Gli scalzi fanno paura?
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Gli scalzi fanno paura?
Promemoria primo messaggio :
Mi sto tutt'ora interrogando su un fatto singolare (ma non troppo pensandoci bene) che mi è capitato ieri mentre facevo il mio consueto viaggio scalzo in treno per tornare a casa dopo il lavoro:
il vagone era quasi vuoto ed ero seduto vicino al finestrino. A una stazione intermedia diverse persone salgono in treno, cercando un posto a sedere. In 5 o 6 mi passano vicino, ma nonostante ben 3 posti liberi accanto a me non si siede nessuno. Partiamo, poco dopo un signore si avvicina per sedersi, intuisco che sta per chiedermi se può sedersi, io sorrido e sto per dirgli di sedersi pure ma è come se le parole gli si fossero bloccate sulla lingua, mi squadra da capo a piedi e si siede senza dire nulla. Due minuti dopo, si alza e se ne va.
Arriva una signora sui 40 anni piuttosto accaldata. Si siede accanto a me, si stiracchia, si rilassa, non faccio caso se mi guarda o meno ma dopo un paio di minuti pure lei si alza e se ne va.
Alla fine il vagone era tutto pieno tranne i 3 posti accanto a me.
Al che sono scattate le consuete paranoie: forse si sono accorti che non indossavo scarpe?
Faccio notare che ero tranquillo, non ero agitato o in panico come al solito.
Ero vestito "normale" (polo bianca e jeans alla moda), seduto composto (non amo stravaccarmi sui sedili o mettere in bella vista i miei piedi neri appoggiandoli sul sedile di fronte), non emanavo cattivi odori e per di più ero intento a fare i cavoli miei scambiano sms con mia moglie col mio smartphone - poi un vezzo personale: visto che giro spesso scalzo mi piace curare l'aspetto dei piedi, tengo sempre le unghie perfettamente pulite e tagliate e in ogni caso dopo anni di camminate scalze posso dire che i miei piedi hanno un'aspetto decisamente sano e tonico - senza contare la perfetta abbronzatura senza i consueti segni bianchi lasciati da infradito/sandali.
Quindi non facevo o avevo nulla che potesse destare allarme/sospetto/timore/schifo o altro - possibile che la sola assenza di scarpe ai miei piedi sia bastata a far fuggire la gente?
Spero con tutto il cuore di no!
Magari era il caldo (ero sul lato del vagone in pieno sole), magari era il finestrino spalancato che faceva entrare troppa aria... Il mio ottimismo mi fa sperare che la gente non sia così del tutto ottusa... o forse lo è per davvero?
Devo credere che il consueto stereotipo scalzo = barbone/pazzo/poveraccio/extracomunitario (grrr odio visceralmente questo termine e l'uso distorto che se ne fa comunemente) ecc. ecc. sia così diffuso come temo?
Purtroppo sono queste le cose che mi scoraggiano di più. E' vero, io ci metto del mio per complicarmi la vita e farmi mille paturnie, però la gente a volte non è certo d'aiuto!
Ma è possibile che chi non è inquadrato al millimetro nei canoni del "branco" desti quasi sempre paura e rifiuto?!
Perchè si vuole evitare a tutti i costi di accettare chi è in qualche modo diverso o la pensa diversamente da noi?
E attenzione che non intendo dire che devono tutti attaccare discorso e dirmi quanto sono figo a piedi nudi, basterebbe una cosa banale come viaggiare accanto a me senza parlare ma allo stesso tempo senza fuggire come da un appestato!
Mi sto tutt'ora interrogando su un fatto singolare (ma non troppo pensandoci bene) che mi è capitato ieri mentre facevo il mio consueto viaggio scalzo in treno per tornare a casa dopo il lavoro:
il vagone era quasi vuoto ed ero seduto vicino al finestrino. A una stazione intermedia diverse persone salgono in treno, cercando un posto a sedere. In 5 o 6 mi passano vicino, ma nonostante ben 3 posti liberi accanto a me non si siede nessuno. Partiamo, poco dopo un signore si avvicina per sedersi, intuisco che sta per chiedermi se può sedersi, io sorrido e sto per dirgli di sedersi pure ma è come se le parole gli si fossero bloccate sulla lingua, mi squadra da capo a piedi e si siede senza dire nulla. Due minuti dopo, si alza e se ne va.
Arriva una signora sui 40 anni piuttosto accaldata. Si siede accanto a me, si stiracchia, si rilassa, non faccio caso se mi guarda o meno ma dopo un paio di minuti pure lei si alza e se ne va.
Alla fine il vagone era tutto pieno tranne i 3 posti accanto a me.
Al che sono scattate le consuete paranoie: forse si sono accorti che non indossavo scarpe?
Faccio notare che ero tranquillo, non ero agitato o in panico come al solito.
Ero vestito "normale" (polo bianca e jeans alla moda), seduto composto (non amo stravaccarmi sui sedili o mettere in bella vista i miei piedi neri appoggiandoli sul sedile di fronte), non emanavo cattivi odori e per di più ero intento a fare i cavoli miei scambiano sms con mia moglie col mio smartphone - poi un vezzo personale: visto che giro spesso scalzo mi piace curare l'aspetto dei piedi, tengo sempre le unghie perfettamente pulite e tagliate e in ogni caso dopo anni di camminate scalze posso dire che i miei piedi hanno un'aspetto decisamente sano e tonico - senza contare la perfetta abbronzatura senza i consueti segni bianchi lasciati da infradito/sandali.
Quindi non facevo o avevo nulla che potesse destare allarme/sospetto/timore/schifo o altro - possibile che la sola assenza di scarpe ai miei piedi sia bastata a far fuggire la gente?
Spero con tutto il cuore di no!
Magari era il caldo (ero sul lato del vagone in pieno sole), magari era il finestrino spalancato che faceva entrare troppa aria... Il mio ottimismo mi fa sperare che la gente non sia così del tutto ottusa... o forse lo è per davvero?
Devo credere che il consueto stereotipo scalzo = barbone/pazzo/poveraccio/extracomunitario (grrr odio visceralmente questo termine e l'uso distorto che se ne fa comunemente) ecc. ecc. sia così diffuso come temo?
Purtroppo sono queste le cose che mi scoraggiano di più. E' vero, io ci metto del mio per complicarmi la vita e farmi mille paturnie, però la gente a volte non è certo d'aiuto!
Ma è possibile che chi non è inquadrato al millimetro nei canoni del "branco" desti quasi sempre paura e rifiuto?!
Perchè si vuole evitare a tutti i costi di accettare chi è in qualche modo diverso o la pensa diversamente da noi?
E attenzione che non intendo dire che devono tutti attaccare discorso e dirmi quanto sono figo a piedi nudi, basterebbe una cosa banale come viaggiare accanto a me senza parlare ma allo stesso tempo senza fuggire come da un appestato!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Gli scalzi fanno paura?
Alexey ha scritto:Completamente d'accordo 😉😉
Condivido anch'io.
Del resto ho scritto e detto un milione di volte che nessuno deve fare o sentirsi costretto a fare ciò che non gli aggrada.
Per cui, se uno scalzista va scalzo SEMPRE e DOVUNQUE lo dichiareremo INTEGRALE e vorrei prprio vederlo ....
Tutti gli altri saranno "stagionali", "hiker", "cittadini" e chi più ne ha più ne metta; nessuna "definizione" toglie niente a nessuno e non ci sono scale di valori.
Ciascuno si senta contento di fare una cosa che gli piace e se la goda per quanto può e gli va.
bfpaul
Del resto ho scritto e detto un milione di volte che nessuno deve fare o sentirsi costretto a fare ciò che non gli aggrada.
Per cui, se uno scalzista va scalzo SEMPRE e DOVUNQUE lo dichiareremo INTEGRALE e vorrei prprio vederlo ....
Tutti gli altri saranno "stagionali", "hiker", "cittadini" e chi più ne ha più ne metta; nessuna "definizione" toglie niente a nessuno e non ci sono scale di valori.
Ciascuno si senta contento di fare una cosa che gli piace e se la goda per quanto può e gli va.
bfpaul
Re: Gli scalzi fanno paura?
Raramente ho narrato su questo forum esperienze dirette della mia quotidianità di barefooter; ma credo che, seppur brevemente, le esperienze che ho vissuto in questi ultimi 4 giorni, meritino davvero di essere condivise.
Premetto che io dal 1990 sono un ministro laico della Chiesa Cattolica e fra i miei compiti c'è quello di organizzare e seguire la liturgia delle celebrazioni oltre ad aiutare il celebrante nella distruzione dell' Eucarestia.
Ebbene, sono un paio d'anni che esercito il mio ministero a piedi nudi, seppur con l' “alba” indosso, e non ho mai avuto problemi di sorta.
Il giorno 26, nella nostra chiesa di S.Agostino ha avuto inizio il “triduo” (tre giorni) di festeggiamenti del nostro Santo Patrono che cadeva appunto giovedì 28 Agosto.
I festeggiamenti si aprono il 26 con una processione che parte dalla chiesa e si reca al Municipio per prelevare un simulacro del Santo, che viene lì costodito, per poi far ritorno in chiesa per le celebrazioni per poi essere ricondotto e riconsegnato la sera del 28. Ebbene : cosa che non avevo mai fatto negli anni precedenti, quest'anno ho deciso di vivere scalzo questa manifestazione per intero. Dalla consegna ufficiale da parte del Comune, del simulacro, alle processioni, alle celebrazioni solenni, alla "riconsegna".
Sapete. una cosa è stare scalzi di fronte ai soliti frequentatori della chiesa che ormai mi conoscono da tempo, altra cosa è stare scalzo di fronte ad una marea di gente che rappresenta non solo la cittadinanza di Cagliari ma anche dell' interland e dipaesi più lontani, attirati dalla festa.
Non ho avuto nessun problema, anzi, abituato a stare scalzo, spesso mi sono persino dimenticato di esserlo. Nessuno tra le persone presenti, assessori compresi, ha avuto da dire, anzi alcuni si sono persino rivolti a me con grande calore umano per manifestarmi il loro aperto apprezzamento.
Un professore universitario, presente alle funzioni dei tre giorni mi si è avvicinato parlandomi addirittura delle processioni che in varie parti d'Italia si svolgono “a piedi nudi” e non sono poche …. e mi ha domandato come mai, in una terra come la Sardegna, a parte due esigue rappresentanze (Cabras e Villaggio Pescatori di Cagliari), alla Sagra di S.Efisio del primo maggio, non vi siano altre processioni che vedano sfilare scalzi i partecipanti.
Durante la cerimonia di “rientro” del simulacro in Comune, diversi fedeli mi si si sono avvicinati, chiamandomi “Padre” e mi hanno chiesto di poterli confessare (cosa che ovviamente non posso fare), pensavano addirittura che fossi dell' Ordine degli Agostiniani Scalzi.
Un'altro fedele mi si è avvicinato, al termine delle cerimonie, per complimentarsi e mi ha detto, indicandomi i piedi, testuali parole :”Bravo ! Questi sono segni veramente efficaci, anche se esteriori, ma importanti, di religiosità …. “
Sono rimasto così colpito da queste, seppur semplici, manifestazioni di stima, che mai avevo avuto negli anni precedenti partecipando sempre con le scarpe alle funzioni della festa, che ho deciso, il giorno 29, ieri, di recarmi scalzo, assieme ad altri amici del gruppo di S.Agostino di Cagliari, compreso il nostro Rettore, ad Alghero, ospiti del Centro Sudi “Giuseppe Tonilo” per una conferenza sulla diffusione della cultura Agostiniana in Sardegna. Ebbene, vi ho partecipato scalzo, senza nessun problema; ho persino parlato con diversi membri del Centro per organizzare eventi in cumune nei prossimi mesi. Anche lì attestati di affetto stima e fiducia... compreso invito a pranzo al ristorante.
E qui, badate, non si è trattato di un evento religioso …. ma di una conferenza alla presenza di soli laici …. tra cui anche amministratori locali e politici.
Allora mi domando : ma è poi così vero che la gente ha questa grande repulsione e/o paura degli gli scalzi, così come appare dalla lettura dei post nel forum ? Onestamente dall'esperienza che sto accumulando negli anni, devo dire che, a parte qualche rarissima occasione, e soprattutto all'estero, in Italia mi sono sempre sentito accattato e stimato, anche se scalzo e dovunque. E mi domando ancora : “... Ma è lo scalzo che fa paura o è lo scalzo che ha paura ?”
Premetto che io dal 1990 sono un ministro laico della Chiesa Cattolica e fra i miei compiti c'è quello di organizzare e seguire la liturgia delle celebrazioni oltre ad aiutare il celebrante nella distruzione dell' Eucarestia.
Ebbene, sono un paio d'anni che esercito il mio ministero a piedi nudi, seppur con l' “alba” indosso, e non ho mai avuto problemi di sorta.
Il giorno 26, nella nostra chiesa di S.Agostino ha avuto inizio il “triduo” (tre giorni) di festeggiamenti del nostro Santo Patrono che cadeva appunto giovedì 28 Agosto.
I festeggiamenti si aprono il 26 con una processione che parte dalla chiesa e si reca al Municipio per prelevare un simulacro del Santo, che viene lì costodito, per poi far ritorno in chiesa per le celebrazioni per poi essere ricondotto e riconsegnato la sera del 28. Ebbene : cosa che non avevo mai fatto negli anni precedenti, quest'anno ho deciso di vivere scalzo questa manifestazione per intero. Dalla consegna ufficiale da parte del Comune, del simulacro, alle processioni, alle celebrazioni solenni, alla "riconsegna".
Sapete. una cosa è stare scalzi di fronte ai soliti frequentatori della chiesa che ormai mi conoscono da tempo, altra cosa è stare scalzo di fronte ad una marea di gente che rappresenta non solo la cittadinanza di Cagliari ma anche dell' interland e dipaesi più lontani, attirati dalla festa.
Non ho avuto nessun problema, anzi, abituato a stare scalzo, spesso mi sono persino dimenticato di esserlo. Nessuno tra le persone presenti, assessori compresi, ha avuto da dire, anzi alcuni si sono persino rivolti a me con grande calore umano per manifestarmi il loro aperto apprezzamento.
Un professore universitario, presente alle funzioni dei tre giorni mi si è avvicinato parlandomi addirittura delle processioni che in varie parti d'Italia si svolgono “a piedi nudi” e non sono poche …. e mi ha domandato come mai, in una terra come la Sardegna, a parte due esigue rappresentanze (Cabras e Villaggio Pescatori di Cagliari), alla Sagra di S.Efisio del primo maggio, non vi siano altre processioni che vedano sfilare scalzi i partecipanti.
Durante la cerimonia di “rientro” del simulacro in Comune, diversi fedeli mi si si sono avvicinati, chiamandomi “Padre” e mi hanno chiesto di poterli confessare (cosa che ovviamente non posso fare), pensavano addirittura che fossi dell' Ordine degli Agostiniani Scalzi.
Un'altro fedele mi si è avvicinato, al termine delle cerimonie, per complimentarsi e mi ha detto, indicandomi i piedi, testuali parole :”Bravo ! Questi sono segni veramente efficaci, anche se esteriori, ma importanti, di religiosità …. “
Sono rimasto così colpito da queste, seppur semplici, manifestazioni di stima, che mai avevo avuto negli anni precedenti partecipando sempre con le scarpe alle funzioni della festa, che ho deciso, il giorno 29, ieri, di recarmi scalzo, assieme ad altri amici del gruppo di S.Agostino di Cagliari, compreso il nostro Rettore, ad Alghero, ospiti del Centro Sudi “Giuseppe Tonilo” per una conferenza sulla diffusione della cultura Agostiniana in Sardegna. Ebbene, vi ho partecipato scalzo, senza nessun problema; ho persino parlato con diversi membri del Centro per organizzare eventi in cumune nei prossimi mesi. Anche lì attestati di affetto stima e fiducia... compreso invito a pranzo al ristorante.
E qui, badate, non si è trattato di un evento religioso …. ma di una conferenza alla presenza di soli laici …. tra cui anche amministratori locali e politici.
Allora mi domando : ma è poi così vero che la gente ha questa grande repulsione e/o paura degli gli scalzi, così come appare dalla lettura dei post nel forum ? Onestamente dall'esperienza che sto accumulando negli anni, devo dire che, a parte qualche rarissima occasione, e soprattutto all'estero, in Italia mi sono sempre sentito accattato e stimato, anche se scalzo e dovunque. E mi domando ancora : “... Ma è lo scalzo che fa paura o è lo scalzo che ha paura ?”
Re: Gli scalzi fanno paura?
Marc_63 ha scritto:Ebbene, vi ho partecipato scalzo, senza nessun problema; ho persino parlato con diversi membri del Centro per organizzare eventi in cumune nei prossimi mesi. Anche lì attestati di affetto stima e fiducia... compreso invito a pranzo al ristorante.
E qui, badate, non si è trattato di un evento religioso …. ma di una conferenza alla presenza di soli laici …. tra cui anche amministratori locali e politici.
...
in Italia mi sono sempre sentito accattato e stimato, anche se scalzo e dovunque. E mi domando ancora : “... Ma è lo scalzo che fa paura o è lo scalzo che ha paura ?”
Il cervello umano quando considera una persona raccoglie in una frazione di secondo una serie di indizi e, basandosi sul contesto e sulle passate esperienze (belle, brutte, parziali, fallaci , etc etc) formula un giudizio e decide la linea di comportamento da tenere (amico, nemico, indifferente, pericoloso, innocuo, normale, matto, rispettabile, balordo , etc etc).
Badate bene, questo non è un difetto, è il normale funzionamento.
La capacità di formarsi una idea anche parziale della situazione in pochi istanti, oggi come nei passati milioni di anni, ha consentito la sopravvivenza agli esseri umani.
Avere i piedi scalzi non è considerato normale, per cui è un particolare che colpisce e che va a sommarsi agli altri percepiti. A quel punto subentrano le diverse possibili chiavi di lettura.
Nel contesto in cui ti sei trovato è stato interpretato come un segno di particolare devozione, una indicazione di voti presi o di una testimonianza.
Tutti quelli che ti avranno visto avranno pensato "Che sant'uomo" e di conseguenza ti avranno considerato con particolare rispetto e forse anche ammirazione.
Le stesse persone se ti avessero incrociato di notte in un vicolo male illuminato (oppure in centro a Riccione ;-) ) forse avrebbero pensato "che schifo qui è pieno di balordi, di tizi poco raccomandabili, quello lì addirittura va in giro scalzo".
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Gli scalzi fanno paura?
Cos' è la distruzione dell' eucarestia? 😄😄😄
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Gli scalzi fanno paura?
Concordo con cyber, dipende dal contesto, la cosa strana può trovare giustificazione nel contesto, ma non significa che sia universalmente accettata. Proprio per questo che esiste il forum, se andare scalzi fosse universalmente riconosciuto non avrebbe ragion di esistere.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Gli scalzi fanno paura?
Alexey ha scritto:Cos' è la distruzione dell' eucarestia?
La ditribuzione della Comunione.
Cyberteam ha scritto:Avere i piedi scalzi non è considerato normale, per cui è un particolare che colpisce e che va a sommarsi agli altri percepiti. A quel punto subentrano le diverse possibili chiavi di lettura.
Nel contesto in cui ti sei trovato è stato interpretato come un segno di particolare devozione, una indicazione di voti presi o di una testimonianza.
Tutti quelli che ti avranno visto avranno pensato "Che sant'uomo" e di conseguenza ti avranno considerato con particolare rispetto e forse anche ammirazione.
Le stesse persone se ti avessero incrociato di notte in un vicolo male illuminato (oppure in centro a Riccione ;-) ) forse avrebbero pensato "che schifo qui è pieno di balordi, di tizi poco raccomandabili, quello lì addirittura va in giro scalzo".
Permettermi di dissentire, Cyberteam, posso dire che andare scalzi non è consueto, ma che non sia "normale" questo è discutibile. Che cos'è la normalità, e dove sta, oggi, la normalità in un mondo così variegato e spesso stravagante ? Anche a volerla cercare credo che non la troveremo ....
Se poi vogliamo parlare di "comportamenti inconsueti", posso anche dirti che ci sono comportamenti inconsueti che fanno danno e comportamenti inconsueti che sono del tutto innocui.
Parlavi di "contesto", .. io credo che il primo "contesto" a cui la gente fa riferimento, non sia quello "ambientale", ma quello "personale"; il contesto della "persona".
Se uno si comporta da "signore", in maniera educata, spontanea, dimostrando apertura verso gli altri, disponibilità, senso del "civico", senso di rispetto, non saranno certo i piedi nudi a far avere paura o a suscitare disprezzo. I piedi nudi possono benissimo armonizzarsi con la "persona" in modo tale che un eventuale giudizio si basi sul "generale" e non sul particolare. Ma per armonizzarsi con la persona, lo stare scalzi, deve entrare a far parte di noi, dev'essere un ulteriore elemento di "positività" in un contesto personale già "positivo".
Se noi, ad esempio, viviamo il nostro stare scalzi in "conflitto" con noi stessi, è chiaro e lampante che questo viene percepito dagli altri; se il nostro atteggiamento è di quello di coloro che da un lato vanno scalzi, ma dall'altro vorrebbero nascondersi, è chiaro che questo conflitto, perfettamente avvertibile, può suscitare un giudizio di "non credibilità"; come se si trattasse di una forzatura che "lo scalzo" si "impone" per dimostrare qualcosa a se stesso o agli altri.
Ma per citare Riccione .... attenzione; se le persone si fossero limitate ad andare scalze, magari con un bel completino indosso, con un modo di fare garbato, senza camminare con bottiglie di alcol in mano, perfettamente sobrie, e non a torso nudo, pensi davvero che la Giunta si sarebbe preoccupata di emettere una ordinanza ? (Che poi non ha ancora emesso e che probabilmente non emetterà neppure ) ?
Re: Gli scalzi fanno paura?
Marc_63 ha scritto:
Permettermi di dissentire, Cyberteam, posso dire che andare scalzi non è consueto, ma che non sia "normale" questo è discutibile. Che cos'è la normalità, e dove sta, oggi, la normalità in un mondo così variegato e spesso stravagante ? Anche a volerla cercare credo che non la troveremo ....
Non ho detto che andare scazi non è normale, ho detto che andare scalzi non è considerato normale.
Che è un altro modo di dire che non è consueto.
Marc_63 ha scritto:
Ma per citare Riccione .... attenzione; se le persone si fossero limitate ad andare scalze, magari con un bel completino indosso, con un modo di fare garbato, senza camminare con bottiglie di alcol in mano, perfettamente sobrie, e non a torso nudo, pensi davvero che la Giunta si sarebbe preoccupata di emettere una ordinanza ? (Che poi non ha ancora emesso e che probabilmente non emetterà neppure ) ?
Ovviamente no, la mia era una battuta.
Gente molto maleducata si sarà presentata anche scalza e per il solito umano meccanismo di confondere aspetti e comportamenti rischia di uscire una ordinanza idiota ed incostituzionale.
Eppure la soluzione sarebbe semplice: sanzionare pesantemente i comportamenti deleteri, ma in Italia il decoro urbano ormai non interessa più a nessuno.
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Gli scalzi fanno paura?
Normale nella società vuol dire la norma, e andare scalzi non è di certo la norma, ma una rarissima eccezione.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Gli scalzi fanno paura?
Se a Riccione, una parte considerevole delle persone andasse scalza, sarebbe "normale" e a nessuno verrebbe voglia di proibirlo. Voglio proprio vedere se un balordo scalzo una volta che si mette le scarpe diventa meno balordo. Se uno si comporta male, lo fa da scalzo e lo fa in smoking. Ma a cosa si da la colpa? Al particolare che non è nella norma, appigliandosi ad un concetto che non può essere meno astratto ed impalpabile:"il decoro".
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Gli scalzi fanno paura?
Alexey ha scritto:Se a Riccione, una parte considerevole delle persone andasse scalza, sarebbe "normale" e a nessuno verrebbe voglia di proibirlo. Voglio proprio vedere se un balordo scalzo una volta che si mette le scarpe diventa meno balordo. Se uno si comporta male, lo fa da scalzo e lo fa in smoking. Ma a cosa si da la colpa? Al particolare che non è nella norma, appigliandosi ad un concetto che non può essere meno astratto ed impalpabile:"il decoro".
Infatti, nella Chicago degli anni "30, i gangster erano elegantissimi; come i mafiosi ad alto livello di oggidì.
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Gli scalzi fanno paura?
John & Jane ha scritto:Alexey ha scritto:Se a Riccione, una parte considerevole delle persone andasse scalza, sarebbe "normale" e a nessuno verrebbe voglia di proibirlo. Voglio proprio vedere se un balordo scalzo una volta che si mette le scarpe diventa meno balordo. Se uno si comporta male, lo fa da scalzo e lo fa in smoking. Ma a cosa si da la colpa? Al particolare che non è nella norma, appigliandosi ad un concetto che non può essere meno astratto ed impalpabile:"il decoro".
Infatti, nella Chicago degli anni "30, i gangster erano elegantissimi; come i mafiosi ad alto livello di oggidì.
Completamente d'accordo.
E allora come oggi, l'eleganza - a volte esisbita e pacchiana - serviva a mostrare a "chicche e ssia" che da persone così bene messe e a modo ci si poteva aspettare solo cose buone.
Infatti chi sta bene, che ragione ha di far male agli altri?
E' noto che i gangster di allora ed alcuni politici di oggi erano e sono lì solo per fare del bene ...
Ed oggi, con l'ignoranza distribuita in dosi massicce da un po' di tempo in qua, con il cervello regalato quasi da tutti all'ammasso, cosa vogliamo pretendere, se non l' incapacità generalizzata di distinguere fra causa ed effetto, tanto per cominciare?
Molti sanno ormai che andare a piedi nudi migliora la postura e la salute in genere; ora, può causare lesione al decoro cittadino o della società, cercare di mantenersi sani?
In realtà, indecorosa od "oscena" è la pretesa di questa società di voler stabilire che tutti debbano andare con le scarpe storpiandosi i piedi ....
bfpaul
E allora come oggi, l'eleganza - a volte esisbita e pacchiana - serviva a mostrare a "chicche e ssia" che da persone così bene messe e a modo ci si poteva aspettare solo cose buone.
Infatti chi sta bene, che ragione ha di far male agli altri?
E' noto che i gangster di allora ed alcuni politici di oggi erano e sono lì solo per fare del bene ...
Ed oggi, con l'ignoranza distribuita in dosi massicce da un po' di tempo in qua, con il cervello regalato quasi da tutti all'ammasso, cosa vogliamo pretendere, se non l' incapacità generalizzata di distinguere fra causa ed effetto, tanto per cominciare?
Molti sanno ormai che andare a piedi nudi migliora la postura e la salute in genere; ora, può causare lesione al decoro cittadino o della società, cercare di mantenersi sani?
In realtà, indecorosa od "oscena" è la pretesa di questa società di voler stabilire che tutti debbano andare con le scarpe storpiandosi i piedi ....
bfpaul
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