Già, perchè ?
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aldo1953
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Già, perchè ?
Promemoria primo messaggio :
La scelta del capitolo dove postarmi è volutamente provocatoria. Racconto due episodi . Primo : mi reco a visita domiciliare (eh sì i medici di base le fanno ancora... eccome), un parente del malato occhieggia le mie Lunasandals (faceva ancora un po' freddino) e inizia a farmi domande. Alle più ovvie è facile rispondere. Non ha freddo ? Sta così anche al ristorante ? E in compagnia di altri ? Molto semplice, non ho freddo perchè la circolazione si adattata, non frequento ristoranti stellati e, per motivi anagrafici, ho da tempo superato l' età della "compagnia". Poi però arriva la domanda delle domande : Perchè lo fa ? E qui mi incastro. Dico che è per pura comodità ma capisco che non basta. Dico che se ci provi non smetti più. Mi guarda un po' dubbioso. Gli ricordo di avere visto anche lui d' estate girare in infradito ma... " Certo, però solo in casa". Poi scava a cercare motivi religiosi o penitenti, nel mio caso assolutamente inesistenti. Alla fine conclude : Sarà, ma non capisco perchè si debba fare una cosa che nessuno fa". E il bello è che NON ERO SCALZO, AVEVO LE INFRADITO..
Secondo episodio : MI trovo col solito amico del venerdì pomeriggio, persona affezionata come poche e intelligente come poche. Ormai fa caldino e mi fa una bella battuta dicendomi che finalmente la gente invece di darmi del matto mi invidierà sopraffatta dalle scarpe e dalle calze. Lui stesso dice che ci soffre ma non se la sente di passare ai sandali anche per la moglie un tantinello "rigida". Gli spiego che il più difficile è stare scalzi davvero. Alle mie infradito ormai tutti si sono abituati, ma non me la sento ancora di andare in giro scalzo con gente che mi conosce o in luoghi dove sono troppo conosciuto. E lui da persona intelligente e ragionatrice (insegnante di matematica e scienze) se ne esce con : " Non capisco perchè ci si debba vergognare o giustificare per una cosa innocua e non proibita, se mi passasse per la testa di farlo questo mi darebbe molto fastidio". Ecco il nòcciolo della questione : perchè devo giustificarmi per una cosa che farebbe bene a tutti ? Già ma la risposta sta solo nella "consuetudine", cioè in atti che non hanno logica ma sono abituali ai più. Si potrebbe filosofeggiare a lungo, ma la realtà è questa.
La scelta del capitolo dove postarmi è volutamente provocatoria. Racconto due episodi . Primo : mi reco a visita domiciliare (eh sì i medici di base le fanno ancora... eccome), un parente del malato occhieggia le mie Lunasandals (faceva ancora un po' freddino) e inizia a farmi domande. Alle più ovvie è facile rispondere. Non ha freddo ? Sta così anche al ristorante ? E in compagnia di altri ? Molto semplice, non ho freddo perchè la circolazione si adattata, non frequento ristoranti stellati e, per motivi anagrafici, ho da tempo superato l' età della "compagnia". Poi però arriva la domanda delle domande : Perchè lo fa ? E qui mi incastro. Dico che è per pura comodità ma capisco che non basta. Dico che se ci provi non smetti più. Mi guarda un po' dubbioso. Gli ricordo di avere visto anche lui d' estate girare in infradito ma... " Certo, però solo in casa". Poi scava a cercare motivi religiosi o penitenti, nel mio caso assolutamente inesistenti. Alla fine conclude : Sarà, ma non capisco perchè si debba fare una cosa che nessuno fa". E il bello è che NON ERO SCALZO, AVEVO LE INFRADITO..
Secondo episodio : MI trovo col solito amico del venerdì pomeriggio, persona affezionata come poche e intelligente come poche. Ormai fa caldino e mi fa una bella battuta dicendomi che finalmente la gente invece di darmi del matto mi invidierà sopraffatta dalle scarpe e dalle calze. Lui stesso dice che ci soffre ma non se la sente di passare ai sandali anche per la moglie un tantinello "rigida". Gli spiego che il più difficile è stare scalzi davvero. Alle mie infradito ormai tutti si sono abituati, ma non me la sento ancora di andare in giro scalzo con gente che mi conosce o in luoghi dove sono troppo conosciuto. E lui da persona intelligente e ragionatrice (insegnante di matematica e scienze) se ne esce con : " Non capisco perchè ci si debba vergognare o giustificare per una cosa innocua e non proibita, se mi passasse per la testa di farlo questo mi darebbe molto fastidio". Ecco il nòcciolo della questione : perchè devo giustificarmi per una cosa che farebbe bene a tutti ? Già ma la risposta sta solo nella "consuetudine", cioè in atti che non hanno logica ma sono abituali ai più. Si potrebbe filosofeggiare a lungo, ma la realtà è questa.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Già, perchè ?
Quello che non si è capito, evidentemente, è che Lucignolo denuncia sempre i propri limiti, perché è come tutti voi.bfpaul ha scritto:....Rei va scalzo dappertutto perché ha una tecnica particolare e che Lucignolo si è scontrato più volte con degli imbecilli.
Va scalzo sempre per la sua grande convinzione, ma si rende conto che non è facile e che non è assolutamente vero che sono tutti dalla nostra parte.
Il 10% sì, il 90% ci considera dei deviati sociali.
Fate un sondaggio su internet, ma non lo si farà mai, perché fa piacere crogiolarsi nel proprio mondo ovattato.
Alla fine si dirà che rispondono solo quelli che sono sfavorevoli.
Rei è un Barone di Munchausen che si muove sempre e soltanto dove lo conoscono da anni e che si vanta di vittorie premeditate con chi sa che è debole.
È autoreferenziato come certi medium che dicono di essere potentissimi e che perdono i poteri se vengono controllati dagli scienziati.
Io, vedi, mi sono scontrato con tanti imbecilli, perché scalzo ci vado per davvero ed essendo per natura un solitario nessuno mi conosce.
E quando mi vedono rimangono spiazzati: dalle ragazzine che si nascondono dietro un albero, alla signora che attraversa la strada al mio passaggio e che ritorna al punto precedente subito dopo, dal gestore di Padova che ci fa capire alle dieci di sera che se vogliamo mangiare è bene che ci ricalziamo a quello che ci ha fatto aspettare un'ora sul piazzale con la promessa di trovarci un posto, presto ceduto ad un altro gruppo più integrato.
Il problema è che io, col gruppo lombardo, in un'epoca di entusiasmo, ho visto tanti di quei posti da disporre di una statistica concreta.
Dalla paninoteca all’osteria, dal ristorante alla pizzeria, dalla basilica alla chiesina di paese.
Problemi nelle chiese pochi, a parte quelle grandi e turistiche, controllate da guardie private.
Di musei e ristoranti non parliamone nemmeno.
Mezzi di trasporto: a Venezia scalzo sui vaporetti non sali nemmeno se piangi, a meno che non ti capiti la ressa dell’ora di punta con un controllore che dorme in piedi; sui treni dipende dal controllore.
Comunque vada hai sempre la forca caudina di decine di occhi che ti passano sotto lo scanner, con qualche testa che tentenna ed una discussione che va sempre in una certa direzione: mi faccia vedere il regolamento, il regolamento c’è, cerchiamolo (ed intanto passano decine di minuti), al limite spunta la regola che non si può salire sui mezzi di trasporto vestiti in modo indecente ed allora si deve innescare una seconda discussione sul concetto di decenza.
Allora, scusate tutti, o andate davvero scalzi sempre ed ovunque, oppure tacete per sempre.
Perché, vedete, non sono uno che sogna ad occhi aperti, sono uno che scalzo ci va per davvero, sempre, con la pioggia, il caldo e la neve e se dico che mi hanno trattato a calci in culo perché incivile e maleducato è perché è accaduto davvero e perché non vado scalzo solo sul forum o nel bar di quartiere dove mi conoscono da venti anni.
Non è questione di tecnica, che non esiste: dipende da chi incontrate e dal paese in cui vi trovate.
Se è il fesso che si fa spiazzare da una certa aggressività allora, forse, vincerete, altrimenti vi prendono per la collottola e vi sbattono fuori.
Vi imbarcate in una causa?
Ma per piacere?
Non siamo nemmeno capaci di far abrogare una regola assurda in una città ridicolamente provinciale, figuriamoci imbarcarci in battaglie costituzionali.
Siamo quattro gatti, ma cerchiamo almeno di non farci travolgere da stupidi deliri di successo.
Rei si illude di farmi cambiare idea.
Non cambierò io, non cambierà lui, mai.
E non speri di convincere gli altri a giocare al gioco del Barone di Munchausen.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Già, perchè ?
lucignolo ha scritto:Quello che non si è capito, evidentemente, è che Lucignolo denuncia sempre i propri limiti, perché è come tutti voi.bfpaul ha scritto:....Rei va scalzo dappertutto perché ha una tecnica particolare e che Lucignolo si è scontrato più volte con degli imbecilli.
Va scalzo sempre per la sua grande convinzione, ma si rende conto che non è facile e che non è assolutamente vero che sono tutti dalla nostra parte.
Il 10% sì, il 90% ci considera dei deviati sociali.
Fate un sondaggio su internet, ma non lo si farà mai, perché fa piacere crogiolarsi nel proprio mondo ovattato.
Alla fine si dirà che rispondono solo quelli che sono sfavorevoli.
Rei è un Barone di Munchausen che si muove sempre e soltanto dove lo conoscono da anni e che si vanta di vittorie premeditate con chi sa che è debole.
È autoreferenziato come certi medium che dicono di essere potentissimi e che perdono i poteri se vengono controllati dagli scienziati.
Io, vedi, mi sono scontrato con tanti imbecilli, perché scalzo ci vado per davvero ed essendo per natura un solitario nessuno mi conosce.
E quando mi vedono rimangono spiazzati: dalle ragazzine che si nascondono dietro un albero, alla signora che attraversa la strada al mio passaggio e che ritorna al punto precedente subito dopo, dal gestore di Padova che ci fa capire alle dieci di sera che se vogliamo mangiare è bene che ci ricalziamo a quello che ci ha fatto aspettare un'ora sul piazzale con la promessa di trovarci un posto, presto ceduto ad un altro gruppo più integrato.
Il problema è che io, col gruppo lombardo, in un'epoca di entusiasmo, ho visto tanti di quei posti da disporre di una statistica concreta.
Dalla paninoteca all’osteria, dal ristorante alla pizzeria, dalla basilica alla chiesina di paese.
Problemi nelle chiese pochi, a parte quelle grandi e turistiche, controllate da guardie private.
Di musei e ristoranti non parliamone nemmeno.
Mezzi di trasporto: a Venezia scalzo sui vaporetti non sali nemmeno se piangi, a meno che non ti capiti la ressa dell’ora di punta con un controllore che dorme in piedi; sui treni dipende dal controllore.
Comunque vada hai sempre la forca caudina di decine di occhi che ti passano sotto lo scanner, con qualche testa che tentenna ed una discussione che va sempre in una certa direzione: mi faccia vedere il regolamento, il regolamento c’è, cerchiamolo (ed intanto passano decine di minuti), al limite spunta la regola che non si può salire sui mezzi di trasporto vestiti in modo indecente ed allora si deve innescare una seconda discussione sul concetto di decenza.
Allora, scusate tutti, o andate davvero scalzi sempre ed ovunque, oppure tacete per sempre.
Perché, vedete, non sono uno che sogna ad occhi aperti, sono uno che scalzo ci va per davvero, sempre, con la pioggia, il caldo e la neve e se dico che mi hanno trattato a calci in culo perché incivile e maleducato è perché è accaduto davvero e perché non vado scalzo solo sul forum o nel bar di quartiere dove mi conoscono da venti anni.
Non è questione di tecnica, che non esiste: dipende da chi incontrate e dal paese in cui vi trovate.
Se è il fesso che si fa spiazzare da una certa aggressività allora, forse, vincerete, altrimenti vi prendono per la collottola e vi sbattono fuori.
Vi imbarcate in una causa?
Ma per piacere?
Non siamo nemmeno capaci di far abrogare una regola assurda in una città ridicolamente provinciale, figuriamoci imbarcarci in battaglie costituzionali.
Siamo quattro gatti, ma cerchiamo almeno di non farci travolgere da stupidi deliri di successo.
Rei si illude di farmi cambiare idea.
Non cambierò io, non cambierà lui, mai.
E non speri di convincere gli altri a giocare al gioco del Barone di Munchausen.
Sarebbe troppo lungo rispondere punto per punto e non voglio farlo perché non serve.
Non serve perché nessuno ti ha mai contestato che vai scalzo e lo fai alla luce del sole, dove ti conoscono e dove NON ti conoscono, e che hai coraggio.
Nessuno ha mai detto che che sia "normale" andare scalzi, sappiamo tutti che non lo è, non è necessario ripeterlo ad ogni passo, chi va scalzo lo sa e chi non va scalzo, pure; infatti questo è uno dei motivi che impediscono a molti di andare scalzi!!!
Ciò su cui ho mosso obiezione non è tutto questo, ma che si ripeta questa disputa fra te e Rei, all'infinito, pur essendo la questione sempre attuale.
Ci siamo dimenticati che qualche anno fa qualcuno di noi sosteneva che non parendogli opportuno discutere con i familiari o avere conseguenze dal punto di vista lavorativo limitava il suo barefooting a contesti dove gli pareva di essere abbastanza "difeso" da perdite di tempo con custodi & C o da possibili valutazioni di datori di lavoro che potessero influire sulla sua carriera?
Abbiamo detto tutti: chepizza! Ma non è che avesse torto, ripeteva molto spesso le stesse verità che stai sostenendo tu ora.
E con questo, ripeto: lungi da me voler imporre censure, ci si renda conto di essere ripetitivi
bfpaul Non serve perché nessuno ti ha mai contestato che vai scalzo e lo fai alla luce del sole, dove ti conoscono e dove NON ti conoscono, e che hai coraggio.
Nessuno ha mai detto che che sia "normale" andare scalzi, sappiamo tutti che non lo è, non è necessario ripeterlo ad ogni passo, chi va scalzo lo sa e chi non va scalzo, pure; infatti questo è uno dei motivi che impediscono a molti di andare scalzi!!!
Ciò su cui ho mosso obiezione non è tutto questo, ma che si ripeta questa disputa fra te e Rei, all'infinito, pur essendo la questione sempre attuale.
Ci siamo dimenticati che qualche anno fa qualcuno di noi sosteneva che non parendogli opportuno discutere con i familiari o avere conseguenze dal punto di vista lavorativo limitava il suo barefooting a contesti dove gli pareva di essere abbastanza "difeso" da perdite di tempo con custodi & C o da possibili valutazioni di datori di lavoro che potessero influire sulla sua carriera?
Abbiamo detto tutti: chepizza! Ma non è che avesse torto, ripeteva molto spesso le stesse verità che stai sostenendo tu ora.
E con questo, ripeto: lungi da me voler imporre censure, ci si renda conto di essere ripetitivi
Re: Già, perchè ?
Avendo in questi giorni molto tempo da occupare, essendo in trasferta forzata a Pavia per assistere mia moglie in ospedale, ho provato a fare ricerche sul web riguardo allo scalzismo, ebbene il risultato è a dir poco disastroso.
Ho iniziato esplorando con Google usando come chiave di ricerca " camminare scalzi" nelle sue molteplici varianti, sono venute fuori molte immagini, diverse decine, per ognuna mi sono letto il link di rimando.
Le argomentazioni sono più o meno sempre le stesse, in casa sì, magari con le calze (come si fa ad essere scalzi con le calze?) ma fuori MAI E POI MAI. La stragrandissima maggioranza delle risposte sono di donne che sostengono, in ordine casuale che, sulle strade c'è troppo sporco e ci si prendono tutte le malattie del sistema solare e sistemi planetari limitrofi, dal ginocchio della lavandaia all AIDS.
Poi ci sono le siringhe, secondo queste le strade italiane sono come delle risaie, con la differenza che al posto del noto cereale (scrivo pur sempre da Pavia, perbacco!) ci sono le siringhe infette dei drogati.
Poi ci sono gli sputi e le cacche dei cani, poi le pipí dei topi che ti attaccano la leptospirosi, e via elencando.
Per un misterioso motivo però tutte queste damigelle sono più o meno disposte a camminare scalze al mare, chissà perchè, francamente non vedo la differenza tra i marciapiedi di Pavia, Torino, e Rimini/Riccione.
Va bé lo sappiamo l' animo umano, specie quello femminile, è insondabile e quindi prendiamo per valida questa affermazione, anche se di scalze nelle città di mare non ne ho praticamente mai viste.
In ultimo c' è anche chi sostiene che camminare scalzi fa male perché fa venire i piedi piatti in quanto il peso del corpo tende a far cedere la muscolatura del piede e con essa la struttura ossea, per conseguenza la scarpa è assolutamente indispensabile per aiutare il piede a sostenere il peso del corpo senza danni. Stai a vedere che la Natura questa volta ha toppato?
I maschietti, i pochi, che scrivono fanno la figura dei feticisti che parlano solo dello scalzismo con secondi fini, e noi in diversi forum femminili veniamo bollati come pericolosi adescatori di donne per "evidenti secondi fini" , parola di chi ci è già passata.
Leggendo tutto ciò mi é tornato in mente il "taglialegna", chi di voi se lo ricorda?
Insomma alla fine ho avuto conferma che camminare scalzi è bello e non ci rinuncerei mai, ma la strada da percorrere per far capire qualcosa non lunga, ma lunghissima, credo che non avremo vita sufficienza per far capire le nostre ragioni, ma va bene così, in fondo i problemi derivanti dall' uso smodato delle scarpe li hanno loro e non noi, non possiamo certamente essere noi i Don Chisciotte della situazione.
Arrivederci a presto, saluti
Valerio
Ho iniziato esplorando con Google usando come chiave di ricerca " camminare scalzi" nelle sue molteplici varianti, sono venute fuori molte immagini, diverse decine, per ognuna mi sono letto il link di rimando.
Le argomentazioni sono più o meno sempre le stesse, in casa sì, magari con le calze (come si fa ad essere scalzi con le calze?) ma fuori MAI E POI MAI. La stragrandissima maggioranza delle risposte sono di donne che sostengono, in ordine casuale che, sulle strade c'è troppo sporco e ci si prendono tutte le malattie del sistema solare e sistemi planetari limitrofi, dal ginocchio della lavandaia all AIDS.
Poi ci sono le siringhe, secondo queste le strade italiane sono come delle risaie, con la differenza che al posto del noto cereale (scrivo pur sempre da Pavia, perbacco!) ci sono le siringhe infette dei drogati.
Poi ci sono gli sputi e le cacche dei cani, poi le pipí dei topi che ti attaccano la leptospirosi, e via elencando.
Per un misterioso motivo però tutte queste damigelle sono più o meno disposte a camminare scalze al mare, chissà perchè, francamente non vedo la differenza tra i marciapiedi di Pavia, Torino, e Rimini/Riccione.
Va bé lo sappiamo l' animo umano, specie quello femminile, è insondabile e quindi prendiamo per valida questa affermazione, anche se di scalze nelle città di mare non ne ho praticamente mai viste.
In ultimo c' è anche chi sostiene che camminare scalzi fa male perché fa venire i piedi piatti in quanto il peso del corpo tende a far cedere la muscolatura del piede e con essa la struttura ossea, per conseguenza la scarpa è assolutamente indispensabile per aiutare il piede a sostenere il peso del corpo senza danni. Stai a vedere che la Natura questa volta ha toppato?
I maschietti, i pochi, che scrivono fanno la figura dei feticisti che parlano solo dello scalzismo con secondi fini, e noi in diversi forum femminili veniamo bollati come pericolosi adescatori di donne per "evidenti secondi fini" , parola di chi ci è già passata.
Leggendo tutto ciò mi é tornato in mente il "taglialegna", chi di voi se lo ricorda?
Insomma alla fine ho avuto conferma che camminare scalzi è bello e non ci rinuncerei mai, ma la strada da percorrere per far capire qualcosa non lunga, ma lunghissima, credo che non avremo vita sufficienza per far capire le nostre ragioni, ma va bene così, in fondo i problemi derivanti dall' uso smodato delle scarpe li hanno loro e non noi, non possiamo certamente essere noi i Don Chisciotte della situazione.
Arrivederci a presto, saluti
Valerio
tarzone- past President del Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 348
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: Già, perchè ?
Diciamo anche che qui in Italia la vera problematica è l' ignoranza esagerata dell' italiano medio, che riesce ad oscurare pienamente le menti brillanti. Il problema vero è molto più a monte, è proprio una questione di mentalità povera e superata, come quando si fanno discorsi che contraddicono le più grandi teorie evoluzionistiche... Purtroppo, i falsi miti e le leggende metropolitane risuonano più forte della scienza molto spesso, ed è anche per questo che siamo anche il paese dei maghi. A proposito di sostenere il peso, il mio piede non solo riesce benissimo a sostenerlo, ma faccio i calf raise con il peso del mio corpo più 140 kg, e altre persone con molto di più... Per ora ho solo visto un irrobustimento, però cosa volete, Darwin e co. Erano solo dei cretini 😉
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Già, perchè ?
Alexey ha scritto:Diciamo anche che qui in Italia la vera problematica è l' ignoranza esagerata dell' italiano medio, che riesce ad oscurare pienamente le menti brillanti. Il problema vero è molto più a monte, è proprio una questione di mentalità povera e superata, come quando si fanno discorsi che contraddicono le più grandi teorie evoluzionistiche... Purtroppo, i falsi miti e le leggende metropolitane risuonano più forte della scienza molto spesso, ed è anche per questo che siamo anche il paese dei maghi. A proposito di sostenere il peso, il mio piede non solo riesce benissimo a sostenerlo, ma faccio i calf raise con il peso del mio corpo più 140 kg, e altre persone con molto di più... Per ora ho solo visto un irrobustimento, però cosa volete, Darwin e co. Erano solo dei cretini 😉
In Italia l'ignoranza è tale che per darsi credito qualunque imbecille può dire di fare qualcosa di "scientifico" che la maggior parte delle persone credono sia la verità ...
In realtà pochi sanno cosa si possa definire "scientifico" e cosa sia la scienza.
A rischio di annoiare, dirò che "scientifico" è il metodo sperimentale che studia la natura e che rispetta certe procedure; aggiungo che la scienza DEVE avvalersi del metodo scientifico altrimenti possiamo chiamarla "scienza" quanto vogliamo, ma non è "scienza" una ceppa!
Potremmo definire il nostro modo di camminare come "il più scientifico di tutti" perché progettato dalla Natura, perché è ripetibile infinitamente, perché si ottengono risultati confrontabili per non dire "identici" e perché siamo in grado di prevedere le conseguenze del camminare "scientifico" e di quello "non scientifico o comune" e/o di quello "artistico" (intendo tacco 12 ...)
Il problema è che nessuno ci dà credito perché si crede nella definizione di "scientifico" attribuito abusivamente dalla pubblicità o da altri che hanno necessità di essere creduti ed attribuiscono il termine "scientifico" a ciò che fa comodo col risultato che il ragionamento è completamente fuorviato.
bfpaulIn realtà pochi sanno cosa si possa definire "scientifico" e cosa sia la scienza.
A rischio di annoiare, dirò che "scientifico" è il metodo sperimentale che studia la natura e che rispetta certe procedure; aggiungo che la scienza DEVE avvalersi del metodo scientifico altrimenti possiamo chiamarla "scienza" quanto vogliamo, ma non è "scienza" una ceppa!
Potremmo definire il nostro modo di camminare come "il più scientifico di tutti" perché progettato dalla Natura, perché è ripetibile infinitamente, perché si ottengono risultati confrontabili per non dire "identici" e perché siamo in grado di prevedere le conseguenze del camminare "scientifico" e di quello "non scientifico o comune" e/o di quello "artistico" (intendo tacco 12 ...)
Il problema è che nessuno ci dà credito perché si crede nella definizione di "scientifico" attribuito abusivamente dalla pubblicità o da altri che hanno necessità di essere creduti ed attribuiscono il termine "scientifico" a ciò che fa comodo col risultato che il ragionamento è completamente fuorviato.
Re: Già, perchè ?
Oggi, ripensando a quanto scritto ieri mi é venuto in mente un episodio scritto da una donna nei vari forum che ho esaminato e di cui mi sono dimenticato di dare conto anche se lo trovo in assoluto il più esilarante, ammesso che sia vero e non inventato.
Ebbene, la scrittrice asserisce che, dopo aver rotto un sandalo con tacco ( non specificava l' altezza del medesimo), é stata costretta,suo malgrado, a proseguire, orrore!, scalza.
Per lei scalza era così: il sandalo ancora integro rigorosamente al suo posto, e il piede ormai privo della protesi costretto a posarsi sul venefico terreno, per limitare i danni ha appiccicato sulla pianta del piede uno scontrino di carta per isolarsi dal terreno.
Con quell'anno andatura degna del gobbo di Notre Dame, ha proseguito il suo sbilenco cammino traendo da ciò la determinazione che mai più in vita sua camminerá scalza.
Ma dico io, il buon Dio, s' è dimenticato di depositare un pò di cervello in quest' essere?
Francamente, ripeto, non so se il racconto fosse vero o frutto di una fantasia dovuta ad una digestione laboriosa, ma valeva la pena riportarlo perché pensare di camminare scalzi con sandalo sí e uno no è l' ultima cosa che pensavo di leggere.
Saluti asimmetrici
Valerio
Ebbene, la scrittrice asserisce che, dopo aver rotto un sandalo con tacco ( non specificava l' altezza del medesimo), é stata costretta,suo malgrado, a proseguire, orrore!, scalza.
Per lei scalza era così: il sandalo ancora integro rigorosamente al suo posto, e il piede ormai privo della protesi costretto a posarsi sul venefico terreno, per limitare i danni ha appiccicato sulla pianta del piede uno scontrino di carta per isolarsi dal terreno.
Con quell'anno andatura degna del gobbo di Notre Dame, ha proseguito il suo sbilenco cammino traendo da ciò la determinazione che mai più in vita sua camminerá scalza.
Ma dico io, il buon Dio, s' è dimenticato di depositare un pò di cervello in quest' essere?
Francamente, ripeto, non so se il racconto fosse vero o frutto di una fantasia dovuta ad una digestione laboriosa, ma valeva la pena riportarlo perché pensare di camminare scalzi con sandalo sí e uno no è l' ultima cosa che pensavo di leggere.
Saluti asimmetrici
Valerio
tarzone- past President del Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 348
Età : 68
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: Già, perchè ?
[quote="lucignolo"]
Mezzi di trasporto: a Venezia scalzo sui vaporetti non sali nemmeno se piangi, a meno che non ti capiti la ressa dell’ora di punta con un controllore che dorme in piedi;
Curioso, questo fatto. Io e mia moglie l'abbiamo fatto per quindici giorni quindici su mezzi anche semi vuoti e mai nessuno ha né Ai né Bai. Altrettanto dicasi per bar e ristoranti. Statisticamente, almeno un richiamo ci sarebbe dovuto toccare. Ma i Veneziani sono gente pratica.
Mezzi di trasporto: a Venezia scalzo sui vaporetti non sali nemmeno se piangi, a meno che non ti capiti la ressa dell’ora di punta con un controllore che dorme in piedi;
Curioso, questo fatto. Io e mia moglie l'abbiamo fatto per quindici giorni quindici su mezzi anche semi vuoti e mai nessuno ha né Ai né Bai. Altrettanto dicasi per bar e ristoranti. Statisticamente, almeno un richiamo ci sarebbe dovuto toccare. Ma i Veneziani sono gente pratica.
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Già, perchè ?
Vedi, tempo fa, il gruppo lombardo incontrò l'unica dipendente con la fobia del piede nudo presente nell'azienda dei trasporti locale, che disse loro che non si poteva salire scalzi sui vaporetti in base ad un regolamento che si era inventata sul momento.John & Jane ha scritto:Curioso, questo fatto. Io e mia moglie l'abbiamo fatto per quindici giorni quindici su mezzi anche semi vuoti e mai nessuno ha né Ai né Bai. Altrettanto dicasi per bar e ristoranti. Statisticamente, almeno un richiamo ci sarebbe dovuto toccare. Ma i Veneziani sono gente pratica.lucignolo ha scritto:
Mezzi di trasporto: a Venezia scalzo sui vaporetti non sali nemmeno se piangi, a meno che non ti capiti la ressa dell’ora di punta con un controllore che dorme in piedi;
E visto che a nessuno di loro, avvocati compresi, venne in mente di chiederle di mostrare il regolamento incriminato, subirono come loro solito il sopruso.
Immagino avrai notato che sui vaporetti, come su ogni altro mezzo di trasporto pubblico, è esposto (obbligatoriamente per legge) il regolamento, quindi bastava consultarlo per sbugiardare la tipa.
Ma loro, a quanto pare, preferiscono farsi mazziare e dare del fanfarone a chi fa valere i propri diritti.
A proposito, il regolamento è questo:
http://www.actv.it/muoversiavenezia/condizionigeneraliditrasporto
L'unico articolo a cui, arrampicandosi sugli specchi, ci si può appellare è quello che vieta di "accedere sul mezzo con abbigliamento sudicio o indecente o con segni evidenti di malattie contagiose o ferite che possano arrecare danno o molestia o repulsione agli altri passeggeri, salvo il caso di pronto soccorso.", ma la giurisprudenza ha stabilito che è indecente un abbigliamento che offende il pudore della maggioranza delle persone, ed una persona scalza e ben vestita NON rientra in questa casistica, nonostante quello che possano sostenere piccole minoranze come fobici del piede nudo e masochisti in cerca di umiliazioni.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Rei ha scritto:Vedi, tempo fa, il gruppo lombardo incontrò l'unica dipendente con la fobia del piede nudo presente nell'azienda dei trasporti locale, che disse loro che non si poteva salire scalzi sui vaporetti in base ad un regolamento che si era inventata sul momento.John & Jane ha scritto:Curioso, questo fatto. Io e mia moglie l'abbiamo fatto per quindici giorni quindici su mezzi anche semi vuoti e mai nessuno ha né Ai né Bai. Altrettanto dicasi per bar e ristoranti. Statisticamente, almeno un richiamo ci sarebbe dovuto toccare. Ma i Veneziani sono gente pratica.lucignolo ha scritto:
Mezzi di trasporto: a Venezia scalzo sui vaporetti non sali nemmeno se piangi, a meno che non ti capiti la ressa dell’ora di punta con un controllore che dorme in piedi;
E visto che a nessuno di loro, avvocati compresi, venne in mente di chiederle di mostrare il regolamento incriminato, subirono come loro solito il sopruso.
Immagino avrai notato che sui vaporetti, come su ogni altro mezzo di trasporto pubblico, è esposto (obbligatoriamente per legge) il regolamento, quindi bastava consultarlo per sbugiardare la tipa.
Ma loro, a quanto pare, preferiscono farsi mazziare e dare del fanfarone a chi fa valere i propri diritti.
A proposito, il regolamento è questo:
http://www.actv.it/muoversiavenezia/condizionigeneraliditrasporto
L'unico articolo a cui, arrampicandosi sugli specchi, ci si può appellare è quello che vieta di "accedere sul mezzo con abbigliamento sudicio o indecente o con segni evidenti di malattie contagiose o ferite che possano arrecare danno o molestia o repulsione agli altri passeggeri, salvo il caso di pronto soccorso.", ma la giurisprudenza ha stabilito che è indecente un abbigliamento che offende il pudore della maggioranza delle persone, ed una persona scalza e ben vestita NON rientra in questa casistica, nonostante quello che possano sostenere piccole minoranze come fobici del piede nudo e masochisti in cerca di umiliazioni.
Mah, io a Venezia ho sempre visto gente (tedeschine per lo pù) scalza.
Ora è vero che in Italia ci siamo flippati il cervello in molti sensi, ma voler creare problemi ai turisti mi pare quanto mai masochista e idiota. In ogni caso, dovrebbero essere evidenti le disposizioni in questo senso alla fermata dei vaporetti ...
In assenza di ciò avrei mandato la tipa affan ... quello si che è in uso in Italia!! Mica posso leggere sentenze o altro prima di salire dove mi pare, salgo e basta. Se mi fanno obiezione faccio finta di parlare un' altra lingua e se mi fanno intendere che devo mettere le scarpe faccio intendere che non ne ho.
Voglio proprio vedere cosa succede ...
bfpaulOra è vero che in Italia ci siamo flippati il cervello in molti sensi, ma voler creare problemi ai turisti mi pare quanto mai masochista e idiota. In ogni caso, dovrebbero essere evidenti le disposizioni in questo senso alla fermata dei vaporetti ...
In assenza di ciò avrei mandato la tipa affan ... quello si che è in uso in Italia!! Mica posso leggere sentenze o altro prima di salire dove mi pare, salgo e basta. Se mi fanno obiezione faccio finta di parlare un' altra lingua e se mi fanno intendere che devo mettere le scarpe faccio intendere che non ne ho.
Voglio proprio vedere cosa succede ...
Re: Già, perchè ?
Purtroppo in Italia ci sono anche degli imbecilli che fanno di tutto per allontanare i turisti, come fregarli puntualmente sui prezzi, per guadagnare un po' di più oggi, si perdono un sacco di clienti domani, visto che sui forum internazionali si parla anche delle sole che si possono prendere dal furbetto di turno, per restare in tema Venezia ad esempio differenti gondola in base alla nazionalità, vetri di Murano Made in China, ecc... Questo non c' entra col discorso della proibizione allo scalzista, però fa riflettere sul fatto che ci sono anche gli imbecilli che fanno di tutto per far scappare l' unica fonte di reddito rimasta, questo anche in Liguria ad esempio, che vive di rendita grazie all' ubicazione geografica favorevole, ma vede molti commercianti e ristoratori che fanno di tutto tranne mettere il cliente a proprio agio, diversa invece la situazione che ho riscontrato nelle Marche.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Già, perchè ?
Formalmente parlando, sì: salendo su un mezzo pubblico automaticamente accetti le condizioni di trasporto, che quindi sei, in teoria, tenuto a conoscere.bfpaul ha scritto:Mica posso leggere sentenze o altro prima di salire dove mi pare, salgo e basta.
Succede che risolvi il problema per te, ma non lo risolvi per chi verrà dopo di te.bfpaul ha scritto:Se mi fanno obiezione faccio finta di parlare un' altra lingua e se mi fanno intendere che devo mettere le scarpe faccio intendere che non ne ho.
Voglio proprio vedere cosa succede ...
bfpaul
"Tritando" per bene il/la rompiscalzi, su rispetto dei regolamenti reali e non inventati, crei invece un precedente che sarà ricordato e trasmesso ai colleghi: dopo di te nessuno sarà più bloccato perché scalzo, o se un novellino ci provasse, troverà sempre un collega che lo bloccherà, richiamandolo al rispetto delle regole vere e non inventate.
Ho scritto tempo fa della chiacchierata con le due guardie giurate che presidiavano la metro a Via Cavour. Il più anziano ci teneva a farmi sapere che lui sapeva che era vietato andare scalzi solo ed esclusivamente sulle scale mobili.
Come lo sapeva? Due colleghi avevano raccontato a tutti di quando due piccoletti scalzi (che dalla descrizione sembrano tanto assomigliare a Paolo Selis e Rei) erano stati bloccati alla stazione di Ostia Antica ed uno dei due piccoletti li aveva letteralmente "sbranati" con una lezione sui regolamenti.
Se invece lasciamo passare, per vigliaccheria o pigrizia, il concetto che si possa arbitrariamente bloccare o impedire l'accesso agli scalzi dove invece hanno tutto il diritto di andare, allora la cosa si ripeterà ancora per tutti gli scalzi (anche temporanei per vescica o tacco rotto) che avranno la disgrazia di incontrare il rompiscalzi che, rassicurato dal precedente, si crede autorizzato a rifare l'abuso.
Almeno fino a quando non incontra me, ovviamente.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Il problema è che devi aspettare che la persona si procuri il regolamento, poi lo si deve spulciare e se c'è qualche riferimento ambiguo relativo alla sicurezza, al decoro od alla decenza bisogna perdere ulteriore tempo per dimostrare all'idiota di turno che i piedi nudi non sono i genitali (creati anch'essi da Dio, da Madre Natura o chiamatela come volete).Rei ha scritto:Vedi, tempo fa, il gruppo lombardo incontrò l'unica dipendente con la fobia del piede nudo presente nell'azienda dei trasporti locale, che disse loro che non si poteva salire scalzi sui vaporetti in base ad un regolamento che si era inventata sul momento.
E visto che a nessuno di loro, avvocati compresi, venne in mente di chiederle di mostrare il regolamento incriminato, subirono come loro solito il sopruso.
Ed intanto passa il tempo.
Molti non ritengono il barefooting così importante da dedicargli così tanto impegno, altri si sentono come illuminati dalle luci di una ribalta, diventando momentaneamente il centro dell'attenzione.
Poiché è certo che la maggior parte di noi lotta con se stesso per vincere i propri tabù interni, è altrettanto certo che una diatriba pubblica è l'ultima cosa che ci vuole per essere incoraggiati ad andare a piedi nudi fra la gente.
Che si tratti di seghe mentali è questione di punti di vista, perché che la gente ci giudichi e ci stigmatizzi in base alle apparenze o, addirittura, ci discrimini in base a come appariamo al nostro senso più importante, cioè la vista (apparenza è ciò che appare, che si vede, elementare, no?) è un fatto assolutamente incontestabile.
Non possiamo nemmeno negare, basta fare un giretto su internet per rendersene conto, che intorno ai piedi nudi cresce e prospera tutta una serie di idee preconcette: il piede nudo puzza, coincide con le pratiche feticiste, va coperto e chi non lo fa è maleducato ed incivile, prova ne sia che non vanno più scalzi nemmeno gli Zulù.
Poi c’è il discorso dello sporco e delle presunte infezioni, cavallo di battaglia anche di tanti professionisti, siano essi ortopedici, infettivologi, parassitologi o medici di base.
Detto questo, ribadisco che il problema è la sottocultura imperante, che si può modificare solo con l’assuefazione e, quindi, con la ripetizione del gesto proibito, rendendolo consueto con il praticantato alla luce del sole di anni ed anni senza inconvenienti di una certa gravità che negano i rischi tanto paventati dai calzati incalliti che nemmeno sanno perché lo sono.
Non credo che si possa cambiare una cultura solo abbaiando risposte aggressive.
Semmai si rischia di creare pericolose ed irreversibili controreazioni.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Già, perchè ?
Rileggere, prego:lucignolo ha scritto:Rei ha scritto:Vedi, tempo fa, il gruppo lombardo incontrò l'unica dipendente con la fobia del piede nudo presente nell'azienda dei trasporti locale, che disse loro che non si poteva salire scalzi sui vaporetti in base ad un regolamento che si era inventata sul momento.
E visto che a nessuno di loro, avvocati compresi, venne in mente di chiederle di mostrare il regolamento incriminato, subirono come loro solito il sopruso.
Il problema è che devi aspettare che la persona si procuri il regolamento,
Se non sono stato abbastanza chiaro, ripeto: PER LEGGE il regolamento è esposto su ogni mezzo pubblico, e quindi, in quel caso, al massimo a pochi passi dalla rompiscalzi, che tra l'altro sapeva benissimo dov'era, peccato che nessuno abbia chiesto di consultarlo.Rei ha scritto:Immagino avrai notato che sui vaporetti, come su ogni altro mezzo di trasporto pubblico, è esposto (obbligatoriamente per legge) il regolamento, quindi bastava consultarlo per sbugiardare la tipa.
Tutto il resto dipende dalla volontà di far valere i propri diritti o essere dei pavidi che si inventano pippe mentali per giustificare a se stessi il loro essere dei pavidi.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Si, il discorso è in effetti tutto qui.lucignolo ha scritto:Il problema è che devi aspettare che la persona si procuri il regolamento, poi lo si deve spulciare e se c'è qualche riferimento ambiguo relativo alla sicurezza, al decoro od alla decenza bisogna perdere ulteriore tempo per dimostrare all'idiota di turno che i piedi nudi non sono i genitali (creati anch'essi da Dio, da Madre Natura o chiamatela come volete).Rei ha scritto:Vedi, tempo fa, il gruppo lombardo incontrò l'unica dipendente con la fobia del piede nudo presente nell'azienda dei trasporti locale, che disse loro che non si poteva salire scalzi sui vaporetti in base ad un regolamento che si era inventata sul momento.
E visto che a nessuno di loro, avvocati compresi, venne in mente di chiederle di mostrare il regolamento incriminato, subirono come loro solito il sopruso.
Ed intanto passa il tempo.
Molti non ritengono il barefooting così importante da dedicargli così tanto impegno, altri si sentono come illuminati dalle luci di una ribalta, diventando momentaneamente il centro dell'attenzione.
Poiché è certo che la maggior parte di noi lotta con se stesso per vincere i propri tabù interni, è altrettanto certo che una diatriba pubblica è l'ultima cosa che ci vuole per essere incoraggiati ad andare a piedi nudi fra la gente.
Che si tratti di seghe mentali è questione di punti di vista, perché che la gente ci giudichi e ci stigmatizzi in base alle apparenze o, addirittura, ci discrimini in base a come appariamo al nostro senso più importante, cioè la vista (apparenza è ciò che appare, che si vede, elementare, no?) è un fatto assolutamente incontestabile.
Non possiamo nemmeno negare, basta fare un giretto su internet per rendersene conto, che intorno ai piedi nudi cresce e prospera tutta una serie di idee preconcette: il piede nudo puzza, coincide con le pratiche feticiste, va coperto e chi non lo fa è maleducato ed incivile, prova ne sia che non vanno più scalzi nemmeno gli Zulù.
Poi c’è il discorso dello sporco e delle presunte infezioni, cavallo di battaglia anche di tanti professionisti, siano essi ortopedici, infettivologi, parassitologi o medici di base.
Detto questo, ribadisco che il problema è la sottocultura imperante, che si può modificare solo con l’assuefazione e, quindi, con la ripetizione del gesto proibito, rendendolo consueto con il praticantato alla luce del sole di anni ed anni senza inconvenienti di una certa gravità che negano i rischi tanto paventati dai calzati incalliti che nemmeno sanno perché lo sono.
Non credo che si possa cambiare una cultura solo abbaiando risposte aggressive.
Semmai si rischia di creare pericolose ed irreversibili controreazioni.
C'è chi avendo fretta, fame, le paturnie, non ha voglia di mettersi a discutere per far valere le proprie sacrosante ragioni ed i propri diritti - che a tempo debito sa ben far valere - e che quindi manda in cuor suo aff.. il ristoratore, l'esercente o il vigilante che sia ed avendoli, si infila i calzari.
Altri invece, più gelidi, non avendo fame ed avendo vinto alla lotteria, non si farebbero mai mettere i piedi (calzati, orrore..!!) in testa e fulminano i suddetti con risposte ben assestate dissuadendoli vita natural durante dal pensare che uno scalzo sia diverso da tutti gli altri.
Il mondo è bello perché è avariato diceva quel tale ...
bfpaulAltri invece, più gelidi, non avendo fame ed avendo vinto alla lotteria, non si farebbero mai mettere i piedi (calzati, orrore..!!) in testa e fulminano i suddetti con risposte ben assestate dissuadendoli vita natural durante dal pensare che uno scalzo sia diverso da tutti gli altri.
Il mondo è bello perché è avariato diceva quel tale ...
Re: Già, perchè ?
Certo che per tutte le persone che lottano contro i propri tabù interni e che cercano il coraggio di esporsi un po' più in pubblico e di grande conforto che qualcuno continui a predicare la falsa convinzione che tutto il mondo trama contro di noi, che quando uno certa di violare i nostri diritti, invece di farli valere come sarebbe giusto, bisogna sempre e comunque piegare il capo e subire, perché tanto il primo cretino che spara un divieto illegale troverà milioni di persone che appoggeranno il suo divieto, violando coscientemente la legge, soprattutto se tutori dell'ordine o giudici, che infatti non aspettano altro che violare la legge per far contento un prepotente frustrato.
Ma per favore.
Sia chiaro una volta per tutte: se qualcuno vi vieta di entrare in un esercizio pubblico, o su un mezzo pubblico (esclusa la metropolitana di Milano) perché siete scalzi, sta violando la legge.
Punto.
Voi avete due possibilità:
1) reagire nei modi adatti, ricordandovi che avete ragione, i tutori dell'ordine e i giudici applicando la legge non possono fare altro che darvi ragione, i proprietari degli esercizi pubblici sanno che avete ragione e non vogliono passare guai, insomma, non può succedere altro che vi diano ragione.
2) Non reagite, vi fate mettere i piedi in testa, incoraggiate il sopruso e la vostra eventuale e tardiva protesta sarà studiata accuratamente per farvi dare torto (con un po' di impegno ci si riesce).
In ogni caso creerete un precedente: se avrete reagito al sopruso avrete contribuito a fare in modo che non si ripeta e quindi ad una diminuzione di eventuali soprusi futuri.
Se avete subito, avrete incoraggiato il sopruso e avrete contribuito a farli aumentare in futuro.
Ed in ogni caso: già molti di noi hanno o hanno avuto i loro problemi interni da vincere ed avere qualcuno che instilla false paure su immaginarie reazioni negative della società non gli aiuta certo a superarli.
Le reazioni allo scalzismo mi ricordano quelle sui blue-jeans negli anni '50/'60: c'era chi vedeva il loro la causa di tutti i mali del mondo, chi li proibiva in contesti precisi e limitati (a scuola, per esempio), ma alla fine era solo una piccola minoranza chiassosa e alla fine malvista ("Spesso i benpensanti sono dei non pensanti." Indro Montanelli).
E ricordate: nessuno è mai andato in galera per aver indossato dei blue-jeans, nessuno è stato buttato fuori da un negozio o da un mezzo pubblico perché indossava dei blue-jeans, o se qualcuno ci ha provato, ha violato la legge e per questo è stato punito.
Se pensate che il paragone tra blue-jeans e scalzismo non sia corretto, beh l'unica vera differenza è che all'epoca delle polemiche sui blue-jeans non c'erano dei paranoici convinti che tutto il mondo complottava per creare leggi che proibissero di indossare i blue-jeans e altre pippe mentali.
Ma per favore.
Sia chiaro una volta per tutte: se qualcuno vi vieta di entrare in un esercizio pubblico, o su un mezzo pubblico (esclusa la metropolitana di Milano) perché siete scalzi, sta violando la legge.
Punto.
Voi avete due possibilità:
1) reagire nei modi adatti, ricordandovi che avete ragione, i tutori dell'ordine e i giudici applicando la legge non possono fare altro che darvi ragione, i proprietari degli esercizi pubblici sanno che avete ragione e non vogliono passare guai, insomma, non può succedere altro che vi diano ragione.
2) Non reagite, vi fate mettere i piedi in testa, incoraggiate il sopruso e la vostra eventuale e tardiva protesta sarà studiata accuratamente per farvi dare torto (con un po' di impegno ci si riesce).
In ogni caso creerete un precedente: se avrete reagito al sopruso avrete contribuito a fare in modo che non si ripeta e quindi ad una diminuzione di eventuali soprusi futuri.
Se avete subito, avrete incoraggiato il sopruso e avrete contribuito a farli aumentare in futuro.
Ed in ogni caso: già molti di noi hanno o hanno avuto i loro problemi interni da vincere ed avere qualcuno che instilla false paure su immaginarie reazioni negative della società non gli aiuta certo a superarli.
Le reazioni allo scalzismo mi ricordano quelle sui blue-jeans negli anni '50/'60: c'era chi vedeva il loro la causa di tutti i mali del mondo, chi li proibiva in contesti precisi e limitati (a scuola, per esempio), ma alla fine era solo una piccola minoranza chiassosa e alla fine malvista ("Spesso i benpensanti sono dei non pensanti." Indro Montanelli).
E ricordate: nessuno è mai andato in galera per aver indossato dei blue-jeans, nessuno è stato buttato fuori da un negozio o da un mezzo pubblico perché indossava dei blue-jeans, o se qualcuno ci ha provato, ha violato la legge e per questo è stato punito.
Se pensate che il paragone tra blue-jeans e scalzismo non sia corretto, beh l'unica vera differenza è che all'epoca delle polemiche sui blue-jeans non c'erano dei paranoici convinti che tutto il mondo complottava per creare leggi che proibissero di indossare i blue-jeans e altre pippe mentali.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Provate a rileggervi questo testo leggermente corretto e provate a vedere se ha ancora senso: se ce l'ha ammetto di aver sbagliato tutto, ma se vi sembra un po' paranoico allora riflettete su quanto ho scritto prima.
lucignolo ha scritto:Il problema è che devi aspettare che la persona si procuri il regolamento, poi lo si deve spulciare e se c'è qualche riferimento ambiguo relativo alla sicurezza, al decoro od alla decenza bisogna perdere ulteriore tempo per dimostrare all'idiota di turno che i blue-jeans non sono i genitali (creati anch'essi da Dio, da Madre Natura o chiamatela come volete).
Ed intanto passa il tempo.
Molti non ritengono il portare i blue-jeans così importante da dedicargli così tanto impegno, altri si sentono come illuminati dalle luci di una ribalta, diventando momentaneamente il centro dell'attenzione.
Poiché è certo che la maggior parte di noi lotta con se stesso per vincere i propri tabù interni, è altrettanto certo che una diatriba pubblica è l'ultima cosa che ci vuole per essere incoraggiati ad indossare i blue-jeans fra la gente.
Che si tratti di seghe mentali è questione di punti di vista, perché che la gente ci giudichi e ci stigmatizzi in base alle apparenze o, addirittura, ci discrimini in base a come appariamo al nostro senso più importante, cioè la vista (apparenza è ciò che appare, che si vede, elementare, no?) è un fatto assolutamente incontestabile.
Non possiamo nemmeno negare, basta fare un giretto su internet per rendersene conto, che intorno ai blue-jeans cresce e prospera tutta una serie di idee preconcette: il blue-jeans puzza, coincide con le pratiche feticiste, va coperto e chi non lo fa è maleducato ed incivile, prova ne sia che non vanno più in blue-jeans i nemmeno gli Zulù.
Poi c’è il discorso dello sporco e delle presunte infezioni, cavallo di battaglia anche di tanti professionisti, siano essi ortopedici, infettivologi, parassitologi o medici di base.
Detto questo, ribadisco che il problema è la sottocultura imperante, che si può modificare solo con l’assuefazione e, quindi, con la ripetizione del gesto proibito, rendendolo consueto con il praticantato alla luce del sole di anni ed anni senza inconvenienti di una certa gravità che negano i rischi tanto paventati dai giaccacravattati incalliti che nemmeno sanno perché lo sono.
Non credo che si possa cambiare una cultura solo abbaiando risposte aggressive.
Semmai si rischia di creare pericolose ed irreversibili controreazioni.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
È meglio finirla qui.Rei ha scritto:se qualcuno vi vieta di entrare in un esercizio pubblico, o su un mezzo pubblico (esclusa la metropolitana di Milano) perché siete scalzi, sta violando la legge.
Sei talmente convinto della tua politica aggressiva da pensare che con la spada si domina il mondo.....almeno finché non trovi qualcuno che la spada te la infila su per il ....
Quel "Esclusa la metropolitana di Milano" dimostra che non hai ancora capito un tubo.
Se cominci a rompere, il divieto te lo creano dall'oggi al domani e tu, di fronte al divieto scritto, cali le mutande.
Insomma, fai il forte con i deboli ed il debole con i forti.
Sembri uno di quei mosconi che continuano a sbattere contro il vetro e non vedono la fessura a dieci centimetri di distanza.
Sei bravo, sei forte, sai gelare chiunque con un dito.....a me non hai mai dimostrato nulla.
E non credo finché non vedo, caro Barone.
La smettiamo di annoiare i lettori?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Già, perchè ?
Puoi farmi un elenco?lucignolo ha scritto:Se cominci a rompere, il divieto te lo creano dall'oggi al domani
Intendo di situazioni in cui, dopo aver visto uno o più scalzi, abbiano introdotto il divieto?
Una proposta per modificare l'art. 187, un cambiamento recente al regolamento della Metro di Roma o dei vaporetti di Venezia?
Insomma qualcosa fatto dall'oggi al domani per punire, vietare, reprimere e condannare con urgenza lo scalzismo.
Sono anni che preconizzi il dilagare di divieti, leggi, grida e quant'altro ed in tutti questi anni ce ne è stato solo uno, Pavia, introdotto da gente razzista che voleva colpire gli "zingari", mancando clamorosamente il bersaglio perché l'ultima "zingara" scalza avvistata in zona risale al 1976, a Milano, Verziere, vicino a Piazza Duomo.
Da me e mio fratello, mentre passavamo con il tram, per la cronaca.
Ok, sarò onesto, sono due: c'è anche il cambio di regolamento scolastico a Teramo per bloccare lo scalzismo scolastico della ex-scalzista ed ex frequentatrice del Forum Angelina "Sowild".
Ed allora mi sorge un dubbio: non sarà che tutto questo fiorire di divieti che tu avevi previsto come immancabili, sicuri, inevitabili, imminenti, siano soltanto una tua paranoia?
E visto che la realtà contraddice la tua paranoia, la neghi. Non dico mettere in dubbio la mia parola (e quella di Paolo Selis, testimone di almeno uno dei miei "exploit"), che è già di per sé offensivo, ma anche della realtà oggettiva che si riassume in un unico dato di fatto: esistono pochissime eccezioni, sette, otto in tutta Italia ad esagerare, al fatto che NON è vietato circolare scalzi per le strade e sui mezzi pubblici, ed inoltre NON esistono e non possono esistere eccezioni all'art. 187, salvo le due esplicitamente sancite dalla legge stessa (divieto di somministrare alcolici a minori e persone in grave stato di ubriachezza).
Come non posso esistere giudici che invece di applicare la legge, se ne inventino una diversa: nessuno può essere condannato se non in base ad una legge esistente, anche quando il giudice è profondamente convinto che quella legge mancante dovrebbe esistere.
Sono le basi su cui è fondata la democrazia ed il diritto e non serve essere avvocati per saperlo, basta un buon insegnante di storia al liceo.
Tutto questo indipendentemente dalla mie gesta.
Insomma, per quanto tu insista, non puoi cambiare la realtà: i divieti che tu preconizzi da anni stanno solo nella tua fantasia e non trovo giusto che tu, con i tuoi discorsi fuorvianti e paranoici, crei problemi e cerchi di bloccare il percorso di persone che stanno iniziando ora con lo scalzismo e devono già combattere contro i loro freni interiori senza trovarsi la strada sbarrata dalle tue fantasie paranoiche.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Credo di aver capito una cosa: avete idee e visioni diverse della vita e del mondo.Rei ha scritto:Puoi farmi un elenco?lucignolo ha scritto:Se cominci a rompere, il divieto te lo creano dall'oggi al domani
Intendo di situazioni in cui, dopo aver visto uno o più scalzi, abbiano introdotto il divieto?
Una proposta per modificare l'art. 187, un cambiamento recente al regolamento della Metro di Roma o dei vaporetti di Venezia?
Insomma qualcosa fatto dall'oggi al domani per punire, vietare, reprimere e condannare con urgenza lo scalzismo.
Sono anni che preconizzi il dilagare di divieti, leggi, grida e quant'altro ed in tutti questi anni ce ne è stato solo uno, Pavia, introdotto da gente razzista che voleva colpire gli "zingari", mancando clamorosamente il bersaglio perché l'ultima "zingara" scalza avvistata in zona risale al 1976, a Milano, Verziere, vicino a Piazza Duomo.
Da me e mio fratello, mentre passavamo con il tram, per la cronaca.
Ok, sarò onesto, sono due: c'è anche il cambio di regolamento scolastico a Teramo per bloccare lo scalzismo scolastico della ex-scalzista ed ex frequentatrice del Forum Angelina "Sowild".
Ed allora mi sorge un dubbio: non sarà che tutto questo fiorire di divieti che tu avevi previsto come immancabili, sicuri, inevitabili, imminenti, siano soltanto una tua paranoia?
E visto che la realtà contraddice la tua paranoia, la neghi. Non dico mettere in dubbio la mia parola (e quella di Paolo Selis, testimone di almeno uno dei miei "exploit"), che è già di per sé offensivo, ma anche della realtà oggettiva che si riassume in un unico dato di fatto: esistono pochissime eccezioni, sette, otto in tutta Italia ad esagerare, al fatto che NON è vietato circolare scalzi per le strade e sui mezzi pubblici, ed inoltre NON esistono e non possono esistere eccezioni all'art. 187, salvo le due esplicitamente sancite dalla legge stessa (divieto di somministrare alcolici a minori e persone in grave stato di ubriachezza).
Come non posso esistere giudici che invece di applicare la legge, se ne inventino una diversa: nessuno può essere condannato se non in base ad una legge esistente, anche quando il giudice è profondamente convinto che quella legge mancante dovrebbe esistere.
Sono le basi su cui è fondata la democrazia ed il diritto e non serve essere avvocati per saperlo, basta un buon insegnante di storia al liceo.
Tutto questo indipendentemente dalla mie gesta.
Insomma, per quanto tu insista, non puoi cambiare la realtà: i divieti che tu preconizzi da anni stanno solo nella tua fantasia e non trovo giusto che tu, con i tuoi discorsi fuorvianti e paranoici, crei problemi e cerchi di bloccare il percorso di persone che stanno iniziando ora con lo scalzismo e devono già combattere contro i loro freni interiori senza trovarsi la strada sbarrata dalle tue fantasie paranoiche.
Lo avranno capito anche gli altri? Mah ..
bfpaul
Re: Già, perchè ?
Sai, un conto è avere idee diverse, un conto è negare la realtà quando non coincide con le proprie paranoie, spaventando chi si sta affacciando allo scalzismo, con tutti i timori e le paure che questo comporta.bfpaul ha scritto:Credo di aver capito una cosa: avete idee e visioni diverse della vita e del mondo.
Lo avranno capito anche gli altri? Mah ..
bfpaul
Un predicatore che preconizza un'apocalisse di divieti e angherie (tra l'altro mai avvenuti) non è che li aiuti molto.
In questi giorni Lucignolo mi ricorda quel predicatore americano che, dopo lunghi calcoli, ha dedotto dalla Bibbia la data esatta della fine del mondo.
Per tre volte.
E nessuna delle tre volte la fine del mondo si è verificata (o almeno, io non me ne sono accorto ).
E cosa pensate che stia facendo?
Nuovi calcoli per stabilire una nuova data.
Analogamente Lucignolo, visto che l'Apocalisse antiscalzi non si è ancora verificata, lancia nuove e terrificanti profezie sull'intolleranza futura che ci aspetta inesorabilmente.
Nel frattempo, insieme ad altri due amanti napoletani della pizza napoletana verace, ieri sono andato a provare, per la prima volta, una nuova (e ottima) pizzeria dalle parti di Piazza Re di Roma.
Mentre ci accomodavamo ai tavoli, la moglie del proprietario è andata dal marito e sottovoce (ma io ho un udito molto buono), un po' scandalizzata, gli ha detto: "Ma è scalzo!"
Il marito, che conosce bene il mitico art. 187, le ha risposto: "Sì, e allora?"
Poi, quando alla fine ha portato il conto aveva già capito, dai nostri discorsi a tavola, che eravamo degli esperti di pizza (ha captato che uno dei miei commensali conosce personalmente qualche nome mitico tra gli amanti della pizza, tipo Enzo Coccia, Franco Pepe e Gino Sorbillo) e già mi guardava con occhi diversi: uno di loro, un po' strano, ma uno di loro (nel senso della setta degli amanti della "Pizza Napoletana Verace D.O.C.").
Si vede che non l'hanno avvisata dell'imminente apocalisse.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Senti REI, questo post mi ha incuriosito ... per me, di discendenza lombardo-veneta, pizza è pizza, mentre ne parli come qui si parlerebbe di Brunello piuttosto che di Sassicaia. Sarei anche disposto a provare una pizza di tale alto livello venerdì sera ... si fa per dire, senza volr complicare la vita a nessuno ..
Quanto al nostro Flavio - Lucignolo, permettetemi di caxxeggiare un po' liberamente .... secondo me inconsciamente cerca la colpa e l'espiazione ... una forma di ricerca della catarsi attraverso lo scalzismo, forse. Già il Nickname "Lucignolo" è significativo: Lucignolo era un po' cattivo e un po' vittima e, alla fine, deve espiare, il monellaccio... forse lui, inconsciamente, considera lo scalzismo un peccato, una immorale concessione all' edonismo, al piacere puro dei sensi, in contrasto con la sua severa, direi savonaroliana, visione del mondo da scienziato quasi eremita ... va scalzo per espiare, ma, dato che gli piace, poi deve espiare l'andare scalzo ... un circolo vizioso dal quale è difficile uscire, specialmente se, nonostante anni di scalzismo, i suoi piedi ancora non sopportano i sampietrini romani
Spero proprio di averlo qui presto, per una espiatoria passeggiata toscana durante la quale cercherò di trasmettergli, subliminalmente, un po' della mia beata, inconsciente, berlusconiana e quindi maialesca visione del mondo Però, sarebbe ancora più bello se ci fossi anche tu, REI, per fare di questo episodio un momento catartico da ricordare per sempre e poter dire: quel giorno, sull 'Elsa, c'ero anche io ed ho udito cose che voi umani non potete immaginare.
Quanto al nostro Flavio - Lucignolo, permettetemi di caxxeggiare un po' liberamente .... secondo me inconsciamente cerca la colpa e l'espiazione ... una forma di ricerca della catarsi attraverso lo scalzismo, forse. Già il Nickname "Lucignolo" è significativo: Lucignolo era un po' cattivo e un po' vittima e, alla fine, deve espiare, il monellaccio... forse lui, inconsciamente, considera lo scalzismo un peccato, una immorale concessione all' edonismo, al piacere puro dei sensi, in contrasto con la sua severa, direi savonaroliana, visione del mondo da scienziato quasi eremita ... va scalzo per espiare, ma, dato che gli piace, poi deve espiare l'andare scalzo ... un circolo vizioso dal quale è difficile uscire, specialmente se, nonostante anni di scalzismo, i suoi piedi ancora non sopportano i sampietrini romani
Spero proprio di averlo qui presto, per una espiatoria passeggiata toscana durante la quale cercherò di trasmettergli, subliminalmente, un po' della mia beata, inconsciente, berlusconiana e quindi maialesca visione del mondo Però, sarebbe ancora più bello se ci fossi anche tu, REI, per fare di questo episodio un momento catartico da ricordare per sempre e poter dire: quel giorno, sull 'Elsa, c'ero anche io ed ho udito cose che voi umani non potete immaginare.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Già, perchè ?
PS: oggi è venerdì e da un anno a questa parte ho adottato l'usanza che, il venerdì, vado al lavoro senza calze, con i miei zoccoli mefisto, con gran divertimento dei miei giovani e conformistici collaboratori.
La nostra attività si trova in un bosco, non lontano da San Gimignano (altra bella meta per passeggiate catartiche su sampietrini) e per mangiare devo spostarmi almeno di 7 km. Oggi sono andato ad un punto di ristoro mobile (leggasi porchettaro) sulla via Volterran, che mi conosce da tempo e ho lasciato gli zoccoli in macchina.
I miei piedi nudi non sono passati inosservati ed ho chiacchierato amabilmente con un gruppo di soccorritori volontari della Misericordia locale e con una coppia di turisti australiani.
Insomma: i piedi nudi sono un eccellente veicolo di contatti, rimorchi e chiacchierate casuali. Molto meglio del classico canino, dato che non li devi nemmeno portare a fare la pipì.
La nostra attività si trova in un bosco, non lontano da San Gimignano (altra bella meta per passeggiate catartiche su sampietrini) e per mangiare devo spostarmi almeno di 7 km. Oggi sono andato ad un punto di ristoro mobile (leggasi porchettaro) sulla via Volterran, che mi conosce da tempo e ho lasciato gli zoccoli in macchina.
I miei piedi nudi non sono passati inosservati ed ho chiacchierato amabilmente con un gruppo di soccorritori volontari della Misericordia locale e con una coppia di turisti australiani.
Insomma: i piedi nudi sono un eccellente veicolo di contatti, rimorchi e chiacchierate casuali. Molto meglio del classico canino, dato che non li devi nemmeno portare a fare la pipì.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Già, perchè ?
Sei troppo divertente: allo spirito della romanità nativa, hai aggiunto quello del toscanaccio irriverente! Noi siamo usciti sostanzialmente indenni dai terribili sampietrini romani, anche dopo svariati chilometri.Elan ha scritto:Senti REI, questo post mi ha incuriosito ... per me, di discendenza lombardo-veneta, pizza è pizza, mentre ne parli come qui si parlerebbe di Brunello piuttosto che di Sassicaia. Sarei anche disposto a provare una pizza di tale alto livello venerdì sera ... si fa per dire, senza volr complicare la vita a nessuno ..
Quanto al nostro Flavio - Lucignolo, permettetemi di caxxeggiare un po' liberamente .... secondo me inconsciamente cerca la colpa e l'espiazione ... una forma di ricerca della catarsi attraverso lo scalzismo, forse. Già il Nickname "Lucignolo" è significativo: Lucignolo era un po' cattivo e un po' vittima e, alla fine, deve espiare, il monellaccio... forse lui, inconsciamente, considera lo scalzismo un peccato, una immorale concessione all' edonismo, al piacere puro dei sensi, in contrasto con la sua severa, direi savonaroliana, visione del mondo da scienziato quasi eremita ... va scalzo per espiare, ma, dato che gli piace, poi deve espiare l'andare scalzo ... un circolo vizioso dal quale è difficile uscire, specialmente se, nonostante anni di scalzismo, i suoi piedi ancora non sopportano i sampietrini romani
Spero proprio di averlo qui presto, per una espiatoria passeggiata toscana durante la quale cercherò di trasmettergli, subliminalmente, un po' della mia beata, inconsciente, berlusconiana e quindi maialesca visione del mondo Però, sarebbe ancora più bello se ci fossi anche tu, REI, per fare di questo episodio un momento catartico da ricordare per sempre e poter dire: quel giorno, sull 'Elsa, c'ero anche io ed ho udito cose che voi umani non potete immaginare.
Ciao, Gianc.
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Già, perchè ?
Devo ammettere che queste interminbili diatribe tra Rei e Lucignolo, oltrechè divertirmi, mi fanno ricordare una sit-com del passato, Casa Vianello.
Ora non sta a me sicuramente stabilire chi sia Raimondo e chi Sandra, non vorrei mai aprire un' altra discussione sugli orientamenti sessuali, ci mancherebbe solo questo!
Così come erano divertenti loro lo siete anche voi
Siete più unici che rari per l' inossidabile costanza che avete nel sostenere ognuno le proprie ragioni, io non avrei nemmeno un decimo di questa costanza e tenacia.
Io e Marco 53 siamo stati sbattuti fuori nel 2012 dallo stand della SEAT al Salone dell' Auto di Ginevra, (episodio già raccontato sul forum), nessuno dei 2 s'è neanche lontanamente sognato di controbattere, per giunta in francese.
Prima che Rei mi risponda al tal proposito devo dire che non mi sono sentito sminuito, sto bene lo stesso, e dalla risposta fornita sul forum da Marco si può dedurre che valga anche per lui.
Una mia personale considerazione: la Verità nessuno l' ha in tasca, in questo mondo non esistono cose tutte bianche o tutte nere, ma solo con diverse sfumature di grigio più o meno intenso, credo che sia del tutto inutile intestardirsi fino alla consunzione su una posizione, quale essa sia.
Saluti concilianti
Valerio
Ora non sta a me sicuramente stabilire chi sia Raimondo e chi Sandra, non vorrei mai aprire un' altra discussione sugli orientamenti sessuali, ci mancherebbe solo questo!
Così come erano divertenti loro lo siete anche voi
Siete più unici che rari per l' inossidabile costanza che avete nel sostenere ognuno le proprie ragioni, io non avrei nemmeno un decimo di questa costanza e tenacia.
Io e Marco 53 siamo stati sbattuti fuori nel 2012 dallo stand della SEAT al Salone dell' Auto di Ginevra, (episodio già raccontato sul forum), nessuno dei 2 s'è neanche lontanamente sognato di controbattere, per giunta in francese.
Prima che Rei mi risponda al tal proposito devo dire che non mi sono sentito sminuito, sto bene lo stesso, e dalla risposta fornita sul forum da Marco si può dedurre che valga anche per lui.
Una mia personale considerazione: la Verità nessuno l' ha in tasca, in questo mondo non esistono cose tutte bianche o tutte nere, ma solo con diverse sfumature di grigio più o meno intenso, credo che sia del tutto inutile intestardirsi fino alla consunzione su una posizione, quale essa sia.
Saluti concilianti
Valerio
tarzone- past President del Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 348
Età : 68
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: Già, perchè ?
Sabato a pranzo; venerdì sera andiamo al libanese.Elan ha scritto:Senti REI, questo post mi ha incuriosito ... per me, di discendenza lombardo-veneta, pizza è pizza, mentre ne parli come qui si parlerebbe di Brunello piuttosto che di Sassicaia. Sarei anche disposto a provare una pizza di tale alto livello venerdì sera ... si fa per dire, senza volr complicare la vita a nessuno ..
Ci sono due scuole di pizza, quella napoletana e quella "romana" diffusa da Roma in su. La prima è morbida, dall'impasto più spesso e con un cornicione spesso e flessibile. L'altra è più sottile e croccante.
Per i napoletani non è neanche pizza, ma una focaccia che usurpa il nome di pizza.
Da buon nordico ho dovuto aspettare anni per assaggiare la vera pizza napoletana, anche se mia madre, mantovana purosangue, sosteneva sempre di essere d'accordo con i napoletani e sospirava della mancanza di vera pizza napoletana dalle mie parti.
Per fortuna ho potuto recuperare, fino al clamoroso colpo di fortuna di partecipare ad una degustazione di pizze preparate dai quattro maestri indiscussi di Napoli e dintorni: Enzo Coccia de La Notizia, Attilio Bachetti della pizzeria Attilio, Gino Sorbillo della omonima pizzeria e Franco Pepe della pizzeria Pepe di Caiazzo, mentre fuori, chi non era riuscito ad entrare offriva cifre spropositate per farsi cedere l'invito.
E comunque, se andremo da "O' Sole e Napule" (un nome scelto per mantenere il mistero sulle origini dei piatti serviti ) capirai la differenza.
Intanto leggiti la recensione:
http://www.puntarellarossa.it/2013/04/19/roma-raddoppia-o-sole-e-napule-la-pizza-napoletana-che-non-delude-e-costa-poco/#more-36756
ed ignora i commenti che puzzano di falsi scritti da concorrenti invidiosi.
Ultima modifica di Rei il Ven Mag 17 2013, 16:46 - modificato 3 volte.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Parliamone in pizzeria.Elan ha scritto:Spero proprio di averlo qui presto, per una espiatoria passeggiata toscana durante la quale cercherò di trasmettergli, subliminalmente, un po' della mia beata, inconsciente, berlusconiana e quindi maialesca visione del mondo Però, sarebbe ancora più bello se ci fossi anche tu, REI, per fare di questo episodio un momento catartico da ricordare per sempre e poter dire: quel giorno, sull 'Elsa, c'ero anche io ed ho udito cose che voi umani non potete immaginare.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Nel 99% dei casi, quando si ha ragione, ci si può far valere e spuntarla.tarzone ha scritto:Prima che Rei mi risponda al tal proposito devo dire che non mi sono sentito sminuito, sto bene lo stesso, e dalla risposta fornita sul forum da Marco si può dedurre che valga anche per lui.
Ma c'è un misero 1% (100%, per qualcuno) in cui, anche con tutta la buona volontà, non si riesce a spuntarla.
Pazienza, l'importante è, come dici tu, stare bene con se stesso...
e non farsi mettere i piedi in testa nel rimanente 99%.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Già, perchè ?
Non dire sciocchezze, per favore.Rei ha scritto:.....i divieti che tu preconizzi da anni stanno solo nella tua fantasia e non trovo giusto che tu, con i tuoi discorsi fuorvianti e paranoici, crei problemi e cerchi di bloccare il percorso di persone che stanno iniziando ora con lo scalzismo e devono già combattere contro i loro freni interiori senza trovarsi la strada sbarrata dalle tue fantasie paranoiche.
Non ti permetto di dire che creo problemi, visto che ho sempre incoraggiato ad andare avanti e mi sembra di fare fatti e non solo chiacchiere.
Però vedo che continui a non comprendere che una cosa è il piacere di andare scalzi ed il perseverare nel farlo in barba a quanto ne pensa molta (ma molta) gente, altra cosa è continuare a far finta che certi pregiudizi non esistano e che gli ostacoli siano tutti una passeggiata.
Va bene, vuoi la ragione? Te la do, basta che la pianti di rompermi le scatole.
Non ho bisogno di litigare col guardiano del museo, col gestore del cinematografo o del ristorante che non sanno nemmeno da dove vengo, perciò vado scalzo ovunque, salvo che nei locali pubblici.
Di spazio ce n'è tanto e non ho bisogno di fare il Don Chosciotte dove andare a piedi nudi non è più un piacere, ma uno stress.
Non la pensi così? Va bene, ma non mi rompere e non mi attribuire malattie psichiatriche che richiedono capacità diagnostiche al di la della tua comprensione e della tua preparazione.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
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