Escursione a Monteviasco
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Escursione a Monteviasco
La mia prima volta di escursione in montagna scalzo.
Monteviasco, borgo di Curiglia in alpeggio, nella Val Veddasca, non raggiunto da nessuna strada. Ci si può arrivare solo tramite una funivia o una mulattiera in pietra con 1400 gradini di 1,700 km..
Io, scalzo, e 13 persone, di cui 6 bambini di 4-7 anni. E’ stata un’attività della mia associazione sensoriale, dove abbiamo portato nel bosco un’attività/laboratorio a tema “Gnomi”.
Devo essere sincero quelle pietre della mulattiera messe in verticale, aguzze ed imperfette, mi hanno costretto per un tratto a rimettere i sandali Rastro.
Una volta superato il tratto ancora troppo difficile per i miei piedi, tolgo i sandali e riesco a provare tutte quelle sensazioni di un’escursione. L’erba asciutta, l’erba bagnata, le pietre calde al sole, le pietre fredde all’ombra, il sentiero sterrato quasi morbido, e con la scusa di tenere per mano mia figlia di 2 anni, pure il tratto in paese, piano piano, sulle pietre quasi aguzze come la mulattiera.
Ai partecipanti su un prato ho iniziato a fargli provare la sensazione dell'erba sotto i pedi, e le vicine pietre, appunto fredde e calde.
Dopo mangiato siamo ridiscesi in funivia coi bimbi un po’ stanchi, ma bravissimi perché si son fatti per la prima volta una scalata, attività e giochi senza mai chiedere di essere presi in braccio.
Prima di riprendere la macchina, su altro sentiero siamo scesi sotto il caseggiato della funivia, sul torrente Giona che in un angolo di paradiso forma un laghetto con una cascata magnifica.
Raggiungibile solo attraversando un tratto in acqua o scalando dei massi, la cascata appare all’improvviso.
Acqua fredda, ma perfetta per me. Scalzo sono stato in ammollo e camminato sulle rocce sott’acqua aiutando tutti, bambini e non ad arrivare lì e far togliere le scarpe a tutti per provare.
Ovviamente i bambini sono stati quelli più a proprio agio nel camminare sulle rocce e nell’acqua scalzi.
Se posso aggiungere un pensiero, camminare scalzo nella natura di montagna, lo preferisco di gran lunga all’andare scalzo in città o nel parco della città.
Tutti quelli incontrati avevano scarponi da montagna e per la prima volta nessuno ha commentato il mio stato, come invece sempre avviene nelle gare di corsa a piedi.
Monteviasco, borgo di Curiglia in alpeggio, nella Val Veddasca, non raggiunto da nessuna strada. Ci si può arrivare solo tramite una funivia o una mulattiera in pietra con 1400 gradini di 1,700 km..
Io, scalzo, e 13 persone, di cui 6 bambini di 4-7 anni. E’ stata un’attività della mia associazione sensoriale, dove abbiamo portato nel bosco un’attività/laboratorio a tema “Gnomi”.
Devo essere sincero quelle pietre della mulattiera messe in verticale, aguzze ed imperfette, mi hanno costretto per un tratto a rimettere i sandali Rastro.
Una volta superato il tratto ancora troppo difficile per i miei piedi, tolgo i sandali e riesco a provare tutte quelle sensazioni di un’escursione. L’erba asciutta, l’erba bagnata, le pietre calde al sole, le pietre fredde all’ombra, il sentiero sterrato quasi morbido, e con la scusa di tenere per mano mia figlia di 2 anni, pure il tratto in paese, piano piano, sulle pietre quasi aguzze come la mulattiera.
Ai partecipanti su un prato ho iniziato a fargli provare la sensazione dell'erba sotto i pedi, e le vicine pietre, appunto fredde e calde.
Dopo mangiato siamo ridiscesi in funivia coi bimbi un po’ stanchi, ma bravissimi perché si son fatti per la prima volta una scalata, attività e giochi senza mai chiedere di essere presi in braccio.
Prima di riprendere la macchina, su altro sentiero siamo scesi sotto il caseggiato della funivia, sul torrente Giona che in un angolo di paradiso forma un laghetto con una cascata magnifica.
Raggiungibile solo attraversando un tratto in acqua o scalando dei massi, la cascata appare all’improvviso.
Acqua fredda, ma perfetta per me. Scalzo sono stato in ammollo e camminato sulle rocce sott’acqua aiutando tutti, bambini e non ad arrivare lì e far togliere le scarpe a tutti per provare.
Ovviamente i bambini sono stati quelli più a proprio agio nel camminare sulle rocce e nell’acqua scalzi.
Se posso aggiungere un pensiero, camminare scalzo nella natura di montagna, lo preferisco di gran lunga all’andare scalzo in città o nel parco della città.
Tutti quelli incontrati avevano scarponi da montagna e per la prima volta nessuno ha commentato il mio stato, come invece sempre avviene nelle gare di corsa a piedi.
Re: Escursione a Monteviasco
Che bello!
Se ti interessano gli Gnomi (non solo a te ma anche agli altri utenti del forum che hanno bambini ma anche se non ne hanno) è bello il sentiero degli gnomi sopra Zone
https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g1060196-d4832153-Reviews-Bosco_degli_Gnomi-Zone_Province_of_Brescia_Lombardy.html
Volendo potremmo organizzarci per fare una gita li prossimamente.
Se ti interessano gli Gnomi (non solo a te ma anche agli altri utenti del forum che hanno bambini ma anche se non ne hanno) è bello il sentiero degli gnomi sopra Zone
https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g1060196-d4832153-Reviews-Bosco_degli_Gnomi-Zone_Province_of_Brescia_Lombardy.html
Volendo potremmo organizzarci per fare una gita li prossimamente.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Escursione a Monteviasco
Per me l'importante è aver riacquistato la libertà di camminare scalzo, cioé come natura comanda, in tutte le occasioni. Ci sono i pro e i contro per ogni cosa: scalzo in città può essere ben piacevole, ma è più sporco, però vedi anche dove metti i piedi. Scalzo nella natura è anche più bello e ritemprante, ma non sempre vedi dove si mettono i piedi (l'unica volta che ho pestato un escremento era in un prato) e in certe zone - specie se c'é del pascolo - possono esserci le zecche, che sono pericolose.
Fatta questa premessa proprio 15 giorni fa, in un sabato splendido, ho fatto una escursione nel biellese. Qui, tra i Santuari di Graglia e di Oropa si snoda il Trecciolino, una strada a mezza costa sui 1000 metri che li unisce. A metà strada c'é un'altro Santuario, più piccolo, S.Carlo, con parcheggio. Lì ho lasciato la macchina e mi sono inerpicato sui sentieri che portano alla sella del Mombarone (da cui si discende - volendo - in Val d'Aosta), fino a un punto sui 1150 metri, dove c'é un bivio che porta a delle grange in cui andavo anni fa a passare una settimana di ritiro con un Gruppo di Preghiera. Un posto bellissimo, chiamato S.Esuberanza, dove però non vado più perché mia moglie non ce la fa più a salire fino a lì. Per questo sono andato da solo. Lasciata la macchina con i sandali chiusi dentro sono salito con tutta la decisione concessami dal mio peso di 0,11 Ton...
Ho raggiunto due madame in preda al nordik Walking, che quando mi hanno visto scalzo una ha cominciato a togliersi le scarpe e - dopo una quarantina di minuti - sono arrivato alle grange sbuffando come una vecchia locomotiva a vapore. Poi però il respiro si è quasi subito rilassato e ho ripreso a respirare normalmente godendomi la bellezza della giornata, del panorama e il profumo dell'aria.
Il sole caldo e il terreno fresco, con acqua sorgiva (più sotto Graglia imbottigliano la Lauretana) e ancora piccole strisce di neve vecchia sono state apprezzate dai miei piedini 47, quindi sono tornato. E' fantastica la presa delle dita che si aprono a ventaglio in discesa, al contrario di quel che succede dentro alle scarpe dove restano compresse e rattrappite. Con un po' di attenzione sono rientrato al parcheggio. Ed è necessaria, perché se scivolavo rotolavo (data la mia forma) fino a Biella e la cosa sarebbe stata un po' sconveniente.
Un incoraggiamento a tutti per cimentarsi dunque a un po' di fuoristrada coi propri piedi liberi.
Saluti montanari
Marco53
Fatta questa premessa proprio 15 giorni fa, in un sabato splendido, ho fatto una escursione nel biellese. Qui, tra i Santuari di Graglia e di Oropa si snoda il Trecciolino, una strada a mezza costa sui 1000 metri che li unisce. A metà strada c'é un'altro Santuario, più piccolo, S.Carlo, con parcheggio. Lì ho lasciato la macchina e mi sono inerpicato sui sentieri che portano alla sella del Mombarone (da cui si discende - volendo - in Val d'Aosta), fino a un punto sui 1150 metri, dove c'é un bivio che porta a delle grange in cui andavo anni fa a passare una settimana di ritiro con un Gruppo di Preghiera. Un posto bellissimo, chiamato S.Esuberanza, dove però non vado più perché mia moglie non ce la fa più a salire fino a lì. Per questo sono andato da solo. Lasciata la macchina con i sandali chiusi dentro sono salito con tutta la decisione concessami dal mio peso di 0,11 Ton...
Ho raggiunto due madame in preda al nordik Walking, che quando mi hanno visto scalzo una ha cominciato a togliersi le scarpe e - dopo una quarantina di minuti - sono arrivato alle grange sbuffando come una vecchia locomotiva a vapore. Poi però il respiro si è quasi subito rilassato e ho ripreso a respirare normalmente godendomi la bellezza della giornata, del panorama e il profumo dell'aria.
Il sole caldo e il terreno fresco, con acqua sorgiva (più sotto Graglia imbottigliano la Lauretana) e ancora piccole strisce di neve vecchia sono state apprezzate dai miei piedini 47, quindi sono tornato. E' fantastica la presa delle dita che si aprono a ventaglio in discesa, al contrario di quel che succede dentro alle scarpe dove restano compresse e rattrappite. Con un po' di attenzione sono rientrato al parcheggio. Ed è necessaria, perché se scivolavo rotolavo (data la mia forma) fino a Biella e la cosa sarebbe stata un po' sconveniente.
Un incoraggiamento a tutti per cimentarsi dunque a un po' di fuoristrada coi propri piedi liberi.
Saluti montanari
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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