Vetro al supermarket
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Laurentius
Elan
hadashi
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Vetro al supermarket
Settimana scorsa alla Coop di Tarvisio (UD).
Passando per Tarvisio, prima di rientrare in Austria mi fermo alla Coop per prendere un paio di cose. Entro (ovviamente scalzo), e mi fermo davanti allo scaffale dei biscotti. Vicino a me una commessa intenta a riempire lo scaffale. Nota i miei piedi nudi, mi guarda, e con un tedesco maccaronico cerca di dirmi "Füsse...Vorsicht...Glas..." (cioé piedi...attenzione....vetro). Le rispondo (in italiano) "non si preoccupi, sono abituato a girare a piedi nudi. staró attento", e lei risponde soltanto "ah bene. sa, prima una cliente ha rotto un vetro per terra, e potrebbero esserci ancora dei cocci in giro". Si gira, e continua il suo lavoro, e io vado avanti a fare spesa. Niente prediche, infarti, o scene da panico per le possibili cause legali.
Interessante anche che mi abbia preso per tedesco/austriaco; si vede che in passato aveva avuto dei clienti tedesci scalzi (pppure ha escluso a priori l'idea che un italiano potesse girare a piedi nudi )
Passando per Tarvisio, prima di rientrare in Austria mi fermo alla Coop per prendere un paio di cose. Entro (ovviamente scalzo), e mi fermo davanti allo scaffale dei biscotti. Vicino a me una commessa intenta a riempire lo scaffale. Nota i miei piedi nudi, mi guarda, e con un tedesco maccaronico cerca di dirmi "Füsse...Vorsicht...Glas..." (cioé piedi...attenzione....vetro). Le rispondo (in italiano) "non si preoccupi, sono abituato a girare a piedi nudi. staró attento", e lei risponde soltanto "ah bene. sa, prima una cliente ha rotto un vetro per terra, e potrebbero esserci ancora dei cocci in giro". Si gira, e continua il suo lavoro, e io vado avanti a fare spesa. Niente prediche, infarti, o scene da panico per le possibili cause legali.
Interessante anche che mi abbia preso per tedesco/austriaco; si vede che in passato aveva avuto dei clienti tedesci scalzi (pppure ha escluso a priori l'idea che un italiano potesse girare a piedi nudi )
hadashi- Numero di messaggi : 772
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Re: Vetro al supermarket
Insomma, se ben ricordo non hai l'aria proprio italiana
Elan- Numero di messaggi : 1087
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Re: Vetro al supermarket
Indifferentemente dall'aspetto, un mio amico una volta mi ha detto: "Vai in giro scalzo...intendi dire come i tedeschi?"
Dev'essere una cosa molto tipica, tra la loro gente, a quanto pare...
PS: io ho beccato un vetro ad inizio Giugno in vacanza a Mons, in provenza. Uno bello grosso.
Pinzette e via. Risolto in mezzo secondo.
Dev'essere una cosa molto tipica, tra la loro gente, a quanto pare...
PS: io ho beccato un vetro ad inizio Giugno in vacanza a Mons, in provenza. Uno bello grosso.
Pinzette e via. Risolto in mezzo secondo.
Laurentius- Numero di messaggi : 383
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Data d'iscrizione : 11.09.13
Re: Vetro al supermarket
Elan ha scritto:Insomma, se ben ricordo non hai l'aria proprio italiana
beh, non è che vado in giro in Lederhosen o coi baffi alla Francesco Giuseppe Mi interesserebbe sapere quale caratteristica del mio aspetto fa intendere che sia Austriaco/Tedesco
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: Vetro al supermarket
Laurentius ha scritto:Indifferentemente dall'aspetto, un mio amico una volta mi ha detto: "Vai in giro scalzo...intendi dire come i tedeschi?"
Dev'essere una cosa molto tipica, tra la loro gente, a quanto pare...
Sicuramente è molto piú diffuso in Germania/Austria che non in Italia. Basta pensare a tutti i "percorsi a piedi nudi" che allestiscono nei parchi (ce ne saranno pi di un centinaio in Germania), e gli servizi TV riguardo ai benefici di camminare a piedi nudi, che fanno ogni primavera/estate...
Ma infatti, anch'io mi sono giá beccato diversi vetri, dato che corro spesso la sera. E se non riesco an afferrare la scheggia con la pinza (a volte succede), porto con me un piccolissimo ago da siringa, col quale "pesco" la sceggia. Poi per i casi piú "gravi" un cerotto e/o una goccia di Attac. In questi casi, due secondi e mezzo, e viaLaurentius ha scritto:
PS: io ho beccato un vetro ad inizio Giugno in vacanza a Mons, in provenza. Uno bello grosso.
Pinzette e via. Risolto in mezzo secondo.
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: Vetro al supermarket
Un paio d'anni fa mi trovavo vacanza in Toscana in un campeggio vicino Cecina, molto frequentato da famiglie tedesche/austriache.
Ovviamente c'erano molti bambini di tutte le età che scorrazzavano in lungo e in largo per il campeggio e guardandoli si capiva molto bene quali erano italiani e quali no: quelli con parlata tedesca sembravano allo "stato brado", sempre in costume o a torso nudo, naturalmente quasi tutti scalzi e all'apparenza privi di supervisione da parte degli adulti.
Gli italiani? I più fortunati in sandali, gli altri con calze e scarpe. Giravano quasi sempre scortati da madri abbigliate
come per un giro in centro, con la sigaretta in una mano e lo smartphone nell'altra, che sbraitavano per impedire ai figli di farsi male o sporcarsi... Sembra un ridicolo stereotipo ma stando spesso al parco giochi del campeggio con mio figlio ne ho visti a decine così!
E tanto per raccontare un aneddoto: una volta stavo riportando all'ingresso uno dei carrelli che il campeggio mette a disposizione dei clienti per portare la spesa o i bagagli dal parcheggio esterno alla propria piazzola. Dentro al carrello per gioco si erano seduti mio figlio Gabriele e suo cugino Riccardo, entrambi sono biondi e dalla pelle abbastanza chiara, a prima vista potrebbero passare per "nordici". Oltretutto sia io che Gabriele eravamo scalzi.
Ebbene, a un certo punto si avvicina un signore che si rivolge a me in tedesco. E' possibile che ci abbia scambiati per suoi connazionali? Dico ciò perchè dopo avergli risposto (in inglese) che mi scusavo ma non capivo la sua lingua in quanto italiano, mi ha parlato in un discreto italiano dicendomi che gli serviva un carrello perchè erano tutti impegnati.
Ovviamente c'erano molti bambini di tutte le età che scorrazzavano in lungo e in largo per il campeggio e guardandoli si capiva molto bene quali erano italiani e quali no: quelli con parlata tedesca sembravano allo "stato brado", sempre in costume o a torso nudo, naturalmente quasi tutti scalzi e all'apparenza privi di supervisione da parte degli adulti.
Gli italiani? I più fortunati in sandali, gli altri con calze e scarpe. Giravano quasi sempre scortati da madri abbigliate
come per un giro in centro, con la sigaretta in una mano e lo smartphone nell'altra, che sbraitavano per impedire ai figli di farsi male o sporcarsi... Sembra un ridicolo stereotipo ma stando spesso al parco giochi del campeggio con mio figlio ne ho visti a decine così!
E tanto per raccontare un aneddoto: una volta stavo riportando all'ingresso uno dei carrelli che il campeggio mette a disposizione dei clienti per portare la spesa o i bagagli dal parcheggio esterno alla propria piazzola. Dentro al carrello per gioco si erano seduti mio figlio Gabriele e suo cugino Riccardo, entrambi sono biondi e dalla pelle abbastanza chiara, a prima vista potrebbero passare per "nordici". Oltretutto sia io che Gabriele eravamo scalzi.
Ebbene, a un certo punto si avvicina un signore che si rivolge a me in tedesco. E' possibile che ci abbia scambiati per suoi connazionali? Dico ciò perchè dopo avergli risposto (in inglese) che mi scusavo ma non capivo la sua lingua in quanto italiano, mi ha parlato in un discreto italiano dicendomi che gli serviva un carrello perchè erano tutti impegnati.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vetro al supermarket
Volevo aggiungere solo una breve riflessione: non credo che i popoli "nordici" o di altri paesi diversi dall'Italia siano geneticamente predisposti ad andare scalzi e/o dotati di intelligenza superiore (almeno spero!).
Penso invece che siano semplicemente meno condizionati dalla "forma" e dall'aspetto esteriore rispetto a noi italiani. Badano quindi di più alla propria comodità piuttosto che all'estetica e quindi se in un ambiente rilassato e informale come un campeggio o in vacanza si sentono comodi scalzi lo fanno e basta, senza stare a pensare a come gli altri li guardano...
Vi racconto un altro aneddoto: in ufficio da me c'è una persona che ha lavorato alla Philips e qualche volta ha trascorso dei periodi presso una delle sedi centrali in Olanda. Mi racconta, quasi scandalizzato della cosa, che in Olanda nella bella stagione era molto frequente vedere ingegneri e impiegati presentarsi in camicia, giacca e... pantaloni corti!
In italia capitava l'opposto: dipendenti Philips olandesi si presentavano per lavoro presso la sede italiana con il medesimo look e venivano cazziati dalla direzione e invitati a vestirsi in modo più consono!
Penso invece che siano semplicemente meno condizionati dalla "forma" e dall'aspetto esteriore rispetto a noi italiani. Badano quindi di più alla propria comodità piuttosto che all'estetica e quindi se in un ambiente rilassato e informale come un campeggio o in vacanza si sentono comodi scalzi lo fanno e basta, senza stare a pensare a come gli altri li guardano...
Vi racconto un altro aneddoto: in ufficio da me c'è una persona che ha lavorato alla Philips e qualche volta ha trascorso dei periodi presso una delle sedi centrali in Olanda. Mi racconta, quasi scandalizzato della cosa, che in Olanda nella bella stagione era molto frequente vedere ingegneri e impiegati presentarsi in camicia, giacca e... pantaloni corti!
In italia capitava l'opposto: dipendenti Philips olandesi si presentavano per lavoro presso la sede italiana con il medesimo look e venivano cazziati dalla direzione e invitati a vestirsi in modo più consono!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Vetro al supermarket
young_barefooter ha scritto:Volevo aggiungere solo una breve riflessione: non credo che i popoli "nordici" o di altri paesi diversi dall'Italia siano geneticamente predisposti ad andare scalzi e/o dotati di intelligenza superiore (almeno spero!).
A volte lo penso seriamente
Laurentius- Numero di messaggi : 383
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Re: Vetro al supermarket
Mi interesserebbe sapere quale caratteristica del mio aspetto fa intendere che sia Austriaco/Tedesco
direi i tratti del volto: il naso piccolo e sottile, per esempio, ma anche altri piccoli dettagli che non saprei identificare così a memoria. Non porti scritto in fronte che sei austriaco/tedesco, però difficilmente ti si prenderebbe per italiano, anche se ci sono italiani con connotati nordici.
C'è un tipo fisico austriaco, proprio tipicamente austriaco: faccia smilza, zigomi alti e guance piuttosto scavate (alla Klaus kinski, per intenderci). Ne ho incontrati diversi, sia biondi che bruni, ma si vedeva subito che erano austriaci
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
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Re: Vetro al supermarket
Elan ha scritto:C'è un tipo fisico austriaco, proprio tipicamente austriaco: faccia smilza, zigomi alti e guance piuttosto scavate (alla Klaus kinski, per intenderci). Ne ho incontrati diversi, sia biondi che bruni, ma si vedeva subito che erano austriaci
Eeeeh, magari sommigliassi a Klaus Kinski Per me è un mito (come attore; come persona credo che era un gran figlio di buona donna...)
Ultima modifica di hadashi il Mar Lug 28 2015, 16:34 - modificato 1 volta.
hadashi- Numero di messaggi : 772
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Re: Vetro al supermarket
Vivo vicino al lago Maggiore e nella mia zona, che è turistica, vi sono d'estate molti stranieri cricchi e austriaci su tutti. Ebbene da noi i tedeschi sono famosi per andare in giro, soprattutto di sera e soprattutto a una certa età, con sandali e calze, un'accoppiata decisamente assurda
Re: Vetro al supermarket
macina ha scritto:Vivo vicino al lago Maggiore e nella mia zona, che è turistica, vi sono d'estate molti stranieri cricchi e austriaci su tutti. Ebbene da noi i tedeschi sono famosi per andare in giro, soprattutto di sera e soprattutto a una certa età, con sandali e calze, un'accoppiata decisamente assurda
Non solo dai voi... mi sa che i tedeschi con sandali&calze sono "famosi" un pò in tutta l'Europa (persino in Austria, credimi
Detto questo, lo trovo cmq meglio della mania italiana di indossare scarpe chiuse sempre e ovunque, e non toglierele nemmeno dentro casa
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re: Vetro al supermarket
young_barefooter ha scritto:Vi racconto un altro aneddoto: in ufficio da me c'è una persona che ha lavorato alla Philips e qualche volta ha trascorso dei periodi presso una delle sedi centrali in Olanda. Mi racconta, quasi scandalizzato della cosa, che in Olanda nella bella stagione era molto frequente vedere ingegneri e impiegati presentarsi in camicia, giacca e... pantaloni corti!
In italia capitava l'opposto: dipendenti Philips olandesi si presentavano per lavoro presso la sede italiana con il medesimo look e venivano cazziati dalla direzione e invitati a vestirsi in modo più consono!
Star comodo ok, ma la coerenza sarebbe raccomandata.
Giacca , camicia e pantaloni corti non vanno bene.
O ti vesti elegante , o ti vesti sportivo.
Mezzo in un modo e mezzo in un altro che senso ha ?
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Vetro al supermarket
hadashi ha scritto:
Non solo dai voi... mi sa che i tedeschi con sandali&calze sono "famosi" un pò in tutta l'Europa (persino in Austria, credimi
Detto questo, lo trovo cmq meglio della mania italiana di indossare scarpe chiuse sempre e ovunque, e non toglierele nemmeno dentro casa
Una convinzione che credo parecchio diffusa nel nostro paese è ritenere che il piede (soprattutto maschile) sia una parte del corpo brutta e puzzolente da nascondere il più possibile. Mi è capitato di parlare con colleghi che addirittura ritengono poco rispettoso nei confronti degli altri mostrare i piedi con infradito o sandali...
Altra convinzione assurda che mi pare altrettanto diffusa è che nel caso di camminate lunghe e intense le uniche scarpe adatte e "comode" siano le cosiddette "sneakers" (orribile inglesismo per definire quelle che una volta erano le "scarpe da ginnastica" o "da tennis").
Io trovo che, a meno di camminare su terreni "devastanti", il piede scalzo e allenato sia più comodo, efficace e fresco di qualsiasi scarpa cosiddetta sportiva. Alla peggio un paio di sandali da trekking. Invece durante le ultime gite fatte qua e la sembra che scarpe chiuse e calzini siano fondamentali.
Vi racconto un breve aneddoto: ultimamente stiamo frequentando una coppia di amici (con relativa prole) che definisco "gente di città".
Sono infatti sempre vissuti a Milano e quindi poco avvezzi alle "ruspanti" immersioni nella natura in cui li trasciniamo durante le varie gite che facciamo assieme. L'intera famiglia si presenta come al solito con le immancabili scarpe sportive e calzini, salvo poi crepare di caldo quando le temperature cominciano a salire.
L'ultima volta però hanno avuto una dimenticanza (per loro) piuttosto grave: nella fretta di partire hanno dimenticato i sandaletti della loro bimba di quasi due anni, che ovviamente cammina già. La madre era in panico totale e ci ha chiesto se avevamo dei sandali da prestarle (pure noi abbiamo una bimba di età simile). Io le ho spiegato che la bimba può benissimo camminare scalza (come del resto fa abitualmente la nostra Camilla ovunque si trovi), e che la cosa le farebbe anzi decisamente bene. Lei però non si è mostrata troppo convinta e alla fine ha optato per i sandali in prestito (tanto a Camilla non servono - per la cronaca: tempo fa per insistenza di mia moglie abbiamo "osato" solamente provare a metterle i sandaletti e dopo circa 1 minuto di pianto isterico la piccola se li è quasi strappati di dosso e la mamma si è convinta che forse è il caso di lasciarla scalza...).
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
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Re: Vetro al supermarket
young_barefooter ha scritto:
Una convinzione che credo parecchio diffusa nel nostro paese è ritenere che il piede (soprattutto maschile) sia una parte del corpo brutta e puzzolente da nascondere il più possibile. Mi è capitato di parlare con colleghi che addirittura ritengono poco rispettoso nei confronti degli altri mostrare i piedi con infradito o sandali...
E' così, a sfregio della nostra italica fantasia che non permette a troppi di uscire dalla cosidetta "normalità" anche a costo di avere i piedi doloranti e puzzolenti per non dire dei guasti permanento a loro arrecati. Ma tant'è ...
young_barefooter ha scritto:Altra convinzione assurda che mi pare altrettanto diffusa è che nel caso di camminate lunghe e intense le uniche scarpe adatte e "comode" siano le cosiddette "sneakers" (orribile inglesismo per definire quelle che una volta erano le "scarpe da ginnastica" o "da tennis").
Io trovo che, a meno di camminare su terreni "devastanti", il piede scalzo e allenato sia più comodo, efficace e fresco di qualsiasi scarpa cosiddetta sportiva. Alla peggio un paio di sandali da trekking. Invece durante le ultime gite fatte qua e la sembra che scarpe chiuse e calzini siano fondamentali.
Vi racconto un breve aneddoto: ultimamente stiamo frequentando una coppia di amici (con relativa prole) che definisco "gente di città".
Sono infatti sempre vissuti a Milano e quindi poco avvezzi alle "ruspanti" immersioni nella natura in cui li trasciniamo durante le varie gite che facciamo assieme. L'intera famiglia si presenta come al solito con le immancabili scarpe sportive e calzini, salvo poi crepare di caldo quando le temperature cominciano a salire.
L'ultima volta però hanno avuto una dimenticanza (per loro) piuttosto grave: nella fretta di partire hanno dimenticato i sandaletti della loro bimba di quasi due anni, che ovviamente cammina già. La madre era in panico totale e ci ha chiesto se avevamo dei sandali da prestarle (pure noi abbiamo una bimba di età simile). Io le ho spiegato che la bimba può benissimo camminare scalza (come del resto fa abitualmente la nostra Camilla ovunque si trovi), e che la cosa le farebbe anzi decisamente bene. Lei però non si è mostrata troppo convinta e alla fine ha optato per i sandali in prestito (tanto a Camilla non servono - per la cronaca: tempo fa per insistenza di mia moglie abbiamo "osato" solamente provare a metterle i sandaletti e dopo circa 1 minuto di pianto isterico la piccola se li è quasi strappati di dosso e la mamma si è convinta che forse è il caso di lasciarla scalza...).
E torniamo ancora una volta a quanto dice il buon Lorenz Kerscher. Vedi qui:
( http://www.barfusspark.info/it/itdesiderio.htm ): i bambini hanno ragione!!!
Le mamme italiane andrebbero davvero informate di tante, troppe cose, fra cui che:
- non è vero che se loro hanno freddo o caldo, i loro bimbi hanno rispettivamente freddo o caldo, il metabolismo delle mamme è DIVERSO da quello dei figli;
- non è vero che bisogna proteggere i bimbi da ogni cosa, il caldo, il freddo, i tagli e le infezioni. Il loro sistema immunitario è in grado di farlo benissimo nella quasi totalità dei casi;
- tentare di salvaguardare i bambini da ogni cosa è assolutamente controproducente e infatti oggi i bambini sono pieni di allergie perché i loro organismi a cui è sempre stato impedito di reagire non sono più in grado di provvedere da soli a difendersi.
Bisogna proteggerli dall'ignoranza e dalla stupidità, questo si.
Aldo, se necessario, ridilla tu da medico ...
bfpaul
( http://www.barfusspark.info/it/itdesiderio.htm ): i bambini hanno ragione!!!
Le mamme italiane andrebbero davvero informate di tante, troppe cose, fra cui che:
- non è vero che se loro hanno freddo o caldo, i loro bimbi hanno rispettivamente freddo o caldo, il metabolismo delle mamme è DIVERSO da quello dei figli;
- non è vero che bisogna proteggere i bimbi da ogni cosa, il caldo, il freddo, i tagli e le infezioni. Il loro sistema immunitario è in grado di farlo benissimo nella quasi totalità dei casi;
- tentare di salvaguardare i bambini da ogni cosa è assolutamente controproducente e infatti oggi i bambini sono pieni di allergie perché i loro organismi a cui è sempre stato impedito di reagire non sono più in grado di provvedere da soli a difendersi.
Bisogna proteggerli dall'ignoranza e dalla stupidità, questo si.
Aldo, se necessario, ridilla tu da medico ...
bfpaul
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