In libreria a Roma
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In libreria a Roma
Promemoria primo messaggio :
Buonasera a tutti/e,
Scrivo a voi perché mi sento veramente mortificato e demoralizzato. Premetto che è la prima volta che ricevo commenti così diretti, forse ultimamente mi sto accorgendo di più o forse è perché ho sempre le cuffie alle orecchie e spesso non avverto quello che dice la gente. Comunque, fresco di stamattina: ero in una notissima libreria del centro di Roma ( si possono fare i nomi?), e stavo cercando un libro di poesie quando una commessa mi passa vicino sussurrando " oddio ma questo sta scalzo!" ...poi si avvicina ad una collega e le segnala la cosa. Al che chiedo se tutto vada bene e mi risponde seccata che no non va bene per niente, indicando i miei piedi. Io chiedo se sia vietato e se ci siano leggi...risposta " No, leggi no, però!!!"... Un suo collega giunto sul posto fa sconsolatamente "Tutti qua vengono!".
Beh me ne sono uscito veramente umiliato, anche perché non mi andava proprio di tirare in ballo il responsabile ecc ecc. Cioè il punto è che non me la sono sentita di combattere contro i mulini a vento. So che avrei dovuto far valere di più le mie ragioni, infatti ho scritto un reclamo. Sono cliente da anni di questa libreria e ho acquistato tantissimi libri. È indecente subire un trattamento simile.
È veramente la prima volta che le risatine e i commentini raggiungono uno stadio di tale ostilità, del tipo i cani possono entrare tu no ( ovviamente, da parte mia, tutto rispetto per i cani, ma è per dire).
Insomma volevo raccontarvelo e cercare un pò di conforto con chi può capire. Solitamente me ne sono sempre sbattuto degli altri, ma più cresco più questa mia indifferenza sta venendo meno.
Buonasera a tutti/e,
Scrivo a voi perché mi sento veramente mortificato e demoralizzato. Premetto che è la prima volta che ricevo commenti così diretti, forse ultimamente mi sto accorgendo di più o forse è perché ho sempre le cuffie alle orecchie e spesso non avverto quello che dice la gente. Comunque, fresco di stamattina: ero in una notissima libreria del centro di Roma ( si possono fare i nomi?), e stavo cercando un libro di poesie quando una commessa mi passa vicino sussurrando " oddio ma questo sta scalzo!" ...poi si avvicina ad una collega e le segnala la cosa. Al che chiedo se tutto vada bene e mi risponde seccata che no non va bene per niente, indicando i miei piedi. Io chiedo se sia vietato e se ci siano leggi...risposta " No, leggi no, però!!!"... Un suo collega giunto sul posto fa sconsolatamente "Tutti qua vengono!".
Beh me ne sono uscito veramente umiliato, anche perché non mi andava proprio di tirare in ballo il responsabile ecc ecc. Cioè il punto è che non me la sono sentita di combattere contro i mulini a vento. So che avrei dovuto far valere di più le mie ragioni, infatti ho scritto un reclamo. Sono cliente da anni di questa libreria e ho acquistato tantissimi libri. È indecente subire un trattamento simile.
È veramente la prima volta che le risatine e i commentini raggiungono uno stadio di tale ostilità, del tipo i cani possono entrare tu no ( ovviamente, da parte mia, tutto rispetto per i cani, ma è per dire).
Insomma volevo raccontarvelo e cercare un pò di conforto con chi può capire. Solitamente me ne sono sempre sbattuto degli altri, ma più cresco più questa mia indifferenza sta venendo meno.
Anto81- Numero di messaggi : 63
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.05.18
Re: In libreria a Roma
Io avrei un'altra proposta: il 26 ci entriamo tutti insieme. L'avvocato non servirà: nel gruppo abbiamo un magistrato.
Re: In libreria a Roma
Grand Choeur ha scritto:Io avrei un'altra proposta: il 26 ci entriamo tutti insieme. L'avvocato non servirà: nel gruppo abbiamo un magistrato.
Carina l'idea ma è lontano dal centro storico.
Semmai è piuttosto vicino a FICO (inteso coma Fabbrica Italiana COntadina, non come onorevole): nel caso volessimo in altra occasione visitarlo assieme possiamo fare una deviazione.
Però se c'è il magistrato magari ci chiarirà meglio la questione e renderemo noto il risultato.
Appleseed- Vicepresidente Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 879
Data d'iscrizione : 01.08.13
Re: In libreria a Roma
Appleseed ha scritto:non è così chiaro cosa rientri o non rientri nel concetto di pubblico esercizio
https://it.wikipedia.org/wiki/Pubblico_esercizio
Wikipedia ha scritto:Il carattere di “pubblicità” di un esercizio, intesa come condizione di fruibilità del locale, non è dato dall'apparenza esteriore, ma dalla possibilità concreta per chiunque di accedervi liberamente e di poter fruire dei servizi erogati.
Quindi la categoria è estremamente ampia, e non limitata ai negozi.
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: In libreria a Roma
Ma la libreria non è a Roma?
Il 26/5 non siamo a Bologna?
Il 26/5 non siamo a Bologna?
GECO- Numero di messaggi : 1085
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: In libreria a Roma
cyberteam ha scritto:Appleseed ha scritto:non è così chiaro cosa rientri o non rientri nel concetto di pubblico esercizio
https://it.wikipedia.org/wiki/Pubblico_esercizioWikipedia ha scritto:Il carattere di “pubblicità” di un esercizio, intesa come condizione di fruibilità del locale, non è dato dall'apparenza esteriore, ma dalla possibilità concreta per chiunque di accedervi liberamente e di poter fruire dei servizi erogati.
Quindi la categoria è estremamente ampia, e non limitata ai negozi.
Esatto. Io con la frase " un locale aperto al pubblico in cui si svolga un'attività di impresa avente come oggetto la prestazione di servizi al pubblico" interpreto tutto. Dal supermercato, al negozio d'elettronica. Passando per una birreria/balera finendo all'edicola di paese.
GECO ha scritto:Ma la libreria non è a Roma?
Il 26/5 non siamo a Bologna?
Forse intendevano il supermercato COOP o quel che l'è
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Luoghi pobblici
Infatti,
per esempio il mio studio di medico di base non è un luogo pubblico,ma chiunque abbia necessità di entrarvi per patologia o consiglio PUO' entrare come vuole (ovviamente negli orari di apertura). Ma allo stesso modo se la persona in qualche modo non mi convince sullo scopo per cui è qui o dà fastidio agli altri posso gentilmente pregarla di uscire. E ciò INDIPENDENTEMENTE dall' abbigliamento, è il comportamento che conta.Personalmente l' ho fatto solo tre volte in 34 anni nei confronti di persone che in modo evidente mi stavano prendendo in giro per avere ricette fasulle o attestati di malattia di comodo.
Ma questo posso capirlo non certo a vista solo perchè non è abbigliato secondo i miei preconcetti, tra l' altro poi trovano il medico scalzo.......
per esempio il mio studio di medico di base non è un luogo pubblico,ma chiunque abbia necessità di entrarvi per patologia o consiglio PUO' entrare come vuole (ovviamente negli orari di apertura). Ma allo stesso modo se la persona in qualche modo non mi convince sullo scopo per cui è qui o dà fastidio agli altri posso gentilmente pregarla di uscire. E ciò INDIPENDENTEMENTE dall' abbigliamento, è il comportamento che conta.Personalmente l' ho fatto solo tre volte in 34 anni nei confronti di persone che in modo evidente mi stavano prendendo in giro per avere ricette fasulle o attestati di malattia di comodo.
Ma questo posso capirlo non certo a vista solo perchè non è abbigliato secondo i miei preconcetti, tra l' altro poi trovano il medico scalzo.......
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Post non pubblicato ?
Oggi, come risulta dalla schermata inixiale ho scritto un post al riguardo, però non lo trovo... Nulla di male, però, cose è successo ?
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: In libreria a Roma
Ritiro tutto... bastava voltare paginaaldo1953 ha scritto:Oggi, come risulta dalla schermata inixiale ho scritto un post al riguardo, però non lo trovo... Nulla di male, però, cose è successo ?
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: In libreria a Roma
aldo1953 ha scritto:Ritiro tutto... bastava voltare paginaaldo1953 ha scritto:Oggi, come risulta dalla schermata inixiale ho scritto un post al riguardo, però non lo trovo... Nulla di male, però, cose è successo ?
A proposito, non ci sarai all'incontro a Milano?
L'avrei dovuto chiedere in un altro topic ...
bfpaul
Re: In libreria a Roma
Buongiorno a tutti/e, sto seguendo i vostri interventi al mio topic e cercherò di rispondere appena possibile. Nel frattempo hanno risposto al mio reclamo (lungo e ben argomentato) con un semplice : "gentile cliente in merito alla sua richiesta scusandoci per la spiacevole situazione la informiamo che abbiamo girato la sua segnalazione al punto vendita"... né maiuscole, né punteggiatura... Mi è chiaro, come da un intervento precedente, che la cosa è stata cestinata. Ma per me non finisce qui, perché riflettendoci e grazie ai vostri suggerimenti e consigli, ho capito che questi atteggiamenti non possono essere lasciati impuniti. Per cui adesso aspetterò semmai mi rispondessero dal punto vendita, dopodiché scriverò di nuovo o mi presenterò al negozio.
Anto81- Numero di messaggi : 63
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.05.18
Re: In libreria a Roma
Beh, però, intanto, si sono scusati, quindi riconoscono di essere in torto.
_________________
L'impossibile non esiste.
Re: In libreria a Roma
A me sembra una risposta di pura forma di cortesia preconfezionata.
Se ti capita prova a ripassare lì scalzo.
Se ti dicono ancora qualche cosa hanno cestinato.
Se non ti dicono nulla o ti è andata di sfiga la prima volta (o bene la seconda) oppure hanno recepito il messaggio.
Parlo di sfiga o fortuna perché per me dipende chi ti trovi davanti. Magari quando ripassi c'è un altro commesso che non dice nulla.
Ricordo anni fa al Louvre che vidi un sorvegliante cazziare una signora scalza dopo che questa avrà passato almeno 100 sale senza che nessuno le dicesse nulla.
In quell'occasione io ero in infradito.
Se ti capita prova a ripassare lì scalzo.
Se ti dicono ancora qualche cosa hanno cestinato.
Se non ti dicono nulla o ti è andata di sfiga la prima volta (o bene la seconda) oppure hanno recepito il messaggio.
Parlo di sfiga o fortuna perché per me dipende chi ti trovi davanti. Magari quando ripassi c'è un altro commesso che non dice nulla.
Ricordo anni fa al Louvre che vidi un sorvegliante cazziare una signora scalza dopo che questa avrà passato almeno 100 sale senza che nessuno le dicesse nulla.
In quell'occasione io ero in infradito.
GECO- Numero di messaggi : 1085
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: In libreria a Roma
bfpaul ha scritto:aldo1953 ha scritto:Ritiro tutto... bastava voltare paginaaldo1953 ha scritto:Oggi, come risulta dalla schermata inixiale ho scritto un post al riguardo, però non lo trovo... Nulla di male, però, cose è successo ?
A proposito, non ci sarai all'incontro a Milano?
L'avrei dovuto chiedere in un altro topic ...
bfpaul
Prima di tutto un caro saluto a te, Paolo e a tutti. No non potrò essere presente perchè quella sera coincide con la partenza per una settimana di vacanza.
Mi dispiace perchè tutto questo fervore nel Club mi fa un grande piacere.
Sarà per un' altra volta.
Aldo
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: In libreria a Roma
aldo1953 ha scritto:Oggi, come risulta dalla schermata inixiale ho scritto un post al riguardo, però non lo trovo... Nulla di male, però, cose è successo ?
Forse non hai cliccato bene su "Invia".
E' successo anche a me e non una volta - ed avevo scritto interventi piuttosto lunghi. Grr...
bfpaul
Re: In libreria a Roma
Buonasera a tutti/e , come è andata a Bologna? Purtroppo non sono potuto venire, oggi lavoro di notte! Nel frattempo, dal customer service del punto vendita non mi hanno più risposto, così ho chiesto di venire cancellato dal loro sito e di annullare la mia tessera cliente. Oltre al fatto che d' ora in poi frequenterò solo piccole librerie autonome.
Anto81- Numero di messaggi : 63
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.05.18
Re: In libreria a Roma
"Sconsigliamo a tutti i nostri clienti di visitare i locali a piedi scalzi, principalmente per la loro sicurezza, ed è per questo che una collaboratrice le
ha suggerito di indossare le scarpe."
Ecco la loro risposta. Non so cosa devo rispondere.
ha suggerito di indossare le scarpe."
Ecco la loro risposta. Non so cosa devo rispondere.
Anto81- Numero di messaggi : 63
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.05.18
Re: In libreria a Roma
Ahahahah!!!!!
Hai letto bene la vicenda del supermercato? E' esattamente la stessa risposta.
Questo è un clamoroso autogoal della libreria.
Se il locale non ammette i piedi nudi per sicurezza, vuol dire che non ha i requisiti per stare aperto, quindi DEVE essere chiuso.
Cito dal racconto nelle FAQ: "Gentile Cliente, la ringraziamo per aver contattato il nostro servizio clienti.
Le assicuriamo che nessuno Le vieterà mai di entrare in un nostro punto vendita e rispettiamo la sua scelta religiosa ma per la sua sicurezza, la invitiamo ad entrare in negozio con i piedi coperti, per evitare che durante l’attività lavorativa Le accada qualcosa di spiacevole".
E questa la controrisposta: "1) Il giorno (omissis) mi è stato vietato IN BARBA ALLA LEGGE da un vostro dipendente di entrare: questo dipendente è stato debitamente diffidato di non ripetere il reato?
2) ho chiesto ai NAS e secondo loro, se in un supermercato esistono situazioni in cui un piede nudo (ma allora vale anche per infradito e sandali aperti) può ferirsi, allora si è in palese violazione delle norme di igiene e sicurezza vigenti in Italia e l’esercizio in questione va multato e chiuso fino alla certificazione dell’adeguamento alle suddette norme.
Per caso mi state dicendo che i vostri supermercati non sono a norma di legge?"
Rileggiti bene questo post delle FAQ.
Hai letto bene la vicenda del supermercato? E' esattamente la stessa risposta.
Questo è un clamoroso autogoal della libreria.
Se il locale non ammette i piedi nudi per sicurezza, vuol dire che non ha i requisiti per stare aperto, quindi DEVE essere chiuso.
Cito dal racconto nelle FAQ: "Gentile Cliente, la ringraziamo per aver contattato il nostro servizio clienti.
Le assicuriamo che nessuno Le vieterà mai di entrare in un nostro punto vendita e rispettiamo la sua scelta religiosa ma per la sua sicurezza, la invitiamo ad entrare in negozio con i piedi coperti, per evitare che durante l’attività lavorativa Le accada qualcosa di spiacevole".
E questa la controrisposta: "1) Il giorno (omissis) mi è stato vietato IN BARBA ALLA LEGGE da un vostro dipendente di entrare: questo dipendente è stato debitamente diffidato di non ripetere il reato?
2) ho chiesto ai NAS e secondo loro, se in un supermercato esistono situazioni in cui un piede nudo (ma allora vale anche per infradito e sandali aperti) può ferirsi, allora si è in palese violazione delle norme di igiene e sicurezza vigenti in Italia e l’esercizio in questione va multato e chiuso fino alla certificazione dell’adeguamento alle suddette norme.
Per caso mi state dicendo che i vostri supermercati non sono a norma di legge?"
Rileggiti bene questo post delle FAQ.
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L'impossibile non esiste.
Re: In libreria a Roma
Perfetto! È la risposta che ho dato! Più tardi ve la allego qui! Comunque vi ringrazio veramente per il prezioso appoggio!
Il mio timore è che possano continuare così, non dandomi ragione perché questo mi indurrebbe a continuare la lotta e a me non andrebbe di portarla per le lunghe. Anche se per i miei principi ritengo inammissibili comportamenti del genere.
Il mio timore è che possano continuare così, non dandomi ragione perché questo mi indurrebbe a continuare la lotta e a me non andrebbe di portarla per le lunghe. Anche se per i miei principi ritengo inammissibili comportamenti del genere.
Anto81- Numero di messaggi : 63
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.05.18
Re: In libreria a Roma
Ma è proprio necessario continuare a battagliare ? Sia nel caso attuale della libreria sia nel caso passato del supermercato.
Entrambi sono megastore, e di perdere un singolo cliente non gliene può fregar di meno.
Puntiamo piuttosto, tutti (scalzi e calzati), sui piccoli negozi, sulle librerie indipendenti, che ne hanno tanto bisogno.
Lo so, mi direte che è una questione di principio, che non bisogna arretrare.
Ma così, mi sembra, uno poi viene ricordato come quello che "ha denunciato uno store Feltrinelli perché gli impediva di entrare scalzo".
E ci fa la figura del pazzo.
Che è esattamente quello che NON vogliamo.
Entrambi sono megastore, e di perdere un singolo cliente non gliene può fregar di meno.
Puntiamo piuttosto, tutti (scalzi e calzati), sui piccoli negozi, sulle librerie indipendenti, che ne hanno tanto bisogno.
Lo so, mi direte che è una questione di principio, che non bisogna arretrare.
Ma così, mi sembra, uno poi viene ricordato come quello che "ha denunciato uno store Feltrinelli perché gli impediva di entrare scalzo".
E ci fa la figura del pazzo.
Che è esattamente quello che NON vogliamo.
BarefootSoul- Numero di messaggi : 409
Età : 43
Data d'iscrizione : 07.03.16
Re: In libreria a Roma
I miei due centesimi sull'argomento: ritengo non si tratti di una questione di principio, bensì di mero diritto.BarefootSoul ha scritto:Lo so, mi direte che è una questione di principio, che non bisogna arretrare.
Se voglio andare scalzo da Feltrinelli, lo faccio perché la legge me ne garantisce il diritto.
Se qualcuno vuole impedirmi di entrare scalzo da Feltrinelli, non può farlo perché la legge non glielo consente.
Casomai: "quello che ha denunciato uno store Feltrinelli perché gli impediva di entrare scalzo e ha vinto perché la legge era dalla sua parte".BarefootSoul ha scritto:Ma così, mi sembra, uno poi viene ricordato come quello che "ha denunciato uno store Feltrinelli perché gli impediva di entrare scalzo".
Se pretendere l'applicazione della legge è follia, allora sono da ricovero immediato.BarefootSoul ha scritto:E ci fa la figura del pazzo.
Massimo- Numero di messaggi : 277
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: In libreria a Roma
Ciao BarefootSoul, capisco il tuo punto di vista e da una parte lo condivido. Anche io non sono per le battaglie estenuanti. Però sono stato cresciuto con l' idea che bisogna far valere i propri diritti quando questi vengono negati o c' è chi per ignoranza ( perché alla fine di ignoranza si tratta) vuole cercare di rendere la vita degli altri un pò più difficile della sua. Io ritengo inammissibile che in qualsiasi negozio qualcuno, scalzo e non, subisca davanti altri clienti quello che ho subito io. Nel posto dove lavoro se io tenessi un comportamento del genere verso uno dei nostri clienti, il minimo che mi potrebbe succedere è di essere licenziato. Non sta né in cielo né in terra che un cliente che paga per avere un servizio debba essere offeso da un dipendente. L' ignoranza con cui certe persone conducono la propria vita, lavorativa e non, non può rimanere impunita. Io vi farei leggere le e-mail che mi hanno mandato: una store manager che non usa una ( dico una) lettera maiuscola, un solo punto o una sola virgola!!! Ma come può essere??? Ma chi è che assegna dei ruoli che non competono a certe persone? Ma in Italia siamo messi davvero così?
Anto81- Numero di messaggi : 63
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.05.18
Re: In libreria a Roma
Anto81 ha scritto:
...una store manager che non usa una ( dico una) lettera maiuscola, un solo punto o una sola virgola!!! Ma come può essere??? Ma chi è che assegna dei ruoli che non competono a certe persone? Ma in Italia siamo messi davvero così?
Fosse solo in italia...
Dovevi vedere lo Store Manager che mi ha intimato di mettermi le scarpe a New York. Non valeva neanche i 30 secondi di tempo che ho impiegato nel rispondergli.
Come dicono in molti, e lo spero anche io, arriverà il momento in cui gli alberi capiranno che non è il caso di dare ossigeno proprio a tutti.
E poi oh...lo Store Manager...ma dai. Uno dei tanti nomi pomposi anglofoni che vanno di moda adesso.
Se ci fai caso siamo tutti manager di qualcosa.
Un mio amico fa il figo "ah sì, io sono un Buyer". Sta all'ufficio acquisti del supermercato. Praticamente ordina le mozzarelle quando stanno per finire.
Vai al mare e troverai l'Exotic Fruits Beach Manager...l'omino del cocco.
Dai, su...
Arky- Numero di messaggi : 220
Data d'iscrizione : 21.02.12
Re: In libreria a Roma
E Tor Bella Monaca, Nice Nun Tower. Suona meglio
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: In libreria a Roma
Anto81 ha scritto:Ciao BarefootSoul, capisco il tuo punto di vista e da una parte lo condivido. Anche io non sono per le battaglie estenuanti. Però sono stato cresciuto con l' idea che bisogna far valere i propri diritti quando questi vengono negati o c' è chi per ignoranza ( perché alla fine di ignoranza si tratta) vuole cercare di rendere la vita degli altri un pò più difficile della sua. Io ritengo inammissibile che in qualsiasi negozio qualcuno, scalzo e non, subisca davanti altri clienti quello che ho subito io. Nel posto dove lavoro se io tenessi un comportamento del genere verso uno dei nostri clienti, il minimo che mi potrebbe succedere è di essere licenziato. Non sta né in cielo né in terra che un cliente che paga per avere un servizio debba essere offeso da un dipendente. L' ignoranza con cui certe persone conducono la propria vita, lavorativa e non, non può rimanere impunita. Io vi farei leggere le e-mail che mi hanno mandato: una store manager che non usa una ( dico una) lettera maiuscola, un solo punto o una sola virgola!!! Ma come può essere??? Ma chi è che assegna dei ruoli che non competono a certe persone? Ma in Italia siamo messi davvero così?
Allora, su diritti non si transige.
Il guaio è che noi italiani i nostri diritti non li conosciamo neppure, salvo quello di scrivere cazzate sui social. Allora si che ci si scatena!
Il problema può essere di non aver tempo nel momento che accade una cosa come nel tuo caso e infatti ti abbiamo suggerito comunque di non lasciar perdere.
Cosa è accaduto? Ti hanno dato risposta in modo sgrammaticato e da veri incompetenti perché se c'è un diritto è inutile preoccuparsi dell'incolumità dei clienti. Quella è solo una scusante mal posta, giusto per dire che loro pensano ai clienti i cui diritti possono andare a farsi f.....e.
Domanda: ci pensano con modi sgarbati o lesivi della dignità del cliente stesso? Ma bravi ..
E' chiaro che la commessa non ha ricevuto alcuna "formazione" per fare il lavoro che fa, e mi permetto di affermare che troppe volte e in troppi campi dobbiamo assistere a queste scene.
Eh, che formazione ci vuole a fare quel lavoro o quell'altro ... Ma davvero, stiamo scherzando?
Non vi domandate perché a scuola i ragazzi hanno il diritto di avere lo smartphone e non il DOVERE di studiare, la scuola è stata smontata pezzo dopo pezzo perché chi studia è pericoloso. Se poi è bravo, guai a lui; qui non c'è lavoro e infatti i migliori sono all'estero.
Adesso non voglio generalizzare e non voglio "buttarla in politica" perché non è il giusto contesto ma questa è la nostra società attuale. Purtroppo!
bfpaul
Il guaio è che noi italiani i nostri diritti non li conosciamo neppure, salvo quello di scrivere cazzate sui social. Allora si che ci si scatena!
Il problema può essere di non aver tempo nel momento che accade una cosa come nel tuo caso e infatti ti abbiamo suggerito comunque di non lasciar perdere.
Cosa è accaduto? Ti hanno dato risposta in modo sgrammaticato e da veri incompetenti perché se c'è un diritto è inutile preoccuparsi dell'incolumità dei clienti. Quella è solo una scusante mal posta, giusto per dire che loro pensano ai clienti i cui diritti possono andare a farsi f.....e.
Domanda: ci pensano con modi sgarbati o lesivi della dignità del cliente stesso? Ma bravi ..
E' chiaro che la commessa non ha ricevuto alcuna "formazione" per fare il lavoro che fa, e mi permetto di affermare che troppe volte e in troppi campi dobbiamo assistere a queste scene.
Eh, che formazione ci vuole a fare quel lavoro o quell'altro ... Ma davvero, stiamo scherzando?
Non vi domandate perché a scuola i ragazzi hanno il diritto di avere lo smartphone e non il DOVERE di studiare, la scuola è stata smontata pezzo dopo pezzo perché chi studia è pericoloso. Se poi è bravo, guai a lui; qui non c'è lavoro e infatti i migliori sono all'estero.
Adesso non voglio generalizzare e non voglio "buttarla in politica" perché non è il giusto contesto ma questa è la nostra società attuale. Purtroppo!
bfpaul
Re: In libreria a Roma
Io mi definisco my desk manager :-)
Per il discorso della Feltrinelli capisco il discorso di principio ma concordo che il rischio è che passi per pazzo o come direbbero a Milano 'te ghe bon temp' (hai tempo da perdere).
Tra l'altro il nostro ragionamento se non è sicuro scalzo non lo è nellure in infradito non regge. In infradito hai una suola che ti potegge la pianta del piede mentre quando sei scalzo quella va diretta sul suolo. In un supermercato potrebbe rompersi una bottiglia di vetro. E' capitato a me in Liguria in un bar in riva al mare. Proprio mentre arrivavo si è rotto un bicchiere con vetri ovunque. Messe infradito e tutto risolto. Se restavo scalzo avrei dovuto fare MOLTA attenzione per non farmi male. Ovviamente se mi facevo male non mi sarei incazzato con il bar. Sono rischi a cui sappiamo che possiamo andare incontro.
Certo alla Feltrinelli questa ipotesi è strana visto che non hanno vetri. Però in qualche modo uno potrebbe farsi male urtando uno scaffale.
Il discorso è sempre quello di pararsi il c... perché temono, e in questo purtroppo gli USA sono maestri, che uno si faccia male e poi gli pianta una grana.
Quindi si portano avanti invitandoti a metterti le scarpe.
Uno dovrebbe chiedergli 'scusi c'è un qualche regolamento che lo vieti?' o più semplicemente chiedo 'Perché non posso?'
Da quello che capisco non c'è un regolamento ma diciamo che per scrupolo per la tua sicurezza ti fermano. A quel punto se non c'è un divieto scritto e loro hanno lo scrupolo lo tranquillizzo 'mi scusi sono coscente che potrei farmi male ma lo reputo molto improbabile, sono abituato a girare scalzo per la città dove sicuramente ci sono molte più possibilità di farmi male. Nel caso mi facessi male sono affari miei mi darò del pirla da solo'.
Non sempre è da vedere la cosa come un sopruso dalla serie ti vieto di entrare scalzo perché poco decoroso o ti prendo per matto o mendicante ma come una forma di 'protezione' non che gli interessi veramente che tu ti faccia male ma che facendoti male tu poi fai causa al negozio.
Per il discorso della Feltrinelli capisco il discorso di principio ma concordo che il rischio è che passi per pazzo o come direbbero a Milano 'te ghe bon temp' (hai tempo da perdere).
Tra l'altro il nostro ragionamento se non è sicuro scalzo non lo è nellure in infradito non regge. In infradito hai una suola che ti potegge la pianta del piede mentre quando sei scalzo quella va diretta sul suolo. In un supermercato potrebbe rompersi una bottiglia di vetro. E' capitato a me in Liguria in un bar in riva al mare. Proprio mentre arrivavo si è rotto un bicchiere con vetri ovunque. Messe infradito e tutto risolto. Se restavo scalzo avrei dovuto fare MOLTA attenzione per non farmi male. Ovviamente se mi facevo male non mi sarei incazzato con il bar. Sono rischi a cui sappiamo che possiamo andare incontro.
Certo alla Feltrinelli questa ipotesi è strana visto che non hanno vetri. Però in qualche modo uno potrebbe farsi male urtando uno scaffale.
Il discorso è sempre quello di pararsi il c... perché temono, e in questo purtroppo gli USA sono maestri, che uno si faccia male e poi gli pianta una grana.
Quindi si portano avanti invitandoti a metterti le scarpe.
Uno dovrebbe chiedergli 'scusi c'è un qualche regolamento che lo vieti?' o più semplicemente chiedo 'Perché non posso?'
Da quello che capisco non c'è un regolamento ma diciamo che per scrupolo per la tua sicurezza ti fermano. A quel punto se non c'è un divieto scritto e loro hanno lo scrupolo lo tranquillizzo 'mi scusi sono coscente che potrei farmi male ma lo reputo molto improbabile, sono abituato a girare scalzo per la città dove sicuramente ci sono molte più possibilità di farmi male. Nel caso mi facessi male sono affari miei mi darò del pirla da solo'.
Non sempre è da vedere la cosa come un sopruso dalla serie ti vieto di entrare scalzo perché poco decoroso o ti prendo per matto o mendicante ma come una forma di 'protezione' non che gli interessi veramente che tu ti faccia male ma che facendoti male tu poi fai causa al negozio.
GECO- Numero di messaggi : 1085
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: In libreria a Roma
John & Jane ha scritto:E Tor Bella Monaca, Nice Nun Tower. Suona meglio
Ahahahah!
Vedo che stai recuperando la tua vena caustica. Bene!
bfpaul
Re: In libreria a Roma
GECO ha scritto:Io mi definisco my desk manager :-)
Per il discorso della Feltrinelli capisco il discorso di principio ma concordo che il rischio è che passi per pazzo o come direbbero a Milano 'te ghe bon temp' (hai tempo da perdere).
Tra l'altro il nostro ragionamento se non è sicuro scalzo non lo è nellure in infradito non regge. In infradito hai una suola che ti potegge la pianta del piede mentre quando sei scalzo quella va diretta sul suolo. In un supermercato potrebbe rompersi una bottiglia di vetro. E' capitato a me in Liguria in un bar in riva al mare. Proprio mentre arrivavo si è rotto un bicchiere con vetri ovunque. Messe infradito e tutto risolto. Se restavo scalzo avrei dovuto fare MOLTA attenzione per non farmi male. Ovviamente se mi facevo male non mi sarei incazzato con il bar. Sono rischi a cui sappiamo che possiamo andare incontro.
Certo alla Feltrinelli questa ipotesi è strana visto che non hanno vetri. Però in qualche modo uno potrebbe farsi male urtando uno scaffale.
Il discorso è sempre quello di pararsi il c... perché temono, e in questo purtroppo gli USA sono maestri, che uno si faccia male e poi gli pianta una grana.
Quindi si portano avanti invitandoti a metterti le scarpe.
Uno dovrebbe chiedergli 'scusi c'è un qualche regolamento che lo vieti?' o più semplicemente chiedo 'Perché non posso?'
Da quello che capisco non c'è un regolamento ma diciamo che per scrupolo per la tua sicurezza ti fermano. A quel punto se non c'è un divieto scritto e loro hanno lo scrupolo lo tranquillizzo 'mi scusi sono coscente che potrei farmi male ma lo reputo molto improbabile, sono abituato a girare scalzo per la città dove sicuramente ci sono molte più possibilità di farmi male. Nel caso mi facessi male sono affari miei mi darò del pirla da solo'.
Non sempre è da vedere la cosa come un sopruso dalla serie ti vieto di entrare scalzo perché poco decoroso o ti prendo per matto o mendicante ma come una forma di 'protezione' non che gli interessi veramente che tu ti faccia male ma che facendoti male tu poi fai causa al negozio.
Il discorso sicurezza ci può stare.
MA in una libreria mi pare abbastanza improbabile riuscire a farsi male. Peraltro potrei comunque urtare uno scaffale col ginocchio o con la testa, quindi imponiamo ginocchiere e caschetto all'ingresso? E se coi sandali aperti una donna urtasse uno spigolo con l'alluce? Scarpe antinfortunistiche! Oppure immagino una bambina come mia figlia Camilla che si attacca allo scaffale dei libri e lo ribalta. Vietiamo quindi l'ingresso ai bambini?
Immagino poi che i gestori siano obbligati per legge a stipulare una polizza assicurativa che copra eventuali danni alle persone che entrano nel locale. Quindi penso che abbiano poco da preoccuparsi riguardo possibili infortuni e conseguenti azioni legali (anche perchè è dura che uno si spezzi un femore in libreria!). Se poi il rischio esistesse davvero gli stessi commessi dovrebbero indossare apposite calzature protettive!
Per me il gestore e i commessi di quel negozio Feltrinelli sono semplicemente infastiditi dalla presenza di una persona scalza in negozio a causa dei consueti stereotipi sui piedi scalzi. Il nostro amico li ha messi in una posizione scomoda a causa del reclamo che ha inoltrato e loro hanno pensato furbescamente di giocare la "carta sicurezza": lo scopo è dimostrarsi gentili e sensibili riguardo la sicurezza della clientela e allo stesso tempo evitare che persone a loro sgradite come - appunto - coloro che non indossano scarpe, possano entrare nel loro negozio.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: In libreria a Roma
Gentili tutti, ecco cosa mi hanno risposto dal negozio, che dite può bastare?
possiamo solo ribadire quanto indicato nel nostro precedente riscontro, siamo spiacenti del suo percepito , abbiamo addotto la motivazione che ha determinato il consiglio di indossare le calzature
e l’abbiamo esortata a frequentare/visitare i nostri punti di vendita.
Nessuno né in precedenza né in futuro ha mai posto o porrà veti al suo ingesso nelle ns. location in quanto scalzo.
Anto81- Numero di messaggi : 63
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.05.18
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