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Beccato da un collega!

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Messaggio  Young_barefooter Mer Feb 11 2015, 14:33

Promemoria primo messaggio :

Ebbene sì, il temuto evento si è verificato per davvero!
Oggi al rientro dalla pausa pranzo vengo fermato da un collega che mi chiede se ero proprio io "quello che era in giro senza scarpe" l'altro giorno. Poi mi descrive con precisione luogo e orario dell'avvistamento e che dire.... in effetti ero proprio io!
Va detto che il suo atteggiamento non denotava critica o biasimo, sembrava piuttosto stupito e sorpreso, come se avesse assistito a qualcosa di straordinario che l'aveva colpito molto.

In quel momento attorno a noi c'erano diversi altri colleghi e sono sincero nell'ammettere che l'istinto di negare che fossi io ha prevalso sulla ricca occasione di rivelare una volta per tutte e alla luce del sole la mia vera identità di camminatore scalzo.
Così ho mantenuto la calma e, fingendo anch'io stupore e sorpresa, ho recitato la parte di quello che cadeva letteralmente dalle nuvole e gli ho detto che non ero certamente io...

Al che lui si è mostrato  ancora più stupito e mi ha detto "beh però ti assomigliava moltissimo, aveva anche le tue identiche movenze, forse pensandoci bene era leggermente più alto, ma pensavo fossi tu e mi sono detto: non ci credo!!!!".
Io ho replicato dicendo che probabilmente avevo un sosia che ama andare scalzo. Lui apparentemente si è bevuto la mia bugia ma non sembrava troppo convinto. E ancora mi ha descritto la scena, ma sembrava stavolta quasi denotare ammirazione verso l'eccentrico figuro da lui avvistato.

Comunque ricordo ancora la scena: io stavo attraversando la strada e mi sono affrettato perchè da lontano ho visto arrivare una macchina in velocità. Quando l'auto è passata, con la coda dell'occhio ho riconosciuto il modello di auto identico anche nel colore a quella del mio collega, e sinceramente ho sperato che non fosse per davvero lui. Sul momento ho catalogato quel pensiero come l'ennesima paranoia e ho tirato dritto sulla mia strada... e invece era proprio lui!
A parte il fatto che un po' mi spiace non aver "vuotato il sacco" quando potevo, secondo voi è meglio che, vista la sua reazione non del tutto negativa, prenderlo in disparte e raccontargli tutto con l'invito a non rendere la cosa di pubblico dominio o è meglio che lascio tutto così (e magari per qualche giorno evito di fare quel tragitto di modo da minimizzare i rischi di incontrarlo di nuovo)?
Tra l'altro potrei dargli il link del sito dei Nati-scalzi per dare maggiore serietà e credibilità alla mia scelta. E' molto probabile comunque che abbia già raccontato la sua strana esperienza ai colleghi del suo team (e pure loro mi conoscono in quanto abbiamo saltuariamente lavorato assieme), temo che alla fine qualche sospetto gli venga (visto che già ai loro occhi rappresento la "leggenda vivente" di quello sempre in maglietta pure sotto la neve)...  

Una cosa è certa, continuare a sperare di non essere visto da eventuali colleghi quando giro a piedi nudi praticamente tutti i giorni nelle vicinanze del mio luogo di lavoro non penso mi porti da nessuna parte! Ma il mio timore dei giudizi altrui è ancora troppo forte, soprattutto se sono coinvolte persone con cui ho a che fare tutti i giorni per lavoro e la mia stessa credibilità è in gioco (so bene di non fare nulla di male, ma chi può dire cosa scatta nella testa dei colleghi?).
Ma è un rischio che alla fine metto in conto, potenzialmente potrei incontrare per caso decine di colleghi che mi conoscono, ma la voglia di andare scalzo è più forte dei miei timori!
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Messaggio  Angelica Mer Feb 18 2015, 12:06

Elan ha scritto:Allora tutti i sergenti istruttori che abbiamo visto nei film erano contrari all'etica militare?   ci sono modi di prendere per il culo educativi ed altri solo sadici ... ma distinguere non è difficile

Appunto, il mio idolo in tal senso era proprio Gunny, non il sergente Hartman che non ho mai potuto sopportare Very Happy Perché sfottere un soldato perché grasso chiamandolo Palla di Lardo è solo sadismo, al contrario pretendere che tutti indossino la maglietta dello stesso colore o pretendere che non si ascolti la radio a tutto volume mentre gli altri dormono mi sembra solo disciplina. Il primo esempio è Hartman, gli altri due Gunny. Nei rispettivi film il primo veniva ucciso dai soldati, il secondo veniva portato in trionfo da loro. Per quanto l'esempio sia blando e senza alcuna pretesa di serietà, fatevi qualche domanda Very Happy

Alexey ha scritto:Un'ultima cosa, il sudore e la fatica lasciamoli agli altri, andar scalzi non è sudore e fatica ma gioia e piacere, come ogni cosa naturale, in natura ogni essere evita lo stress e la fatica, mentre noi siamo indottrinati a dover soffrire, ma come mai soffrono sempre i soliti mentre i signori in giacca e cravatta se ne vanno a sciare o su uno yacht da 100 metri con i soldi derivanti dalla nostra fatica? Se la sofferenza è la via per la beatitudine, perché non soffrono un po' anche loro? 😉

Lasciando perdere il discorso qualunquista che più qualunquista non si può...io la gioia e piacere li trovo anche attraverso la fatica. Tu non si senti appagato quando riesci ad andare scalzo dove pensavi che non ne avresti avuto il coraggio? Ti costa fatica superare quel blocco, no? Eppure dopo ti senti infinitamente più libero e felice di esserci riuscito.
Capisco che possa non piacere molto l'esempio del servizio militare...allora cambiamo esempio, parliamo di arti marziali. Sia nell'uno che nell'altro ho ritrovato gli stessi concetti di ordine, rispetto dei superiori e dei compagni, impegno, sacrificio e gratificazione. Come me li trasmisero i miei superiori me li hanno trasmessi i miei maestri, come io li trasmisi ai miei sottogrado li trasmetto ora ai miei allievi. Finora ha sempre funzionato.
Ah, si pratica scalzi, non con gli anfibi che calpestano tutto e tutti. E questo lo pretendo. Come pretendo che tutti indossino la rispettiva cintura e la divisa sociale, pena flessioni. Credo che su questo Laurentius, insegnante anche lui, possa essere d'accordo Very Happy

Guccini (cantautore che mi piace molto, contrariamente all'idea che sicuramente ti sei fatto di me Very Happy ) ha scritto una canzone dedicata a Cristoforo Colombo, vi invito ad ascoltarla. Soprattutto illuminante la strofa "E' da un mese che naviga a vuoto quell'Atlantico amaro/ ma continua a puntare l'ignoto con lo sguardo corsaro/ sarà forse un'assurda battaglia ma ignorare non puoi/ che l'assurdo ci sfida per spingerci ad essere fieri di noi." Ecco, quest'ultimo verso in particolare l'ho fatto mio.

Devo riconoscere in effetti di essere anche io uno spirito assolutamente libero, che non vuole vincoli e palle al piede e che spesso sta bene anche da sola. Spesso, anzi, richiedo di stare da sola. In molti mi hanno fatto notare la contraddizione della mia ricerca di libertà con l'essere sottoposti agli ordini di un superiore. Non ci vedo nessuna contraddizione perché l'ho scelto io. Come io ho scelto di camminare scalza. Come io ho scelto di pormi questi e altri obbiettivi e mi dò da fare, come tutti voi, per raggiungerli. A tal proposito non sopporto chi se li pone e si lamenta sempre invece di corrervi incontro.




Alexey ha scritto:Io penso che il servizio militare una delle massime espressioni del conformismo, non per niente le armi sono uno strumento che serve al potere, ragazzi le guerre servono solo ad un unico scopo: mantenere l'interesse di pochi alle spalle di miliardi di persone. Dove non ci sono risorse da sfruttare non ci sono eserciti, non ci sono re, regine o politici...per espletare il suo obiettivo, l'esercito è strutturato a gradi e presenta un'alta incisività di dominazione, non per niente quando vediamo persone che agiscono allo stesso modo come delle ombre diciamo che sembrano dei soldatini. La posa sull'attenti e' la massima espressione della subordinazione, ecc... Detto questo non per criticare chi ha fatto il militare ecc, ma solo per dire che secondo me il barefooter e' sinonimo di libertà e saper pensare fuori dagli schemi, il contrario del soldatino con la bella uniforme (si chiama uniforme mica per niente) che non può di certo permettersi il libero pensiero. I soldati sanno uccidere i loro simili non perché sono cattivi o spietati, ma perché nel processo di formazione si deumanizza il nemico, che diventa un oggetto e la violenza perde di significato. Andare scalzi è anche un segno di rispetto verso l'ambiente e il prossimo, l'anfibio calpesta tutto e tutti...

https://www.youtube.com/watch?v=ubKNXXwRnOY

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Messaggio  Angelica Mer Feb 18 2015, 12:13

young_barefooter ha scritto:

Sinceramente il mio errore più grande è stato distorcere i consigli che Voi tutti mi avete dato, prendendoli come il sacro Verbo che avrebbe dissolto le mie difficoltà nell'andare scalzo in pubblico.
Così tante volte sono partito baldanzoso e a testa alta, salvo poi constatare che gli sguardi storti e la mia ansia erano ancora tutti lì, e di fronte alle sconfitte ho accumulato rabbia e frustrazione, MA il mio orgoglio mi ha portato a impuntarmi su questa cosa fino a farne un'ossessione. Ma dentro di me era palese che non ritenevo essenziale andare scalzo nei contesti in cui mi sforzavo di andarci. Il punto è tutto qui, non credo che serva uno psicologo per obbligarmi a fare qualcosa che intimamente non mi sento di fare!

Eccolo lì il punto. Hai voluto forzare troppo la cosa forse. Si voluto arrivare troppo oltre, dove ancora non eri in grado e questo ti ha abbattuto. Questo è proprio contrario al discorso sulla libertà che si faceva prima Very Happy
Io vado scalza dove mi va e quando mi va, così come quando mi va tengo le scarpe senza troppe paturnie e sensi di colpa. Se non riesco pazienza, ci riuscirò quando sarà il momento, un passo alla volta.
Certamente, se sei tu a non sentirtelo di fare è un'altra questione, nemmeno io mi sento di gironzolare scalza al supermercato, non mi interessa farlo e quindi non lo faccio, senza troppi problemi.

Angelica

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Messaggio  Grand Choeur Mer Feb 18 2015, 12:25

Young, abbassa il tiro: suddivi il problema in altri problemi più piccoli e non guardare il problema tutto intero. Quando hai risolto una porzione, allora passa a quella successiva. Come dice Angelica, dove scalzi si sta male, non si sta scalzi. Punto!
E un consiglio personale: impara a portare i sandali anche al lavoro, magari abbastanza chiusi, e usa quelli. E intanto inizi a liberarti. Ma, dato quello che scrivi, forse per te sarebbe troppo anche questo. E comunque, vai da uno psicologo. Più aspetti e peggio è. Piantala di rovinarti la vita con le tue mani! Noi più di così non possiamo dirti. Alla fine sono e saranno sempre i soliti discorsi triti e ritriti.

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Messaggio  Alexey Mer Feb 18 2015, 13:10

Angelica, non voglio di certo giudicare una persona che non conosco, anzi, non mi permetto di giudicare o stereotipare. Tutti noi abbiamo tante sfaccettature e siamo unici a nostro modo. Ho soltanto espresso il mio pensiero riguardo ai concetti di disciplina, libertà e subordinazione. Secondo me, ripeto secondo me, il rispetto vero è quello per la persona, non per il ruolo, lo status quo ecc..., quelli sono il contenitore, non il contenuto, si tende a mangiare la carta invece della caramella. Con questo non demonizzo niente o nessuno, tutti devono essere liberi di seguire il percorso che ritengono più opportuno per loro, altrimenti andrei contro il concetto stesso di libertà e ragionerei esattamente come quelli che vogliono farci ricalzare a tutti i costi

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Messaggio  Young_barefooter Mer Feb 18 2015, 14:59

Angelica ha scritto:Eccolo lì il punto. Hai voluto forzare troppo la cosa forse. Si voluto arrivare troppo oltre, dove ancora non eri in grado e questo ti ha abbattuto. Questo è proprio contrario al discorso sulla libertà che si faceva prima Very Happy
Io vado scalza dove mi va e quando mi va, così come quando mi va tengo le scarpe senza troppe paturnie e sensi di colpa. Se non riesco pazienza, ci riuscirò quando sarà il momento, un passo alla volta.
Certamente, se sei tu a non sentirtelo di fare è un'altra questione, nemmeno io mi sento di gironzolare scalza al supermercato, non mi interessa farlo e quindi non lo faccio, senza troppi problemi.

Infatti! Leggere dei piccoli e grandi successi altrui sul forum mi ha "gasato" a tal punto da indurmi a tentare di andare oltre i limiti che mi ero fissato. Limiti dettati, badate bene, non tanto dal timore di mostrarmi scalzo in pubblico, ma più che altro dall'ansia che sentirmi al centro dell'attenzione mi da.

Per carattere sono infatti piuttosto schivo e solamente l'idea di attirare l'attenzione altrui mi infastidisce.
Fosse anche perchè indosso abiti particolari o per un taglio di capelli strano, o per il fatto che sono molto caloroso e sto spesso in maglietta quando tutti gli altri hanno su due giacconi e la sciarpa (questo capita spesso). Anche per assurdo se andassi al supermarket in Ferrari, l'idea che parcheggiando tutti si volterebbero a guardarmi mi darebbe fastidio.
O anche banalmente andare al lavoro in pantaloncini e sandali o infradito, la cosa in se è innocente (e il dress-code del posto dove lavoro me lo concederebbe tranquillamente) MA attirerebbe su di me, nel bene e nel male, sguardi e sicuramente qualche commento altrui (i miei colleghi sono un po' fissati su certe cose).

In breve, pur odiando il gregge e bla bla bla, mi piace vivere per così dire "nell'ombra" facendo i cavoli miei, come io lascio tranquillamente fare agli altri.
Non mi pare che ci voglia uno psicologo, tutto sommato è un obiettivo facile da raggiungere se uno non ha pretese di fare cose particolarmente trasgressive o strane o bizzarre. Se ad esempio sono molto stonato, non pretendo certo di essere il re del karaoke per poi andare a piangere a casa dopo aver cantato da schifo in mezzo alla gente! E la sera dopo lascio perdere, non ci riprovo pieno di fiducia e false speranze per poi deprimermi ancora di più. Spero di aver spiegato bene il concetto, scusate se sono così prolisso.

Capirete che salire scalzo a gennaio su di un treno pendolari pieno, con fuori 2 °C e la neve per le strade, NON è certamente il modo migliore per passare inosservati! A quel punto poi è il carattere di ognuno che fa il resto: chi è spigliato e se ne frega dei giudizi altrui ne uscirà elegantemente magari con una battuta che spiazza tutti, MA chi magari è meno sicuro di se potrebbe trovarsi un po' in difficoltà - e anche qui credo che lo psicologo sia superfluo. E così credo che sarebbe anche se su quel treno ci salissi in mezze maniche quando fuori nevica!

Tutto ciò chiaramente non cambia lo stato delle cose e qualcuno potrebbe chiedersi "embè?" o "e allora perchè vorresti andare a piedi nudi?".
Il motivo è che avere capito che le cose possono essere anche diverse da come ce le siamo sempre immaginate mi ha spinto a riconsiderare vari aspetti della vita e ad essere tentato di andare oltre i miei limiti, l'essere scalzo quando voglio è la metafora dell'essere davvero libero di essere esattamente come voglio quando lo voglio.
Perciò ci ho provato con tutte le forze, speravo che una "cura di impatto" potesse mano mano rendermi immune dall'imbarazzo di certe situazioni. Ma i limiti intrinsechi del proprio carattere non sono così facilmente superabili.

So che magari potrei essere ancora più sereno e felice, ma tutto sommato (problemi con lo scalzismo a parte) non posso certo lamentarmi della mia vita. Quindi dovrei andare dallo psicologo a dirgli che vorrei andare a piedi nudi ovunque ma la cosa mi crea imbarazzo? Non è che mi sto complicando la vita per niente?
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Messaggio  Young_barefooter Mer Feb 18 2015, 15:56

Alexey ha scritto:Caro young, quest'anno non hai più scuse, ci vediamo al raduno 😉

Questo è purtroppo un altro tasto particolarmente dolente.
In tutta sincerità, dire a casa che vado a un raduno di camminatori scalzi mi imbarazza (e vorrei evitare di fare le cose di nascosto), e non ho voglia di spiegare il perchè e il percome. Potrei tentare di convincere mia moglie a partecipare ma ho qualche dubbio sul suo interesse per la cosa.

Secondariamente, pur essendo pienamente convinto del fatto che siate tutti delle persone splendide, non mi ci vedo ad andare a un raduno di barefooters, forse perchè alla prova dei fatti non sono così tanto convinto della cosa, o per paura dei miei consueti imbarazzi. Certamente sarà come una scampagnata tra amici e i piedi scalzi o meno passeranno in secondissimo piano, però mi sento ancora un po' bloccato in questo senso. E non capisco perchè! Ho fatto svariate gite tra amici restando tutto il giorno a piedi nudi senza problemi, non vedo qui cosa possa esserci di diverso.
Scusate!

Con pochi giri di parole, non credo che verrò - almeno allo stato attuale delle cose.
Magari poi se qualcosa cambierà nella mia mente bacata cercherò di esserci ma ho molti dubbi in proposito.
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Messaggio  Elan Gio Feb 19 2015, 11:56

Di che vai ad un raduno di gimnopodisti  ... è tutta un'altra cosa Smile
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Messaggio  Arky Gio Feb 19 2015, 12:22

young_barefooter ha scritto: Quindi dovrei andare dallo psicologo a dirgli che vorrei andare a piedi nudi ovunque ma la cosa mi crea imbarazzo?

Ma anche no...
Scusa eh, lo so che intervenendo molto poco sul forum (causa mancanza perenne di tempo) sono sicuramente il meno titolato nel dare consigli, ma comunque leggo tutto, o quasi, e qualche idea me la faccio...
Il problema per te non è andare scalzo...è qualcosa di più profondo e generalizzato; e, da come dici, te ne rendi conto anche tu. Considera anche che il problema di relazionarsi con gli altri, non è una tua esclusiva; tutti, chi prima, chi poi, chi in maniera molto superficiale chi invece in modo quasi ossessivo, siamo costretti, nostro malgrado, ad affrontarlo.
Dalle cose più banali a quelle più delicate e complesse. Il concetto di libertà, che per come la vedo io, in questa nostra società è un qualcosa di profondamente astratto ed utopico, è assolutamente vincolato al rapporto che dobbiamo/vogliamo avere con gli altri.
Lo stare scalzi è solo uno dei suoi molteplici aspetti.
Non saremo mai pienamente liberi, perché dovremo sempre sottostare a certe regole, implicite o meno, dirette e non, che il convivere ci impone. Possiamo solo ritagliarci degli spazi di una libertà magari tutta nostra, e goderne ogni volta che ci è possibile.
Ti parlo della mia esperienza.
in pochi anni sono molto cambiato; un po' perché cresciuto, un po' perché ho cominciato a capire che la vita è molto simile alla scaletta di un pollaio, ovvero corta, ripida e piena di merda (cit.), che pian pianino ho deciso di fregarmene di certe cose, ed ampliare sempre di più il mio "cortile di libertà".
Vogliamo rimanere in tema, e parlare di scalzismo? Ok. Ad oggi, vado scalzo dove VOGLIO, quando VOGLIO e come VOGLIO. Nota bene: non significa che vado scalzo sempre, ovunque ed in qualsiasi contesto. Significa che ci vado quando questo mi fa sentire bene; se non sto bene scalzo, semplicemente sto con le scarpe (e tante, forse troppe ancora, sono queste occasioni).
Viceversa, se stare scalzo mi fa sentire bene, a cagare tutto il resto. Qualcuno vuole commentare? libero di farlo, e io, SE (e solo se) voglio, di controbattere, anche duramente, se le circostanze dovessero richiederlo.
Qualcuno si schifa? Problemi suoi, non miei. Ognuno di schifo si tiene il proprio.
Ad esempio, il mio lavoro. Dire che sarebbe almeno inopportuno stare scalzo al lavoro è usare un blando eufemismo. Non mi sognerei neppure di presentarmi in abito e scalzo, mi sentirei il più ridicolo tra i ridicoli. Ma fuori del lavoro sono cavoli miei quello che faccio, ed il perché lo faccio. Per lavoro viaggio molto, e credimi, approfitto di ogni momento, se voglio. Sul finire dell'estate, dovevo andare un paio di giorni a Londra. Mi imbarco a Milano scalzo, ci arrivo a Francoforte per lo scalo, da Heatrow fino all'albergo sempre scalzo, doccia, abito, riunione, di nuovo albergo, e di nuovo per Londra scalzo. Il giorno dopo riunione, albergo, scalzo.
Se qualcuno mi avesse visto scalzo a Piccadilly? e sticazzi? l'ho fatto il mio dovere? Sì. Ero conforme al dress code che la mia posizione in quell'ambito richiedeva? Sì. Se poi tu che stavi in riunione con me, nonostante le praticamente nulle probabilità di incontrarmi in quel casino che è Londra, mi vedi che sto in pantaloncini, maglietta, scalzo e mangio un hamburger a Trafalgar Square, e ti schifi pure...saranno cavoli tuoi, la notte dormirò bene lo stesso.
Quindi goditi un pochino di più certi momenti, che potrebbero non tornare. Io ho imparato che se sto scalzo, o con uno stivaletto di cuoio, il mondo, alla fine, gira uguale.








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Messaggio  Alexey Gio Feb 19 2015, 13:48

Bravo Arky, parole sacrosante

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Messaggio  Elan Gio Feb 19 2015, 17:51

se ci fosse cliccherei su "mi piace"  Smile
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Messaggio  Elan Gio Feb 19 2015, 17:53

Angelica, ricordami un attimo .... chi era Hartmann e in che film? non mi riesce di mettere a fuoco
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Messaggio  Angelica Gio Feb 19 2015, 19:35

Elan ha scritto:Angelica, ricordami un attimo .... chi era Hartmann e in che film?  non mi riesce di mettere a fuoco

Full Metal Jacket Very Happy

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Messaggio  aldo1953 Ven Feb 20 2015, 17:32

young_barefooter ha scritto:
Alexey ha scritto:Caro young, quest'anno non hai più scuse, ci vediamo al raduno 😉

Questo è purtroppo un altro tasto particolarmente dolente.
In tutta sincerità, dire a casa che vado a un raduno di camminatori scalzi mi imbarazza (e vorrei evitare di fare le cose di nascosto), e non ho voglia di spiegare il perchè e il percome. Potrei tentare di convincere mia moglie a partecipare ma ho qualche dubbio sul suo interesse per la cosa.

Secondariamente, pur essendo pienamente convinto del fatto che siate tutti delle persone splendide, non mi ci vedo ad andare a un raduno di barefooters, forse perchè alla prova dei fatti non sono così tanto convinto della cosa, o per paura dei miei consueti imbarazzi. Certamente sarà come una scampagnata tra amici e i piedi scalzi o meno passeranno in secondissimo piano, però mi sento ancora un po' bloccato in questo senso. E non capisco perchè! Ho fatto svariate gite tra amici restando tutto il giorno a piedi nudi senza problemi, non vedo qui cosa possa esserci di diverso.
Scusate!

Con pochi giri di parole, non credo che verrò - almeno allo stato attuale delle cose.
Magari poi se qualcosa cambierà nella mia mente bacata cercherò di esserci ma ho molti dubbi in proposito.

Ciao, prima di tutto mi sembra un poco presentuoso pensare che solo tu abbia dei problemi ad andare scalzo in pubblico, ora purtroppo non ho tempo ma appena ce la faccio vorrei raccontarti un po' di cose e magari darti qualche consiglio pratico, quelle cose cioè che mi hanno portato non a essere un camminatore scalzo (faccio un altro lavoro Razz ), ma ha gestire la cosa senza uccidermi di paturnie, anche se ciò, di fatto, vuol dire rinunciare spesso a farlo.
Quanto al raduno annuale, ho avuto la fortuna di esserci insieme a mia moglie due anni fa, l' anno scorso invece ero altrove ma mi (ci) è dispiaciuto non esserci. Ti consiglio di andare a leggere i varii post dell' epoca. Ti assicuro che per me è stata una bellissima esperienza e mia moglie (tutt' altro che scalzista) ha cambiato parecchio idea dopo avere conosciuto tanta gente simpatica e "normale".

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Messaggio  John & Jane Ven Feb 20 2015, 17:50

young_barefooter ha scritto:
Alexey ha scritto:Caro young, quest'anno non hai più scuse, ci vediamo al raduno 😉

Questo è purtroppo un altro tasto particolarmente dolente.
In tutta sincerità, dire a casa che vado a un raduno di camminatori scalzi mi imbarazza (e vorrei evitare di fare le cose di nascosto), e non ho voglia di spiegare il perchè e il percome. Potrei tentare di convincere mia moglie a partecipare ma ho qualche dubbio sul suo interesse per la cosa.

Secondariamente, pur essendo pienamente convinto del fatto che siate tutti delle persone splendide, non mi ci vedo ad andare a un raduno di barefooters, forse perchè alla prova dei fatti non sono così tanto convinto della cosa, o per paura dei miei consueti imbarazzi. Certamente sarà come una scampagnata tra amici e i piedi scalzi o meno passeranno in secondissimo piano, però mi sento ancora un po' bloccato in questo senso. E non capisco perchè! Ho fatto svariate gite tra amici restando tutto il giorno a piedi nudi senza problemi, non vedo qui cosa possa esserci di diverso.
Scusate!

Con pochi giri di parole, non credo che verrò - almeno allo stato attuale delle cose.
Magari poi se qualcosa cambierà nella mia mente bacata cercherò di esserci ma ho molti dubbi in proposito.
Young, ti do un mozzico in testa (virtuale) ma con affetto. Coraggio: lo stratega pianifica la battaglia!

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Messaggio  Grand Choeur Ven Feb 20 2015, 18:09

Altrimenti ci costringerai a fare la bastardata di fare l'incontro davanti a casa tua.
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Messaggio  bfpaul Ven Feb 20 2015, 18:13

young_barefooter ha scritto:
Alexey ha scritto:Caro young, quest'anno non hai più scuse, ci vediamo al raduno 😉

Questo è purtroppo un altro tasto particolarmente dolente.
In tutta sincerità, dire a casa che vado a un raduno di camminatori scalzi mi imbarazza (e vorrei evitare di fare le cose di nascosto), e non ho voglia di spiegare il perchè e il percome. Potrei tentare di convincere mia moglie a partecipare ma ho qualche dubbio sul suo interesse per la cosa.

Secondariamente, pur essendo pienamente convinto del fatto che siate tutti delle persone splendide, non mi ci vedo ad andare a un raduno di barefooters, forse perchè alla prova dei fatti non sono così tanto convinto della cosa, o per paura dei miei consueti imbarazzi. Certamente sarà come una scampagnata tra amici e i piedi scalzi o meno passeranno in secondissimo piano, però mi sento ancora un po' bloccato in questo senso. E non capisco perchè! Ho fatto svariate gite tra amici restando tutto il giorno a piedi nudi senza problemi, non vedo qui cosa possa esserci di diverso.
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Con pochi giri di parole, non credo che verrò - almeno allo stato attuale delle cose.
Magari poi se qualcosa cambierà nella mia mente bacata cercherò di esserci ma ho molti dubbi in proposito.
Come ben dice Aldo, puoi venire a trovarci il sabato sera alla solita pizzata e puoi portare certamente tua moglie. Noi saremo scalzi, tu fai come credi.
Non ci sono scuse che tenga, se non vieni sarò costretto a pensare che sei uno scrittore di romanzi a sfondo psicologico ...  Twisted Evil

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Beccato da un collega! - Pagina 3 Empty Re: Beccato da un collega!

Messaggio  Young_barefooter Mar Feb 24 2015, 11:36

Per quanto riguarda la mia partecipazione alla pizzata e/o incontro devo prima fare chiarezza una volta per tutte con mia moglie (ma anche con me stesso) sulla questione. Vorrei infatti partecipare "alla luce del sole" senza balle o sotterfugi vari.

Sono sincero nel dire che fino ad'ora, per vari motivi, ho solo vagamente accennato qualche volta dell'esistenza della community dei Nati-scalzi in famiglia. A volte ho citato qualche episodio discusso sul forum, altre ho parlato dei miei interventi MA non ho mai mostrato il sito almeno a mia moglie e non le ho detto mai chiaro e tondo che in qualche modo di questa community ne faccio parte per davvero!

Non le ho mai detto che credo seriamente in questa cosa, che va oltre la bizzarra abitudine da mettere in pratica qualche volta ma che in realtà vorrei diventasse uno stile di vita (non tanto nel senso di andare scalzo sempre e ovunque, più che altro di andarci qualche volta ma senza timori e orgoglioso della mia libera scelta), semplicemente perchè io stesso NON ne ero (e in parte non lo sono ancora) sicuro al 100%.
Di conseguenza i paletti messi da mia moglie (e non solo) su dove/quando andare scalzo e quando no MI FANNO COMODO perchè mascherano le MIE paure e la MIA mancanza di volontà. Se per assurdo mia moglie mi consentisse di andare scalzo dove e quando voglio, sarei io stesso a tirarmi indietro gran parte delle volte, perchè dentro di me in certe situazioni il coraggio di stare scalzo proprio non ce l'ho.

Riguardo il nostro incontro so che in fondo si tratta solo di una pizza in compagnia, ma l'idea di "metterci la faccia" e uscire dal mio piccolo orticello di mezze verità e di comode scuse per fuggire dalla realtà delle cose mi mette in difficoltà e mi rende dubbioso!
(effettivamente credo che potrei farmi un futuro come scrittore di romanzi psicologici...)
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Messaggio  cyberteam Mar Feb 24 2015, 17:33

young_barefooter ha scritto:
Riguardo il nostro incontro so che in fondo si tratta solo di una pizza in compagnia, ma l'idea di "metterci la faccia" e uscire dal mio piccolo orticello di mezze verità e di comode scuse per fuggire dalla realtà delle cose mi mette in difficoltà e mi rende dubbioso!
(effettivamente credo che potrei farmi un futuro come scrittore di romanzi psicologici...)

Scusa Young, non per farmi gli affari tuoi (perché poi a ciascuno tocca convivere con se stesso), ma più metterci la faccia di andare scalzi su di un treno in pieno inverno a Milano ?
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Messaggio  bfpaul Mar Feb 24 2015, 17:52

young_barefooter ha scritto:Per quanto riguarda la mia partecipazione alla pizzata e/o incontro devo prima fare chiarezza una volta per tutte con mia moglie (ma anche con me stesso) sulla questione. Vorrei infatti partecipare "alla luce del sole" senza balle o sotterfugi vari.

Sono sincero nel dire che fino ad'ora, per vari motivi, ho solo vagamente accennato qualche volta dell'esistenza della community dei Nati-scalzi in famiglia. A volte ho citato qualche episodio discusso sul forum, altre ho parlato dei miei interventi MA non ho mai mostrato il sito almeno a mia moglie e non le ho detto mai chiaro e tondo che in qualche modo di questa community ne faccio parte per davvero!

Non le ho mai detto che credo seriamente in questa cosa, che va oltre la bizzarra abitudine da mettere in pratica qualche volta ma che in realtà vorrei diventasse uno stile di vita (non tanto nel senso di andare scalzo sempre e ovunque, più che altro di andarci qualche volta ma senza timori e orgoglioso della mia libera scelta), semplicemente perchè io stesso NON ne ero (e in parte non lo sono ancora) sicuro al 100%.
Di conseguenza i paletti messi da mia moglie (e non solo) su dove/quando andare scalzo e quando no MI FANNO COMODO perchè mascherano le MIE paure e la MIA mancanza di volontà. Se per assurdo mia moglie mi consentisse di andare scalzo dove e quando voglio, sarei io stesso a tirarmi indietro gran parte delle volte, perchè dentro di me in certe situazioni il coraggio di stare scalzo proprio non ce l'ho.

Riguardo il nostro incontro so che in fondo si tratta solo di una pizza in compagnia, ma l'idea di "metterci la faccia" e uscire dal mio piccolo orticello di mezze verità e di comode scuse per fuggire dalla realtà delle cose mi mette in difficoltà e mi rende dubbioso!
(effettivamente credo che potrei farmi un futuro come scrittore di romanzi psicologici...)
Puoi venire alla pizzata anche con le scarpe ed in compagnia di tua moglie. Non sarà la sola signora con le scarpe, stai tranquillo.
Però almeno tutti saranno convinti che non sei un ectoplasma ...  Evil or Very Mad

Attento che non è poi così remota la possibilità che venga a sapere di noi (e di te su questo Forum) ed allora saranno affari tuoi  Twisted Evil

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