Una scuola che mi piace
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Grand Choeur
Young_barefooter
Rei
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Una scuola che mi piace
La Clearwater School è una scuola elementare di Seattle che sulla sua pagina Facebook annuncia così che una mamma ha scritto un post sul blog della scuola:
"Here's a new blog post by Susan Milton, a Clearwater parent who loves being barefoot."
Il post è questo:
http://blog.clearwaterschool.com/2013/05/what-if-kids-didnt-have-to-wear-shoes.html
Per chi non mastica l'inglese, Google e Bing offrono una traduzione automatica non perfetta, ma sufficiente per capire il senso.
"Here's a new blog post by Susan Milton, a Clearwater parent who loves being barefoot."
Il post è questo:
http://blog.clearwaterschool.com/2013/05/what-if-kids-didnt-have-to-wear-shoes.html
Per chi non mastica l'inglese, Google e Bing offrono una traduzione automatica non perfetta, ma sufficiente per capire il senso.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Una scuola che mi piace
Purtroppo qua non siamo a Seattle ma nella nostra cara Italia, e con questo ho detto tutto!
Proprio riguardo questo argomento ho discusso da poco con mia moglie.
Tutto è partito da un piccolo "incidente" di cui è stato vittima il mio nipotino di 4 anni, che frequenta la stessa scuola Materna di mio figlio, anche lui della medesima età.
In breve mio nipote stava girando "a gattoni" in classe per gioco, un suo compagno inavvertitamente gli ha pestato una mano, provocandogli un doloroso e grosso ematoma sotto l'unghia del dito medio.
La cosa si è risolta bene nel giro di poco tempo (per fortuna non c'erano fratture) ma mi ha portato alla scontata conclusione che se il bambino "colpevole" fosse stato scalzo, le cose non sarebbero di certo andate così.
E sono tornato alla carica con il mio consueto pensiero, ovvero:
quantomeno alle Materne, i bambini dovrebbero stare il più possibile scalzi, al massimo con calzini antiscivolo.
Entrando nell'edificio, i bambini dovrebbero togliere le scarpe e riporle negli armadietti che già normalmente sono posizionati all'ingresso.
Il resto dell'asilo dovrebbe essere "shoes-free", inaccessibile ai genitori scarpati che dovrebbero fermarsi esclusivamente all'atrio di ingresso.
In questo modo verrebbero tutelate cose che credo starebbero molto a cuore ai genitori come ad esempio: igiene e di conseguenza salute e benessere dei bambini, nonchè maggiore tutela e sicurezza in senso stretto degli stessi.
Non dico nulla sui benefici che avrebbero dallo stare scalzi, credo che su questo forum tutti ne siano al corrente!
Purtroppo ciò non accade e sono costretto a vedere mio figlio tornare a casa coi piedi cotti dopo un'intera giornata passata con le scarpe. Come tutti i bambini gioca e suda in continuazione e le scarpe e il riscaldamento eccessivo non certo aiutano il piede a stare più fresco. Mia moglie conosce bene il mio discorso, e pur essendo lei stessa maestra d'asilo, dimostra di NON capire.
Secondo lei la cosa è irrealizzabile per i seguenti motivi:
* Come si fa ad andare in bagno scalzi? Non è igienico!
* Come si fa ad andare in refettorio scalzi? Troppo cibo per terra!
* Come si fa ad andare in cortile scalzi? I bambini si farebbero male e si sporcherebbero i piedi!
Quindi: scalzi all'asilo secondo lei MAI!
Io di solito ribatto dicendo che proprio volendo, per il bagno si potrebbe ricorrere ad apposite ciabattine da indossare a tale scopo, per la mensa male non farebbe educarli un po' meglio a non giocare col cibo, e per il cortile basterebbe lasciare scegliere ai bambini stessi, chi vuole può indossare le scarpe, chi vuole no (e poi si lava i piedi rientrando, se il cortile fosse così esageratamente sporco)
A questo punto mia moglie mi guarda come se stessi dicendo eresie e si inalbera subito.
Forse perchè intuisce che tutto sommato la mia idea non è del tutto insensata?
Ma come faranno a Seattle?
Proprio riguardo questo argomento ho discusso da poco con mia moglie.
Tutto è partito da un piccolo "incidente" di cui è stato vittima il mio nipotino di 4 anni, che frequenta la stessa scuola Materna di mio figlio, anche lui della medesima età.
In breve mio nipote stava girando "a gattoni" in classe per gioco, un suo compagno inavvertitamente gli ha pestato una mano, provocandogli un doloroso e grosso ematoma sotto l'unghia del dito medio.
La cosa si è risolta bene nel giro di poco tempo (per fortuna non c'erano fratture) ma mi ha portato alla scontata conclusione che se il bambino "colpevole" fosse stato scalzo, le cose non sarebbero di certo andate così.
E sono tornato alla carica con il mio consueto pensiero, ovvero:
quantomeno alle Materne, i bambini dovrebbero stare il più possibile scalzi, al massimo con calzini antiscivolo.
Entrando nell'edificio, i bambini dovrebbero togliere le scarpe e riporle negli armadietti che già normalmente sono posizionati all'ingresso.
Il resto dell'asilo dovrebbe essere "shoes-free", inaccessibile ai genitori scarpati che dovrebbero fermarsi esclusivamente all'atrio di ingresso.
In questo modo verrebbero tutelate cose che credo starebbero molto a cuore ai genitori come ad esempio: igiene e di conseguenza salute e benessere dei bambini, nonchè maggiore tutela e sicurezza in senso stretto degli stessi.
Non dico nulla sui benefici che avrebbero dallo stare scalzi, credo che su questo forum tutti ne siano al corrente!
Purtroppo ciò non accade e sono costretto a vedere mio figlio tornare a casa coi piedi cotti dopo un'intera giornata passata con le scarpe. Come tutti i bambini gioca e suda in continuazione e le scarpe e il riscaldamento eccessivo non certo aiutano il piede a stare più fresco. Mia moglie conosce bene il mio discorso, e pur essendo lei stessa maestra d'asilo, dimostra di NON capire.
Secondo lei la cosa è irrealizzabile per i seguenti motivi:
* Come si fa ad andare in bagno scalzi? Non è igienico!
* Come si fa ad andare in refettorio scalzi? Troppo cibo per terra!
* Come si fa ad andare in cortile scalzi? I bambini si farebbero male e si sporcherebbero i piedi!
Quindi: scalzi all'asilo secondo lei MAI!
Io di solito ribatto dicendo che proprio volendo, per il bagno si potrebbe ricorrere ad apposite ciabattine da indossare a tale scopo, per la mensa male non farebbe educarli un po' meglio a non giocare col cibo, e per il cortile basterebbe lasciare scegliere ai bambini stessi, chi vuole può indossare le scarpe, chi vuole no (e poi si lava i piedi rientrando, se il cortile fosse così esageratamente sporco)
A questo punto mia moglie mi guarda come se stessi dicendo eresie e si inalbera subito.
Forse perchè intuisce che tutto sommato la mia idea non è del tutto insensata?
Ma come faranno a Seattle?
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Una scuola che mi piace
Io ho visto che in un asilo della mia città, perlomeno all'interno, in alcuni momenti i bambini stanno scalzi (e a volte anche le maestre) e vedo che nessuno si fa problemi per i piedi un po' neri.
Re: Una scuola che mi piace
Perché tua moglie, prima che una maestra d'asilo, è una "tipica mamma italiota" con tutte le implicazioni negative, soprattutto per i figli, ma anche per i padri, che ne conseguono.young_barefooter ha scritto:Mia moglie conosce bene il mio discorso, e pur essendo lei stessa maestra d'asilo, dimostra di NON capire.
Quindi, nell'ordine, prova a fare queste cose:
1) Dille che Rei, l'autoproclamatosi "Killer della stupidità", la considera una "tipica mamma italiota". Così se la prenderà con me e non con te.
2) Spiegale (anche se lo sa benissimo) cos'è una "tipica mamma italiota".
3) Ogni volta che tira fuori motivazioni antiscalziste tipo quelle sugli asili non controbattere con argomentazioni logiche ma tronca la discussione dicendo che sta parlando come la "tipica mamma italiota".
4) Annotati tutti gli episodi in cui tuo figlio ha avuto problemi legati al non scalzismo, tipo il pestone all'asilo, e tirali fuori anche a mesi, anni di distanza.
Gli ultimi due punti si basano sul rovesciamento dei ruoli: nel punto 3) si usa un tipico metodo femminile di troncamento della discussione che lei non ti può contestare pena la perpetua impossibilità di usarlo lei in futuro.
Il punto 4) richiama quella caratteristica tipica delle nostra adorate metà di memorizzare ogni piccolo dettaglio a nostro sfavore e tirarlo fuori anche dopo trent'anni, quando sa che il compagno ha per le stesse cose la memoria di un pesce rosso. Avendo la fortuna di essere nato con una memoria meno volatile, ho provato a rovesciare il gioco ed ho ottenuto risultati incredibili, compreso il tacito patto che nulla più vecchio di sei mesi possa essere rivangato nelle discussioni.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Una scuola che mi piace
Io ebbi la fortuna di aver avuto una mamma illuminata: quattro, cinquenne, abitavamo ancora a Roma all'Aventino e lei nei pomeriggi estivi mi portava al Parco degli Aranci (chi è di Roma sa di che luogo parlo); mi sfilava i sandaletti e mi lasciava allo stato brado sul ghiaino arrotondato.
Non ne ho memoria, ovviamente, ma di certo qualche "mamma italiota" (parliamo del "52 - "53) avrà avuto da biasimare.
Non ne ho memoria, ovviamente, ma di certo qualche "mamma italiota" (parliamo del "52 - "53) avrà avuto da biasimare.
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Una scuola che mi piace
Quando anni fa venne a Roma l'ormai defunto gruppo lombardo, proprio al Parco degli Aranci incontrammo una bambina di circa tre anni che zampettava scalza e felice sul ghiaino.
Passano gli anni ma le tradizioni resistono.
Passano gli anni ma le tradizioni resistono.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Una scuola che mi piace
Ho letto distrattamente nell'altro forum del "gran rifiuto" di Flavio; da ciò trae le scaturigini la defunzione del gruppo lombardo?
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Una scuola che mi piace
No, era defunto prima: Flavio era l'ultimo superstite.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Una scuola che mi piace
Mah, dalle foto e dai resoconti dell'anno scorso mi è parso che godesse di ottima salute. Ma non si può mai dire: Petrolini, in punto di morte, assistito e rassicurato dal suo medico curante, se ne uscì: "... Meno male! Così moro guarito!"
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Una scuola che mi piace
John & Jane ha scritto:Mah, dalle foto e dai resoconti dell'anno scorso mi è parso che godesse di ottima salute. Ma non si può mai dire: Petrolini, in punto di morte, assistito e rassicurato dal suo medico curante, se ne uscì: "... Meno male! Così moro guarito!"
Per quanto ne so, la salute di Flavio è ottima e comunque spero che lo resti fino a 100 anni ..
No, Flavio si è rotto le scatole per come è stato gestito l'ultimo episodio "increscioso" di quest'inverno.
E' un discorso che bisognerà riprendere con serenità perché ci sono diverse cosette che andranno dette per evitare che questi episodi si possano ripetere.
bfpaul
No, Flavio si è rotto le scatole per come è stato gestito l'ultimo episodio "increscioso" di quest'inverno.
E' un discorso che bisognerà riprendere con serenità perché ci sono diverse cosette che andranno dette per evitare che questi episodi si possano ripetere.
bfpaul
Re: Una scuola che mi piace
Sono contento che tu stesso abbia parlato di questa cosa, perchè secondo me dovremmo parlarne a freddo, qualcuno forse dovrebbe scusarsi con Flavio, sarebbe necessario stabilire di comune accordo come ci si debba comportare in casi analoghi in futuro e bisognerebbe chiedere a Flavio di rivedere i suoi propositi e di tornare a far parte del gruppo.
augh
augh
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Una scuola che mi piace
Elan ha scritto:Sono contento che tu stesso abbia parlato di questa cosa, perchè secondo me dovremmo parlarne a freddo, qualcuno forse dovrebbe scusarsi con Flavio, sarebbe necessario stabilire di comune accordo come ci si debba comportare in casi analoghi in futuro e bisognerebbe chiedere a Flavio di rivedere i suoi propositi e di tornare a far parte del gruppo.
augh
Non vorrei mai parlare a qualcuno che non ascolta, ma farò un'eccezione.
Queste cose si vedono meglio a quattr'occhi che sul "luogo del delitto" e non per nascondere niente, sia chiaro.
Dirò questo: Flavio è una persona molto vera e appassionata ed è un impulsivo; tante volte ci sono state divergenze di idee e discussioni accese fra noi.
Per conto mio questo è segno di vera amicizia perché solo con un amico vale la pena di accalorarsi, di arrabbiarsi e mandarsi al diavolo.
E si resta più amici di prima.
Flavio si è arrabbiato pare, per l'ultima volta e ci (mi) ha mandato al diavolo.
Gli conservo la stima di sempre, spero che torni sui suoi passi (scalzi), spero sia presente al nostro incontro di Milano.
Resto in ascolto.
bfpaul
Queste cose si vedono meglio a quattr'occhi che sul "luogo del delitto" e non per nascondere niente, sia chiaro.
Dirò questo: Flavio è una persona molto vera e appassionata ed è un impulsivo; tante volte ci sono state divergenze di idee e discussioni accese fra noi.
Per conto mio questo è segno di vera amicizia perché solo con un amico vale la pena di accalorarsi, di arrabbiarsi e mandarsi al diavolo.
E si resta più amici di prima.
Flavio si è arrabbiato pare, per l'ultima volta e ci (mi) ha mandato al diavolo.
Gli conservo la stima di sempre, spero che torni sui suoi passi (scalzi), spero sia presente al nostro incontro di Milano.
Resto in ascolto.
bfpaul
Re: Una scuola che mi piace
Non desidero mettere becco nella vicenda di Flavio, avvenuta durante un mio periodo di black-out dal forum. Non l'ho seguita e non ho tempo per andare a leggere tutta la vicenda e non mi andrebbe. Ho conosciuto Flavio e spero di avere l'occasione di rivederelo, a Torino come a Brescia. Stop.
Tornando alle scuole/asili, ce ne sarebbe ancora tanta di strada da fare. Io sono entrato nella "terza età" (me lo ha detto il Sindaco di Torino facendomi gli auguri per i miei 60 anni con una letterina che invia a tutti i neo-sessantenni). Però ricordo ancora dei miei giorni all'Asilo, che era Montessori. Avevamo una camera spogliatoio dove lasciavamo le scarpe, ma ahimé in cambio di altre scarpette pantofolose.
Ad Appenzell i bambini dell'asilo ci vanno scalzi (un 50%) e anche alle elementari (percentuale più bassa sui 25%), ma in entrambi i casi si tolgono le scarpe prima di entrare in classe. Ho assistito a una ricreazione nel prato-cortile della scuola elementare e la maggioranza NON aveva rimesso le scarpe. Gli studi locali stanno dimostrando che i bambini abitualmente scalzi (non quelli che si tolgono le scarpe arrivando a scuola) hanno un rendimento superiore del 30% agli altri. Purtroppo non ho trovato notizie più approfondite, ma mi accontento di quella da giornale e posso anche crederci, data la maggior attenzione che uno scalzo pone nel fare le cose, anche la più semplice come camminare...
Anche questo è un buon argomento per tua moglie. Perchè non la porti ad Appenzell nel periodo in cui i ragazzini vanno a scuola? O quando riprendono (già il 16 agosto, mentre noi siamo ancora in ferie....). O pensi che poi dica che lì le strade sono molto più pulite che da noi?
Grützi (saluti appenzellesi)
Marco53
Tornando alle scuole/asili, ce ne sarebbe ancora tanta di strada da fare. Io sono entrato nella "terza età" (me lo ha detto il Sindaco di Torino facendomi gli auguri per i miei 60 anni con una letterina che invia a tutti i neo-sessantenni). Però ricordo ancora dei miei giorni all'Asilo, che era Montessori. Avevamo una camera spogliatoio dove lasciavamo le scarpe, ma ahimé in cambio di altre scarpette pantofolose.
Ad Appenzell i bambini dell'asilo ci vanno scalzi (un 50%) e anche alle elementari (percentuale più bassa sui 25%), ma in entrambi i casi si tolgono le scarpe prima di entrare in classe. Ho assistito a una ricreazione nel prato-cortile della scuola elementare e la maggioranza NON aveva rimesso le scarpe. Gli studi locali stanno dimostrando che i bambini abitualmente scalzi (non quelli che si tolgono le scarpe arrivando a scuola) hanno un rendimento superiore del 30% agli altri. Purtroppo non ho trovato notizie più approfondite, ma mi accontento di quella da giornale e posso anche crederci, data la maggior attenzione che uno scalzo pone nel fare le cose, anche la più semplice come camminare...
Anche questo è un buon argomento per tua moglie. Perchè non la porti ad Appenzell nel periodo in cui i ragazzini vanno a scuola? O quando riprendono (già il 16 agosto, mentre noi siamo ancora in ferie....). O pensi che poi dica che lì le strade sono molto più pulite che da noi?
Grützi (saluti appenzellesi)
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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