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Escursione alla cascata El Limón

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Messaggio  contessa scalza Mar Apr 28 2009, 23:52

Promemoria primo messaggio :

Escursione alla cascata El Limón

Non sapendo da dove cominciare a raccontarvi la mia ultima esperienza scalza penso sia meglio cominciare dall'inizio con una piccola introduzione.
Come sapete ho passato una settimana nella baia di Samanà, zona di una ricchezza naturale stupefacente e ancora poco affollata dal turismo di massa presente invece nella maggior parte delle altre località della Repubblica Dominicana. Cosa che però stà cambiando.
Viaggiando con il compagno olandese mai uscito dall'europa e ostico a disagi nelle comodità.... ho deciso che sarei andata sul sicuro e ho scelto un hotel a 5 stelle per il livello dominicano (pari a un 4 stelle di qui) che offre una veduta mozzafiato sulla baja di Samanà e servizio all incusiv. Non è stata una scelta del tutto buona per via dell'obbligo di vestiario lungo con scarpe al ristorante dove per altro un paio di volte la ho anche scappata perchè sotto il vestito lungo non avevano notato che ero scalza ma poi dopo che mi avevano sgamata... si sono avvisati l'un con l'altro e mi tenevano d'occhio. Da quel momento non hanno più accettato in nessun modo di farmi entrare scalza nel ristorante buffet, nemmeno assumendomi la responsabilità in caso di ferimento con un vetro o di scivolata (motivi per i quali loro richiedevano la calzatura) e nonostante era visibile che le altre persone non avevano addosso scarpe ma sandali o ciabatte (sotto agli abiti lunghi ....provate a immaginarvelo) non hanno acconsentito.
Ho preso allora dalla valigia un paio di ciabattine principesche, in morbida stoffa a punta lunga un pò stile indiano piene di perline luccicanti e strass color turchese (che mi ero portata proprio per questa evenienza avendo già letto in internet dai commenti di altri che hanno visitato questo hotel dei problemi con le scarpe e i vestiti) e sono tornata e le ho calzate solo davanti l'entrata del ristorante per ritoglierle all'uscita quel paio di volte che ne ho in seguito usufruito.
Con i giorni e con le spiegazioni.... visto che proprio la tradizione dominicana vuole che non si portino scarpe difatti il loro vestito tradizionale non le prevede, pian piano si sono sciolti un pochino ma solo per dirmi che a loro dispiace molto ma che verrebbero fatti loro problemi se lo lasciassero fare e loro hanno paura di perdere poi il posto di lavoro. Posto che richiede 12 ore di lavoro giornaliere per 12 giorni consecutivi, 3 giorni di pausa e poi di nuovo tutto d'accapo sempre con un sorriso smagliante e con un "...con mucho gusto" in bocca, per uno stipendio che non osano dire ma che è una sicurezza almeno di fronte al vuoto e alla strada. Nel resto del complesso però come dovunque altro non ho mai dovuto usare le scarpe nemmeno in un escursione che poi si rivelerà un bel primato.

Cascata El Limón

Una mattina ci siamo fatti per strada con l'idea di fare a modo proprio un escursione che viene anche offerta dalle organizzazioni turistiche come una delle più belle attrazioni del luogo.
"La spettacolare cascata El Limón immersa nel bosco tropicale a 300 metri sul livello del mare, fa parte di uno dei tre cerros che costituiscono la Sierra de Samaná. Meta di un'escursione indimenticabile, attraverso una fitta vegetazione tra cui spiccano le piante di cacao e mango, si raggiunge percorrendo un suggestivo sentiero a dorso di cavallo. Con il suo "salto" di più di 50 metri, El Limòn regala uno spettacolo mozzafiato in un vero e proprio tempio della natura. Nel piccolo lago formato dalle acque cristalline della cascata, è possibile immergersi. Ne danno esempio i bambini dominicani che si tuffano uno dopo l'altro dalla cascata, esibendosi in performance spontanee che fanno sorridere."

Non è tanto per i soldi che chiedono ma è che a me non piacciono molto quelle gite organizzate dove vieni scarrettato di qua e di là, scendi un attimo e poi riparti. Così decisi di andare in centro e di seguire le informazioni della gente locale, al mercato popolare prendere il bus normale di linea che và verso Las Terrenas e El Limón.
Questi bus locali sono a volte auto pick up a volte piccoli furgoni sgangherati ma sono oltre che essere economici anche il modo migliore per conoscere e dialogare con la gente del posto. Il popolo dominicano è molto sociale e si fà in quattro per darti informazioni e avvisi così dopo aver ricevuto una lezione in quale fosse stato il miglior presidente della Repubblica Dominicana e il perchè (introduzione dei diritti dei lavoratori), ci dissero di andare prima alle cascate El Limón finchè era giorno e che per farlo al meglio ci avrebbero lasciato dove potevo trovare un paio di moto che ci avrebbero condotto verso il percorso che porta alle cascate.

Ora non conoscendo il percorso mi ero fatta un idea mia da ciò che avevo letto in preparazione al viaggio e pensavo fosse possibile fare almeno un bel pezzo con le moto e poi di proseguire a piedi. In fondo leggevo che ai turisti viene offerto il percorso a cavallo, circa tre ore fra andare e tornare, al cui fianco cammina un conducente e guida "a piedi" (particolare importante).
Invece dopo un paio di chilometri le moto ci lasciano all'entrata di uno dei percorsi che portano alle cascate il quale era secondo loro il migliore da fare perchè passava per le piccole cascate che si trovano a metà strada e che l'altra via non offriva.
Qui si trovano famiglie di contadini che offrono di accompagnarti in groppa ai cavalli che sono poi degli agili e vivaci muli. Anche il percorso in effetti ( a conoscenza di poi) è una mulattiera, si chiama così? In ogni modo una volta pagato il biglietto ufficiale d'entrata al parco naturale mi dicono che non è possibile farla camminando e sicuramente non senza guida.
Bene una guida faceva a caso ma i cavallini non li volevo usare, volevo camminare e pure a piedi scalzi come ero arrivata.
Non ci sarei riuscita dicono subito, ma io volevo provare e poi mi viene pure da dirgli che ho anche paura di andare a cavallo dopo le cadute fatte in passato e che voglio quindi provarci a piedi. Ci accompagnerà un ragazzino che è disposto a venire con noi. Partiamo.

Il percorso è dapprima su terra e pietre appuntite e diventa man mano difficile e scivoloso con rocce e grosse pietre rotonde, si passa da ripide discese a salite, al letto del fiume che scorre dove incontriamo le prime cascate quelle definite le piccole e non nel programma del percorso ufficiale turistico e dove attraverseremo il fiume in tre punti prima di ricominciare a salire fra fango, rocce e grossi sassi rotondi per una salita di 12 chilometri che a dire della guida era ripida di 25% di pendenza (si dice così?) immersi nella foresta fra piantagioni di cacao e mango.
Per fortuna non aveva piovuto nei giorni precedenti mi dice la guida altrimenti non saremmo potuti passare a piedi per di lì.
Mi felicito di questo ma comincio a sentire anche la stanchezza come l'alluce del piede destro un pò dolorante che nel fiume aveva incontrato un sasso malamente (film nel fiume e un solo bastoncino con la mano sinistra come sostegno....) .
Ripartiamo che siamo a mezza strada. Comprendo pian piano che questo percorso non lo avremmo mai potuto fare in moto e che solamente i muli sono adatti a fare questo percorso ma avendo la guida davanti a me solo dei mocassini addosso, che toglieva nei tratti d'acqua, mi dissi fra me e me che avrei potuto farcela bastava andare piano. A dire il vero dell'andare piano se ne fece poco anche perchè sembrava che a tutti fuori che a me importasse solo arrivare e riposarsi. La cosa si fece quasi impossibile nel voler pure documentare con dei video l'escursione scalza auto filmandomi.
Per il percorso mi ero portata dietro i bastoncini (nordik walker) a cui avevo tolto le protezioni in gomma per usare le punte in acciaio come sostegno e che a volte dovevo tenere entrambi con la mano sinistra perchè con la destra usavo la mia piccola canon ixus75 per filmare.

Incontriamo dei turisti che scendono a cavallo, ancora un paio, il passo si fa stretto e ripido, scendono ancora piccoli gruppi, mi sposto salendo su un piccolo rialzo per non rischiare che i cavalli mi becchino con gli zoccoli i piedi. Uno si accorge che sono scalza e chiede di fermarsi al conduttore e mi chiede se può farmi una foto. Accenno di sì con il capo e mi lascio fotografare, la signora nel cavallo di dietro gli dice poi "in italiano" che ho delle racchette in mano intendendo i bastoncini di sostegno e riconoscendoli come italiani gli ho risposto che essendo scalza sarebbe altrimenti (senza le racchette) troppo pericoloso. I muli già ripartono e ci salutiamo, gli dico dietro di passare per il sito del Club dei Nati Scalzi.

Ne avremo ancora per un bel pezzo da salire nel quale ho veramente tirato il fiato e avevo i piedi doloranti ma ormai la consapevolezza che ce la avrei fatta si stava materializzando in certezza e con un paio di piccole pause sono arrivata fino al posto di ristoro e parcheggio per i cavalli con un paio di minuti di distanza dagli altri calzati che mi stavano lì aspettando.
Una birra rinfrescante e la scoperta di sapere che nessuno a detta dei locali presenti lo aveva mai fatto prima "scalzo", fu proprio una bella ricompensa.

Ma la strada alle cascate non era finita, dal posto di ristoro dove rimangono i cavalli e da dove si può avere un primo sguardo alla cascata scende un percorso ripidissimo sempre in pietre grosse e rotonde e poco terreno qua e là a tratti e che a dire di tutti è terribile ma che mi fu permesso di farlo solo se accordavo che il ritorno lo avrei fatto poi andando a cavallo. E non ci furono storie da fare ....che lo volessi o no non mi avrebbero permesso di fare il ritorno a piedi. Solo l'ultimo pezzettino per completare l'intera impresa. Quello sì.
Ho fatto il ritorno a cavallo come d'accordo ma.... conseguentemente a piedi scalzi :0)

Resoconto finale sulle condizioni generali di salute dopo l'escursione:
Alluce del piede destro parzialmente diventato blu ma è solo colluso non rotto e il mignolo della mano sinistra lo stesso. Parecchie piccole macchie sotto ai piedi da piccoli ematomi ma in complesso tutto è ok. Niente di rotto, graffiato, grattato, punto o che altro. Niente di niente. Solo le spalle un pò rosse dal sole ma già l'indomani stavano meglio. Tutto il resto bene e in salute!

C.S.
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Messaggio  lucignolo Mar Mag 05 2009, 22:43

contessa scalza ha scritto:Ho trovato in ogni modo le informazioni di Flavio sulle serpi in generale interessanti e combacianti a quello che ne penso io, ma pensando logicamente.... se i ragazzi guida vanno solo con i mocassini o scarpe da ginnastica in stoffa.... e non hanno antidoti o altro appresso, come esempio un bastone per scacciare un eventuale serpe... vuol dire che la zona non è conosciuta per questo.
Oppure che sanno benissimo che i serpenti sono timidi e schivi e che i films del terrore appartengono al mondo della fantasia.
non è consigliato in ogni modo di fermarsi e raffreddare il muscolo sennò comincia a dolorare ed è per questo che anche il giorno dopo sono andata a camminare nella sabbia fina a Las Galeras e credetemi non era sempre piacevole nella parte morbida della pianta dove avevo i piccoli ematomi, anzi.... ma sapevo che era anche una forma di massaggio che aiutava a riassorbire gli ematomi e a tener riscaldato i muscoli (senza però esagerare).
Quello che tu esponi è un principio scientifico sperimentato, veritiero ed indiscutibile.
Si chiama recupero attivo.
Se sei stanco e stai seduto su un divano, i tuoi vasi sanguigni restano chiusi, arriva meno sangue ai tessuti e, quindi, meno ossigeno.
Se, invece, cammini lentamente o fai del movimento a bassa intensità, il sangue comincia a circolare, ossigena i tessuti stanchi e li rigenera.
Paradossale, vero? Smile
Riposi e recuperi poco, ti muovi e presto sarai come nuovo.
Funziona proprio così.

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Messaggio  ALEBO Ven Mag 08 2009, 12:36

[quote]Ho trovato in ogni modo le informazioni di Flavio sulle serpi in generale interessanti e combacianti a quello che ne penso io, ma pensando logicamente.... se i ragazzi guida vanno solo con i mocassini o scarpe da ginnastica in stoffa.... e non hanno antidoti o altro appresso, come esempio un bastone per scacciare un eventuale serpe... vuol dire che la zona non è conosciuta per questo.

A proposito di serpi qualche anno fa' camminando in un sentiero di collina mi sono imbattuto in una vipera , per fortuna me ne sono accorto qualche metro prima, si era rizzata con la testa e se non me ne accorgevo era pronta per morsicarmi. Nel periodo estivo vado scalzo a volte nell'erba alta,ma ho paura di fare brutti incontri, con un bastone facendo un po' di rumore credo che eventuali serpi si avvontanino. Ad ogni modo da giugno ad ottobre preferisco camminare sulla spiaggia di buon mattino(da Calambrone a Marina di Pisa cè una spiaggia bellissima di 6 km) . o su sentieri scoperti .

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Messaggio  lucignolo Ven Mag 08 2009, 21:05

ALEBO ha scritto:A proposito di serpi qualche anno fa' camminando in un sentiero di collina mi sono imbattuto in una vipera , per fortuna me ne sono accorto qualche metro prima, si era rizzata con la testa e se non me ne accorgevo era pronta per morsicarmi. Nel periodo estivo vado scalzo a volte nell'erba alta,ma ho paura di fare brutti incontri, con un bastone facendo un po' di rumore credo che eventuali serpi si avvontanino. Ad ogni modo da giugno ad ottobre preferisco camminare sulla spiaggia di buon mattino(da Calambrone a Marina di Pisa cè una spiaggia bellissima di 6 km) . o su sentieri scoperti .
I serpenti in generale non hanno mai una buona vista.
Hanno sensori per gli infrarossi, efficacissimi di notte, ma poco sul terreno infuocato delle ore diurne.
Però percepiscono molto bene le vibrazioni trasmesse dal terreno, oltre a prelevare campioni chimici dell'aria tramite quella linguetta guizzante biforcuta.
Vuoi per l'intontimento dovuto al calore, vuoi per la natura del terreno, a volte non si accorgono della nostra presenza fino all'ultimo momento; la paura li travolge, non comprendono bene se la loro vita è in pericolo e allora reagiscono con l'unica arma di cui dispongono; zanne e veleno.
Tieni presente che in queste condizioni le serpi iniettano quantità di veleno submassimali: hai letto bene.
I serpenti sono in grado di dosare volontariamente la quantità di veleno contraendo in modo variabile i muscoli che circondano le ghiandole velenifere.
Però i danni e lo spavento sono notevoli.
Allora andare scalzi in montagnia è follia?
No, purché si possa vedere bene dove posiamo i nostri piedi nudi.
Attenti ai margini dei sentieri, specie se erbosi: la vipera puo essere spaventata anche sfiorandola semplicemente.
Se vi piace tantissimo camminare scalzi anche in luoghi a rischio, prendete con voi un amico calzato e mandatelo avanti: lui rischierà poco con scarponi e ghette ed in più vi aprirà la strada scacciando eventuali brutte sorprese.
Ah, dimenticavo: piedi nudi o sandali da trekking il discorso non cambia.

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Messaggio  contessa scalza Ven Mag 08 2009, 21:37

Se vi piace tantissimo camminare scalzi anche in luoghi a rischio, prendete con voi un amico calzato e mandatelo avanti: lui rischierà poco con scarponi e ghette ed in più vi aprirà la strada scacciando eventuali brutte sorprese.
Corretto. Le vibrazioni del terreno al loro passaggio vengono recepite dagli animali scacciandoli ma anche i bastoncini da trecking fanno un bel rumore... .
Però vedere una vipera che si rizza con la testa e pronta a morsicare è cosa penso rarissima Alebo... roba da incontro da ottava dimensione... What a Face uuuhhhaaa... Very Happy
C.S.
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