Escursione scalza alla riserva naturale Valle Vecchia
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Escursione scalza alla riserva naturale Valle Vecchia
Domenica 10 aprile, complice una giornata serena, secca e fresca, ho fatto un'escursione totalmente scalza, lunga circa 13 km nella riserva naturale di Valle Vecchia. Si trova in Veneto, nel tratto di costa tra Bibione e Caorle e in questo paradiso naturale è possibile ritrovare la spiaggia al naturale, con dune, bosco di pini marittimi ed ambienti di laguna intatti, miracolosamente sfuggiti alla cementificazione.
In questa riserva si può procedere solo a piedi, in bici o a cavallo e i sentieri sono tutti di terra, soffice sabbia, erba e aghi di pino (non così pungenti) nei tratti in bosco, un bosco fittissimo e fresco che ricorda i boschi alpini. Qui si può fare a meno di scarpe e calze e camminare lungo tutta la riserva immersi in un ambiente naturale intatto allietati dai suoni della natura. Lo consiglio a tutti i barefooters friulani, veneti ed a tutti gli altri barefooters di passaggio.
In questa escursione sono in compagnia di un mio amico che mi ha già accompagnato in varie camminate scalze quando ho fatto la magnifica tendata in Trentino e ovviamente anche lui si è scalzato quasi subito.
Dal parcheggio iniziamo l'escursione in direzione ovest lungo un ampio sentiero in parte di sabbia, in parte di terra e fango, magnifico da sentire sotto i piedi. Alla nostra sinistra il bosco di pini marittimi, a destra prati verdi alternati a tratti alberati, di tanto in tanto vari sentierini ci conducono nella fitta pineta facendoci camminare su dei soffici e morbidi tappeti di aghi e immergendoci in un vero tunnel di mezza oscurità, dove regna ancora il piacevole fresco della mattinata. Dal bosco abbiamo fatto qualche capatina sulla spiaggia, a quell'ora del mattino quasi deserta, cullati dal rumore delle onde e del vento. Poi ritorniamo nel bosco, e da qui sull'ampio sentiero e, dopo circa un'ora e mezza di cammino dalla partenza, arriviamo ad un bivio e prendiamo un sentiero di erba soffice sulla sinistra che fa il giro della zona umida di Falconara dove si possono vedere varie specie di uccelli. Completato l'anello arriviamo nel punto più occidentale della riserva dove, dall'altra parte del canale lagunare, si staglia Caorle. Qui percorriamo un tratto di argine erboso costeggiando i tipici casoni lagunari.
A questo punto è ora di pranzo e puntiamo nuovamente verso il bosco e, all'ombra dei grandi pini, apriamo il plaid e consumiamo il panino in una pace da isola sperduta. Finora abbiamo incontrato pochissima gente e nessuno a piedi nudi.
Il ritorno verso est lo facciamo interamente lungo la spiaggia, lunga quasi 6 km. La sabbia ha una temperatura perfetta e mi divertivo ad affondare i piedi nella sabbia asciutta godendomi del solletico dei granelli tra le dita, deviando poi lungo la battigia per sentire la fresca sabbia umida.
Cammina cammina, procediamo sempre di più verso il punto di partenza e più ci avviciniamo e più aumenta la gente ma restando comunque in un contesto tranquillo. Osservando chi incrociavo e le impronte sulla sabbia, ho visto purtroppo pochi piedi nudi, troppe scarpe, calze, stivali e scarponi nonostante la temperatura sui 19-20 gradi. Si andava da gente che prendeva il sole in costume a gente che credeva di essere ancora in inverno, alcuni bambini scalzi, altri purtroppo calzati e uno addirittura in giaccone piumino e berretto invernale.
Ansiosi di esplorare ancora, passiamo oltre al sentiero che conduce al parcheggio e proseguiamo per un'altro km abbondante fino all'estremo orientale della riserva, verso Bibione continuando ad affondare i piedi ora nella sabbia asciutta, ora in quella bagnata.
Ora si rientra nella pineta, lasciamo alle spalle la sabbia e torniamo sul tappeto di aghi di pino, fino a che troviamo delle lisce passerelle in legno accompagnate dalle tabelle che spiegano l'habitat, la fauna e la morfologia locale.
Verso le quattro e mezza del pomeriggio torniamo al parcheggio, ripulendoci i piedi da sabbia, terra e fango essicato.
Da appassionato di montagna, devo dire che questo posticino mi è piaciuto moltissimo e l'ho apprezzato per tutto il giro, per ogni singolo passo. Nonostante la lunga camminata di circa 13 km non abbiamo fatto tutti i sentieri e prima o poi ci tornerò per completare questa riserva che è un grande e continuo percorso sensoriale nella Natura.
Magari un giorno si potrebbe organizzare un raduno qui, anche se per arrivarci occorre un pò di orientamento stradale e cartografia del posto. Il periodo migliore per visitare questa oasi è la primavera o l'autunno, quando non fa troppo caldo e le giornate sono lunghe abbastanza da poter fare tutto il giro.
Appena posso vi metto qualche foto del posto!
In questa riserva si può procedere solo a piedi, in bici o a cavallo e i sentieri sono tutti di terra, soffice sabbia, erba e aghi di pino (non così pungenti) nei tratti in bosco, un bosco fittissimo e fresco che ricorda i boschi alpini. Qui si può fare a meno di scarpe e calze e camminare lungo tutta la riserva immersi in un ambiente naturale intatto allietati dai suoni della natura. Lo consiglio a tutti i barefooters friulani, veneti ed a tutti gli altri barefooters di passaggio.
In questa escursione sono in compagnia di un mio amico che mi ha già accompagnato in varie camminate scalze quando ho fatto la magnifica tendata in Trentino e ovviamente anche lui si è scalzato quasi subito.
Dal parcheggio iniziamo l'escursione in direzione ovest lungo un ampio sentiero in parte di sabbia, in parte di terra e fango, magnifico da sentire sotto i piedi. Alla nostra sinistra il bosco di pini marittimi, a destra prati verdi alternati a tratti alberati, di tanto in tanto vari sentierini ci conducono nella fitta pineta facendoci camminare su dei soffici e morbidi tappeti di aghi e immergendoci in un vero tunnel di mezza oscurità, dove regna ancora il piacevole fresco della mattinata. Dal bosco abbiamo fatto qualche capatina sulla spiaggia, a quell'ora del mattino quasi deserta, cullati dal rumore delle onde e del vento. Poi ritorniamo nel bosco, e da qui sull'ampio sentiero e, dopo circa un'ora e mezza di cammino dalla partenza, arriviamo ad un bivio e prendiamo un sentiero di erba soffice sulla sinistra che fa il giro della zona umida di Falconara dove si possono vedere varie specie di uccelli. Completato l'anello arriviamo nel punto più occidentale della riserva dove, dall'altra parte del canale lagunare, si staglia Caorle. Qui percorriamo un tratto di argine erboso costeggiando i tipici casoni lagunari.
A questo punto è ora di pranzo e puntiamo nuovamente verso il bosco e, all'ombra dei grandi pini, apriamo il plaid e consumiamo il panino in una pace da isola sperduta. Finora abbiamo incontrato pochissima gente e nessuno a piedi nudi.
Il ritorno verso est lo facciamo interamente lungo la spiaggia, lunga quasi 6 km. La sabbia ha una temperatura perfetta e mi divertivo ad affondare i piedi nella sabbia asciutta godendomi del solletico dei granelli tra le dita, deviando poi lungo la battigia per sentire la fresca sabbia umida.
Cammina cammina, procediamo sempre di più verso il punto di partenza e più ci avviciniamo e più aumenta la gente ma restando comunque in un contesto tranquillo. Osservando chi incrociavo e le impronte sulla sabbia, ho visto purtroppo pochi piedi nudi, troppe scarpe, calze, stivali e scarponi nonostante la temperatura sui 19-20 gradi. Si andava da gente che prendeva il sole in costume a gente che credeva di essere ancora in inverno, alcuni bambini scalzi, altri purtroppo calzati e uno addirittura in giaccone piumino e berretto invernale.
Ansiosi di esplorare ancora, passiamo oltre al sentiero che conduce al parcheggio e proseguiamo per un'altro km abbondante fino all'estremo orientale della riserva, verso Bibione continuando ad affondare i piedi ora nella sabbia asciutta, ora in quella bagnata.
Ora si rientra nella pineta, lasciamo alle spalle la sabbia e torniamo sul tappeto di aghi di pino, fino a che troviamo delle lisce passerelle in legno accompagnate dalle tabelle che spiegano l'habitat, la fauna e la morfologia locale.
Verso le quattro e mezza del pomeriggio torniamo al parcheggio, ripulendoci i piedi da sabbia, terra e fango essicato.
Da appassionato di montagna, devo dire che questo posticino mi è piaciuto moltissimo e l'ho apprezzato per tutto il giro, per ogni singolo passo. Nonostante la lunga camminata di circa 13 km non abbiamo fatto tutti i sentieri e prima o poi ci tornerò per completare questa riserva che è un grande e continuo percorso sensoriale nella Natura.
Magari un giorno si potrebbe organizzare un raduno qui, anche se per arrivarci occorre un pò di orientamento stradale e cartografia del posto. Il periodo migliore per visitare questa oasi è la primavera o l'autunno, quando non fa troppo caldo e le giornate sono lunghe abbastanza da poter fare tutto il giro.
Appena posso vi metto qualche foto del posto!
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Laurentius- Numero di messaggi : 383
Età : 41
Data d'iscrizione : 11.09.13
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Escursione scalza alla riserva naturale Valle Vecchia
Eh beh. Sembra un posto interessante.
Un pò mi ricorda la zona della Laguna Del Mort ad Eraclea Mare.
Un pò mi ricorda la zona della Laguna Del Mort ad Eraclea Mare.
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Re: Escursione scalza alla riserva naturale Valle Vecchia
La Laguna del Mort è poco distante da lì. Prima o poi ci farò una zampettata da quelle parti, per vedere le foci del Piave. Ho letto su un sito che lì è praticamente obbligatorio camminare a piedi nudi, per evitare di inzaccherarsi le scarpe in maniera irreversibile! XD
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Escursione scalza alla riserva naturale Valle Vecchia
Che posto meraviglioso!
Direi che un raduno li è d'obbligo
Direi che un raduno li è d'obbligo
Pigreco- Numero di messaggi : 173
Età : 27
Data d'iscrizione : 24.03.16
Re: Escursione scalza alla riserva naturale Valle Vecchia
Spyro ha scritto:La Laguna del Mort è poco distante da lì. Prima o poi ci farò una zampettata da quelle parti, per vedere le foci del Piave. Ho letto su un sito che lì è praticamente obbligatorio camminare a piedi nudi, per evitare di inzaccherarsi le scarpe in maniera irreversibile! XD
Buona a sapersi
Se avrò occasione ci ripasserò
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
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