Perché è importante condividere
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Perché è importante condividere
Secondo me, è molto importante condividere la propria passione e i propri sentimenti correlati ad essa, soprattutto quando la cosa in questione rappresenta un "tabù" per la società, nonostante sia una delle cose più naturali come respirare. Ed è importante perché solo chi condivide la stessa esperienza e le stesse emozioni, può capire... Le persone molto empatiche e rispettose riescono a mettersi nei panni degli altri, e capendo le proprie necessità personali di espressione del se, possono capire e rispettare la pratica altrui, pur non condividendola. Invece, gli altri, tendono a capire solo quello che piace e fa comodo a loro, mentre quello che provano gli altri è meno importante e può essere trascurato o addirittura proibito in nome di "alti" e "razionali" ideali come decoro ecc...è un po' il discorso delle persone che sognano un mondo che funzioni secondo le loro regole a loro immagine e somiglianza, un po' come se noi volessimo imporre i piedi nudi, come i fondamentalisti vogliono imporre il loro mondo... Qualsiasi tipo di limitazione della libertà personale sarebbe da evitare, quando chiaramente la mia libertà non prevalica quella altrui, ma quella vera...
Questo per dire che è importante trovare persone che condividano e ti capiscano veramente, e le puoi trovare sostanzialmente in chi condivide la tua stessa passione...una persona che ti vuole bene potrà certamente capire i tuoi sentimenti, ma non sentirà mai dentro di se la tua stessa ardente voglia, anzi, se a te piace andare scalzo e la moglie o amico non condivide, magari vi lascia fare perché vi vuole bene, ma dentro di loro la nostra scelta sarà sempre e comunque sacrificabile in nome del loro benessere (come è giusto che sia da un punto di vista naturale, dato l'innato istinto di "sopravvivenza" e di amore per se stessi come esprimiamo noi con la nostra scelta...).
Questo per dire che è importante trovare persone che condividano e ti capiscano veramente, e le puoi trovare sostanzialmente in chi condivide la tua stessa passione...una persona che ti vuole bene potrà certamente capire i tuoi sentimenti, ma non sentirà mai dentro di se la tua stessa ardente voglia, anzi, se a te piace andare scalzo e la moglie o amico non condivide, magari vi lascia fare perché vi vuole bene, ma dentro di loro la nostra scelta sarà sempre e comunque sacrificabile in nome del loro benessere (come è giusto che sia da un punto di vista naturale, dato l'innato istinto di "sopravvivenza" e di amore per se stessi come esprimiamo noi con la nostra scelta...).
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Perché è importante condividere
Quante volte co sentiamo dire:"ma cosa ti costa mettere le scarpe"..a me costa anche per una volta, ma lo faccio volentieri come compromesso, però il solo fatto di dire "cosa ti costa", per me denota che la persona che te lo chiede non ha capito quello che provi, altrimenti la domanda potrebbe ribaltarsi ;" cosa ti costa se io vengo scalzo".,,
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Perché è importante condividere
Concordo che è importante condividere le stesse passioni, infatti l'ho già sperimentato (sia per il barefooting che per altre mie passioni) e devo dire che è molto importante condividere.
Almeno per quanto riguarda me, mi sento molto di più a mio agio camminare scalzo in mezzo alla gente se sono insieme ad altri camminatori scalzi, cosa che ho provato con voi del forum a Venezia e a Pordenone. Non vedo l'ora che ci rivediamo insieme per altre camminate scalze condivise.
Almeno per quanto riguarda me, mi sento molto di più a mio agio camminare scalzo in mezzo alla gente se sono insieme ad altri camminatori scalzi, cosa che ho provato con voi del forum a Venezia e a Pordenone. Non vedo l'ora che ci rivediamo insieme per altre camminate scalze condivise.
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Perché è importante condividere
Condividere non solo la passione ma anche le esperienze. A costo di ripetere spesso più o meno le stesse difficoltà. Non è che su "hobby-barfuss.de" cioé il sito analogo al nostro ma in Germania, si dicano cose molto diverse. Quello che cambia sono spesso i lettori.
Noi non siamo moltissimi a scrivere e giocoforza ogni tanto scriviamo esperienze già scritte o le solite cose. Tanto varrebbe piantarla lì e andarsi a leggere i post più vecchi o i FAQ cioè le domande più frequenti. O almeno così verrebbe da dire.
E invece credo sia utile continuare a condividere le nostre esperienze qui. Ogni volta c'é una parola nuova e diversa, ogni volta un piccolo suggerimento, che ci sprona e incoraggia. Ma soprattutto stuzzica e incoraggia chi ci legge e vuol provare. O almeno così mi auguro, ma credo che sia così per molti di noi, che ci siamo ritrovati improvvisamente fuori dalle scarpe in un mondo che fa fatica a capirci e che noi amiamo sentire sotto la suola dei piedi. Nel mio caso ha funzionato. Conoscere i nati-scalzi mi ha fatto entrare in una esperienza tattile che prima conoscevo solo per brevi tratti, di nascosto come i carbonari di buona memoria.
Sono loro (i miei piedi) che ringraziano internet di averli "liberati" sempre più frequentemente dalle calzature. Condividere questa curiosa passione sono convinto che possa aiutare tanti scalzisti ancora timorosi di volersi palesare.
Una passione che diventa un modo nuovo di vivere le sensazioni e di riappropriarsi del proprio essere sé stessi senza le maschere condizionanti della cosiddetta "società".
Che impressione ora che l'inverno è alle porte andare in giro con un cappelluccio in testa, un confortevole giubbotto e niente ai piedi che - stranamente - percepiscono (ovviamente) il freddo del marciapiede ma ne trasmettono una sensazione che non è di freddo, bensì di benessere (si riattiva la circolazione del sangue) e il piacere di star-bene-con-sé-stessi. Ignorando gli sguardi perplessi di coloro che si accorgono (posto che se ne accorgano) delle nostre mancanti calzature.
Per i nuovi e quelli che ci leggono tengo a ripetere che la testa è il nostro dispersore di calore e lo sapevano i contadini di una volta, che dicevano: "se hai freddo ai piedi, copriti la testa": i piedi sono il nostro termoregolatore, il termostato del corpo umano. Chiedo scusa a coloro che mi leggono da anni e pensano a ragione che mi ripeto sempre, ma io ogni tanto la butto lì per farlo sapere ai nuovi e, come dicevo all'inizio, a chi ci segue da poco tempo e fatica ad andare sui post vecchi.
Augh. Ho detto. E anche ripetuto.
Saluti didattici (e condivisi)
Marco
Noi non siamo moltissimi a scrivere e giocoforza ogni tanto scriviamo esperienze già scritte o le solite cose. Tanto varrebbe piantarla lì e andarsi a leggere i post più vecchi o i FAQ cioè le domande più frequenti. O almeno così verrebbe da dire.
E invece credo sia utile continuare a condividere le nostre esperienze qui. Ogni volta c'é una parola nuova e diversa, ogni volta un piccolo suggerimento, che ci sprona e incoraggia. Ma soprattutto stuzzica e incoraggia chi ci legge e vuol provare. O almeno così mi auguro, ma credo che sia così per molti di noi, che ci siamo ritrovati improvvisamente fuori dalle scarpe in un mondo che fa fatica a capirci e che noi amiamo sentire sotto la suola dei piedi. Nel mio caso ha funzionato. Conoscere i nati-scalzi mi ha fatto entrare in una esperienza tattile che prima conoscevo solo per brevi tratti, di nascosto come i carbonari di buona memoria.
Sono loro (i miei piedi) che ringraziano internet di averli "liberati" sempre più frequentemente dalle calzature. Condividere questa curiosa passione sono convinto che possa aiutare tanti scalzisti ancora timorosi di volersi palesare.
Una passione che diventa un modo nuovo di vivere le sensazioni e di riappropriarsi del proprio essere sé stessi senza le maschere condizionanti della cosiddetta "società".
Che impressione ora che l'inverno è alle porte andare in giro con un cappelluccio in testa, un confortevole giubbotto e niente ai piedi che - stranamente - percepiscono (ovviamente) il freddo del marciapiede ma ne trasmettono una sensazione che non è di freddo, bensì di benessere (si riattiva la circolazione del sangue) e il piacere di star-bene-con-sé-stessi. Ignorando gli sguardi perplessi di coloro che si accorgono (posto che se ne accorgano) delle nostre mancanti calzature.
Per i nuovi e quelli che ci leggono tengo a ripetere che la testa è il nostro dispersore di calore e lo sapevano i contadini di una volta, che dicevano: "se hai freddo ai piedi, copriti la testa": i piedi sono il nostro termoregolatore, il termostato del corpo umano. Chiedo scusa a coloro che mi leggono da anni e pensano a ragione che mi ripeto sempre, ma io ogni tanto la butto lì per farlo sapere ai nuovi e, come dicevo all'inizio, a chi ci segue da poco tempo e fatica ad andare sui post vecchi.
Augh. Ho detto. E anche ripetuto.
Saluti didattici (e condivisi)
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Perché è importante condividere
Da tempo vado in giro scalzo da solo, ma all'inizio circa 4 anni addietro anche per me camminare scalzo con altri mi era più facile in quanto non mi vedevano come una "mosca bianca" perchè con me c'erano altri uno sciame (esagerando)di "mosche" non più bianche.Spyro ha scritto:Concordo che è importante condividere le stesse passioni, infatti l'ho già sperimentato (sia per il barefooting che per altre mie passioni) e devo dire che è molto importante condividere.
Almeno per quanto riguarda me, mi sento molto di più a mio agio camminare scalzo in mezzo alla gente se sono insieme ad altri camminatori scalzi, cosa che ho provato con voi del forum a Venezia e a Pordenone. Non vedo l'ora che ci rivediamo insieme per altre camminate scalze condivise.
ALEBO- Numero di messaggi : 527
Data d'iscrizione : 26.01.09
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