Contro la tallonite e tendinite....
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Re: Contro la tallonite e tendinite....
Vero.''Atterrando sul centro o sul davanti, chi corre a piedi nudi minimizza gli urti'', spiega il coordinatore dello studio Daniel E.Lieberman. Al contrario, chi indossa le scarpe tende a lavorare di piu' con il tallone. Per Lieberman, ''si puo' fare anche sulle superfici piu' dure del mondo''. Sempre che si ''siano create delle callosita' utili a proteggere il piede dalle lesioni''.
Basta provare a correre per qualche metro scalzi: cambia completamente la biomeccanica.
Sono sicuro che la cosa è già stranota ad Hadashi.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Contro la tallonite e tendinite....
Vero.
Basta provare a correre per qualche metro scalzi: cambia completamente la biomeccanica.
Sono sicuro che la cosa è già stranota ad Hadashi.
Ne sono convinto. Posso dirti che l'anno scorso, a causa di una tendinite al piede dx, ho dovuto, gioco o forza, trascorrere tutta l'estate camminando sempre scalzo e dovunque. Quest'inverno, a differenza di quanto mi capitava sempre da sei/sette anni in qua, non ho avuto un solo episodio di scitalgia, ne' crampi notturni alle gambe che spesso mi facevano svegliare di colpo con dolori lancinanti.
Quest'anno, ho incominciato a camminare scalzo da Marzo, non dovunque e non sempre, ma comunque, se il tempo è appena discreto, almeno due ore di camminata scalzo ogni giorno non me le leva nessuno.
Meglio prevenire che curare....
Re: Contro la tallonite e tendinite....
A proposito di tendinite personalmente posso dire questo. Soffro da tempo (anche a causa della mia non più verde età) di una forma cronica di tendinosi (non esattamente di tendinite) che mi provoca talora fastidiosi dolori ai tendini di achille quando infiammati. Il mio ortopedico, contrariamente alla tesi sopraesposta, mi ha raccomandato di camminare sempre con calzature con 1/2 cm. di tacco in quanto la camminata scalza/piatta (o anche solo con un semplice paio di infradito piatte) mi accentua questo problema sollecitando maggiormente il lavoro dei tendini. In effetti ho notato che durante l'inverno, quando non cammino mai o quasi scalzo, il problema non si pone mentre con l'inizio della bella stagione stando scalzo in casa o fuori (oppure anche solo in infradito) l'inconveniente ai miei tendini si riacutizza. Dunque nel caso mio (ahimè dico purtroppo per me.....) l'andare scalzo non sembrerebbe particolarmente indicato o curativo, anche se personalmente non ci rinuncio, o quantomeno cerco di ridurlo quando ho dolore ai tendini d'achille. Qualcuno mi sa dire in proposito?
Saluti a tutti.
Paolo F.
Saluti a tutti.
Paolo F.
paolo fratter- Numero di messaggi : 434
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: Contro la tallonite e tendinite....
paolo fratter Oggi a 12:30
A proposito di tendinite personalmente posso dire questo. Soffro da tempo (anche a causa della mia non più verde età) di una forma cronica di tendinosi ...
Concordo con te Paolo,
che l'andare scalzi non sia una panacea per tutti i mali e che nel caso possa arrecare danno o grave pregiudizio alla salute vada evitato, penso siamo tutti d'accordo.
Io, ad esempio, attendo con ansia le notizie che Flavio ci fornirà in merito ai rischi di contrazione della Leptospirosi; leggerò il tutto con molta attenzione per farne tesoro ed evitare in futuro di sottopormi a rischi inutili, o, quantomeno di correrli (laddove non è possibile evitarli) con molta accortezza.
Re: Contro la tallonite e tendinite....
Certo.Marc_63 ha scritto:Concordo con te Paolo,
che l'andare scalzi non sia una panacea per tutti i mali e che nel caso possa arrecare danno o grave pregiudizio alla salute vada evitato, penso siamo tutti d'accordo.
A volte ci comportiamo come se andare scalzi sia la soluzione a tutti i problemi salutistici.
La verità sta nel mezzo, perché è innegabile che i piedi sono organi di senso che abbiamo condannato a vivere in una caverna umida, ma di certo le calzature ci hanno consentito di fare cose impossibili in ambienti inequivocabilmente ostili.
Pensiamo alle guerre o all'esplororazione di ambienti sconosciuti.
E poi tante malattie parassitarie tipiche del mondo rurale sono state stroncate grazie all'uso delle calzature.
Ciò non toglie che nel mondo controllato e civile, ci resti ancora un grande margine di esplorazione con i nostri piedi nudi.
È qui che dobbiamo insistere: abbiamo larghi spazi di azione, in ambienti più che sicuri, se riusciamo a persuadere che il minore dei rischi è proprio il vetro o la siringa infetta degli ambienti urbani, perché il barefooter impara molto bene a guardare dove mette i piedi.
L'ambiente extraurbano è molto più pericoloso, ma se stabiliamo alcune regole comportamentali che possiamo dedurre dalle informazioni epidemiologiche a disposizione. ecco che possiamo restringere drasticamente i margini di rischio.
Ti ringrazio della fiducia.Io, ad esempio, attendo con ansia le notizie che Flavio ci fornirà in merito ai rischi di contrazione della Leptospirosi; leggerò il tutto con molta attenzione per farne tesoro ed evitare in futuro di sottopormi a rischi inutili, o, quantomeno di correrli (laddove non è possibile evitarli) con molta accortezza.
La cosa più difficile è rendere rigoroso ciò che non lo può essere.
Mi spiego meglio.
In molti casi esistono solo indizi sui rischi potenziali per la salute, che restano, però, solo ipotesi su cose che non è detto che si verifichino necessariamente.
Se stiamo a guardare le potenzialità, allora dovremmo stare in casa 24 ore su 24 o sterilizzarci ogni 3 minuti.
La nostra vita è sempre un compromesso con le possibilità di morte; c'è sempre il lato oscuro della medaglia, una scommessa quotidiana contro l'imponderabile.
E, come ho sempre sostenuto, il mondo è deterministico; solo l'incapacità di gestire interazioni complesse ed estremamente variabili ci fa parlare di caso.
Allora dobbiamo ponderare bene le nostre azioni ed usare le nostre conoscenze per percorrere dei sentieri più sicuri, pur sapendo dei nostri limiti conoscitivi.
Forse il risutato a lungo termine è il destino o forse ci sono cose di natura trascendente che non potremo mai conoscere.
Ho tentato di conciliare conoscenze scentifiche acquisite con ipotesi probabilistiche, però restano sempre grossi punti di domanda.
L'igienista, il medico, giustamente, cercano di scoraggiare attività che ti possono obiettivamente esporre a dei rischi di un certo rilievo, ma io, come barefooter, ho voluto mettere sul piatto della bilancia il pericolo di ammalarsi con il giusto e quotidiano compromesso della vita.
Quale sia il giusto rischio da accettare come persone adulte e senzienti è una responsabilità che ci dobbiamo assumere tutti quanti, purché si sia adeguatamente informati.
Ti dico che il rischio è questo: ti ho informato, adesso decidi se vale la pena di andare oltre.
Mi sento una grossa responsabilità nello scrivere certi articoli, spero solo di raggiungere l'obiettivo che mi sono proposto.
Quello di incoraggiare l'escursionismo scalzo, alla luce di un'obiettiva conoscenza dei rischi che si corrono, senza esagerazioni catastrofistiche, ma nemmeno senza ottimistiche considerazioni.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Argomenti simili
» Tallonite
» Milano accanita contro di noi
» Nizza contro vento
» Andy va alla guerra -contro la Serenissima!!!-.
» sciopero contro i tacchi troppo alti
» Milano accanita contro di noi
» Nizza contro vento
» Andy va alla guerra -contro la Serenissima!!!-.
» sciopero contro i tacchi troppo alti
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.