A caccia di divieti
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Andrea Grasselli
Marco53
Andrea77
ChiccoB
lucignolo
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A caccia di divieti
Navigando qua e la, in acque apparentemente tranquille, zacchete, mi sono incagliato in uno scoglio imprevisto.
L'articolo 25, comma 4 del regolamento di Polizia Municipale del Comure di Ciuffenna (Arezzo) recita testualmente così:
Questa non me l'aspettavo e si badi bene che la gravità del divieto sta nel fatto che qui non ci troviamo di fronte alla solita opinabile ordinanza comunale, bensì ad un articolo di Polizia Municipale.
Inoltre ci si riferisce, ma non potevamo aspettarci nulla di più illogico e discutibile, al concetto di decoro.
Insomma, via libera alle tette ed agli ombelichi al vento, ben vengano le minigonne pubiche, ma quegli sporchi, indecorosi piedi nudi proprio la gente elegante e danarosa, circolante nel centro storico (quanti mq. ?) non li vuole vedere.
Bene: che fare?
Nulla, naturalmente.
Non mi aspetto certo levate di scudi, in fin dei conti gli spazi sono tanti.
Si può andare scalzi in campagna, in montagna, in periferia, nel proprio giardino, nel proprio letto; la legge è legge e noi siamo tenuti a farcelo mettere in quel posto passivamente.
Se quel comma fosse abrogato potremmo gridare al miracolo e pensare che la gente ha più buon senso di quanto noi scalzi autolesionisti, timorosi e privi di amor proprio riteniamo.
Sono un esaltato e tutti gli altri illuminati dal simbolo della bilancia?
Può essere, ma mi piacerebbe vivere la mia vita senza qualcuno che mi calpesta le
Sarei anche disposto a rinunciare al sito, al club, agli incontri come, forse, giustamente qualcuno fa, ma alla mia libertà proprio non vorrei rinunciare.
Chi è davvero convinto delle proprie scelte non dovrebbe soppesare il vantaggio di essere iscritto ad un club, dovrebbe battersi per sostenere i diritti di un cittadino che paga le tasse, indipendentemente dal fatto che porti le scarpe o meno.
E al diavolo il decoro: ma sai che bello un solo perché porta un paio di scarpe puzzolenti?
Vi rendete conto di come siamo ridicoli di fronte al resto del mondo, in quanto Italiani, e di come il nostro margine di libertà si riduce sempre di più?
Ma noi, popolo di artisti e di poeti, abbiamo un'immagine da salvare: cravattina, scarpe alla moda e stivali d'estate: come le case, bel giardino, ante colorate, tendine immacolate e nel retro la m...a.
Però l'importante è che non si veda.
Va be', dai.
Dite pure che ero di cattivo umore e cercate di perdonare il mio sfogo, ma stare scalzo mi piace troppo e scendere a compromessi mi diventa sempre più difficile se non c'è un retroterra logico, fondato, incontestabile.
Moriremo, scompariremo, ci estingueremo se non mostreremo un minimo di convinzione e di aggressività.
Stiamo giocando con il nostro diritto di essere liberi, anche se siamo una minoranza, non scherziamo su questo.
E, per favore, non ubriachiamoci con facili trionfalismi.
Guardate lontano e sappiate prevenire ogni minaccia.
L'articolo 25, comma 4 del regolamento di Polizia Municipale del Comure di Ciuffenna (Arezzo) recita testualmente così:
Bel colpo!E' vietato circolare scalzi nel centro storico ovvero in esercizi commerciali, pubblici esercizi, chiese, musei, monumenti e simili ovunque si trovino.
Questa non me l'aspettavo e si badi bene che la gravità del divieto sta nel fatto che qui non ci troviamo di fronte alla solita opinabile ordinanza comunale, bensì ad un articolo di Polizia Municipale.
Inoltre ci si riferisce, ma non potevamo aspettarci nulla di più illogico e discutibile, al concetto di decoro.
Insomma, via libera alle tette ed agli ombelichi al vento, ben vengano le minigonne pubiche, ma quegli sporchi, indecorosi piedi nudi proprio la gente elegante e danarosa, circolante nel centro storico (quanti mq. ?) non li vuole vedere.
Bene: che fare?
Nulla, naturalmente.
Non mi aspetto certo levate di scudi, in fin dei conti gli spazi sono tanti.
Si può andare scalzi in campagna, in montagna, in periferia, nel proprio giardino, nel proprio letto; la legge è legge e noi siamo tenuti a farcelo mettere in quel posto passivamente.
Se quel comma fosse abrogato potremmo gridare al miracolo e pensare che la gente ha più buon senso di quanto noi scalzi autolesionisti, timorosi e privi di amor proprio riteniamo.
Sono un esaltato e tutti gli altri illuminati dal simbolo della bilancia?
Può essere, ma mi piacerebbe vivere la mia vita senza qualcuno che mi calpesta le
Sarei anche disposto a rinunciare al sito, al club, agli incontri come, forse, giustamente qualcuno fa, ma alla mia libertà proprio non vorrei rinunciare.
Chi è davvero convinto delle proprie scelte non dovrebbe soppesare il vantaggio di essere iscritto ad un club, dovrebbe battersi per sostenere i diritti di un cittadino che paga le tasse, indipendentemente dal fatto che porti le scarpe o meno.
E al diavolo il decoro: ma sai che bello un solo perché porta un paio di scarpe puzzolenti?
Vi rendete conto di come siamo ridicoli di fronte al resto del mondo, in quanto Italiani, e di come il nostro margine di libertà si riduce sempre di più?
Ma noi, popolo di artisti e di poeti, abbiamo un'immagine da salvare: cravattina, scarpe alla moda e stivali d'estate: come le case, bel giardino, ante colorate, tendine immacolate e nel retro la m...a.
Però l'importante è che non si veda.
Va be', dai.
Dite pure che ero di cattivo umore e cercate di perdonare il mio sfogo, ma stare scalzo mi piace troppo e scendere a compromessi mi diventa sempre più difficile se non c'è un retroterra logico, fondato, incontestabile.
Moriremo, scompariremo, ci estingueremo se non mostreremo un minimo di convinzione e di aggressività.
Stiamo giocando con il nostro diritto di essere liberi, anche se siamo una minoranza, non scherziamo su questo.
E, per favore, non ubriachiamoci con facili trionfalismi.
Guardate lontano e sappiate prevenire ogni minaccia.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Caro Flavio,comprendo benissimo il tuo sfogo! A me proprio pochi giorni fa,durante una della mia solite camminate scalzo,mi è stato gridato a gran voce:"METTITI LE SCARPE SFIGATO"!Tu un po' mi hai conosciuto,vuoi che non mi sia "PARTITO L'EMBOLO"?Ma siamo in Italia! IL barefooting non è conosciuto,e le persone,peggio ancora,pur di chiedere,LECITAMENTE il perchè di questa scelta,trovano più semplice apostrofare frasi come questa!!!Io comunque,continuo per la mia strada,anche se molte volte è in salita.... Chicco.lucignolo ha scritto:Navigando qua e la, in acque apparentemente tranquille, zacchete, mi sono incagliato in uno scoglio imprevisto.
L'articolo 25, comma 4 del regolamento di Polizia Municipale del Comure di Ciuffenna (Arezzo) recita testualmente così:Bel colpo!E' vietato circolare scalzi nel centro storico ovvero in esercizi commerciali, pubblici esercizi, chiese, musei, monumenti e simili ovunque si trovino.
Questa non me l'aspettavo e si badi bene che la gravità del divieto sta nel fatto che qui non ci troviamo di fronte alla solita opinabile ordinanza comunale, bensì ad un articolo di Polizia Municipale.
Inoltre ci si riferisce, ma non potevamo aspettarci nulla di più illogico e discutibile, al concetto di decoro.
Insomma, via libera alle tette ed agli ombelichi al vento, ben vengano le minigonne pubiche, ma quegli sporchi, indecorosi piedi nudi proprio la gente elegante e danarosa, circolante nel centro storico (quanti mq. ?) non li vuole vedere.
Bene: che fare?
Nulla, naturalmente.
Non mi aspetto certo levate di scudi, in fin dei conti gli spazi sono tanti.
Si può andare scalzi in campagna, in montagna, in periferia, nel proprio giardino, nel proprio letto; la legge è legge e noi siamo tenuti a farcelo mettere in quel posto passivamente.
Se quel comma fosse abrogato potremmo gridare al miracolo e pensare che la gente ha più buon senso di quanto noi scalzi autolesionisti, timorosi e privi di amor proprio riteniamo.
Sono un esaltato e tutti gli altri illuminati dal simbolo della bilancia?
Può essere, ma mi piacerebbe vivere la mia vita senza qualcuno che mi calpesta le
Sarei anche disposto a rinunciare al sito, al club, agli incontri come, forse, giustamente qualcuno fa, ma alla mia libertà proprio non vorrei rinunciare.
Chi è davvero convinto delle proprie scelte non dovrebbe soppesare il vantaggio di essere iscritto ad un club, dovrebbe battersi per sostenere i diritti di un cittadino che paga le tasse, indipendentemente dal fatto che porti le scarpe o meno.
E al diavolo il decoro: ma sai che bello un solo perché porta un paio di scarpe puzzolenti?
Vi rendete conto di come siamo ridicoli di fronte al resto del mondo, in quanto Italiani, e di come il nostro margine di libertà si riduce sempre di più?
Ma noi, popolo di artisti e di poeti, abbiamo un'immagine da salvare: cravattina, scarpe alla moda e stivali d'estate: come le case, bel giardino, ante colorate, tendine immacolate e nel retro la m...a.
Però l'importante è che non si veda.
Va be', dai.
Dite pure che ero di cattivo umore e cercate di perdonare il mio sfogo, ma stare scalzo mi piace troppo e scendere a compromessi mi diventa sempre più difficile se non c'è un retroterra logico, fondato, incontestabile.
Moriremo, scompariremo, ci estingueremo se non mostreremo un minimo di convinzione e di aggressività.
Stiamo giocando con il nostro diritto di essere liberi, anche se siamo una minoranza, non scherziamo su questo.
E, per favore, non ubriachiamoci con facili trionfalismi.
Guardate lontano e sappiate prevenire ogni minaccia.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: A caccia di divieti
E noi troviamo più semplice continuare a correre negli angoli bui ogni volta che qualcuno ci punta la luce addosso e con questo atteggiamento non contribuiamo a farci conoscere.federicob ha scritto:IL barefooting non è conosciuto,e le persone,peggio ancora,pur di chiedere,LECITAMENTE il perchè di questa scelta,trovano più semplice apostrofare frasi come questa!!!
Inoltre siamo più facilmente disposti ad accendere le micce su più presunte che reali incompatibilità di carattere, piuttosto che mettere a fuoco interessi comuni.
È la premessa che non funziona: forse non sbaglia chi ci definisce degli sfigati.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Capisco il tuo ragionamento di principio. So che ti inc... nuovamente x quello che sto x dire.
Vorrei fare alcune considerazioni:
1) Ciuffenna (Arezzo). E chi lo ha mai sentito prima? Ma chi di noi andrà mai in questo paesello?
2) Non farti il sangue amaro c'è ben altro da incazzarsi. La libertà è in pericolo? E' vero ma sicuramente non x questo divieto. Ci sono cose ben + grosse di queste. Scusate se esco di tema e apro un ginepraio ma in Italia non possiamo neppure decidere come morire guarda lo schifo di legge che stanno facendo sul testamento biologico.
Scusa Flavio ma se proprio devo andare in piazza vado x questo. C'è gente che perde il posto di lavoro e nessuno fa nulla. L'Italia fa schifo x questo non x il divieto, sbagliato, che tu hai trovato con il lanternino.
In Francia si sono svegliati e i lavoratori/disoccupati sequestrano x protesta i mega dirigenti che c'hanno portato alla rovina e che navigano nell'oro! Questo mi fa incazz. Iniziamo a pensare aqueste cose e poi penseremo al resto.
3) sarei poi curioso di capire quandi saranno mai le persone che girano (o giravano) scalzi in quel c... di paese?
Come mai gli è passato x la testa di fare un simile divieto? Sai bene che uno non fa un divieto se prima nn c'è qualcuno che fa una certa cosa. Se nessuno è mai andato in giro scalzo x il paese nn si sarebbero neppure posti il problema. Per capirci il sindaco di Milano nn avrebbe alcuna ragione x fare un simile divieto visto che in pratica di gente che cammina scalza x Milano non se ne vede l'ombra.
Ciao
Andrea
Vorrei fare alcune considerazioni:
1) Ciuffenna (Arezzo). E chi lo ha mai sentito prima? Ma chi di noi andrà mai in questo paesello?
2) Non farti il sangue amaro c'è ben altro da incazzarsi. La libertà è in pericolo? E' vero ma sicuramente non x questo divieto. Ci sono cose ben + grosse di queste. Scusate se esco di tema e apro un ginepraio ma in Italia non possiamo neppure decidere come morire guarda lo schifo di legge che stanno facendo sul testamento biologico.
Scusa Flavio ma se proprio devo andare in piazza vado x questo. C'è gente che perde il posto di lavoro e nessuno fa nulla. L'Italia fa schifo x questo non x il divieto, sbagliato, che tu hai trovato con il lanternino.
In Francia si sono svegliati e i lavoratori/disoccupati sequestrano x protesta i mega dirigenti che c'hanno portato alla rovina e che navigano nell'oro! Questo mi fa incazz. Iniziamo a pensare aqueste cose e poi penseremo al resto.
3) sarei poi curioso di capire quandi saranno mai le persone che girano (o giravano) scalzi in quel c... di paese?
Come mai gli è passato x la testa di fare un simile divieto? Sai bene che uno non fa un divieto se prima nn c'è qualcuno che fa una certa cosa. Se nessuno è mai andato in giro scalzo x il paese nn si sarebbero neppure posti il problema. Per capirci il sindaco di Milano nn avrebbe alcuna ragione x fare un simile divieto visto che in pratica di gente che cammina scalza x Milano non se ne vede l'ombra.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Mah,per quello che mi riguarda,non mi ritengo uno sfigato nell'andare scalzo in un luogo pubblico,ne tantomeno se a dirmelo è un passante qualunque.Ogni cosa,si sa,ha un suo prezzo,e per citare un detto popolare,"ogni testa è una repubblica".Alla gente,non si può tappare la bocca.Quando a Settembre dell'anno scorso ho iniziato questa esperienza,ho più volte detto che avrei dovuto mettere in conto anche i numerosi dissensi delle persone che non condividevano il mio modo di agire,e che mi sarei preso le mie responsabilità circa le mie azioni:così è stato.Posso dire che arrivato ad oggi,molti di quelli che mi conoscono hanno capito che il mio andare scalzo, è stato un motivo valido soprattutto per stimolare un benessere fisico. Altri,ancora,a tutt'oggi,non condividono la mia scelta:problemi loro!Personalmente,ho fatto i miei bilanci,ho provato le diverse esperienze:andare scalzo per città,negozi.Nella vita,si passano diversi stadi,si riflette,si pondera,si valuta.Cosa ho tratto dal barefooting? 1:tanta salute. 2 piacere unico nello stare in una condizione che sento naturale. 3 provare a pormi tra la gente in una condizione (passatemi il termine) che sino a poco tempo fa,neanche mi sognavo di realizzare (non avrei certo pensato di essere capace di andare scalzo in mezzo alla gente).Quest'ultima fase,non sempre riesco a superarla,dovrò lavorarci ancora molto.Tuttavia,decido molto serenamente:per esempio, se mi va di uscire scalzo,bene, se non mi va,esco in infradito.Sono felicissimo di avere scoperto il barefooting,e come ripeto,ne sto scoprendo giorno per giorno gli effetti benefici. Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: A caccia di divieti
Dunque, delle cose più grosse non apro post sul sito dei Nati Scalzi.Andrea77 ha scritto:Non farti il sangue amaro c'è ben altro da incazzarsi. La libertà è in pericolo? E' vero ma sicuramente non x questo divieto. Ci sono cose ben + grosse di queste.
Scusa Flavio ma se proprio devo andare in piazza vado x questo.
Qui si parla di piedi nudi.
Se partiamo dal presupposto che il mondo è pieno di grossi problemi, allora chiudiamo il sito, mettiamoci un bel paio di scarpe e andiamo a protestare altrove e se ho voglia di scendere in piazza, scusami, non ho bisogno di parlarne su questo forum.
Ed allora di forum, di tavole rotonde, quadrate, rettangolari bisognerebbe chiuderne a migliaia.
Senza contare che non avrebbe nemmeno senso farsi tanti problemi se non si riesce ad arrivare alla fine del mese, perché tanto ci sono problemi ben più grandi, ce n'é sempre uno più grande.
Un'altra cosa che non mi è chiara è se fai finta di non capire o se non capisci davvero ed entrambe le cose mi preoccupano.Andrea77 ha scritto:sarei poi curioso di capire quandi saranno mai le persone che girano (o giravano) scalzi in quel c... di paese?
Come mai gli è passato x la testa di fare un simile divieto? Sai bene che uno non fa un divieto se prima nn c'è qualcuno che fa una certa cosa. Se nessuno è mai andato in giro scalzo x il paese nn si sarebbero neppure posti il problema. Per capirci il sindaco di Milano nn avrebbe alcuna ragione x fare un simile divieto visto che in pratica di gente che cammina scalza x Milano non se ne vede l'ombra.
Il problema è proprio quello che tu vai sottolineando.
In quel paese (c.a. 6000 abitanti, neanche poi così piccolo) il divieto è nato, evidentemente, da una reazione ad un fatto ben preciso.
È lapalissiano che, ad esempio, non vengono fatti divieti di sosta se nessuno va in giro con mezzi meccanici, ma fin qui ci arrivavamo tutti.
Certi focolai vanno interpretati come segnali pericolosi, senza contare che in Veneto stanno nascendo come i funghi regolamenti fra i più assurdi in Europa in difesa del decoro.
Ebbene, per te andare a piedi nudi è poco importante, viene prima la montagna, per me è esattamente il contrario.
Questione di priorità.
Trattandosi del sito dei Nati Scalzi espongo quelle che sono le mie perplessità in argomento; qui (e soltanto qui) nonmenepoffregàddemeno dei problemi del mondo.
Sarò piccolo piccolo (e scalzo), ma mi voglio fermare a questo misero livello.
I sociologhi (sempre con lo stomaco pieno ed i piedi caldi) li lascio fare a chi è più bravo di me.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Sono cose troppo belle per accettare di perderle, non trovi?federicob ha scritto:Cosa ho tratto dal barefooting? 1:tanta salute. 2 piacere unico nello stare in una condizione che sento naturale. 3 provare a pormi tra la gente in una condizione (passatemi il termine) che sino a poco tempo fa,neanche mi sognavo di realizzare (non avrei certo pensato di essere capace di andare scalzo in mezzo alla gente).
Ecco, appunto: se ti va, non se ti viene proibito.federicob ha scritto:....se mi va di uscire scalzo,bene, se non mi va,esco in infradito.
Non serve che ti spieghi la differenza.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Concordo con te Flavio. Andrea forse è un po' giovane e pensa che si possa rimediare ai problemi del mondo con le proteste tipo Francia che non portano a nulla. Però dovrebbe considerare che queste cose nascono proprio dai piccoli divieti. Un piccolo divieto quì, uno là, poi sempre più assurdi e ravvicinati: alla fine si arriva a entrare nella tua sfera personale e diminuirti la già bassa qualità della vita che si percepisce in Italia. Per andare dal dentista all'impegato pubblico che non trova possibilità di avere appuntamento dopo l'orario di lavoro non basta più la giustificazione del dentista medico curante per la cosiddetta mutua ad ore. L'esimio ministro Bru ta ora pretende che il cittadino suddito impiegato dell'amministrazione debba andare a farla convalidare dal proprio medico curante della mutua, in modo da perderci altre ore del tuo tempo e rottura di . E tutto questo col beneplacito di sindacati che zitti zitti non hanno mosso un dito, dopo aver urlato tanto per far riassumere i veri fannulloni...
Togli questo, obbliga a quello, vieta quell'altro e cominciando dalle piccole cose poi si arriva alle grandi. E' questo il vero pericolo. Perché la gente sottovaluta gli interventi piccoli, che sembrano non interessare la propria sfera personale (ma quella di altri sì)... Quando poi arrivano cose peggiori sei già ingabbiato.
Comunque grazie per la segnalazione. Io a Ciufecca o come diavolo si chiami quel paese imbecille non ci andrò mai. Preferisco Appenzell, dove puoi andare in chiesa, in banca, al ristorante ecc ecc ecc scalzo e sei sempre il benvenuto...
A proposito di Appenzell che è in montagna...
Lo sapevate che una delle passioni di Ernst Hemingway (spero di averlo scritto giusto) era quella di fare passeggiate scalze in montagna ???
Purtroppo la notizia non è apparsa in un articolo di giornale (sennò la manderei per metterla nel Club), ma è volata nell'etere di una trasmissione radio manco-mi-ricordo-quale...
Saluti a tutti (meno alla PolMunic di Ciofecca)
Marco
Togli questo, obbliga a quello, vieta quell'altro e cominciando dalle piccole cose poi si arriva alle grandi. E' questo il vero pericolo. Perché la gente sottovaluta gli interventi piccoli, che sembrano non interessare la propria sfera personale (ma quella di altri sì)... Quando poi arrivano cose peggiori sei già ingabbiato.
Comunque grazie per la segnalazione. Io a Ciufecca o come diavolo si chiami quel paese imbecille non ci andrò mai. Preferisco Appenzell, dove puoi andare in chiesa, in banca, al ristorante ecc ecc ecc scalzo e sei sempre il benvenuto...
A proposito di Appenzell che è in montagna...
Lo sapevate che una delle passioni di Ernst Hemingway (spero di averlo scritto giusto) era quella di fare passeggiate scalze in montagna ???
Purtroppo la notizia non è apparsa in un articolo di giornale (sennò la manderei per metterla nel Club), ma è volata nell'etere di una trasmissione radio manco-mi-ricordo-quale...
Saluti a tutti (meno alla PolMunic di Ciofecca)
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
capisco gli argomenti di andrea77: ci sono problemi più grandi nel mondo. ma concordo con flavio: bisogna essere vigili anche sulle piccole cose: tanti piccoli divieti possono portare nel tempo a grandi devianze nelle questioni legate al rispetto della vita.
il ricordo delle grandi dittature è ancora troppo vivo per riproporre quelle del secolo passato in quella forma. ma se osservo la situazione politico/economica dell'italia attuale, penso che si installa sempre più una dittatura morbida. essa è strisciante, si maschera dietro piccole cose alle quali non si di dà sufficiente importanza, come appunto il divieto di andare scalz*.
saluti dalla svizzera, dove il regime politico/economico è più discreto che in italia.
andrea
il ricordo delle grandi dittature è ancora troppo vivo per riproporre quelle del secolo passato in quella forma. ma se osservo la situazione politico/economica dell'italia attuale, penso che si installa sempre più una dittatura morbida. essa è strisciante, si maschera dietro piccole cose alle quali non si di dà sufficiente importanza, come appunto il divieto di andare scalz*.
saluti dalla svizzera, dove il regime politico/economico è più discreto che in italia.
andrea
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
È un brutto segnale quello del paesino mai sentito nominare prima.
Leggevo proprio ieri sera sul guardian.co.uk un articolo che trattava in parallelo la tematica dei diritti umani e del loro uso e disuso....
Già la foto sopra all'articolo che mostra una spaccatura fra l'umanità è molto simbolica e dovrebbe farci notare che la divisione stà anche... frà l'umanità 'calzata' e quella .... .
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/libertycentral/2009/apr/01/deconstructing-human-rights-equality
Ho tradotto per chi non mastica l'inglese dei piccoli pezzi (inizio e fine)perchè l'articolo è veramente lungo.
Chi conta come 'umano'?
Quelli della classe sbagliata, genere, colore della pelle o sessualità diversa sono sempre stati lasciati fuori dalla definizione locale di 'umanità' - dove lasciare questo in conto ai diritti?
Alcuni hanno sostenuto che i diritti umani sono evidenti, che sono espressioni della buona società o, più stravagante, che sono connessi alle proprietà fisiche delle persone come braccia o gambe. Comune a queste argomentazioni è l'affermazione che i diritti appartengono alle persone a causa della loro umanità e non a una più stretta adesione a un qualcosa come nazione o stato. Questo è un pensiero confortante. Ma quando lo si esamina meglio, sembra di essere di fronte a una di queste paradossali mezze verità che immonda la nostra comprensione dei diritti umani.
............
"L'uomo" dei "diritti dell'uomo" non ha delle caratteristiche concrete, fatta eccezione per il libero arbitrio, la ragione e l'anima. Questi elementi universali hanno secolarizzato la fede cristiana nella sacralità della vita e dotato l'umanità con dignità e rispetto. Allo stesso tempo, questo "uomo" è una astrazione senza corpo, colore, sesso o storia, come Hegel, Marx e Burke hanno concordato. Eppure, nella realtà empirica l'uomo che godeva di diritti è stato letteralmente un uomo - benestante, bianco, cristiano, scarpato*, urbano di sesso maschile. Egli condensa l'astratto di dignità dell'uomo e dei privilegi dei potenti. Da allora, la piena 'umanità' è costruita in un contesto di condizioni (cittadinanza, classe, genere, razza, religione, sessualità, calzatura*), che esclude la maggior parte degli esseri umani. Se i diritti sono universali, i rifugiati, gli immigrati "illegali", o i detenuti in Guantanamo che non hanno alcun paese a proteggerli dovrebbero avere i diritti dell'umanità. Ma essi non ne hanno - sono degli esseri nudi, vita indifesa. I diritti umani non appartengono agli esseri umani, la costruzione di una "umanità" classificata.
Il movimento dei diritti umani può essere visto come la progressiva ma infruttuosa lotta, di colmare il divario tra l'uomo astratto delle dichiarazioni e l'umano empirico. La lotta contro la discriminazione delle convenzioni per le persone di colore, donne, bambini, gay e lesbiche aggiunge carne, sangue e sesso al pallido schema di "umano". Sono riusciti? Sì e no. Il concetto di una comune "umanità" ha introdotto la vocazione universale della dignità. La storia ci insegna, tuttavia, che non vi è nulla di sacro in merito a qualsiasi definizione di umanità e nulla di eterno circa la sua portata. La maestria dell'umanità, come l'onnipotenza di Dio, include la capacità di ridefinire chi o che cosa conta come umano e persino di auto-distruggersi. La dialettica dell'Illuminazione ha portato sia all'emancipazione sia al nazismo. Allo stesso modo, i diritti sono al tempo stesso un modo di proteggere l'individuo e uno strumento che i governi utilizzano per disciplinare le società e, di recente, il mondo.
Ogni epoca storica ha usato la sua definizione (filosofica o empirica) di umanità per separare tra governanti, assoggettati e esclusi. Coloro che non parlano la nostra lingua, che non condividono la nostra religione, che appartengono alla classe sbagliata, sesso, colore o sessualità sono sempre stati lasciati fuori dalla definizione locale di "umanità". Queste categorie di esclusione sono ancora attive. A esse si sono aggiunti i "miliardi di poveri", i "rifiuti umani", i respinti dal capitalismo globale neoliberista.... e o ora a Ciuffenna anche gli scalzi.
*lo ho aggiunto io
Brutta roba, bisognerebbe di contrasto invece intensificare gli incontri piacevoli dei Nati-Scalzi (idealmente con maglietta) nelle città italiane, fare insieme alle foto di gruppo dei video dei piedi che camminano e dei luoghi visitati (locali compreso), e poi fare dei video come ho fatto io per allargare la visibilità delle nostre attività come gruppo in rete.
C.S.
P.S.: Quando vengo giù porto la mia foto camera con cui posso fare dei piccoli video e sicuramente faccio delle riprese dei nostri piedi insieme, ma potreste farlo anche voi in ogni occasione quando vi incontrate o quando fate giri soli e se mi mandate poi a me le foto e le riprese fatte con la solita descrizione dell'incontro, posso fare se volete dei video che possono essere postati qui sul sito, su youtube o dove vi pare.
P.P.S.: Con le foto e i racconti degli incontri fatti che già sono pubblicati nel sito (anche qui se lo desiderate) si potrebbe fare qualcosina come una carrellata dei passati incontri e ritrovi nazionali....
Leggevo proprio ieri sera sul guardian.co.uk un articolo che trattava in parallelo la tematica dei diritti umani e del loro uso e disuso....
Già la foto sopra all'articolo che mostra una spaccatura fra l'umanità è molto simbolica e dovrebbe farci notare che la divisione stà anche... frà l'umanità 'calzata' e quella .... .
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/libertycentral/2009/apr/01/deconstructing-human-rights-equality
Ho tradotto per chi non mastica l'inglese dei piccoli pezzi (inizio e fine)perchè l'articolo è veramente lungo.
Chi conta come 'umano'?
Quelli della classe sbagliata, genere, colore della pelle o sessualità diversa sono sempre stati lasciati fuori dalla definizione locale di 'umanità' - dove lasciare questo in conto ai diritti?
Alcuni hanno sostenuto che i diritti umani sono evidenti, che sono espressioni della buona società o, più stravagante, che sono connessi alle proprietà fisiche delle persone come braccia o gambe. Comune a queste argomentazioni è l'affermazione che i diritti appartengono alle persone a causa della loro umanità e non a una più stretta adesione a un qualcosa come nazione o stato. Questo è un pensiero confortante. Ma quando lo si esamina meglio, sembra di essere di fronte a una di queste paradossali mezze verità che immonda la nostra comprensione dei diritti umani.
............
"L'uomo" dei "diritti dell'uomo" non ha delle caratteristiche concrete, fatta eccezione per il libero arbitrio, la ragione e l'anima. Questi elementi universali hanno secolarizzato la fede cristiana nella sacralità della vita e dotato l'umanità con dignità e rispetto. Allo stesso tempo, questo "uomo" è una astrazione senza corpo, colore, sesso o storia, come Hegel, Marx e Burke hanno concordato. Eppure, nella realtà empirica l'uomo che godeva di diritti è stato letteralmente un uomo - benestante, bianco, cristiano, scarpato*, urbano di sesso maschile. Egli condensa l'astratto di dignità dell'uomo e dei privilegi dei potenti. Da allora, la piena 'umanità' è costruita in un contesto di condizioni (cittadinanza, classe, genere, razza, religione, sessualità, calzatura*), che esclude la maggior parte degli esseri umani. Se i diritti sono universali, i rifugiati, gli immigrati "illegali", o i detenuti in Guantanamo che non hanno alcun paese a proteggerli dovrebbero avere i diritti dell'umanità. Ma essi non ne hanno - sono degli esseri nudi, vita indifesa. I diritti umani non appartengono agli esseri umani, la costruzione di una "umanità" classificata.
Il movimento dei diritti umani può essere visto come la progressiva ma infruttuosa lotta, di colmare il divario tra l'uomo astratto delle dichiarazioni e l'umano empirico. La lotta contro la discriminazione delle convenzioni per le persone di colore, donne, bambini, gay e lesbiche aggiunge carne, sangue e sesso al pallido schema di "umano". Sono riusciti? Sì e no. Il concetto di una comune "umanità" ha introdotto la vocazione universale della dignità. La storia ci insegna, tuttavia, che non vi è nulla di sacro in merito a qualsiasi definizione di umanità e nulla di eterno circa la sua portata. La maestria dell'umanità, come l'onnipotenza di Dio, include la capacità di ridefinire chi o che cosa conta come umano e persino di auto-distruggersi. La dialettica dell'Illuminazione ha portato sia all'emancipazione sia al nazismo. Allo stesso modo, i diritti sono al tempo stesso un modo di proteggere l'individuo e uno strumento che i governi utilizzano per disciplinare le società e, di recente, il mondo.
Ogni epoca storica ha usato la sua definizione (filosofica o empirica) di umanità per separare tra governanti, assoggettati e esclusi. Coloro che non parlano la nostra lingua, che non condividono la nostra religione, che appartengono alla classe sbagliata, sesso, colore o sessualità sono sempre stati lasciati fuori dalla definizione locale di "umanità". Queste categorie di esclusione sono ancora attive. A esse si sono aggiunti i "miliardi di poveri", i "rifiuti umani", i respinti dal capitalismo globale neoliberista.... e o ora a Ciuffenna anche gli scalzi.
*lo ho aggiunto io
Brutta roba, bisognerebbe di contrasto invece intensificare gli incontri piacevoli dei Nati-Scalzi (idealmente con maglietta) nelle città italiane, fare insieme alle foto di gruppo dei video dei piedi che camminano e dei luoghi visitati (locali compreso), e poi fare dei video come ho fatto io per allargare la visibilità delle nostre attività come gruppo in rete.
C.S.
P.S.: Quando vengo giù porto la mia foto camera con cui posso fare dei piccoli video e sicuramente faccio delle riprese dei nostri piedi insieme, ma potreste farlo anche voi in ogni occasione quando vi incontrate o quando fate giri soli e se mi mandate poi a me le foto e le riprese fatte con la solita descrizione dell'incontro, posso fare se volete dei video che possono essere postati qui sul sito, su youtube o dove vi pare.
P.P.S.: Con le foto e i racconti degli incontri fatti che già sono pubblicati nel sito (anche qui se lo desiderate) si potrebbe fare qualcosina come una carrellata dei passati incontri e ritrovi nazionali....
Re: A caccia di divieti
La questione è già stata posta + volte. Capisco che qui l'argomento è l'andare scalzi ma credo che si debbe tenere conto che tale argomento è da calarsi nelle complessità del mondo.
Ripeto qual è il mio punto di vista.
Non ti va che nel paese xxx ci sia divieto di andare scalzo? Condivido questo tuo dissenso. Ora proviamo seriamente a ragionare su cosa possiamo fare perché questo regolamento discriminatorio venga tolto?
Provo ad elencarne alcune che mi vengono in mente e vediamo cosa ne esce:
1) Chiamiamo in adunata tutti gli scalzi e facciamo una marcia di protesta, ci incateniamo davanti al comune,...?
Personalmente non intendo aderire a una simile manifestazione ma se qualcuno, anche uno solo la facesse in modo convinto magari andrebbe pure su un giornale e probabilmente verrebbe portato via a forza. La notizia sarebbe di 2 righe tipo 'bizzarra protesta cotro un bizzarro divieto. Tizio scalzo si incatena davanti al comune xxx per protestare contro il divieto di girare scalzi per le vie del comune. Dopo un iniziale parapiglia le forze dell'ordine intervengono scacciando lo strano individuo che dice di far parte di uno sconosciuto 'club dei nati scalzi' Segue foto'.
2) non sono un esperto giurista ma uno potrebbe anche tentare di fare una causa per abolire questa discriminazione. Anche in questo caso si faccia pure avanti chi ne ha voglia.
Come ben sappiamo la giustizia in italia è lunghissima e complicatissima e ci sarebbe il rischio, dopo anni di perdere magari pure la causa e di pagare le spese....
3) alle prossime elezioni la popolazione del paese xxx voterà x il sindaco. Quando andrà a votare le persone che si sentono discriminate per quel regolamento gli voteranno contro.
Ora poniamo x assurdo che il sindaco venga valutato solo x questa legge. Se la maggioranza ritenesse che tale legge è ingiusta farebbe vincere il candidato d'opposizione che ha promesso di eliminare tale norma. Ora è molto probabile che la maggioranza della popolazione approvi il provvedimento o meglio sia indifferente visto che nessuno di loro va scalzo. Ora non so nello specifico se tale provvedimento è scaturito dal comportamento di uno o + cittadini che girano scalzi oppure da turisti che saltuariamente arrivano in paese e girano scalzi.
Ovviamente nel caso del turista non ha la possibilità di votargli contro.
E' da capire se sia il sindaco 'ben pensante' oppure non siano i cittadini che infastiditi nn si sa ben xché dagli scalzi chiedono tale provvedimento.
4) Si inizia a divulgare le cosa via internet? Anche qui si torna al solito discorso. Quanti sono interessati all'argomento x non dire quanti sono disposti a lottare x il diritti degli scalzi?
Al momento non mi vengono in mente altri modi x eliminare questo provvedimento.
La questione di fondo è sempre numerica non si vince la guerra se il nostro esercito è l'armata Brancaleone!
Certo anche in pochi ma molto deteminati si potrebbe tentare di farsi sentire.
Ma se la gente nn si muove x questioni + serie e + ampiamente sentite figurati x una cosa del genere.
Siete davvero convinti che questa lotta sia davvero importante allora spegnete il PC e partite x la battaglia.
In altre parole crediamo che in concreto si possa trovare una soluzione al problema? Io sono convinto di no, se qualcuno è convinto del contrario agisca di consegunza altrimenti il nostro è solo un teorema filosofico sterile di utilità pratica.
Io sono del parere che se esaminiamo non solo il nostro 'orticello' ci accorgiamo che coloro che fanno il divieto sono gli stessi che magari vietano cose + grandi e + importanti dove magari c'è davvero un forte interesse da parte di molti cittadini. Credo che facendo leva su queste cose si riesca a smuovere un considerevole numero di persone. Xchè è con i numeri che vinci le battaglie. Se a manifestare contro una piccola ingiustizia siamo in 10 contro una grande siamo magari 1.000.000. Vedi allora che il discorso cambia.
Se vai ad esaminare vedrai che quelli che ti vietano di girare scalzo sono gli stessi (la stessa mentalità) che magari non vuole x esempio una legge che dia il diritto al singolo individuo di poter decidere liberamente del proprio fine vita. Sono magari gli stessi che parlano di ronde, di insicurezza, di criminalità e poi x un loro interesse mandano in rovina la giustizia che è uno dei + gravi problemi che abbiamo (ormai se uno non subisce un torto grave se ha un minimo di buon senso fa di tutto x evitare questa 'giustizia' che non è + giusta. Se la giustizia funzionasse ti direi ok tentiamo di fare ricorso x eliminare il divieto di andare scalzi. Come vedi il problema sta a monte. Si deve far leva sul problema + grave che tocca tutti. Votare contro a coloro che hanno reso immobile la giustizia. Solo se rimetti in moto la giustizia allora potrai risolvere molti problemi + piccoli tra cui anche il nostro). Ora se queste persone sono sempre le stesse che poi vietano di andare scalzi si deve andare oltre al singolo divieto (guarda caso tali divieti ottusi dilagano in veneto dove sono radicati alcuni modi di pensare bigotti e razzisti).
Tieni presente che il divieto di girare scalzi è una delle tante sfaccettature di razzismo inteso come cultura d'odio e ostilità contro il diverso sia esso nero, gay, scalzo,...
Quindi non si può ridurre il problema allo scalzismo. Si deve andare oltre, andando per forza di cosa fuori tema.
E' evidente che questo è il forum dei nati scalzi e quindi è di questo che si deve parlare ma x me ha ragione Paolo quando dice che è inevitabile che si fuoriesca dall'argomento specifico. Se limitiamo il discorso al solo scalzismo gli argomenti sono già stati stra trattati e non c'è + nulla da dire di nuovo se non ripetere all'infinito le nostre idee.
L'unico modo x alimentare il forum senza uscire dal tema è proporre nuove uscite scalze e dopo tali uscite fare un resoconto, pubblicare foto,... (tra l'altro è nache un buon modo x fare 'propaganda').
Solo in questo modo possono uscire nuove cose da raccontare altrimenti si continua a parlare d'aria fritta, di tante cose giuste ma che credo siamo orami stufi pure noi di leggere.
Ripeto qual è il mio punto di vista.
Non ti va che nel paese xxx ci sia divieto di andare scalzo? Condivido questo tuo dissenso. Ora proviamo seriamente a ragionare su cosa possiamo fare perché questo regolamento discriminatorio venga tolto?
Provo ad elencarne alcune che mi vengono in mente e vediamo cosa ne esce:
1) Chiamiamo in adunata tutti gli scalzi e facciamo una marcia di protesta, ci incateniamo davanti al comune,...?
Personalmente non intendo aderire a una simile manifestazione ma se qualcuno, anche uno solo la facesse in modo convinto magari andrebbe pure su un giornale e probabilmente verrebbe portato via a forza. La notizia sarebbe di 2 righe tipo 'bizzarra protesta cotro un bizzarro divieto. Tizio scalzo si incatena davanti al comune xxx per protestare contro il divieto di girare scalzi per le vie del comune. Dopo un iniziale parapiglia le forze dell'ordine intervengono scacciando lo strano individuo che dice di far parte di uno sconosciuto 'club dei nati scalzi' Segue foto'.
2) non sono un esperto giurista ma uno potrebbe anche tentare di fare una causa per abolire questa discriminazione. Anche in questo caso si faccia pure avanti chi ne ha voglia.
Come ben sappiamo la giustizia in italia è lunghissima e complicatissima e ci sarebbe il rischio, dopo anni di perdere magari pure la causa e di pagare le spese....
3) alle prossime elezioni la popolazione del paese xxx voterà x il sindaco. Quando andrà a votare le persone che si sentono discriminate per quel regolamento gli voteranno contro.
Ora poniamo x assurdo che il sindaco venga valutato solo x questa legge. Se la maggioranza ritenesse che tale legge è ingiusta farebbe vincere il candidato d'opposizione che ha promesso di eliminare tale norma. Ora è molto probabile che la maggioranza della popolazione approvi il provvedimento o meglio sia indifferente visto che nessuno di loro va scalzo. Ora non so nello specifico se tale provvedimento è scaturito dal comportamento di uno o + cittadini che girano scalzi oppure da turisti che saltuariamente arrivano in paese e girano scalzi.
Ovviamente nel caso del turista non ha la possibilità di votargli contro.
E' da capire se sia il sindaco 'ben pensante' oppure non siano i cittadini che infastiditi nn si sa ben xché dagli scalzi chiedono tale provvedimento.
4) Si inizia a divulgare le cosa via internet? Anche qui si torna al solito discorso. Quanti sono interessati all'argomento x non dire quanti sono disposti a lottare x il diritti degli scalzi?
Al momento non mi vengono in mente altri modi x eliminare questo provvedimento.
La questione di fondo è sempre numerica non si vince la guerra se il nostro esercito è l'armata Brancaleone!
Certo anche in pochi ma molto deteminati si potrebbe tentare di farsi sentire.
Ma se la gente nn si muove x questioni + serie e + ampiamente sentite figurati x una cosa del genere.
Siete davvero convinti che questa lotta sia davvero importante allora spegnete il PC e partite x la battaglia.
In altre parole crediamo che in concreto si possa trovare una soluzione al problema? Io sono convinto di no, se qualcuno è convinto del contrario agisca di consegunza altrimenti il nostro è solo un teorema filosofico sterile di utilità pratica.
Io sono del parere che se esaminiamo non solo il nostro 'orticello' ci accorgiamo che coloro che fanno il divieto sono gli stessi che magari vietano cose + grandi e + importanti dove magari c'è davvero un forte interesse da parte di molti cittadini. Credo che facendo leva su queste cose si riesca a smuovere un considerevole numero di persone. Xchè è con i numeri che vinci le battaglie. Se a manifestare contro una piccola ingiustizia siamo in 10 contro una grande siamo magari 1.000.000. Vedi allora che il discorso cambia.
Se vai ad esaminare vedrai che quelli che ti vietano di girare scalzo sono gli stessi (la stessa mentalità) che magari non vuole x esempio una legge che dia il diritto al singolo individuo di poter decidere liberamente del proprio fine vita. Sono magari gli stessi che parlano di ronde, di insicurezza, di criminalità e poi x un loro interesse mandano in rovina la giustizia che è uno dei + gravi problemi che abbiamo (ormai se uno non subisce un torto grave se ha un minimo di buon senso fa di tutto x evitare questa 'giustizia' che non è + giusta. Se la giustizia funzionasse ti direi ok tentiamo di fare ricorso x eliminare il divieto di andare scalzi. Come vedi il problema sta a monte. Si deve far leva sul problema + grave che tocca tutti. Votare contro a coloro che hanno reso immobile la giustizia. Solo se rimetti in moto la giustizia allora potrai risolvere molti problemi + piccoli tra cui anche il nostro). Ora se queste persone sono sempre le stesse che poi vietano di andare scalzi si deve andare oltre al singolo divieto (guarda caso tali divieti ottusi dilagano in veneto dove sono radicati alcuni modi di pensare bigotti e razzisti).
Tieni presente che il divieto di girare scalzi è una delle tante sfaccettature di razzismo inteso come cultura d'odio e ostilità contro il diverso sia esso nero, gay, scalzo,...
Quindi non si può ridurre il problema allo scalzismo. Si deve andare oltre, andando per forza di cosa fuori tema.
E' evidente che questo è il forum dei nati scalzi e quindi è di questo che si deve parlare ma x me ha ragione Paolo quando dice che è inevitabile che si fuoriesca dall'argomento specifico. Se limitiamo il discorso al solo scalzismo gli argomenti sono già stati stra trattati e non c'è + nulla da dire di nuovo se non ripetere all'infinito le nostre idee.
L'unico modo x alimentare il forum senza uscire dal tema è proporre nuove uscite scalze e dopo tali uscite fare un resoconto, pubblicare foto,... (tra l'altro è nache un buon modo x fare 'propaganda').
Solo in questo modo possono uscire nuove cose da raccontare altrimenti si continua a parlare d'aria fritta, di tante cose giuste ma che credo siamo orami stufi pure noi di leggere.
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Anche io,nel mio piccolo,ho realizzato un breve video dove vengo ripreso a camminare scalzo, in pieno inverno,per testimoniare che lo si può fare anche con temperature rigide e con la neve.Appena il mio collega lo avrà montato,lo spedirò a Paolo Selis,che se riterrà opportuno,lo inserirà nel sito. Chicco.contessa scalza ha scritto:È un brutto segnale quello del paesino mai sentito nominare prima.
Leggevo proprio ieri sera sul guardian.co.uk un articolo che trattava in parallelo la tematica dei diritti umani e del loro uso e disuso....
Già la foto sopra all'articolo che mostra una spaccatura fra l'umanità è molto simbolica e dovrebbe farci notare che la divisione stà anche... frà l'umanità 'calzata' e quella .... .
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/libertycentral/2009/apr/01/deconstructing-human-rights-equality
Ho tradotto per chi non mastica l'inglese dei piccoli pezzi (inizio e fine)perchè l'articolo è veramente lungo.
Chi conta come 'umano'?
Quelli della classe sbagliata, genere, colore della pelle o sessualità diversa sono sempre stati lasciati fuori dalla definizione locale di 'umanità' - dove lasciare questo in conto ai diritti?
Alcuni hanno sostenuto che i diritti umani sono evidenti, che sono espressioni della buona società o, più stravagante, che sono connessi alle proprietà fisiche delle persone come braccia o gambe. Comune a queste argomentazioni è l'affermazione che i diritti appartengono alle persone a causa della loro umanità e non a una più stretta adesione a un qualcosa come nazione o stato. Questo è un pensiero confortante. Ma quando lo si esamina meglio, sembra di essere di fronte a una di queste paradossali mezze verità che immonda la nostra comprensione dei diritti umani.
............
"L'uomo" dei "diritti dell'uomo" non ha delle caratteristiche concrete, fatta eccezione per il libero arbitrio, la ragione e l'anima. Questi elementi universali hanno secolarizzato la fede cristiana nella sacralità della vita e dotato l'umanità con dignità e rispetto. Allo stesso tempo, questo "uomo" è una astrazione senza corpo, colore, sesso o storia, come Hegel, Marx e Burke hanno concordato. Eppure, nella realtà empirica l'uomo che godeva di diritti è stato letteralmente un uomo - benestante, bianco, cristiano, scarpato*, urbano di sesso maschile. Egli condensa l'astratto di dignità dell'uomo e dei privilegi dei potenti. Da allora, la piena 'umanità' è costruita in un contesto di condizioni (cittadinanza, classe, genere, razza, religione, sessualità, calzatura*), che esclude la maggior parte degli esseri umani. Se i diritti sono universali, i rifugiati, gli immigrati "illegali", o i detenuti in Guantanamo che non hanno alcun paese a proteggerli dovrebbero avere i diritti dell'umanità. Ma essi non ne hanno - sono degli esseri nudi, vita indifesa. I diritti umani non appartengono agli esseri umani, la costruzione di una "umanità" classificata.
Il movimento dei diritti umani può essere visto come la progressiva ma infruttuosa lotta, di colmare il divario tra l'uomo astratto delle dichiarazioni e l'umano empirico. La lotta contro la discriminazione delle convenzioni per le persone di colore, donne, bambini, gay e lesbiche aggiunge carne, sangue e sesso al pallido schema di "umano". Sono riusciti? Sì e no. Il concetto di una comune "umanità" ha introdotto la vocazione universale della dignità. La storia ci insegna, tuttavia, che non vi è nulla di sacro in merito a qualsiasi definizione di umanità e nulla di eterno circa la sua portata. La maestria dell'umanità, come l'onnipotenza di Dio, include la capacità di ridefinire chi o che cosa conta come umano e persino di auto-distruggersi. La dialettica dell'Illuminazione ha portato sia all'emancipazione sia al nazismo. Allo stesso modo, i diritti sono al tempo stesso un modo di proteggere l'individuo e uno strumento che i governi utilizzano per disciplinare le società e, di recente, il mondo.
Ogni epoca storica ha usato la sua definizione (filosofica o empirica) di umanità per separare tra governanti, assoggettati e esclusi. Coloro che non parlano la nostra lingua, che non condividono la nostra religione, che appartengono alla classe sbagliata, sesso, colore o sessualità sono sempre stati lasciati fuori dalla definizione locale di "umanità". Queste categorie di esclusione sono ancora attive. A esse si sono aggiunti i "miliardi di poveri", i "rifiuti umani", i respinti dal capitalismo globale neoliberista.... e o ora a Ciuffenna anche gli scalzi.
*lo ho aggiunto io
Brutta roba, bisognerebbe di contrasto invece intensificare gli incontri piacevoli dei Nati-Scalzi (idealmente con maglietta) nelle città italiane, fare insieme alle foto di gruppo dei video dei piedi che camminano e dei luoghi visitati (locali compreso), e poi fare dei video come ho fatto io per allargare la visibilità delle nostre attività come gruppo in rete.
C.S.
P.S.: Quando vengo giù porto la mia foto camera con cui posso fare dei piccoli video e sicuramente faccio delle riprese dei nostri piedi insieme, ma potreste farlo anche voi in ogni occasione quando vi incontrate o quando fate giri soli e se mi mandate poi a me le foto e le riprese fatte con la solita descrizione dell'incontro, posso fare se volete dei video che possono essere postati qui sul sito, su youtube o dove vi pare.
P.P.S.: Con le foto e i racconti degli incontri fatti che già sono pubblicati nel sito (anche qui se lo desiderate) si potrebbe fare qualcosina come una carrellata dei passati incontri e ritrovi nazionali....
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: A caccia di divieti
Mi fa piacere che Andrea sia ancora idealista al punto da pensare di poter cambiare le cose col voto, ma dall'alto dei miei anni e lavorando nel settore pubblico ne ho viste di cose storte e ormai sono disilluso. Quanto alla giustizia, vero è che TUTTI i governi di qualunque colore ci hanno messo mano peggiorando le cose e distruggendo con garantismi e GIP e regole strambe che la gente non capisce, la certezza della pena, ma è vero anche che, coi costi e i tempi che si impiegano con la giustizia ordinaria, nessuno ha voglia di intentare cause. Nessuno lo ha fatto per cose più importanti che ci toccano (il portafoglio), come ad esempio quando le tasse di circolazione e il canone rai (con la r minuscola) sono diventate tasse di possesso per auto e televisori, figuriamoci a pensare di prendersela con un regolamento di polizia municipale micragnoso, che nessuno legge o conosce o conosceva se non fosse capitato a Flavio.
Certo se mi dovesse capitare di essere multato per una cosa del genere non pagherei la multa e farei immediato ricorso al Giudice di Pace. Qui in genere la cosa si risolve in pochi mesi e forse sarebbe la cosa migliore, perché basterebbe dimostrare che il buon Dio di scarpe non ce ne ha date, perciò come un provvedimento del genere sia lesivo della libertà personale, del diritto di libera circolazione delle persone ecc ecc.
Ma perché, ripeto, andare a Ciufecca a cercarsi delle grane del genere, poi ???
In fin dei conti i regolamenti sono spesso fatti da imbecilli per essere infranti dalla gente di buon senso.
Noi stessi lo scorso anno abbiamo preso scalzi le vietatissime scale mobili della Metro a Milano, dove - secondo me - il cartello di divieto è messo solo per tutelare la direzione in caso che qualcuno sia così impedito da riuscire a farsi male da solo... il che significa che l'italiano medio è ritenuto sotto media dagli altri italiani medi che ci "curano".
Altrimenti non si spiegherebbe perché nel resto d'Europa simile divieto non esista!
Per evitare di fare la fine dei "liberali" Stati Uniti e dei loro cartelli NSNSNS (no shirt no shoes no service = non serviamo chi è senza camica e/o senza scarpe), evitiamo certi luoghi ostili (anche Alassio sta bene!) e continuiamo a vigilare, per evitare che da sporadici questi divieti diventino generalizzati!
Saluti a occhi aperti
Marco
Certo se mi dovesse capitare di essere multato per una cosa del genere non pagherei la multa e farei immediato ricorso al Giudice di Pace. Qui in genere la cosa si risolve in pochi mesi e forse sarebbe la cosa migliore, perché basterebbe dimostrare che il buon Dio di scarpe non ce ne ha date, perciò come un provvedimento del genere sia lesivo della libertà personale, del diritto di libera circolazione delle persone ecc ecc.
Ma perché, ripeto, andare a Ciufecca a cercarsi delle grane del genere, poi ???
In fin dei conti i regolamenti sono spesso fatti da imbecilli per essere infranti dalla gente di buon senso.
Noi stessi lo scorso anno abbiamo preso scalzi le vietatissime scale mobili della Metro a Milano, dove - secondo me - il cartello di divieto è messo solo per tutelare la direzione in caso che qualcuno sia così impedito da riuscire a farsi male da solo... il che significa che l'italiano medio è ritenuto sotto media dagli altri italiani medi che ci "curano".
Altrimenti non si spiegherebbe perché nel resto d'Europa simile divieto non esista!
Per evitare di fare la fine dei "liberali" Stati Uniti e dei loro cartelli NSNSNS (no shirt no shoes no service = non serviamo chi è senza camica e/o senza scarpe), evitiamo certi luoghi ostili (anche Alassio sta bene!) e continuiamo a vigilare, per evitare che da sporadici questi divieti diventino generalizzati!
Saluti a occhi aperti
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Cerchiamo di ridimensionare le cose e di non farmi dire ciò che non ho detto.Andrea77 ha scritto:La questione di fondo è sempre numerica non si vince la guerra se il nostro esercito è l'armata Brancaleone!
Certo anche in pochi ma molto deteminati si potrebbe tentare di farsi sentire.
Ma se la gente nn si muove x questioni + serie e + ampiamente sentite figurati x una cosa del genere.
Siete davvero convinti che questa lotta sia davvero importante allora spegnete il PC e partite x la battaglia.
Non ho mai proposto battaglie sanguinose od incatenamenti ai monumenti.
Ho segnalato un'anomalia ed ho manifestato il mio dissenso.
Atti di coraggio non ne chiedo a nessuno, considerando che basta una telecamera od una fotografia per spargere il terrore; per fare azioni di forza non servono necessariamente i numeri, caro Andrea, ma la convinzione di essere nel giusto.
Ti ricordo che, tanto per farti un esempio, la questione dei Multafot è venuta fuori da un (ripeto UNO) automobilista che si è stufato di farsi prendere per il culo da giunte comunali truffaldine, alla faccia di eserciti di cittadini che avevano deciso di mettersi a 90 gradi, facendosi sodomizzare pecuniariamente, perché tanto non c'è niente da fare.
Adesso, da bravi pecoroni, tutti a fare ricorso.
Per fare certe azioni ci vuole il coraggio di esporsi ed anche di fallire.
Se questo vuol dire far sapere del nostro grave vizio al vicino, al datore di lavoro o ai propri genitori, ebbene è meglio non cominciare nemmeno, o sbaglio?
Chiedo a tutti: doveste essere multati o discriminati in quanto scalzi, avreste il coraggio di ricorrere fino ad arrivare in Cassazione, col rischio di perdere?
Detto questo, non ho mai affermato di andare a Cioffenna a fare pagliacciate; però non basta camminare scalzi per la strada, bisogna anche far sentire la propria presenza e scrivere, scrivere e scrivere.
Facendo tanti buchi nell'acqua, non importa.
Dovrebbe essere compito di un club (vero tesserati, vero Paolo Selis?).
A quel comune io ho già scritto chiedendo spiegazioni, ho fatto la stessa cosa con il parco lombardo di Gardaland (ho ricevuto molte risposte, molta pubblicità, ma nessun risultato concreto), me ne frego se non rispondono.
Se non lo fanno significa che non hanno argomentazioni valide, se non concetti discutibilissimi e mai definiti come quelli di decoro.
Eppure basta che qualcuno vi butti fuori perché portate i calzoni corti a Venezia e via digiuni e zitti.
È qui che si vedono le palle, altro che manifestazioni di piazza.
Comunque, come dice giustamente Marco53, vegliamo affinché la cosa non si generalizzi.
Quando lo sarà sarà troppo tardi.
E non me ne frega niente di fare Hicking.
Come a dire: se vuoi essere libero vai nel deserto del Sahara.
No, qui ti sbagli, perché l'aria fritta la creiamo noi in quanto spiriti immoti.Andrea77 ha scritto:L'unico modo x alimentare il forum senza uscire dal tema è proporre nuove uscite scalze e dopo tali uscite fare un resoconto, pubblicare foto,... (tra l'altro è nache un buon modo x fare 'propaganda').
Solo in questo modo possono uscire nuove cose da raccontare altrimenti si continua a parlare d'aria fritta, di tante cose giuste ma che credo siamo orami stufi pure noi di leggere.
Questo sito sa di sabbie mobili, guai a parlare di cose impegnate (per me si chiamano interessanti), perché annoi, guai a parlare di regole perché annoi.
Cosa volete?
Perché non essere onesti e dire: è un bel gioco, ma io la faccia non ce la metto per un paio di piedi nudi, non ne vale la pena, preferisco espormi per cose che riguardano paesi lontani migliaia di chilometri mentre il mio affonda nella m...a: non sta a me giudicare, ma l'importante è essere trasparenti.
Insomma, ditelo!
Ma non ti sei accorto che stanno languendo anche gli incontri, dimostrando che avevano ragione coloro che non ci hanno mai creduto?
Noi abbiamo sbagliato, trascinati da un'euforia iniziale che ci ha fatto dimenticare che non abbiamo niente in comune se non un paio di suole nude.
Questa è la verità.
Altro che essere incazzato perché ho bucato.
Senza rancore e senza peli sulla lingua.
Almeno ho finalmente detto quello che penso veramente.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Dovrebbe?lucignolo ha scritto:Cerchiamo di ridimensionare le cose e di non farmi dire ciò che non ho detto.Andrea77 ha scritto:La questione di fondo è sempre numerica non si vince la guerra se il nostro esercito è l'armata Brancaleone!
Certo anche in pochi ma molto deteminati si potrebbe tentare di farsi sentire.
Ma se la gente nn si muove x questioni + serie e + ampiamente sentite figurati x una cosa del genere.
Siete davvero convinti che questa lotta sia davvero importante allora spegnete il PC e partite x la battaglia.
Non ho mai proposto battaglie sanguinose od incatenamenti ai monumenti.
Ho segnalato un'anomalia ed ho manifestato il mio dissenso.
Atti di coraggio non ne chiedo a nessuno, considerando che basta una telecamera od una fotografia per spargere il terrore; per fare azioni di forza non servono necessariamente i numeri, caro Andrea, ma la convinzione di essere nel giusto.
Ti ricordo che, tanto per farti un esempio, la questione dei Multafot è venuta fuori da un (ripeto UNO) automobilista che si è stufato di farsi prendere per il culo da giunte comunali truffaldine, alla faccia di eserciti di cittadini che avevano deciso di mettersi a 90 gradi, facendosi sodomizzare pecuniariamente, perché tanto non c'è niente da fare.
Adesso, da bravi pecoroni, tutti a fare ricorso.
Per fare certe azioni ci vuole il coraggio di esporsi ed anche di fallire.
Se questo vuol dire far sapere del nostro grave vizio al vicino, al datore di lavoro o ai propri genitori, ebbene è meglio non cominciare nemmeno, o sbaglio?
Chiedo a tutti: doveste essere multati o discriminati in quanto scalzi, avreste il coraggio di ricorrere fino ad arrivare in Cassazione, col rischio di perdere?
Detto questo, non ho mai affermato di andare a Cioffenna a fare pagliacciate; però non basta camminare scalzi per la strada, bisogna anche far sentire la propria presenza e scrivere, scrivere e scrivere.
Facendo tanti buchi nell'acqua, non importa.
Dovrebbe essere compito di un club (vero tesserati, vero Paolo Selis?).
E perché? Non esiste uno Statuto del Club e l’unica Assemblea mai tentata, da te presieduta - che avrebbe dovuto approvarlo - è finita nelle sabbie mobili di una discussione infinita ..
E senza regole condivise non si va avanti. Non abbiamo mai voluto far firmare impegni a nessuno e non possiamo aspettarci altri risultati.
Osservo anche che:
- continuiamo a discutere su questo Forum di argomenti che sono di interesse solo per i Soci;
- ho 24 richieste inevase di iscrizione al Forum che non vanno a buon fine perché non mi danno un nick ed una password; non ho motivo di credere che siano malintenzionati, però se questi sono i probabili postanti non da meno sono i Soci che non scrivono mai nel loro Forum;
Molto si può fare; suggerirei di girare brevi reportages, non dico di metterli su You Tube, ma di passarli a qualche TV locale e di tenerli a disposizione per le TV nazionali dove non siamo in grado di portare documentazioni.
Ben fatto.lucignolo ha scritto:A quel comune io ho già scritto chiedendo spiegazioni, ho fatto la stessa cosa con il parco lombardo di Gardaland (ho ricevuto molte risposte, molta pubblicità, ma nessun risultato concreto), me ne frego se non rispondono.
Fare hiking rinforza i piedi; leggi Franzine; poi ciascuno fa quello che vuole, può perfino rimettersi le scarpe!lucignolo ha scritto:Se non lo fanno significa che non hanno argomentazioni valide, se non concetti discutibilissimi e mai definiti come quelli di decoro.
Eppure basta che qualcuno vi butti fuori perché portate i calzoni corti a Venezia e via digiuni e zitti.
È qui che si vedono le palle, altro che manifestazioni di piazza.
Comunque, come dice giustamente Marco53, vegliamo affinché la cosa non si generalizzi.
Quando lo sarà sarà troppo tardi.
E non me ne frega niente di fare Hicking.
Come a dire: se vuoi essere libero vai nel deserto del Sahara.
Niente, direi. Piuttosto, ribalto la domanda: cosa vorresti tu da noi, dal Club?lucignolo ha scritto:No, qui ti sbagli, perché l'aria fritta la creiamo noi in quanto spiriti immoti.Andrea77 ha scritto: L'unico modo x alimentare il forum senza uscire dal tema è proporre nuove uscite scalze e dopo tali uscite fare un resoconto, pubblicare foto,... (tra l'altro è nache un buon modo x fare 'propaganda').
Solo in questo modo possono uscire nuove cose da raccontare altrimenti si continua a parlare d'aria fritta, di tante cose giuste ma che credo siamo orami stufi pure noi di leggere.
Questo sito sa di sabbie mobili, guai a parlare di cose impegnate (per me si chiamano interessanti), perché annoi, guai a parlare di regole perché annoi.
Cosa volete?
Ma diciamolo pure: è un bel gioco e ciascuno gli da il valore che crede senza pensare o pretendere che tutti la vedano allo stesso modo; c’è chi vuole e può dargli molta importanza, c’è chi non ha voglia e tempo di impegnarsi a fondo. Nessuno ha firmato obblighi o impegni, tutti fanno del loro meglio. C’è chi ha obiettivi da raggiungere, c’è chi obiettivi non viole porsene. Tutto nella più ampia libertà.lucignolo ha scritto:Perché non essere onesti e dire: è un bel gioco, ma io la faccia non ce la metto per un paio di piedi nudi, non ne vale la pena, preferisco espormi per cose che riguardano paesi lontani migliaia di chilometri mentre il mio affonda nella m...a: non sta a me giudicare, ma l'importante è essere trasparenti.
Insomma, ditelo!
Ma non ti sei accorto che stanno languendo anche gli incontri, dimostrando che avevano ragione coloro che non ci hanno mai creduto?
Noi abbiamo sbagliato, trascinati da un'euforia iniziale che ci ha fatto dimenticare che non abbiamo niente in comune se non un paio di suole nude.
Questa è la verità.
Altro che essere incazzato perché ho bucato.
Senza rancore e senza peli sulla lingua.
Almeno ho finalmente detto quello che penso veramente.
bfpaul
Re: A caccia di divieti
Qualcuno o nessuno?
Questa è la corta storia di quattro soci di un Club chiamati Ognuno, Qualcuno, Chiunque, e Nessuno.
Si trattava di fare un lavoro importante e Ognuno era sicuro che Qualcuno se ne sarebbe occupato. Chiunque poteva farlo, ma Nessuno lo fece.
Qualcuno era arrabbiato perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensava che Qualcuno potesse farlo, ma Nessuno sapeva che Chiunque non lo avrebbe fatto.
Infine, Ognuno incolpò Qualcuno, perché Nessuno ha fatto ciò che Chiunque avrebbe potuto fare. (Fonte sconosciuta)
C.S.
Questa è la corta storia di quattro soci di un Club chiamati Ognuno, Qualcuno, Chiunque, e Nessuno.
Si trattava di fare un lavoro importante e Ognuno era sicuro che Qualcuno se ne sarebbe occupato. Chiunque poteva farlo, ma Nessuno lo fece.
Qualcuno era arrabbiato perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensava che Qualcuno potesse farlo, ma Nessuno sapeva che Chiunque non lo avrebbe fatto.
Infine, Ognuno incolpò Qualcuno, perché Nessuno ha fatto ciò che Chiunque avrebbe potuto fare. (Fonte sconosciuta)
C.S.
Re: A caccia di divieti
Ho trovato una foto su Internet che illustra perfettamente il mio pensiero:
http://www.flickr.com/photos/gregfish/1420096449/
http://www.flickr.com/photos/gregfish/1420096449/
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: A caccia di divieti
In Italia funziona così.contessa scalza ha scritto:Qualcuno o nessuno?
Questa è la corta storia di quattro soci di un Club chiamati Ognuno, Qualcuno, Chiunque, e Nessuno.
Si trattava di fare un lavoro importante e Ognuno era sicuro che Qualcuno se ne sarebbe occupato. Chiunque poteva farlo, ma Nessuno lo fece.
Qualcuno era arrabbiato perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensava che Qualcuno potesse farlo, ma Nessuno sapeva che Chiunque non lo avrebbe fatto.
Infine, Ognuno incolpò Qualcuno, perché Nessuno ha fatto ciò che Chiunque avrebbe potuto fare. (Fonte sconosciuta)
Io, comunque, penso che ricordare ogni tanto che esistiamo non faccia male, a prescindere dai risultati concreti.
Non ho problemi a far sapere chi sono e se ci badi bene, quando ho parlato di "quer pasticciaccio, ecc. ecc." non ho avuto remore ad indicare pure il nome della via in cui abito.
Più di così.......pensi che abbia paura?
E non ho nulla di cui avere vergogna.
Per questo ho preso l'iniziativa privata di scrivere a certe persone, comuni, direzioni e così via.
Farò un buco nell'acqua? Sì, (quasi) certo, ma sono in pace con me stesso e non ho bocconi fermi in gola.
Nel forum c'è di tutto: il simpatizzante che scalzo non ci andrà mai, il barefooter occasionale, quello stagionale, il sempre più convinto e così via.
C'è anche chi si batte per difendere qualcosa che gli piace, ben consapevole di infrangere solo regole mentali senza alcuna risonanza concreta.
I danni li facciamo solo alla fantasia, all'illusione di colmare la nostra pochezza sociale coprendoci di piume colorate.
Sai, Cristiana, oggi stavo sentendo il telegiornale.....500 persone provenienti da molte zone d'Europa a manifestare con idee che.......beh, non lo posso dire.......con migliaia di persone indignate.
Ma non è questo il punto e non è nemmeno il fatto di manifestare: è che quando si è convinti ci si muove e si fa sentire la voce anche se si è in pochi.
Chissà perché chi ha buone idee, chi propone ritorni alla natura, chi vorrebbe il bene non ha mai la forza di esprimersi come chi vuole il male; ah, quelli è come se fossero sospinti dall'alito caldo del demonio, verso noi coperti di vello di lana, quasi giuste prede sacrificali.
Proprio a causa del fatto che noi stessi barefooters ci etichettiamo come "coloro che stanno facendo qualcosa di sbagliato" non siamo propensi a farci rispettare in quanto persone che hanno fatto una loro scelta senza proporre il danno altrui; crediamo che la libertà sia il rifiutare uno spirito di gruppo, dimenticando che da soli si è destinati al fallimento, anzi all'oblio, che è anche peggio, perché all'oblio ci va chi non è mai vissuto con pienezza.
Figurati se si può credere ad un club: la voce la posso far sentire solo nel forum dove c'è posto per tutti, quindi anche per me.
Ha ragione anche Rei: fregatene del divieto!
Di sicuro non vado a cercar guai di proposito, però se mi dovessero dare una multa non mi infilerei certo le infradito, pagando in silenzio.
Ognuno non faccia ciò che non si sente, molti si tengano ben strette le infradito pronti ad infilarsele ad ogni sguardo avverso: viva la libertà, quella che comincia proprio dal primo mattone della società, il singolo individuo.
Spero che non lo dimentichiate mai.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Ho segnalato un'anomalia ed ho manifestato il mio dissenso.
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Su questo credo che siamo tutti d’accordo. Non mi intendo di diritto ma credo si possa affermare che è incostituzionale in quanto discriminante.
--
per fare azioni di forza non servono necessariamente i numeri, caro Andrea, ma la convinzione di essere nel giusto.
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No, io sono convinto che quello che tu dici (che quel regolamento è ingiusto) ma manca, almeno da parte mia ma credo da parte di tutti tranne forse te, la determinazione e la volontà di far valere a tutti i costi i propri diritti.
Con fatti e non con parole. Tu hai fatto dei fatti scrivendo al comune.
--
Per fare certe azioni ci vuole il coraggio di esporsi ed anche di fallire.
doveste essere multati o discriminati in quanto scalzi, avreste il coraggio di ricorrere fino ad arrivare in Cassazione, col rischio di perdere?
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No non ne ho ne voglia ne tempo ne coraggio!
Se tu lo fai tanto di cappello ma non puoi pretendere che tutti agiscano come fai tu.
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Se non lo fanno significa che non hanno argomentazioni valide, se non concetti discutibilissimi e mai definiti come quelli di decoro.
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Oppure che ti considerano zero.
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vegliamo affinché la cosa non si generalizzi.
Quando lo sarà sarà troppo tardi.
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Spero che tu sia pessimista. Non credo francamente che questi divieti abbiano seguito.
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Questo sito sa di sabbie mobili, guai a parlare di cose impegnate (per me si chiamano interessanti), perché annoi, guai a parlare di regole perché annoi.
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Se ne parli pure ma se le parole vanno inascoltate e le posizioni sono sempre quelle non si può ogni mese ritornare sullo stesso argomento xché si va a ribadire dei concetti già noti che alla fine annoiano e rischiano di diventare uno sterile esercizio celebrale.
--
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Perché non essere onesti e dire: è un bel gioco, ma io la faccia non ce la metto per un paio di piedi nudi, non ne vale la pena, preferisco espormi per cose che riguardano paesi lontani migliaia di chilometri mentre il mio affonda nella m...a: non sta a me giudicare, ma l'importante è essere trasparenti.
Insomma, ditelo!
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Credo di essere stato chiaro, non ho voglia, tempo e coraggio di fare battaglie per i piedi nudi! Ritengo sia più importante, eventualmente, fare delle lotte per risollevare dalla m...a il nostro paese ma ritengo che il nostro paese abbia problemi ben più seri ed urgenti da affrontare che non i piedi nudi! Qui si deve parlare solo di piedi nudi, ok, ma mi pare una cosa riduttiva.
--
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Ma non ti sei accorto che stanno languendo anche gli incontri, dimostrando che avevano ragione coloro che non ci hanno mai creduto?
Noi abbiamo sbagliato, trascinati da un'euforia iniziale che ci ha fatto dimenticare che non abbiamo niente in comune se non un paio di suole nude.
Questa è la verità.
Altro che essere incazzato perché ho bucato.
Senza rancore e senza peli sulla lingua.
Almeno ho finalmente detto quello che penso veramente.
--
Certo non ci sono affinità al di fuori del piacere di andare scalzi.
Già quando si parla della ‘filosofia’ che c’è dietro all’andare scalzi ci sono divergenze. Io la vedo come un hobby, tu come una filosofia di vita.
Io però sono convinto che ad entrambi piaccia andare scalzi e alla fine tra noi, sono parole tue, si è creata un amicizia che va oltre il trovarsi per fare una passeggiata scalza.
Io continuo a credere fermamente nell’utilità, o almeno della piacevolezza, degli incontri. So che organizzare incontri non è facile.
Io persisto su questa strada e mi auguro che tu voglia continuare con me nonostante le diverse vedute. Credo che ognuno debba essere libero di agire come se la sente. Magari sbaglia ed è giusto che chi la pensa diversamente lo dica ma non può pretendere che tutti cambino idea e la pensino come lui.
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Molto si può fare; suggerirei di girare brevi reportages, non dico di metterli su You Tube, ma di passarli a qualche TV locale e di tenerli a disposizione per le TV nazionali dove non siamo in grado di portare documentazioni.
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Liberi di promuovere come meglio credete ma personalmente non ci sto.
Come detto più volte siamo divisi tra coloro che ritengono positivo pubblicizzare il sito il più possibile e chi, come me, preferirebbe restare anonimo. Vogliamo dire che è mancanza di coraggio? Diciamolo pure. Io non vedo il motivo di dover sbandierare a tutti che vado scalzo. Posso benissimo farlo senza dover mettere i manifesti. A me basta andare scalzo e non sento il bisogno di convincere gli altri a fare altrettanto. Anche perché non credo che uno si possa ‘convertire’. Credo che la maggioranza continuerebbe a vedere l’andare scalzi come una cosa pazzesca ed è per questo che non ci tengo a far sapere ad altri di questa mia ‘passione’. Attenzione a non confondere quello che penso io (che andare scalzi è una cosa bella, salutare, naturale,...) con quello che pensano gli altri, e non facciamo finta di non saperlo, gli altri pensano che sia una cosa da matti, stravagante, pericolosa, ecc.
Se poi vogliamo far finta che non è così possiamo farlo pure la realtà non cambia. Possiamo fregarcene ma io credo che invece sarebbe giusto tenerne conto.
Mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi non aiuta.
--
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noi stessi barefooters ci etichettiamo come "coloro che stanno facendo qualcosa di sbagliato"
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Non confondiamo le due cose. La nostra idea è che stiamo facendo una cosa giusta ma sappiamo bene che molti la credono sbagliata e credo che ne dobbiamo tener conto. Non confondiamo quello che pensiamo noi e quello che pensano gli altri.
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Ciao
Andrea
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Su questo credo che siamo tutti d’accordo. Non mi intendo di diritto ma credo si possa affermare che è incostituzionale in quanto discriminante.
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per fare azioni di forza non servono necessariamente i numeri, caro Andrea, ma la convinzione di essere nel giusto.
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No, io sono convinto che quello che tu dici (che quel regolamento è ingiusto) ma manca, almeno da parte mia ma credo da parte di tutti tranne forse te, la determinazione e la volontà di far valere a tutti i costi i propri diritti.
Con fatti e non con parole. Tu hai fatto dei fatti scrivendo al comune.
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Per fare certe azioni ci vuole il coraggio di esporsi ed anche di fallire.
doveste essere multati o discriminati in quanto scalzi, avreste il coraggio di ricorrere fino ad arrivare in Cassazione, col rischio di perdere?
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No non ne ho ne voglia ne tempo ne coraggio!
Se tu lo fai tanto di cappello ma non puoi pretendere che tutti agiscano come fai tu.
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Se non lo fanno significa che non hanno argomentazioni valide, se non concetti discutibilissimi e mai definiti come quelli di decoro.
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Oppure che ti considerano zero.
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vegliamo affinché la cosa non si generalizzi.
Quando lo sarà sarà troppo tardi.
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Spero che tu sia pessimista. Non credo francamente che questi divieti abbiano seguito.
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Questo sito sa di sabbie mobili, guai a parlare di cose impegnate (per me si chiamano interessanti), perché annoi, guai a parlare di regole perché annoi.
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Se ne parli pure ma se le parole vanno inascoltate e le posizioni sono sempre quelle non si può ogni mese ritornare sullo stesso argomento xché si va a ribadire dei concetti già noti che alla fine annoiano e rischiano di diventare uno sterile esercizio celebrale.
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Perché non essere onesti e dire: è un bel gioco, ma io la faccia non ce la metto per un paio di piedi nudi, non ne vale la pena, preferisco espormi per cose che riguardano paesi lontani migliaia di chilometri mentre il mio affonda nella m...a: non sta a me giudicare, ma l'importante è essere trasparenti.
Insomma, ditelo!
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Credo di essere stato chiaro, non ho voglia, tempo e coraggio di fare battaglie per i piedi nudi! Ritengo sia più importante, eventualmente, fare delle lotte per risollevare dalla m...a il nostro paese ma ritengo che il nostro paese abbia problemi ben più seri ed urgenti da affrontare che non i piedi nudi! Qui si deve parlare solo di piedi nudi, ok, ma mi pare una cosa riduttiva.
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Ma non ti sei accorto che stanno languendo anche gli incontri, dimostrando che avevano ragione coloro che non ci hanno mai creduto?
Noi abbiamo sbagliato, trascinati da un'euforia iniziale che ci ha fatto dimenticare che non abbiamo niente in comune se non un paio di suole nude.
Questa è la verità.
Altro che essere incazzato perché ho bucato.
Senza rancore e senza peli sulla lingua.
Almeno ho finalmente detto quello che penso veramente.
--
Certo non ci sono affinità al di fuori del piacere di andare scalzi.
Già quando si parla della ‘filosofia’ che c’è dietro all’andare scalzi ci sono divergenze. Io la vedo come un hobby, tu come una filosofia di vita.
Io però sono convinto che ad entrambi piaccia andare scalzi e alla fine tra noi, sono parole tue, si è creata un amicizia che va oltre il trovarsi per fare una passeggiata scalza.
Io continuo a credere fermamente nell’utilità, o almeno della piacevolezza, degli incontri. So che organizzare incontri non è facile.
Io persisto su questa strada e mi auguro che tu voglia continuare con me nonostante le diverse vedute. Credo che ognuno debba essere libero di agire come se la sente. Magari sbaglia ed è giusto che chi la pensa diversamente lo dica ma non può pretendere che tutti cambino idea e la pensino come lui.
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Molto si può fare; suggerirei di girare brevi reportages, non dico di metterli su You Tube, ma di passarli a qualche TV locale e di tenerli a disposizione per le TV nazionali dove non siamo in grado di portare documentazioni.
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Liberi di promuovere come meglio credete ma personalmente non ci sto.
Come detto più volte siamo divisi tra coloro che ritengono positivo pubblicizzare il sito il più possibile e chi, come me, preferirebbe restare anonimo. Vogliamo dire che è mancanza di coraggio? Diciamolo pure. Io non vedo il motivo di dover sbandierare a tutti che vado scalzo. Posso benissimo farlo senza dover mettere i manifesti. A me basta andare scalzo e non sento il bisogno di convincere gli altri a fare altrettanto. Anche perché non credo che uno si possa ‘convertire’. Credo che la maggioranza continuerebbe a vedere l’andare scalzi come una cosa pazzesca ed è per questo che non ci tengo a far sapere ad altri di questa mia ‘passione’. Attenzione a non confondere quello che penso io (che andare scalzi è una cosa bella, salutare, naturale,...) con quello che pensano gli altri, e non facciamo finta di non saperlo, gli altri pensano che sia una cosa da matti, stravagante, pericolosa, ecc.
Se poi vogliamo far finta che non è così possiamo farlo pure la realtà non cambia. Possiamo fregarcene ma io credo che invece sarebbe giusto tenerne conto.
Mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi non aiuta.
--
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noi stessi barefooters ci etichettiamo come "coloro che stanno facendo qualcosa di sbagliato"
--
Non confondiamo le due cose. La nostra idea è che stiamo facendo una cosa giusta ma sappiamo bene che molti la credono sbagliata e credo che ne dobbiamo tener conto. Non confondiamo quello che pensiamo noi e quello che pensano gli altri.
--
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Ecco il mail che ho mandato al sindaco, alla polizia comunale e alla pro-loco di Loro Ciuffenna:
-------------------------------------------------
Spett. Sig. Sindaco,
leggendo un forum sul Web (https://natiscalzi.forumattivo.com/scalzi-fra-la-gente-f3/a-caccia-di-divieti-t343.htm)
ho scoperto, con mia grande sorpresa, che nel comune di Loro Ciuffenna, a norma del Regolamento di Polizia Comunale,
"E' vietato circolare scalzi nel centro storico ovvero in esercizi
commerciali, pubblici esercizi, chiese, musei, monumenti e simili
ovunque si trovino."
Questa disposizione mi lascia perplesso. Da alcuni anni ho smesso di usare calzature, salvo in situazioni particolari. Cammino scalzo nella Facoltà dove insegno, in altre università e istituti scientifici, nelle strade della mia città e
di numerose altre città e paesi d'Italia e d'Europa (e anche di luoghi piú lontani). A piedi nudi ho visitato chiese, musei
ed esercizi commerciali di vario genere. C´è qualche ragione speciale per cui non dovrei farlo nel comune da Lei
amministrato?
Anche se purtroppo avrò poche occasioni di visitare Loro Ciuffenna, come cittadino trovo preoccupante
che un regolamento di polizia stabilisca regole e divieti sul modo di vestirsi e calzarsi (o non calzarsi) dei cittadini.
E se un giorno qualcuno decidesse che per le donne non è decoroso girare col volto scoperto?
Sperando di non averLe sottratto troppo tempo, e ringraziandoLa per la pazienza, Le porgo i miei piú cordiali saluti.
-------------------------------------------------
Spett. Sig. Sindaco,
leggendo un forum sul Web (https://natiscalzi.forumattivo.com/scalzi-fra-la-gente-f3/a-caccia-di-divieti-t343.htm)
ho scoperto, con mia grande sorpresa, che nel comune di Loro Ciuffenna, a norma del Regolamento di Polizia Comunale,
"E' vietato circolare scalzi nel centro storico ovvero in esercizi
commerciali, pubblici esercizi, chiese, musei, monumenti e simili
ovunque si trovino."
Questa disposizione mi lascia perplesso. Da alcuni anni ho smesso di usare calzature, salvo in situazioni particolari. Cammino scalzo nella Facoltà dove insegno, in altre università e istituti scientifici, nelle strade della mia città e
di numerose altre città e paesi d'Italia e d'Europa (e anche di luoghi piú lontani). A piedi nudi ho visitato chiese, musei
ed esercizi commerciali di vario genere. C´è qualche ragione speciale per cui non dovrei farlo nel comune da Lei
amministrato?
Anche se purtroppo avrò poche occasioni di visitare Loro Ciuffenna, come cittadino trovo preoccupante
che un regolamento di polizia stabilisca regole e divieti sul modo di vestirsi e calzarsi (o non calzarsi) dei cittadini.
E se un giorno qualcuno decidesse che per le donne non è decoroso girare col volto scoperto?
Sperando di non averLe sottratto troppo tempo, e ringraziandoLa per la pazienza, Le porgo i miei piú cordiali saluti.
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
Re: A caccia di divieti
Con l'intercessione di San Google, ho trovato questi link:Marco53 ha scritto:Lo sapevate che una delle passioni di Ernst Hemingway (spero di averlo scritto giusto) era quella di fare passeggiate scalze in montagna ???
http://www.essortment.com/all/ernesthemingway_pmf.htm
http://www.oppapers.com/essays/Hemingway-Biography/143695
http://www.accessmylibrary.com/coms2/summary_0286-34940146_ITM
http://books.google.com/books?id=hLekdTj0Ds8C&pg=PA65&lpg=PA65&dq=Hemingway+barefoot&source=bl&ots=jgtwcbYLta&sig=E1dMpy29zKlbRRlEayIbjakEqSk&hl=en&ei=P_nZSeD7IOKrjAf99ZyWDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10#PPA66,M1
http://www.post-gazette.com/pg/07084/772427-44.stm
etc.
Pare che anche Faulkner avesse questo brutto vizio:
http://books.google.com/books?id=ti-wGq6ssKMC&pg=PA166&lpg=PA166&dq=Hemingway+barefoot&source=bl&ots=3_n29-NmhQ&sig=KdyvHza_f82X3v7yS-NCeDHow1c&hl=en&ei=EfzZSa2ALZurjAf0uKWWDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3
Infine, provate a cercare 'barefoot radio'.
ciao,
a.
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
Re: A caccia di divieti
Ernest acquired his love of nature early in life while spending summers at the family summerhouse ‘Windemere’ on Walloon Lake in Northern Michigan (www.lostgeneration.com). He became a great lover of the outdoors, walking barefoot in the woods and participating in hunting and fishing.
In effetti ho scorso uno dei vari link proposti e vi si trova la storia scritta sopra, cioé «Ernest acquisì il suo amore per la natura presto nella sua vita, mentre trascorreva le estati nella casa estiva di famiglia 'Windemere' al lago Wallon nel Michigan del nord. Divenne grande amante delle passeggiate all'aperto, camminando scalzo nei boschi e partecipando alla caccia e alla pesca».
Saluti letterari
Marco (e grazie ad AndreaD)
In effetti ho scorso uno dei vari link proposti e vi si trova la storia scritta sopra, cioé «Ernest acquisì il suo amore per la natura presto nella sua vita, mentre trascorreva le estati nella casa estiva di famiglia 'Windemere' al lago Wallon nel Michigan del nord. Divenne grande amante delle passeggiate all'aperto, camminando scalzo nei boschi e partecipando alla caccia e alla pesca».
Saluti letterari
Marco (e grazie ad AndreaD)
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Me ne infischio: meglio uno zero che agisce che un dieci in poltrona.Andrea77 ha scritto:Oppure che ti considerano zero.
Come pensi che siamo considerati dalla nostra classe politica, a prescindere dal nostro argomento specifico?
La speranza è l'ultima a morire: infatti noi tutti moriamo molto prima.Andrea77 ha scritto:Spero che tu sia pessimista. Non credo francamente che questi divieti abbiano seguito.
La goccia scava la pietra.Andrea77 ha scritto:Se ne parli pure ma se le parole vanno inascoltate e le posizioni sono sempre quelle non si può ogni mese ritornare sullo stesso argomento xché si va a ribadire dei concetti già noti che alla fine annoiano e rischiano di diventare uno sterile esercizio celebrale.
Sarà riduttiva, ma imparerai a tue spese quanto valgono le piccole cose.Andrea77 ha scritto:Credo di essere stato chiaro, non ho voglia, tempo e coraggio di fare battaglie per i piedi nudi! Ritengo sia più importante, eventualmente, fare delle lotte per risollevare dalla m...a il nostro paese ma ritengo che il nostro paese abbia problemi ben più seri ed urgenti da affrontare che non i piedi nudi! Qui si deve parlare solo di piedi nudi, ok, ma mi pare una cosa riduttiva.
Piccoli sintomi precedono grandi malattie, piccole ferite non curate in tempo possono generare infezioni mortali.
Beato te che vedi più lontano di noi.
Io non ci riesco.
Ti dico due cose.Andrea77 ha scritto:Io continuo a credere fermamente nell’utilità, o almeno della piacevolezza, degli incontri. So che organizzare incontri non è facile.
Io persisto su questa strada e mi auguro che tu voglia continuare con me nonostante le diverse vedute. Credo che ognuno debba essere libero di agire come se la sente. Magari sbaglia ed è giusto che chi la pensa diversamente lo dica ma non può pretendere che tutti cambino idea e la pensino come lui.
La prima è che tu sei sempre fermamente convinto: lo sei quando neghi, lo sei quando affermi.
Seguendo la tua logica conta poco essere fermamente convinti dell'utilità dei raduni: alla fine annoia e rischia di diventare uno sterile esercizio cerebrale.
La seconda è che qualcuno si è mosso e per questo apprezzo l'iniziativa di Andrea D.
Non credo che l'abbia fatto per accontentarmi: a lui mando il mio benvenuto nel club degli zeri e degli illusi.
Perché, ti sembra di avere a che fare con persone superficiali, che non passano al vaglio le varie possibilità? Secondo me ci sottovaluti e tu ti sopravvaluti.Andrea77 ha scritto:Se poi vogliamo far finta che non è così possiamo farlo pure la realtà non cambia. Possiamo fregarcene ma io credo che invece sarebbe giusto tenerne conto.
Grazie dell'informazione, ma dipende da quello che non si vuol vedere.Andrea77 ha scritto:Mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi non aiuta.
Grazie per l'informazione: non ci avevo pensato.Andrea77 ha scritto:Non confondiamo quello che pensiamo noi e quello che pensano gli altri.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A caccia di divieti
Ciao a tutti,
rieccomi qui dopo un bel po' di tempo e tanto per cambiare si discute sempre della stessa cosa, ovvero in fondo "quanto e' grande il nostro denominatore comune?".
Io sono uno di quelli che ha sempre avuto una certa diffidenza negli incontri e che sostiene che alla fin fine siamo molto (troppo?) diversi tra noi per potere essere veri (?) amici. In questo caso pero' devo dire che mi sembra che Andrea77 abbia torto. Per essere piu' precisi, io la penso esattamente come lui che in Italia ci sono problemi molto piu' seri del regolamento di un comune che nessuno di noi sa dove si trovi. Pero' tutto sommato ritengo anche piu' che legittimo che Lucignolo scriva sul forum per cercare alleati in questa battaglia. E capisco che lo faccia incazzare sentirsi rispondere che ci sono cose piu' importanti. Il tema e' piu' che on-topic e non interessa solo lui come ha dimostrato la lettera di AndreaD. Alla fine penso che non ci sia molto da dscutere in questo senso.
Saluti dalla Lombardia del nord,
Augusto
P.S. Per Lucignolo: Il tuo post sulla liberta' mi ha fatto tornare in mente la canzone "la liberta'" di Giorgio Gaber. Molte volte mi sono trovato a riflettere sulle parole (spero di ricordarmi bene):
"la liberta' non e' stare sopra un albero/
non e' neanche il volo di un moscone/
la liberta' non e' uno spazio libero/
liberta' e' partecipazione"
Non mi stupirebbe se tu ti ci ritrovassi. Io invece ho sempre avuto un problema con questo concetto. La liberta' per me e' tutto cio' che e' lecito fare perche' lo stato (ovvero sia il complesso di costituzione, leggi e altre normative vincolanti) lo consente. Liberta' non e' per me il fatto che la gente accetti gli scalzi, ma che cio' sia lecito. L'accettazione sociale e' piu' rispetto alla liberta' e mi sta bene che si combatta per l'accettazione e non solo per la liberta'. In questo senso una battaglia contro il comune di c... e' una battaglia di liberta' e mi sta in teoria anche simpatica, se non fosse che non posso fare a meno di pensare che facendo una considerazione dei costi/benefici non dovrei dedicarci nemmeno 1 minuto... Se fosse Milano a essere in gioco cambierei opinione, ma per c... chissenefrega.
rieccomi qui dopo un bel po' di tempo e tanto per cambiare si discute sempre della stessa cosa, ovvero in fondo "quanto e' grande il nostro denominatore comune?".
Io sono uno di quelli che ha sempre avuto una certa diffidenza negli incontri e che sostiene che alla fin fine siamo molto (troppo?) diversi tra noi per potere essere veri (?) amici. In questo caso pero' devo dire che mi sembra che Andrea77 abbia torto. Per essere piu' precisi, io la penso esattamente come lui che in Italia ci sono problemi molto piu' seri del regolamento di un comune che nessuno di noi sa dove si trovi. Pero' tutto sommato ritengo anche piu' che legittimo che Lucignolo scriva sul forum per cercare alleati in questa battaglia. E capisco che lo faccia incazzare sentirsi rispondere che ci sono cose piu' importanti. Il tema e' piu' che on-topic e non interessa solo lui come ha dimostrato la lettera di AndreaD. Alla fine penso che non ci sia molto da dscutere in questo senso.
Saluti dalla Lombardia del nord,
Augusto
P.S. Per Lucignolo: Il tuo post sulla liberta' mi ha fatto tornare in mente la canzone "la liberta'" di Giorgio Gaber. Molte volte mi sono trovato a riflettere sulle parole (spero di ricordarmi bene):
"la liberta' non e' stare sopra un albero/
non e' neanche il volo di un moscone/
la liberta' non e' uno spazio libero/
liberta' e' partecipazione"
Non mi stupirebbe se tu ti ci ritrovassi. Io invece ho sempre avuto un problema con questo concetto. La liberta' per me e' tutto cio' che e' lecito fare perche' lo stato (ovvero sia il complesso di costituzione, leggi e altre normative vincolanti) lo consente. Liberta' non e' per me il fatto che la gente accetti gli scalzi, ma che cio' sia lecito. L'accettazione sociale e' piu' rispetto alla liberta' e mi sta bene che si combatta per l'accettazione e non solo per la liberta'. In questo senso una battaglia contro il comune di c... e' una battaglia di liberta' e mi sta in teoria anche simpatica, se non fosse che non posso fare a meno di pensare che facendo una considerazione dei costi/benefici non dovrei dedicarci nemmeno 1 minuto... Se fosse Milano a essere in gioco cambierei opinione, ma per c... chissenefrega.
Ospite- Ospite
Re: A caccia di divieti
Come pensi che siamo considerati dalla nostra classe politica, a prescindere dal nostro argomento specifico?
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Basta pensare che hanno tolto la possibilità di esprimere una preferenza e scelgono loro chi mandare in parlamento per capire quanto ci considerano.
Basta vedere che fine hanno fatto certi referendum passati con il 90% dei SI bellamente ignorati per il comodo loro.
Basta vedere quanto successo sul caso Englaro:
1) il Presidente della Repubblica è un impiccio
2) il parlamento è un impiccio
3) la costituzione è un impiccio
4) una sentenza della cassazione e in generale i giudici sono un impiccio, anzi molti di loro sono il male assoluto.
Scusa se insisto ma davanti a queste cose mi inc..zo molto di più.
Capisco il tuo pensiero ma non possiamo ‘perdere tempo’ in dettagli quando accadono certe cose!
E’ in questi casi che toccano tutti in modo profondo che sento il dovere di ribellarmi. Chiedo scusa per la propaganda politica e per il polverone che ne uscirà ma pensando ad Eluana, parafrasando Guareschi, direbbe ‘papà votagli contro anche per me!’.
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Beato te che vedi più lontano di noi.
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Io non vedo più lontano. Io vedo che siamo immersi nella mer..da sino al collo (e forse questo mi impedisce di vedere oltre). Tu giustamente mi fai notare che un piccione mi ha cagato in testa, certamente da fastidio ma non credo che sia il problema più urgente se non te ne fossi accorto io ti avviso che siamo nella mer..da sino al collo. Forse la cagata di piccione ti è entrata nell’occhio e ti da fastidio e ti impedisce di vedere il resto.
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Seguendo la tua logica conta poco essere fermamente convinti dell'utilità dei raduni: alla fine annoia e rischia di diventare uno sterile esercizio cerebrale.
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Se nessuno venisse ai raduni avresti ragione in quanto continuassimo a dire ‘sarebbe giusto fare un raduno’ ma poi non lo facciamo mai e quindi non passiamo ai fatti concreti.
Siccome, pur con fatica e con scarse adesioni, i raduni si fanno, credo non sia tempo sprecato ma sia un modo concreto x tenere attivo il forum e il sito.
Per conoscerci, per visitare posti magari sconosciuti e ovviamente per stare scalzi diventando anche in questo modo ‘promotori’ del barefooting e lottando sul momento come avete fatto mirabilmente te e Ares a Firenze.
Intendiamoci l’iniziativa tua e di Andrea D. sono lodevoli. Personalmente sono pessimista.
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Secondo me ci sottovaluti e tu ti sopravvaluti.
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Non credo. Anzi spesso mi capita che mi dicano il contrario che mi sottovaluto e/o sopravvaluto gli altri.
Sai bene che io ho grande stima di te e che anzi vorrei avere il coraggio di affrontare le cose come le affronti tu.
A me pare però che ci stia un po’ sfuggendo l’ordine di grandezza delle cose. Oppure io e te abbiamo dei pesi e delle misure e dei modi differenti vedere le cose. Tu vivi lo scalzismo in modo più intenso di quanto lo viva io e quindi diamo un importanza differente a certe cose.
Francamente non me ne frega nulla di quel paesino che sino a qualche giorno fa ne io ne te sapevamo che esistesse in quanto non andrò mai là (non x il divieto ma xché non mi interessa il luogo).
Capisco la tua preoccupazione che questi divieti si espandano altrove ma francamente lo credo improbabile. Il sindaco del paesino magari non ha di meglio da fare ma la maggior parte credo che abbia ben altri problemi a cui pensare.
In più, come detto più volte, siamo così pochi che è come se non ci fossimo e quindi sarebbe stupido vietare una cosa che non esiste.
Siccome sono pessimista non credo che il numero di gente scalza cresca a tal punto che i sindaci si accorgano di noi e magari pensino a qualche divieto.
Tolto il paesino con i sindaco ottuso ci resta tutto il mondo da girare scalzi. Certo questo divieto limita, in termini assoluti, la mia libertà ma per fortuna è una limitazione che non mi pesa potendo andare altrove. A tal proposito ritengo singolare, anche se pienamente legittimo, il 'disinteresse' di molti (senza offesa da volpe e l'uva) per un ampia zona di terra dove praticare l'hiking che fra l'altro, oltre alla bellezza del camminare in natura, non ha divieti.
Ciao
Andrea
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Basta pensare che hanno tolto la possibilità di esprimere una preferenza e scelgono loro chi mandare in parlamento per capire quanto ci considerano.
Basta vedere che fine hanno fatto certi referendum passati con il 90% dei SI bellamente ignorati per il comodo loro.
Basta vedere quanto successo sul caso Englaro:
1) il Presidente della Repubblica è un impiccio
2) il parlamento è un impiccio
3) la costituzione è un impiccio
4) una sentenza della cassazione e in generale i giudici sono un impiccio, anzi molti di loro sono il male assoluto.
Scusa se insisto ma davanti a queste cose mi inc..zo molto di più.
Capisco il tuo pensiero ma non possiamo ‘perdere tempo’ in dettagli quando accadono certe cose!
E’ in questi casi che toccano tutti in modo profondo che sento il dovere di ribellarmi. Chiedo scusa per la propaganda politica e per il polverone che ne uscirà ma pensando ad Eluana, parafrasando Guareschi, direbbe ‘papà votagli contro anche per me!’.
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Beato te che vedi più lontano di noi.
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Io non vedo più lontano. Io vedo che siamo immersi nella mer..da sino al collo (e forse questo mi impedisce di vedere oltre). Tu giustamente mi fai notare che un piccione mi ha cagato in testa, certamente da fastidio ma non credo che sia il problema più urgente se non te ne fossi accorto io ti avviso che siamo nella mer..da sino al collo. Forse la cagata di piccione ti è entrata nell’occhio e ti da fastidio e ti impedisce di vedere il resto.
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Seguendo la tua logica conta poco essere fermamente convinti dell'utilità dei raduni: alla fine annoia e rischia di diventare uno sterile esercizio cerebrale.
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Se nessuno venisse ai raduni avresti ragione in quanto continuassimo a dire ‘sarebbe giusto fare un raduno’ ma poi non lo facciamo mai e quindi non passiamo ai fatti concreti.
Siccome, pur con fatica e con scarse adesioni, i raduni si fanno, credo non sia tempo sprecato ma sia un modo concreto x tenere attivo il forum e il sito.
Per conoscerci, per visitare posti magari sconosciuti e ovviamente per stare scalzi diventando anche in questo modo ‘promotori’ del barefooting e lottando sul momento come avete fatto mirabilmente te e Ares a Firenze.
Intendiamoci l’iniziativa tua e di Andrea D. sono lodevoli. Personalmente sono pessimista.
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Secondo me ci sottovaluti e tu ti sopravvaluti.
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Non credo. Anzi spesso mi capita che mi dicano il contrario che mi sottovaluto e/o sopravvaluto gli altri.
Sai bene che io ho grande stima di te e che anzi vorrei avere il coraggio di affrontare le cose come le affronti tu.
A me pare però che ci stia un po’ sfuggendo l’ordine di grandezza delle cose. Oppure io e te abbiamo dei pesi e delle misure e dei modi differenti vedere le cose. Tu vivi lo scalzismo in modo più intenso di quanto lo viva io e quindi diamo un importanza differente a certe cose.
Francamente non me ne frega nulla di quel paesino che sino a qualche giorno fa ne io ne te sapevamo che esistesse in quanto non andrò mai là (non x il divieto ma xché non mi interessa il luogo).
Capisco la tua preoccupazione che questi divieti si espandano altrove ma francamente lo credo improbabile. Il sindaco del paesino magari non ha di meglio da fare ma la maggior parte credo che abbia ben altri problemi a cui pensare.
In più, come detto più volte, siamo così pochi che è come se non ci fossimo e quindi sarebbe stupido vietare una cosa che non esiste.
Siccome sono pessimista non credo che il numero di gente scalza cresca a tal punto che i sindaci si accorgano di noi e magari pensino a qualche divieto.
Tolto il paesino con i sindaco ottuso ci resta tutto il mondo da girare scalzi. Certo questo divieto limita, in termini assoluti, la mia libertà ma per fortuna è una limitazione che non mi pesa potendo andare altrove. A tal proposito ritengo singolare, anche se pienamente legittimo, il 'disinteresse' di molti (senza offesa da volpe e l'uva) per un ampia zona di terra dove praticare l'hiking che fra l'altro, oltre alla bellezza del camminare in natura, non ha divieti.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
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