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Messaggio  Anto81 Lun Mag 14 2018, 17:49

Buonasera a tutti/e,
Scrivo a voi perché mi sento veramente mortificato e demoralizzato. Premetto che è la prima volta che ricevo commenti così diretti, forse ultimamente mi sto accorgendo di più o forse è perché ho sempre le cuffie alle orecchie e spesso non avverto quello che dice la gente. Comunque, fresco di stamattina: ero in una notissima libreria del centro di Roma ( si possono fare i nomi?), e stavo cercando un libro di poesie quando una commessa mi passa vicino sussurrando " oddio ma questo sta scalzo!" ...poi si avvicina ad una collega e le segnala la cosa. Al che chiedo se tutto vada bene e mi risponde seccata che no non va bene per niente, indicando i miei piedi. Io chiedo se sia vietato e se ci siano leggi...risposta " No, leggi no, però!!!"... Un suo collega giunto sul posto fa sconsolatamente "Tutti qua vengono!".
Beh me ne sono uscito veramente umiliato, anche perché non mi andava proprio di tirare in ballo il responsabile ecc ecc. Cioè il punto è che non me la sono sentita di combattere contro i mulini a vento. So che avrei dovuto far valere di più le mie ragioni, infatti ho scritto un reclamo. Sono cliente da anni di questa libreria e ho acquistato tantissimi libri. È indecente subire un trattamento simile.
È veramente la prima volta che le risatine e i commentini raggiungono uno stadio di tale ostilità, del tipo i cani possono entrare tu no ( ovviamente, da parte mia, tutto rispetto per i cani, ma è per dire).
Insomma volevo raccontarvelo e cercare un pò di conforto con chi può capire. Solitamente me ne sono sempre sbattuto degli altri, ma più cresco più questa mia indifferenza sta venendo meno.
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Messaggio  FrancoR18 Lun Mag 14 2018, 18:02

Anto81 ha scritto:Buonasera a tutti/e,
Scrivo a voi perché mi sento veramente mortificato e demoralizzato. Premetto che è la prima volta che ricevo commenti così diretti, forse ultimamente mi sto accorgendo di più o forse è perché ho sempre le cuffie alle orecchie e spesso non avverto quello che dice la gente. Comunque, fresco di stamattina: ero in una notissima libreria del centro di Roma ( si possono fare i nomi?), e stavo cercando un libro di poesie quando una commessa mi passa vicino sussurrando " oddio ma questo sta scalzo!" ...poi si avvicina ad una collega e le segnala la cosa. Al che chiedo se tutto vada bene e mi risponde seccata che no non va bene per niente, indicando i miei piedi. Io chiedo se sia vietato  e se ci siano leggi...risposta " No, leggi no, però!!!"... Un suo collega giunto sul posto  fa sconsolatamente "Tutti qua vengono!".
Beh me ne sono uscito veramente umiliato, anche perché non mi andava proprio di tirare in ballo il responsabile ecc ecc. Cioè il punto è che non me la sono sentita di combattere contro i mulini a vento. So che avrei dovuto far valere di più le mie ragioni, infatti ho scritto un reclamo. Sono cliente da anni di questa libreria e ho acquistato tantissimi libri. È indecente subire un trattamento simile.
È veramente la prima volta che le risatine e i commentini raggiungono uno stadio di tale ostilità, del tipo i cani possono entrare tu no ( ovviamente, da parte mia, tutto rispetto per i cani, ma è per dire).
Insomma volevo raccontarvelo e cercare un pò di conforto con chi può capire. Solitamente me ne sono sempre sbattuto degli altri, ma più cresco più questa mia indifferenza sta venendo meno.

Immagino sia sconfortante.
Io gli avrei fatto notare il famosissimo art.187. E se insistevano nell'ignoranza, avrei chiamato i Carabinieri.
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Messaggio  Grand Choeur Lun Mag 14 2018, 18:04

Hai fatto bene a scrivere il reclamo.
Se non ci sono leggi (e non ci sono) e divieti (e non ci sono) i dipendenti di una libreria, o di qualsiasi altro esercizio, non si devono permettere di importunarti. Spero che il reclamo sia stato fatto in modo da far passare loro le ruzze.
Ah, visto che hai citato i cani, da notare che anche loro sono scalzi.

Anche se sono due casi diversi, ti consiglio di leggere questo articolo nelle FAQ:
https://natiscalzi.forumattivo.com/t2029-un-esercizio-commerciale-ci-impedisce-di-entrare

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Messaggio  Anto81 Lun Mag 14 2018, 18:06

Ciao Franco, grazie dell' intervento. In effetti avrei dovuto agire così come dici. Rifletto sul fatto che devo stare tutta la vita a dovermi difendere. Anche stamattina sul treno ennesimo controllo della polizia ( ma a questo sono abituato, praticamente mi succede tutti i giorni! ) come mi vedono scalzo TAC! Documento per favore. Cosa che non farebbero assolutamente se portassi scarpe e magari una bomba dentro lo zaino...
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Messaggio  Anto81 Lun Mag 14 2018, 18:07

Ciao Grand, grazie anche a te. E grazie del link. Andrò subito a leggere. Vi farò sapere che esito avrà questo reclamo, anche se secondo me finirà a " tarallucci e vino" come si dice a Roma!
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Messaggio  Grand Choeur Lun Mag 14 2018, 18:12

Il fatto che ti controllino spesso e che tu ti debba difenderti sempre mi suscita una domanda: come atteggiamento, lasci trapelare insicurezza e di non essere a tuo agio scalzo? Perché, se è così, devi avere la pazienza di acquisire questa sicurezza.
L'anno scorso, a Genova, una pattuglia mista Polizia-Esercito, ha fermato per controllo due persone (penso cingalesi o giù di lì) che erano vicino a me sul marciapiede. Io sono passato in mezzo a loro e non mi hanno considerato.
L'unica volta che mi hanno controllato perché ero scalzo è successo probabilmente perché era gennaio. Sono cinque o sei anni che vado in giro scalzo.

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Messaggio  Anto81 Lun Mag 14 2018, 18:26

Grand, questo mi rincuora. In effetti non sempre mi controllano. Ma se passano sul treno, ci possono essere cingalesi, bangla, italiani, stranieri vari o finanche barboni che dormono sui portabagagli, ma il documento proprio a me lo chiedono. Ad ogni modo no, sono sicuro nel mio procedere o stare fermo, mi deriva dal fatto di sentirmi assolutamente naturale e a mio agio. Ma purtroppo dalle mie parti non è come a Milano ( dove sono stato recentemente e nessuno mi ha fatto/detto nulla... Poi abitarci, non so), no a Roma e provincia la gente ti addita per ogni minima cosa. Figuratevi che anche in infradito ti guarderebbero strano. Qui c' è la cultura della Nike nuova di zecca e immacolata che guai a sporcarla! Le persone portano a mare i bambini per poi farli stare fermi per paura che si sporchino la tutina. Vieni qui! Non andare lì! Stai fermo qua! E così via.
Nel 2007 ho visitato i castelli di Ludwig in Baviera e dormivo in tenda. Mai indossate scarpe e la gente nemmeno si accorgeva che non le avessi.
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Messaggio  cyberteam Lun Mag 14 2018, 20:50

Ciao,

Personalmente a me è capitato solo un paio di volte, diversi anni fa, di trovarmi in situazioni strane, una volta in un negozio di ferramenta fui ripreso da un commesso (ovviamente ho sporto reclamo alla direzione), un'altra volta in un negozio di elettronica di consumo mi capitò di esser sorvegliato "a vista" da un paio di commesse.
Ma ti ripeto, sono anni che non mi accade nient'altro, passo davanti a polizia, vigili urbani, sorveglianti ... praticamente trasparente.
Il mese scorso sono andato al ristorante "Mercato Centrale" dentro Termini a pranzare scalzo, nessuno ha battuto ciglio.

Il problema di Roma non sono i commenti, sono le strade che fanno abbastanza schifo a camminarci, alla fine devi farti la mappa mentale dei luoghi da evitare.
Non che poi sia realmente un problema igenico, non si corre il rischio di contrarre qualcosa, ma certo non ispira :-( .

Ma che libreria è quella dove ti è capitato tutto ciò ? Non è che sono loro un tantino "strani" ?
Lo sanno che rischiano una bella denuncia ?

Se mi dici qual'è sarei curioso di farci una scappata, se ho tempo ed è in zona che mi capita di frequentare.
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Messaggio  Anto81 Lun Mag 14 2018, 21:18

Ciao Cyber! Grazie anche a te del tuo supporto. Beh, in effetti ad essere sincero, spesso a Roma uso le infradito perché la città è quella che è a livello igienico. Anche se poi io in tanti anni non ho mai avuto problemi. Cammino su tutto! Per quanto riguarda la libreria è LaFeltrinelli a Torre Argentina. È stato terribile guarda, non me lo aspettavo da un luogo così, dove la cultura dovrebbe essere al primo posto. Adesso ho deciso che se non mi rispondono al reclamo non ci metterò più piede...
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Messaggio  BarefootSoul Lun Mag 14 2018, 23:26

Ehm, se pensi che la cultura possa stare al primo posto in uno store della Feltrinelli sei molto ottimista ! Wink

Abbandonali senza remore (puoi dirti che avresti dovuto farlo già da tempo e questa è stata la classica goccia) e diventa piuttosto cliente fisso e affezionato di una libreria indipendente : per loro ogni singola persona è preziosa, quindi stai tranquillo che non ti faranno mai storie.


Comunque credo che il problema non sia tanto della Feltrinelli, né (o non del tutto) dei commessi, ma di chi li ha assunti e formati (ammesso che lo abbia fatto davvero, di formarli).

Guarda, ti faccio un altro esempio :

qui a Torino ha da poco aperto il secondo Store della LEGO, in pieno centro. Ci sono moltissimi commessi, ciascuno con la sua bella t-shirt e cappellino con il marchio. Bene, una volta (avevo le scarpe) ho fatto numerose domande sui vari set, prodotti, linee e personaggi a uno di loro : domande a cui un vero appassionato saprebbe rispondere benissimo.
Ebbene, questo commesso a tutte le domande ha risposto sempre nello stesso modo : "non lo so, devo chiedere".

Io mi sono morso la lingua, perché mi stava uscendo la seguente frase : "Vedo che sei molto informato sulla ditta per cui lavori : credo che lo riferirò al tuo responsabile, perché forse è meglio che cambi mestiere".
Poi non me la sono sentita, perché magari questo poveretto appena assunto sarebbe stato ri-sbattuto in mezzo alla strada dopo appena pochi giorni di lavoro, credeva di essersi sistemato almeno per un po' poi arrivo io e gli faccio perdere il lavoro.
Avrei provato un senso di colpa fortissimo, e quindi me ne sono stato zitto.

E' evidente però che chi l'ha assunto non si è minimamente preoccupato della sua formazione; probabilmente ha pensato "Ma sì, prendiamo il primo pirla che capita, tanto che ci vuole a vendere una scatola di LEGO a un bambino ?"



Per quanto riguarda i controlli sul treno, forse hai semplicemente una faccia che, per qualche motivo, colpisce gli altri (non necessariamente poliziotti e affini, anche la vecchietta con la borsa della spesa).

A me per esempio capita SEMPRE che, se sono in una coda in qualche ufficio, con decine di persone in attesa insieme a me, gli ultimi arrivati da chi vengono a chiedere informazioni ?
Da me, ovviamente.
Stessa cosa alle fermate degli autobus, o sugli autobus stessi.
Evidentemente ho una faccia che ispira fiducia, sicurezza, serietà.

Per lo stesso motivo - l'ho già raccontato in passato - quando cammino scalzo per il centro non vengo MAI fermato dai vari questuanti di GreenPeace, MondoLibri, Unicef, ecc. : evidentemente temono che essere visti parlare con uno che va in giro scalzo allontanerebbe altri potenziali clienti.


Per quanto mi riguarda più passano gli anni meno mi curo dell'opinione della gente su di me, e questo da ben prima di iniziare con lo scalzismo continuativo.
Sono sempre stato un po' alternativo e borderline (come dico sempre, io ero un Nerd prima che inventassero la parola e diventasse di moda esserlo), ma finché non faccio del male a degli innocenti di me possono pensare quello che vogliono.
Se mi considerano strano/pazzo/anormale/povero perché cammino scalzo, fatti loro.
Non ho né voglia né tempo di spiegare le mie ragioni, di difendermi (da che cosa poi ?), di giustificarmi in qualsiasi modo.
Mi sono sempre tenuto lontano dalle altre persone, perché sto bene da solo.
E se sono gli altri per primi a stare lontano da me perché sono scalzo, benissimo, butterò via per sempre qualsiasi scarpa !


Certo, io posso dire questo e comportarmi così perché sono solo.
Non ho un/una compagno/a, non ho figli, non ho animali. Vedo i miei genitori al mattino e alla sera, ma per il resto del tempo sono abbastanza libero nei movimenti.
Non avendo mai avuto amici fissi, né una compagnia di persone da frequentare, non ho imparato a socializzare e a stare con gli altri.

Ma da questo ho avuto dei vantaggi :

non mi sono mai fatto condizionare dall'opinione degli altri

non ho continuamente bisogno di avere qualcuno intorno, come capita a chi non sa stare da solo con se stesso e si sente male se per caso gli/le succede.

non mi sono mai invischiato in dietrologie, ragionamenti tortuosi o - scusate il termine - seghe mentali : "Sì, ma dunque, se lui/lei ha fatto/detto questo allora è successo così perché l'altro è andato là quindi io dovrei dire/fare/pensare...".
NO.
Io sono uno diretto, che le cose le dice in faccia, senza giri di parole.


Anzi, da questo punto di vista devo dire che quando sono scalzo sono molto più accomodante, lascio correre, le cose mi scivolano addosso. Sarà l'influsso benefico del piede nudo, la sensazione di libertà e di relax, non lo so.
Anche per questo aspetto con ansia tutte le occasioni in cui posso liberarmi delle scarpe. Perché non è sano essere sempre - scusate il gioco di parole - sul piede di guerra.

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Messaggio  GECO Mar Mag 15 2018, 09:38

So che mi tirerò le ire di molti di voi ma la realtà, anche se non la vogliamo vedere, è questa.
Andare scalzi è una cosa che per i più è vista come strana e questo rende sconcerto. Fa pensare che uno sia fuori di testa o un poveraccio ecc.
Poi la cosa può variare se uno è disinvolto e vestito in modo non trasandato magari può passare come turista nordico.
Insomma i soliti stereotipi.
Io sono stato a Roma un paio di volte e ho girato scalzo senza problemi. Certo sono stato in luoghi turistici dove appunto vieni preso per turista (quale effettivamente ero).
Vivo a Milano e ti assicuro che credo sia il top come fighetti modaioli.
Forse, senza offesa per i romani, cambia il modo di fare. I romani spesso 'burini' non si trattengono dal commentare a voce alta 'AOOO anvedi questo che va scalzo...' mentre i milanesi storicamente più freddi il commento di disapprovazione se lo tengono per se. Tu non lo senti ma nella mente c'è.
Certo sentirsi commentare in quel modo è avvilente.
Per il reclamo sarò pessimista ma andrà nel cestino. Per un grande store come Feltrinelli perdere un cliente che loro reputano negativo perché scalzo non è un problema anzi è proprio quello che vogliono non averti più tra i piedi scalzo.

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Messaggio  GECO Mar Mag 15 2018, 10:31

Aggiungo estremizzando che è chiaro che a parte i piedi scalzi se uno si presenta agghindato come Marilyn Manson ha più possibilità di controlli piuttosto che se sembra Gianni Morandi...
Sempre che vedendo il primo nessuno osi dirgli nulla per paura.
Segnalo, e ho avuto conferma dalle mie amiche che corrono scalze da molto tempo, che facendo delle gare di corsa scalzo per ora ho avuto solo grossi complimenti e attestati di stima. Vieni visto come una sorta di marziano. Quindi cambia molto dal contesto. Magari gli stessi se mi vedessero scalzo in libreria avrebbero una reazione differente.

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Messaggio  Young_barefooter Mar Mag 15 2018, 11:23

Purtroppo in questi anni ci troviamo di fronte a un'epidemia di stupidità e ignoranza di ogni ordine e grado.
E l'Italia risulta più colpita di molti altri Paesi!

Più seriamente non penso sia aumentato il numero degli stupidi e ignoranti, semplicemente tali elementi hanno più mezzi per esternare la loro condizione al resto del mondo. E questo li fa sentire autorizzati a giudicare e additare tutto ciò che non comprendono o non ritengono omologato ai (loro) normali usi/costumi e mentalità.
Sono dei poveretti molto sfortunati perchè hanno una capacità di ragionamento molto ma molto limitata. Per fortuna le loro piatte esistenze si estingueranno senza lasciare tracce tangibili nel tempo e nella Storia.
Meglio quindi lasciarli perdere e passare oltre senza spendere tempo e intelletto nel tentare di comprenderli o pretendere di ragionarci, è tempo sprecato!

Comunque mi sento molto fortunato, perchè a Milano e dintorni per fortuna simili esperienze non mi sono mai capitate.
Quanto successo al nostro amico di Roma mi fa sorgere però qualche dubbio: non è che ho sopravvalutato le qualità morali dei miei concittadini lombardi e milanesi? Può darsi che non siano aperti mentalmente come li ritenevo ma semplicemente più freddi e meno propensi a immischiarsi nei fatti altrui rispetto agli abitanti di Roma o di altre città del centro-sud...

Detto tutto ciò caro Anto non prendertela troppo e non scoraggiarti.
E ricorda che quando vai scalzo non violi la legge, non oltraggi il pudore o la altrui sensibilità: semplicemente mandi in crisi le certezze di gente dalla mente semplice e fragile, e non sempre le loro reazioni sono garbate o piacevoli.

Per quanto riguarda i controlli della Polizia mi spiace che spesso fermino proprio te! Io viaggio in treno scalzo quasi tutti i giorni da anni e sono stato fermato una sola volta. Peraltro è stata colpa mia al 100% perchè temendo proprio di essere fermato per controlli, sono praticamente fuggito di fronte a due poliziotti che mi hanno seduta stante fermato. Peraltro non sono stati proprio per niente gentili, dato che mi hanno detto chiaro e tondo che pensavano fossi fuggito da un reparto psichiatrico. Poi mi hanno fatto il terzo grado di fronte a tutta la gente di passaggio e infine mi hanno pure fatto la ramanzina sullo schifo e sulle malattie che si possono prendere a piedi nudi.

Tutto questo è stato umiliante e molto fastidioso MA mi ha rafforzato di brutto, aiutandomi a crescere e a rendere più robusto il mio carattere quando ho a che fare con la gente da scalzo. Ora come ora a momenti faccio apposta a passare davanti ai poliziotti e li guardo dritti negli occhi e spesso probabilmente manco si accorgono che sono senza scarpe!
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Messaggio  Massimo Mar Mag 15 2018, 12:25

Non vivo più a Roma da alcuni anni, ma ricordo che nelle varie Feltrinelli non ho mai avuto problemi. Anzi, che io ricordi, nessun commesso o vigilante di sorta mi hai mai chiesto niente vedendomi scalzo, nemmeno per curiosità. Evidentemente nel tempo qualcosa è cambiato!

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Messaggio  John & Jane Mar Mag 15 2018, 12:33

Anto81 ha scritto:Ciao Cyber! Grazie anche a te del tuo supporto. Beh, in effetti ad essere sincero, spesso a Roma uso le infradito perché la città è quella che è a livello igienico. Anche se poi io in tanti anni non ho mai avuto problemi. Cammino su tutto! Per quanto riguardala libreria è LaFeltrinelli a Torre Argentina. È stato terribile guarda, non me lo aspettavo da un luogo così, dove la cultura dovrebbe essere al primo posto. Adesso ho deciso che se non mi rispondono al reclamo non ci metterò più piede...
LaFeltrinelli a Torre Argentina: questo spiega tutto. Il tempo passa e le generazioni cambiano; però, commessi e personale in genere hanno sempre avuto (ed hanno, come dal tuo racconto)  la puzzetta sotto il naso e conseguente atteggiamento spocchioso. C'era invece qualche decennio fa, in Corso Rinascimento proprio davanti al Senato, una libreria dal volto umano, dove negli anni ho lasciato un piccolo capitale Smile . Da bf non a tempo pieno, succedeva che a volte ci capitassi scalzo senza problema alcuno; solo, di tanto in tanto, soltanto apprezzamenti benevoli del tipo "si sta bene a piedi nudi !" o "bravo! Come mamma ci ha fatto!".
La libreria era la LIBRERIA DI SCIENZE E LETTERE, al civico 63; i titolari erano Alice Cini e il marito Angelo Zavattini, fratello del più famoso Cesare: altra gente, altra cultura Sad

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Messaggio  bfpaul Mar Mag 15 2018, 12:45

Ieri avevo scritto un po' e poi ci ho ripensato; ora con parecchi interventi in più, diverse cose sono più chiare.
Bene, se mi posso permettere qualche consiglio, suggerirei:
- torna alla libreria con davanti a te un po' di tempo da perdere
- fatti vedere dalla commessa schifata e chiedile cosa hanno sull'Art. 187
- se non hanno niente regalale ciò che puoi facilmente trovare sulle nostre FAQ, debitamente stampato
- se ti accoglie appena meno che gentilmente chiedile il nome e chiedi di parlare col Direttore
- non andartene finché non lo avrai fatto
- fagli notare che la commessa ha importunato un cliente più volte pagante che non intende più mettervi piede nè scalzo nè calzato (e giustamente!)

Se appena qualcuno solleva il tono chiama i Carabinieri, attendili e fai mettere a verbale che sei stato importunato, spiegando tutto per filo e per segno. Cita pure l'Art. 187.

Vedrai chei tuoi diritti costituzionali verranno riconosciuti e che la commessa dovrà cambiare atteggiamento, meglio se mestiere.
E poi che c'è gente che vuole lavorare!

Per il resto: sono molto d'accordo con le osservazioni sulla cultura e sulle abitudini della gente esposte sopra da young_barefooter.
E facci sapere!! A Roma ci sono precedenti illustri in questo campo.

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Messaggio  GECO Mar Mag 15 2018, 17:36

Ma io ora non starei a fare tante storie.
Sarebbe da essere pronti a rispondere sul momento.
Senza far cenno a leggi ma semplicemente dicendo una cosa tipo 'Scusi è la prima volta che un commesso si permette di fare commenti offensivi perché sono scalzo, le sembra il modo di trattare un cliente?' (cortese e distaccata dando del Lei). Se poi dovesse insistere chiedi di parlare con il direttore perché Lei non si può permettere di trattare in questo modo un cliente.
In questo modo anche senza arrivare al direttore dovrebbe capire che tu sei già stato a fare acquisti scalzo altrove senza destare scalpore. Nella sua mente dovrebbe accendersi il dubbio che tu non sei un barbone o un matto ma un cliente magari un po' eccentrico ma 'normale'.
Altra tattica carina da usare in generale quando senti commenti di quel genere è fingere di ricevere una telefonata e dire, facendo in modo che il cretino senta, una cosa del tipo 'Oh ingegnere/avvocato carissimo 5 minuti e sono da Lei (oppute sono da te che presume che sei suo amico)'. Il cretino di turno sente che sei italiano, capisce che hai capito quello che hai detto (spesso crede che tu sia straniero e vede che ha fatto una figura di m...) e soprattutto che non sei un pezzente o fuori di testa perché fra 5 minuti ti incontri con un ingegnere/avvocato.

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Messaggio  cyberteam Mer Mag 16 2018, 11:37

GECO ha scritto:
Altra tattica carina da usare in generale quando senti commenti di quel genere è fingere di ricevere una telefonata e dire, facendo in modo che il cretino senta, una cosa del tipo 'Oh ingegnere/avvocato carissimo 5 minuti e sono da Lei '.

E magari aggiungendo qualcosa del tipo "Sono in libreria proprio qui sotto ma non hanno niente, lo prendiamo su Amazon ..."

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Messaggio  bfpaul Mer Mag 16 2018, 13:07

Vorrei ripetere che i miei suggerimenti qui sopra valgono se si ha tempo e si vuol dare una lezione severa all'importuno sotto veste di commesso/a.
Le altre due soluzioni sono ottime e non prevedono perdita di tempo.
Ciascuno farà come crede, noi diamo suggerimenti, idee ....

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Messaggio  Ospite Mer Mag 16 2018, 13:56

bfpaul ha scritto:
Ieri avevo scritto un po' e poi ci ho ripensato; ora con parecchi interventi in più, diverse cose sono più chiare.
Bene, se mi posso permettere qualche consiglio, suggerirei:
- torna alla libreria con davanti a te un po' di tempo da perdere
- fatti vedere dalla commessa schifata e chiedile cosa hanno sull'Art. 187
- se non hanno niente regalale ciò che puoi facilmente trovare sulle nostre FAQ, debitamente stampato
- se ti accoglie appena meno che gentilmente chiedile il nome e chiedi di parlare col Direttore
- non andartene finché non lo avrai fatto
- fagli notare che la commessa ha importunato un cliente più volte pagante che non intende più mettervi piede nè scalzo nè calzato (e giustamente!)

Se appena qualcuno solleva il tono chiama i Carabinieri, attendili e fai mettere a verbale che sei stato importunato, spiegando tutto per filo e per segno. Cita pure l'Art. 187.

Vedrai chei tuoi diritti costituzionali verranno riconosciuti e che la commessa dovrà cambiare atteggiamento, meglio se mestiere.
E poi che c'è gente che vuole lavorare!

Per il resto: sono molto d'accordo con le osservazioni sulla cultura e sulle abitudini della gente esposte sopra da young_barefooter.
E facci sapere!! A Roma ci sono precedenti illustri in questo campo.

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Apprezzo ed appoggio quanto suggerito dal saggio Paolo. A parer mio aggiungo solo di non dimenticare mai di restare SE STESSI e per tutti riassumo qui sotto quello che ci riguarda a tutela dei nostri diritti.

tulps articolo 187

187 DEL REGOLAMENTO T.U.L.P.S. (R.D. 6.5.1940. N. 635): La norma. “Salvo quanto dispongono gli articoli 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”.20 nov 2013 




Codice penale/Libro III/Titolo I 

Art. 689 Somministrazione di bevande alcooliche a minori o a infermi di mente

L'esercente un'osteria o un altro pubblico spaccio di cibi o di bevande, il quale somministra, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, bevande alcooliche a un minore degli anni sedici, o a persona che appaia affetta da malattia di mente, o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di un'altra infermità, è punito con l'arresto fino a un anno. La stessa pena di cui al primo comma si applica a chi pone in essere una delle condotte di cui al medesimo comma, attraverso distributori automatici che non consentano la rilevazione dei dati anagrafici dell'utilizzatore mediante sistemi di lettura ottica dei documenti. La pena di cui al periodo precedente non si applica qualora sia presente sul posto personale incaricato di effettuare il controllo dei dati anagrafici. (1) Se il fatto di cui al primo comma è commesso più di una volta si applica anche la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 25.000 euro con la sospensione dell'attività per tre mesi.(1) Se dal fatto deriva l'ubriachezza, la pena è aumentata. La condanna importa la sospensione dall'esercizio. (1) Comma inserito dall'art. 7, D.L. 13 settembre 2012, n. 158,

Art. 691 Somministrazione di bevande alcooliche a persona in stato di manifesta ubriachezza

Chiunque somministra bevande alcooliche a una persona in stato di manifesta ubriachezza, è punito con l’arresto da tre mesi a un anno. Qualora il colpevole sia esercente un’osteria o un altro pubblico spaccio di cibi o bevande, la condanna importa la sospensione dall’ esercizio.

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Messaggio  Appleseed Mer Mag 16 2018, 15:01

Mi pare opportuno precisare che il mitico Art. 187 DEL REGOLAMENTO T.U.L.P.S. è inserito in un capitolo riguardante i pubblici esercizi e, come è ovvio nel nostro paese, non è così chiaro cosa rientri o non rientri nel concetto di pubblico esercizio. Sicuramente ci rientrano alberghi/bar/ristoranti che somministrano alimenti e bevande al pubblico nei propri locali, non credo vi rientri invece chi fa semplice vendita di prodotti come una libreria che si qualifica sì come esercizio commerciale ma forse non come pubblico esercizio.
Ma non sono un legale, non vorrei sbilanciarmi oltre.

A me personalmente è capitato l'anno scorso di subire rimostranze all'interno di un supermercato Coop da parte di un'addetta indignata che mi avessero lasciato entrare quando "tutti sanno che nei supermercati è vietato accedere scalzi per motivi di sicurezza (i vetri ecc.))". Le ho fatto presente che frequento abitualmente i negozi Coop (e altri) e non avevo mai ricevuto alcuna osservazione riguardo alla necessità di calzature ma non si è convinta ("sbagliano gli altri"). Dal momento che ero entrato ho finito la spesa, sono uscito e non sono più rientrato in quel punto vendita né scalzo né calzato. Che faccio, ci riprovo una giornata che ho del tempo a disposizione? Mi porto l'avvocato?
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Messaggio  GECO Mer Mag 16 2018, 15:07

Avendo tempo da perdere e voglia di litigare alla commessa coop sarebbe da chiedere di mostrarti il regolamento dove c'è scritto che non puoi entrare scalzo. Se non ti fa vedere il regolamento tu puoi sempre dire che se non lo vedi non credi che tale regola esista e quindi puoi entrare scalzo.
Ho seri dubbi che lo trovi...

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Messaggio  Grand Choeur Mer Mag 16 2018, 16:57

Io avrei un'altra proposta: il 26 ci entriamo tutti insieme. L'avvocato non servirà: nel gruppo abbiamo un magistrato. Very Happy

_________________
L'impossibile non esiste.
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https://www.youtube.com/user/MicheleGinanneschi?feature=mhee

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Messaggio  Appleseed Mer Mag 16 2018, 17:21

Grand Choeur ha scritto:Io avrei un'altra proposta: il 26 ci entriamo tutti insieme. L'avvocato non servirà: nel gruppo abbiamo un magistrato. Very Happy

Carina l'idea ma è lontano dal centro storico.
Semmai è piuttosto vicino a FICO (inteso coma Fabbrica Italiana COntadina, non come onorevole): nel caso volessimo in altra occasione visitarlo assieme possiamo fare una deviazione.
Però se c'è il magistrato magari ci chiarirà meglio la questione e renderemo noto il risultato.
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Messaggio  cyberteam Mer Mag 16 2018, 19:53

Appleseed ha scritto:non è così chiaro cosa rientri o non rientri nel concetto di pubblico esercizio

https://it.wikipedia.org/wiki/Pubblico_esercizio

Wikipedia ha scritto:Il carattere di “pubblicità” di un esercizio, intesa come condizione di fruibilità del locale, non è dato dall'apparenza esteriore, ma dalla possibilità concreta per chiunque di accedervi liberamente e di poter fruire dei servizi erogati.

Quindi la categoria è estremamente ampia, e non limitata ai negozi.
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