Nuovi divieti
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Grand Choeur
Young_barefooter
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Nuovi divieti
Avendo in programma di recarmi coi miei figli al parco divertimenti Leolandia (si trova in provincia di Bergamo) ho consultato preventivamente il regolamento ufficiale del parco. L'ho consultato quasi per curiosità, forte del del fatto che fosse possibile entrare scalzi dato che negli anni scorsi ci sono già stato in almeno due occasioni, senza problema alcuno.
E invece la tragica scoperta, la versione attuale del regolamento (datata 2018) riporta il seguente articolo:
E’ vietato circolare nel Parco, accedere alle attrazioni, agli spettacoli, ai punti
ristorazione, ai negozi ed ai giochi a premio a torso nudo, in costume da bagno,
scalzi.
Naturalmente ho già contattato via email la Direzione del parco, spiegando in breve del mio essere scalzista e del fatto che trovo pertanto discriminatorio il loro divieto, cercando infine di sensibilizzarli riguardo il fenomeno del barefooting.
Purtroppo tale stile di vita è ben poco praticato in Italia, perciò dubito che la cosa possa in qualche modo indurli a riconsiderare tale divieto, spero tuttavia in almeno una risposta da parte loro. Vedremo.
Comunque volevo fare un discorso più ampio, in fin dei conti credo che agli altri soci del club importi ben poco di un parco divertimenti per bambini. Quello che ci tengo a dire è che inizio a essere piuttosto pessimista e temo che in futuro camminare scalzi sarà vietato praticamente ovunque, almeno in Italia - e intendo dire vietato anche per strada, o nelle stazioni ferroviarie, uffici pubblici ecc.
Da dove deriva il mio pessimismo? Dalla consapevolezza che purtroppo in Italia assistiamo a una società allo sbando, in cui ognuno si sente libero di fare quello che gli pare, in barba a qualsiasi regola minima di civile convivenza e rispetto altrui e di ciò che è di tutti.
Perciò - e giustamente - gli enti pubblici e privati finiscono per dover imporre regole e regolamenti sempre più stringenti e severi, per tentare di arginare i comportamenti incivili e idioti di certi individui.
E guarda caso, per ignoranza e per i soliti pregiudizi, quasi sempre i piedi scalzi ricadono tra ciò che è proibito. In italia, nell'immaginario collettivo, i piedi scalzi assumono purtroppo una connotazione fortemente negativa, sciatta e indecorosa.
Perciò mi sto convincendo che sarà sempre più dura la vita di noi scalzisti!
E invece la tragica scoperta, la versione attuale del regolamento (datata 2018) riporta il seguente articolo:
E’ vietato circolare nel Parco, accedere alle attrazioni, agli spettacoli, ai punti
ristorazione, ai negozi ed ai giochi a premio a torso nudo, in costume da bagno,
scalzi.
Naturalmente ho già contattato via email la Direzione del parco, spiegando in breve del mio essere scalzista e del fatto che trovo pertanto discriminatorio il loro divieto, cercando infine di sensibilizzarli riguardo il fenomeno del barefooting.
Purtroppo tale stile di vita è ben poco praticato in Italia, perciò dubito che la cosa possa in qualche modo indurli a riconsiderare tale divieto, spero tuttavia in almeno una risposta da parte loro. Vedremo.
Comunque volevo fare un discorso più ampio, in fin dei conti credo che agli altri soci del club importi ben poco di un parco divertimenti per bambini. Quello che ci tengo a dire è che inizio a essere piuttosto pessimista e temo che in futuro camminare scalzi sarà vietato praticamente ovunque, almeno in Italia - e intendo dire vietato anche per strada, o nelle stazioni ferroviarie, uffici pubblici ecc.
Da dove deriva il mio pessimismo? Dalla consapevolezza che purtroppo in Italia assistiamo a una società allo sbando, in cui ognuno si sente libero di fare quello che gli pare, in barba a qualsiasi regola minima di civile convivenza e rispetto altrui e di ciò che è di tutti.
Perciò - e giustamente - gli enti pubblici e privati finiscono per dover imporre regole e regolamenti sempre più stringenti e severi, per tentare di arginare i comportamenti incivili e idioti di certi individui.
E guarda caso, per ignoranza e per i soliti pregiudizi, quasi sempre i piedi scalzi ricadono tra ciò che è proibito. In italia, nell'immaginario collettivo, i piedi scalzi assumono purtroppo una connotazione fortemente negativa, sciatta e indecorosa.
Perciò mi sto convincendo che sarà sempre più dura la vita di noi scalzisti!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
Forse è un po' troppo pessimistico dire che sarà vietato ovunque. Ho fatto una rapida googlata mettendo "divieto scalzi" e vengono fuori solo i conosciuti divieti di Pavia, Riccione e Ischia, su migliaia di comuni italiani. Dai parchi per ora non mi viene fuori niente.
Da qui a dire che sarà vietato ovunque, ce ne corre.
Poi, concordo che per arginare i deficienti tocca mettere regole restrittive (che, però, non li arginano per nulla).
Da qui a dire che sarà vietato ovunque, ce ne corre.
Poi, concordo che per arginare i deficienti tocca mettere regole restrittive (che, però, non li arginano per nulla).
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L'impossibile non esiste.
Re: Nuovi divieti
young_barefooter ha scritto:to in Italia, perciò
Da dove deriva il mio pessimismo? Dalla consapevolezza che purtroppo in Italia assistiamo a una società allo sbando, in cui ognuno si sente libero di fare quello che gli pare, in barba a qualsiasi regola minima di civile convivenza e rispetto altrui e di ciò che è di tutti.
Perciò - e giustamente - gli enti pubblici e privati finiscono per dover imporre regole e regolamenti sempre più stringenti e severi, per tentare di arginare i comportamenti incivili e idioti di certi individui.
Giustamente proprio per niente.
Giusto sarebbe se gli enti suddetti facessero rispettare in modo rigido i regolamenti che già esistono.
Inventarne di nuovi, che vengono poi rispettati solo da chi per sua forma mentis rispetta già quelli esistenti, si comporta in modo educato e paga per fruire di un servizio mi pare completamente inutile allo scopo.
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Nuovi divieti
Grand Choeur ha scritto:Forse è un po' troppo pessimistico dire che sarà vietato ovunque. Ho fatto una rapida googlata mettendo "divieto scalzi" e vengono fuori solo i conosciuti divieti di Pavia, Riccione e Ischia, su migliaia di comuni italiani. Dai parchi per ora non mi viene fuori niente.
Da qui a dire che sarà vietato ovunque, ce ne corre.
Poi, concordo che per arginare i deficienti tocca mettere regole restrittive (che, però, non li arginano per nulla).
Forse ho usato in effetti toni un po' troppo pessimistici e apocalittici.
Comunque non parlavo di eventi immediati ma di situazioni che ritengo possano verificarsi nei prossimi 10 o più anni.
Certamente non credo si possa trovare riscontro sul web già ora, è qualcosa che più che altro temo possa accadere in futuro, il pessimismo e la rabbia per una norma che trovo ingiusta hanno fatto il resto.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
cyberteam ha scritto:
Giustamente proprio per niente.
Giusto sarebbe se gli enti suddetti facessero rispettare in modo rigido i regolamenti che già esistono.
Inventarne di nuovi, che vengono poi rispettati solo da chi per sua forma mentis rispetta già quelli esistenti, si comporta in modo educato e paga per fruire di un servizio mi pare completamente inutile allo scopo.
NON intendevo che trovo giusto istituire leggi e norme più restrittive, volevo piuttosto dire che trovo umanamente comprensibile che qualcuno sia tentato di risolvere il problema in questo modo. L'ideale sarebbe lavorare sulla mentalità dell'intera società, educando gli individui al rispetto altrui MA essendo questo più complicato e difficile, ricorrere a paletti e regolamenti vari è di più semplice attuazione.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
Purtroppo l'Italia è un Paese dove abbondano leggi, regolamenti che poi in buona parte non vengono fatti rispettare e non vengono rispettati.
Chi si comporta incivilmente continuerà a farlo visto che se ne fregano delle leggi.
Purtroppo è anche vero che l'andare scalzi viene visto il più delle volte come una cosa poco civile o decorosa.
Stupisce però, visto il numero decisamente esiguo di scalzi, che a qualcuno venga in mente di fare un divieto agli scalzi. E' quasi come fare un divieto ai marziani visto quanti siamo.
Forse in realtà faccio i conti in modo sbagliato. Mi spiego. Se i barefooter sono davvero pochi sono parecchi quelli che magari si tolgono le scarpe in certe circostanze.
E' purtroppo un dato di fatto che questi divieti stanno aumentando.
Sarei curioso di vedere la faccia di chi riceve le nostre proteste. Se semplicemente si mette a ridere o alza le spalle e cestina la mail o altro.
Sarebbe utile che il club si muovesse in modo ufficiale. Nel senso che se scrive un singolo cittadino è un conto se scrive un club dovrebbe avere più peso. Direi una cosa del tipo:
'Buongiorno Le scrivo a nome del club dei nati scalzi che conta centinaia (starei vago senza esagerare) di iscritti in Italia.
Abbiamo saputo con un certo stupore e parecchio rammarico che il Vostro Parco (piuttosto che ATM o comune ecc) ha fatto un regolamento che vieta l'ingresso agli scalzi. Ci chiediamo quali siano le motivazioni di un tale divieto?
A Nostro modo di vedere sarebbe come vietare l'ingresso ad uno che porta un berretto o gli occhiali da sole.
Facciamo presente che all'estero tale pratica è più diffusa che in Italia dove peraltro si sta espandendo. Viaggiando all'estero nessuno ha mai avuto da ridire per il fatto che siamo scalzi. Siamo persone civili perfettamente integrate nella società che nel loro tempo libero amano stare scalze. Vi saremmo pertanto grati se poteste rivedere il Vostro regolamento togliendo questo incomprensibile divieto. Restiamo in attesa di un Vostro riscontro. Cordiali saluti'
Ora l'ho messa giù di getto ma con le dovute correzioni potrebbe avere un senso.
Insomma far capire che non siamo barboni incivili ma persone normali ed integrate nella società che lavoriamo e spendiamo soldi andando in giro per turismo e che se pur pochi esistiamo in un certo numero e siamo organizzati.
Nel caso concreto del Parco direi che qualcuno di noi è già stato nel loro bel Parco e che si era trovato bene ed è dispiaciuto di non potervi tornare per via di questo nuovo divieto.
Diciamo poi una cosa. Anche noi sappiamo che stiamo facendo qualche cosa di 'strano' e quindi andiamo a cercare se c'è un qualche divieto.
Se così non fosse andremmo là senza porci il quesito. E' come se uno si chiedesse posso entrare nel parco con un berretto in testa? Nessuno si fa questa domanda perché sa che sarebbe un divieto senza senso. Il fatto stesso che ci prendiamo la briga di vedere se c'è un divieto fa pensare che ci sentiamo in qualche modo in difetto.
Chi si comporta incivilmente continuerà a farlo visto che se ne fregano delle leggi.
Purtroppo è anche vero che l'andare scalzi viene visto il più delle volte come una cosa poco civile o decorosa.
Stupisce però, visto il numero decisamente esiguo di scalzi, che a qualcuno venga in mente di fare un divieto agli scalzi. E' quasi come fare un divieto ai marziani visto quanti siamo.
Forse in realtà faccio i conti in modo sbagliato. Mi spiego. Se i barefooter sono davvero pochi sono parecchi quelli che magari si tolgono le scarpe in certe circostanze.
E' purtroppo un dato di fatto che questi divieti stanno aumentando.
Sarei curioso di vedere la faccia di chi riceve le nostre proteste. Se semplicemente si mette a ridere o alza le spalle e cestina la mail o altro.
Sarebbe utile che il club si muovesse in modo ufficiale. Nel senso che se scrive un singolo cittadino è un conto se scrive un club dovrebbe avere più peso. Direi una cosa del tipo:
'Buongiorno Le scrivo a nome del club dei nati scalzi che conta centinaia (starei vago senza esagerare) di iscritti in Italia.
Abbiamo saputo con un certo stupore e parecchio rammarico che il Vostro Parco (piuttosto che ATM o comune ecc) ha fatto un regolamento che vieta l'ingresso agli scalzi. Ci chiediamo quali siano le motivazioni di un tale divieto?
A Nostro modo di vedere sarebbe come vietare l'ingresso ad uno che porta un berretto o gli occhiali da sole.
Facciamo presente che all'estero tale pratica è più diffusa che in Italia dove peraltro si sta espandendo. Viaggiando all'estero nessuno ha mai avuto da ridire per il fatto che siamo scalzi. Siamo persone civili perfettamente integrate nella società che nel loro tempo libero amano stare scalze. Vi saremmo pertanto grati se poteste rivedere il Vostro regolamento togliendo questo incomprensibile divieto. Restiamo in attesa di un Vostro riscontro. Cordiali saluti'
Ora l'ho messa giù di getto ma con le dovute correzioni potrebbe avere un senso.
Insomma far capire che non siamo barboni incivili ma persone normali ed integrate nella società che lavoriamo e spendiamo soldi andando in giro per turismo e che se pur pochi esistiamo in un certo numero e siamo organizzati.
Nel caso concreto del Parco direi che qualcuno di noi è già stato nel loro bel Parco e che si era trovato bene ed è dispiaciuto di non potervi tornare per via di questo nuovo divieto.
Diciamo poi una cosa. Anche noi sappiamo che stiamo facendo qualche cosa di 'strano' e quindi andiamo a cercare se c'è un qualche divieto.
Se così non fosse andremmo là senza porci il quesito. E' come se uno si chiedesse posso entrare nel parco con un berretto in testa? Nessuno si fa questa domanda perché sa che sarebbe un divieto senza senso. Il fatto stesso che ci prendiamo la briga di vedere se c'è un divieto fa pensare che ci sentiamo in qualche modo in difetto.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Nuovi divieti
GECO ha scritto:
Diciamo poi una cosa. Anche noi sappiamo che stiamo facendo qualche cosa di 'strano' e quindi andiamo a cercare se c'è un qualche divieto.
Se così non fosse andremmo là senza porci il quesito. E' come se uno si chiedesse posso entrare nel parco con un berretto in testa? Nessuno si fa questa domanda perché sa che sarebbe un divieto senza senso. Il fatto stesso che ci prendiamo la briga di vedere se c'è un divieto fa pensare che ci sentiamo in qualche modo in difetto.
Questo è vero solo in parte: sapendo che purtroppo in Italia i piedi scalzi a volte possono essere un problema, quando devo andare in un certo luogo tendenzialmente cerco di informarmi se esistono divieti di questo tipo di modo da arrivare preparato.
Tieni conto di quanto sarebbero delusi i miei figli se all'ingresso del parco ci impedissero di entrare perchè io sono scalzo... Oppure se ci allontanassero una volta entrati per il medesimo motivo, magari per il mio palese rifiuto di ricalzarmi.
Quindi mi pare logico che io possa chiedere per capire che tipo di situazione troverò al mio arrivo.
Altro esempio: credo sia scontato che una persona che possiede un cane chieda, al momento di prenotare una stanza per le vacanze al mare, se in quell'hotel i cani siano accettati oppure no. E questo non certo perchè uno si vergogna di avere un cane!
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
Per la cronaca riporto integralmente la mail da me inviata alla Direzione di Leolandia.
Da alcuni anni sono un barefooter (in italiano "scalzista") ovvero per scelta personale cammino abitualmente senza calzature. In Italia è una pratica poco diffusa ma esiste tuttavia una associazione legalmente riconosciuta volta alla promozione di questo salutare stile di vita, il Club dei Nati Scalzi (www.nati-scalzi.org).
Vi dico questo dato che ho intenzione di venire a Leolandia coi miei figli ma consultando il vostro Regolamento ufficiale ho scoperto che è vietato accedere e circolare scalzi nel Parco. In passato sono già stato a Leolandia in almeno due occasioni e non ho mai avuto alcun
problema o contestazione, anzi ho trovato il parco molto pulito e confortevole anche non indossando calzature. Considerato poi che in molte attrazioni ci si bagna trovo la possibilità di accedere a piedi nudi come un piacevole valore aggiunto.
Oggi invece ho scoperto che è vietato, immagino quindi che di recente sia stato modificato il Regolamento Ufficiale.
Purtroppo questo divieto mi limita molto, personalmente verrei tranquillamente a piedi nudi ma temo situazioni spiacevoli che potrebbero pregiudicare la serenità di una giornata divertente e piacevole trascorsa coi miei bambini sulle attrazioni del Parco.
Cercando di spiegarmi il motivo di questo divieto mi viene innanzi tutto in mente il discorso sicurezza: è vero che il piede nudo è più esposto e quindi più a rischio, però per esperienza diretta giudico il parco molto sicuro anche a piedi scalzi, comprese le attrazioni su cui si bagna
dato che le superfici sono già conformate di modo da ridurre al minimo il rischio di scivolare. Faccio notare che comunque anche una ciabatta infradito comporta rischi di traumi o scivolate. Naturalmente sono pienamente consapevole di quello che faccio decidendo di non usare calzature e mai e poi mai mi permetterei di rivalermi nei confronti del Parco nel caso mi facessi male! Lo stesso vale in qualunque altra situazione o luogo in cui mi reco quotidianamente a piedi nudi.
Secondariamente mi chiedo se possa essere una questione di immagine e "decoro". In tal caso faccio notare che vestendo io in maniera sobria e appropriata al contesto dubito che la visione dei miei piedi scalzi possa in qualche modo turbare o offendere l'altrui sensibilità e senso del pudore. Del resto vivendo praticamente scalzo non ho mai avuto particolari difficoltà nell'essere accettato per come sono.
Mi sorgono infine alcune domande: ma quanta gente scalza viene a Leolandia se avete deciso di introdurre un apposito divieto? Da ciò che mi risulta, davvero poca. L'ultima volta che venni a Leolandia a parte me e i miei figli non vidi nessun'altro...
E se a una persona decidesse di stare scalza per necessità (nel caso rompesse un sandalo, o se avesse le scarpe zuppe o se avesse delle dolorose vesciche ai piedi o altro) verrebbe allontanata dal parco o sanzionata?
Come dovrei comportarmi io stesso se a breve decidessi di venire nuovamente a Leolandia?
Vi ho scritto prima di tutto per capire come comportarmi dal lato pratico ma anche nella speranza di sensibilizzarvi su di una questione che a prima vista può sembrare banale o improbabile ma che per alcuni può avere conseguenze anche piuttosto
spiacevoli. Spero che in futuro possiate eventualmente riconsiderare tale divieto.
Da alcuni anni sono un barefooter (in italiano "scalzista") ovvero per scelta personale cammino abitualmente senza calzature. In Italia è una pratica poco diffusa ma esiste tuttavia una associazione legalmente riconosciuta volta alla promozione di questo salutare stile di vita, il Club dei Nati Scalzi (www.nati-scalzi.org).
Vi dico questo dato che ho intenzione di venire a Leolandia coi miei figli ma consultando il vostro Regolamento ufficiale ho scoperto che è vietato accedere e circolare scalzi nel Parco. In passato sono già stato a Leolandia in almeno due occasioni e non ho mai avuto alcun
problema o contestazione, anzi ho trovato il parco molto pulito e confortevole anche non indossando calzature. Considerato poi che in molte attrazioni ci si bagna trovo la possibilità di accedere a piedi nudi come un piacevole valore aggiunto.
Oggi invece ho scoperto che è vietato, immagino quindi che di recente sia stato modificato il Regolamento Ufficiale.
Purtroppo questo divieto mi limita molto, personalmente verrei tranquillamente a piedi nudi ma temo situazioni spiacevoli che potrebbero pregiudicare la serenità di una giornata divertente e piacevole trascorsa coi miei bambini sulle attrazioni del Parco.
Cercando di spiegarmi il motivo di questo divieto mi viene innanzi tutto in mente il discorso sicurezza: è vero che il piede nudo è più esposto e quindi più a rischio, però per esperienza diretta giudico il parco molto sicuro anche a piedi scalzi, comprese le attrazioni su cui si bagna
dato che le superfici sono già conformate di modo da ridurre al minimo il rischio di scivolare. Faccio notare che comunque anche una ciabatta infradito comporta rischi di traumi o scivolate. Naturalmente sono pienamente consapevole di quello che faccio decidendo di non usare calzature e mai e poi mai mi permetterei di rivalermi nei confronti del Parco nel caso mi facessi male! Lo stesso vale in qualunque altra situazione o luogo in cui mi reco quotidianamente a piedi nudi.
Secondariamente mi chiedo se possa essere una questione di immagine e "decoro". In tal caso faccio notare che vestendo io in maniera sobria e appropriata al contesto dubito che la visione dei miei piedi scalzi possa in qualche modo turbare o offendere l'altrui sensibilità e senso del pudore. Del resto vivendo praticamente scalzo non ho mai avuto particolari difficoltà nell'essere accettato per come sono.
Mi sorgono infine alcune domande: ma quanta gente scalza viene a Leolandia se avete deciso di introdurre un apposito divieto? Da ciò che mi risulta, davvero poca. L'ultima volta che venni a Leolandia a parte me e i miei figli non vidi nessun'altro...
E se a una persona decidesse di stare scalza per necessità (nel caso rompesse un sandalo, o se avesse le scarpe zuppe o se avesse delle dolorose vesciche ai piedi o altro) verrebbe allontanata dal parco o sanzionata?
Come dovrei comportarmi io stesso se a breve decidessi di venire nuovamente a Leolandia?
Vi ho scritto prima di tutto per capire come comportarmi dal lato pratico ma anche nella speranza di sensibilizzarvi su di una questione che a prima vista può sembrare banale o improbabile ma che per alcuni può avere conseguenze anche piuttosto
spiacevoli. Spero che in futuro possiate eventualmente riconsiderare tale divieto.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
young_barefooter ha scritto:Per la cronaca riporto integralmente la mail da me inviata alla Direzione di Leolandia.
Da alcuni anni sono un barefooter (in italiano "scalzista") ovvero per scelta personale cammino abitualmente senza calzature. In Italia è una pratica poco diffusa ma esiste tuttavia una associazione legalmente riconosciuta volta alla promozione di questo salutare stile di vita, il Club dei Nati Scalzi (www.nati-scalzi.org).
Vi dico questo dato che ho intenzione di venire a Leolandia coi miei figli ma consultando il vostro Regolamento ufficiale ho scoperto che è vietato accedere e circolare scalzi nel Parco. In passato sono già stato a Leolandia in almeno due occasioni e non ho mai avuto alcun
problema o contestazione, anzi ho trovato il parco molto pulito e confortevole anche non indossando calzature. Considerato poi che in molte attrazioni ci si bagna trovo la possibilità di accedere a piedi nudi come un piacevole valore aggiunto.
Oggi invece ho scoperto che è vietato, immagino quindi che di recente sia stato modificato il Regolamento Ufficiale.
Purtroppo questo divieto mi limita molto, personalmente verrei tranquillamente a piedi nudi ma temo situazioni spiacevoli che potrebbero pregiudicare la serenità di una giornata divertente e piacevole trascorsa coi miei bambini sulle attrazioni del Parco.
Cercando di spiegarmi il motivo di questo divieto mi viene innanzi tutto in mente il discorso sicurezza: è vero che il piede nudo è più esposto e quindi più a rischio, però per esperienza diretta giudico il parco molto sicuro anche a piedi scalzi, comprese le attrazioni su cui si bagna
dato che le superfici sono già conformate di modo da ridurre al minimo il rischio di scivolare. Faccio notare che comunque anche una ciabatta infradito comporta rischi di traumi o scivolate. Naturalmente sono pienamente consapevole di quello che faccio decidendo di non usare calzature e mai e poi mai mi permetterei di rivalermi nei confronti del Parco nel caso mi facessi male! Lo stesso vale in qualunque altra situazione o luogo in cui mi reco quotidianamente a piedi nudi.
Secondariamente mi chiedo se possa essere una questione di immagine e "decoro". In tal caso faccio notare che vestendo io in maniera sobria e appropriata al contesto dubito che la visione dei miei piedi scalzi possa in qualche modo turbare o offendere l'altrui sensibilità e senso del pudore. Del resto vivendo praticamente scalzo non ho mai avuto particolari difficoltà nell'essere accettato per come sono.
Mi sorgono infine alcune domande: ma quanta gente scalza viene a Leolandia se avete deciso di introdurre un apposito divieto? Da ciò che mi risulta, davvero poca. L'ultima volta che venni a Leolandia a parte me e i miei figli non vidi nessun'altro...
E se a una persona decidesse di stare scalza per necessità (nel caso rompesse un sandalo, o se avesse le scarpe zuppe o se avesse delle dolorose vesciche ai piedi o altro) verrebbe allontanata dal parco o sanzionata?
Come dovrei comportarmi io stesso se a breve decidessi di venire nuovamente a Leolandia?
Vi ho scritto prima di tutto per capire come comportarmi dal lato pratico ma anche nella speranza di sensibilizzarvi su di una questione che a prima vista può sembrare banale o improbabile ma che per alcuni può avere conseguenze anche piuttosto
spiacevoli. Spero che in futuro possiate eventualmente riconsiderare tale divieto.
Lettera perfetta, direi.
Credo che non risponderanno e se lo fanno diranno le solite stupidate derivanti dal non conoscere l'argomento e dalla presunzione di "dovere difendere l'utente" da tutto e tutti, T-Rex compresi.
Atteggiamento piuttosto stupido in genere di questa malata società che pensa di risolvere con i divieti ogni problema, ben sapendo che non è così.
Però il potente di turno, si è così parato il c...o ed è convinto di aver fatto "il suo dovere".
bfpaul
Credo che non risponderanno e se lo fanno diranno le solite stupidate derivanti dal non conoscere l'argomento e dalla presunzione di "dovere difendere l'utente" da tutto e tutti, T-Rex compresi.
Atteggiamento piuttosto stupido in genere di questa malata società che pensa di risolvere con i divieti ogni problema, ben sapendo che non è così.
Però il potente di turno, si è così parato il c...o ed è convinto di aver fatto "il suo dovere".
bfpaul
Re: Nuovi divieti
young_barefooter ha scritto:GECO ha scritto:
Diciamo poi una cosa. Anche noi sappiamo che stiamo facendo qualche cosa di 'strano' e quindi andiamo a cercare se c'è un qualche divieto.
Se così non fosse andremmo là senza porci il quesito. E' come se uno si chiedesse posso entrare nel parco con un berretto in testa? Nessuno si fa questa domanda perché sa che sarebbe un divieto senza senso. Il fatto stesso che ci prendiamo la briga di vedere se c'è un divieto fa pensare che ci sentiamo in qualche modo in difetto.
Questo è vero solo in parte: sapendo che purtroppo in Italia i piedi scalzi a volte possono essere un problema, quando devo andare in un certo luogo tendenzialmente cerco di informarmi se esistono divieti di questo tipo di modo da arrivare preparato.
Tieni conto di quanto sarebbero delusi i miei figli se all'ingresso del parco ci impedissero di entrare perchè io sono scalzo... Oppure se ci allontanassero una volta entrati per il medesimo motivo, magari per il mio palese rifiuto di ricalzarmi.
Quindi mi pare logico che io possa chiedere per capire che tipo di situazione troverò al mio arrivo.
Altro esempio: credo sia scontato che una persona che possiede un cane chieda, al momento di prenotare una stanza per le vacanze al mare, se in quell'hotel i cani siano accettati oppure no. E questo non certo perchè uno si vergogna di avere un cane!
Effettivamente non hai tutti i torti.
Dipende dal nostro approccio e dalle nostre esigenze. Io mi muovo da solo quindi se questiono con qualcuno non ho figli e mogli a cui dover rendere conto.
Per me è uno sbattimento dover cercare ogni volta se posso andare scalzo qui o lì anche perché la ricerca rischia di essere infinita dai singoli Comuni che visito, i mezzi pubblici, musei, ristoranti, parchi divertimento ecc.
Preferisco andare scalzo poi se qualcuno mi dice che non si può chiedo spiegazioni e poi decido se mettermi un infradito che comunque porterei con me se so che potrei avere problemi ma non voglio perdermi una visita che mi interesso oppure se la cosa posso anche farne a meno vado altrove. Mi spiego se vado a Firenze e voglio vedere gli Uffizi se mi fanno storie dopo aver chiesto spiegazioni se non riesco a spuntarla mi ricalzerei perché sono andato lì proprio per visitare il museo. Se invece entro in un ristorante e mi fanno storie vado altrove.
Voglio dire non escludo di visitare un posto perché è vietato agli scalzi. Vedi per esempio le 5 terre sono così belle che se devo visitarle calzato lo faccio.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Nuovi divieti
GECO ha scritto:
Dipende dal nostro approccio e dalle nostre esigenze. Io mi muovo da solo quindi se questiono con qualcuno non ho figli e mogli a cui dover rendere conto.
Mia moglie sarebbe la prima a obbligarmi a ricalzarmi: per lei, giusto o sbagliato che sia, se qualcuno mi obbligasse a ricalzarmi io dovrei obbedire e basta. Non mi supporterebbe per niente se tentassi di resistere in qualche modo.
GECO ha scritto:
Preferisco andare scalzo poi se qualcuno mi dice che non si può chiedo spiegazioni e poi decido se mettermi un infradito che comunque porterei con me se so che potrei avere problemi ma non voglio perdermi una visita che mi interesso oppure se la cosa posso anche farne a meno vado altrove.
Certamente anch'io non mi pongo troppi problemi: anche se fosse espressamente vietato io comunque farei finta di niente e mi presenterei scalzo, chiaramente portando con me delle infradito "di emergenza". Se mi obbligassero a ricalzarmi tenterei in qualche modo di imbastire una strategia di difesa ma se ciò non fosse sufficiente a quel punto mi ricalzerei.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
bfpaul ha scritto:
Credo che non risponderanno e se lo fanno diranno le solite stupidate derivanti dal non conoscere l'argomento e dalla presunzione di "dovere difendere l'utente" da tutto e tutti, T-Rex compresi.
Purtroppo temo tu abbia ragione, dubito che rispondano e se anche lo facessero sarebbe piuttosto prevedibile il contenuto della risposta.
E sono convinto che, sapendo ora dell'esistenza di un club di scalzisti, la Direzione potenzierà i controlli ai cancelli di ingresso imponendo agli addetti di controllare la presenza o meno di calzature. Se fossi stato buono e zitto, con centinaia di persone in fila dubito che i sorveglianti si sarebbero accorti che non indosso le scarpe...
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
young_barefooter ha scritto:bfpaul ha scritto:
Credo che non risponderanno e se lo fanno diranno le solite stupidate derivanti dal non conoscere l'argomento e dalla presunzione di "dovere difendere l'utente" da tutto e tutti, T-Rex compresi.
Purtroppo temo tu abbia ragione, dubito che rispondano e se anche lo facessero sarebbe piuttosto prevedibile il contenuto della risposta.
E sono convinto che, sapendo ora dell'esistenza di un club di scalzisti, la Direzione potenzierà i controlli ai cancelli di ingresso imponendo agli addetti di controllare la presenza o meno di calzature. Se fossi stato buono e zitto, con centinaia di persone in fila dubito che i sorveglianti si sarebbero accorti che non indosso le scarpe...
In un altro paese la gente si farebbe i fatti suoi e magari sarebbe generalmente a conoscenza del "barefooting" perché il fenomeno sarebbe stato presentato in modo "laico" e scientifico più d'una volta dai vari mezzi di comunicazione e non come rarità tutt'al più tollerabile come fanno ad esempio le nostre TV.
Devo citare i casi in Europa e in altre parti del mondo?
Abbiate pazienza, se siete curiosi il materiale si trova ...
In Italia siamo arrivati al punto di ottusità che permette al solito "guardiano del Graal" di non far entrare gli scalzi in basiliche dove magari si entra in hotpant e dove si scrivono Regolamenti comunali che sono evidentemente limitativi della libertà personale.
Perché "andare scalzi" è un fatto personale, punto e basta, come mettere le scarpe con i tacchi o gli scarponi.
Certamente non siamo fanatici e se vogliamo o dobbiamo passare in spazi interdetti, ci atteniamo al divieto se il solerte incaricato di turno ci rende nota l'esistenza dell'area "off limits" perché sia chiaro, almeno per me, informarmi preventivamente se potrò andare scalzo qui o là, non esiste proprio.
In Italia sta purtroppo "prendendo piede" - e mi dispiace usare questo modo di dire - una mentalità del "politicamente corretto" per cui certe cose perfettamente lecite non si devono fare perché potrebbero dar fastidio al potente o all'intollerante di turno.
bfpaul
Devo citare i casi in Europa e in altre parti del mondo?
Abbiate pazienza, se siete curiosi il materiale si trova ...
In Italia siamo arrivati al punto di ottusità che permette al solito "guardiano del Graal" di non far entrare gli scalzi in basiliche dove magari si entra in hotpant e dove si scrivono Regolamenti comunali che sono evidentemente limitativi della libertà personale.
Perché "andare scalzi" è un fatto personale, punto e basta, come mettere le scarpe con i tacchi o gli scarponi.
Certamente non siamo fanatici e se vogliamo o dobbiamo passare in spazi interdetti, ci atteniamo al divieto se il solerte incaricato di turno ci rende nota l'esistenza dell'area "off limits" perché sia chiaro, almeno per me, informarmi preventivamente se potrò andare scalzo qui o là, non esiste proprio.
In Italia sta purtroppo "prendendo piede" - e mi dispiace usare questo modo di dire - una mentalità del "politicamente corretto" per cui certe cose perfettamente lecite non si devono fare perché potrebbero dar fastidio al potente o all'intollerante di turno.
bfpaul
Ultima modifica di bfpaul il Ven Mar 29 2019, 11:06 - modificato 1 volta.
Re: Nuovi divieti
Magari è cosa nota ma un mio amico che ha perso il lavoro circa 2 anni fa ora fa il guardiano (disarmato) nei supermercati per vedere se qualcuno ruba qualcosa.
Mi dice che in sostanza se becca qualcuno può intimare di restituire la refurtiva. Se però questo scappa lui non può fare nulla per fermarlo se non chiamare i carabinieri che ovviamente arriveranno quando il ladro è scappato da un pezzo. Se in qualche modo cercasse di bloccarlo potrebbe essere denunciato perché in sostanza non ha nessuna autorità per bloccare qualcuno.
Presumo quindi che non possa neppure fermare uno scalzo all'ingresso?
Certo verrebbe fuori un parapiglia decisamente da evitare.
Mi dice che in sostanza se becca qualcuno può intimare di restituire la refurtiva. Se però questo scappa lui non può fare nulla per fermarlo se non chiamare i carabinieri che ovviamente arriveranno quando il ladro è scappato da un pezzo. Se in qualche modo cercasse di bloccarlo potrebbe essere denunciato perché in sostanza non ha nessuna autorità per bloccare qualcuno.
Presumo quindi che non possa neppure fermare uno scalzo all'ingresso?
Certo verrebbe fuori un parapiglia decisamente da evitare.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Nuovi divieti
Rispetto al parapiglia, provo a immaginare la scena: la guardia ti intima di non entrare. Tu entri comunque. Lui ti intima di uscire. Tu rimani dentro.
Finale 1: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e cazzia la guardia.
Finale 1b: Lui chiama direttamente i CC. Arrivano i CC che, constatato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti alla guardia.
Finale 2: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e (se è un bischero) ti intima di uscire. Tu rimani dentro. Lui chiama i CC. Arrivano i CC che, constato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti al Direttore e, probabilmente, anche alla guardia.
Ditemi se il ragionamento fila.
Finale 1: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e cazzia la guardia.
Finale 1b: Lui chiama direttamente i CC. Arrivano i CC che, constatato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti alla guardia.
Finale 2: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e (se è un bischero) ti intima di uscire. Tu rimani dentro. Lui chiama i CC. Arrivano i CC che, constato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti al Direttore e, probabilmente, anche alla guardia.
Ditemi se il ragionamento fila.
_________________
L'impossibile non esiste.
Re: Nuovi divieti
GECO ha scritto:Magari è cosa nota ma un mio amico che ha perso il lavoro circa 2 anni fa ora fa il guardiano (disarmato) nei supermercati per vedere se qualcuno ruba qualcosa.
Mi dice che in sostanza se becca qualcuno può intimare di restituire la refurtiva. Se però questo scappa lui non può fare nulla per fermarlo se non chiamare i carabinieri che ovviamente arriveranno quando il ladro è scappato da un pezzo. Se in qualche modo cercasse di bloccarlo potrebbe essere denunciato perché in sostanza non ha nessuna autorità per bloccare qualcuno.
Presumo quindi che non possa neppure fermare uno scalzo all'ingresso?
Certo verrebbe fuori un parapiglia decisamente da evitare.
Il tuo amico ha perfettamente ragione. La legge parla chiaro: https://www.brocardi.it/notizie-giuridiche/fermo-intimato-dalle-guardie-giurate/751.html
Riporto un estratto dell'articolo che ho linkato sopra.
Chiunque venga fermato da una guardia giurata non ha l'obbligo di sottostare alle richieste di quest'ultima. Tanto meno al di fuori dell'edificio, anche fosse nel parcheggio del centro commerciale.
Dunque, se fermati da una guardia giurata non avremo né l'obbligo di restare, né l'obbligo di esibire il contenuto delle nostre borse, salvo la guardia non sia stata così scaltra e veloce da allertare una pattuglia della polizia accorsa immediatamente in negozio per controllare proprio noi, sospettati di taccheggio!
Gli istituti di vigilanza devono provvedere ad istruire e formare correttamente il personale di sorveglianza poiché la professione che sarà svolta non ha nulla a che vedere con quella di polizia, ingenerando confusione non solo in chi opera ma anche nei privati cittadini, che, al cospetto di una divisa, pensano di avere più obblighi che diritti. Accade non di rado, quindi, che nello svolgere il loro mestiere, le guardie giurate avanzino richieste spesso senza conoscerne i limiti.
Ovviamente il tutto si riferisce al taccheggio, ma si applica benissimo anche a eventuali iniziative delle guardie giurate volte a impedire l'accesso a noi scalzisti.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
Grand Choeur ha scritto:Rispetto al parapiglia, provo a immaginare la scena: la guardia ti intima di non entrare. Tu entri comunque. Lui ti intima di uscire. Tu rimani dentro.
Finale 1: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e cazzia la guardia.
Finale 1b: Lui chiama direttamente i CC. Arrivano i CC che, constatato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti alla guardia.
Finale 2: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e (se è un bischero) ti intima di uscire. Tu rimani dentro. Lui chiama i CC. Arrivano i CC che, constato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti al Direttore e, probabilmente, anche alla guardia.
Ditemi se il ragionamento fila.
Argomento molto interessante e da studente di giurisprudenza mi sono divertito a fare qualche piccola ricerca.
Per quanto riguarda l'articolo citato sulle guardie, correttisimo, non hanno nessun potere di fermo, ma per quanto riguarda l' impedire l'accesso ad esercizi pubblici, merita una riflessione.
Partendo dalla premessa che "gli esercenti non possono senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo“.
Il fulcro della questione ruota sul "legittimo motivo", che la legge per rimanere elastica rispetto al passare del tempo, non indica tassativamente, di conseguenza non esiste giurisprudenza che possa fornirci un elenco dei possibili motivi legittimi
Se, quindi, non esiste una tipizzazione dei motivi legittimi, questi non possono che ricorrere caso per caso ogni qualvolta vadano tutelati gli interessi primari della pubblica sicurezza, dell’ordine pubblico e dell’igiene.
Questi motivi sono oggetto di continua interpretazione, e non essendo univoci, potranno essere di volta in volta interpretati con criteri ed in chiave diversa, vuoi a nostro favore o come accade spesso aimè contro.
Mettlog91- Numero di messaggi : 153
Età : 33
Data d'iscrizione : 07.07.18
Re: Nuovi divieti
Mettlog91 ha scritto:Grand Choeur ha scritto:Rispetto al parapiglia, provo a immaginare la scena: la guardia ti intima di non entrare. Tu entri comunque. Lui ti intima di uscire. Tu rimani dentro.
Finale 1: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e cazzia la guardia.
Finale 1b: Lui chiama direttamente i CC. Arrivano i CC che, constatato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti alla guardia.
Finale 2: Lui chiama il Direttore. Arriva il Direttore e (se è un bischero) ti intima di uscire. Tu rimani dentro. Lui chiama i CC. Arrivano i CC che, constato che non c'è nessun reato o infrazione, fanno passare dei brutti momenti al Direttore e, probabilmente, anche alla guardia.
Ditemi se il ragionamento fila.
Argomento molto interessante e da studente di giurisprudenza mi sono divertito a fare qualche piccola ricerca.
Per quanto riguarda l'articolo citato sulle guardie, correttisimo, non hanno nessun potere di fermo, ma per quanto riguarda l' impedire l'accesso ad esercizi pubblici, merita una riflessione.
Partendo dalla premessa che "gli esercenti non possono senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo“.
Il fulcro della questione ruota sul "legittimo motivo", che la legge per rimanere elastica rispetto al passare del tempo, non indica tassativamente, di conseguenza non esiste giurisprudenza che possa fornirci un elenco dei possibili motivi legittimi
Se, quindi, non esiste una tipizzazione dei motivi legittimi, questi non possono che ricorrere caso per caso ogni qualvolta vadano tutelati gli interessi primari della pubblica sicurezza, dell’ordine pubblico e dell’igiene.
Questi motivi sono oggetto di continua interpretazione, e non essendo univoci, potranno essere di volta in volta interpretati con criteri ed in chiave diversa, vuoi a nostro favore o come accade spesso aimè contro.
Grazie per il ragionamento giuridico.
Come temevo, al contrario di quanto dicono (o dicevano i vari so tutto io, ogni riferimento è puramente voluto) non si vincerebbe a mani basse proprio per i motivi da te indicati.
Spesso si parte dal presupposto che il mio pensiero è quello giusto quindi per forza avrò ragione. Ci da fastidio un divieto e si mette in mezzo persino i diritti costituzionali.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Nuovi divieti
Beh, però un precedente lo abbiamo...
https://natiscalzi.forumattivo.com/t2276-e-ufficiale-non-sono-un-suddito
https://natiscalzi.forumattivo.com/t2276-e-ufficiale-non-sono-un-suddito
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L'impossibile non esiste.
Re: Nuovi divieti
Grand Choeur ha scritto:Beh, però un precedente lo abbiamo...
https://natiscalzi.forumattivo.com/t2276-e-ufficiale-non-sono-un-suddito
Ho letto con molta attenzione questo vecchio post, e la discussione mi affascina sempre più.
Non essendoci casi tassativi elencati dalla legge per rifiutare di erogare una prestazione, l'interpretazione della norma dipende molto dal tempo e contesto storico.
Non necessariamente però deve essere esposto un cartello o divieto, se come dicevo in precedenza, chi di turno riesce a dimostrare il giustificato motivo.
Nel nostro caso specifico, trovarlo può sembrare difficile, ma con un po' di inventiva neanche così tanto, essendo concetti quelli della pubblica sicurezza, igiene ed ordine pubblico molto generali ed astratti, facilmente allargabili ed estensibili ad una grande generalità di fattispecie.
Per portare un esempio usando un'analogia, alcuni ristoranti hanno cercato di impedire all'accesso ai propri locali a famiglie con bambini di età inferiore ai 5 anni, adducendo il giustificato motivo al turbamento dell'ordine pubblico provocato dagli infanti nel locale.
La cosa potrà sembrare ai molti insulta, ma tecnicamente ci potrebbe essere un piglio normativo, e senza un specifica giurisprudenza al riguarda, il dibattito è ancora aperto.
Il nostro caso, ovviamente, per l'esiguo numero di casi, non arriverà mai in sede dibattimentale, quindi nella sostanza bisognerà affidarsi al c*** e buon senso di chi ci troveremo al cospetto. Guardie, Direttori, Carabinieri che siano, nell'interpretare una normativa che per sue caratteristiche rimane generica.
Mettlog91- Numero di messaggi : 153
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Re: Nuovi divieti
Mettlog91 ha scritto:Grand Choeur ha scritto:Beh, però un precedente lo abbiamo...
https://natiscalzi.forumattivo.com/t2276-e-ufficiale-non-sono-un-suddito
Ho letto con molta attenzione questo vecchio post, e la discussione mi affascina sempre più.
Non essendoci casi tassativi elencati dalla legge per rifiutare di erogare una prestazione, l'interpretazione della norma dipende molto dal tempo e contesto storico.
Non necessariamente però deve essere esposto un cartello o divieto, se come dicevo in precedenza, chi di turno riesce a dimostrare il giustificato motivo.
Nel nostro caso specifico, trovarlo può sembrare difficile, ma con un po' di inventiva neanche così tanto, essendo concetti quelli della pubblica sicurezza, igiene ed ordine pubblico molto generali ed astratti, facilmente allargabili ed estensibili ad una grande generalità di fattispecie.
Per portare un esempio usando un'analogia, alcuni ristoranti hanno cercato di impedire all'accesso ai propri locali a famiglie con bambini di età inferiore ai 5 anni, adducendo il giustificato motivo al turbamento dell'ordine pubblico provocato dagli infanti nel locale.
La cosa potrà sembrare ai molti insulta, ma tecnicamente ci potrebbe essere un piglio normativo, e senza un specifica giurisprudenza al riguarda, il dibattito è ancora aperto.
Il nostro caso, ovviamente, per l'esiguo numero di casi, non arriverà mai in sede dibattimentale, quindi nella sostanza bisognerà affidarsi al c*** e buon senso di chi ci troveremo al cospetto. Guardie, Direttori, Carabinieri che siano, nell'interpretare una normativa che per sue caratteristiche rimane generica.
Credo che il modo migliore, se si trova una persona ragionevole, sia quella di paragonare uno scalzo con uno in infradito. Sul piano di decoro, sicurezza ed igiene la differenza è minima. Certo scalzo hai il contatto dalla pianta del piede al suolo ma se ci facciamo male sono cavoli nostri.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Nuovi divieti
GECO ha scritto:
ma se ci facciamo male sono cavoli nostri.
Ecco , questo è l'unico punto che invece potrebbe mettere in difficoltà, per la discrezionalità insita nella frase, in quanto l'esercente potrebbe temere rivalse non coperte dagli contratti assicurativi.
Non tutte le persone sono esseri ragionevoli e tanto meno coscienti di quello che fanno.
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Nuovi divieti
Allora non posso esimermi dal citare anche quest'altro: https://natiscalzi.forumattivo.com/t2029-un-esercizio-commerciale-ci-impedisce-di-entrare
_________________
L'impossibile non esiste.
Re: Nuovi divieti
Torno all'argomento iniziale del presente thread. Ebbene sì, lo staff del parco divertimenti Leolandia alla fine si è degnato di rispondere alla mia richiesta informazioni riguardo il divieto di camminare scalzi all'interno del Parco!
Riporto la risposta di seguito:
Buongiorno Sergio,
Leolandia è un parco che desidera non fare discriminazioni di nessun tipo, capiamo la sua scelta di vita e non pensiamo che da ciò dipenda l’immagine o il decoro del parco. Teniamo però a precisare che il regolamento del parco non è mai cambiato e che invitiamo gli ospiti a indossare le calzature
per questioni legate alla sicurezza di tutti.
In caso di incidenti o evacuazioni alle attrazioni è necessario che gli ospiti siano in grado di poter scendere dalle attrazioni velocemente e il parco è tenuto a evitare l’intralcio di qualsiasi imprevisto. Le superfici scivolose delle attrazioni potrebbero quindi non agevolare, anzi addirittura rallentare, questo tipo di operazioni se gli ospiti vi salissero privi di calzature.
Altresì, non ci preoccupiamo solo del suo rischio di trauma o di scivolate ma abbiamo l’obbligo di rendere nullo il rischio per tutti i nostri ospiti evitando che cadute o scivoloni
possano compromettere la visita degli altri ospiti presenti al parco.
Sicuri della sua comprensione, le auguriamo una ottima giornata,
a presto!
Breve commento sulla risposta: il discorso della sicurezza in caso di necessità di evacuazione immediata delle attrazioni mi sembra ragionevole ma un po' forzato. Se le vie di fuga sono scivolose e la gente in panico corre via in massa accalcandosi e spingendosi dubito che un'infradito o delle scarpe da ginnastica possano fare tanta differenza rispetto ai piedi scalzi. Secondo me si rischia di scivolare comunque e ripensate a quanto successo nel 2017 a Piazza S.Carlo a Torino: nella ressa conseguente la fuga in massa della gente in tantissimi hanno perso le scarpe (ferendosi poi coi cocci di vetro presenti a terra, nella migliore delle ipotesi).
Altro considerazione: il regolamento di Leolandia vieta i piedi scalzi ovunque nel parco, non solo sulle attrazioni! Cito l'articolo incriminato:
E’ vietato circolare nel Parco, accedere alle attrazioni, agli spettacoli, ai punti
ristorazione, ai negozi ed ai giochi a premio a torso nudo, in costume da bagno,
scalzi.
Secondo voi è meglio che lascio perdere sperando di "passarla liscia" andando scalzo a Leolandia o è meglio che puntualizzo su questo del regolamento?
Riporto la risposta di seguito:
Buongiorno Sergio,
Leolandia è un parco che desidera non fare discriminazioni di nessun tipo, capiamo la sua scelta di vita e non pensiamo che da ciò dipenda l’immagine o il decoro del parco. Teniamo però a precisare che il regolamento del parco non è mai cambiato e che invitiamo gli ospiti a indossare le calzature
per questioni legate alla sicurezza di tutti.
In caso di incidenti o evacuazioni alle attrazioni è necessario che gli ospiti siano in grado di poter scendere dalle attrazioni velocemente e il parco è tenuto a evitare l’intralcio di qualsiasi imprevisto. Le superfici scivolose delle attrazioni potrebbero quindi non agevolare, anzi addirittura rallentare, questo tipo di operazioni se gli ospiti vi salissero privi di calzature.
Altresì, non ci preoccupiamo solo del suo rischio di trauma o di scivolate ma abbiamo l’obbligo di rendere nullo il rischio per tutti i nostri ospiti evitando che cadute o scivoloni
possano compromettere la visita degli altri ospiti presenti al parco.
Sicuri della sua comprensione, le auguriamo una ottima giornata,
a presto!
Breve commento sulla risposta: il discorso della sicurezza in caso di necessità di evacuazione immediata delle attrazioni mi sembra ragionevole ma un po' forzato. Se le vie di fuga sono scivolose e la gente in panico corre via in massa accalcandosi e spingendosi dubito che un'infradito o delle scarpe da ginnastica possano fare tanta differenza rispetto ai piedi scalzi. Secondo me si rischia di scivolare comunque e ripensate a quanto successo nel 2017 a Piazza S.Carlo a Torino: nella ressa conseguente la fuga in massa della gente in tantissimi hanno perso le scarpe (ferendosi poi coi cocci di vetro presenti a terra, nella migliore delle ipotesi).
Altro considerazione: il regolamento di Leolandia vieta i piedi scalzi ovunque nel parco, non solo sulle attrazioni! Cito l'articolo incriminato:
E’ vietato circolare nel Parco, accedere alle attrazioni, agli spettacoli, ai punti
ristorazione, ai negozi ed ai giochi a premio a torso nudo, in costume da bagno,
scalzi.
Secondo voi è meglio che lascio perdere sperando di "passarla liscia" andando scalzo a Leolandia o è meglio che puntualizzo su questo del regolamento?
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Nuovi divieti
young_barefooter ha scritto:Torno all'argomento iniziale del presente thread. Ebbene sì, lo staff del parco divertimenti Leolandia alla fine si è degnato di rispondere alla mia richiesta informazioni riguardo il divieto di camminare scalzi all'interno del Parco!
Riporto la risposta di seguito:
Buongiorno Sergio,
Leolandia è un parco che desidera non fare discriminazioni di nessun tipo, capiamo la sua scelta di vita e non pensiamo che da ciò dipenda l’immagine o il decoro del parco. Teniamo però a precisare che il regolamento del parco non è mai cambiato e che invitiamo gli ospiti a indossare le calzature
per questioni legate alla sicurezza di tutti.
In caso di incidenti o evacuazioni alle attrazioni è necessario che gli ospiti siano in grado di poter scendere dalle attrazioni velocemente e il parco è tenuto a evitare l’intralcio di qualsiasi imprevisto. Le superfici scivolose delle attrazioni potrebbero quindi non agevolare, anzi addirittura rallentare, questo tipo di operazioni se gli ospiti vi salissero privi di calzature.
Altresì, non ci preoccupiamo solo del suo rischio di trauma o di scivolate ma abbiamo l’obbligo di rendere nullo il rischio per tutti i nostri ospiti evitando che cadute o scivoloni
possano compromettere la visita degli altri ospiti presenti al parco.
Sicuri della sua comprensione, le auguriamo una ottima giornata,
a presto!
Breve commento sulla risposta: il discorso della sicurezza in caso di necessità di evacuazione immediata delle attrazioni mi sembra ragionevole ma un po' forzato. Se le vie di fuga sono scivolose e la gente in panico corre via in massa accalcandosi e spingendosi dubito che un'infradito o delle scarpe da ginnastica possano fare tanta differenza rispetto ai piedi scalzi. Secondo me si rischia di scivolare comunque e ripensate a quanto successo nel 2017 a Piazza S.Carlo a Torino: nella ressa conseguente la fuga in massa della gente in tantissimi hanno perso le scarpe (ferendosi poi coi cocci di vetro presenti a terra, nella migliore delle ipotesi).
Altro considerazione: il regolamento di Leolandia vieta i piedi scalzi ovunque nel parco, non solo sulle attrazioni! Cito l'articolo incriminato:
E’ vietato circolare nel Parco, accedere alle attrazioni, agli spettacoli, ai punti
ristorazione, ai negozi ed ai giochi a premio a torso nudo, in costume da bagno,
scalzi.
Secondo voi è meglio che lascio perdere sperando di "passarla liscia" andando scalzo a Leolandia o è meglio che puntualizzo su questo del regolamento?
Be' il parco essendo un luogo aperto al pubblico, nonostante abbia un proprio regolamento interno, questo sarà gerarchicamente sempre inferiore rispetto ad una legge statale.
Discorso diverso sarebbe stato fosse, il parco, un circolo privato, li avessero una normativa che impedisse per esempio ai biondi di entrare poco si potrebbe fare. Essendo per l'appunto luogo privato.
Quindi ti presentassi scalzo per legge sarebbero cmq tenuti a provare il giustificato motivo, facile o difficile che sia dimostrarlo.
Mettlog91- Numero di messaggi : 153
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