Perché andare a piedi nudi è il nuovo status symbol

Non lo dico io, lo dice "The Telegraph":

http://www.telegraph.co.uk/fashion/news/why-going-barefoot-has-become-the-new-status-symbol/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

Si parla anche della nuova serie BBC "Love, Nina" in cui la protagonista è una barefooter.
Per ora è andata in onda in Gran Bretagna, qui in Italia non si sa.

I puntata:



III puntata:

Mi sono visto la prima puntata di Love, Nina (sottotitolata in italiano).
Inizia inquadrando i suoi piedi nudi mentre cammina per una strada di Londra.
Poi mai, in nessun momento, qualcuno sembra trovare strano che Nina sia scalza, anche in strada, e chieda spiegazioni.
Viene considerato normale e quindi nessuno pare notarlo.
Nina non spiega mai, neppure agli spettatori, perché giri scalza. Viene dato per scontato. Lo fa e basta.
Solo nell'ultima scena, per consolare uno dei due bambini a cui fa da baby sitter che ha pestato una cacca, Nina sottolinea la cosa e dice:
"Mi capita sempre, e non uso le scarpe."

La serie è tratta da una storia vera, del 1980, diventata un libro autobiografico.
L'attrice protagonista ha incontrato più volte l'autrice del libro e si è lamentata con lei perché, avendo girato la serie in mesi freddi, si è spesso "congelata" i piedi andando in giro scalza.
Mancanza di abitudine, immagino.

In fondo all'articolo citato sopra c'è un sondaggio che chiede "Andresti a piedi nudi in pubblico?".

Tre risposte possibili:

1) Sì! Andrei in giro per oxford Street senza scarpe (per l'Italia sostituire Oxford Street con Via Montenapoleone et similia).
2) Solo in vacanza sulla spiaggia o su pavimenti molto puliti.
3) Assolutamente no - mi piacciono le scarpe.

Traduzione:
1) Sono una/o scalzista reale o potenziale.
2) Vorrei ma non posso. (vedi: https://natiscalzi.forumattivo.com/t2431-me-lo-dicono-in-tanti-signora)
3) Scalzo mai!

Risposte alle 8 (ora italiana) di oggi, domenica 29 maggio (732 votanti):



La prima considerazione è che gli scarpati ad oltranza sono SOLO il 16%, poco più di uno su sei (sei e una gamba? ).
L'esperienza di dodici anni di scalzismo mi insegna che di questo 16% solo una minoranza è intollerante verso lo scalzismo altrui, gli altri tengono le scarpe e lasciano fare.
Rimane un 84% che è favorevole, più o meno, allo scalzismo.
Questo 84% include il 51% di "vorrei ma non posso", uno su due, ma soprattutto quel 33%, una persona su tre!, che è scalzista reale o potenziale.

Ok, direte, questo riguarda la Gran Bretagna, loro sono più avanti…
Ok, dico io, ma anche se inseguiamo, la tendenza è quella.

In un giornale Austriaco (uno dei piú seri) oggi c'era un articolo simile
(per chi fosse interessato; putroppo è solo in tedesco: http://derstandard.at/2000037620528/Barfussgehen-Ein-Ganzkoerpertraining)

Citano tra l'altro un podologo ed un medico ortopeda i quali dicono di ricevere moltissime richieste di persone interessate a riguardo, e parlano di una vera e propria tendenza, sia in ambito ricreativo che sportivo.

Aggiornamento del sondaggio del Telegraph alle 19:45 del 30 maggio:

Votanti 958

1) Sì! Andrei in giro per oxford Street senza scarpe. 44%
2) Solo in vacanza sulla spiaggia o su pavimenti molto puliti. 42%
3) Assolutamente no - mi piacciono le scarpe. 14%

QUARANTAQUATTRO PER CENTO!
MAGGIORANZA!!!

Qualche anno fa sono stato a Londra qualche giorno in estate e non ho visto neppure uno scalzo.
Mi sa che tra il dire e il fare...
Se quello che dicono corrispondesse alla realtà avrei visto mezza Londra scalza...
In altre città del nord d'Europa in estate in pochi giorni ho visto una decina di persone scalze.
Speriamo che la serie televisiva venga trasmessa anche in Italia e che la cosa diventi non dico di moda ma almeno non così 'strana'.
Al momento nelle mie poche esperienze ho visto che pur non incontrando persone scalze la cosa viene vista con un certo stupore ma i più o se ne fregano di quello che uno fa oppure approva pur non facendolo di persona solo molto raramente manifesta apertamente disgusto.

GECO ha scritto:Qualche anno fa sono stato a Londra qualche giorno in estate e non ho visto neppure uno scalzo.
Mi sa che tra il dire e il fare...
Se quello che dicono corrispondesse alla realtà avrei visto mezza Londra scalza...
In altre città del nord d'Europa in estate in pochi giorni ho visto una decina di persone scalze.
Speriamo che la serie televisiva venga trasmessa anche in Italia e che la cosa diventi non dico di moda ma almeno non così 'strana'.
Al momento nelle mie poche esperienze ho visto che pur non incontrando persone scalze la cosa viene vista con un certo stupore ma i più o se ne fregano di quello che uno fa oppure approva pur non facendolo di persona solo molto raramente manifesta apertamente disgusto.

A mio modesto parere, almeno in Europa non penso esistano paesi più o meno barefoot-friendly di altri.
Nelle società occidentali del cosiddetto "benessere" vedere una persona senza scarpe credo susciti comunque un certo stupore.
Come la cosa viene poi percepita (se positivamente, negativamente o in modo neutrale) ed elaborata dipende da vari fattori socio-culturali caratteristici dello specifico Paese.

Ad esempio in un Paese dove si bada eccessivamente all'esteriorità, la gente è fissata con l'igiene e per di più è poco propensa ad accettare la diversità e a farsi gli affari propri (come guarda caso l'Italia) vedere una persona scalza verrà percepito con sdegno.
Dove invece la gente ha una mentalità più pragmatica e aperta o semplicemente più propensa a farsi gli affari propri o (già che ci siamo) è più attenta al benessere fisico e mentale la percezione di uno scalzo sarà del tutto diversa.

La morale è semplicissima: ovunque siamo, se ci piace andare scalzi facciamolo e basta senza curarci di cosa la gente pensa o dice!

Si ma tu capirai bene che se a Milano vedo un barefooter ogni 10 anni mentre a Copenaghen ne ho contati 10 in 4 giorni una differenza c'è.
Come li ho visti io li hanno visti anche chi vive li. Se, almeno nella bella stagione, uno vedesse uno scalzo ogni tanto la cosa sarebbe assimilata e non sarebbe più una cosa tanto straordinaria (da far sgranare gli occhi) posto che anche la sono una netta minoranza.
Concordo comunque che se uno se la sente di andare scalzo è bene farlo senza farsi troppi problemi.

Rei ha scritto:Mi sono visto la prima puntata di Love, Nina (sottotitolata in italiano).
Inizia inquadrando i suoi piedi nudi mentre cammina per una strada di Londra.
Poi mai, in nessun momento, qualcuno sembra trovare strano che Nina sia scalza, anche in strada, e chieda spiegazioni.
Viene considerato normale e quindi nessuno pare notarlo.
Nina non spiega mai, neppure agli spettatori, perché giri scalza. Viene dato per scontato. Lo fa e basta.
Solo nell'ultima scena, per consolare uno dei due bambini a cui fa da baby sitter che ha pestato una cacca, Nina sottolinea la cosa e dice:
"Mi capita sempre, e non uso le scarpe."

La serie è tratta da una storia vera, del 1980, diventata un libro autobiografico.
L'attrice protagonista ha incontrato più volte l'autrice del libro e si è lamentata con lei perché, avendo girato la serie in mesi freddi, si è spesso "congelata" i piedi andando in giro scalza.
Mancanza di abitudine, immagino.

Ciao, sai se il libro è stato tradotto da noi? Sai dove posso trovare delle info sulla serie?

Come autore di fumetti mancato avevo creato un personaggio "simile" (fermo al soggetto). Vorrei "approfondire la storia"...

2Feet ha scritto:Ciao, sai se il libro è stato tradotto da noi?

No.

2Feet ha scritto:Sai dove posso trovare delle info sulla serie?

Googla "Love, Nina BBC"per la serie e "Nina Stibbe" per l'autrice.

Sottotitoli italiani: http://www.italiansubs.net/
Puntate originali: difficili da trovare, soprattutto la versione 720p.
Io ci riesco, ovviamente.

hadashi ha scritto:In un giornale Austriaco (uno dei piú seri) oggi c'era un articolo simile
(per chi fosse interessato; putroppo è solo in tedesco: http://derstandard.at/2000037620528/Barfussgehen-Ein-Ganzkoerpertraining)

Citano tra l'altro un podologo ed un medico ortopeda i quali dicono di ricevere moltissime richieste di persone interessate a riguardo, e parlano di una vera e propria tendenza, sia in ambito ricreativo che sportivo.

Grazie mille Hadashi per la segnalazione.

Per chi non parla tedesco, qui c'è la traduzione in italiano.

Andrea

E' così tanto il nuovo status symbol che è sempre più vietato, nelle business lounge aeroportuali, accedere a piedi nudi.
E non per sentito dire. mi è successo l'altro giorno a Francoforte.
Il bello è che poi, una volta dentro, puoi anche andare in giro col pacco al vento, e nessuno si sognerebbe mai di venirti a rompere le palle; ma devi entrare con le scarpe.
Ed è stata la seconda volta; ma la prima diedi la colpa al posto dov'ero ed ai costumi del luogo magari diversi dai ns.
E' anche vero che mi capita di rado di presentarmi già scalzo; spesso però sono entrato vestito di tutto punto, e una volta fatta una doccia, ho soggiornato e sono uscito direttamente senza scarpe.
Il mondo del grande o piccolo schermo (con tutti gli attorucoli che lo compongono, e che vengono osannati come vip) è ben diverso dalla realtà.
E comunque, gioire perché essere scalzo dovrebbe essere il nuovo status symbol sinceramente mi sembra un po' triste.
Gioisco molto di più nel trovare il modo di essere a mio agio con me stesso, con la mia "individualità scalza", raffrontandomi anche con gli ostacoli che quotidianamente ho affrontato per questo, e che quotidianamente affronterò, e che mi hanno aiutato ad avere una diversa consapevolezza di tutta la mia persona.
e poco importa se il dress-code richiesto in un determinato ambiente mi impone di ricalzarmi; al limite arrivo anche a capirlo. Questi episodi fanno parte, secondo me, non di una castrazione sociale, ma di quei compromessi che, proprio perchè membri di una comunità, a volte siamo costretti ad accettare. Una volta che lo sai, o ti adegui, o non ci vai.
Se mi fossi presentato con le scarpe, ma vestito da rapper di periferia, con tanto di pantaloni con cavallo alle caviglie, non mi avrebbero fatto entrare ugualmente. E avrebbero fatto pure bene.

young_barefooter ha scritto:
Nelle società occidentali del cosiddetto "benessere" vedere una persona senza scarpe credo susciti comunque un certo stupore.

E, a mio avviso, è più che normale. Ci stupiamo per dei capelli colorati (da ragazzetto, mi stupivo per i primi orecchini agli orecchi dei ragazzi), per dei vestiti eccentrici (ok, io sono il primo ad avere istinti omicidi per i calzoni con i risvoltini), per dei comportamenti particolari, seppur leciti.
Perché non dovremmo farlo per uno scalzo?

young_barefooter ha scritto:
Ad esempio in un Paese dove si bada eccessivamente all'esteriorità, la gente è fissata con l'igiene e per di più è poco propensa ad accettare la diversità e a farsi gli affari propri (come guarda caso l'Italia) vedere una persona scalza verrà percepito con sdegno.

Per me è giusto il primo pezzo della frase. Lascia perdere l'igiene. Molte persone non sanno neanche cosa sia.
Il problema è l'esteriorità. hai una scarpa di marca? sei un figo. sei scalzo? sei un pellegrino. E' questo il pensiero di chi bada all'apparenza. Ok, let them go. qual'è il problema? son cazzi loro.

young_barefooter ha scritto:
La morale è semplicissima: ovunque siamo, se ci piace andare scalzi facciamolo e basta senza curarci di cosa la gente pensa o dice!

Bravo. Non so quanti anni ci hai messo a capirlo. io ca 35. un'era. ma come si dice, meglio tardi che mai.

Arky ha scritto:
Il problema è l'esteriorità. hai una scarpa di marca? sei un figo. sei scalzo? sei un pellegrino. E' questo il pensiero di chi bada all'apparenza.

Esser preso per un pellegrino si potrebbe pure fare, è l'esser preso per uno svitato o uno strano che dà fastidio.

cyberteam ha scritto:

Arky ha scritto:
Il problema è l'esteriorità. hai una scarpa di marca? sei un figo. sei scalzo? sei un pellegrino. E' questo il pensiero di chi bada all'apparenza.

Esser preso per un pellegrino si potrebbe pure fare, è l'esser preso per uno svitato o uno strano che dà fastidio.

Non ti curar di lor ma guarda e passa........
Che poi è meglio essere strano che uno normale ,che poi ,magari , massacra la famiglia a colpi di machete.
Ed i vicini di casa diranno,intervistati alla tv : era una persona così mite ,così NORMALE............eheheheh.

Arky ha scritto:
E' così tanto il nuovo status symbol che è sempre più vietato, nelle business lounge aeroportuali, accedere a piedi nudi.
E non per sentito dire. mi è successo l'altro giorno a Francoforte.

Allora gli mandiamo Justin Bieber (o il marito di Julia Roberts) ;-)

Arky ha scritto:E' così tanto il nuovo status symbol che è sempre più vietato, nelle business lounge aeroportuali, accedere a piedi nudi.
E non per sentito dire. mi è successo l'altro giorno a Francoforte.

Per l'esattezza CHI ti ha bloccato?
Un dipendente troppo zelante che ignora la politica tollerante dei suoi capi oppure c'è un ordine preciso dall'alto?
Informati.
Nel secondo caso credo ci sia poco da fare, nel primo, volendo, c'è molto da divertirsi.

Tranquillo,
sono ben informato.
Si tratta di politiche aziendali (delle compagnie aeree o degli stessi aeroporti), assolutamente non opinabili.
C'è da fare una premessa; i dettami sul dress code per le lounges sono cambiati nel corso degli anni. A volte sono migliorati, altre no.
Anni fa (non tantissimi) in molte non entravi in pantaloncini e t-shirt. Minimo camicia e pantaloni lunghi (per la donna son sempre stati più permissivi).
Ora la situazione è cambiata, e molte sono diventate più tolleranti, ammettendo bermuda e magliette, ma che non siano sporchi o logori.
Per alcune compagnie ci sono veri e propri diktat (t-shirt, piedi scalzi, ecc) ma tutte si riservano il diritto di non ammettere qualcuno nella propria lounge sulla base della valutazione fatta dal personale di turno, per non offendere la sensibilità altrui (al limite una donna potrebbe essere invitata a coprirsi le spalle se un ospite di religione musulmana lo richiedesse).
Si tratta sempre di buon senso..
E' labile e molto soggettivo? può darsi, ma quando diventi membro devi accettarlo.

Probabilmente c'entra anche il fatto che compagnie aeree hanno clienti da tutti i paesi del mondo, e per alcuni (che ci piaccio o no) i piedi nudi sono considerati offensivi.
Queste regole nascono anche dal tentativo di trovare un compromesso tra la libertà individuale e la sensibilità di altri; in qualche modo devono cercare di soddisfare tutti, e sicuramente non è una cosa facile.

Appunto. E' quello che dicevo...e non solo riguardo ai piedi scalzi.
Potrebbero anche invitare una donna a coprirsi un po' di più le spalle, perché magari, un ospite non cattolico, potrebbe non gradire il suo abbigliamento.
E potrebbe succedere in qualsiasi parte del mondo. E con qualsiasi compagnia.

Spesso si vede questo:
"Customers must dress in keeping with good taste and in consideration of the Club atmosphere and its membership."
Che dice tutto, e niente.
A volte ti facilita.
Altre ti incula.
That's all.

cyberteam ha scritto:

Arky ha scritto:
Il problema è l'esteriorità. hai una scarpa di marca? sei un figo. sei scalzo? sei un pellegrino. E' questo il pensiero di chi bada all'apparenza.

Esser preso per un pellegrino si potrebbe pure fare, è l'esser preso per uno svitato o uno strano che dà fastidio.

Con pellegrino intendevo pezzente.
A me fa incazzare più questo; ma non tanto perché qualcuno può giudicarmi (me ne frego sinceramente), ma perché penso che al mondo d'oggi ancora si fanno distinzioni e catalogazioni spicciole in base a certe caratteristiche individuali.
Continuiamo a romperci le palle con la storia che siamo tutti uguali, ma nessun aspetto della ns socializzazione sembra confermarlo.
C'è una scissione ovunque: bianchi/neri/gialli - poveri/ricchi - playboy/ricchioni - scalzi/scarpati - mangiacadaveri/vegani - cristiani/infedeli - fascisti/comunisti - appleminchioni/windowstardoni e basta perché mi stufo.
Eccheccazzo.
Possibile che se mi presento scalzo l'impiegato in 2 sec stabilisce che sono: un povero bianco scalzo, probabilmente ricchione (un mega scopatore etero non perderebbe mai la sua virilità rinunciando alle scarpe), sicuramente comunista vegano (fa molto fricchettone con tendenze new-age) cristiano (ok, quello è facile, ho la fede al dito), e appleminchione (stavo telefonando, con l'iphone)???
Dai...siamo nel 2016...e io ho l'impressione che al di là del discorso contingente, la cosa valga per tanti aspetti della ns quotidianità.
Magari sbaglio. spero.

Arky ha scritto:

cyberteam ha scritto:

Arky ha scritto:
Il problema è l'esteriorità. hai una scarpa di marca? sei un figo. sei scalzo? sei un pellegrino. E' questo il pensiero di chi bada all'apparenza.

Esser preso per un pellegrino si potrebbe pure fare, è l'esser preso per uno svitato o uno strano che dà fastidio.

Con pellegrino intendevo pezzente.
A me fa incazzare più questo; ma non tanto perché qualcuno può giudicarmi (me ne frego sinceramente), ma perché penso che al mondo d'oggi ancora si fanno distinzioni e catalogazioni spicciole in base a certe caratteristiche individuali.
Continuiamo a romperci le palle con la storia che siamo tutti uguali, ma nessun aspetto della ns socializzazione sembra confermarlo.
C'è una scissione ovunque: bianchi/neri/gialli - poveri/ricchi - playboy/ricchioni - scalzi/scarpati - mangiacadaveri/vegani - cristiani/infedeli - fascisti/comunisti - appleminchioni/windowstardoni e basta perché mi stufo.
Eccheccazzo.
Possibile che se mi presento scalzo  l'impiegato in 2 sec stabilisce che sono: un povero bianco scalzo, probabilmente  ricchione (un mega scopatore etero non perderebbe mai la sua virilità rinunciando alle scarpe), sicuramente comunista vegano (fa molto fricchettone con tendenze new-age) cristiano (ok, quello è facile, ho la fede al dito), e appleminchione (stavo telefonando, con l'iphone)???
Dai...siamo nel 2016...e io ho l'impressione che al di là del discorso contingente, la cosa valga per tanti aspetti della ns quotidianità.
Magari sbaglio. spero.

Quoto tutto al massimo. Alla fine se vado scalzo, perchè qualcuno (tutti) deve sempre collegare la cosa a qualcosa d' altro ? Una collega mi dice : " Ma ti sei fatto abbindolare da qualche setta ? Oppure è la passione per l' India ? Ma qui siamo in Europa e scalzi non si va."
A parte che l' India dove andrò tra due settimane, è proprio il posto dove scalzo non vado perchè mi arrogo il diritto di scegliere cosa calpestare e cosa no, è la evidente prova che qui non si tratta di cultura (l' amica è un medico eccezionale, e se lo dico io è perchè è vero) ma di preconcetti. Ho l' impressione che la nostra società sia più " ingessata" che mai.
Brutta roba.

Definizione di "preconcetto": ...di idea, opinione o simile che la persona concepisce irrazionalmente, per partito preso, senza una verifica della sua esattezza o autenticità.
O anche: idea, opinione costituitasi senza validi elementi di giudizio o senza esperienza diretta... (De Mauro).
E la "normalità"? E' ciò che la Norma prevede, scritta o no. E la Norma può essere giusta o meno, comunque opinabile.
E' il concetto più astratto in assoluto.

Se nel secolo scorso fu proclamato che "la religione è l' oppio dei popoli", sicuramente in questo secolo, almeno per l' occidente il vero oppio dei popoli è la televisione.
Questo infernale aggeggio ha modificato culture, modo di pensare e atteggiamenti; del resto un politico ormai in declino ha sempre sostenuto che ciò che non appare in TV non esiste.
Aveva ragione (purtroppo)
Ringraziamo questo strumento di distrazione di massa se adesso veniamo catalogati come Arky ha ben descritto prima.

Saluti ex catodici (adesso ci sono i led)
Valerio