sarà il prossimo parlamento che rischia di essere uguale a quello uscente e non solo per colpa di un uomo o di un partito.

Il monte dei paschi, che dal momento della sua "privatizzazione" ha bruciato 200 miliardi riceverà dallo Stato 4,5 miliardi di euro per essere salvato, senza che la sua dirigenza palese ed occulta venga minimamente messa in discussione. Gli stessi che l'hanno portato al punto in cui si trova oggi, continueranno a gestirlo e a farsi i cavoli loro con i 4,5 miliardi, che guarda caso equivalgono a quanto gli italiani hanno pagato di IMU sulla loro prima casa..... e, a Siena, la maggior parte dei senesi è contenta, perchè non hanno altro e non gli interessa di altro (a parte il palio) ed il monte con le sue assunzioni clientelari e la sua distribuzione di denaro a pioggia sostituisce l'antico signorotto che passando in carrozza per il feudo lanciava monete ai bifolchi che erano felici e si sentivano beneficiati e lo lodavano perchè era un buon signore.

Tarzone ha ragione quando dice che l'Italia è dei paraculi, ma dovrebbe chiedersi chi siano i paraculi, chi ce li abbia messi a controllarci e chi ce li tiene.

Ascoltate il sig, Squinzi, titolare della Mapei, una delle poche imprese italiane conosciute in tutto il mondo, catapultato ora a fare il presidente di Confindustria e, se avete un minimo di capacità di osservazione vi renderete conto di due cose: uno, che non sarà mai un politico; sa fare l'imprenditore, ma è incapace di fare due parole convincenti ed affascinanti; due che sa benissimo che lui e lgi altri imprenditori come lui che producono ricchezza e creano lavoro, in questo paese non contano un cazzo, eccetto quando pagano i politici ... sono a malapena tollerati da quella classe dirigente di intrallazzoni-affaristi-speculatori che ci comanda e che davanti agli imprenditori veri, si chiede solo come potrà spremerli meglio e ricavarne denaro e potere a vantaggio proprio e della propria parte... in cambio li protege dal mercato, dalla concorrenza e di fatto li mette nelle condizioni di non crescere ... per cui ci troviamo con una industria non competitiva che stenta a sopravvivere e sogna di tornare alla liretta per sottrarsi alle regole del gioco del mercato libero mondiale.

Dio ci guardi dagli imprenditori che vogliono fare i politici ... ne ho seguito uno e mi basta .... ma perchè invece dobbiamo permettere ai politici di controllare tutto e di fare gli imprenditori, i banchieri, gli industriali, gli editori, e poi lamentarci perchè ci troviamo regolarmente nella merda?











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Messaggio  tarzone Gio Gen 24 2013, 21:19

È chi ha parlato di call center?
Non posso evidentemente citare l' azienda ma vi diró che sta a Torino, non è la Fiat, ma quasi , e la prima lettera del suo nome è una I che sta per "international" , ma potrei citarne a dozzine che si comportano in quel modo.
Saluti precari
Valerio

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Messaggio  tarzone Gio Gen 24 2013, 21:26

È poi vogliamo mettere le "privatizzazioni & liberalizzazioni" all' italiana? Vedasi assicurazioni e carburanti, due bei cartelli alla faccia del libero mercato e dei consumatori. Di liberismo così non so che fammene.
Avete mai visto scendere il costo di queste due cose? Mai.
Le privatizzazioni e liberalizzazioni in Italia si riassumono in poche parole: concentrazione degli utili e divisione delle perdite( a carico dei soliti noti contribuenti)
Saluti liberalizzati
Valerio
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Messaggio  Elan Ven Gen 25 2013, 12:24

Sulle liberalizzazioni all italian siamo d'accordo: il problema è proprio lì ... Lo Stato continua a voler proteggere e controllare il mercato. E' come se dicesse alle imprese: io vi soffoco di tasse e di obblighi asurdi, però in cambio, ti garantisco dalla concorrenza e ti autorizza a fare prezzi alti, così ribalti sui cittadini ciò che io ti rubo.

Un esempio? le farmacie. Lo Stato le usa come banche ritardando i pagamenti dei medicinali a carico delle ASL fino all' impossibile, in più pretende che facciano da CUP, per togliere lavoro alle ASL e ridurre i costi (sic!), in cambio limita le licenze ed il numero delle farmacie ed autorizza a vendere ai prezzi più alti d'europa.

E' lo Stato il problema (sistema, classe politica ed istituzioni), ma qualcuno continua ad illudersi che statalizzando tutto i problemi si risolvano ...
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